Notizie religiose nelle Marche
Per un dipendente che rifiuta di vaccinarsi contro il Covid-19 si può arrivare al licenziamento. Lo ha sostenuto il professor Pietro Ichino, giurista esperto in diritto del lavoro, che cita l’articolo 2087 del Codice Civile, secondo il quale un datore di lavoro ha l’obbligo di predisporre e adottare tutte le misure suggerite dalla scienza per garantire la sicurezza, la salute e il benessere di chi opera in un’azienda. Una questione che però tira in ballo la Costituzione, che in materia di trattamenti sanitari obbligatori stabilisce che nessuno può esservi sottoposto se non per legge. Se la volontarietà resta, resterebbe legittima la scelta: per Daniela Barbaresi, Segretaria Generale CGIL Marche, è fondamentale proseguire sulla strada della volontarietà del trattamento e quindi agire sul piano dell’informazione, facendo in modo che sia il più permeante e completa possibile.

“È fondamentale continuare a garantire la libertà di scelta delle persone – afferma la Segretaria – , nella piena consapevolezza però dell'importanza di vaccinarsi: sono fermamente convinta dell'importanza della vaccinazione, e trovo anche molto pericoloso quello che è successo, con gli attacchi all'infermiera romana che è stata vaccinata per prima. Bisogna fare tutto il possibile per debellare questo virus, lo strumento è il vaccino e dobbiamo poterlo utilizzare, a partire dai lavoratori e le lavoratrici più esposti al rischio di contrarre il virus, ovvero gli operatori della sanità, del sociale e dei servizi socio-assistenziali. Io credo che le dichiarazioni di Ichino siano più provocatorie che altro e non credo che il problema possa porsi: sono convinta che saranno tantissimi i lavoratori che decideranno di vaccinarsi, quello che ci risulta infatti è una forte richiesta, di tutte le categorie, di poter partecipare il più presto possibile alla vaccinazione. Questo è anche un appello che voglio fare alle istituzioni: garantire il massimo delle informazioni per mettere nelle condizioni le persone di accedere ai vaccini con consapevolezza con tranquillità”.

l.c.
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Un libro per valorizzare la memoria. “Visso e le sue valli” scritto oltre cinquanta anni fa da Don Ansano Fabbi, è stato ristampato dall’associazione “Visso Futura” e donato agli studenti dell’Altonera.

“Con questa mia ulteriore fatica, presento ai cercatori di memorie e di bellezze artistiche, l'alta Valle del Nera, con al centro Visso e intorno gli estremi confini delle Valli di Ussita e di Castelsantangelo, l'altipiano di Macereto e la zona montuosa di Mevale e Fematre. Essa at­tualmente appartiene alle Marche, ma storicamente per due millenni, ha fatto parte della stirpe e della Regione Umbra. L' Umbria ha formato il carattere forte e costante della genie vissana, ma la vicina Marca lo ha ingentilito con un'arte briosa e piacevole.”

Con queste parole Don Ansano Fabbi raccontava in premessa ai “cercatori di memorie e bellezze artistiche” cosa lo spinse a scrivere un libro su questi territori. Era il 1964. Il sindaco Silvio Sensi nella sua premessa parlò di saggezza delle rubriche scritte da Fabbi capaci di suscitare ammirazione e riflessione.

( nella foto alcuni bambini con il loro libro )

alcuni bambini con il loro libro

Il libro "Visso e le sue valli" di Don Ansano Fabbi, grazie alla volontà dell’associazione “Visso Futura”, è stato ristampato per le edizioni “Il Formichiere” di Marcello Cingolani con l’introduzione alla stampa anastatica del critico e curatore indipendente Maurizio Coccia e donato, lo scorso 18 dicembre a tutti gli alunni delle elementari e medie dell’Istituto Pietro Capuzi di Visso, in cui ci sono anche studenti provenienti da Ussita e Castelsantangelo sul Nera.

