Scuola e territorio uniti per la rinascita. Progetto della Scuola media di Valfornace

Mercoledì, 07 Giugno 2017 16:07 | Letto 1766 volte   Clicca per ascolare il testo Scuola e territorio uniti per la rinascita. Progetto della Scuola media di Valfornace Una lezione aperta di dialogo tra scuola e territorio quella offerta dal convegno “BIO-LOGICO PER IL TERRITORIO” tenutosi a Muccia. In primo piano l’illustrazione del progetto educativo che ha coinvolto ragazzi e docenti della Scuola secondaria di primo grado di Valfornace. Un lavoro che ha unito più forze con l’obiettivo di risollevare le sorti di un territorio in difficoltà. Ambiente e agricoltura, sostenibilità ambientale e sviluppo sostenibile come voci fondamentali di ripartenza. puntualizzate e approfondite da tutti gli interventi che si sono susseguiti. In primo piano l’illustrazione del progetto da parte degli otto ragazzi della scuola media di Valfornace che, insieme agli insegnanti lo hanno sviluppato, approfondendo le tematiche della produzione certificata riferita sia all’alimentazione che alla produzione e ai suoli.. “Ora l’intento – ha riferito linsegnante Monica Raponi -è quello di realizzare una pubblicazione ufficiale sulle aziende dell’Alta Valle del Chienti rispettose degli standard dell’agricoltura biologica. Tra gli interventi quelli dell’agronomo Demetrio Pancotto, consulente nel settore dell’agricoltura biologica e del dott. Mauro Tiberi, esperto di politiche agroalimentari dell’Assam Regione Marche. Proprio Tiberi ha tenuto a spiegare un’altra peculiarità dell’iniziativa. “Quando si parla di biologico- ha affermato- l’attenzione è concentrata sul cibo che mangiamo; qui invece guardiamo anche al come si produce in un sistema aperto e, il valore aggiunto mentre produciamo cibo, è mantenere la qualità e l’equilibrio ambientale, mentre elemento centrale è il suolo. Suolo inteso dunque come risorsa naturale che, oltre a produrre cibo per l’uomo, svolge anche tante altre funzioni di tipo ambientale; un agricoltore bravo nel produrre cibo di qualità si trova a portare avanti un altro servizio di qualità che è ancora più importante, riguardando tutti i cittadini e tutta la vita del pianeta. Motore dell’ecosistema è pertanto il suolo che è la base di tutta la vita. L’uomo dipende da quello stratarello molto superficiale che è a contatto con la vita e del quale l’agricoltore è utilizzatore principe. Il valore del progetto della Scuola di Valfornace è nel riconoscimento di questo aspetto, che potrebbe non essere percepito dal cittadino comune” “Felici di essere stati coinvolti in questo lavoro che dimostra come dalla sinergia delle diverse componenti del territorio, si possa tentare di ripartire. Ripartire su quella che è la base dello sviluppo, rappresentato dall’agricoltura e dall’ambiente legato ai nostri paesaggi- ha detto il prof. Catorci di Unicam-. Credo che questi siano i due assi su cui bisognerà insistere e fare sinergia fra tutti gli attori: scuole, aziende, aree protette, comuni. E’ questa la nostra risorsa principale ed è anche l’unica che il terremoto non abbia toccato. Credo davvero che sia l’unica strada e la sola leva che hanno in mano i residenti di queste zone. L’iniziativa delle scuole di Valfornace offre un segnale molto preciso: mettiamoci insieme tutti e otterremo risultati”. “La scuola si integra con il territorio - ha dichiarato Gentili, dirigente reggente dell’Istituto Paoletti- Da diversi anni portiamo avanti questo tipo di discorso e questa volta si è deciso di prendere visione del territorio e di esaltarne le caratteristiche, con il valore maggiore rappresentato dalla bioagricoltura. Qui dovranno vivere le generazioni future ed è bene che abbiano consapevolezza di quello che hanno”. Ripartire dal biologico e dall’agricoltura sostenibile, una necessità anche per Alba Alessandri, presidente dei Giovani di Coldiretti Macerata “ Credo sia necessario per migliorare il paesaggio e incrementare il turismo - ha dichiarato -. Possiamo ripartire solo curando questi aspetti e creando una rete tra le aziende, alimentandone la crescita di nuove, coinvolgendo giovani e meno giovani e tutte le persone che vogliano tornare a popolare questi territori”.       Da sinistra Mauro Tiberi, Monica Raponi, Andrea Catorci  

