Macerie ferme, Giampaoli: In settimana "forse" lo sblocco

Lunedì, 13 Gennaio 2020 17:27 | Letto 891 volte   Clicca per ascolare il testo Macerie ferme, Giampaoli: In settimana "forse" lo sblocco Fermi dal 1 gennaio i centri di stoccaggio  e smistamento temporaneo delle macerie. La mancata proroga nel decreto sisma della concessione riguardante le attività di trattamento e smaltimento, penalizza gli appositi centri del Cosmari di Monteprandone, Arquata del Tronto e Tolentino, dove lo smistamento temporaneo è bloccato ormai da 12 giorni, mentre continuano comunque a gravare sulle casse della società e della comunità i tanti costi elevati, riferiti non solo agli stipendi dei 35 dipendenti che continuano ad essere erogati, ma anche quelli riguardanti il noleggio del parco mezzi e dei macchinari necessari al trattamento dei materiali. “ C’è da auspicare che la situazione si sblocchi nel più breve tempo possibile- dichiara il Direttore Generale del Cosmari Giuseppe Giampaoli- Siamo fermi dal primo di gennaio e cè un problema di costi che gravitano intorno alla società  ma che interessano anche il soggetto attuatore Regione Marche e tutta la comunità: riguardano sia il noleggio dei mezzi che il personale, fermo da 12 giorni, tra coloro che hanno un contratto a tempo determinato,indeterminato e i lavoratori di Monteprandone che sono tutti interinali”. La ‘svista” penalizza anche il progredire di segnali di ricostruzione, essendo le attività di smaltimento delle macerie necessarie a liberare le zone dove si sono registrati crolli. Come spiega il DG Giampaoli, le macerie in teoria potrebbero continuare ad essere raccolte dato che è stata  prorogata la rimozione, ma con la dimenticanza della proroga dello stoccaggio, viene a mancare la fase intermedia del loro trattamento.  “ Quello che non è stato prorogato dal decreto- afferma Giuseppe Giampaoli- è l’attività dei centri intermedi che tecnicamente sono dei punti dove le macerie vengono portate dopo essere state rimosse dai siti di crollo. Senza questi centri intermedi, dunque ci si ritrova in una situazione ordinaria e si va incontro a tutta una serie ulteriore di difficoltà  e, non potendo essere utilizzati i siti di selezione, si blocca tutta la catena. Sembra che comunque si siano già mossi sia l’ANCI che il Governo tramite il Commissario Straordinario. L’impressione è dunque per una serie di azioni che, se tutto va a buon fine - conclude Giampaoli- già in settimana dovrebbero portare allo sblocco della situazione. Siamo tuttavia nel campo delle ipotesi e degli auspici”. C.C.
Fermi dal 1 gennaio i centri di stoccaggio  e smistamento temporaneo delle macerie. La mancata proroga nel decreto sisma della concessione riguardante le attività di trattamento e smaltimento, penalizza gli appositi centri del Cosmari di Monteprandone, Arquata del Tronto e Tolentino, dove lo smistamento temporaneo è bloccato ormai da 12 giorni, mentre continuano comunque a gravare sulle casse della società e della comunità i tanti costi elevati, riferiti non solo agli stipendi dei 35 dipendenti che continuano ad essere erogati, ma anche quelli riguardanti il noleggio del parco mezzi e dei macchinari necessari al trattamento dei materiali. 

“ C’è da auspicare che la situazione si sblocchi nel più breve tempo possibile- dichiara il Direttore Generale del Cosmari Giuseppe Giampaoli- Siamo fermi dal primo di gennaio e c'è un problema di costi che gravitano intorno alla società  ma che interessano anche il soggetto attuatore Regione Marche e tutta la comunità: riguardano sia il noleggio dei mezzi che il personale, fermo da 12 giorni, tra coloro che hanno un contratto a tempo determinato,indeterminato e i lavoratori di Monteprandone che sono tutti interinali”.

La ‘svista” penalizza anche il progredire di segnali di ricostruzione, essendo le attività di smaltimento delle macerie necessarie a liberare le zone dove si sono registrati crolli. Come spiega il DG Giampaoli, le macerie in teoria potrebbero continuare ad essere raccolte dato che è stata  prorogata la rimozione, ma con la dimenticanza della proroga dello stoccaggio, viene a mancare la fase intermedia del loro trattamento. 

“ Quello che non è stato prorogato dal decreto- afferma Giuseppe Giampaoli- è l’attività dei centri intermedi che tecnicamente sono dei punti dove le macerie vengono portate dopo essere state rimosse dai siti di crollo. Senza questi centri intermedi, dunque ci si ritrova in una situazione ordinaria e si va incontro a tutta una serie ulteriore di difficoltà  e, non potendo essere utilizzati i siti di selezione, si blocca tutta la catena. Sembra che comunque si siano già mossi sia l’ANCI che il Governo tramite il Commissario Straordinario. L’impressione è dunque per una serie di azioni che, se tutto va a buon fine - conclude Giampaoli- già in settimana dovrebbero portare allo sblocco della situazione. Siamo tuttavia nel campo delle ipotesi e degli auspici”.
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