“Stiamo seminando un po' di Visso. Forse tra vent'anni nascerà qualcosa.” Così il presidente dell’associazione “Visso Futura” Roberto Flammini che, lontano dalla cittadina vorrebbe che i 36 bambini presenti oggi nel plesso scolastico, possano conoscere e amare questi luoghi, di cui ora purtroppo si fa fatica ad immaginarne il futuro e probabilmente anche il passato. Alcuni di loro sono molto piccoli e non ricordano lo splendore di uno dei borghi più belli d’Italia, non ricordano come era Visso prima che un sisma così forte nel 2016 ne distruggesse la sua bellezza e con essa una parte della storia, della cultura e della socialità. Azioni come questa sono importanti anche per onorarne la memoria. “In queste occasioni tragiche c’è una rottura tra passato e presente. Dopo le prime settimane di scoraggiamento, c’è stato bisogno di uno scatto rappresentato dallo sguardo verso il futuro per cercare di progettarlo – prosegue Flammini – Nell’ottobre 2018 abbiamo fondato questa associazione,  tra i cui  scopi tra l’altro c’è quello di agire per la tutela e la conservazione del patrimonio culturale, storico – artistico, ambientale, sociale ed economico dei territori dell’Altonera, di elaborare studi e ricerche, avanzando suggerimenti e proposte all’opinione pubblica ed alle amministrazioni pubbliche su temi che riteniamo importanti per la sua conservazione e la sua rinascita. Per noi si tratta di un dovere civico ineludibile come cittadini vissani in uno dei momenti più difficili della storia dei nostri paesi dell’Appennino, in un periodo in cui si debbono prendere decisioni e formalizzare provvedimenti che segneranno il futuro delle nuove generazioni. Noi abbiamo l’obbligo di consegnare delle idee, proporre progetti affinché quelle scuole possano essere ripopolate grazie a delle strategie a lungo termine che possano consentire di aumentare la popolazione come era prima, in quegli anni in cui il libro prendeva forma. Allora 250 bambini della valle frequentavano la scuola.  Oggi senza una strategia che accanto alla ricostruzione materiale affianchi quella socio economica, andremo incontro alla creazione di “gusci vuoti” come li ha giustamente chiamati il Commissario Straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini. Spetta anche ai cittadini fare la loro parte e contribuire a far conoscere la storia e la cultura dei nostri luoghi, fatta anche di tramandi orali che grazie all’opera di Fabbi abbiamo la fortuna di possedere e l’onere e l’onore di valorizzare e far conoscere. Anche con questi obiettivi “Visso Futura” ha voluto riprodurre in stampa anastatica questo testo organico sulla storia di Visso e le sue valli che dovrà essere nelle case di chi ama questi paesi,
perché siamo convinti che il futuro non si progetta se non si guarda al passato”.

( nella foto alcuni componenti dell'associazione Visso futura)

alcuni componenti lassociazione Visso futura

Nel corso della distribuzione avvenuta all’esterno della scuola, il libro è stato consegnato ad ogni alunno. Nella pagina finale del libro è stato riportato il giorno della consegna e il nome dello studente a cui l’opera è stata destinata. Un segno dell’importanza che ogni piccolo cittadino riveste per il futuro del paese. La professoressa Maura Antonini, che ha contribuito all’organizzazione dell’evento, ha ricordato: “Per volare verso il futuro, occorre stare con i piedi ben piantati a terra, attaccati alle radici, rappresentate anche dal nostro passato”.  

Don Fabbi nella premessa al libro cita i versi dell’idillio “Alla luna” di Leopardi: «Oh come grato occorre il rimembrar delle passate cose, ancor che triste, e che l’affanno duri”. Del poeta recanatese oltre all’originale di “Alla luna”, Visso conservava numerosi manoscritti, su tutti L’Infinito. Don Fabbi allora si augurava “Ho la speranza che queste “rimembranze” siano utili allo sviluppo turistico di questa altrimenti poverissima zona, alla conservazione del suo patrimonio artistico e della pittoresca ambientazione medievale della città.” Un augurio ripreso dall’associazione Visso Futura.

