Ricostruzione ferma. I sindaci:"E' il momento di dire basta"

Giovedì, 30 Gennaio 2020 16:18 | Letto 1710 volte   Clicca per ascolare il testo Ricostruzione ferma. I sindaci:"E' il momento di dire basta" Ricostruzione ferma. Riunione del comitato dei sindaci ieri in Regione, al cospetto del Governatore delle Marche Luca Ceriscioli, per parlare delle tante criticità e di una normativa che tuttora non riesce a garantire l’auspicata accelerazione. Tanti i temi snocciolati nel corso dell’incontro, ma è emersa anche la volontà di dire basta e di far sentire forte la voce. “Abbiamo innanzitutto ascoltato la relazione introduttiva fatta dalla dottoressa Daniela Del bello per conto del presidente della Regione Marche – dice il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci che era tra i presenti- Sono state appunto evidenziate tutte le criticità relative all’ultimo recente decreto 123 che non soddisfa da alcun punto di vista. La verità è che tutto quello che avevamo condiviso con la regione, con l’Anci, con tutti i sindaci e soprattutto con i tecnici, più di ogni altro in grado di tradurre in normativa le proposte che arrivano dai territori, non ha trovato accoglimento. Sulla scorta di questo e, in virtù del fatto che abbiamo avuta tutta una serie di criticità che abbiamo evidenziato fin dall’inizio, trascorsi ormai quasi quattro anni, se finora siamo stati bravi- continua Gentilucci- adesso è arrivato il momento di dire basta allinerzia dei governi. Questa in sostanza è stata la provocazione della quale mi sono fatto portavoce di fronte al Presidente Ceriscioli dicendo, sono venuto qua per fare una battaglia: mi rendo conto che ci troviamo tutti sulla stessa barca, ma a questo punto le chiedo: è disposto a fare una manifestazione insieme a tutti i sindaci a Roma? Il Governatore ha preso il microfono e ha risposto: credo sia giunto il momento. Sarà una manifestazione bipartisan per cui dovremmo invitare tutte le forze politiche perché il terremoto non ha colore, ma è necessario ridare dignità al nostro territorio e ai nostri cittadini perché siamo diventati la cenerentola dItalia, messi in infimo ordine rispetto al ponte di Genova rispetto alle catastrofi di Venezia e rispetto agli altri sismi che si sono verificati anche precedentemente e, mi riferisco con particolare riguardo al terremoto dellAquila dove con il personale, le problematiche che stiamo avendo oggi noi, loro non le hanno avute”. Nel sottolineare proprio le criticità irrisolte, nonostante i tanti tavoli d’ascolto, il presidente dell’Anci Nazionale De Caro aveva auspicato una chiamata a raccolta  nella capitale di tutti i sindaci d’Italia. “ Ieri ad Ancona era presente il presidente dellAnci Marche e coordinatore delle Anci regionali, Maurizio Mangialardi – riferisce Gentilucci-; a lui abbiamo proprio ricordato che il presidente nazionale Anci De Caro qualche giorno fa aveva preannunciato che ci sarebbe stato vicino insieme a tutti i sindaci dItalia. Credo che davvero sia giunto il momento di mobilitare lItalia; oggi siamo noi a trovarci in questa situazione così disagiata e disgraziata, ma domani non è detto che lo stesso possa accadere a tanti altri. Allora, la solidarietà si sostanzia anche nellessere vicini a popolazioni che in questo momento hanno perso la fiducia, si barcamenano ancora in un mare di difficoltà e non riescono a ricostruire. I nostri territori rischiano la desertificazione e il massacro ed è evidente che se per l’ennesima volta non si avrà un segnale di svolta, il gesto finale potrà essere anche la riconsegna delle nostre fasce tricolori. In ultima istanza e, come momento di estrema protesta- conclude il sindaco di Pieve Torina- auspico che tutti i sindaci del Cratere ma anche tutti i sindaci dItalia, mettano in estrema difficoltà lo Stato dicendo: queste sono le fasce, non avete 8100 commissari. Ci avete ingessato con la burocrazia ma noi vi cediamo la palla. Spero che non si debba arrivare a questo perché significherebbe la perdita totale della fiducia e sarebbe il segnale che non abbiamo più degli interlocutori e allora per me personalmente lesperienza politica potrebbe terminare là. Per la manifestazione, manca solo una data da fissare in maniera condivisa. Credo tuttavia che debbaessere organizzato il tutto in tempi molto celeri dopodiché mi auguro che quelloche ci siamo detti venga poi proiettato in una manifestazione di tutti i sindaci a Roma sotto Montecitorio e, credo che lì veramente si accenderanno i riflettori”.c.c.
