Ultimo Consiglio, la minoranza contesta vizi di legittimità

Venerdì, 17 Aprile 2020 09:15 | Letto 1249 volte   Clicca per ascolare il testo Ultimo Consiglio, la minoranza contesta vizi di legittimità Vizi di legittimità in ordine ad alcune delibere sottoposte ad approvazione nella seduta del consiglio comunale dello scorso 8 aprile, vengono contestati dai consiglieri di minoranza del gruppo Radici al futturo Pasqui, Nalli, Lucarelli e Falcioni.  I motivi sono esplicitati in una lettera inviata al Sindaco di Camerino Sandro Sborgia e al Segretario generale dott.ssa Alessandra Secondari In particolare con il documento i consiglieri sottolineano delle irregolarità che erano già state evidenziate nel corso della stessa seduta  in merito alle delibere inerenti latto di indirizzo per  lapprovazione progetto e atti conseguenti del nuovo plesso Betti e lapprovazione della seconda tranche di aggregati edilizi nel centrostorico  di Camerino e di Mergnano San Pietro danneggiati dal sisma e da recuperare con interventi unitari.La proposta di delibera relativa alla scuola Betti- scrivono i consiglieri di Radici al futuro-  essendo priva dell’allegato contenente il progetto,non poteva essere votata in quanto contraria al disposto dell’ art 3 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale secondo cui “le proposte di deliberazione e la documentazione relativa a ogni argomento iscritto all’ordine del giorno sono messe a disposizione dei consiglieri, con deposito presso la Segreteria comunale, contestualmente alla convocazione...omissis...Se tali termini non sono stati rispettati, l’argomento non può essere sottoposto a votazione a richiesta anche di un solo consigliere.Al di là di ciò, risulta ancor più grave nella sostanza il fatto che il progetto sul quale il consiglio comunale doveva esprimere il proprio parere favorevole - continuano i consiglieri di Radici al Futuro-non era allegato alla delibera (diversamente dagli elaborati di variante urbanistica), e di conseguenza non è stato oggetto di analisi da parte dei consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, costringendoli ad un’approvazione “alla cieca”.La minoranza, intenzionata comunque a votare favorevolmente stante l’importanza della questione per la città, si è preoccupata di verificare la legittimità di una delibera presa in assenza della documentazione necessaria, chiedendo espressamente al Segretario Comunale chiarimenti in tal senso. Il Segretario, più volte sollecitato, non ha fornito una risposta chiara in termini giuridici ma si è limitato soltanto a dire che, se la minoranza avesse voluto, avrebbe potuto prendere visione del progetto. Tale risposta di carattere “politico” a parere degli scriventi non colma il vizio della delibera poiché ad essa non era formalmente allegato il progetto parte integrante e sostanziale deldeliberato.Nella seconda delibera relativa agli aggregati- sottolineano ancora i consiglieri-  il segretario generale, appositamente interpellato dalla minoranza circa le modalità di votazione, cioè se bisognava votare soltanto i singoli aggregati oppure occorresse una doppia votazione, dapprima si è limitato a dire che potevamo decidere noi come procedere poi, incalzato, rispondeva che non era affatto necessaria la votazione complessiva sull’intero provvedimento.Risulta paradossale sostenere che le modalità di votazione possano essere scelte a piacere dai consiglieri in presenza di un puntuale regolamento comunale, considerato che, tra l’altro, una delle funzioni del segretario comunale sia quella di “guidare” i lavori del Consiglio Comunale al fine di porre in essere atti nel rispetto della legge.Inoltre- continua la lettera-  quanto affermato dal Segretario è palesemente in contrasto con quanto prescritto dall’ art. 8,punti 13 e 14, e dall’art 10 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale.  Gli articoli in questione, rivela la minoranza, precisano che dopo le dichiarazioni di voto, si passi alla votazione complessiva della proposta e che qualora previsto dalla legge o dallo statuto o se richiesto dalla maggioranza dei consiglieri presenti,la proposta possa essere votata per parti o articoli. In tal caso, alla discussione generale segue quella sui singoli articoli o parti e sui relativi emendamenti. Nella discussione può intervenire un rappresentante per ogni gruppo per dichiarazione di voto. Terminata la votazione dei singoli articoli o parti, seguono le dichiarazioni di voto e la votazione sulla proposta nel suo complesso che nellordine di votazione prevede che sia affrontata per prima la questione pregiudiziale , a seguire la questione sospensiva, quindi gli emendamenti intesi a modificare la proposta o parte di essa, mediante soppressioni, sostituzioni o aggiunte; si procede poi alle singole parti della proposta, se la votazione per parti separate è prevista dalla legge o dallostatuto o è stata richiesta dalla maggioranza del Consiglio e, infine, la proposta nel suo complesso, con le modifiche e le precisazioni risultanti dagli emendamenti eventualmente approvati in precedenza.I consiglieri del Gruppo Radici al Futuro concludono la lettera firmata, invitando ad adottare i necessari atti al fine di eliminare o sanare i vizi di legittimità riscontrati nelle delibere approvate al fine di evitare possibili impugnazioni e ricorsi da parte di cittadini così da provocare ulteriori ritardi nell’iter di ricostruzione della Città di Camerino.C.C.  
