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Piano rifiuti, spunta l'ombra di un inceneritore

Martedì, 09 Gennaio 2018 16:09 | Letto 1121 volte   Clicca per ascolare il testo Piano rifiuti, spunta l'ombra di un inceneritore Piano rifiuti. Oggi in provincia se ne discuterà a partire dalle 16:30 e il Movimento 5 Stelle e il Comitato Salva Salute di Castelraimondo gridano all’allarme Css. I sindaci della provincia oggi si riuniranno per discutere il piano d’ambito per la gestione dei rifiuti che, come ricorda il Movimento 5 Stelle, “propone di di trasformare gli attuali impianti della Cosmari finalizzandoli alla produzione di CSS (combustibile solido secondario, derivante dalla spazzatura indifferenziata). Si chiede agli amministratori locali senso di responsabilità e rispetto dei cittadini, quindi di rifiutare un piano d’ambito che preveda la produzione di CSS nel nostro territorio”. Le opzioni previste nel piano descrivono due scenari: l’opzione “zero”, che corrisponde a mantenere la situazione attuale con il trattamento dei rifiuti al Cosmari e il conferimento in discarica; c’è poi l’opzione “Css/materia”, che si propone di adeguare il Cosmari con impianti per la produzione del combustibile che poi verrà recuperato energeticamente “presso impianti autorizzato come cementifici o altri utilizzatori industriali”. Non solo, il bacino degli utenti potrebbe limitarsi alla provincia, ma anche essere esteso alle province di Ascoli Piceno e Fermo. A preoccupare è anche la possibilità che venga individuato il cementificio di Castelraimondo come impianto per lo smaltimento del Css che ha già, peraltro, l’autorizzazione ambientale per farlo. In tal caso, il Comune di Castelraimondo beneficerebbe di eco-indennizzi per 300mila euro circa all’anno. “Dopo la lunga serie d’incendi che hanno funestato il comparto della valorizzazione dei rifiuti - si legge in una nota del Movimento 5 Stelle - se il Cosmari non potenzierà la raccolta differenziata, accetta le ‘passate minacce, e contribuirà al progetto che culmina con la dispersione dei rifiuti nelle case degli italiani attraverso un cemento ‘potenzialmente’ tossico. Questo scenario, che desta profonde preoccupazioni, avrà come protagonista il cementificio di Castelraimondo, uno degli impianti più vecchi ed inquinanti d’Europa, che già in 40 anni di attività indisturbata, ha contribuito a rendere i comuni limitrofi quelli con il più alto tasso di tumori legati all’incenerimento (dati Istituto Superiore di Sanità). Non è una ipotesi utopica - sottolineano - in quanto esiste appunto, una richiesta di utilizzo del Css proprio in quell’impianto”. Il timore del Movimento è che nel territorio, già provato dal sisma, possano confluire i rifiuti non solo della Regione ma anche quelli provenienti da tutta Italia, poiché il Css è un prodotto e in quanto tale “libero di circolare indisturbato. La nostra aria - concludono - la nostra terra e noi cittadini verremo caricati di moltissimo inquinamento e malattie che non ci meritiamo essendo la provincia di Macerata, in Regione, quella che raggiunge il più alto tasso di raccolta differenziata”.g.g.

Piano rifiuti. Oggi in provincia se ne discuterà a partire dalle 16:30 e il Movimento 5 Stelle e il Comitato Salva Salute di Castelraimondo gridano all’allarme Css.

I sindaci della provincia oggi si riuniranno per discutere il piano d’ambito per la gestione dei rifiuti che, come ricorda il Movimento 5 Stelle, “propone di di trasformare gli attuali impianti della Cosmari finalizzandoli alla produzione di CSS (combustibile solido secondario, derivante dalla spazzatura indifferenziata). Si chiede agli amministratori locali senso di responsabilità e rispetto dei cittadini, quindi di rifiutare un piano dambito che preveda la produzione di CSS nel nostro territorio”.

Le opzioni previste nel piano descrivono due scenari: l’opzione “zero”, che corrisponde a mantenere la situazione attuale con il trattamento dei rifiuti al Cosmari e il conferimento in discarica; c’è poi l’opzione “Css/materia”, che si propone di adeguare il Cosmari con impianti per la produzione del combustibile che poi verrà recuperato energeticamente “presso impianti autorizzato come cementifici o altri utilizzatori industriali. Non solo, il bacino degli utenti potrebbe limitarsi alla provincia, ma anche essere esteso alle province di Ascoli Piceno e Fermo.

A preoccupare è anche la possibilità che venga individuato il cementificio di Castelraimondo come impianto per lo smaltimento del Css che ha già, peraltro, l’autorizzazione ambientale per farlo.

In tal caso, il Comune di Castelraimondo beneficerebbe di eco-indennizzi per 300mila euro circa all’anno.

Dopo la lunga serie dincendi che hanno funestato il comparto della valorizzazione dei rifiuti - si legge in una nota del Movimento 5 Stelle - se il Cosmari non potenzierà la raccolta differenziata, accetta le ‘passate minacce', e contribuirà al progetto che culmina con la dispersione dei rifiuti nelle case degli italiani attraverso un cemento ‘potenzialmente’ tossico.

Questo scenario, che desta profonde preoccupazioni, avrà come protagonista il cementificio di Castelraimondo, uno degli impianti più vecchi ed inquinanti dEuropa, che già in 40 anni di attività indisturbata, ha contribuito a rendere i comuni limitrofi quelli con il più alto tasso di tumori legati allincenerimento (dati Istituto Superiore di Sanità). Non è una ipotesi utopica - sottolineano - in quanto esiste appunto, una richiesta di utilizzo del Css proprio in quellimpianto”. Il timore del Movimento è che nel territorio, già provato dal sisma, possano confluire i rifiuti non solo della Regione ma anche quelli provenienti da tutta Italia, poiché il Css è un prodotto e in quanto tale “libero di circolare indisturbato. La nostra aria - concludono - la nostra terra e noi cittadini verremo caricati di moltissimo inquinamento e malattie che non ci meritiamo essendo la provincia di Macerata, in Regione, quella che raggiunge il più alto tasso di raccolta differenziata”.
g.g.

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