 
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Il Consiglio Comunale di Camerino ha approvato il Programma Straordinario per la Ricostruzione. È mancato però il voto unanime sperato dall’amministrazione Sborgia. Presente anche il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini.
Nella seduta comunale di fine anno, slittata dallo scorso 22 dicembre, l’Assise comunale camerte ha approvato, con otto voti positivi e quattro contrari (assente il consigliere Fanelli), il Programma che, secondo le parole del Commissario Straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini, saprà dare nuovo nervo alla ripresa materiale, sociale ed economica della città.
Il Programma è stato illustrato dai consiglieri Anna Ortenzi e Luca Marassi, che, al netto delle specifiche tecniche, hanno posto l’accento sulla fluidità del documento: uno strumento flessibile, che sarà soggetto a modifiche e integrazioni, capace di assorbire le istanze della cittadinanza, della minoranza e dei professionisti in un’ottica di collaborazione. Il consigliere Marassi ha citato quattro pilastri su cui si poggia il PSR: “Velocità, rinascita, programmazione e sicurezza. Non parliamo di un progetto, ma di un programma, modificabile e migliorabile in itinere insieme all’USR per arrivare alla sua forma definitiva. Alla fine del processo di ricostruzione dovremo avere una città più sicura, più attrattiva e più bella. In un’ottica progressiva e di evoluzione della ricostruzione, da domani inizieremo a pensare a un PSR più strategico che di indirizzo: un Programma che preveda il rilancio della vita stessa della città a livello socio-economico. Abbiamo studiato il caso dell’Aquila, e abbiamo scelto una programmazione flessibile, con un ufficio cantierizzazione comunale che scandirà i tempi dei diversi lavori: sarà questo ufficio a stabilire se un cantiere potrà partire, garantendo l’accessibilità e dividendo la città in aree. Questo è un documento condiviso un mese fa con la cittadinanza e con la minoranza: abbiamo cercato in ogni modo di portare un Programma che incontrasse l’unanimità in sede di voto, ma in realtà l’appoggio non è mancato da parte nostra, ma dalla minoranza. Cerchiamo di lavorare per dare una speranza alla città”.

programma straordinario

La replica della minoranza è stata affidata ai consiglieri Falcioni e Lucarelli: “Siete stati molto veloci, certo, ma speriamo che questo documento non sia troppo poco preciso: si parla solo di cantierizzazione e troppo poco di strategie. Iniziamo un cammino senza sapere la destinazione, come sarà la città tra dieci o quindici anni. Senza questa visione di insieme, le scelte tecniche condizioneranno quelle strategiche future. Siamo un po’ preoccupati e perplessi, questo documento andrebbe rettificato”.

Perplessità cui ha risposto ancora Marassi: “Il programma è volto a un primo passo per velocizzare la cantierizzazione: strategia e definizione del piano saranno demandate a una seconda fase, così come gli altri argomenti non ancora definibili. Sottolineo che il programma che si evolverà nel tempo: la prossima redazione sarà volta a dare delle risposte sotto questo profilo”.

programma straordinario 2

È intervenuto anche l’ex sindaco Pasqui: “Avrei voluto dichiarare un voto che speravo fosse unanime, perché ritengo che tutti dovremmo essere uniti in queste circostanze. Abbiamo chiesto incontri aperti, cercando di diventare un tutt’uno con la maggioranza e la cittadinanza e trovare le soluzioni per presentare un PSR condiviso. Purtroppo non sarà così: la maggioranza non ha voluto incontrarci. Sottolineo che abbiamo accolto i vostri inviti e ci siamo messi a disposizione. Posso solo dire che il vostro PSR è un libro dei sogni. Il Programma non è solo la ricostruzione materiale della città, ma anche quella sociale ed economica del territorio. Legnini parla di idee: in questo PSR non ci sono idee di una Camerino futura. Non sappiamo cosa sarà dell’economia e dell’istruzione della nostra città, sappiamo solo che acquisteremo da un privato un edificio di cui non conosciamo il costo (con riferimento alla proposta di acquisizione dell’immobile Ex Banca delle Marche, ndr). Non ci sono progetti, ci sono difficoltà a rispondere ai nostri appelli e ai nostri emendamenti: quando si parla di condivisione non si dovrebbero chiudere porte in faccia. Mancano gli strumenti per far partire, non ripartire, la ricostruzione: dovrete spiegare ai cittadini quale futuro attende la città. Noi restiamo a disposizione per lavorare insieme, per trovare una collaborazione che finora non abbiamo visto”.

Sandro Sborgia, il sindaco, ha mostrato allo stesso modo rammarico per la spaccatura tra le due fazioni: “Prendo atto a malincuore della mancanza di voto unanime, ma siamo convinti di avere fatto un ottimo lavoro, che rappresenta una testimonianza di rispetto e di impegno nei confronti della popolazione che ci ha eletto. Noi stiamo portando avanti il nostro mandato. Il Programma può essere migliorato, anche con l’aiuto della minoranza, di cui rispetto il voto contrario”.

