La Giornata mondiale della gioventù di Lisbona entra nel vivo. Cresce l’attesa delle centinaia di migliaia di ragazzi partiti da tutto il mondo alla volta della capitale portoghese per l’incontro con papa Francesco. Il pontefice arriverà in Portogallo nella giornata di oggi, mentre domani sarà la volta del bagno di folla con i fedeli. Tra i giovani arrivati in terra lusitana ci sono anche i 99 ragazzi partiti sabato notte da piazza San Venanzio di Camerino. Oltre trenta ore di pullman per arrivare al momento più atteso della settimana a loro dedicata. Nel mezzo anche la tappa al santuario di Lourdes.

Preghiera, incontro, scoperta. Questo è quello che la Gmg sta offrendo ai ragazzi dell’arcidiocesi di Camerino e San Severino, decisamente provati dal lungo viaggio ma non per questo meno entusiasti del percorso intrapreso. Ad accompagnarli a Lisbona il parroco di Camerino e responsabile della Pastorale giovanile, don Marco Gentilucci. «Quello che stiamo vivendo è davvero tempo prezioso e bello – racconta da Lisbona –. Momenti belli, di incontro e di confronto, immersi nei suoni delle lingue di tutto il mondo, nei canti e nei colori delle bandiere. Tutto questo sta davvero riempiendo le vite dei nostri ragazzi. Noi adulti riusciamo a vederlo nei loro occhi, nonostante la stanchezza, le lunghe code alle mense, le ore interminabili passate in pullman, i chilometri percorsi a piedi. Tutto questo non è riuscito a scalfire il loro entusiasmo, anzi, ha alimentato la loro voglia di aprirsi agli altri e di conoscerli».

In mattinata il momento della catechesi con i vescovi da tutta Italia. Oggi è toccato al vescovo di Ascoli Piceno, Giampiero Palmieri. «Il vescovo Giampiero ci ha presentato la vita, parlandone come se fosse una danza – continua don Marco –. Bisogna saper danzare e non stare mai fermi, aprirci all’amore di Dio. In tutto questo la fa da padrone l’attesa di papa Francesco. Domani lo incontreremo. Lui ci ha convocato per ascoltare la parola di Dio, noi siamo qui».

L’arrivo del pontefice è atteso con fibrillazione anche dagli stessi ragazzi. È questo il motivo per cui tutti si sono radunati e l’attesa di ciascuno si riflette nel clima collettivo. «L’arrivo del Papa è senza dubbio quello che ci accomuna tutti – raccontano alcuni ragazzi –. Persone da tutte le parti del mondo che condividono gli stessi momenti e gli stessi sentimenti. Questo è quello che rappresenta la Giornata mondiale della gioventù».

l.c.
Sarà Leonardo Pasotti, primario del reparto di ortopedia dell'ospedale di Camerino, a vestire i panni del signore della città nell'edizione numero 42 della Corsa alla spada e palio di Camerino.
L'annuncio, nel corso della conferenza stampa di presentazione, al termine della quale, la manifestazione è stata dichiarata ufficialmente aperta.  
«Saranno 14 giorni impegnativi ma di grande soddisfazione perché ritroviamo la nostra festa più sentita », ha esordito la neo presidente dell'associazione Corsa alla spada Donatella Pazzelli.
Entusiasmo, partecipazione, coinvolgimento e forte spirito unitario di tutte le istituzioni rappresentate, dal sindaco Roberto Lucarelli, al vicepresidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui, dal prorettore vicario di Unicam Graziano Leoni, al parroco don Marco Gentilucci, fino ai presidenti dei tre terzieri, Paola Ticani di Muralto, Marco Gagliardi di Mezzo, Paolo Paternesi di Sossanta.
Svelati i particolari del nutrito programma che prenderà il via il 15 maggio da Piazza Umberto I, per concludersi domenica 28 maggio con il corteo storico, la staffetta rosa e la corsa degli atleti dei terzieri,  i cui nomi saranno annunciati alle ore 18 di mercoledì 17 maggio, vigilia della festa del patrono della città, San Venanzio martire.

