Chiusura punto nascite, lo schiaffo ai cittadini

Mercoledì, 30 Dicembre 2015 18:17 | Letto 2303 volte   Clicca per ascolare il testo Chiusura punto nascite, lo schiaffo ai cittadini La decisione del consiglio regionale di respingere tutte le mozioni presentate dalla minoranza sono Un vero schiaffo in faccia alle mamme e ai cittadini dellentroterra. Sono le prime parole di Marco Massei, vice presidente del comitato per la difesa dellospedale di San Severino. Lamarezza segna gli animi dei membri del comitato presenti martedì mattina al consiglio regionale. Ceriscioli sbatte la porta in faccia alla protesta popolare e nessuna deroga sarà richiesta al ministro Lorenzin per salvare i punti nascite dellentroterra, quindi dal 31 dicembre tutti a Macerata per partorire. Quattro le mozioni che la maggioranza ha respinto, con 19 voti favorevoli e 12 contrari. A presentarle erano stati Lega Nord, M5S e Fratelli dItalia. Ad assistere la delegazione di San Severino e quella di Tolentino. Siamo amareggiati - ha proseguito Massei - per il modo in cui hanno bocciato le mozioni. Con una freddezza allucinante. Ma dovè il rispetto per i cittadini della montagna e soprattutto per le mamme? Oggi è del tutto mancato il buon senso, siamo tutti profondamente delusi. Non ci arrenderemo, proveremo con tutte le scappatoie possibili - ha concluso - e proveremo anche a chiedere una moratoria finché lospedale di Macerata non sarà a norma e in grado di accogliere mille parti. Affianco a noi cerano degli esponenti della minoranza di San Severino - ha spiegato Mario Chirielli, un altro membro del comitato - cerano Gilberto Chiodi e Gabriella Lampa. Il nostro sindaco?Dovera? Non si è presentato in aula nonostante fosse nel palazzo della Regione. Respingendo le mozioni è stato fatto un grave danno allentroterra, anche a Macerata visto che reparto non è a norma e quindi non in grado di ricevere lutenza. Gli abitanti della montagna saranno costretti ad andare in Umbria per partorire e chi potrà si rivolgerà verso il mare. Hanno rovinato la nostra provincia.  g.g.

"La decisione del consiglio regionale di respingere tutte le mozioni presentate dalla minoranza sono Un vero schiaffo in faccia alle mamme e ai cittadini dell'entroterra". Sono le prime parole di Marco Massei, vice presidente del comitato per la difesa dell'ospedale di San Severino. L'amarezza segna gli animi dei membri del comitato presenti martedì mattina al consiglio regionale. Ceriscioli sbatte la porta in faccia alla protesta popolare e nessuna deroga sarà richiesta al ministro Lorenzin per salvare i punti nascite dell'entroterra, quindi dal 31 dicembre tutti a Macerata per partorire. Quattro le mozioni che la maggioranza ha respinto, con 19 voti favorevoli e 12 contrari. A presentarle erano stati Lega Nord, M5S e Fratelli d'Italia. Ad assistere la delegazione di San Severino e quella di Tolentino. "Siamo amareggiati - ha proseguito Massei - per il modo in cui hanno bocciato le mozioni. Con una freddezza allucinante. Ma dov'è il rispetto per i cittadini della montagna e soprattutto per le mamme? Oggi è del tutto mancato il buon senso, siamo tutti profondamente delusi. Non ci arrenderemo, proveremo con tutte le scappatoie possibili - ha concluso - e proveremo anche a chiedere una moratoria finché l'ospedale di Macerata non sarà a norma e in grado di accogliere mille parti".

"Affianco a noi c'erano degli esponenti della minoranza di San Severino - ha spiegato Mario Chirielli, un altro membro del comitato - c'erano Gilberto Chiodi e Gabriella Lampa. Il nostro sindaco?Dov'era? Non si è presentato in aula nonostante fosse nel palazzo della Regione. Respingendo le mozioni è stato fatto un grave danno all'entroterra, anche a Macerata visto che reparto non è a norma e quindi non in grado di ricevere l'utenza. Gli abitanti della montagna saranno costretti ad andare in Umbria per partorire e chi potrà si rivolgerà verso il mare. Hanno rovinato la nostra provincia". 

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