È intervenuto anche il Commissario Straordinario Giovanni Legnini, che non è entrato nel merito delle discussioni, ma ha sottolineato la rilevanza di uno strumento come il PSR: “Sarebbe stato difficile con uno strumento urbanistico classico agire come intendete fare con questo PSR, che invece è dinamico per definizione. Si può dire che il processo sia partito e che cominci ad avere una dimensione significativa. Solo con uno strumento programmatico la ricostruzione potrà giungere a maturazione. Saranno i fatti a dire se le scelte prese sono state buone. Il 2020 è un anno che si chiude con risultati importanti sotto il profilo della ricostruzione, in un periodo molto complicato: in futuro sarò pronto a sedermi con voi per discutere ulteriori ordinanze speciali. Iniziamo l’anno nuovo con avanzamenti importanti, per questo vi ringrazio”.
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Casi covid a Tolentino. La comunicazione arriva dall'ufficio stampa che ha dirmato un comunicato stampa dove si precisa che a seguito dei periodici controlli all’interno dell’ASP – “Vincenzo Porcelli” di Tolentino, al momento sono risultati positivi tre operatori di una cooperativa che opera all’interno e dodici ospiti sui 90 attualmente presenti nella struttura. Dati che sono stati confermati dai tamponi molecolari praticati subito dopo i tamponi cosiddetti “veloci”. Lo screening ha riguardato tutti gli ospiti presenti. Va precisato che le dodici persone risultate positive sono tutte asintomatiche, solo due di loro presentano un lieve stato febbrile.

Immediatamente, avvertito il Sindaco Pezzanesi, il Presidente Sbaraglia e il Direttore Ricci, informati i familiari degli ospiti, hanno attivato tutte le procedure atte a contenere il contagio. Tutte le persone risultate positive sono state isolate in una zona appositamente allestita, evitando ulteriori contatti con gli altri ospiti e seguiti e curati dal personale interno coadiuvato dal nucleo Usca del Distretto sanitario.

Sono state anche interrotte tutte le attività rivolte ai semi residenti e che passano solo parte della giornata o consumano i pasti presso la Casa di Riposo.

Purtroppo – ha dichiarato il Presidente Giorgio Sbaraglia – malgrado tutte le nostre attenzioni, il covid è riuscito a entrare anche nella nostra struttura. Alziamo ulteriormente il nostro livello di guardia per contenere i contagi e i disagi. Ora vogliamo tornare quanto prima alla situazione dei giorni precedenti con la nostra residenza per anziani “covid free”.

Il Direttore Simone Ricci ha precisato che tutti gli operatori hanno lavorato e lavorano con la massima attenzione. Purtroppo non è bastato ad evitare il contagio. Siamo intervenuti in maniera repentina, adottando tutte le profilassi necessarie per isolare gli ospiti risultati contagiati in una zona appositamente attrezzata della nostra struttura, a cui accede solo il personale sanitario. Dispiace molto aver preso atto di questa situazione proprio mentre si sta avviando la campagna vaccinale. Sembra quasi un beffa. Quando eravamo vicini al traguardo purtroppo è arrivato il contagio.

Malgrado le nostre continue precauzioni – afferma il Sindaco Giuseppe Pezzanesi – il covid colpisce i nostri ospiti della Residenza per Anziani. Possiamo ipotizzare che qualcosa possa essere avvenuto attraverso servizi che riceviamo dall’esterno. Per tutti questi mesi abbiamo lavorato per scongiurare possibili situazioni di contagio ma purtroppo non è bastato. E’ questa la dimostrazione di un virus in continua evoluzione, capace di colpire anche se si presta la massima attenzione.



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Tra i premiati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella c'è anche la camerinese Nazzarena Barboni, Il presidente Mattarella ha conferito 36 onorificenze al Merito della Repubblica italiana a "Eroi civici".
Nazzarena Barboni fondatrice dell'Associazione Raffaello, ha ricevuto il premio con la seguente moticazione: “per la sua generosa dedizione al supporto dei piccoli pazienti oncologici e alle loro famiglie”. Un riconoscimento per cittadini e cittadine che si sono distinti in particolare per atti di eroismo, per l'impegno nella quotidianità, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.
Grande soddisfazione è stata espressa anche dl primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia. 

