Notizie religiose nelle Marche
Ha provocato discussione e dibattito, soprattutto in seno all’Unione Montana “Marca di Camerino” la recente legge approvata dal consiglio regionale. Una legge che diversi sindaci hanno definito “divisiva” e dello stesso pensiero appare anche il presidente dell’Unione Montana Alte Valli del Potenza, Esino e Musone Matteo Cicconi.

“Una legge che anche sotto il profilo istituzionale presenta aspetti poco aggreganti – il parere del presidente e primo cittadino di Pioraco – Senza entrare nel merito, visto che non conosco le motivazioni che hanno portato all’approvazione di tale legge, ritengo siano necessari strumenti che portino ad aggregare il territorio sotto tutti i punti di vista. Parlando dell’Unione Montana che mi onoro di presiedere posso dire che è rimasta coesa fin dalle origini, mantenendo l’aspetto aggregativo di unione per un territorio che, già frammentato in tanti piccoli comuni e con tante difficoltà determinate anche da sisma e pandemia, ha davvero bisogno di fare insieme massa critica per il raggiungimento di obiettivi comuni. Ciò a maggior regione in quei territori a bassa densità demografica dove sono auspicabili forme di associazionismo soprattutto nei servizi ”.

f.u.
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Auspica l’unione del territorio e delle comunità locali, oltre che delle forze politiche e dei parlamentari locali, il presidente di Confindustria Macerata Sauro Grimaldi, fortemente preoccupato per la mancata proroga nella Legge di Bilancio della sospensione per le imprese delle aree del cratere del pagamento delle rate dei finanziamenti erogati da banche e intermediari finanziari.

“Il venir meno di questa ulteriore importante misura rischia di vanificare la ripartenza delle imprese che dovranno riprendere il pagamento delle rate dei finanziamenti la cui durata, in attuazione dell’accordo tra ABI e Commissario Straordinario del governo del 27 marzo 2018, è allungata di un periodo di tempo corrispondente a quello della sospensione”, commenta il presidente Grimaldi, che teme possa essere a rischio la stessa prosecuzione della attività produttive.

“Il diniego della sospensione riguarda anche i mutui contratti dai cittadini sulle abitazioni inagibili con evidenti ripercussioni sociali – conclude il presidente degli industriali maceratesi - Francamente tutto ciò appare immotivato e la nostra comunità non lo merita”.

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Screening gratuito per gli studenti delle scuole superiori. L’incontro che si è svolto tra Regione, Ufficio scolastico regionale, Asur e i rappresentanti delle Consulte provinciali degli studenti delle Marche ha portato alla conferma dell’iniziativa per questo fine settimana, alla prima data utile da un punto di vista organizzativo con le risorse a disposizione, con date e sedi in via di definizione.

Un grande sforzo organizzativo da parte di Asur e del personale sanitario, già impegnato nelle iniziative in essere e nella campagna vaccinale che, a gennaio, subirà un'accelerazione importante per somministrare il richiamo a oltre 400 mila cittadini marchigiani.

L'iniziativa della Regione Marche è unica in Italia e ha preso il via dalla fascia di età della scuola primaria e secondaria di primo grado, che risulta quella numericamente meno immunizzata. Gli studenti della scuola secondaria

Alla richiesta degli studenti delle Consulte di attivare la DAD fino alla data dello screening, la Regione ha precisato che le normative attualmente in vigore impediscono alle regioni che non si trovino in zona rossa, che non siano in presenza di focolai o che non presentino un rischio elevato di diffusione del virus di procedere in questo senso, ricordando inoltre che recentemente anche il ministro Bianchi ha confermato la linea del Governo in ordine alla priorità della riapertura della scuola in presenza.

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Una nuova emergenza per il settore dell’allevamento zootecnico marchigiano determinata dalla peste suina africana. Dopo i primi accertamenti del contagio in Italia, avvenuti in Piemonte e Liguria, la Giunta regionale delle Marche, su segnalazione di Coldiretti, ha attivato l’unità di crisi.

“Purtroppo i danni che i cinghiali causano alla collettività potrebbero avere gravi ripercussioni di carattere economico sul settore degli allevamenti – dichiara Francesco Fucili di Coldiretti Macerata – Questo animale selvatico che prolifica nelle nostre campagne, facendo danni alle colture, creando problemi alla circolazione stradale e mettendo a repentaglio anche l’incolumità delle persone, oggi sta anche diventando vettore di una malattia che colpisce i suini. Una malattia che non si trasmette all’uomo, ma che purtroppo crea problemi ai maiali e, di conseguenza, a coloro che li allevano. Per questo – conclude – abbiamo sollecitato alla regione l’attivazione di una unità di crisi per far sì che si crei il più grande abbattimento straordinario di cinghiali che si sia mai visto sul nostro territorio regionale. E’ l’unica soluzione per mettere al sicuro le persone, i nostri campi e anche gli allevamenti di maiali”.

f.u.
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Roberto Marcantoni il “Serraltano dell’Anno”. Nato a Biella 34 anni fa, Roberto ha da sempre mantenuto le radici con la terra dei genitori che si sono trasferiti al nord, per lavoro, negli anni Ottanta.

