Il gioco d'azzardo ha invaso la contea. Un progetto per contrastarlo

Martedì, 26 Febbraio 2019 17:17 | Letto 1217 volte   Clicca per ascolare il testo Il gioco d'azzardo ha invaso la contea. Un progetto per contrastarlo Ricorre oggi la Giornata regionale contro il gioco d’azzardo patologico (Gap). Un problema in crescita che riguarda la fascia di età giovanile come quella più avanti negli anni e, nei confronti del quale, la migliore arma è sempre quella della prevenzione per evitare rischi e danni alla salute. Secondo gli studi, a rischiare più delle altre di cadere nel gioco d’azzardo patologico, sono le persone che per qualunque motivo stiano vivendo un momento di difficoltà e di vulnerabilità. Minori, anziani, stranieri, le categorie che possono essere maggiormente portate a sottovalutare i rischi. In Italia negli ultimi 10 anni il gioco d’azzardo ha avuto una notevole espansione; nel 2016 il movimento del settore ha raggiunto 97 miliardi di euro ( nel 2006 era stato di 34 miliardi). I giochi più praticati sono le slot machines che rappresentano oltre il 50 % del mercato, seguite da gratta&vinci, lotterie e scommesse sportive. In espansione anche il gioco online, pur se rappresenta solo un quarto del mercato. Nella Regione Marche, secondo i dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel 2016 sono stati giocati quasi 2 miliardi di euro, escluso lo online. La raccolta procapite media riferita ai maggiorenni è stata pari a 1.477 euro, con perdite medie pari a 361 euro , dati che sono lievemente superiori alla media nazionale. Ancora più allarmante, il dato della Provincia di Macerata dove la spesa complessiva nel 2016 è stata di oltre 107 milioni di euro, con una spesa media per maggiorenne paria 398 euro procapite. Cifra che pone la provincia di Macerata al 27° posto tra le 107 province italiane interessate. Tra i progetti di Area Vasta 3 e del Dipartimento delle Dipendenze che vedono la partecipazione degli Ambiti Territoriali Sociali 16-17 e18 c’è “Hazzard- Il gioco d’azzardo ha invaso la contea”, progetto di rete per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico, finanziato dalla Regione Marche . “ Hazzard –spiega il coordinatore degli ATS Valerio Valeriani- è un progetto volto a contrastare tutte le forme di ludopatia e a stimolare invece il gioco sano, a partire soprattutto dai ragazzi ma rivolgendoci comunque a tutte le fasce dì età, comprese le persone anziane. La quantità di denaro che se ne va in gioco d’azzardo è infatti molto consistente, come incredibile è anche il giro d’affari illecito che c’è intorno. Il progetto- continua il dott. Valeriani- è fatto di molte caselle; vi sono interventi che riguardano in primo luogo le scuole ei ragazzi, come pure le associazioni sportive in base ad uno specifico accordo siglato col CONI. Altra forma quella degli sportelli “Family Point” che sono dei punti d’ascolto gratuiti aperti a tutti come quello di Camerino e attivi anche a Castelraimondo, Matelica e San Severino Marche. Questi punti di ascolto ci consentono la presa in carico precoce delle situazioni di dipendenza e quindi di poter intervenire. Quello che noi dobbiamo fare- dice Valeriani- è intervenire in maniera immediata e specialistica quando il problema è serio e conclamato e, non sono pochi i casi dei quali siamo a conoscenza di persone, cadute vittime del gioco d’azzardo e che hanno perso davvero tutto, compresi i rapporti con i propri cari se non addirittura la vita. E’ importante soprattutto non aver paura di leggere queste situazioni  Sul gioco d’azzardo infatti passa ancora un’idea di una sorta di normalità e – evidenzia Valeriani  - se nel caso delle dipendenze da sostanze individuare il problema è più facile, sull’azzardo spesso questo non avviene. Dobbiamo pertanto aiutare le persone a misurare e a capire se effettivamente si tratti di un problema di dipendenza e, dovessero esserci dei segnali, dobbiamo intervenire in maniera precoce e professionale, aiutando ad uscire fuori dalla dipendenza da gioco e, soprattutto, dobbiamo favorire i fattori protettivi, aiutare le persone a comprendere quanto sia assurdo ‘mettere la propria vita in gioco” in tantissimi casi e, quanto sia assurdo giocare anche da un punto di vista logico e matematico di probabilità. In parallelo -conclude il coordinatore ATS – il lavoro grande e complesso è quello di stimolare al recupero del gioco sano e del gioco vero, che non è per vincere ma davvero per partecipare, perché giocare fa bene”. C.C.

