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"Pezzanesi? Le lamentele di un bambino", duro attacco del "Comitato 30 ottobre"

Venerdì, 20 Aprile 2018 11:20 | Letto 864 volte   Clicca per ascolare il testo "Pezzanesi? Le lamentele di un bambino", duro attacco del "Comitato 30 ottobre" Sulle dichiarazioni del sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, contrarie alla divisione dei Comuni del cratere, interviene anche il “Comitato 30 ottobre” che per descrivere il comportamento del primo cittadino usa le parole della celebre canzone di Betty Curtis “Soldi, soldi, soldi”. Il nostro sindaco se la suona, se la canta e se la balla – scrive il comitato in una nota - Il suo comunicato è  la lamentela di un bambino non invitato ad una festa di compleanno. Peccato però che non stiamo parlando di feste. Parliamo di terremoto, di distruzione di case e  della vita di tutte le persone che hanno perso la propria.  A quasi due anni dal sisma non è accettabile da parte di un sindaco di un Comune che ha più di 4 mila persone ancora sfollate parlare di costruzione  di tensostrutture, ristrutturazione di bocciofile o nuovi campi da tennis. La zona container sembra ancora una sede di un contingente militare allestero. Per non parlare della pazienza chiesta alle 238 persone che abitano lì da quasi due anni. La pazienza caro sindaco è finita – prosegue la nota - . Siamo stanchi dei suoi continui attacchi sterili. Vogliamo i fatti e le famose case (solo 23) promesse in consegna a novembre 2017.

Sulle dichiarazioni del sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, contrarie alla divisione dei Comuni del cratere, interviene anche il “Comitato 30 ottobre” che per descrivere il comportamento del primo cittadino usa le parole della celebre canzone di Betty Curtis “Soldi, soldi, soldi”. "Il nostro sindaco se la suona, se la canta e se la balla – scrive il comitato in una nota - Il suo comunicato è  la lamentela di un bambino non invitato ad una festa di compleanno. Peccato però che non stiamo parlando di feste. Parliamo di terremoto, di distruzione di case e  della vita di tutte le persone che hanno perso la propria.  A quasi due anni dal sisma non è accettabile da parte di un sindaco di un Comune che ha più di 4 mila persone ancora sfollate parlare di costruzione  di tensostrutture, ristrutturazione di bocciofile o nuovi campi da tennis. La zona container sembra ancora una sede di un contingente militare all'estero. Per non parlare della pazienza chiesta alle 238 persone che abitano lì da quasi due anni. La pazienza caro sindaco è finita – prosegue la nota - .

Siamo stanchi dei suoi continui attacchi sterili. Vogliamo i fatti e le famose case (solo 23) promesse in consegna a novembre 2017".

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