Notizie religiose nelle Marche
Primo consiglio comunale del 2021 per l’assise comunale di Sefro. All’ordine del giorno il bilancio di previsione 2021-2023 che viene approvato dopo l’illustrazione del Vicesindaco e assessore al bilancio Rodolfo Rossi. “Siamo molto soddisfatti – dichiara Rossi – per il lavoro che stiamo facendo. Grande attenzione alle spese e attento sfruttamento dei vari finanziamenti che stiamo intercettando. Come tutti i piccoli comuni, dobbiamo fare i conti con la strutturale pochezza di risorse, ma abbiamo partecipato a molti bandi di finanziamento in questi due anni e i frutti stanno arrivando. Da ultimo abbiamo ottenuto una sovvenzione per l’acquisto di un veicolo totalmente elettrico, grazie alle nuove risorse stanziate dalla Regione Marche, e una ulteriore importante somma di denaro destinata al rifacimento di tratti danneggiati del servizio idrico.” Un bilancio che è accompagnato anche dalle relative opere pubbliche, quindi, e da altre delibere tecniche. Tra le opere in partenza nel 2021, infatti, c’è anche il PIL che vede capofila San Severino Marche. Prosegue il Vicesindaco: “È stato finalmente approvato e reso finanziabile, per un importo di circa 1milione e 400mila euro, il Progetto Integrato Locale Lungo i Sentieri dell’Alto Potenza. Oltre a noi, con una quota di circa 125mila euro, ci sono i comuni di San Severino Marche, nel ruolo di capofila, di Castelraimondo, Gagliole, Pioraco Fiuminata ed Esanatoglia, a testimonianza di un grande lavoro di squadra che stiamo portando avanti anche in sede di Unione Montana. A breve partiremo con i lavori che ci permetteranno di riqualificare e potenziare il collegamento del sentiero francescano con Pioraco e il punto di arrivo del Bosco Incantato.”
foto consiglio online
Altra novità è l’ingresso in consiglio di Matteo Santini nelle fila del gruppo di minoranza Oltre l’orizzonte. A seguito delle dimissioni di Mario Santini, subentra proprio il nuovo consigliere che riceve contestualmente l’investitura di nuovo capogruppo. Commenta il Sindaco Pietro Tapanelli: “Un avvicendamento che porta a perdere un consigliere serio e collaborativo, ma che dà comunque spazio ad un nuovo componente altrettanto attaccato al nostro territorio e sempre disponibile. Grazie a Mario e buon lavoro a Matteo.”

c.c.

Pubblicato in Politica
Con una piccola cerimonia è stata ricordata a Portajano di Camerino la tragedia avvenuta il 29 marzo del 1988 che costò la vita ai due carabinieri Donato Chiarelli e Giovanni Liberto Corinto. Impegnati in località Portajano, nelle campagne camerti, per impedire la commissione di un reato, affrontarono un malvivente che armato di pugnale li colpì entrambi provocandone la morte.

Sebbene siano trascorsi ben 33 anni da quella dolorosa vicenda, ancora quel fatto rimane una ferita aperta nel cuore di ogni camerinese.

Il primo cittadino Sandro Sborgia insieme al Comandante del Comando provinciale Carabinieri di Macerata Col. Nicola Candido, al Comandante della Compagnia Carabinieri di Camerino Roberto Nicola Cara, al Presidente dell’Associazione nazionale Carabinieri in congedo sezione di Camerino car. Francesco Aquili, al parroco della basilica di San Venanzio don Marco Gentilucci hanno voluto onorare la memoria dei due militari caduti, con la deposizione di una corona d’alloro prima al cippo posto nelle vicinanze del luogo dell’eccidio e successivamente sulla lapide apposta nell’attuale sede provvisoria del Comando Compagnia Carabinieri.

Deposizione di una corona dalloro sulla lapide posta presso la Caserma dei Carabinieri in Via Madonna delle Carceri

All’Arma dei Carabinieri e a tutti i militari presenti, il Sindaco ha voluto rivolgere parole di ringraziamento per il quotidiano lavoro svolto con l’abnegazione, la discrezione e la riservatezza che da sempre, contraddistingue gli appartenenti alla Benemerita.

