Nuove norme per la celebrazione dei funerali a seguito del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri accolto dalla Conferenza Episcopale Italiana che, in conformità alla normativa sanitaria di contenimento del Coronavirus, ha specificato le misure da osservare nel dare l’ultimo saluti ai propri congiunti. Così la partecipazione alle esequie è limitata ai parenti stretti del defunto, massimo di 15, che dovranno sempre mantenere le distanze di sicurezza indossando la mascherina e, possibilmente, i guanti. Resta fermo il divieto di partecipazione al rito per coloro che abbiamo una temperatura corporea superiore ai 37,5 °C, presentino altri sintomi influenzali o abbiano avuto contatto con persone positive nei giorni precedenti. Inoltre, in caso di celebrazione delle esequie con la messa, al momento della distribuzione della Comunione dovranno essere evitati gli spostamenti e sarà il celebrante, munito mascherina, a recarsi ai posti dove i fedeli che vorranno ricevere l’Eucaristia attenderanno in piedi. Al termine del rito non sono consentiti cortei e assembramenti e il luogo della celebrazione, la chiesa, sarà regolarmente igienizzata e areata. “Queste procedure – dichiara l’arcivescovo Francesco Massara – sono già state comunicate ai sacerdoti e rese note ai fedeli mediante avviso affisso alle porte delle chiese. Ritengo sia una forma per essere più vicini alle persone nel momento tragico della morte di un proprio caro, nella speranza che a breve si possano riaprire le chiese, con tutte le accortezza necessarie, per le celebrazioni comunitarie sempre nel massimo rispetto e tutela della salute”.

f.u.
Questa mattina, a Civitanova, i funerali di Enrico Costantini scomparso imporvvisamente mercoledì scorso a seguito di un malore.
La chiesa di San Gabriele dell'Addolorata ha ospitato l'ultimo saluto all'amico Enrico Costantini. Presenti diversi colleghi giornalisiti e, in rappresentanza di Tribuna Stadio, trasmissione per cui Enrico era una delle colonne portantanti, le due voci storiche Mario Staffolani e Fabio Ubaldi.
A dare l'ultimo saluto anche una rappresentazione della sua amata Civitanovese.
Sul feretro non potevano mancare appunto una maglia dei rossoblu e le sciarpe dei gruppi ultras dei tifosi della curva di Civitanova Marche.

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"Enrico guardava il mondo e lo raccontava". Così lo ha ricordato il parroco anche amico di Enrico Costantini.
Gli fa eco il collega giornalista Vittorio De Seriis, che proprio ad Enrico ha lasciato il testimone nel raccontare la Civitanovese per Tribuna Stadio: "Enrico - ha detto ai microfoni di Radio C1 In Blu -  come testimonia la maglia poggiata sulla bara, è stato sempre vicino alla squadra della sua città, ma ha voluto bene a tutto il calcio marchigiano.
Con Tribuna Stadio lo proiettavate nelle situazioni, forse più difficili, e lui le interpretava sempre con la sua saggezza sportiva, con il suo modo di vedere il calcio come una competizione di lealtà, di merito.
Non aveva mai esclamazioni o rimproveri da fare, ma solo una condivisione di quelle che sono le difficoltà del calcio. Il calcio è bello, deve unire e non dividere, Enrico è stata una figura del calcio civitanovese e del calcio marchigiano".

GS

Si sono svolti nella chiesa parrocchiale di Masnago (Varese), dove ha vissuto l’ultimo periodo della sua lunga vita accudita dalla figlia Daniela e dalla sua famiglia, I funerali di Anna Brugnaro, mamma dell’Arcivescovo Francesco Giovanni, scomparsa all’età di 101 anni lo scorso mercoledì 10 ottobre.

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Una presenza commossa quella dei fedeli, alcuni giunti anche dalla diocesi di Camerino – San Severino Marche, tra cui il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci, il presidente della Contram Stefano Belardinelli e il professore Massimo Sargolini, consigliere della Masogiba ed ex presidente dell’Azione Cattolica diocesana legato all’arcivescovo da profonda amicizia, che hanno partecipato al rito funebre presieduto dallo stesso arcivescovo Francesco Giovanni che al termine della celebrazione ha avuto parole commosse di ringraziamento per quanti, vescovi, sacerdoti, fedeli sono stati a lui vicini. Un ringraziamento particolare mons. Brugnaro lo ha rivolto anche al parroco e alla comunità di Masnago, dove la mamma Anna ha concluso la sua esperienza terrena. Ai presenti l’arcivescovo Francesco Giovanni ha chiesto la preghiera e “ di vivere questo momento di lutto – le sue parole - sapendo che non è la misura del tempo quella che il Signore ci ha insegnato a vivere, ma il modo con cui si vive il tempo in maniera da trasformarlo in grazia e in pienezza di vita, con una coscienza gioiosa e serena”. L’invito dell’arcivescovo è stato quello di “aver cura dei propri familiari anche quando sono avanti negli anni perchè il loro sguardo sulla vita esprime il desiderio di eternità. Se poi si crede in Gesù si ha la certezza che questo desiderio è una promessa che non delude”. Infine mons. Brugnaro ha voluto condividere il messaggio inviatogli dal procuratore della repubblica di Macerata Giovanni Giorgio: “Sembra che per la volontà di Dio la sua mamma sia stata il suo angelo custode, lei che è stato consacrato da papa Benedetto nel giorno dei santi Arcangeli Gabriele, Michele, Raffaele, fino al completamento della sua missione camerte”. Presente, come detto, il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci, che ha voluto essere vicino al suo amico arcivescovo. “Vicino in rappresentanza di una comunità a mons. Francesco Giovanni in questo momento particolare – così il sindaco Gentilucci – nel quale si sta concludendo la sua missione di vescovo in mezzo a noi. Un momento difficile per l’arcivescovo che con la morte della mamma perde anche la sua musa ispiratrice, le radici della propria esistenza”.

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“Anche oggi il nostro arcivescovo ci ha detto parole importanti – così il presidente della Contram Stefano Belardinelli giunto addirittura da Bari per partecipare alla celebrazione – invitandoci a fare bene le cose. Credo che queste riflessioni, che spesso ha condiviso con noi, le ha tratte anche dall’insegnamento di sua madre.

“Abbiamo ritenuto di dover essere presenti – le parole di Massimo Sargolini – perchè sappiamo che il vescovo era molto legato alla mamma, che lo ha sostenuto anche nel periodo del suo ministero episcopale a Camerino. La fine del suo mandato è coincisa perfettamente con la dipartita della mamma. E questa coincidenza riteniamo sia un segno”.

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l'abbraccio con la mamma dell'arcivescovo il giorno della sua ordinazione a Camerino

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