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Forno crematorio. Il Pd di Tolentino chiede il confronto con il sindaco

Venerdì, 14 Febbraio 2020 11:38 | Letto 1315 volte   Clicca per ascolare il testo Forno crematorio. Il Pd di Tolentino chiede il confronto con il sindaco Anche il Partito Democratico dice la sua in merito al forno crematorio che dovrebbe essere realizzato vicino al cimitero di Tolentino. Dopo il botta e risposta tra il primo cittadino, Giuseppe Pezzanesi e il consigliere regionale Sandro Bisonni, i dem chiedono una discussione seria e serena sulla realizzazione e sulle dimensioni di un forno crematorio, visto che il cimitero comunale è a ridosso non solo delle abitazioni, ma addirittura a poche centinaia di metri dal centro storico ed ad un chilometro da un importante centro termale come Santa Lucia; inoltre è necessario anche di un regolamento di vigilanza sulla sua conduzione, senza creare attese illusorie nei cittadini, garantendone la qualità ambientale.Nella nota del Pd, infatti, si fa riferimento alla crescita del numero di persone dichiarano di poter fruire della cremazione, dopo la propria morte. In Italia negli ultimi 10 anni il trend della cremazione è in aumento, in quanto un italiano su quattro la  sceglie. La cremazione ha alcuni vantaggi, quali una visibile riduzione del suolo dedicato allo spazio cimiteriale, ma anche svantaggi, in quanto essa avviene in un forno con temperature che si aggirano intorno a 900-1000 gradi. La legislazione italiana non consente che le ceneri vengano disperse, né che l’urna possa essere conservata in luogo diverso da un cimitero.Purtroppo - aggiungono - in Italia non esiste una norma unitaria che disciplini l’installazione degli impianti di cremazione e le loro conseguenti emissioni; ogni Regione o Provincia stabilisce limiti specifici in relazione alla localizzazione dell’impianto ed alla tecnologia adottata.Quindi la riflessione sullimpatto ambientale: Il principale riguarda l’aria - scrivono i dem - , come si può evincere dal sito dell’Arpat della Toscana, poiché nella cremazione si ha produzione di inquinanti atmosferici, in particolare: polvere, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti. Inoltre durante il processo di incenerimento si producono rifiuti speciali che vanno smaltiti in discariche autorizzate in conformità alle norme di legge.GS
Anche il Partito Democratico dice la sua in merito al forno crematorio che dovrebbe essere realizzato vicino al cimitero di Tolentino. Dopo il botta e risposta tra il primo cittadino, Giuseppe Pezzanesi e il consigliere regionale Sandro Bisonni, i dem chiedono "una discussione seria e serena sulla realizzazione e sulle dimensioni di un forno crematorio, visto che il cimitero comunale è a ridosso non solo delle abitazioni, ma addirittura a poche centinaia di metri dal centro storico ed ad un chilometro da un importante centro termale come Santa Lucia; inoltre è necessario anche di un regolamento di vigilanza sulla sua conduzione, senza creare attese illusorie nei cittadini, garantendone la qualità ambientale".
Nella nota del Pd, infatti, si fa riferimento alla crescita del numero di "persone dichiarano di poter fruire della cremazione, dopo la propria morte. In Italia negli ultimi 10 anni il trend della cremazione è in aumento, in quanto un italiano su quattro la  sceglie. La cremazione ha alcuni vantaggi, quali una visibile riduzione del suolo dedicato allo spazio cimiteriale, ma anche svantaggi, in quanto essa avviene in un forno con temperature che si aggirano intorno a 900-1000 gradi. La legislazione italiana non consente che le ceneri vengano disperse, né che l’urna possa essere conservata in luogo diverso da un cimitero.
Purtroppo - aggiungono - in Italia non esiste una norma unitaria che disciplini l’installazione degli impianti di cremazione e le loro conseguenti emissioni; ogni Regione o Provincia stabilisce limiti specifici in relazione alla localizzazione dell’impianto ed alla tecnologia adottata".
Quindi la riflessione sull'impatto ambientale: "Il principale riguarda l’aria - scrivono i dem - , come si può evincere dal sito dell’Arpat della Toscana, poiché nella cremazione si ha produzione di inquinanti atmosferici, in particolare: polvere, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti. Inoltre durante il processo di incenerimento si producono rifiuti speciali che vanno smaltiti in discariche autorizzate in conformità alle norme di legge".

GS


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