Il sindaco di Camerino Sandro Sborgia

"Apprendiamo con enorme gioia del riconoscimento conferito alla nostra concittadina Nazzarena Barboni dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ha commentato il sindaco di Camerino - per il suo eroico impegno civico a supporto delle famiglie e dei bambini malati oncologici. Tutti insieme esprimiamo a Nazzarena i nostri sentimenti di gratitudine e riconoscenza per il modo esemplare con il quale profonde il suo impegno nei confronti dei meno fortunati. Con il silenzio e la discrezione che la contraddistinguono è vicina a tutte le persone che hanno bisogno di aiuto in modo generoso e gratuito. Dobbiamo tutti esserne fieri e orgogliosi".

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Avvio degli interventi di recupero e miglioramento sismico del bellissimo Teatro Comunale G. Leopardi chiuso a seguito del terremoto del 2016.
La notizia è stata diffusa dal Sindaco di San Ginesio, Giuliano Ciabocco, e dall’assessore alla ricostruzione, Giordano Saltari .
In una recente delibera di giunta è stato infatti approvato il progetto di fattibilità tecnica- economica determinando un importo complessivo di € 1.650.000,00, calcolato sulla base del rilievo dei danni subiti dall’edificio e delle indagini svolte sulle strutture.
Assessore Ricostruzione San Ginesio Giordano Saltari

L’iter che segue prevede che entro il mese di gennaio 2021 ci sarà la predisposizione e la pubblicazione del bando di gara per l’affidamento dei servizi tecnici di ingegneria e architettura per la redazione del progetto definitivo ed esecutivo, coordinamento sicurezza e direzione lavori. Entro il mese di febbraio verrà individuato il professionista che dovrà redigere i due livelli di progettazione.

Al netto di tutti i tempi tecnici necessari per l’acquisizione dei dovuti pareri,autorizzazioni e nulla osta, i progetti saranno approvati entro metà del 2021. Va precisato che solo col progetto esecutivo in mano si potrà avere una ricognizione più accurata e dettagliata sia dell’importo dei lavori, sia dei tempi per la realizzazione degli stessi.

Teatro Giacomo Leopardi ph.Roberto DellOrso

Inoltre, una volta approvato il progetto esecutivo, sarà poi possibile indire la procedura di gara per l’affidamento dei lavori che in base all’obiettivo che si è posto l’amministrazione comunale dovrà avvenire entro la fine del 2021.

Il Teatro ha una valenza importantissima e centrale in questo meraviglioso borgo della provincia di Macerata , oltre che Paese Bandiera Arancione, dove il Santo eponimo è il Santo Protettore degli attori e della gente di teatro. A questo proposito il Comune ha ideato, come strategia di rilancio culturale, un festival e un premio, il Ginesio Fest e il Premio San Ginesio dedicati all’Arte dell’Attore che consentirà di far conoscere e promuovere San Ginesio come il BORGO DEGLI ATTORI.
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Sarà quasi sicuramente giovedì 7 gennaio la data in cui gran parte degli studenti potranno nuovamente tornare a sedere sui banchi di scuola, riprendendo così le lezioni in presenza. La pandemia da Covid 19, infatti, ha purtroppo tolto ai giovani la possibilità di svolgere normalmente l'attività scolastica all'interno degli istituti, un aspetto che la maggior parte degli esperti considera fondamentale per l'apprendimento. Tra questi anche Giancarlo Marcelli, dirigente scolastico da poco in pensione, che dietro la cattedra ha trascorso gran parte della sua vita professionale.

"Ritengo che i ragazzi attendano con grande emozione, con ansia e con piacere il momento in cui potranno rientrare in classe - le parole del professor Marcelli - E' infatti poco consona alla loro età una vita fatta di così tante ristrettezze sociali. I ragazzi cercano sempre il contatto, che oggi purtroppo è sconsigliato se non proibito, e nella vita della scuola l'empatia è un aspetto fondamentale. Tornare a scuola, incontrare gli amici, raccontare l'esperienza vissuta durante questo periodo. Questo i ragazzi aspettano nel momento in cui li attende il loro futuro, quasi in un connubio tra l'aspettare e l'essere aspettati. Per i ragazzi non può esserci altra storia che quella vissuta all'interno delle mura scolastiche. Questa la sensazione avuta ricevendo alcuni messaggi dai giovani. C'è questa necessità di tornare insieme per ragionare, confrontarsi, scambiarsi esperienze".

