"Quale rinascita del territorio". Riflessioni a confronto a Camerino

Giovedì, 18 Aprile 2019 23:55 | Letto 1161 volte   Clicca per ascolare il testo "Quale rinascita del territorio". Riflessioni a confronto a Camerino “Quale rinascita del territorio” il titolo della tavola rotonda tenutasi questa mattina nella Geotenda dell’area ex City Park a Camerino. Vi hanno preso parte Elio Cerri, Segretario Spi Cgil Marche, Daniel Taddei, Segretario Cgil Macerata, Stefano Tordini, segretario SPI Cgil Macerata, Sara Spuntarelli, docente Unicam in diritto amministrativo, Valerio Valeriani, coordinatore degli Ambiti Territoriali sociali 16-17-18 e il segretario nazionale Spi Cgil Ivan Pedretti. Poco prima l’inaugurazione della nuova struttura della Camera del Lavoro in località San Paolo, alla quale cittadini e pensionati, potranno rivolgersi e realizzata grazie alla raccolta fondi attivata dal Sindacato Pensionati Nazionale e Regionale.   Ad aprire il convegno- dibattito, moderato dalla giornalista Barbara Olmai, è stato l’intervento di Elio Cerri che ha inteso sottolineare la necessità di offrire opportunità ai giovani come stimolo a restare sul territorio e a credere nel futuro. Il segretario Spi Cgil Marche ha citato la positiva esperienza di due progetti nati per iniziativa di giovani subito dopo il sisma, quali quelli della “Favalanciata”, crema di fave che porta il nome di una frazione di Acquasanta Terme e del “Furgoncinema” un progetto itinerante che, grazie al sostegno di Unicam, raggiunge i paesi terremotati con film da proiettare, raccogliendo anche memorie e testimonianze degli abitanti per farle diventare documentari di vita. Tra i segnali di solidarietà a favore delle terre ferite, Cerri ha anche annunciato che il prossimo 14 giugno verrà consegnata la somma di 115 mila euro all’Unione Montana di Camerino per l’ampliamento del Centro diurno Alzheimer Millecolori. Un risultato raggiunto grazie ad una positiva campagna di raccolta fondi destinata ai servizi sociosanitari del territorio dell’entroterra. Difficoltà, perdita di lavoro, stordimento iniziale e coraggio ritrovato, nelle storie portate al tavolo da Sauro Bravi di Gagliole e dall’insegnante Clara Maccari di Camerino, che hanno riacquistato fiducia e stimolo nel mettersi al servizio degli altri, seppure evidenziando che tutto lo sforzo è stato sostenuto in perfetta solitudine e senza alcun sostegno da parte delle istituzioni. Di fronte al coraggio e alla capacità di resistenza delle persone che hanno subito un dramma, il Segretario di Cgil Macerata Daniel Taddei ha lamentato non solo la mancanza di prospettive e certezze ma soprattutto il fatto che le persone siano state umiliate “ portano avanti la loro lotta quotidiana nell’assenza e latitanza delle istituzioni e il loro senso di frustrazione si trasforma in rabbia, in intolleranza o rassegnazione. E’ questa la più grande preoccupazione- ha detto- Le persone si sentono sempre più sole e sempre meno rappresentate”. Della necessità di una tenuta sociale dei territori ha parlato anche Stefano Tordini, sottolineando la condizione di vita inaccettabile delle persone che si ritrovano private di tanti servizi e, richiamando alla necessità di mettere in campo azioni concrete che, da un lato siano capaci di superare la mancanza di coordinamento che porta a disperdere energie e, dall’altro possano garantire un futuro possibile per i territori: “ Bisogna creare le condizioni per far ritornare i cittadini ancora lontani dalle loro terre”. La professoressa Sara Spuntarelli ha poi ricordato le collaborazioni che l’università di Camerino, già dal 2014 porta avanti grazie alla Consulta per lo sviluppo, dalla quale potrebbero venire anche nuove esperienze da mettere a frutto insieme. La docente ha poi ricordato che di recente Giurisprudenza Unicam ha ricevuto nuovo accreditamento per il Corso di “Legalità, diritti e senso civico” ed è stato avviato il Centro interscuola di ricerche e formazione per lo studio delle mafie e fenomeni sociali devianti. Nell’approfondire il tema della ricostruzione, lo psicologo Valerio Valeriani, ha portato l’attenzione su casa, lavoro e servizi, evidenziando la necessità di pungolare la politica a fare le scelte opportune. “ Manca la funzione di ascolto e partecipazione delle persone- ha sottolineato- La conflittualità che si avverte sempre di più, parte dal sentirsi fortemente e doppiamente frustrati. La partecipazione nel decidere quale sarà la sorte delle nostre case è un bisogno vitale. Non si può espropriare le persone dal partecipare a questo processo decisionale. Questa è una fonte importante di frustrazione. Quello che manca è un’idea condivisa di futuro e di dove vogliamo andare ”. E i servizi sociali scivolati a valle hanno reso la comunità più fragile e , in uno skyline completamente cambiato c’è bisogno di una pianificazione integrata da costruire da qui a 20 anni. Le conclusioni finali sono state tratte da Ivan Pedretti, tornato a sottolineare come l’apertura della nuova sede della camera del lavoro di Camerino, rappresenti una resistenza sociale del territorio. “ E’ un segnale importante che testimonia come in un paese delle aree interne dove cè stato il terremoto si può continuare a vivere ma bisogna investirci.”. Per il segretario nazionale Spi, occorre costruire unidea di futuro partendo dallascolto dei bisogni delle persone residenti..Lo stesso, ha evidenziato la necessità di costituire una piattaforma sociale. Il sindacato è un agitatore sociale che deve chiamare i soggetti competenti a fare scelte e provare a costruire delle risposte innovative.” Pedretti ha parlato delluniversità di Camerino come di un punto di attrazione per sviluppare quella spinta innovativa necessaria, capace di favorire le nuove generazioni fornendogli i giusti strumenti. L’energia incontenibile dei ragazzi rappresenta la forza, il motore del cambiamento che tiene conto della sua storia e della sua memoria. Il Segretario ha inoltre evidenziato che in questi territori martoriati dal sisma molte istituzioni se ne vanno, mentre lo Spi Cgil resta guardando avanti e cercando di usare lenergia che ha a disposizione per creare una comunità sociale da reinventare. Bisogna ragionare come comunità; occorre un percorso partecipato ma è necessaria la volontà politica e una pianificazione partecipata.Tanti sono i bisogni necessari, dalla sanità al lavoro, dall’assistenza alle esigenze della scuola a quelle della popolazione più anziana e, da parte nostra, vogliamo essere presenti e provare a dare il nostro contributo”. A conclusione dell’incontro, Ivan Pedretti ha consegnato le bandiere dellEuropa,ai rappresentanti delle sedi provinciali  C.C.