presentazione corsa 1
Ad illustrare la novità del ritorno in centro storico della competizione sportiva, unita ad una ulteriore bella sorpresa che potrebbe divenire realtà,  è stato il sindaco Roberto Lucarelli :
«Stiamo lavorando tutti in maniera frenetica per perseguire l'obiettivo del ritorno al percorso storicodella gara. Sappiamo tutti che da qualche anno non è stato più possibile e, abbiamo davanti a noi 15 giorni di no stop per raggiungere lo scopo - ha diichiarato -. L'ufficio tecnico è impegnatissimo nel cercare di realizzare le condizioni per permettere di svolgere la manifestazione. Allo stesso tempo, con il vescovo Massara e il parroco, stiamo cercando di rendere possibile anche la riapertura del percorso per il 18 maggio, in maniera da permettere la processione con la statua del Santo patrono.  Tuttavia - ha aggiunto -, le certezze per questa ulteriore  novità potranno arrivare solo da qui ad una decina di giorni; quanto all'organizzazione del  tutto, sappiamo quanto è sentita, impegnativa e difficoltosa questa festa per cui, il mio grazie va alla presidente Pazzelli per il complicato lavoro che sta portando avanti». 
Impegno e vicinanza dell'amministrazione comunale sono orientati a riuscire nell'intento di rendere possibile, almeno per questa edizione, il ritorno al centro storico cittadino. « L'anno prossimo probabilmente, dovremo studiare un nuovo percorso alternativo, ma saremo contenti di farlo perchè significherà che nel cuore della città la ricostruzione è partita. Quest'anno dunque, ci regaliamo tutti insieme quello che per 42 anni, meno 7, abbiamo vissuto».
 
La manifestazione gode del patrocinio della Regione Marche e del contributo economico elargito dal Consiglio regionale. «Oggi tutti insieme andiamo a certificare che questa manifestazione è importante non solo per Camerino e per tutto l'entroterra, bensì per l'intera regione - ha detto il vice-presidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui portando il saluto dell'assemblea legislativa e ringraziando le istituzioni cittadine, a vario titolo coinvolte.
«La compartecipazione dell'assemblea legislativa in termIni economici  - ha continuato Pasqui -  è segno del rilievo della manifestazione. Crediamo molto in un evento come questo, soprattutto perchè il suo svolgimento tocca una città che non ha bisogno del solo recupero delle case ma che deve avere una ricostruzione sociale, economica e culturale. E in tutto questo si contestualizza la Corsa alla spada».

Con momenti convegnistici che approfondiranno diverse e originali  tematiche, presente alla manifestazione anche l'Università di Camerino 
«L'ateneo è parte integrante della comunità, un tutt'uno con la città   - ha affermato il prorettore vicario Graziano Leoni-. Saranno settimane di festa che, in maniera forte, uniranno la popolazione cittadina e ce n'è bisogno. Uno dei problemi del post sisma è iniziare a pensare che quello che stiamo vivendo sia la normalità, in realtà siamo ancora nell'emergenza e lo stare insieme, uniti, serve ad uscirne prima».
Nel suo intervento di saluto, Leoni non ha mancato di ricordare la compianta professoressa Stefania Scuri, docente e ricercatrice Unicam che nel suo ruolo  di presidente dell'associazione  «è riuscita a portare un po' di Unicam all'interno della manifestazione». 
Proprio al ricordo di Stefania Scuri, l'organizzazione ha deciso di dedicare l'appuntamento di sabato 10 giugno "Le disobbedienti: Chiara e Camilla", in programma alle ore 16,30 al monastero di Santa Chiara.  
Inoltre, a dimostrazione che l'università è parte della comunità, la possibilità che gli stessi studenti di Unicam partecipino alla competizione sportiva, pur non essendo nativi della zona. Universitari che saranno protagonisti anche del "Palio degli arcieri studenti" che si disputerà  sabato 20 maggio alla Rocca dei Borgia
 
 Come ogni anno, e per tutto il periodo dei festeggiamenti, la basilica di San Venanzio, diventerà un po' anche la casa della Corsa alla spada . 
« È la festa più grande, quella che dai più piccoli agli adulti, mette insieme tutta la comunità - ha sottolineato il parroco di San Venanzio don Marco Gentilucci -.  Per la nostra chiesa, è questa una festa che unisce intorno alla figura di un martire: un testimone coraggioso che non mise nulla davanti ad una scelta importante della vita. Quindi, un esempio forte. Sin dall'origine, il legame tra la manifestazione e la figura di San Venanzio è unico. E la vicinanza della chiesa è massima per tutte le esperienze  che aggregano, fanno bene e fanno crescere. In un tempo in cui siamo portati ad essere distanti, tutto ciò che appassiona, fa stare insieme e ritrovarsi mesi prima per progettare, è sempre qualcosa di unico che non possiamo perdere; non possiamo dimenticare che l'identità di questa festa è l'identità di questa comunità e - ha aggiunto- acquista un valore significativo  anche lo strappo alla regola di anticipare di due anni la processione con la meravigliosa statua argentea del patrono, rispetto a quella che sarebbe la cadenza naturale delle feste triennali. Il valore è nel segno di una vita che deve ritornare nella parte più alta della nostra città. Che a riaprire quelle vie sia il santo patrono, per tutti noi  camerti e non solo , fa balzare il cuore; non ci rientriamo col cuore sportivo ma ci rientriamo solennemente con ciò che da secoli rappresenta la nostra città: il santo che tiene in mano Camerino e passando per quelle vie, chiederemo a Dio che sia ancora lui a tenere la città e sostenerla per tutto quello che dovremo vivere insieme».
 