"La città di Camerino, nell’adempiere al dovere della memoria, non dimentica il debito di gratitudine eterno nei confronti dei militari Chiarelli e Corinto, delle loro famiglie cui rinnoviamo i nostri più profondi sentimenti di vicinanza nel dolore, dell’Arma dei Carabinieri, e di tutti i Carabinieri in servizio presso il Comando Compagnia di Camerino che ogni giorno, nel più assoluto riserbo e nelle difficoltà che caratterizzano questo momento storico, continuano a garantire sicurezza e tranquillità alle nostre comunità", le parole del primo cittadino.
Pubblicato in Cronaca
Arrivato alla fase finale il percorso di riconoscimento Unesco di Aga e Tocati di Verona per la comunità ludica "gioco del pallone col bracciale" di Treia e le altre comunità italiane con i propri giochi antichi; un lungo iter iniziato con le giornate del patrimonio immateriale di Verona del novembre 2017, proseguito con quelle di Roma del maggio 2018, poi Mede a dicembre 2018, Santa Fiora a giugno 2019, Verona al Tocati del settembre 2019 e nel 2020 Venezia a gennaio e ancora Verona a settembre.

Un grande impegno portato avanti in modo sinergico dalla precedente amministrazione (e proseguito dall'attuale) e l'Ente Disfida (Giorgio Bartolacci e Alessandro Verdicchio), coadiuvati, nella partecipazione agli incontri, dagli atleti e dirigenti dell'Asd Carlo Didimi, presenti fisicamente alle giornate del Tocati di Verona nel 2014, 2016 e 2018.

“Una vetrina splendida per la promozione del territorio attraverso il nostro eccellente biglietto da visita” così l’amministrazione comunale di Treia.

Inoltre la comunità ludica di Treia parteciperà al progetto “Erasmus+ SPORT” di cui AGA é partner.

Il progetto si chiama “Opportunity: Promuovere l'inclusione sociale e la parità di genere in contesti di educazione formale e non formale attraverso i Giochi e Sport Tradizionali” e i partners, oltre ad AGA, sono quattro organizzazioni che si occupano di Giochi e Sport Tradizionali in Croazia, Polonia, Tunisia e Francia e due università in Spagna e Portogallo. Il coordinatore del progetto è Pere Lavega, presidente di AEJeST, l’Associazione Europea dei Giochi e Sport Tradizionali.

Alcuni questionari creati dall’Università di Lleida, aiuteranno a capire la relazione tra gioco e inclusione, tra gioco e parità di genere. Il contributo di Treia sarà prezioso per contribuire ad individuare le Buone Pratiche che permetteranno di sviluppare una metodologia sull’applicazione dei Giochi e Sport Tradizionali, per promuovere l'inclusione sociale delle persone con disabilità intellettiva e per favorire la parità di genere, coinvolgendo studenti/esse, insegnanti, educatori/trici, allenatori/trici in tutti i paesi partner.

Nella foto Alessandro Verdicchio (presidente Ente Disfida) con Paolo Avigo (presidente Aga).
Pubblicato in Cronaca
Ancora un colpo allo spaccio di sostanze stupefacenti messo a segno dai militari della Guardia di Finanza di Civitanova Marche con l'ausilio del cane antidroga Hanima, ultimo arrivo al reparto civitanovese delle fiamme gialle, che ha condotto all'arresto di una giovane di 22 anni.

La donna è stata fermata durante un servizio di controllo anticovid mentre si aggirava con fare sospetto nella centralissima Piazza XX settembre. All'esito del controllo la giovane è stata sorpresa con addosso 20 grammi di hashish ed un bilancino di precisione. La successiva perquisizione nell'abitazione della ventiduenne ha condotto i finanzieri a rinvenire ulteriore sostanza stupefacente dello stesso tipo, pari a 58 grammi, e altri due bilancini di precisione.

La donna è stata quindi arrestata e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, posta agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

f.u.
Pubblicato in Cronaca
Strumenti diagnostici rapidi e screening di massa per i cittadini di Camerino e per la popolazione studentesca in vista della ripresa della didattica in presenza. E' quanto chiede all'mministrazione comunale il gruppo consiliare di opposizione "Radici al futuro".

