Stampa questa pagina

Brugnaro a Sciapichetti e Manzi:" Carcere, apportare migliorìe per detenuti e personale''.

Mercoledì, 24 Febbraio 2016 19:29 | Letto 2373 volte   Clicca per ascolare il testo Brugnaro a Sciapichetti e Manzi:" Carcere, apportare migliorìe per detenuti e personale''. Interessante e proficuo incontro fra lonorevole Irene Manzi, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti e l’Arcivescovo Brugnaro.  Linvito è stato fortemente voluto  dallarcivescovo Francesco Giovanni che ha ricevuto al Palazzo arcivescovile i due esponenti politici. Si è trattato di un cordiale incontro durante il quale sono state trattate tematiche inerenti il carcere di Camerino e problematiche riguardanti il territorio in generale. Le vicissitudini del carcere e delle persone che vi sono detenute, stanno particolarmente a cuore a mons. Brugnaro che della casa circondariale camerte è anche cappellano militare. Una struttura antica quella della casa di detenzione, ospitata in un ex convento riconvertito negli anni ’40 e per la quale nel corso del colloqui mons. Brugnaro ha evidenziato la possibilità di apportare importanti migliorìe, a favore dei detenuti a lunga o corta detenzione, e utilmente per il personale. Tra i punti portati all’attenzione degli ospiti anche la difficoltà di accoglienza per soggetti psichicamente difficili e per esigenze sanitarie o cliniche particolari, come per i casi di grave tossicodipendenza. “Il personale carcerario­ ha sottolineato Brugnaro­ diventa gravemente insufficiente, perché le prestazioni sanitarie del territorio non sono adeguate per vicinanza o per globale competenza”. Si è parlato anche della possibilità di creare un’ astenteria ben riparata e opportunamente attrezzata nel portichetto esterno della struttura (pronao dellantica chiesa di S. Francesco)cosicchè avvocati e famigliari, in attesa della disponibilità interna del personale, non siano costretti a stare all’aperto. L’arcivescovo ha poi voluto evidenziare anche l’importanza dell’umanizzazione e il recupero sociale delle persone recluse, insieme all’opportunità di creare per loro collegamenti rieducativi o di svago psico­fisico, sollecitando la collaborazione della società civile, del territorio tutto, delluniversità e delle scuole di ogni ordine e grado, così come delle arti educative e creative, nonché dello sport. In particolare all’assessore Sciapichetti ha chiesto un attenzione a livello regionale per la promozione di iniziative di lavoro durante la detenzione, il tempo di vigilanza e post­pena. Si è parlato anche di preparazione e riconoscimento economico adeguato per il personale del carcere e di prevenzione e sostegno per le famiglie dei detenuti. Dal canto loro sia l’on. Manzi che l’assessore Sciapichetti, pur evidenziando di aver verificato anche di persona un miglioramento della situazione all’interno del carcere camerte e un’impressione di grande cura in tanti settori, hanno promesso un’interessamento attento e fattivo.  Carla Campetella

Interessante e proficuo incontro fra l'onorevole Irene Manzi, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti e l’Arcivescovo Brugnaro. 

L'invito è stato fortemente voluto  dall'arcivescovo Francesco Giovanni che ha ricevuto al Palazzo arcivescovile i due esponenti politici. Si è trattato di un cordiale incontro durante il quale sono state trattate tematiche inerenti il carcere di Camerino e problematiche riguardanti il territorio in generale.

Le vicissitudini del carcere e delle persone che vi sono detenute, stanno particolarmente a cuore a mons. Brugnaro che della casa circondariale camerte è anche cappellano militare.

Una struttura antica quella della casa di detenzione, ospitata in un ex convento riconvertito negli anni ’40 e per la quale nel corso del colloqui mons. Brugnaro ha evidenziato la possibilità di apportare importanti migliorìe, a favore dei detenuti a lunga o corta detenzione, e utilmente per il personale.

Tra i punti portati all’attenzione degli ospiti anche la difficoltà di accoglienza per soggetti psichicamente difficili e per esigenze sanitarie o cliniche particolari,

come per i casi di grave tossicodipendenza. “Il personale carcerario­ ha sottolineato Brugnaro­ diventa gravemente insufficiente, perché le prestazioni

sanitarie del territorio non sono adeguate per vicinanza o per globale competenza”.

Si è parlato anche della possibilità di creare un’ astenteria ben riparata e opportunamente attrezzata nel portichetto esterno della struttura (pronao

dell'antica chiesa di S. Francesco)cosicchè avvocati e famigliari, in attesa della disponibilità interna del personale, non siano costretti a stare all’aperto.

L’arcivescovo ha poi voluto evidenziare anche l’importanza dell’umanizzazione e il recupero sociale delle persone recluse, insieme all’opportunità di creare per loro

collegamenti rieducativi o di svago psico­fisico, sollecitando la collaborazione della società civile, del territorio tutto, dell'università e delle scuole di ogni ordine

e grado, così come delle arti educative e creative, nonché dello sport. In particolare all’assessore Sciapichetti ha chiesto un attenzione a livello regionale

per la promozione di iniziative di lavoro durante la detenzione, il tempo di vigilanza e post­pena. Si è parlato anche di preparazione e riconoscimento

economico adeguato per il personale del carcere e di prevenzione e sostegno per le famiglie dei detenuti. Dal canto loro sia l’on. Manzi che l’assessore

Sciapichetti, pur evidenziando di aver verificato anche di persona un miglioramento della situazione all’interno del carcere camerte e un’impressione

di grande cura in tanti settori, hanno promesso un’interessamento attento e fattivo. 

Carla Campetella

Letto 2373 volte

Articoli correlati (da tag)

Clicca per ascolare il testo