Quale rinascita del territorio” il titolo della tavola rotonda tenutasi questa mattina nella Geotenda dell’area ex City Park a Camerino. Vi hanno preso parte Elio Cerri, Segretario Spi Cgil Marche, Daniel Taddei, Segretario Cgil Macerata, Stefano Tordini, segretario SPI Cgil Macerata, Sara Spuntarelli, docente Unicam in diritto amministrativo, Valerio Valeriani, coordinatore degli Ambiti Territoriali sociali 16-17-18 e il segretario nazionale Spi Cgil Ivan Pedretti. Poco prima l’inaugurazione della nuova struttura della Camera del Lavoro in località San Paolo, alla quale cittadini e pensionati, potranno rivolgersi e realizzata grazie alla raccolta fondi attivata dal Sindacato Pensionati Nazionale e Regionale.  

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Ad aprire il convegno- dibattito, moderato dalla giornalista Barbara Olmai, è stato l’intervento di Elio Cerri che ha inteso sottolineare la necessità di offrire opportunità ai giovani come stimolo a restare sul territorio e a credere nel futuro. Il segretario Spi Cgil Marche ha citato la positiva esperienza di due progetti nati per iniziativa di giovani subito dopo il sisma, quali quelli della “Favalanciata”, crema di fave che porta il nome di una frazione di Acquasanta Terme e del “Furgoncinema” un progetto itinerante che, grazie al sostegno di Unicam, raggiunge i paesi terremotati con film da proiettare, raccogliendo anche memorie e testimonianze degli abitanti per farle diventare documentari di vita. Tra i segnali di solidarietà a favore delle terre ferite, Cerri ha anche annunciato che il prossimo 14 giugno verrà consegnata la somma di 115 mila euro all’Unione Montana di Camerino per l’ampliamento del Centro diurno Alzheimer Millecolori. Un risultato raggiunto grazie ad una positiva campagna di raccolta fondi destinata ai servizi sociosanitari del territorio dell’entroterra.