Pur tra mille difficoltà, a traghettare la manifestazione fino ad oggi sono stati i presidenti dei tre terzieri, i cui interventi hanno rimarcato il senso di grande sinergia che è servito a rendere ancora più saldo e convinto il loro impegno
corsa Pasotti
Prima di passare ai singoli dettagli delle giornate di festa che caratterizzeranno  la 42^ edizione di Corsa alla spada e Palio, applausi scroscianti hanno accolto l'annuncio di chi vestirà i panni del signore della città, ovvero, Leonardo Pasotti primario del reparto di ortopedia, eccellenza dell' ospedale di Camerino. Come precisato dalla presidente Pazzelli, una piccola incertezza riguarda ancora il nome di chi sarà al suo fianco. Ma in verità lo si saprà presto, in quanto la decisione è solo rimandata a chi propenderà per il sì, tra la signora Morena, dolce metà del dottore, o la loro figliola Giulia.
L'intera famiglia Pasotti aveva già sfilato nel corteo storico nell'edizione del  2005.
«Lieto di essere per un giorno signore di Camerino - ha dichiarato Pasotti- Spero di essere all'altezza e mi auguro che sia davvero una bellissima festa. A convincermi è stato soprattutto il sapere che il corteo si sarebbe svolto all'interno delle mura storiche della città. Questo ci dà spinta, slancio e speranza perché "anche la strada più lunga comincia con un passo". E questo è un grande passo al quale sono lieto di partecipare».
 
Corsa stemma  
Illustrati quindi da Stefano Mosciatti i dettagli del nuovo logo della manifestazione: lo storico disegno della spada, realizzato a suo tempo dal compianto Mario Raponi, è abbracciato dai tre nastri dei colori dei terzieri che formano insieme le lettere C S e P .
Corsa Stendardo
Di nuova concezione anche lo stendardo che, tradizionalmente, accompagna le uscite della rievocazione storica. Mostrato in anteprima in versione dipinta, presto sarà pronto a sfilare in corteo nella sua veste sartoriale. 
«Una scelta più storica che artistica - ha spiegato la curatrice del progetto Valentina Gagliardi -.Abbiamo deciso di rappresentare parte dell'araldica camerte. In alto, lo stemma dei Varano, in basso quelli dei tre terzieri, rappresentati in maniera leggermente diversa da come li abbiamo sinora visti raffigurati. Base di partenza per lo spunto del nuovo dipinto, un antico scritto del Feliciangeli.
Risponde infine all'esigenza di rendere immediatamente fruibili e rintracciabili le informazioni,la creazione del nuovo sito internet dedicato della Corsa alla spada e Palio.
Lo hanno realizzato Marco Aureli e Andrea Condendo di e-Lios, azienda camerte specializzata nello sviluppo di siti web e software personalizzati.

c.c.
Corsa Programma
   


 

















23 scuole

25 maggiotrivastirie

Giovolieri e avrobati fuoco

Giovedì

Il. Professore diventa giullare la mensa Marco Giovagnoli isoluna Marota cantastorie

25 sera concerto flexus band de André la buona novella.    

26 maggio unucam convegno

Di musica di danze e di altri giochi

Ricorderemo Maurizio

Venerdì old boys

Palietto

Sabato 27 cinvegno Cai Camerino aspidum sagittas

15 corsa dei bambini

Chiudere ibfesteggiamenti 27 sabato

28 attenzione concentrata su corsa e corteo

2 giugno ducato in un




Corsa si chiude sabsto10 giugno con ricordo stefania Scuri

Ceppo davanti a chiesa

Davanti c'è il duca dottor Pasotti

Duchess a signora o sua figlia

Pasotti entusiasmo contagioso

Molto legato a Camerino. Tutti anni visto anche desiderato di farla. Sono molto contento e onorato contento li faccia Giulia mia figlia.

Nel 2005 fatto famiglia ecsismo nel libro corsa.