Ricorre oggi la Giornata regionale contro il gioco d’azzardo patologico (Gap). Un problema in crescita che riguarda la fascia di età giovanile come quella più avanti negli anni e, nei confronti del quale, la migliore arma è sempre quella della prevenzione per evitare rischi e danni alla salute. Secondo gli studi, a rischiare più delle altre di cadere nel gioco d’azzardo patologico, sono le persone che per qualunque motivo stiano vivendo un momento di difficoltà e di vulnerabilità. Minori, anziani, stranieri, le categorie che possono essere maggiormente portate a sottovalutare i rischi. In Italia negli ultimi 10 anni il gioco d’azzardo ha avuto una notevole espansione; nel 2016 il movimento del settore ha raggiunto 97 miliardi di euro ( nel 2006 era stato di 34 miliardi).

I giochi più praticati sono le slot machines che rappresentano oltre il 50 % del mercato, seguite da gratta&vinci, lotterie e scommesse sportive. In espansione anche il gioco online, pur se rappresenta solo un quarto del mercato.

Nella Regione Marche, secondo i dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel 2016 sono stati giocati quasi 2 miliardi di euro, escluso lo online. La raccolta procapite media riferita ai maggiorenni è stata pari a 1.477 euro, con perdite medie pari a 361 euro , dati che sono lievemente superiori alla media nazionale. Ancora più allarmante, il dato della Provincia di Macerata dove la spesa complessiva nel 2016 è stata di oltre 107 milioni di euro, con una spesa media per maggiorenne paria 398 euro procapite. Cifra che pone la provincia di Macerata al 27° posto tra le 107 province italiane interessate.

Tra i progetti di Area Vasta 3 e del Dipartimento delle Dipendenze che vedono la partecipazione degli Ambiti Territoriali Sociali 16-17 e18 c’è “Hazzard- Il gioco d’azzardo ha invaso la contea”, progetto di rete per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico, finanziato dalla Regione Marche .

“ Hazzard –spiega il coordinatore degli ATS Valerio Valeriani- è un progetto volto a contrastare tutte le forme di ludopatia e a stimolare invece il gioco sano, a partire soprattutto dai ragazzi ma rivolgendoci comunque a tutte le fasce dì età, comprese le persone anziane. La quantità di denaro che se ne va in gioco d’azzardo è infatti molto consistente, come incredibile è anche il giro d’affari illecito che c’è intorno. Il progetto- continua il dott. Valeriani- è fatto di molte caselle; vi sono interventi che riguardano in primo luogo le scuole ei ragazzi, come pure le associazioni sportive in base ad uno specifico accordo siglato col CONI. Altra forma quella degli sportelli “Family Point” che sono dei punti d’ascolto gratuiti aperti a tutti come quello di Camerino e attivi anche a Castelraimondo, Matelica e San Severino Marche. Questi punti di ascolto ci consentono la presa in carico precoce delle situazioni di dipendenza e quindi di poter intervenire. Quello che noi dobbiamo fare- dice Valeriani- è intervenire in maniera immediata e specialistica quando il problema è serio e conclamato e, non sono pochi i casi dei quali siamo a conoscenza di persone, cadute vittime del gioco d’azzardo e che hanno perso davvero tutto, compresi i rapporti con i propri cari se non addirittura la vita. E’ importante soprattutto non aver paura di leggere queste situazioni  Sul gioco d’azzardo infatti passa ancora un’idea di una sorta di normalità e – evidenzia Valeriani  - se nel caso delle dipendenze da sostanze individuare il problema è più facile, sull’azzardo spesso questo non avviene. Dobbiamo pertanto aiutare le persone a misurare e a capire se effettivamente si tratti di un problema di dipendenza e, dovessero esserci dei segnali, dobbiamo intervenire in maniera precoce e professionale, aiutando ad uscire fuori dalla dipendenza da gioco e, soprattutto, dobbiamo favorire i fattori protettivi, aiutare le persone a comprendere quanto sia assurdo ‘mettere la propria vita in gioco” in tantissimi casi e, quanto sia assurdo giocare anche da un punto di vista logico e matematico di probabilità. In parallelo -conclude il coordinatore ATS – il lavoro grande e complesso è quello di stimolare al recupero del gioco sano e del gioco vero, che non è per vincere ma davvero per partecipare, perché giocare fa bene”.

C.C.

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