Una lezione aperta di dialogo tra scuola e territorio quella offerta dal convegno “BIO-LOGICO PER IL TERRITORIO” tenutosi a Muccia. In primo piano l’illustrazione del progetto educativo che ha coinvolto ragazzi e docenti della Scuola secondaria di primo grado di Valfornace. Un lavoro che ha unito più forze con l’obiettivo di risollevare le sorti di un territorio in difficoltà. Ambiente e agricoltura, sostenibilità ambientale e sviluppo sostenibile come voci fondamentali di ripartenza. puntualizzate e approfondite da tutti gli interventi che si sono susseguiti. In primo piano l’illustrazione del progetto da parte degli otto ragazzi della scuola media di Valfornace che, insieme agli insegnanti lo hanno sviluppato, approfondendo le tematiche della produzione certificata riferita sia all’alimentazione che alla produzione e ai suoli.. “Ora l’intento – ha riferito l'insegnante Monica Raponi -è quello di realizzare una pubblicazione ufficiale sulle aziende dell’Alta Valle del Chienti rispettose degli standard dell’agricoltura biologica. Tra gli interventi quelli dell’agronomo Demetrio Pancotto, consulente nel settore dell’agricoltura biologica e del dott. Mauro Tiberi, esperto di politiche agroalimentari dell’Assam Regione Marche. Proprio Tiberi ha tenuto a spiegare un’altra peculiarità dell’iniziativa. “Quando si parla di biologico- ha affermato- l’attenzione è concentrata sul cibo che mangiamo; qui invece guardiamo anche al come si produce in un sistema aperto e, il valore aggiunto mentre produciamo cibo, è mantenere la qualità e l’equilibrio ambientale, mentre elemento centrale è il suolo. Suolo inteso dunque come risorsa naturale che, oltre a produrre cibo per l’uomo, svolge anche tante altre funzioni di tipo ambientale; un agricoltore bravo nel produrre cibo di qualità si trova a portare avanti un altro servizio di qualità che è ancora più importante, riguardando tutti i cittadini e tutta la vita del pianeta. Motore dell’ecosistema è pertanto il suolo che è la base di tutta la vita. L’uomo dipende da quello stratarello molto superficiale che è a contatto con la vita e del quale l’agricoltore è utilizzatore principe. Il valore del progetto della Scuola di Valfornace è nel riconoscimento di questo aspetto, che potrebbe non essere percepito dal cittadino comune”

convegno bio

“Felici di essere stati coinvolti in questo lavoro che dimostra come dalla sinergia delle diverse componenti del territorio, si possa tentare di ripartire. Ripartire su quella che è la base dello sviluppo, rappresentato dall’agricoltura e dall’ambiente legato ai nostri paesaggi- ha detto il prof. Catorci di Unicam-. Credo che questi siano i due assi su cui bisognerà insistere e fare sinergia fra tutti gli attori: scuole, aziende, aree protette, comuni. E’ questa la nostra risorsa principale ed è anche l’unica che il terremoto non abbia toccato. Credo davvero che sia l’unica strada e la sola leva che hanno in mano i residenti di queste zone. L’iniziativa delle scuole di Valfornace offre un segnale molto preciso: mettiamoci insieme tutti e otterremo risultati”. “La scuola si integra con il territorio - ha dichiarato Gentili, dirigente reggente dell’Istituto Paoletti- Da diversi anni portiamo avanti questo tipo di discorso e questa volta si è deciso di prendere visione del territorio e di esaltarne le caratteristiche, con il valore maggiore rappresentato dalla bioagricoltura. Qui dovranno vivere le generazioni future ed è bene che abbiano consapevolezza di quello che hanno”. Ripartire dal biologico e dall’agricoltura sostenibile, una necessità anche per Alba Alessandri, presidente dei Giovani di Coldiretti Macerata “ Credo sia necessario per migliorare il paesaggio e incrementare il turismo - ha dichiarato -. Possiamo ripartire solo curando questi aspetti e creando una rete tra le aziende, alimentandone la crescita di nuove, coinvolgendo giovani e meno giovani e tutte le persone che vogliano tornare a popolare questi territori”.

 

Pancotto

 

 

Tiberi Raponi Catorci

Da sinistra Mauro Tiberi, Monica Raponi, Andrea Catorci

ragazzi valfornace

 

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