Notizie religiose nelle Marche
Ha fatto discutere il decreto sostegni, che non è ancora legge, per la ripartizione prevista per gli impianti sciistici. Stando alla bozza, infatti, le stazioni più piccole come quelle dell'Appennino sarebbero penalizzate.

A sottolineare la stortura è Francesco Cangiotti di Bolognola Ski, rappresentante per le Marche di FederFuni: "Siamo estremamente rammaricati - dice - , eravamo molto fiduciosi del nuovo decreto sostegni che avrebbe dato un valido aiuto a questa stagione difficile. Avevamo già stabilito degli accordi con le parti parlamentari per decidere i criteri. Questi criteri, però, sono stati modificati all'ultimo momento, tanto che apprendiamo ora dal nuovo decreto che la ripartizione di queste somme ci penalizzerebbero".

Parliamo di una cifracomplessma importante, di 700 milioni di euro, che se fosse ripartita con criteri egualitari rappresenterebbe una boccata d'aria per tutti, grandi e piccle stazioni.
"Purtroppo - specifica Cangiotti - la ripartizione non verrà fatta considerando una media del fatturato degli anni precedenti, le spese e le perdite sostenute, ma ripartita in base alle presenze registrate nei grandi Comuni montani. Un criterio che ci pensalizza molto, dal momento che le nostre stazioni non hanno una ricettività alta e presenze stabili sul territorio comunale, ma godono di un flusso giornaliero e pendolare. Crediamo - ammette Cangiotti - che questo decreto sia fatto quasi esclusivamente per i grandi comprensori del Trentino: le risorse verranno, infatti, erogate in base alle presenze registrate all'interno del Comune, e non su quelle direttamente legate alla vendita degli skipass.
Questa è una prerogativa che taglia fuori quasi tutto l'Appennino - denuncia il direttore - e in particolare anche le nostre zone".
Dubbi anche sulle modalità con cui i fondi verranno liquidati: "Non verranno dati direttamente alle società degli impianti - dice - ma da come si evince dal decreto verranno erogate ai Comuni che decideranno come e quando ripartire queste somme. Non è una situazione chiara ed a vantaggio delle nostre stazioni. 
Speriamo che nelle prossime settimane, quando il decreto verrà espletato meglio, si chiariscano questi punti e ci siano modifiche più eque, non solo a vantaggio delle grandi stazioni, ma anche dei comprensori medio-piccoli che nell'Appennino sono la maggioranza".
 
Intanto Federfuni non resta comunque con le mani in mano: "Stiamo predisponendo un documento condiviso che poi invieremo ai vari parlamentari, molti di loro ci sono vicini, ci hanno già ascoltato e credo si metteranno al lavoro per cercare di risolvere questa problematica.
Veniamo da un periodo difficile legato alla pandemia - conclude - , abbiamo avuto più promesse di aperture che non si son mai concretizzate e, allo stesso tempo, ci hanno fatto spendere soldi per poter essere sempre pronti a ripartire. Per quanto riguarda il decreto ristori, poi, si fa riferimento alle presenze dell'anno 2019 e sappiamo bene che è stata una stagione negativa per l'Appennino, in quanto non c'è stata mai neve e anche in questo caso saremo ulteriormente penalizzati".