Per un giorno lieto essere il Signore di Camerino e mi auguro sia bella festa. Solo mi ha convinto sia in centro. La, strada pi u lunga cpmincia con un passo questp grande passo per cui lieto




Veste modetna logo

Anche quello cambiato

A presentarlo Stefano Mosciatti per pubblicizzati in mondo dei social

Spada con dei fiocchi colorati csp corsa spada e palio 

Spafa Raponi disegnata nel 82 colori terzieri 

Spilletta corsa spada 




Oltre a logofattp stendardo

Valentina Gagliardi

Rappresenta partexaraldica camerte. In alto stemna Varano in basso quello terzieri. Riferimento manoscritto Feliciangeli colori   




Elios spin off creato sito corsa alla spada. Siano online. Marco aureli e Andrea 

Da oggi visitabile non punto d'arrivo ma punto di paryrnza

Aureli spiegato

App taverne sponsor




Ufficialmente aperta la 42 edizione 











È partito questa mattina, dalla piazza di San Venanzio di Camerino, il primo carico di aiuti della raccolta a sostegno della popolazione ucraina, attivata dall'Arcidiocesi di Camerino- San Severino Marche. Col supporto della diocesi, della parrocchia  di San Venanzio e dell'Unità pastorale cittadina, in tanti hanno collaborato per la buona riuscita dell'iniziativa, come la solida rete di volontari coordinata da Paola Gerini, ill Curc,centro universitario ricreativo camerte Angeli e Maiolatesi che ha messo a disposizione mezzi e altro materiale da loro raccolto, nonché il gruppo scout di Camerino che si è dato da fare per impacchettare i beni pervenuti. 
Tre i furgoni che hanno raggiunto per una parte del vestiario, alimenti e medicinali la destinazione del punto di raccolta di Tolentino e per altra parte il  centro di raccolta della comunità ucraina delle Marche. Il materiale consegnato oggi verrà poi spedito ai confini tra la Polonia e l'Ucraina e lì distribuito. 
Attraverso trasporti più piccoli, con tutte le comprensibili difficoltà del momento,  si cercherà dunque di farlo arrivare nel territorio ucraino, 
Generosa e sensibile la risposta all'appello solidale da parte della comunità camerte e di quelle vicine. Tanti i beni di primissima necessità arrivati a destinazione nel punto raccolta allestito nei locali della parrocchia, attigui alla basilica intitolata al patrono di Camerino.
«Siamo riusciti ad inviare la prima grande quantità di beni raccolti in questi giorni di grandissima solidarietà -  dichiara il parroco Don Marco Gentilucci -. È questa una mattina bella e significativa, anche se Camerino ci accoglie con la neve, il senso è proprio il sole che questo segno vuole portare ai nostri fratelli che sono in grandissima difficoltà. Abbiamo toccato con mano, ma nessuno di noi aveva dubbi, la generosità della nostra gente, non solo di Camerino ma anche dei paesi intorno. Hanno fatto riferimento al luogo di raccolta che abbiamo allestito e debbo ringraziare tutti i volontari che si sono spesi per aiutare, quanti si sono occupati dei trasporti, così come i ragazzi che ieri si sono ritrovati e le persone dell'Ucraina che lavorano dalle nostre parti, venute a darci una mano anche per scrivere in lingua ucraina ciò che stavamo inviando».
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«C'è stata davvero una bella rete di collaborazione -  sottolinea Don Marco -,  segno di quanto tutti siamo toccati nel profondo , come ha affermato Papa Francesco, del nostro 'cuore lacerato' di fronte alle immagini del dolore e della distruzione, che la cecità dell'uomo produce». 
Il parroco intanto annuncia che la raccolta a favore della popolazione ucraina continuerà per un'altra settimana : «Il desiderio è quello di riuscire a spedire nuovo materiale sabato prossimo  - dice Don Marco, specificando però che la raccolta adesso sarà esclusivamente concentrata su alimenti a lunga conservazione e medicinali.
«Non possiamo più raccogliere abiti perchè ce n'è già una grandissima quantità - conclude -. Adesso c'è più bisogno di beni di primissima necessità quali appunto medicinali e alimenti non deperibili. Saranno dunque quelli che in modo specifico raccoglieremo ancora per un'altra settimana e contiamo di spedire ancora nella giornata del prossimo sabato. Accanto a questi aiuti materiali, le offerte che vengono fatte in denaro vengono ovviamente indirizzate a quei canali di raccolta che sono stati indicati dalla Caritas nazionale, tuttavia, alcuni soldi che sono già stati donati, li abbiamo utilizzati anche per l'acquisto di quei farmaci che in questo momento sono davvero necessari e urgenti". 
c.c.
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Torna lo spot Cei sul sostegno alla missione dei preti diocesani. Al via a novembre la campagna 2021 declinata su tv, web e stampa. 
Una partecipazione, quella delle offerte deducibili, che ci rende “Uniti nel dono”: questo il messaggio al centro della nuova campagna #DONAREVALEQUANTOFARE della CEI, che intende sensibilizzare i fedeli alla corresponsabilità economica verso la missione dei sacerdoti e si sofferma sul valore della donazione, un gesto concreto nei confronti della propria comunità.

