Notizie di politica nelle Marche

Piccoli passi in avanti per le attività commerciali di Camerino. Dopo 14 mesi esatti dalla chiusura del centro storico, avvenuta la sera del 26 ottobre 2016,  dopo aver realizzato il centro commerciale City Park, che avrebbe dovuto ospitare le attività del centro storico per un breve periodo, dopo tante promesse e dichiarazioni di imminenti inizii di lavori, forse qualcosa si sta muovendo.

Dopo Vallicenter, il piccolo centro commerciale inaugurato giovedì 28 dicembre, un piccolissimo passo in avanti si registra anche per la realizzazione del centro commerciale di San Paolo che ospiterà circa 70 attività.

L'ufficio tecnico del comunale ha provveduto a far partire gli inviti per l'affidamento dei lavori di urbanizzazione e realizzazione delle fondazioni.

Le buste saranno aperte il prossimo 15 gennaio, dopo di che uomini e mezzi della impresa vincitrice si metteranno subito al lavoro. La fase progettuale curata dall'Università di Camerino è dunque definitivamente terminata e per quei commercianti che ancora sono ospitati al City Park, così come per quelli ancora senza la loro attività, potrà aprirsi un nuovo capitolo...  Senza tanto nascondersi, alcuni cammercianti hanno espresso qualche perplessità. Si fa presto a dire che a metà gennaio si apriranno le buste... quello che conta è definire i tempi di ralizzazione, prima che molte attività decideranno di cessare l'attività dopo aver constatato che igli incassi sono sempre in diminuzione e per un'attività commerciale i conti si fanno ogni giorno e non dopo cinque anni di mandato politico locale o nazionale.

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Siamo stanchi - continuano gli esercenti camerti - di sentire annunci di imminenti inizii... la realtà è che a Camerino siamo sempre " ultimi " in tutto. Siamo stanchi e non crediamo più agli annunci elettorali, le elezioni sono vicine e ai  candidati,  di ogni colore,  che verranno a chiederci il voto risponderemo con una massiccia astenzione.

I commercianti non vivono di stipendio fisso ( non sono dipendenti pubblici ) per questo è arrivato il momento di dire basta alle false promesse e ai facili proclami.   

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Un consiglio comunale infuocato, quello che si è tenuto a San Severino Marche, e che ha visto la minoranza abbandonare lassise dopo la discussione e l’approvazione della variante al piano regolatore dell’azienda Boscorosso.

Quattordici erano i punti all’ordine del giorno, tra i quali compariva l’interrogazione di Massimo Panicari e Gabriela Lampa sullo stato del progetto del Glorioso, due mozioni del Movimento 5 Stelle (una riguardante il Question time cittadino e una idee e spunti per incrementare il turismo) e la delicata vicenda Boscorosso di cui si parla ormai da più di un anno e mezzo.

Ad introdurre i lavori è stato il sindaco Rosa Piermattei con un aggiornamento della situazione post sisma e numeri inquietanti che riguardano la ricostruzione: “San Severino conta 1.096 edifici inagibili ma all’ufficio ricostruzione della Provincia sono stati presentati 157 progetti di cui solo 14 finanziati”. Il 20 dicembre è stato inaugurato il villaggio Sae che è stato dotato di videosorveglianza e del senso unico ed è stato potenziato il trasporto pubblico dal villaggio al centro e viceversa.

Sono iniziati già i lavori di predisposizione del cantiere per la scuola provvisoria Luzio - ha poi fatto sapere il sindaco - e a breve inizieranno quelli di costruzione e vedremo finalmente realizzato un progetto per cui tanto ci siamo battuti”. Sul fronte delle demolizioni è in via di conclusione l’iter per l’abbattimento di due palazzine in viale Mazzini, ma all’appello ne mancano ancora sei, due delle quali aggiuntesi di recente. In totale sono stati demoliti 39 edifici. Piermattei è poi passata in rassegna ai finanziamenti per le opere pubbliche erogati, tra i quali figurano anche quelli per la nuova scuola Luzio, per il palazzo municipale e per i laboratori dell’Ipsia Pocognoni. Sono poi state concluse le indagini per la microzonazione di terzo livello i cui risultati verranno a breve comunicati.

Sulla situazione dell’Itts Divini il sindaco ha spiegato che i rallentamenti sono stati dovuti all’intrecciarsi di due situazioni: “la ricostruzione dei laboratori appaltata prima del sisma, a cui poi si è aggiunta anche quella della scuola. Per i primi, non sono mai iniziati i lavori perché dopo le indagini geologiche post sisma, è stato necessario rivedere il progetto. Il costo - ha spiegato - è incrementato di circa 270mila euro e la provincia ha chiesto la copertura finanziaria. Il progetto della scuola è stato validato e Invitalia sta valutando le proposte migliorative. L’inizio lavori è previsto entro aprile e dureranno 150 giorni”.