Non demonizza la didattica a distanza Giancarlo Marcelli che anzi la ritiene "uno strumento formidabile in questo periodo", pur ritenendo che "dagli occhi si capisce la comprensione, la condivisione e soprattutto l'attenzione degli studenti". L'essere stati costretti a vivere la scuola a distanza ha comunque provocato qualche problema sotto il profilo dell'apprendimento. "I ragazzi hanno bisogno anche di una guida che li aiuti a concentrarsi - il parere dell'ex dirigente - Se, però, questo momento condiviso dell'attenzione non viene guidato molti possono cedere ad altre distrazioni e, di conseguenza, non cogliere a pieno il senso dell'insegnamento. Il tutto a discapito, purtroppo, dell'apprendimento".

f.u.
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"Legge di bilancio, Recovery Plan e le ultime ordinanze: tre categorie di provvedimenti che spingeranno la ricostruzione". Lo ha detto il Commissario straordinario Giovanni Legnini a Treia, invitato dall’amministrazione Capponi, nel corso di un sopralluogo in città. Sul tavolo i provvedimenti per la ricostruzione del Santuario del Santissimo Crocifisso, ma anche un’ampia panoramica sullo stato di avanzamento della ricostruzione nel cratere a quasi cinque anni dagli eventi. 1,7 miliardi di rifinanziamento per le opere pubbliche e l’importante partita sul tavolo del Recovery Plan, insieme alle recentissime ordinanze a firma commissariale saranno input fondamentali per la svolta e la netta accelerazione richiesta dai territori.

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Legnini, a margine dell’incontro, ha confessato fiducia e soddisfazione per quanto ottenuto economicamente e normativamente nell’ultimo anno: “Con queste tre categorie di provvedimenti si completano gli strumenti finanziari e normativi per fare in modo che la ricostruzione non soltanto proceda a ritmo spedito, ma anche che si intraprenda la via dello sviluppo dell'economia e della rinascita di questi territori, tanto più dopo l'emergenza Covid.La legge di bilancio contiene novità importantissime, basti pensare al rifinanziamento della ricostruzione pubblica,al contratto istituzionale di sviluppo,al miglioramento della disciplina della stabilizzazione del personale e a numerose altre disposizioni che ci consentono di procedere nel senso auspicato, su tutti i super bonus edilizi: quello sismico e quello ‘eco’. Non soltanto si conferma una generale applicabilità dei bonus agli interventi di ricostruzione, ma questi si consolidano sotto il profilo della copertura finanziaria con il‘super bonus’ rafforzato per il cratere: i cittadini potranno scegliere tra costruire le proprie case con i super bonus edilizi oppure attraverso il contributo previsto per la ricostruzione. Un quadro molto arricchito e credo anche efficace”.

Sulla collaborazione con le istituzioni e la risposta dei cittadini, il Commissario mostra fiducia e soddisfazione: “Buoni segnali, perché la collaborazione con le istituzioni è assolutamente fruttuosa, costante, con le Regioni e con i Comuni in particolare. Voglio sottolineare che l'attenzione del Governo in quest’anno è stata molto alta, con numerosi provvedimenti. Percepisco un recupero di fiducia da parte dei cittadini che mi auguro possa consolidarsi. Adesso occorrono però i progetti, occorre che i professionisti mobilitino tutte le loro energie per far sì che gli strumenti che abbiamo varato, di semplificazione e di completamento della normativa sulla ricostruzione, possano diventare progetti e poi cantieri. Noi siamo pronti a dare una svolta a questo processo di ricostruzione che è molto complesso molto difficile. Per poterlo sostenere e portare avanti serve proprio quella fiducia dei cittadini, che dobbiamo alimentare con i fatti, cioè progetti, decreti di contributo, cantieri. Questo l'obiettivo del 2021. Su Treia? La situazione è una condizione abbastanza generalizzata:non è dissimile da quella di molti altri Comuni. La lentezza delle procedure pubbliche è nota, ma anche su questo siamo intervenuti con due strumenti fondamentali. Il primo è appunto quello del recepimento di tutte le norme di semplificazione che sono state varate l'estate scorsa, riassunte dall’Ordinanza 109, il secondo rappresentato dalla possibilità di interventi speciali in deroga laddove si verificassero criticità, complessità e laddove i Sindaci, i Presidentidelle Regioni ci chiedessero di intervenire, noi possiamo farlo con ordinanze speciali, in modo che gli ostacoli possano essere superati più agevolmente”.