Le storie raccontate nella campagna pubblicitaria sono un giro per l’Italia delle città metropolitane, ma anche in quella dei piccoli centri. L’opera di Don Davide Milanesi in un quartiere nella periferia meridionale di Milano, ma anche quella di altri come Don Massimo Cabua, che in Sardegna, a San Gavino Monreale, è in prima linea nell’organizzazione di iniziative tra cui la “Spesa Sospesa” a sostegno di una collettività stremata dall’emergenza Coronavirus, quella Don Fabio Fasciani, guida della parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio, nel quartiere Tuscolano a Roma, che dall’inizio della pandemia ha fatto un vero e proprio salto di qualità nell’assistenza alle povertà, prendendosi cura delle persone in difficoltà o anche quella di Don Luigi Lodesani, parroco, tra le altre comunità, anche di Borzano di Albinea, in provincia di Reggio Emilia, dove un paese intero collabora ad un progetto educativo per le nuove generazioni.

Nella nostra Diocesi abbiamo intervistato il parroco don Marco Gentilucci che ci ha raccontato la sua storia.

don Marco Gentilucci

Dove ti trovavi quando è avvenuta la scossa del 30 ottobre 2016?
Mi trovavo a casa di una famiglia di amici che mi ospitavano dopo le scosse del 26 ottobre. La mia casa era già inagibile e la loro casa da qual giorno è divenuta un “posto sicuro” dove vivere.
Quando ti sono arrivate le prime notizie? E quali sono stati i tuoi primi pensieri?
Immediatamente mi sono reso conto della gravità della situazione, non avevo mai sentito un terremoto così forte e, sapendo la situazione critica di tante case, ho iniziato a temere il peggio. Dal paese, da più punti, salivano colonne di fumo denso segno della devastazione. Il primo pensiero è stato per le persone care della mia famiglia, le urla della gente e le sirene dei soccorsi facevano crescere l’angoscia. Tutti e stavano bene, poi di corsa sono andato a vedere la chiesa, fuori si mostrava ferita ma non crollata: un piccolo conforto davanti a tanta paura.
A distanza di 5 anni com’è la situazione ora? Di cosa si sente di più la mancanza?
Oggi la situazione a Camerino è certamente differente da quei primi momenti, la ricostruzione mostra i primi visibili passi anche se moltissimo bisogna ancora fare: troppe case rimangono inagibili e purtroppo oggi la nostra città appare ancora deserta, guardandola di notte solo le luci ci ricordano la vita di un tempo.
Resta il bisogno di luoghi di incontro e di aggregazione, le distanze, accentuate dall’emergenza pandemica, rischiano di disgregare in modo permanente la comunità.
Perdere la casa e perdere la chiesa è come non avere più un riferimento. Il pensiero forte è stato per i nostri giovani che a più riprese chiedevano “Dove ci incontriamo? o “che cosa facciamo adesso?”, l’impegno di questi anni è stato quello quello di farli stare insieme, di creare occasioni per “uscire” da una quotidianità pesante, cercare ogni giorno di riprendersi un pezzettino di normalità.
In che modo Dio entra in questa esperienza?
Dare speranza significa stare accanto a chi soffre e a chi ha perso tutto. Il terremoto in questo è stato assolutamente democratico, non ha fatto distinzione tra il ricco e il povero, tra il laureato e la persona più umile, tra chi amministra e chi serve, siamo tutti sulla stessa barca: proprio questa uguaglianza ci permette di condividere la vita. Da prete ricordo a tutti continuamente che Dio non ci ha abbandonato, che Dio condivide la nostra sofferenza e che ci è accanto oggi come nei momenti belli. È accogliendo la sua presenza che possiamo trovare la forza per guardare oltre.
Chi vi ha aiutato e vi sta ancora aiutando?
Quella che non è mancata è stata la solidarietà e la vicinanza di tanti. Nei campi di accoglienza e anche nelle strutture della costa, nei primissimi momenti dell’emergenza, tantissimi volontari della Caritas, della Protezione Civile, della CRI e degli Scout ci sono stati accanto. La Chiesa con importanti donazioni ci ha permesso di realizzare opere che altrimenti non avremmo potuto fare. Tante donazioni e tanti benefattori, su tutti la Fondazione Arvedi-Buschini di Cremona che ha permesso la realizzazione della nuova scuola dell’infanzia parrocchiale e soprattutto la riapertura della basilica di San Venanzio. Abbiamo toccato con mano il gran cuore della gente del nostro paese, in questo realmente non ci siamo mai sentiti soli.

Quelli che la domenica
Uno dei protagonisti della video-maratona che recentemente Tv2000 ha dedicato alle offerte per i sacerdoti, è stato Giovanni Scifoni, attore, scrittore e regista ma soprattutto volto noto e molto amato del panorama televisivo italiano. In una breve testimonianza (https://www.unitineldono.it/le-storie/giovanni-scifoni-quel-prete-che-ha-salvato-il-mio-matrimonio/?utm_source=fisc&utm_medium=publiredazionale&utm_campaign=novembre&utm_term=&utm_content=quellicheladomenica) girata per l’occasione, Scifoni ha raccontato da par suo per quale motivo ritiene giusto sostenere in ogni modo i sacerdoti e il loro ministero.
 
