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Camerino Covid Hospital-Elisei: No a promesse. Si a certezze

Martedì, 10 Marzo 2020 14:24 | Letto 3184 volte   Clicca per ascolare il testo Camerino Covid Hospital-Elisei: No a promesse. Si a certezze A Camerino, non si spegne l’eco della domenica di sconvolgimento a causa della decisone  piovuta come un fulmine a ciel sereno della riconversione dellospedale locale  per riservarlo ai soli pazienti contagiati da Coronavirus, come punto di riferimento della provincia di Macerata. E’ di ieri la redazione e firma del documento congiunto da parte di maggioranza e minoranza che, oltre a chiedere un incontro, formula determinate richieste al presidente del Consiglio, al Commissario per l’emergenza e al Presidente della Regione Marche. Sante Elisei, presidente della Fondazione Casa Amica che gestisce la casa di Riposo di Camerino è tra coloro che domenica pomeriggio hanno fatto sentire voce forte in occasione della convocazione d’urgenza voluta dal sindaco Sborgia per riunire l’intero Consiglio comunale e tutti i sindaci dell’entroterra davanti ai rappresentanti della regione e alle autorità sanitarie delle Marche.  “Sono profondamente preoccupato - dichiara Elisei- Lo sono innanzitutto per gli ospiti di Casa Amica, visto che passo per passo stiamo eseguendo tutte le direttive del governo aggiornandole quotidianamente con tutte le difficoltà che ne conseguono. Abbiamo inserito tutti i dispositivi di prevenzione, sia per il personale che lavora allinterno della casa riposo, sia per i visitatori e rinnoviamo le modalità di ingresso ormai quasi quotidianamente dato che i decreti sono quasi giornalieri.  Siamo ben coscienti che in una situazione delicata come lattuale- prosegue Elisei- sia necessario limpegno di tutti e lo stiamo facendo. Quello che disapprovo fortemente è latteggiamento che ha avuto la Regione che, altro non è che un atto di prepotenza nei confronti di noi tutti. Non posso che definirlo tale - continua Elisei- perchè la decisione che riguarda il nostro ospedale non è un atto conseguente ad un momento di confronto o ad un ragionamento  fatto con le autorità locali. Solo un atto di prepotenza che è stato presentato alla popolazione e allamministrazione comunale quando era già fatto e compiuto e quando i pazienti erano già in viaggio verso altri ospedali. Un atteggiamento dunque arrogante che va a colpire un territorio che di tutto aveva bisogno meno che di una imposizione come questa.  E in tutta semplicità - spiega Elisei- ci tengo a dire che di fronte alla prepotenza non ci può essere la comprensione.  Non è questione di egoismo, mancanza di accoglienza,  o campanilismo:  se tu fai un atto di prepotenza non puoi ricevere in cambio la comprensione, perchè scatta il bisogno di proteggersi, di reagire e contrastare qualcosa di profondamente ingiusto e poco democratico. Dovessi mettermi nei pani dellammnistrazione locale, sicuramente constaterei di non avere dalla mia parte gli strumenti necessari  per poter cambiare nellimmediato questo tipo di percorso.  La proposta che io ho fatto allamministrazione e che faccio a tutti coloro che siano in grado di incidere e che abbiano più potere di me, è quella di formulare un accordo molto chiaro e molto preciso.  Noi -conclude Elisei-  non abbiamo bisogno di promesse. Sono oltre tre anni e mezzo  che tutto ci promettono e niente ci danno. Con le promesse dunque non ci facciamo nulla, né con le delibere  e neppure con i Decreti regionali, che forse potremmo utilizzare unicamente per accenderci il fuoco durante linverno. A noi serve una  certezza. E la certezza è che siccome in questi anni in tutta la regione Marche sono stati chiusi oltre 11 presidi ospedalieri, da domani questi presidi che sono vuoti vengano attrezzati e non appena sarà pronto il primo, altra certezza deve essere che lospedale di Camerino venga ripristinato. Questo territorio massacrato dal terremoto ha bisogno di un ospedale. Questo è quello che personalmente propongo e che spero trovi accoglimento. C.C.
A Camerino, non si spegne l’eco della domenica di sconvolgimento a causa della decisone  piovuta come un fulmine a ciel sereno della riconversione dell'ospedale locale  per riservarlo ai soli pazienti contagiati da Coronavirus, come punto di riferimento della provincia di Macerata. E’ di ieri la redazione e firma del documento congiunto da parte di maggioranza e minoranza che, oltre a chiedere un incontro, formula determinate richieste al presidente del Consiglio, al Commissario per l’emergenza e al Presidente della Regione Marche. Sante Elisei, presidente della Fondazione Casa Amica che gestisce la casa di Riposo di Camerino è tra coloro che domenica pomeriggio hanno fatto sentire voce forte in occasione della convocazione d’urgenza voluta dal sindaco Sborgia per riunire l’intero Consiglio comunale e tutti i sindaci dell’entroterra davanti ai rappresentanti della regione e alle autorità sanitarie delle Marche. 
Sono profondamente preoccupato - dichiara Elisei- Lo sono innanzitutto per gli ospiti di Casa Amica, visto che passo per passo stiamo eseguendo tutte le direttive del governo aggiornandole quotidianamente con tutte le difficoltà che ne conseguono. Abbiamo inserito tutti i dispositivi di prevenzione, sia per il personale che lavora all'interno della casa riposo, sia per i visitatori e rinnoviamo le modalità di ingresso ormai quasi quotidianamente dato che i decreti sono quasi giornalieri.  Siamo ben coscienti che in una situazione delicata come l'attuale- prosegue Elisei- sia necessario l'impegno di tutti e lo stiamo facendo. Quello che disapprovo fortemente è l'atteggiamento che ha avuto la Regione che, altro non è che un atto di prepotenza nei confronti di noi tutti. Non posso che definirlo tale - continua Elisei- perchè la decisione che riguarda il nostro ospedale non è un atto conseguente ad un momento di confronto o ad un ragionamento  fatto con le autorità locali. Solo un atto di prepotenza che è stato presentato alla popolazione e all'amministrazione comunale quando era già fatto e compiuto e quando i pazienti erano già in viaggio verso altri ospedali. Un atteggiamento dunque arrogante che va a colpire un territorio che di tutto aveva bisogno meno che di una imposizione come questa.  E in tutta semplicità - spiega Elisei- ci tengo a dire che di fronte alla prepotenza non ci può essere la comprensione. 