Vizi di legittimità in ordine ad alcune delibere sottoposte ad approvazione nella seduta del consiglio comunale dello scorso 8 aprile, vengono contestati dai consiglieri di minoranza del gruppo "Radici al futturo" Pasqui, Nalli, Lucarelli e Falcioni.  I motivi sono esplicitati in una lettera inviata al Sindaco di Camerino Sandro Sborgia e al Segretario generale dott.ssa Alessandra Secondari 
In particolare con il documento i consiglieri sottolineano delle irregolarità che erano già state evidenziate nel corso della stessa seduta  in merito alle delibere 
inerenti l'atto di indirizzo per  l'approvazione progetto e atti conseguenti del nuovo plesso Betti e l'approvazione della seconda tranche di aggregati edilizi nel centro
storico  di Camerino e di Mergnano San Pietro danneggiati dal sisma e da recuperare con interventi unitari.
"La proposta di delibera relativa alla scuola Betti- scrivono i consiglieri di "Radici al futuro"-  essendo priva dell’allegato contenente il progetto,non poteva essere votata in quanto contraria al disposto dell’ art 3 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale secondo cui “le proposte di deliberazione e la documentazione relativa a ogni argomento iscritto all’ordine del giorno sono messe a disposizione dei consiglieri, con deposito presso la Segreteria comunale, contestualmente alla convocazione...omissis...Se tali termini non sono stati rispettati, l’argomento non può essere sottoposto a votazione a richiesta anche di un solo consigliere.
Al di là di ciò, risulta ancor più grave nella sostanza il fatto che il progetto sul quale il consiglio comunale doveva esprimere il proprio parere favorevole - continuano i consiglieri di "Radici al Futuro"-non era allegato alla delibera (diversamente dagli elaborati di variante urbanistica), e di conseguenza non è stato oggetto di analisi da parte dei consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, costringendoli ad un’approvazione “alla cieca”.
La minoranza, intenzionata comunque a votare favorevolmente stante l’importanza della questione per la città, si è preoccupata di verificare la legittimità di una delibera presa in assenza della documentazione necessaria, chiedendo espressamente al Segretario Comunale chiarimenti in tal senso. Il Segretario, più volte sollecitato, non ha fornito una risposta chiara in termini giuridici ma si è limitato soltanto a dire che, se la minoranza avesse voluto, avrebbe potuto prendere visione del progetto. Tale risposta di carattere “politico” a parere degli scriventi non colma il vizio della delibera poiché ad essa non era formalmente allegato il progetto parte integrante e sostanziale del
deliberato.
Nella seconda delibera relativa agli aggregati- sottolineano ancora i consiglieri-  il segretario generale, appositamente interpellato dalla minoranza circa le modalità di votazione, cioè se bisognava votare soltanto i singoli aggregati oppure occorresse una doppia votazione, dapprima si è limitato a dire che potevamo decidere noi come procedere poi, incalzato, rispondeva che non era affatto necessaria la votazione complessiva sull’intero provvedimento.
Risulta paradossale sostenere che le modalità di votazione possano essere scelte a piacere dai consiglieri in presenza di un puntuale regolamento comunale, considerato che, tra l’altro, una delle funzioni del segretario comunale sia quella di “guidare” i lavori del Consiglio Comunale al fine di porre in essere atti nel rispetto della legge.
Inoltre- continua la lettera-  quanto affermato dal Segretario è palesemente in contrasto con quanto prescritto dall’ art. 8,punti 13 e 14, e dall’art 10 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale".  Gli articoli in questione, rivela la minoranza, precisano che dopo le dichiarazioni di voto, si passi alla votazione complessiva della proposta e che qualora previsto dalla legge o dallo statuto o se richiesto dalla maggioranza dei consiglieri presenti,la proposta possa essere votata per parti o articoli. In tal caso, alla discussione generale segue quella sui singoli articoli o parti e sui relativi emendamenti. Nella discussione può intervenire un rappresentante per ogni gruppo per dichiarazione di voto. Terminata la votazione dei singoli articoli o parti, seguono le dichiarazioni di voto e la votazione sulla proposta nel suo complesso che nell'ordine di votazione prevede che sia affrontata per prima la questione pregiudiziale , a seguire la questione sospensiva, quindi gli emendamenti intesi a modificare la proposta o parte di essa, mediante soppressioni, sostituzioni o aggiunte; si procede poi alle singole parti della proposta, se la votazione per parti separate è prevista dalla legge o dallo
statuto o è stata richiesta dalla maggioranza del Consiglio e, infine, la proposta nel suo complesso, con le modifiche e le precisazioni risultanti dagli emendamenti eventualmente approvati in precedenza.
I consiglieri del Gruppo Radici al Futuro concludono la lettera firmata, invitando ad "adottare i necessari atti al fine di eliminare o sanare i vizi di legittimità riscontrati nelle delibere approvate al fine di evitare possibili impugnazioni e ricorsi da parte di cittadini così da provocare ulteriori ritardi nell’iter di ricostruzione della Città di Camerino".
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