Foto opinion leader Scifoni

“Ho conosciuto tantissimi sacerdoti – ha detto – e quello che io sono oggi lo devo sicuramente anche a loro. Un sacerdote, ad esempio, ha salvato il mio matrimonio. Un altro ha salvato mia moglie in un momento disperato della sua vita. Un altro sacerdote mi ha preso per i capelli e mi ha fatto tornare nella chiesa, in un momento in cui avevo deciso di abbandonarla e andare via. E poi ce ne sono alcuni che mi hanno reso un artista migliore, perché io copio dal loro modo di esprimersi e comunicare, anche delle cose che faccio sul palco”.
“C’è un dono, però – ha concluso l’attore – per cui mi sento particolarmente grato nei confronti dei sacerdoti, ed è quello della domenica. Posso avere una settimana orribile, ma io so sempre che la domenica c’è qualcosa per me. So che mi siederò su quella panca, su quella sedia o su quello sgabello, non importa dove, e comunque riceverò una parola, un’omelia, l’Eucarestia. Gratis. Questo è impagabile”.
“Allora... – l’appello finale lanciato da Scifoni – facciamo tutto quello che serve perché il maggior numero possibile di persone possa avere ciò che desidera e cerca più profondamente. Sosteniamo i sacerdoti. https://www.unitineldono.it/sostienici/?utm_source=fisc&utm_medium=publiredazionale&utm_campaign=novembre&utm_term=&utm_content=quellicheladomenica


“Ci sono posti che non appartengono a nessuno perché sono di tutti”: ancora i valori dell’unione e della condivisione, quelli al centro dei messaggi della campagna.
L’opera dei sacerdoti è infatti resa possibile anche grazie alle Offerte per i sacerdoti, diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, perché espressamente destinate al sostentamento dei preti diocesani. Dal proprio parroco al più lontano. Ogni fedele è chiamato a parteciparvi. L’Offerta è nata come strumento per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, nel quadro della ‘Chiesa-comunione’ delineata dal Concilio Vaticano II.
Le donazioni vanno ad integrare la quota destinata alla remunerazione del parroco proveniente dalla raccolta dell’obolo in chiesa. Ogni curato infatti può trattenere dalla cassa parrocchiale una piccola cifra (quota capitaria) per il suo sostentamento, pari a circa 7 centesimi al mese per abitante. In questo modo, nella maggior parte delle parrocchie italiane, che contano meno di 5 mila abitanti, ai parroci mancherebbe il necessario. Le offerte raggiungono circa 33.000 sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e 3.000 sacerdoti, ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio agli altri e del Vangelo.
L’importo complessivo delle offerte nel 2020 si è attestato sopra gli 8,7 milioni di euro rispetto ai 7,8 milioni del 2019. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi.


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Dopo San Venanzio Camerino potrà riavere un'altra chiesa, quella di Santa Maria delle Grazie a Le Mosse.
Ad annunciare la fine dei lavori è il referente dell'arcidiocesi per la ricostruzione, Carlo Morosi: "Abbiamo appena terminato i lavori fatti con l'ordinanza 32 - dice - che prevedeva interventi fino a 300mila euro. I lavori sono stati conclusi oggi e non hanno superato l'importo stimato di circa 300mila euro; siamo infatti riusciti a contenere la spesa sulla stessa cifra, come da progetto".

Un segnale importante per la comunità e per i giovani, come spiega il parroco della città, don Marco Gentilucci: "Si tratta di un grande momento per tutta la comunità di Camerino - dice - anche perchè questa piccola chiesa rappresenterà un luogo d'incontro con uno sguardo importante verso l'Università perchè si trova in una posizione strategica e potrà diventare un luogo dove la pastorale universitaria potrà svolgere le proprie attività e ritrovarsi. Nelle prossime settimane ultimeremo i piccoli lavori - annuncia - riporteremo i banchi e il confessionale, così come le opere d'arte; bisognerà predisporre un sistema d'allarme adeguato e poi riapriremo la chiesa e sarà un momento di festa per tutta la comunità".