GS 
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Scuole aperte anche in zona rossa dopo Pasqua. È l'ipotesi su cui sta lavorando il governo attraverso una modifica alle regole dell’attuale Dpcm. che  prevede, appunto, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado anche in zona rossa. Parlamentari di diversi schieramenti sarebbero favorevoli a ripensare le chiusure almeno per quel che riguarda le scuole materne, primarie e medie, complici anche gli studi pubblicati su dati Miur incrociati con quelli delle Ats e della Protezione civile  dai quali si evince come non vi sia  correlazione tra lezione in presenza e crescita dei contagi. Si aggiungono anche le recenti proteste di piazza e la consapevolezza del peso che stanno sostenendo le famiglie. Pur con i suoi innegabili vantaggi la sostituzione delle lezioni con didattica a distanza, soprattutto con riferimento al tipo di offerta formativa che all'interno di queste scuole viene svolta, crea indubbi disagi. 
"È una sofferenza anche per i docenti perchè la scuola è ovviamente solo quella fatto in presenza- afferma il dirigente dell'Istituto Comprensivo Betti Maurizio Cavallaro- Debbo tuttavia sottolineare che rispetto al 2020 quest'anno l'organizzazione è sicuramente migliore; per quello che ci viene richiesto ritengo che stiamo procedendo bene e siamo anche pronti a ripartire. Nel fare quattro conti ho potuto notare che in questa settimana e in questi ultimi giorni  qualche contagio in più nelle nostre zone c'è stato ma - osserva il preside- secondo me il motivo è da imputare anche alla chiusura delle scuole. Fino a che la scuola è stata aperta noi infatti abbiamo adottato il massimo delle precauzioni e pure qualcosa di più.  Quindi, sanificazioni dei materiali, lavaggi e sanificazioni delle mani, controlli accurati sono stati un bel modo di prevenire la pandemia. Noi comunque ce la mettiamo tutta e siamo pronti; se il governo dice che si può ripartire dopo Pasqua, adottando tutte le massime precauzioni del distanziamento, sanificazioni e nella sicurezza massima, siamo pronti a ripartire perché siamo convinti che è l'unico modo per vivere bene la scuola".
Intanto sono in corso le vaccinazioni da parte del personale docente mentre un ulteriore garanzia è rappresentata dai prelievi e tamponi periodici da eseguirsi sia sui docenti che sugli stessi scolari. "Qualcuno dei docenti- aggiunge Cavallaro- sta facendo la seconda dose del vaccino per cui dopo Pasqua dovremmo essere pronti in una maniera in cui siamo anche più coperti e quindi potremmo essere ancora più sereni nel riprendere le lezioni. Bene anche i tamponi perché questo tipo di controllo rappresenta un otiimo indice. La voglia di tornare c'è in tutti; chiaro che c'è un po' di timore che è legittimo perchè poi siamo tutti sottoposti al bombardamento quotidiano di notizie: un giorno siamo tutti a rischio, un altro giorno siamo quasi tutti salvi per cui la confusione e il terrorismo mentale sono pazzeschi. Diciamo tuttavia che tutti coloro che hanno scelto di  fare l'insegnante, hanno solo che piacere nello stare in mezzo ai ragazzi e crescere con loro. Mi sento anche di tranquillizzare i genitori sulla serenità che debbono avere nel sapere che i loro figli stanno in un ambiente comunque molto protetto. Quello che chiedo a tutti è dunque di essere tranquilli e sereni- conclude il dirigente-. Quando le comunicazioni di una riapertura saranno certe, come scuola le invieremo o sulla posta elettronica o le faremo apparire sul sito. Questo per evitare  qualsiasi preallarmismo o notizia falsa. Le notizie certe le diffonderemo dunque dalla scuola attraverso i canali ufficiali". 

c.c.
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Ci fu anche un notaio camerte come testimone della sentenza di morte del sommo poeta Dante Alighieri. Il 27 gennaio 1302, sulla base di una legge ad personam, che consentiva di sottoporre a nuovo procedimento i priori dei due ultimi anni già assolti in precedente giudizio, il podestà di Firenze Cante de’ Gabrielli da Gubbio emetteva una sentenza di condanna in contumacia nei confronti di Dante e di altri quattro cittadini di parte Bianca: Dante, non essendosi presentato, era stato con altri condannato a morte in contumacia, con sentenza emessa il 10 marzo 1302. Anche la città di Camerino ha inteso celebrare il Dantedì ricordando il legame col Padre della lingua italiana, alla cui sentenza di morte fu testimone un notaio di Camerino.

Nella lotta a Firenze tra Guelfi di parte bianca (per i quali teneva parte Dante) e Guelfi neri, ai primi di novembre del 1301 questi ultimi prendono con la forza il controllo della città. Subito mettono in moto la macchina giudiziaria, secondo uno schema di uso politico della giustizia. Per non essersi presentato a discolparsi, accusato di baratteria e lucri illeciti, per lui scatta la pena di morte sul rogo. I guelfi neri sono passati alla rappresaglia e alla vendetta. Dante non viene preso, ma da quel momento, fino alla morte nel 1321, non rivedrà più la sua patria. La sentenza viene pubblicamente letta dal notaio Bonora di Preci, assistito da due testimoni, Masio da Gubbio e Berardo da Camerino, appunto.

Come chiarisce l’avvocato e giornalista Giuseppe De Rosa: “Anche quest’ultimo viene definito notaio, con la specificazione che fosse notaio del podestà Cante de’ Gabrielli. La figura di Berardo ricorre più volte nel Libro del Chiodo, copia risalente alla seconda metà del Trecento, che contiene tutte le registrazioni dei bandi comminati a Firenze contro i ghibellini e i guelfi bianchi dichiarati colpevoli di ribellione al Comune e pertanto esclusi dalla vita politica cittadina”.