Non è questione di egoismo, mancanza di accoglienza,  o campanilismo:  se tu fai un atto di prepotenza non puoi ricevere in cambio la comprensione, perchè scatta il bisogno di proteggersi, di reagire e contrastare qualcosa di profondamente ingiusto e poco democratico. Dovessi mettermi nei pani dell'ammnistrazione locale, sicuramente constaterei di non avere dalla mia parte gli strumenti necessari  per poter cambiare nell'immediato questo tipo di percorso.  La proposta che io ho fatto all'amministrazione e che faccio a tutti coloro che siano in grado di incidere e che abbiano più potere di me, è quella di formulare un accordo molto chiaro e molto preciso. 

Noi -conclude Elisei-  non abbiamo bisogno di promesse. Sono oltre tre anni e mezzo  che tutto ci promettono e niente ci danno. Con le promesse dunque non ci facciamo nulla, né con le delibere  e neppure con i Decreti regionali, che forse potremmo utilizzare unicamente per accenderci il fuoco durante l'inverno. A noi serve una  certezza. E la certezza è che siccome in questi anni in tutta la regione Marche sono stati chiusi oltre 11 presidi ospedalieri, da domani questi presidi che sono vuoti vengano attrezzati e non appena sarà pronto il primo, altra certezza deve essere che l'ospedale di Camerino venga ripristinato. Questo territorio massacrato dal terremoto ha bisogno di un ospedale. Questo è quello che personalmente propongo e che spero trovi accoglimento". 
C.C.

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