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" C'è un  tempo in cui siamo chiamati a mettere del nostro e a fare ciò che è possibile". Così il parroco di San Venanzio don Marco Gentilucci ha annunciato la volontà di devolvere una somma a beneficio di chi nel momento del bisogno ha fatto sentire  la sua solidarietà alla comunità camerte. Un picccolo gesto che rischiara i giorni difficili di Premolo, comune dell'Alta Valle Seriana della provincia di Bergamo, nell'area lombarda tra le più falcidiate dal contagio della pandemia.  Con Premolo nel 2107 il comune di Camerino ha stretto un gemellaggio d'amicizia.  Al rapporto tra le due comunità, nato dal basso sin dalle prime ore successive al sisma del 2016,  hanno dato continuità le parrocchie, creando tante occasioni di contatto che hanno reso più salda la collaborazione tra i due comuni.
Premolo e Camerino a san Venanzio
“ In questi giorni difficili per tutti, di ristrettezze, rinunce, limitazioni e di preoccupazione - afferma don Marco Gentilucci-, non potevo non pensare agli amici che vivono giornate  ancora più difficili, segnate dal dolore per la morte di tante persone care. Nel tempo del terremoto, tanta solidarietà e vicinanza è venuta a noi dal nord Italia e proprio da quelle terre più colpite della Valle Seriana e specialmente dal piccolo comune di Premolo con la cui comunità è nato un gemellaggio e soprattutto, un'amicizia fraterna tra i nostri e i loro ragazzi. Pensando a loro e  sempre in contatto con don Gianluca Colpani, parroco di sant' Andrea Apostolo che mi raccontava delle difficoltà, del dolore e dello smarrimento che stanno vivendo, ho voluto compiere quello che di fronte a tutto il bisogno che hanno, è per me un piccolo gesto. Ho voluto  donare a loro interamente la mia mensilità di marzo, mese  in cui noi preti e sacerdoti guida della comunità, abbiamo offerto la nostra  preghiera per la gente che non potevamo raggiungere fisicamente.
Con questo gesto ho voluto simboleggiare anche tutta la vicinanza  della nostra comunità, pensando anche ai nostri ragazzi e agli amici che in questo momento vivono un dolore così grande. E visto che quando noi avevamo bisogno loro  ci hanno spalancato il cuore,  in questo momento  noi siamo chiamati a fare quello che possiamo. E' il minimo che possiamo fare per loro così da lontano per dimostrare la nostra profonda vicinanza e, seppure le nostre difficoltà oggi siano amplificate, non possiamo dimenticarci degli altri". 
C.C.
 
Una Pasqua e una Settimana Santa del tutto particolari e sicuramente diverse da tutte le altre. Le chiese resteranno deserte e tutte le celebrazioni avverranno senza la presenza dei fedeli. Sarà, però, possibile, come già avvenuto nelle domeniche di Quaresima, seguire in diretta radiofonica sulle frequenze di Radio C1 inblu, in streaming e sulla pagina facebook de L'Appennino camerte tutti i riti della Settimana Santa presieduti nella basilica di San Venanzio a Camerino dall'arcivescovo Francesco Massara.
Primo appuntamento domenica 5, giorno delle Palme, alle ore 10.30 quando ci sarà anche un momento particolare, come spiega don Marco Gentilucci. "Particolarità di questa celebrazione - le sue parole - la preghiera di affidamento a san Venanzio della città di Camerino e dell'intera diocesi che sarà recitata dall'arcivescovo e dal sindaco Sandro Sborgia".
Le dirette, sempre dalla basilica di san Venanzio proseguiranno il Giovedì Santo con la messa "in coena Domini" alle ore 17.00,
il Venerdì Santo
con la celebrazione della passione alle ore 16.00, 
per concludere sabato 11 aprile con la solenne Veglia Pasquale alle ore 21.00
Domenica 12 messa del giorno di Pasqua alle ore 10.30.

1 4 pag San Venanzio RID

A seguito della nuova Ordinanza emanata ieri dal Presidente dellaRegione Marche, l’Arcivescovo Francesco Massara, tenendo conto dell’esigenza di contribuire a contrastare la diffusione del “Coronavirus” e a tutelare la salute delle persone più fragili, in particolare degli anziani e dei bambini, ha comunicato che a partire da oggi 4 marzo e fino alla durata dell’Ordinanza sono sospese le celebrazioni delle Messe festive e feriali.
I luoghi di culto rimangono aperti a condizione di adottare misure preventive adeguate ad evitare assembramenti. Per i funerali si consente la celebrazione della Messa con la sola presenza dei parenti più stretti tenendo conto delle misure previste dall’Ordinanza. Sospese fino alla durata dell’Ordinanza anche le benedizioni pasquali e le attività pastorali. Un avviso affisso fuori dalle chiese informa delle disposizioni adottate.
"Nell'esprimere tutta la mia vicinanza a quanti soffrono a causa dell'epidemia, come pure a quanti sono impegnati a contrastarla a livello sanitario- ha detto Mons. Massara- invito  tutti alla preghiera per invocare dalla misericordia divina il conforto del cuore e la liberazione dal male".