"Riteniamo opportuno - dichiara il consigliere Roberto Lucarelli - effettuare uno screening di massa per la tutela della nostra popolazione e per questo abbiamo rivolto la mozione alla maggioranza. Vediamo che in comuni limitrofi al nostro da qualche giorno tali operazioni sono iniziate e non vediamo perchè lo stesso non possa farsi anche a Camerino. Si tratta, ripeto, di una tutela per l'intera popolazione, compresa quella studentesca nel momento in cui si parla di riaperture delle scuole, che insieme ai vaccini può contribuire a far vincere la battaglia contro il Coronavirus. Dai dati risulta purtroppo un numero sensibile di contagi anche nella nostra città e riteniamo opportuno provvedere ad organizzare dei punti di screening massivo e non semplicemente a campione che consentano di fornire un utile quadro ‘in tempo reale’ della diffusione del virus tra i cittadini e tra la popolazione studentesca". 

f.u.
Pubblicato in Politica
Brillante operazione antidroga dei carabinieri di Serravalle di Chienti che hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino dominicano di 35 anni, già noto alle forze di polizia, per spaccio di sostanze stupefacenti.

L'uomo, residente a Valfornace ma domiciliato a Camerino, è stato fermato dai militari dell'arma, impegnati nel controllo del rispetto delle misure anticovid, mentre usciva con fare sospetto da un'abitazione. Sottoposto a perquisizione personale il 35enne veniva trovato in possesso di circa 30 grammi di marijuana e di una piantina di cannabis nascosta nell'auto.

La successiva perquisizione domiciliare ha permesso ai carabinieri di scoprire altri 50 grammi di marijuana, strumenti atti al confezionamento delle dosi e una serra per la coltivazione della cannabis, completa di tutti gli accessori necessari al funzionamento, istallata all'interno di uno dei vani dell'abitazione.

I carabinieri hanno poi perquisito anche l'abitazione dalla quale il dominicano era uscito a seguito della quale l'occupante, un trentenne, è stato trovato in possesso di 15 grammi di sostanza stupefacente che gli era stata ceduta.

serra


Così il dominicano è stato arrestato con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e il trentenne denunciato alla Prefettura come assuntore.

particolare
Pubblicato in Cronaca
Conclusa, dai finanzieri della Tenenza di Porto Recanati, un’articolata indagine di polizia economico-finanziaria e giudiziaria, durata poco più di due anni, coordinata dal Procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio, nei confronti di una serie di imprese, dislocate anche fuori dal contesto regionale.
Ben 11 le imprese coinvolte, operanti nel settore della lavorazione delle tomaie.
Sono state esaminate le contabilità aziendali e i conti bancari dei titolari che hanno portato a scoprire una serie di condotte illecite, sia di natura fiscale che di carattere penale, poste in essere per consentire agli indagati cospicui vantaggi fiscali.
Ammonta, infatti, ad oltre 10.000.000 di euro, la base imponibile ai fini delle imposte sui redditi complessivamente evasa, mentre l’imposta sul valore aggiunto sottratta è di oltre 2.500.000 euro. Le inadempienze in materia di lavoro, invece, hanno portato all’individuazione di 55 lavoratori dipendenti irregolari e all’omesso versamento di ritenute per oltre 40.000 euro.
Il sistema di frode consisteva, in sostanza, nell’utilizzare partite IVA di imprenditori inconsapevoli, sia italiani che cinesi, per mezzo delle quali fatturare prestazioni per orlature di tomaie che, in realtà, erano fornite “in nero” da altre imprese gestite da cinesi. In questo modo non veniva di fatto corrisposta l’IVA da parte dell’impresa committente, mentre l’impresa che effettivamente eseguiva i lavori percepiva il corrispettivo della prestazione senza assoggettarlo a tassazione.
Questo ha consentito a queste ultime imprese di porsi sul mercato in regime di “concorrenza sleale”, ovvero - potendo praticare prezzi altamente competitivi - in una posizione di vantaggio rispetto alle altre aziende che operano osservando le regole.
I pagamenti delle prestazioni non fatturate venivano regolati per contanti, con prelevamenti effettuati sui conti bancari di due imprese “filtro” ovvero intestati a una persona fisica. In proposito, sono stati accertati trasferimenti di denaro contante, in violazione alla normativa antiriciclaggio, per circa 800.000 euro, che hanno portato alla contestazione di sanzioni amministrative per circa 300.000 euro e alla denuncia di una persona per uso improprio dei conti bancari.
Il tutto ruotava intorno ad un imprenditore italiano, dominus del sistema di frode, ma a loro volta i soggetti cinesi, al fine di ridurre ulteriormente il loro carico fiscale, già abbondantemente eroso per effetto dell’omessa fatturazione e dichiarazione delle prestazioni effettuate, hanno utilizzato fatture per operazioni inesistenti emesse da altre imprese, sempre di cinesi, ovvero hanno autoprodotto fatture false, quantificate in circa 900.000 euro.
Ed inoltre, decorsi pochi anni dall’inizio delle attività, alcune imprese hanno cessato la partita IVA, omettendo di presentare le prescritte dichiarazioni annuali delle imposte ed il titolare si è reso irreperibile sul territorio nazionale, facendo ritorno in Cina.
Nell’ambito dell’inchiesta, i vari Giudici per le Indagini Preliminari del Tribunale di Macerata, chiamati a giudicare, hanno emesso – su richiesta del Procuratore della Repubblica ­– 4 provvedimenti, disponendo, complessivamente, il sequestro per equivalente di beni fino a concorrenza delle imposte evase per circa 4.200.000 euro.