Si è passati poi alla discussione dell’interrogazione a firma Lampa e Panicari sul progetto del complesso monumentale del Glorioso che dovrà accogliere il centro diurno per disabili Il Girasole.

Vanna Bianconi, assessore alle politiche sociali, ha fatto sapere che “l’appalto se l’è aggiudicato il consorzio stabile Cosis di Spoleto con un ribasso del 25,19%, superiore alla soglia di anomalia. Pertanto - ha aggiunto - abbiamo dovuto attendere la conferma dei requisiti e richiedere tutti i certificati. Riteniamo che per aprile il Girasole potrà prendere possesso della sua nuova sede”.

Piccola bagarre durante la discussione di due variazioni al bilancio durante le quali, più che delle variazioni stesse, si è discusso delle luminarie natalizie e della scelta di realizzare le Sae per poi procedere con le mozioni di Mauro Bompadre, del M5S, entrambe bocciate. Una proponeva di introdurre il Question time cittadino in consiglio comunale, respinta perché non ritenuta un’urgenza e perché svilirebbe, secondo l’assessore Tarcisio Antognozzi, il ruolo del consiglio stesso. L’altra riguardava alcune idee per il rilancio turistico della città alla quale Vanna Bianconi e il vice sindaco Giovanni Meschini, hanno risposto con l’introduzione di alcune iniziative in programma per il 2018 tra cui il Feronia Festival, durante il quale docenti di teatro, scenografi, truccatori terranno corsi e workshop per una settimana, nel mese di luglio.

A scaldare gli animi ci ha pensato il caso Boscorosso: si tratta dell’omonima azienda che ha presentato al Comune una variante al piano regolatore per la realizzazione di stalle per mille metri quadrati. Va ricordato che la questione va avanti da oltre un anno: durante gli ultimi mesi dell’amministrazione Martini, la ditta, insieme alla Agricola Rocchetta (entrambe aziende del ramo agricolo della Cemeco), aveva avanzato la richiesta per la realizzazione di due mega stalle da 6mila metri quadri ciascuna, adducendo la motivazione che quelle erano le dimensioni affinché si potessero avere dei guadagni. A corollario di ciò, un’altra società del noto gruppo settempedano, si era resa responsabile di un disboscamento incontrollato proprio nei pressi dell’azienda agricola Boscorosso, l’area interessata era stata posta poi sotto sequestro dalla Forestale e c’è ancora una causa penale in corso. Con l’uso di ruspe ed escavatori, in quell’area è stato distrutto un bosco di piante protette.

Con l’insediamento dell’amministrazione Piermattei i progetti faraonici vennero bocciati, la ditta ricorse al Tar che diede ragione al Comune ma ha poi ripresentato di recente un progetto ridimensionato che rispetterebbe i limiti imposti dall’amministrazione. Tant’è che l’amministrazione ieri sera ha approvato la variante e le minoranze hanno abbandonato l’aula.

Abbiamo chiesto delle garanzie per la tutela dell’ambiente - ha spiegato l’assessore Sara Bianchi - ma dobbiamo anche consentire lo sviluppo del territorio. Avevamo promesso che avremmo permesso il progetto solo se limitato ad un massimo di mille metri quadri e la coerenza è una prerogativa che ci appartiene. Gli interventi devono essere realizzati facendo attenzione che si inseriscano nel contesto delle tipologie costruttive delledilizia locale e che si facciano tutti gli interventi di mitigazione e sistemazione a verde per minimizzare inquinamento visuale, sonoro e atmosferico. No a nuove superfici con pannelli fotovoltaici e la ditta, prima del rilascio del titolo abilitativo, deve presentare apposita polizza fideiussoria a copertura del corretto adempimento del tutto”.

Panicari ha espresso tutta la sua contrarietà specificando che per i capi che l’azienda ha “sono sufficienti 400 metri quadri al massimo, oppure va richiesta la fideiussione sull’implemento del bestiame altrimenti non abbiamo garanzie che vi sia un impegno reale dell’azienda. Nessuno oggi può dirci che questo non serva solo ad accedere ai fondi del piano di sviluppo rurale”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il grillino Bompadre che non dimentica quanto accaduto in quelle aree e quanto sosteneva l’allora gestore: “Diceva che per far reddito le dimensioni dovevano essere almeno di 6mila metri quadri per ciascuna azienda. Adesso scopriamo che bastano anche mille metri? Qualcosa non mi torna. È inquietante questa vicenda”.
Gaia Gennaretti

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Continua a Camerino il dibattito sulla costruzione della materna paritaria “ Maria Ausiliatrice”, con la necessità di continuare le attività della storica scuola. Dopo il terremoto del 26 ottobre la parrocchia, le famiglie dei bambini iscritti all’asilo, le maestre, si sono trovati senza una struttura agibile. Nell'ultimo periodo la raccolta di firme da parte di alcuni cittadini e la costituzione di un comitato che non vuole la realizzazione del nuovo stabile in località Montagnano.

