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Saltamartini: "Se avessimo più vaccini avremmo l'immunità di gregge per l'estate"

Mercoledì, 24 Febbraio 2021 14:21 | Letto 909 volte   Clicca per ascolare il testo Saltamartini: "Se avessimo più vaccini avremmo l'immunità di gregge per l'estate" «Possiamo effettuare diecimila vaccini al giorno, ma con le dosi che abbiamo ne vengono somministrati tremila». La presentazione dell’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Tolentino è stata l’occasione per l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, per fare il punto della situazione sul tema dei vaccini. «Ieri (ogni martedì arrivano le dosi) ne sono arrivati 18.700 di Pfizer e 2.500 di Moderna.  Abbiamo già convocato il tavolo con i medici di famiglia - ha spiegato - per i vaccini da somministrare a casa per gli ultraottantenni che hanno problemi di deambulazione e siamo pronti anche qualora ci inviassero i vaccini per i disabili o per le persone con patologie cliniche che richiedono la vaccinazione. Dal primo di marzo potremo vaccinare gli insegnanti: ci stiamo fornendo degli elenchi di tutto il personale scolastico, delle università, del personale delle scuole materne; stiamo chiedendo le liste  del personale degli agenti di polizia locale nei Comuni, ma anche dei Tribunali. Faremo una banca dati così che chi vorrà vaccinarsi potrà prenotarsi tramite la piattaforma o chiamando il numero verde. Vorremmo concentrarci anche sul personale dei Comuni, sui sacerdoti, sul personale delle pompe funebri e i giornalisti». Quindi la sua posizione sulla possibilità di produrre i vaccini in Italia e nelle Marche: «Sono stato attaccato per aver detto che avremmo potuto produrre i vaccini nel nostro Paese - dice - , ma non comprendo per quale motivo l’Italia non voglia investire in questo senso. Questo è il momento della vaccinazione, se nelle Marche potessimo vaccinare diecimila persone al giorno riusciremmo ad avere l’immunità di gregge entro l’estate (il presidente dell’Aifa sostiene che si possa raggiungere con 600mila vaccinazioni)». Due, dunque, le strade suggerite dall’assessore: la produzione dei vaccini o l’acquisto dalle altre Regioni. «Dalla conferenza Stato-Regioni - spiega - è emersa una discrepanza tra la necessità dei vaccini al Nord, dove la popolazione è più anziana, ed al Sud dove ci sono più giovani. Se ci venisse data la possibilità di acquistare i vaccini dalle Regioni che devono restituirli, dal momento che abbiamo i bilanci in ordine, potremmo velocizzare i tempi. Ma ritengo importante che sia l’Italia a produrli, e addirittura le Marche. L’Università di Camerino dice di essere pronta a farlo, cosa aspettiamo - si chiede Saltamartini - ad investire per produrre gli anticorpi monoclonali che guariscono nelle prime fasi della patologia. Dobbiamo essere consapevoli che siamo una delle prime nazioni al mondo per tutto, avere la consapevolezza di chi siamo ci permetterebbe di essere pronti a progettare il futuro». La necessità di procedere spediti con i vaccini deriva dalla vocazione manifatturiera della regione: «Siamo la prima regione italiana manifatturiera d’Italia e la terza in Europa - conclude Saltamartini - . Dobbiamo permettere alle nostre aziende di lavorare, altrimenti sarà il sistema economico a rimetterci ulteriormente». Infine la risposta al sindaco Giuseppe Pezzanesi sull’interrogazione che il Pd di Tolentino ha presentato alla maggioranza chiedendo il motivo per cui la città non sia stata scelta come punto di vaccinazione: «Condivido quando sostenuto dal sindaco, cioè che Tolentino non avrebbe avuto una struttura ospedaliera pronta ad intervenire in caso di eventuali complicazioni. Ma se fossi nella minoranza chiederei, piuttosto, al sindaco come sia riuscito a portare il beneficio di un nuovo ospedale in questo territorio».GS
«Possiamo effettuare diecimila vaccini al giorno, ma con le dosi che abbiamo ne vengono somministrati tremila».

La presentazione dell’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Tolentino è stata l’occasione per l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, per fare il punto della situazione sul tema dei vaccini.

«Ieri (ogni martedì arrivano le dosi) ne sono arrivati 18.700 di Pfizer e 2.500 di Moderna. 

Abbiamo già convocato il tavolo con i medici di famiglia - ha spiegato - per i vaccini da somministrare a casa per gli ultraottantenni che hanno problemi di deambulazione e siamo pronti anche qualora ci inviassero i vaccini per i disabili o per le persone con patologie cliniche che richiedono la vaccinazione. Dal primo di marzo potremo vaccinare gli insegnanti: ci stiamo fornendo degli elenchi di tutto il personale scolastico, delle università, del personale delle scuole materne; stiamo chiedendo le liste  del personale degli agenti di polizia locale nei Comuni, ma anche dei Tribunali. Faremo una banca dati così che chi vorrà vaccinarsi potrà prenotarsi tramite la piattaforma o chiamando il numero verde. Vorremmo concentrarci anche sul personale dei Comuni, sui sacerdoti, sul personale delle pompe funebri e i giornalisti».

Quindi la sua posizione sulla possibilità di produrre i vaccini in Italia e nelle Marche: «Sono stato attaccato per aver detto che avremmo potuto produrre i vaccini nel nostro Paese - dice - , ma non comprendo per quale motivo l’Italia non voglia investire in questo senso. Questo è il momento della vaccinazione, se nelle Marche potessimo vaccinare diecimila persone al giorno riusciremmo ad avere l’immunità di gregge entro l’estate (il presidente dell’Aifa sostiene che si possa raggiungere con 600mila vaccinazioni)».

Due, dunque, le strade suggerite dall’assessore: la produzione dei vaccini o l’acquisto dalle altre Regioni.

«Dalla conferenza Stato-Regioni - spiega - è emersa una discrepanza tra la necessità dei vaccini al Nord, dove la popolazione è più anziana, ed al Sud dove ci sono più giovani. Se ci venisse data la possibilità di acquistare i vaccini dalle Regioni che devono restituirli, dal momento che abbiamo i bilanci in ordine, potremmo velocizzare i tempi. Ma ritengo importante che sia l’Italia a produrli, e addirittura le Marche. L’Università di Camerino dice di essere pronta a farlo, cosa aspettiamo - si chiede Saltamartini - ad investire per produrre gli anticorpi monoclonali che guariscono nelle prime fasi della patologia. Dobbiamo essere consapevoli che siamo una delle prime nazioni al mondo per tutto, avere la consapevolezza di chi siamo ci permetterebbe di essere pronti a progettare il futuro».

La necessità di procedere spediti con i vaccini deriva dalla vocazione manifatturiera della regione: «Siamo la prima regione italiana manifatturiera d’Italia e la terza in Europa - conclude Saltamartini - . Dobbiamo permettere alle nostre aziende di lavorare, altrimenti sarà il sistema economico a rimetterci ulteriormente».

Infine la risposta al sindaco Giuseppe Pezzanesi sull’interrogazione che il Pd di Tolentino ha presentato alla maggioranza chiedendo il motivo per cui la città non sia stata scelta come punto di vaccinazione: «Condivido quando sostenuto dal sindaco, cioè che Tolentino non avrebbe avuto una struttura ospedaliera pronta ad intervenire in caso di eventuali complicazioni. Ma se fossi nella minoranza chiederei, piuttosto, al sindaco come sia riuscito a portare il beneficio di un nuovo ospedale in questo territorio».

GS

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