Pubblicato in Cronaca
I Vigili del fuoco sono intervenuti questa mattina alle ore 09.45 circa a Fabriano in viale 4 Novembre per l'incendio di polveri di segatura che si trovavano all'interno di un silos presso una falegnameria. La Squadra di Fabriano intervenuta con due autobotti ha provveduto a spegnere le fiamme e ad effettuare lo smassamento del materiale all'interno del silos allocato all'esterno della fabbrica. Successivamente ha messo in sicurezza l'area dell'intervento. Non si segnalano danni a persone. Sul posto anche la Polizia Municipale.
Pubblicato in Cronaca
MESSAGGIO PER LA PASQUA 2021



Carissimi sorelle e fratelli,

anche quest’anno, ci accingiamo a celebrare la Pasqua di Risurrezione del Signore Gesù quasi in punta di piedi, senza i segni evidenti della festa a causa di questo prolungato momento di difficoltà che tenta di spegnere nel cuore la speranza di un giorno nuovo, “il primo giorno della settimana.” (cf. Mc16,1-8).

Il mattino di Pasqua ‒ leggiamo nel Vangelo ‒ alcune donne si recano al sepolcro per ungere di oli profumati il corpo morto di Gesù, con il cuore ferito dal dolore e una grande concreta preoccupazione: Chi ci rotolerà via la pietra dal sepolcro?” (cf. Mc16, 3).

L’incedere delle donne di buon mattino ricorda il cammino della salvezza. Sembra che tutto vada a infrangersi contro una pietra: la bellezza della creazione contro l’orrore del peccato; la liberazione dalla schiavitù contro il tradimento all’Alleanza; le promesse dei profeti contro il triste disinteresse del popolo. Così, pure nella storia di ciascuno di noi, sembra che i passi compiuti non giungano mai a destinazione. L’emergenza del Coronavirus ha messo e sta mettendo a dura prova la nostra vita e tutti avvertiamo un senso di smarrimento, di sfiducia e di paura che toglie le prospettive, prosciuga le speranze e appesantisce anche le cose più semplici. Delusi, stanchi, increduli, rischiamo di non avere più la voglia di rimetterci in piedi, di continuare a camminare.

Tuttavia, l’atteggiamento delle “mirofore” del Vangelo - quelle donne, cioè, che portano unguenti profumati per la sepoltura - è fonte di fiducia per noi perché di fronte ai dubbi, alla sofferenza, ai turbamenti della situazione che attraversano, esse sono capaci di mettersi in movimento e di non lasciarsi paralizzare dal dramma che stanno vivendo. Con l’urgenza di chi ama, esse sono capaci di accettare la vita così come viene senza evadere, né ignorare quello che sta accadendo, senza fuggire né scappare ma, semplicemente, restando.