Uno studioso ha individuato la figura del notaio del processo a Dante con quella di Berardo I da Varano (1250-1260 circa – ante 1325), ma Pier Luigi Falaschi ha fatto notare l’inverosimiglianza di un dinasta di grande famiglia, già affermata nel governo di Camerino, che svolga la funzione di semplice notaio. “Raccogliere notizie sul Berardo notaio – continua l’avvocato De Rosa - diviene una ricerca tanto interessante quanto difficile”.

Non solo. Da unostudio in collaborazione con la sezione dell’Archivio di Stato di Camerino, in particolare nella mostra “Camerino, il cuore dell’Europa”, è stata esposta una preziosissima pergamena datata 1286 testimonianza delle relazioni fittissime a livello politico, commerciale ed economico tra Camerino e Firenze, nonché tra il padre della nota Beatrice, che era uncommerciante, e la città ducale: “In occasione della mostra promossa dall’Amministrazione comunale prima del Covid, nell’autunno de 2019 – commenta l’assessore alla cultura Giovanna Sartori - con la direzione scientifica della professoressa Emanuela di Stefano, abbiamo esposto questa preziosissima testimonianza che conferma il legame di Dante con la nostra città. Uno spunto interessante che ci pone nell’ottica di voler approfondire questi studi, soprattutto quest’anno in cui si celebrano i 700 anni dalla morte del sommo poeta”.

Dantedì pergamena Camerino un notaio camerte testimone della sentenza di morte
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Pronte come non mai per affrontare il Covid, le Terme di Sarnano, vicine alla popolazione dell'entroterra maceratese, se si erano mosse anzitempo dotandosi e attrezzandosi adeguatamente per i tamponi, ora anzitempo si sono mosse per essere accreditate struttura hub vaccini ed ora le regione Marche ha identificato la stessa struttura termale come sede idonea.

In attesa del protocollo del ministero le Terme sono state accreditate come struttura in in grado di ospitare vaccinazioni anti covid. Il servizio sanità della regione formerà il personale della struttura termale maceratese e già dai prossimi giorni (al massimo da inizio prossima settimana) verrà dato il via libera.

La struttura metterà a disposizione gratuitamente ambulatori e staff per le vaccinazioni e così Sarnano, e, tutto il comprensorio attiguo, avrà l’opportunità di contribuire in maniera massiccia all’uscita da questo lungo tunnel.

L’iniziativa, promossa dal presidente Marco Nacciarriti e dal suo Consiglio di Amministrazione, è stata fortemente affiancata e caldeggiata dal sindaco Luca Piergentili.

“Vogliamo essere vicino alla nostra gente, al nostro territorio, e mai come in questo momento recargli un servizio hub vaccini anti-covid - dichiara il presidente Nacciariti - Così come abbiamo fatto con il   tampone antigenico rapido in struttura e con il servizio tampone antigenico rapido con il camper itinerante, contribuirà a velocizzare l’uscita da questa situazione particolare e difficile. Continuiamo la nostra opera di forte presenza sul territorio oltre che da un punto di vista di servizi termali anche di presidio medico, voluta fortemente dal sindaco Piergentili, che ci ha sempre supportato ed appoggiato in queste iniziative volte alla cura sanitaria della popolazione sarnanese. Collaborazione dimostrata con i fatti dal primo cittadino di Sarnano, dal vice sindaco Franco Ceregioli (delegato alle terme), e da tutta la giunta, che al nostro fianco ci ha permesso di avere la giusta credibilità dapprima per il centro test tamponi ed ora per il centro hub vaccini”.
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In arrivo contributi per  15 milioni di euro a sostegno del costo del lavoro e della continuità aziendale per le imprese dei settori particolarmente colpiti dall’emergenza Covid, localizzate nei Comuni delle aree di crisi industriale e nei Comuni nelle aree del sisma.

Il provvedimento proposto dall’assessore al Bilancio, alle Aree di crisi complessa e alla Ricostruzione Guido Castelli è stato approvato nei giorni scorsi dalla giunta.

“Con questo intervento - spiega Castelli – vogliamo favorire la ripartenza delle attività manifatturiere e dei servizi, sia alle imprese sia alla persona, che hanno maggiormente sofferto del lockdown. L’attenzione è rivolta in particolare alle aziende nelle aree di crisi industriale complessa e del cratere sismico, dove l’emergenza ha amplificato situazioni di sofferenza già preesistenti e ancora irrisolte. Sono necessari   interventi rapidi e tempestivi a sostegno delle imprese e dei lavoratori per attenuare le conseguenze negative sul mercato del lavoro. Ciò è ancor più vero nei territori che, a causa del sisma e della crisi di importanti aziende con effetti significativi sull’indotto, o della crisi di settori di specializzazione produttiva prevalente nell’area, danno da anni segnali di forte disagio, che si ripercuotono negativamente sulla stessa tenuta sociale. In queste porzioni di territorio viene confermato il dato regionale, secondo cui il ricorso alla Cig-Covid19 è stato effettuato, in gran parte, da imprese operanti nel terziario (circa il 90%), seguite dalla manifattura e dall’edilizia”.