Ricostruzione ferma. Riunione del comitato dei sindaci ieri in Regione, al cospetto del Governatore delle Marche Luca Ceriscioli, per parlare delle tante criticità e di una normativa che tuttora non riesce a garantire l’auspicata accelerazione.
Tanti i temi snocciolati nel corso dell’incontro, ma è emersa anche la volontà di dire basta e di far sentire forte la voce.
“Abbiamo innanzitutto ascoltato la relazione introduttiva fatta dalla dottoressa Daniela Del bello per conto del presidente della Regione Marche – dice il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci che era tra i presenti- Sono state appunto evidenziate tutte le criticità relative all’ultimo recente decreto 123 che non soddisfa da alcun punto di vista. La verità è che tutto quello che avevamo condiviso con la regione, con l’Anci, con tutti i sindaci e soprattutto con i tecnici, più di ogni altro in grado di tradurre in normativa le proposte che arrivano dai territori, non ha trovato accoglimento.
Sulla scorta di questo e, in virtù del fatto che abbiamo avuta tutta una serie di criticità che abbiamo evidenziato fin dall’inizio, trascorsi ormai quasi quattro anni, se finora siamo stati bravi- continua Gentilucci- adesso è arrivato il momento di dire basta all'inerzia dei governi. Questa in sostanza è stata la provocazione della quale mi sono fatto portavoce di fronte al Presidente Ceriscioli dicendo, sono venuto qua per fare una battaglia: mi rendo conto che ci troviamo tutti sulla stessa barca, ma a questo punto le chiedo: è disposto a fare una manifestazione insieme a tutti i sindaci a Roma?
Il Governatore ha preso il microfono e ha risposto: credo sia giunto il momento. Sarà una manifestazione bipartisan per cui dovremmo invitare tutte le forze politiche perché il terremoto non ha colore, ma è necessario ridare dignità al nostro territorio e ai nostri cittadini perché siamo diventati la cenerentola d'Italia, messi in infimo ordine rispetto al ponte di Genova rispetto alle catastrofi di Venezia e rispetto agli altri sismi che si sono verificati anche precedentemente e, mi riferisco con particolare riguardo al terremoto dell'Aquila dove con il personale, le problematiche che stiamo avendo oggi noi, loro non le hanno avute”.
Nel sottolineare proprio le criticità irrisolte, nonostante i tanti tavoli d’ascolto, il presidente dell’Anci Nazionale De Caro aveva auspicato una chiamata a raccolta  nella capitale di tutti i sindaci d’Italia.
“ Ieri ad Ancona era presente il presidente dell'Anci Marche e coordinatore delle Anci regionali, Maurizio Mangialardi – riferisce Gentilucci-; a lui abbiamo proprio ricordato che il presidente nazionale Anci De Caro qualche giorno fa aveva preannunciato che ci sarebbe stato vicino insieme a tutti i sindaci d'Italia. Credo che davvero sia giunto il momento di mobilitare l'Italia; oggi siamo noi a trovarci in questa situazione così disagiata e disgraziata, ma domani non è detto che lo stesso possa accadere a tanti altri. Allora, la solidarietà si sostanzia anche nell'essere vicini a popolazioni che in questo momento hanno perso la fiducia, si barcamenano ancora in un mare di difficoltà e non riescono a ricostruire. I nostri territori rischiano la desertificazione e il massacro ed è evidente che se per l’ennesima volta non si avrà un segnale di svolta, il gesto finale potrà essere anche la riconsegna delle nostre fasce tricolori. In ultima istanza e, come momento di estrema protesta- conclude il sindaco di Pieve Torina- auspico che tutti i sindaci del Cratere ma anche tutti i sindaci d'Italia, mettano in estrema difficoltà lo Stato dicendo: queste sono le fasce, non avete 8100 commissari. Ci avete ingessato con la burocrazia ma noi vi cediamo la palla. Spero che non si debba arrivare a questo perché significherebbe la perdita totale della fiducia e sarebbe il segnale che non abbiamo più degli interlocutori e allora per me personalmente l'esperienza politica potrebbe terminare là. Per la manifestazione, manca solo una data da fissare in maniera condivisa. Credo tuttavia che debbaessere organizzato il tutto in tempi molto celeri dopodiché mi auguro che quello
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