Ecco io, in quella loro tenacia a non cedere alla rassegnazione della piega che hanno preso gli eventi, vedo già i primi scintillii di luce della Risurrezione che consiste, fondamentalmente, nel vedere più lontano del qui e ora, in quell’orizzonte del già e non ancora che rende la nostra vita affidabile, degna e vivibile; perché sa che il vero problema non è la morte, ma di come io scelgo di stare difronte ad essa.

È vero che quello a cui abbiamo assistito e continuiamo ad osservare in questo tremendo anno di pandemia è esattamente riconducibile al dramma che hanno vissuto i discepoli con la Passione di Gesù. Eppure, come le prime discepole, in mezzo all’oscurità e allo sconforto, riempirono la loro borsa di oli aromatici e si misero in cammino per andare a ungere il Maestro sepolto (cf. Mc 16, 1), così noi abbiamo potuto vedere molti fratelli che hanno cercato di portare l’unzione della solidarietà per risanare e confortare la vita altrui, mostrando nella via della fraternità, l’unico volto di un futuro possibile.

La Pasqua inizia così: bisogna andare a vedere quel luogo di morte, bisogna cercare Gesù. Non si può fuggire davanti alla sofferenza e alle ferite dei poveri. Bisogna essere come i medici, gli infermieri e il personale sanitario, le forze di sicurezza e i volontari, i sacerdoti, le religiose, gli educatori e gli insegnanti e tanti altri che hanno avuto il coraggio di offrire tutto ciò che avevano per dare un po’ di cura e sollievo a chi si trova nel sepolcro della malattia.

Anche se la domanda continua a essere la stessa - «Chi ci rotolerà via il masso dall’ingresso del sepolcro?» - tutti loro non hanno mai smesso di fare ciò che sentivano di dover fare. Ed è proprio in mezzo alle loro occupazioni e preoccupazioni, che anche loro sono sorpresi da un annuncio straordinario: «Non è qui. È risorto».

È risorto quando la ferita mortale della nostra società - l’individualismo - viene medicata con scelte di altruismo per il bene comune. Infatti, seppur si è trovata una medicina o un vaccino per il coronavirus, l’individualismo ha bisogno di ben altri rimedi. Ha bisogno di comunità parrocchiali che tornino ad essere luoghi di fraternità e non dispenser di sacramenti. Ha bisogno di scuole che educhino anche oltre le mura scolastiche. Ha bisogno di una società civile che deve ritrovare il suo centro oltre gli interessi economici e di parte, e che sappia dare attenzione agli ultimi, a chi non ha lavoro, a chi è in difficoltà, a chi ha perso tutto.

Sì, il Signore è il risorto, è il vivente e va cercato non nei segni di morte, ma dentro i segni di bellezza, nei gesti di pace, negli abbracci rassicuranti, nel primo respiro di un neonato, nell’ultimo alito del morente, nella tenerezza con cui si ha cura dell’altro.

L’esperienza delle donne che si recano al sepolcro la mattina di Pasqua ci ricorda che, nonostante tutto, non c’è altro da fare che provare ad alzarsi. Non occorre sapere già in anticipo esattamente quale sarà la direzione del cammino: ciò che importa è non rimanere a terra, ma alzare lo sguardo per poter osservare “che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande”. (Mc 16,4)

A Pasqua, il Signore ci chiama ad alzarci, a risorgere sulla sua Parola, a guardare in alto e credere che siamo fatti per il Cielo, non per la terra. Dio ci chiede di guardare la vita come la guarda Lui che vede sempre in ciascuno di noi un nucleo insopprimibile di bellezza. Nel peccato, vede figli da risollevare; nella morte, fratelli da risuscitare; nella desolazione, cuori da consolare. Non temiamo, dunque: il Signore ama questa vita anche quando abbiamo paura di guardarla e prenderla in mano. Non rimaniamo a guardare per terra impauriti, guardiamo a Gesù risorto: il suo sguardo ci infonde speranza, perché ci dice che siamo sempre amati e che, nonostante tutto quello che possiamo fare, il suo amore verso di noi non cambia. Questa è la certezza non negoziabile della vita: il suo amore è immutabile perché Gesù si è alzato dal sepolcro affinché potessimo farlo anche noi e, grazie a Lui, poter risorgere dalle nostre macerie abbandonando la posizione dei morti per assumere quella da risorti.