Il provvedimento regionale consiste in un contributo forfettario a fondo perduto, fino ad un massimo di 50.000 euro per ogni azienda, a sostegno del mantenimento dei posti di lavoro dei dipendenti a rischio di licenziamento.

“Si tratta – conclude Castelli - di un intervento nuovo, costruito in un un’ottica premiante e incentivante al tempo stesso. Infatti, grazie alle risorse ancora disponibili del Fondo sociale europeo, da un lato potremo assicurare alle imprese nell’immediato la tutela dei posti di lavoro in una fase in cui è imminente la scadenza delle misure adottate a livello nazionale sul blocco dei licenziamenti e sulla proroga della Cassa Covid, che porterà con sé un impatto negativo sul mercato del lavoro. Dall’altro, l’obbligo di mantenere quegli stessi posti di lavoro per un periodo di tre mesi successivi alla presentazione della domanda, potrà rappresentare un incentivo a percorsi di rilancio delle attività in un’ottica competitiva, difficilmente realizzabili se è a rischio la permanenza dell’occupazione”.

f.u.
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Una mattinata costellata da infortuni sul lavoro nella provincia di Macerata.

A Treia un bidello della scuola primaria "Paladini" è caduto da una scala mentre era intento a fare pulizie. L'uomo, che abita a San Severino Marche, nella caduta a terra ha battuto anche la testa e per questo i sanitari che lo hanno soccorso ne hanno disposto il trasporto in eliambulanza all'ospedale regionale di Torrette dove si trova ricoverato fortunatamente non in gravi condizioni.

Un altro incidente sul lavoro si era verificato in un cantiere di Civitanova Marche, dove un operaio di circa 40 anni residente a Treia è stato travolto dal crollo di una tettoia sulla quale stava lavorando. L'operaio è caduto al suolo riportando diversi traumi. Anche in questo caso è stata allertata l'eliambulanza per il trasporto del ferito al nosocomio di Torrette.


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Nuovi finanziamenti a Treia per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, in particolare della scuola materna di Passo di Treia, l’unico non interessato dagli interventi di messa in sicurezza post sisma attuati finora. Il sindaco Franco Capponi ha commentato: “Una buona notizia per la comunità e la popolazione treiese. Per quanto la scuola materna di Passo Treia non fosse stata lesionata dal sisma, è stata certamente realizzata non conformemente agli obiettivi che oggi abbiamo in materia di sicurezza. Avevamo avanzato, due anni fa, una proposta alla Regione Marche attraverso il Piano Triennale Nazionale di Edilizia Scolastica. Il 19 marzo la Regione ha approvato la graduatoria in cui, per la Provincia di Macerata, il Comune di Treia è risultato il primo comune beneficiario dei fondi. Si tratta di un intervento molto consistente dal punto di vista finanziario, quasi 3 milioni di euro, che certamente comporta un cofinanziamento da parte del Comune di circa 600 mila euro. Anche per questo abbiamo ottenuto più punteggio, investendo anche risorse direttamente dal nostro bilancio. Ora siamo in procinto di commissionare la realizzazione del progetto esecutivo, in quanto con il definitivo avevamo partecipato a questo bando, e ipotizziamo che per fine anno possa esserci il progetto in appalto”.

l.c.
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Sarà messo in campo anche quest'anno il sostegno del Comune di Sarnano nei confronti delle attività economiche del paese.

"Per la seconda volta - dice il sindaco Luca Piergentili - perchè lo avevamo già fatto lo scorso anno, abbiamo deciso di dare un sostegno alla nostra cittadinanza ed alle nostre attività commerciali. Abbiamo stanziato un fondo di 50mila euro per tutte attività economiche, commerciali ed artigianali che hanno la ragione sociale nel Comune e che dovranno dimostrare, con una autocertificazione, una riduzione del fatturato 2020 del 25% rispetto a quello del 2019.