“Ogni estate, il giorno dopo la fine della scuola, venivo giù per trascorrere le vacanze dai nonni e aiutarli, per quanto possibile, a lavorare la terra. Stessa cosa a Natale e Pasqua. Per poi rientrare alla vigilia del suono della campanella” – racconta chi ha l’unica regione d’Italia al plurale davvero nelle vene.

Il suo è stato un percorso a ritroso che, nell’aprile dello scorso anno, lo ha riportato all'azienda di famiglia, una delle tante aziende agricole presenti nel territorio. Qui, seguendo gli insegnamenti dello zio, che è ancora la colonna portante di un'attività dove fatica e sacrifici sono quotidiani, Roberto si destreggia al meglio nella cura dei 45 ettari di terreno annessi alla sua casa e nell'uliveto che conta circa 800 piante da cui ha iniziato ad estrarre un ottimo olio.

“Vorrei riportare in vita colture antiche, puntando al biologico, cercando di realizzare prodotti genuini e di qualità che arrivino direttamente nelle tavole del consumatore", racconta ancora.

Tanto gran da fare gli sono valsi l'assegnazione del riconoscimento del “Serraltano dell’anno”, il premio ideato dal Comitato della frazione di Serralta che gli è stato consegnato alla presenza del sindaco Rosa Piermattei, dell’assessore all’Ambiente, Sara Clorinda Bianchi, dei membri del Comitato e di un folto gruppo di residenti nell’allegra frazione settempedana.

“Sono sempre stato un grande appassionato del mondo dell’agricoltura – sottolinea ancora Roberto che ha lavorato per 14 anni in fabbrica e che è stato seguito nel realizzare il suo sogno da sua moglie, Mara, che ha lasciato uno studio legale, dove lavorava, per dedicarsi a un’impresa che è tornata ad essere davvero di famiglia.

"Siamo molto contenti e orgogliosi di essere parte di questa comunità e cogliamo l'occasione per ringraziare pubblicamente il Comitato di Serralta e il sindaco per averci scelto".



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Prorogata al prossimo 31 maggio la scadenza per presentare le dichiarazioni di persistenza dei requisiti per il mantenimento del contributo di autonoma sistemazione.

A darne notizia l’assessore regionale alla ricostruzione Guido Castelli, che precisa come “la disposizione sia contenuta  all’interno di un’intesa già approvata in cabina di coordinamento e che sarà formalmente sottoscritta tra il Commissario Straordinario, Giovanni Legnini, il Capo Dipartimento di Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e i quattro Presidenti delle Regioni colpite dal sisma. Lo scopo dell’intesa – conclude castelli - è quello di armonizzare le misure emergenziali di assistenza abitativa (CAS, utilizzo SAE, e restanti altre) con le misure e le attività di ricostruzione”.

Come noto, infatti, il presupposto per il proseguimento dell’assistenza è il rientro nell’abitazione inagibile una volta ripristinata e, come già disciplinato per il CAS, anche per coloro che usufruiscono delle altre forme di assistenza abitativa alternativa la mancata presentazione entro il 30 giugno 2022 della domanda per la ricostruzione, comporta necessariamente la cessazione della relativa gratuità della misura assistenziale.

f.u.
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Nel Comune di Bolognola, tra i progetti legati al sisma del 2016 che godono dello stanziamento di fondi, c’è anche la messa in sicurezza della strada che collega Pintura al Fargno.
Al riguardo, doppio 
è il finanziamento per un importo di circa 2 milioni di euro, attraverso il quale si potrà intervenire per la stabilizzazione dei tratti che sono soggetti a pericolo valanghe.
I fondi sono messi a disposizione per una parte dalla struttura commissariale in collaborazione con Anas e per la restante da un bando del Ministero dell’interno per la prevenzione dei dissesti idrogeologici. Le opere di stabilizzazione prevedono l'installazione di reti antivalanghe, bullonature, tiranti e reti paramassi. 
strada fargno con neve

"Un sentiero purtroppo molto pericoloso 
- spiega Cristina Gentili, sindaco di Bolognola-;  taglia un versante  di montagna in maniera notevole e, già a seguito del sisma del 2016 si sono verificati numerosi distacchi di roccia. con un peggioramento della situazione rispetto a tutti gli anni precedenti.
Quindi, dal 2016 in poi, bisogna stare anche molto più attenti anche d'estate dal momento che, da detriti più grandi a più piccoli, si verificano distacchi di roccia. Tutti gli anni quindi c'è necessità di intervenire e - continua  la sindaco-, lo scorso anno è capitato anche che nell'arco di un mese abbiamo dovuto ripulire tutti i giorni per via del materiale detritico che quotidianamente è caduto. Pertanto, quella strada non è pericolosa solo con la neve e a causa delle valanghe che comunque ne vengono giù abbondanti, ma anche in conseguenza dei distacchi di roccia. Ecco perchè, anche d'estate, il sentiero non viene riaperto subito;
 nonostante sia infatti assente neve su strada, permangono forti pericoli che vengono dall'alto. E, oltre che dai cumuli di neve che piombano a valle, sono rappresentati da rocce che a causa del ghiaccio e della neve si sono distaccate e vengono a trovarsi in bilico, costituendo serio pericolo per chi passi lì sotto. Adesso- prosegue Cristina Gentili- grazie ai finanziamenti del sisma, riusciamo a mettere in sicurezza solo una porzione del percorso che è quella dove si verificano i maggiori distacchi di detriti rocciosi. Deve essere chiarissimo che non potrà mai essere comunque raggiunto il rischio zero; parliamo di una parete di montagna di circa 40 metri e la situazione è tale che non sarà mai totalmente in sicurezza anche si dovessero spendere miliardi per stabilizzarla. 
In montagna, il rischio zero non esiste da nessuna parte - sottolinea - non solo in riferimento alla strada del Fargno, ma anche in altre situazioni che potrebbero sembrare più semplici. L'operazione che facciamo è dunque quella di cercare di mettere il versante in sicurezza al meglio, ma deve essere chiaro che le persone dovranno sempre avere la massima cautela e attenzione, la stessa di quando si va al mare,  vicino ai laghi o ai fiumi. Ogni territorio - conclude - ha le sue bellezze  ma anche i suoi problemi che sono sempre da attenzionare.  Dunque, anche in assenza di neve, fondamentale è il rispetto dei divieti e delle ordinanze che, contrariamente a quel che si potrebbe pensare, non vengono fatte solo perché il sindaco se ne vuole lavare le mani. Non è così; noi il turismo lo vogliamo e non è una ordinanza che mi fa lavare le mani dalle responsabilità e tirar fuori il turismo. Apriremo quella strada, a chi va in bici o a piedi, quando sarà possibile farlo e il rischio potrà essere diminuito, anche se mai azzerato. Diminuendo il rischio ovviamente verrà aperta e poi, cercheremo di fare il massimo possibile per diminuire il pericolo, ma ripeto, non sarà mai a rischio zero”.
c.c.
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Le grandi file agli open day e la presenza di persone che avrebbero voluto anticipare la prenotazione già effettuata potrebbero mettere a rischio la prosecuzione dell’iniziativa. Lo stanno valutando i vertici regionali all’indomani del primo fine settimana dedicato alle seconde dosi e al booster anti-Covid senza prenotazione. Le immagini delle affluenze fuori controllo tra sabato e domenica hanno fatto il giro dei social e inducono alla riflessione il governo regionale. A far discutere sono soprattutto le motivazioni dietro alle enormi code nei punti di inoculazione predisposti dalla Regione e i rischi connessi agli assembramenti che si sono creati.

Secondo l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, non sono state ben comprese le finalità degli open day: “I fine settimana aperti nascono per accelerare la vaccinazione nei punti meno collegati delle Marche, in particolar modo la zona montana – spiega l’assessore –. Sfortunatamente l’obiettivo e soprattutto le categorie di persone a cui sono stati dedicati gli open day non sono stati ben compresi. Abbiamo registrato un fortissimo afflusso di persone, tra cui anche chi aveva a disposizione una prenotazione ma che ha preferito recarsi comunque negli hub. C’è bisogno di maggior senso civico da parte dei cittadini”.

La strada da seguire resta quella delle prenotazioni per seconda dose e booster, con gli open day a fare da supporto soprattutto nelle zone più critiche della regione. Saltamartini prosegue spiegando che le priorità della sanità regionale siano quelle delle “prime dosi per chi è ancora scoperto – precisa –. Chi non ha ricevuto nemmeno una dose è maggiormente esposto ai rischi della malattia e dunque all’ospedalizzazione. Per questo la prenotazione per le prime dosi non è richiesta. Il sistema sanitario non si può permettere una nuova ondata di ricoveri: da due anni le cure per i malati gravi hanno subito netti ritardi a causa della pandemia”.

Per chi deve ricevere seconda dose e booster, invece, la prenotazione “resta fondamentale – sottolinea Saltamartini –. Dobbiamo vaccinare quasi mezzo milione di persone prima della fine di gennaio: il cambio nella durata della copertura da quattro a cinque mesi ha messo sotto pressione le strategie per la campagna vaccinale, per questo è necessario procedere con la prenotazione e garantire ritmi costanti. Diciottomila inoculazioni al giorno, numeri tra i migliori in Italia, ci permettono di farlo e di fornire le seconde dosi e i booster a tutti coloro che hanno la copertura in scadenza. Non è necessario che chi ha prenotato cerchi di anticipare la dose di qualche giorno attraverso gli open day – spiega l’assessore –. In questo modo si creano code inutili, si mette a rischio la propria salute a causa degli assembramenti e soprattutto si priva di una dose chi ne avrebbe bisogno. A questo proposito occorre sottolineare come non siano pochi giorni a fare la differenza: la copertura garantita è stata accorciata da cinque a quattro mesi, ma è ragionevole credere che nell’arco di tempo che va dai quattro ai sei mesi dalla seconda dose la copertura contro i sintomi sia comunque discreta. Per questo occorre capire che l’open day non è alternativo alla prenotazione – conclude Saltamartini –: è dedicato a chi vive in zone svantaggiate e ha difficoltà ad accedere alla vaccinazione con i metodi convenzionali. Se questo non viene recepito, forse è il caso di sospenderli per evitare più rischi di contagio che non benefici per il ritmo della vaccinazione di massa”.

l.c.
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“Rispetto allo scorso anno caratterizzato da forti restrizioni, quella che viviamo è una fase molto diversa dove gli effetti della vaccinazione hanno ridotto sensibilmente i ricoveri nelle aree mediche e nelle terapie intensive, seppure in un contesto ancora fortemente condizionato dall’elevato numero dei contagi. È una fase complicata perché completamente nuova rispetto a quelle che abbiamo affrontato fino a qualche mese fa”. Con queste parole, affidate ad un post sui social, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli fa il punto sulla situazione pandemica in vista della ripartenza delle attività a pieno regime dopo le festività natalizie. Non nasconde il governatore la complessità organizzativa richiesta” partendo dall’impegno per il tracciamento, che diventa molto difficile da sostenere in tempi rapidi con numeri così elevati. Isolare le persone e liberarle alla fine delle quarantene e delle positività è complesso perché in questa fase i numeri sono ovunque elevatissimi. Pensate che oggi abbiamo oltre 1800 positivi, e bisogna contattare ognuno di essi e poi tutti i loro contatti stretti chiedendo loro di isolarsi. È facilmente comprensibile che tutto questo, diventa una mole molto impegnativa. Prioritaria è poi la campagna per la vaccinazione- continua Acquaroli- .Tra prime, seconde e terze dosi stiamo effettuando 18 mila somministrazioni giornaliere, la metà in più rispetto a quanto facevamo nella prima fase. Ma nonostante questo enorme sforzo, il fatto che ci sia stato richiesto di anticipare a quattro mesi i richiami della terza dose, unito alla scadenza del green pass al primo febbraio, ha comportato che la stragrande maggioranza delle persone che avevano la seconda dose effettuata da più di quattro mesi debba oggi essere vaccinata entro questo mese di gennaio. In pochi giorni stiamo riallestendo centri vaccinali che possano essere adeguati allo scenario che ci è stato prospettato e che possano dare più stabilità alla campagna anche in futuro. Sta di fatto che numeri così elevati, in un tempo così ristretto, richiedono pazienza e comprensione da parte di tutti perché sicuramente disagi ce ne sono stati e potrebbero capitare anche in futuro. Come è capitato per il numero verde, a causa del numero elevatissimo di chiamate”.Poi il capitolo scuole con la richiesta di molti sindaci di posticipare la riapertura dello scorso venerdì 7 gennaio e “l’argomento è stato anche oggetto di una discussione in Conferenza delle Regioni, con una richiesta di intervento di posticipo fatta al Governo centrale, perché le normative attuali impediscono espressamente, sia in zona gialla che in zona arancione, di prendere provvedimenti rispetto alla DAD. L’epilogo della vicenda è sotto gli occhi di tutti. Lo stesso Governo centrale ha ritenuto non prorogabile il rientro in classe per tutti e anche le conseguenze, in caso di studenti positivi, dovranno essere gestite da un sistema già fortemente stressato. Non dobbiamo mai dimenticare che il nostro impegno si esprime in un quadro di carenza atavica di personale sanitario in ogni settore, che è la conseguenza di scelte compiute in altri tempi. È lo stesso personale che si occupa delle vaccinazioni, di tamponi e tracciamento e delle Usca, proveniente dai reparti ordinari e sottratto quindi all'attività distrettuale dei dipartimenti di prevenzioni e alla gestione della rete territoriale e in parte ospedaliera. La classica coperta corta che per coprire una parte ne scopre necessariamente un’altra. È una fase complicata ma molto diversa rispetto allo scorso anno, perché almeno per ora le nostre strutture ospedaliere non sono convertite per la sola pandemia ma riescono, nella stragrande maggioranza, ad occuparsi anche delle altre patologie. E come non ringraziare, a due anni dall’inizio della pandemia, tutti gli operatori sanitari che instancabilmente e anche esausti si fanno carico di tutto questo”. Il presidente della Regione affida la conclusione del post ad “un elemento che va letto positivamente” e che “riguarda l’andamento del contagio nelle Marche. Qualche settimana fa, prima delle Festività natalizie, la nostra regione aveva un tasso settimanale di incidenza di positivi ogni 100 mila abitanti tra i primi in Italia. Oggi abbiamo invece un tasso che ci vede nelle posizioni di coda in questa classifica nazionale. Per questo mi sento di ringraziare i cittadini marchigiani che hanno dimostrato buon senso e maturità, mettendo in campo quella prudenza che se non è riuscita ancora a piegare la curva dei contagi, difficile in questo contesto, ha almeno rallentato in maniera considerevole la sua crescita.
I mesi di gennaio e di febbraio saranno presumibilmente complessi. Noi metteremo in campo tutte le forze, le idee e la maggiore organizzazione possibile, compatibilmente con le risorse disponibili, per essere all’altezza delle aspettative e delle esigenze della nostra comunità”.
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“Anziani in circolo”. È questo il nome del nuovo centro anziani di Castelraimondo inaugurato sabato scorso, in via Bottacchiari, dal sindaco Patrizio Leonelli, dall’assessore ai servizi sociali Ilenia Cittadini, dal consigliere regionale Renzo Marinelli e dall’arcivescovo Francesco Massara. 