Álzati, dunque, dalle tue paure,

álzati dai pensieri che ti stanno piegando,

álzati dalla delusione.

Solo così sperimenterai che la vita può sempre ricominciare.

Cari sorelle e fratelli, questo mio personale augurio, vorrei tanto che invece di raggiungervi con le consuete formule di circostanza, vi arrivasse con la mia stretta di mano e un sorriso cordiale senza parole. La notizia della Risurrezione di Gesù, entrando nelle corsie degli ospedali, nelle camere dei malati, nelle case di famiglie unite o separate e nella vita di coloro che si trovano in qualsiasi forma di sofferenza, difficoltà o fatica, vorrei portasse un barlume di speranza. Vorrei che il mio saluto vi raggiungesse senza la pretesa di risolvere i vostri drammi, ma con l’umiltà di chi, pur non potendo operare miracoli, comunque vi sta accanto, cammina con voi e si fa vostro compagno di viaggio per le strade polverose di questa quotidiana esistenza.

A tutti voi, il mio augurio di buona Pasqua del Signore e nostra!

Il vostro arcivescovo, +Francesco Massara
Pubblicato in Diocesi
A tre anni dal sisma, il 9 settembre 2019 segnava un nuovo inizio per Visso e per l’intero centro Italia ancora ferito dal terremoto. Quel giorno, nella Sala Consiliare del Municipio, veniva presentato ufficialmente il progetto della nuova struttura della sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini; a ciò faceva seguito il gesto simbolico della posa della “prima pietra” da parte dell’allora Presidente facente funzione Alessandro Gentilucci con cui si diede inizio ai lavori nel cantiere.

Ebbene, l’opera, simbolo di ripartenza per tutto il territorio, finalmente è pronta. Si tratta di un edificio in
legno, di 700 mq di superficie su un unico livello, integrato nel paesaggio e pensato per avere un impatto ambientale ridotto al minimo: tutti gli elementi costitutivi, infatti, potranno essere smontati e riutilizzati o riciclati poiché la struttura è comunque rimovibile. Anche per l’opera di contenimento, priva di cemento, si è ricorsi a interventi di ingegneria naturalistica che hanno previsto l’uso del legno e la messa a dimora di piante autoctone per favorire la stabilità del terreno. Con una classe energetica A3, la struttura rientra nella categoria “Energia quasi zero” grazie ad una accurata coibentazione e all’installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia destinata all’autoconsumo.
nuovasede

“Un segnale di attenzione del Parco verso i valori ambientali, irrinunciabili in un’area protetta. Il sisma del 2016 rese inagibile la sede istituzionale dell’Ente, determinando la dislocazione degli uffici presso strutture ospitanti, che ringrazio sentitamente, collocate tra Visso, Tolentino e Foligno, per poi riapprodare tutti a Visso in container messi a disposizione dal Comune, che non ci ha fatto mai mancare la sua vicinanza. Era fondamentale non solo che il Parco uscisse da quei container, ma che tornasse operativo e funzionale all’interno di una sede stabile, ben organizzata e di qualità, ove poter proseguire il nostro lavoro” ha dichiarato il Presidente dell’Ente, Andrea Spaterna. “E per Visso e tutto il territorio è un segnale di speranza, perché il Parco continua a rappresentare un punto di riferimento, per gli enti locali e per le popolazioni di questi luoghi, e la nuova sede simboleggia anche il senso di una ricostruzione che va avanti e procede”.
spaterna 01 1

Nel profilo della struttura è stato ripreso il logo dell’Ente Parco, simbolo della montagna che vive. Un ulteriore passo di rinascita è stato dunque compiuto ed ora gli uffici sono pronti a insediarsi: il loro trasferimento verrà completato entro il mese di aprile.

c.c
nuovasede3
Pubblicato in Cronaca

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo