Sanità e sicurezza: le mozioni del M5S e del centro destra settempedani

Giovedì, 26 Aprile 2018 10:23 | Letto 1225 volte   Clicca per ascolare il testo Sanità e sicurezza: le mozioni del M5S e del centro destra settempedani Lunedì torna a riunirsi il consiglio comunale di San Severino. All’ordine del giorno, oltre all’approvazione del bilancio consuntivo, ad alcune variazioni a quello previsionale per il biennio 2018-2020 e all’approvazione del bilancio consolidato del 2016, dovranno essere aggiunte anche due mozioni, una a firma del Movimento 5 Stelle, rappresentato da Mauro Bompadre, ed una del centro destra con Massimo Panicari e Gabriela Lampa.  La prima, per dire no alla proposta di legge regionale 145. La seconda, per chiedere al sindaco di attivarsi presso le sedi opportune per chiedere il potenziamento dell’organico della stazione dei Carabinieri . Sulla legge 145 è già partito il dibattito: comitati, associazioni, schieramenti politici, si stanno già confrontando sull’argomento. Il timore, manco a dirlo, è che la Regione con questa manovra voglia favorire qualcuno e pagare qualche “debito” contratto in campagna elettorale. Si tratta della legge che permetterebbe ai privati, tramite sperimentazione, di gestire strutture sanitarie pubbliche o singoli servizi. Un sistema in realtà già normato da un decreto del ’92 che ne stabilisce i limiti a 3 anni. La proposta 145 estenderebbe la durata a 5 anni con possibilità di proroga di un anno a discrezione della giunta regionale. La differenza, secondo quanto riporta il testo della mozione dei grillini, sta anche nel fatto che il decreto del ’92 privilegia il coinvolgimento delle organizzazioni senza scopo di lucro mentre la proposta 145 non prevede, al momento, alcuna corsia preferenziale per le onlus. La giunta regionale peraltro, avrebbe poteri decisionali in merito alla modifica della programmazione del servizio sanitario regionale tramite l’inserimento di innovazioni progettuali e la possibilità di avviare convenzioni con procedure negoziate, nonché il “controllo totale - si legge nella mozione - in materia di approvazione dei progetti e di affidamento dei servizi, arrivando anche a disporre il passaggio dalla fase di sperimentazione a quella di gestione ordinaria senza selezione”. Al momento non sono stati discussi i motivi e i vantaggi che si trarrebbero ma allo stesso tempo “si moltiplicano le azioni della Regione tese a favorire la privatizzazione della sanità tramite il convenzionamento di servizi sanitari e si allunga di giorno in giorno l’elenco di progetti di strutture private in attesa di convenzione con il servizio sanitario regionale”. Secondo i 5 Stelle, la norma permetterebbe, cosa ancor più grave, ai privati di usufruire di strutture e attrezzature pagate coi soldi dei cittadini per trarne vantaggi. La mozione pertanto ha lo scopo di “impegnare il consiglio comunale a sostenere incondizionatamente la gestione pubblica della sanità, chiedendo il ritiro della proposta di legge e la sospensione, fino allapprovazione del nuovo piano sanitario regionale, di qualunque processo di privatizzazione dei servizi ospedalieri”. Di diverso argomento, ma comunque molto sentito negli ultimi tempi, è invece la mozione a firma di Massimo Panicari e Gabriela Lampa, del centro destra. “Di recente - si legge nel testo - i numerosi episodi di criminalità e microcriminalità hanno fatto sì che i cittadini sentano la necessità di veder garantita la loro sicurezza, sia in casa che nella loro quotidianità”. Panicari e Lampa ricordano anche quanto dichiarato dal Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Ancona, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018, il 27 gennaio scorso: “Il rischio di infiltrazione mafiosa ha subito un recente e netto aggravamento a seguito del sisma, per l’evidente attrattiva costituita dall’investimento economico nella fase della ricostruzione. Tale circostanza, emersa fin dai primi controlli, conferma la concretezza del rischio e si ritiene che le indagini saranno progressivamente sempre più numerose, con impegno sempre crescente delle forze dell’ordine e degli uffici requirenti e conseguente necessità di assicurare adeguate risorse operative”.  Riportano anche quanto notato dalla Procura di Macerata ovvero che sono in aumento rapine, furti, estorsioni, usura e denunce per reati sessuali. Per tutti questi motivi, ritengono necessario incrementare l’azione di controllo “per garantire una maggiore sicurezza e rispetto della legalità, sia durante l’attuale fase di emergenza che per tutta la durata della ricostruzione”. La stazione dei Carabinieri attualmente è sottodimensionata per quel che riguarda il personale militare e per un’azione efficace ha bisogno che questo problema venga risolto e pertanto con la mozione si intende impegnare il sindaco e la giunta ad “attivarsi in Prefettura e al Ministero della Difesa, nonché presso i soggetti nazionali e regionali preposti alla gestione dell’emergenza e della ricostruzione post-sisma, affinché venga potenziato l’organico della locale stazione dei Carabinieri, nonché a prendere contatti coi sindaci dell’alto maceratese per un’azione congiunta volta a richiedere l’incremento del personale in tutte le stazioni e i comandi dell’Arma del territorio”.

Lunedì torna a riunirsi il consiglio comunale di San Severino. All’ordine del giorno, oltre all’approvazione del bilancio consuntivo, ad alcune variazioni a quello previsionale per il biennio 2018-2020 e all’approvazione del bilancio consolidato del 2016, dovranno essere aggiunte anche due mozioni, una a firma del Movimento 5 Stelle, rappresentato da Mauro Bompadre, ed una del centro destra con Massimo Panicari e Gabriela Lampa. 

La prima, per dire no alla proposta di legge regionale 145.

La seconda, per chiedere al sindaco di attivarsi presso le sedi opportune per chiedere il potenziamento dell’organico della stazione dei Carabinieri .

Sulla legge 145 è già partito il dibattito: comitati, associazioni, schieramenti politici, si stanno già confrontando sull’argomento. Il timore, manco a dirlo, è che la Regione con questa manovra voglia favorire qualcuno e pagare qualche “debito” contratto in campagna elettorale.

Si tratta della legge che permetterebbe ai privati, tramite sperimentazione, di gestire strutture sanitarie pubbliche o singoli servizi. Un sistema in realtà già normato da un decreto del ’92 che ne stabilisce i limiti a 3 anni. La proposta 145 estenderebbe la durata a 5 anni con possibilità di proroga di un anno a discrezione della giunta regionale. La differenza, secondo quanto riporta il testo della mozione dei grillini, sta anche nel fatto che il decreto del ’92 privilegia il coinvolgimento delle organizzazioni senza scopo di lucro mentre la proposta 145 non prevede, al momento, alcuna corsia preferenziale per le onlus. La giunta regionale peraltro, avrebbe poteri decisionali in merito alla modifica della programmazione del servizio sanitario regionale tramite l’inserimento di "innovazioni progettuali" e la possibilità di avviare convenzioni con procedure negoziate, nonché il “controllo totale - si legge nella mozione - in materia di approvazione dei progetti e di affidamento dei servizi, arrivando anche a disporre il passaggio dalla fase di sperimentazione a quella di gestione ordinaria senza selezione”.

Al momento non sono stati discussi i motivi e i vantaggi che si trarrebbero ma allo stesso tempo “si moltiplicano le azioni della Regione tese a favorire la privatizzazione della sanità tramite il convenzionamento di servizi sanitari e si allunga di giorno in giorno l’elenco di progetti di strutture private in attesa di convenzione con il servizio sanitario regionale”. Secondo i 5 Stelle, la norma permetterebbe, cosa ancor più grave, ai privati di usufruire di strutture e attrezzature pagate coi soldi dei cittadini per trarne vantaggi.

La mozione pertanto ha lo scopo di “impegnare il consiglio comunale a sostenere incondizionatamente la gestione pubblica della sanità, chiedendo il ritiro della proposta di legge e la sospensione, fino all'approvazione del nuovo piano sanitario regionale, di qualunque processo di privatizzazione dei servizi ospedalieri”.

Di diverso argomento, ma comunque molto sentito negli ultimi tempi, è invece la mozione a firma di Massimo Panicari e Gabriela Lampa, del centro destra.

“Di recente - si legge nel testo - i numerosi episodi di criminalità e microcriminalità hanno fatto sì che i cittadini sentano la necessità di veder garantita la loro sicurezza, sia in casa che nella loro quotidianità”. Panicari e Lampa ricordano anche quanto dichiarato dal Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Ancona, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018, il 27 gennaio scorso: “Il rischio di infiltrazione mafiosa ha subito un recente e netto aggravamento a seguito del sisma, per l’evidente attrattiva costituita dall’investimento economico nella fase della ricostruzione. Tale circostanza, emersa fin dai primi controlli, conferma la concretezza del rischio e si ritiene che le indagini saranno progressivamente sempre più numerose, con impegno sempre crescente delle forze dell’ordine e degli uffici requirenti e conseguente necessità di assicurare adeguate risorse operative”. 

Riportano anche quanto notato dalla Procura di Macerata ovvero che sono in aumento rapine, furti, estorsioni, usura e denunce per reati sessuali.

Per tutti questi motivi, ritengono necessario incrementare l’azione di controllo “per garantire una maggiore sicurezza e rispetto della legalità, sia durante l’attuale fase di emergenza che per tutta la durata della ricostruzione”. La stazione dei Carabinieri attualmente è sottodimensionata per quel che riguarda il personale militare e per un’azione efficace ha bisogno che questo problema venga risolto e pertanto con la mozione si intende impegnare il sindaco e la giunta ad “attivarsi in Prefettura e al Ministero della Difesa, nonché presso i soggetti nazionali e regionali preposti alla gestione dell’emergenza e della ricostruzione post-sisma, affinché venga potenziato l’organico della locale stazione dei Carabinieri, nonché a prendere contatti coi sindaci dell’alto maceratese per un’azione congiunta volta a richiedere l’incremento del personale in tutte le stazioni e i comandi dell’Arma del territorio”.

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