" Anche noi abbiamo recepito le indicazioni del nostro arcivescovo- ha dichiarato il parroco di San Venanzio don Marco Gentilucci- vista l'assoluta necessità di assumere un atteggiamento prudenziale in una situazione complicata in continua evoluzione e, a tratti anche confusa. Ci sono state date appunto delle indicazioni che riguardano la celebrazione delle messe feriali e festive che in base all'ordinanza sono sospese fino alla mezzanotte dell''8 marzo. La sospensione riguarda anche le attività pastorali e la benedizione pasquale alle famiglie che nelle nostre comunità sarebbe dovuta iniziare a breve. In questo momento- prosegue il parroco-non possiamo far altro che stringerci accanto alle persone che sono in difficoltà nel dare anche una testimonianza di responsabilità di fronte ad un'emergenza che tocca tutti. Proprio stamattina ho avuto uno scambio telefonico con un mio confratello del nord Italia che nei mesi scorsi ha molto frequentato Camerino per portare aiuti nelle nostre zone e - spiega Don Marco Gentilucci- vivendo lui in Val Seriana, mi ha rappresentato di una situazione davvero critica di persone contagiate e chiuse in casa in quarantena in un paesino di montagna, per cui siamo davvero tutti uniti in questo periodo di grande difficoltà. Al momento- conclude- non possiamo che seguire queste indicazioni pratiche che ci vengono dal Governo e dal Ministero della salute e penso che tutti dobbiamo essere molto attenti e disponibili a ciò che le autorità ci stanno chiedendo per contrastare il più possibile la diffusione del coronavirus".
c.c.
Prosegue la scia di luce e speranza cominciata domenica scorsa con la riapertura di San Venanzio.
Questa mattina sono stati i bambini, coloro che quando il sisma ha tolto molto a queste terre erano così piccoli da non poter ricordare come fossero i luoghi simbolo, a rientrare nella basilica di Camerino.
Alla santa messa fortemente voluta dall’arcivescovo Francesco Massara che l’ha celebrata, erano presenti gli studenti e gli insegnanti dell’istituto comprensivo Ugo Betti di Camerino, con i distaccamenti di Fiastra e Serravalle di Chienti

“ Offriamo i canti che abbiamo preparato – dice il dirigente Maurizio Cavallaro - . Siamo molto uniti e si lavora per il bene di questa gioventù. Qualcuno delle scuole medie dice che si ricorda della chiesa prima del sisma: è importante tirare fuori la memoria. Io coniato l’acronimo di CAS con Custodire il passato, Abitare il presente e Sognare il futuro. Questo deve essere lo spirito che ci muove per andare avanti”.

Il dirigente Cavallaro al piano
Il dirigente Cavallaro al piano

Uno spirito che i bambini vivono in prima persona, come Cesare, che durante la funzione si è avvicinato all’arcivescovo per esprimere il suo pensiero: “Cesare ci ha invitato a pensare – ha detto Massara - , che davvero ognuno possa pensare alle cose belle della vita. L’invito, agli insegnati che passano tante ore con loro, è quello di seguirli e aiutarli a diventare uomini e donne con i veri valori della vita”.

“ Abbiamo un compito enorme – dice la maestra Lorella - , sarebbe importante che anche la famiglia fosse da supporto al nostro grande lavoro. Ce la mettiamo tutta perché i nostri alunni sono la cosa più bella che abbiamo”.

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la maestra Lorella

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Grande lo stupore negli occhi dei bambini nel vedere la basilica; stupore che ha acceso il cuore del parroco don Marco Gentilucci: “Un momento bellissimo – ha detto - perché ci fa sentire una comunità viva. Quando ci dicono che le nostre comunità non hanno più giovani, non è vero, bisogna trovare il modo che questi giovani possano vivere l’esperienza cristiana. Un Natale che profuma di passato quello che ci apprestiamo a vivere: siamo ritornati in un luogo che parla della storia e della vita di tante persone. Sentiamo il bisogno di normalità, abbiamo sofferto per aver perso la semplicità di vita e penso che questa porta aperta dia tanta serenità a molti”.

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l'Assessore Stefano Sfascia con i ragazzi

Investire sul futuro di coloro che saranno i cittadini di domani è, dunque, il messaggio che è emerso anche dall’assessore Stefano Sfascia: “Un giorno di gioia per tanti motivi – ha spiegato -. Perché vediamo restituita alla città la chiesa più bella e significativa della nostra comunità. La gioia è anche nel vedere tanti bambini che rappresentano il futuro di questa città. Tutti ci dobbiamo impegnare affinchè possano restare dove sono nati ad esprimere le loro capacità e aspirazioni”.

GS

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l'alunno Cesare e l'arcivescovo Francesco

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Viaggio nella Basilica di San Venanzio a Camerino, che riaprirà domenica 15 dicembre. Chiusa tre anni fa per i danni del terremoto del 24 agosto 2016, è tra le più grandi del cratere.
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