“Ci auguriamo che la pandemia finisca presto - commenta il sindaco Leonelli ai microfoni di Radio C1…inBlu - e che la gente possa tornare a frequentare i locali pubblici come una volta, e anche il nostro centro anziani. È l’unico luogo che abbiamo potuto utilizzare perchè gli altri locali sono stati resi inagibili dal sisma. Non erano necessari grandi lavori in questa struttura, perchè era già stata utilizzata come centro di ritrovo delle ‘Castellane’: un gruppo di donne anziane. È stata sistemata l’imbiancatura, sono stati aggiunti i tavoli ed è stato reso fruibile per questo fine. Siamo contenti - confida - perchè faceva parte del nostro programma e, a distanza di tre mesi dall’insediamento, abbiamo aperto questa realtà a cui ci auguriamo di dare presto una sede più ampia”. 

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Il centro “Anziani in circolo” è pensato come luogo auto-organizzato e autogestito perlopiù dagli stessi partecipanti che assumono un ruolo attivo nel creare attività per occupare positivamente il tempo libero. “Questa operazione è stata resa possibile prima di tutto grazie all’arcivescovo Francesco Massara - aggiunge Leonelli - che si è adoperato per l’apertura del centro. Un grazie va anche a tutta l’amministrazione comunale e al consigliere regionale Renzo Marinelli. Un pool di persone che si sono aiutate a vicenda per ottenere questo risultato”.

La Caritas diocesana di Camerino e San Severino Marche, infatti, ha condiviso l’iniziativa e collaborato nell’avviare il luogo per gli anziani.

Unknown 11

“Un momento importante non solo per Castelraimondo - dice l’arcivescovo Massara - ma anche per altri comuni della Diocesi dove abbiamo avviato diversi progetti per sostenere la socialità degli anziani. Questo avviene in un momento in cui la socialità viene meno e rischia di portare anche situazioni di depressione, per cui credo che l’incontro e i laboratori organizzati siano una delle risposte più belle che noi potessimo dare”.

Grazie all’8xmille della Chiesa Cattolica, ed in particolare nell’ambito del progetto "Stare Insieme", verranno realizzati infatti dei corsi di pittura, educazione alimentare, psicomotricità, informatica e laboratori di ceramica.

GS

Unknown 3
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