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Soddisfatto anche il sindaco di Treia, Franco Capponi, convinto che ordinanze e rifinanziamento potranno essere decisivi per la ricostruzione pubblica in città: “Abbiamo invitato a Treia il Commissario Legnini che, avendo ormai costruito, sia attraverso i passaggi parlamentari della finanziaria, sia con l'ultima ordinanza, la 111, la ‘cassetta degli attrezzi’, ci consente di poter dare un grande impulso alla ricostruzione pubblica e privata. Avevamo chiesto un consulto al Commissario per alcune problematiche che ancora esistono proprio sulla ricostruzione pubblica: oggi siamo qui nel Santuario del Santissimo Crocifisso proprio per parlare dell'intervento di ricostruzione e del suo passaggio dalla ricostruzione pubblica alla ricostruzione privata riservata alle associazioni religiose come quella dei frati qui a Treia. L’obiettivo è quello di definire le strategie e gli interventi per poter veramente partire con un bel po' di lavori, in passato ritardati dall'assenza di un concreto quadro attuativo. Il nostro Comune è in una buonissima posizione, tra quelli che hanno fatto di più nella ricostruzione privata: siamo quasi a due terzi della ricostruzione dei danni lievi e siamo anche a buon puntocon i danni gravi, mentre siamo un po' ancora indietro sulla ricostruzione pubblica. Il motivo? Le norme che avevamo a disposizione non consentivano di poter avviare tutte le procedure di appalto e soprattutto di progettazione. Oggi abbiamo chiarito alcune cose e quindi possiamo anche noi stare un po' più sereni e possiamo avviare tutte le procedure che sono necessarie per procedere speditamente”.

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l.c.

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La società Quadrilatero ha approvato, il 22 dicembre 2020, il progetto esecutivo degli ultimi due lotti (da Castelraimondo a Muccia) della “Pedemontana Fabriano-Muccia”, arteria stradale che collega la Statale 77 Foligno Civitanova alla Statale 76 Perugia Ancona. I lavori avranno un importo di 159 milioni, interamente finanziati e progettati. Verranno consegnati nel mese di gennaio 2021, con un cronoprogramma che prevede l’ultimazione dell’intero tratto della Pedemontana entro il 2023.

La notizia è stata data, nel corso di una videoconferenza stampa, dal presidente della Regione Francesco Acquaroli, dall’assessore all’Infrastrutture Francesco Baldelli e dal presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari, membro del Cda della Quadrilatero. “Uno storico passo in avanti nella realizzazione del più ampio progetto della Quadrilatero e un regalo di Natale per le popolazioni dell’entroterra devastato dal sisma”, è stato il commento unanime degli amministratori.

Secondo il presidente Acquaroli, “è un’opera storica che proietta le Marche in un’alleanza strategica con l’Umbria, aprendo il nostro territorio alla viabilità della dorsale tirrenica. È impensabile guardare al futuro senza progetti concreti e cantierabili. Come governo regionale punteremo a realizzare quelle opere che attendono da anni una conclusione, recuperando i ritardi intollerabili che si sono accumulati negli anni scorsi”. Acquaroli ha ribadito che “ultimare la Quadrilatero è un punto di partenza per progettare altri tratti di infrastrutture necessarie per la nostra regione ed è indispensabile anche per rendere il nodo intermodale di porto, interporto e aeroporto un riferimento interregionale e nazionale. La Pedemontana poi, in particolare, serve il territorio colpito dal sisma, nel cuore del collegamento tra Marche e Umbria, una zona che oggi sta attraversando una grave crisi industriale occupazionale: l’ultimazione di questa arteria potrà dare continuità anche alla tradizione imprenditoriale di queste comunità. Bene, dunque, questo passo avanti, l’esempio di come comportarsi per recuperare quella centralità essenziale per il rilancio”.

L’assessore Baldelli ha evidenziato che “le infrastrutture rappresentano un eccezionale moltiplicatore di sviluppo. La Pedemontana ne è un segmento, soprattutto nell’area colpita dal terremoto. Ora il nostro obiettivo è riproporre il modello Quadrilatero anche nelle altre province, con la realizzazione della Pedemontana delle Marche lungo tutti i 175 chilometri della regione e con lo strumento delle intervallive, con cui andremo a unire in un unico sistema tutta la nostra regione. Dopo anni di mancata visione complessiva, torneremo a progettare una regione con una rete infrastrutturale interconnessa e intermodale”.

