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Medico bloccato in Giordania. Chiede aiuto per rientrare e aiutare i colleghi

Mercoledì, 25 Marzo 2020 10:15 | Letto 5460 volte   Clicca per ascolare il testo Medico bloccato in Giordania. Chiede aiuto per rientrare e aiutare i colleghi Medico bloccato in Giordania chiede aiuto alle autorità italiane per rientrare a casa.È la situazione che stanno vivendo Nabil Alashkar, medico condotto conosciuto nella zona dei Cinque Comuni e a Tolentino, Pollenza e Macerata, insieme alla consorte Lella Chiola che si erano recati nella loro seconda patria adottiva per delle cure mediche e sono bloccati senza poter ritornare, proprio ora che i medici italiani sono in prima linea per contrastare la pandemia di Covid-19.La Giordania ha pochi casi di contagiati da coronavirus (circa 153), ma giorni fa ha deciso di adottare le misure di isolamento (lockdown) tra le più rigide: chiuse tutte le attività, compresi i negozi di alimentari e i supermercati. Nella capitale Amman il pane, gli alimenti necessari e le bombole del gas vengono recapitati a domicilio dal personale del municipio sotto la vigilanza dei militari del Reale Esercito. Alcuni alberghi di Amman e del mar Morto sono stati requisiti dal governo dove sono alloggiati circa 4.800 persone in quarantena.All’aeroporto internazionale Queen Alia i voli prenotati sono stati cancellati e poi è stato chiuso.È in vigore un coprifuoco completo di 24 ore e nel caso qualcuno provi ad allontanarsi dall’alloggio sono previsti 14 giorni di osservazione e poi il processo penale in tribunale.Dopo cinque giorni di divieti assoluti, oggi 25 marzo dalle 10 in poi si può uscire, solo a piedi, per recarsi a fare la spesa nei piccoli negozi di alimentari e di frutta e verdura di quartiere.Il dottor Nabil, specializzato in medicina d’urgenza, vorrebbe essere insieme ai suoi colleghi che stanno facendo dei turni massacranti per far fronte a questa emergenza sanitaria. Invece si trova chiuso in una casa non sua senza poter essere d’aiuto a nessuno.Chiede, quindi, aiuto allautorità italiane per poter tornare a casa.Eno Santecchia
Medico bloccato in Giordania chiede aiuto alle autorità italiane per rientrare a casa.
È la situazione che stanno vivendo Nabil Alashkar, medico condotto conosciuto nella zona dei Cinque Comuni e a Tolentino, Pollenza e Macerata, insieme alla consorte Lella Chiola che si erano recati nella loro seconda patria adottiva per delle cure mediche e sono bloccati senza poter ritornare, proprio ora che i medici italiani sono in prima linea per contrastare la pandemia di Covid-19.

La Giordania ha pochi casi di contagiati da coronavirus (circa 153), ma giorni fa ha deciso di adottare le misure di isolamento (lockdown) tra le più rigide: chiuse tutte le attività, compresi i negozi di alimentari e i supermercati. Nella capitale Amman il pane, gli alimenti necessari e le bombole del gas vengono recapitati a domicilio dal personale del municipio sotto la vigilanza dei militari del Reale Esercito. Alcuni alberghi di Amman e del mar Morto sono stati requisiti dal governo dove sono alloggiati circa 4.800 persone in quarantena.

All’aeroporto internazionale Queen Alia i voli prenotati sono stati cancellati e poi è stato chiuso.

È in vigore un coprifuoco completo di 24 ore e nel caso qualcuno provi ad allontanarsi dall’alloggio sono previsti 14 giorni di osservazione e poi il processo penale in tribunale.

Dopo cinque giorni di divieti assoluti, oggi 25 marzo dalle 10 in poi si può uscire, solo a piedi, per recarsi a fare la spesa nei piccoli negozi di alimentari e di frutta e verdura di quartiere.

Il dottor Nabil, specializzato in medicina d’urgenza, vorrebbe essere insieme ai suoi colleghi che stanno facendo dei turni massacranti per far fronte a questa emergenza sanitaria. Invece si trova chiuso in una casa non sua senza poter essere d’aiuto a nessuno.

Chiede, quindi, aiuto all'autorità italiane per poter tornare a casa.

Eno Santecchia

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