Ogni attività - precisa - potrà percepire un contributo straordinario non superiore a mille euro. 
Stasera il progetto sarà approvato in giunta e la prossima settimana sarà emesso il bando che scadrà il 30 aprile prossimo.
I fondi saranno erogati in tempi molto breve.
Abbiamo inserito criteri molto ampi - dice - proprio per dare la possibilità al maggior numero possibile di attività di rientrare nel finanziamento".

GS
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Giovedì, 25 Marzo 2021 13:14

Pioraco, nuovi lavori pubblici in partenza

Passi avanti importanti per il cinema teatro 70 di Pioraco, dove è stata affidata la progettazione definitiva per il recupero della struttura danneggiata dal sisma del 2016. Il sindaco Matteo Cicconi ha spiegato: “Un altro tassello importante per la ricostruzione pubblica: un’opera che sta a cuore di tutta la comunità di Pioraco. Tutti noi abbiamo un ricordo della struttura in cui si organizzavano feste e tante attività che animavano la vita sociale del paese. Speriamo prima o poi che anche questi lavori possano vedere la luce. Un altro passaggio molto importante è stato fatto quindi con l’affidamento della progettazione: procederemo ora con la firma del contratto e quindi sarà cura del progettista redigere il progetto. Anche in questo caso un ringraziamento particolare agli uffici comunali per l'efficacia di tutte le procedure burocratiche e amministrative che, come sappiamo, sono lunghe, farraginose ma purtroppo necessarie per arrivare all'obiettivo. Un ringraziamento particolare va anche al geometra Roberto Lucarelli, responsabile del procedimento, sia curato in prima persona”.

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Fondi importanti anche per il rifacimento della rete fognaria, anch’essa danneggiata dal terremoto di cinque anni fa, un’opera significativa anche sotto il profilo ambientale: “Abbiamo verificato con delle sonde lo stato della rete fognaria – ha proseguito Cicconi –. Il sisma aveva danneggiato, con lo spostamento del terreno, tutta la struttura che costeggia la strada. In questo caso il danno non si vede ma è importante, con problemi connessi al depuratore e a tutta la rete. Devo ringraziare in questo caso il dottor Borrelli della Protezione Civile. Siamo una fase, anche qui, di progettazione esecutiva, per poi realizzare la rimessa a norma e il ripristino nel più breve tempo possibile. L'opera è molto importante come investimento: 1 milione e 300mila euro, ed è fondamentale soprattutto sotto il profilo ambientale e dell'efficienza del depuratore”.

l.c.
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Firmato questa mattina un accordo tra il Commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini ed il GSE (Gestore Servizi Elettrici) per l'impiego degli incentivi del conto termico nella ricostruzione degli edifici pubblici danneggiati dal sisma, insieme a una lettera indirizzata dal Commissario ai sindaci del cratere, per stimolarli all'utilizzo di questo nuovo strumento ed informarli sulla proroga delle agevolazioni delle utenze domestiche degli immobili inagibili decisa dall'ARERA. 

“Un accordo molto importante – scrive Legnini agli amministratori locali - che, se ben applicato, può produrre per il Comune un doppio beneficio molto rilevante: la riduzione dei consumi energetici degli immobili pubblici a regime e la disponibilità di nuove risorse per gli investimenti.
Il meccanismo individuato permette al Comune di utilizzare gli incentivi del Conto Termico del GSE, che copre fino al 65% delle spese per l'efficientamento energetico, negli interventi di ricostruzione o riparazione degli edifici pubblici danneggiati dal terremoto finanziati dal Commissario alla Ricostruzione, e di utilizzare i fondi della contabilità speciale risparmiati grazie all'intervento del GSE, per altri investimenti nel territorio.
L'accordo con il GSE – aggiunge - prevede che sia data priorità alla riqualificazione degli edifici scolastici, all'edilizia sanitaria, a quella residenziale pubblica, impianti sportivi, uffici comunali, musei”.

Poi la precisazione sull’ARERA: “La informo – continua Legnini - che I'Arera, Autorità di regolazione dell'energia, in attuazione delle disposizioni del decreto Milleproroghe, ha approvato la Delibera con la quale estende al 2021 le agevolazioni tariffarie sulle utenze di luce, gas e acqua per le abitazioni inagibili, le Sae e le abitazioni ricadenti nelle "zone rosse" del cratere sisma 2016, ed allunga da 36 a 120 mesi la rateizzazione delle fatture sospese fino alla fine del 2020 per tutti gli altri utenti.
Per godere della proroga dell'agevolazione, i proprietari degli immobili inagibili sono tenuti a presentare entro il 30 aprile 2021 agli uffici dell'Agenzia delle Entrate e dell'lnps territorialmente”.

GS
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