Il presidente Pettinari ha ricordato come il progetto della Quadrilatero sia una “intuizione dei primi anni 2000, dopo il sisma del 1996. Va a servire il cuore e l’epicentro del territorio più colpito. L’ultimazione della Pedemontana non è solo un segno di speranza, ma condizione primaria per qualsiasi ipotesi di rilancio e ripresa di questi territori”. L’approvazione del progetto esecutivo riguarda il terzo stralcio funzionale “Castelraimondo Nord – Castelraimondo Sud” (3,8 km) e il quarto “Castelraimondo Sud – Innesto SS77 a Muccia” (13,8 km). La Pedemontana collega Fabriano a Muccia lungo un tratto di 35,5 Km. L’intero itinerario è completamente finanziato. Il primo tratto “Fabriano-Matelica Nord” (9,6 Km – 90 milioni di costo complessivo) è in corso di esecuzione (raggiunto il 72,5% dell’avanzamento dei lavori che finiranno nel primo semestre 2021). Il secondo “Matelica Nord-Castelraimondo Nord” (8,1 Km – 90 milioni) concluderà i lavori nel primo trimestre 2022. Gli ultimi due tratti, da Castelraimondo Nord a Muccia, (17,6 Km – 159 milioni) vedranno l’ultimazione del cantiere nel 2023.

f.u.
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I lavori di ricostruzione dell’Istituto tecnico tecnologico statale “Eustachio Divini” di San Severino Marche, demolito a seguito delle scosse di terremoto dell’ottobre 2016, potranno ufficialmente ripartire.

Dopo un anno di fermo, e una serie infinita di stop e riavvii dovuti a varie vicissitudini burocratiche, il cantiere per la realizzazione della nuova scuola nella sede originaria di viale Mazzini è stato ufficialmente consegnato alle imprese Ca.Ri. Costruzioni Srl di Roma e Consorzio Integra Soc. Coop di Bologna, seconde nella gara di appalto che aveva visto assegnare la rinascita del glorioso Itis alla associazione temporanea di imprese costituita dalla Marinelli Costruzioni Srl di Terni e la Frimat Spa di Bolzano che nelle scorse settimane ha però deciso per una risoluzione contrattuale.

Alla presenza del Commissario straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, del sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, dei rappresentanti delle imprese, del responsabile unico del procedimento, ingegnere Jole Felicetti, del direttore dei lavori, ingegner Marco Barcaioni, i cancelli del cantiere si sono ufficialmente riaperti.

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“E’ una giornata storica per la nostra Città e per la nostra comunità - ha commentato il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che ha aggiunto subito dopo – Vorrei dire grazie al Commissario e alla sua struttura per aver lavorato anche durante i giorni festivi ma anche alla scuola, agli studenti e alle loro famiglie, ai docenti e al personale tutto, per aver mostrato grande pazienza. Ho lottato con quattro Commissari per giungere alla ripartenza dei lavori e per superare una montagna di problemi avuti con la prima impresa aggiudicataria. Oggi, però, ripartiamo e vorrei rassicurare tutti sul fatto che il prossimo anno scolastico sicuramente si tornerà a lezione nel nuovo complesso che sarà moderno e funzionale ma, soprattutto, sicuro. Ho avuto il timore che questa giornata non sarebbe arrivata mai ma mi hanno sempre dato fiducia le parole del Commissario Legnini che, appena insediatosi, dichiarò di voler ricostruire subito le scuole”.

E proprio da Legnini è venuto il più grande messaggio di incoraggiamento: “Finalmente consegniamo il cantiere al nuovo raggruppamento di imprese aggiudicatario delle opere dopo una vicenda molto lunga e complessa, una delle più complicate che mi sono trovato a dover affrontare. C’è stato un intreccio di situazioni inimmaginabile che però siamo riusciti a superare e questo ci rende orgogliosi”.

I lavori inizieranno a breve e dovranno essere conclusi, in base ai termini contrattuali, entro 150 giorni.

cantiere
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Radioc1inblu

Radio FM e Internet
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62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
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L'Appennino Camerte

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