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Difficoltà, perdita di lavoro, stordimento iniziale e coraggio ritrovato, nelle storie portate al tavolo da Sauro Bravi di Gagliole e dall’insegnante Clara Maccari di Camerino, che hanno riacquistato fiducia e stimolo nel mettersi al servizio degli altri, seppure evidenziando che tutto lo sforzo è stato sostenuto in perfetta solitudine e senza alcun sostegno da parte delle istituzioni.

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Di fronte al coraggio e alla capacità di resistenza delle persone che hanno subito un dramma, il Segretario di Cgil Macerata Daniel Taddei ha lamentato non solo la mancanza di prospettive e certezze ma soprattutto il fatto che le persone siano state umiliate “ portano avanti la loro lotta quotidiana nell’assenza e latitanza delle istituzioni e il loro senso di frustrazione si trasforma in rabbia, in intolleranza o rassegnazione. E’ questa la più grande preoccupazione- ha detto- Le persone si sentono sempre più sole e sempre meno rappresentate”. Della necessità di una tenuta sociale dei territori ha parlato anche Stefano Tordini, sottolineando la condizione di vita inaccettabile delle persone che si ritrovano private di tanti servizi e, richiamando alla necessità di mettere in campo azioni concrete che, da un lato siano capaci di superare la mancanza di coordinamento che porta a disperdere energie e, dall’altro possano garantire un futuro possibile per i territori: “ Bisogna creare le condizioni per far ritornare i cittadini ancora lontani dalle loro terre”. La professoressa Sara Spuntarelli ha poi ricordato le collaborazioni che l’università di Camerino, già dal 2014 porta avanti grazie alla Consulta per lo sviluppo, dalla quale potrebbero venire anche nuove esperienze da mettere a frutto insieme. La docente ha poi ricordato che di recente Giurisprudenza Unicam ha ricevuto nuovo accreditamento per il Corso di “Legalità, diritti e senso civico” ed è stato avviato il Centro interscuola di ricerche e formazione per lo studio delle mafie e fenomeni sociali devianti.

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Nell’approfondire il tema della ricostruzione, lo psicologo Valerio Valeriani, ha portato l’attenzione su casa, lavoro e servizi, evidenziando la necessità di pungolare la politica a fare le scelte opportune. “ Manca la funzione di ascolto e partecipazione delle persone- ha sottolineato- La conflittualità che si avverte sempre di più, parte dal sentirsi fortemente e doppiamente frustrati. La partecipazione nel decidere quale sarà la sorte delle nostre case è un bisogno vitale. Non si può espropriare le persone dal partecipare a questo processo decisionale. Questa è una fonte importante di frustrazione. Quello che manca è un’idea condivisa di futuro e di dove vogliamo andare ”. E i servizi sociali scivolati a valle hanno reso la comunità più fragile e , in uno skyline completamente cambiato c’è bisogno di una pianificazione integrata da costruire da qui a 20 anni.

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Le conclusioni finali sono state tratte da Ivan Pedretti, tornato a sottolineare come l’apertura della nuova sede della camera del lavoro di Camerino, rappresenti una resistenza sociale del territorio. “ E’ un segnale importante che testimonia come in un paese delle aree interne dove c'è stato il terremoto si può continuare a vivere ma bisogna investirci.”. Per il segretario nazionale Spi, occorre costruire un'idea di futuro partendo dall'ascolto dei bisogni delle persone residenti..Lo stesso, ha evidenziato la necessità di costituire una piattaforma sociale. "Il sindacato è un agitatore sociale che deve chiamare i soggetti competenti a fare scelte e provare a costruire delle risposte innovative.” Pedretti ha parlato dell'università di Camerino come di un punto di attrazione per sviluppare quella spinta innovativa necessaria, capace di favorire le nuove generazioni fornendogli i giusti strumenti. "L’energia incontenibile dei ragazzi rappresenta la forza, il motore del cambiamento che tiene conto della sua storia e della sua memoria. Il Segretario ha inoltre evidenziato che in questi territori martoriati dal sisma molte istituzioni se ne vanno, mentre lo Spi Cgil resta guardando avanti e cercando di usare l'energia che ha a disposizione per creare una comunità sociale da reinventare.

"Bisogna ragionare come comunità; occorre un percorso partecipato ma è necessaria la volontà politica e una pianificazione partecipata.Tanti sono i bisogni necessari, dalla sanità al lavoro, dall’assistenza alle esigenze della scuola a quelle della popolazione più anziana e, da parte nostra, vogliamo essere presenti e provare a dare il nostro contributo”.

A conclusione dell’incontro, Ivan Pedretti ha consegnato le bandiere dell'Europa,ai rappresentanti delle sedi provinciali 

C.C.

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