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Sindaci dell'entroterra contro Anci Marche: «Il sindaco di Treia non può rappresentare il cratere»

Giovedì, 21 Luglio 2022 13:30 | Letto 1512 volte   Clicca per ascolare il testo Sindaci dell'entroterra contro Anci Marche: «Il sindaco di Treia non può rappresentare il cratere» «Poco rappresentativa del territorio colpito dal sisma». È stata definita così la nomina di Franco Capponi a rappresentante dei sindaci marchigiani nella cabina di coordinamento della ricostruzione. Lo hanno sottolineato il presidente della provincia di Macerata, Sandro Parcaroli, il presidente dell’Unione montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci, e il consigliere provinciale con delega al sisma, Vincenzo Felicioli. Unanime la loro posizione, spalleggiata da altri 28 dei sindaci del cratere. Accordo anche sul nome alternativo che propongono: quello del primo cittadino di Arquata del Tronto, Michele Franchi. Oggi la richiesta formale di un tavolo per trovare un accordo che soddisfi tutti. Un appello finito sulla scrivania della presidente dell’Anci Marche, Valeria Mancinelli, del presidente della Regione, Francesco Acquaroli, e dell’assessore alla ricostruzione, Guido Castelli. Ma non è una bocciatura a Capponi. «Le qualità e le competenze del sindaco di Treia sono assolutamente fuori discussione – precisano Parcaroli, Gentilucci e Felicioli –. Tuttavia Treia è un comune geograficamente marginale nel cratere e non ha subito danni consistenti come molti altri centri. La nostra posizione in questo senso è ferma. La scelta dell’Anci dovrebbe necessariamente ricadere su Arquata del Tronto: è il comune che ha pagato il prezzo più caro in termini di danni e di vite umane dell’intera regione. Le ragioni della presidente Mancinelli sono nella rotazione della nomina. Il ruolo che ricopre le dà facoltà di nominare il rappresentante, ma crediamo che un organo collegiale portavoce di tutti i comuni della regione dovrebbe quantomeno prestare ascolto alle istanze dei sindaci». A porre l’accento su questo punto è Alessandro Gentilucci. Il sindaco di Pieve Torina sottolinea l’importanza di portare i processi di decisionalità politica quanto più vicino possibile ai cittadini. Per questo è fondamentale che «il nostro rappresentante sia un sindaco perfettamente inserito nelle dinamiche quotidiane che il sisma ha portato con sé – spiega –. Questo è possibile solo se il rappresentante del cratere è qualcuno di vicino a queste realtà, che le vive in prima persona». «Come sindaco chiedo che l’Anci sia capace di rappresentare me e i miei concittadini – sottolinea Felicioli –. Non stiamo parlando di colore politico, ma di capacità di rappresentare i problemi del cratere. L’Anci è un sindacato di comuni, se non è in grado di rappresentarli nei momenti drammatici valuteremo di uscire dall’associazione. Su 44 sindaci del cratere, la firma è arrivata da 28 di loro: è evidente che questa scelta “imposta dall’alto” non sia soddisfacente. Chiediamo di essere ascoltati, all’Anci così come alla Regione».l.c.
«Poco rappresentativa del territorio colpito dal sisma». È stata definita così la nomina di Franco Capponi a rappresentante dei sindaci marchigiani nella cabina di coordinamento della ricostruzione. Lo hanno sottolineato il presidente della provincia di Macerata, Sandro Parcaroli, il presidente dell’Unione montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci, e il consigliere provinciale con delega al sisma, Vincenzo Felicioli. Unanime la loro posizione, spalleggiata da altri 28 dei sindaci del cratere. Accordo anche sul nome alternativo che propongono: quello del primo cittadino di Arquata del Tronto, Michele Franchi. Oggi la richiesta formale di un tavolo per trovare un accordo che soddisfi tutti. Un appello finito sulla scrivania della presidente dell’Anci Marche, Valeria Mancinelli, del presidente della Regione, Francesco Acquaroli, e dell’assessore alla ricostruzione, Guido Castelli.

Ma non è una bocciatura a Capponi. «Le qualità e le competenze del sindaco di Treia sono assolutamente fuori discussione – precisano Parcaroli, Gentilucci e Felicioli –. Tuttavia Treia è un comune geograficamente marginale nel cratere e non ha subito danni consistenti come molti altri centri. La nostra posizione in questo senso è ferma. La scelta dell’Anci dovrebbe necessariamente ricadere su Arquata del Tronto: è il comune che ha pagato il prezzo più caro in termini di danni e di vite umane dell’intera regione. Le ragioni della presidente Mancinelli sono nella rotazione della nomina. Il ruolo che ricopre le dà facoltà di nominare il rappresentante, ma crediamo che un organo collegiale portavoce di tutti i comuni della regione dovrebbe quantomeno prestare ascolto alle istanze dei sindaci».

A porre l’accento su questo punto è Alessandro Gentilucci. Il sindaco di Pieve Torina sottolinea l’importanza di portare i processi di decisionalità politica quanto più vicino possibile ai cittadini. Per questo è fondamentale che «il nostro rappresentante sia un sindaco perfettamente inserito nelle dinamiche quotidiane che il sisma ha portato con sé – spiega –. Questo è possibile solo se il rappresentante del cratere è qualcuno di vicino a queste realtà, che le vive in prima persona».

«Come sindaco chiedo che l’Anci sia capace di rappresentare me e i miei concittadini – sottolinea Felicioli –. Non stiamo parlando di colore politico, ma di capacità di rappresentare i problemi del cratere. L’Anci è un sindacato di comuni, se non è in grado di rappresentarli nei momenti drammatici valuteremo di uscire dall’associazione. Su 44 sindaci del cratere, la firma è arrivata da 28 di loro: è evidente che questa scelta “imposta dall’alto” non sia soddisfacente. Chiediamo di essere ascoltati, all’Anci così come alla Regione».

l.c.

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