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“Capponi agisce da sindaco e la giunta è complice”

Sabato, 22 Febbraio 2020 12:29 | Letto 939 volte   Clicca per ascolare il testo “Capponi agisce da sindaco e la giunta è complice” La minoranza di Treia insorge dopo aver provato con tanto di foto che il sindaco Franco Capponi, sospeso per la Legge Severino, “entra ed esce dal Palazzo Comunale indisturbato e ad uffici chiusi”. A farlo sapere sono i consiglieri di Prima Treia, Vittorio Sampaolo, Edi Castellani, Andrea Mozzoni e Gianluca Gagliardini. “La Giunta, nel Consiglio Comunale del 20 febbraio, incalzata con prove fotografiche e denuncia sul piatto, ammette la complicità con il sindaco sospeso che, anche in tarda serata, ad uffici comunali chiusi e senza riunioni pubbliche in corso, entra ed esce dal Palazzo Comunale indisturbato in barba alla Legge Severino e all’interdizione dai pubblici uffici. Gli ha aperto qualcuno oppure ha addirittura le chiavi? Perché il vicesindaco facente funzioni David Buschittari ed i consiglieri di maggioranza e la segretaria comunale non denunciano queste violazioni come invece  dovrebbero per ruolo istituzionale?”. Per i consiglieri di minoranza questa sarebbe la conferma che Capponi sarebbe pienamente operativo negli uffici comunali ignorando pertanto il divieto di svolgere qualsiasi ruolo pubblico. Buschittari e la segretaria comunale Caprari avrebbero confermato che non c’era alcuna riunione pubblica quando Capponi è stato visto entrare in Municipio nella tarda serata del 19 febbraio. “Buschittari - scrivono nella loro nota di ‘denuncia ‘ - alle corde, riesce solo a dire che Capponi è un libero cittadino e può fare quello che vuole. Con una risposta balbettante difronte all’evidenza dell’uso personale delle istituzioni che si sta facendo a Treia, ha certificato la complicità sua e della giunta. Eppure, da avvocato, non ignora che un interdetto dai pubblici uffici, amministrativamente, non è un libero cittadino. Come diciamo da sempre, Capponi non riacquisirà i suoi diritti almeno fino all’estate prossima, quando scadranno la sospensione e l’interdizione”. Poi la minoranza passa a parlare dell’approvazione, avvenuta in consiglio, della variante al Piano Regolatore per la costruzione delle nuove scuole di Treia e Passo di Treia. Un punto fondamentale è che “il finanziamento dell’Ufficio Ricostruzione con fondi del terremoto ha bisogno di un requisito essenziale: il possesso del terreno. Perché allora questa accelerazione sulle varianti (il terreno infatti non è stato ancora acquistato dall’amministrazione, ndr)? Le regole - incalzano - sono un dettaglio. Si stanno indebitando pesantemente i treiesi sottoscrivendo mutui. Perché si forza la mano su un progetto che lo stesso architetto che l’ha redatto, presente in Consiglio, ha definito ipotetico?”. Prima Treia ricorda quindi che il terreno individuato per il plesso di Passo di Treia deve essere sottoposto a esproprio mentre quello per il plesso di Treia è sottoposto a procedura fallimentare e su cui, “per essere stato svalutato con un’altra variante al PRG, pendono sull’Amministrazione treiese denunce in ogni specifica sede. Non si può continuare così - concludono -. Prima Treia stessa sta ricorrendo al Consiglio di Stato per fermare un modus operandi che offende i treiesi e le istituzioni democratiche”.g.g.
La minoranza di Treia insorge dopo aver provato con tanto di foto che il sindaco Franco Capponi, sospeso per la Legge Severino, “entra ed esce dal Palazzo Comunale indisturbato e ad uffici chiusi”. A farlo sapere sono i consiglieri di Prima Treia, Vittorio Sampaolo, Edi Castellani, Andrea Mozzoni e Gianluca Gagliardini.
“La Giunta, nel Consiglio Comunale del 20 febbraio, incalzata con prove fotografiche e denuncia sul piatto, ammette la complicità con il sindaco sospeso che, anche in tarda serata, ad uffici comunali chiusi e senza riunioni pubbliche in corso, entra ed esce dal Palazzo Comunale indisturbato in barba alla Legge Severino e all’interdizione dai pubblici uffici. Gli ha aperto qualcuno oppure ha addirittura le chiavi? Perché il vicesindaco facente funzioni David Buschittari ed i consiglieri di maggioranza e la segretaria comunale non denunciano queste violazioni come invece  dovrebbero per ruolo istituzionale?”. Per i consiglieri di minoranza questa sarebbe la conferma che Capponi sarebbe pienamente operativo negli uffici comunali ignorando pertanto il divieto di svolgere qualsiasi ruolo pubblico. Buschittari e la segretaria comunale Caprari avrebbero confermato che non c’era alcuna riunione pubblica quando Capponi è stato visto entrare in Municipio nella tarda serata del 19 febbraio. “Buschittari - scrivono nella loro nota di ‘denuncia ‘ - alle corde, riesce solo a dire che Capponi è un libero cittadino e può fare quello che vuole. Con una risposta balbettante difronte all’evidenza dell’uso personale delle istituzioni che si sta facendo a Treia, ha certificato la complicità sua e della giunta. Eppure, da avvocato, non ignora che un interdetto dai pubblici uffici, amministrativamente, non è un libero cittadino. Come diciamo da sempre, Capponi non riacquisirà i suoi diritti almeno fino all’estate prossima, quando scadranno la sospensione e l’interdizione. Poi la minoranza passa a parlare dell’approvazione, avvenuta in consiglio, della variante al Piano Regolatore per la costruzione delle nuove scuole di Treia e Passo di Treia. Un punto fondamentale è che “il finanziamento dell’Ufficio Ricostruzione con fondi del terremoto ha bisogno di un requisito essenziale: il possesso del terreno. Perché allora questa accelerazione sulle varianti (il terreno infatti non è stato ancora acquistato dall’amministrazione, ndr)? Le regole - incalzano - sono un dettaglio. Si stanno indebitando pesantemente i treiesi sottoscrivendo mutui. Perché si forza la mano su un progetto che lo stesso architetto che l’ha redatto, presente in Consiglio, ha definito ipotetico?”. Prima Treia ricorda quindi che il terreno individuato per il plesso di Passo di Treia deve essere sottoposto a esproprio mentre quello per il plesso di Treia è sottoposto a procedura fallimentare e su cui, “per essere stato svalutato con un’altra variante al PRG, pendono sull’Amministrazione treiese denunce in ogni specifica sede. Non si può continuare così - concludono -. Prima Treia stessa sta ricorrendo al Consiglio di Stato per fermare un modus operandi che offende i treiesi e le istituzioni democratiche”.
g.g.

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