Il Parroco don Marco Gentilucci, " meravigliato " dalla contrarietà ha inviato un comunicato dove illustra tutto il suo pensiero anche a nome del consiglio.

Di seguito il comunicato integrale.

" Sentiti gli Organi Parrocchiali, dopo diversi mesi di chiusura, raccolte le pressanti richieste delle famiglie e di tutta la comunità, accogliendo la generosità di un parrocchiano, decide di continuare l’anno scolastico spostando la scuola in un appartamento di Montagnano; soluzione provvisoria, per sopperire ad una esigenza urgente e contingente agli eventi sismici.

Spronato dalle famiglie dei bambini e dalla voglia di non far morire questa istituzione a servizio alla comunità di Camerino (si accolgono bambini non solo della parrocchia di San Venanzio ma anche di tutta la nostra città) ed anche dei paesi limitrofi che purtroppo non possono avere il nido per motivi di spopolamento), comincia a cercare probabili benefattori che potrebbero contribuire alla salvezza della scuola.

Cominciano ad arrivare proposte di donazioni da diverse aziende che sono sensibili ai problemi di noi terremotati ed in particolare dei bambini che hanno bisogno della scuola pubblica e/o parificata (la loro generosità non fa differenza tra scuola pubblica e scuola parificata).

La prerogativa più importante è quella che la nuova struttura dovesse dare il massimo della sicurezza in caso di sisma, anche in caso di magnitudo alta.

Cominciamo quindi a cercare un terreno idoneo ad ospitare questa struttura e nel frattempo ci vengono proposti nuovi aiuti anche da altri benefattori.

Dopo una ricerca autonoma che non porta a nessun risultato, decidiamo di interpellare il Comune di Camerino affinché individuasse, all’interno del territorio comunale un’area idonea dove poter edificare la struttura (gennaio 2017); cosa fatta anche da altri Enti e Associazioni.

Il Comune di Camerino ci chiede di mostrare un progetto di massima per potersi rendere conto della superficie di cui avevamo bisogno.

Impostiamo, quindi, il primo progetto della struttura scolastica e ci interfacciamo con le leggi nazionali e regionali che regolano tali strutture.

Alcuni esponenti del Comune sentono il servizio tecnico del Comune per poter individuare le aree disponibili.

Diverso tempo dopo ci contattano dicendo che solo un’area, nel quartiere di Montagnano, ancora libera e destinata a questo servizio, può essere idonea ad ospitare questa struttura (agosto 2017).

Il parroco porta a conoscenza della Diocesi la proposta di concessione dell’area fatta dal Comune con la formula del diritto di superficie.

Cominciamo quindi ad interfacciarci con l’ufficio tecnico del Comune ed a sviluppare in modo concreto il progetto esecutivo della struttura cercando di occupare solo per la minima parte necessaria, l’area che la normativa richiede.

Ci viene fatta esplicita richiesta da parte del Comune di mantenere la restante area a servizio del quartiere e di fare in modo di mantenere in funzione l’attuale campetto di gioco.

Convinti che purtroppo è inevitabile un restringimento del godimento dell’area da parte del quartiere ci siamo proposti di accollarci nel tempo la manutenzione dell’area verde pubblica, il rifacimento completo del campetto che in questo momento si trova in stato di abbandono, ed anche di ridare all’area nuovi giochi oltre a preservare al massimo tutte le alberature presenti.

Dopo aver constatato che alcuni abitanti del quartiere, manifestavano contrarietà alla realizzazione della scuola in quel sito siamo tornati in Comune chiedendo di nuovo se ci fossero altre aree disponibili (ottobre 2017).

Alcuni rappresentanti di coloro che sono contrari hanno chiesto al parroco un incontro per poter esporre le loro osservazioni ed in quella sede si sono espressi contro la costruzione della scuola portando come motivazione la necessità di mantenere a verde ogni metro di superficie dell’attuale area.

Il parroco, sentite le loro esigenze, chiede se sia possibile trovare una soluzione condivisa al problema, ed interroga di nuovo il Comune sulla possibilità di avere un’altra area idonea diversa da quella di Montagnano.

Purtroppo, il Comune risponde che non esiste altra area di sua proprietà con la destinazione urbanistica idonea alla costruzione della scuola.

Il progetto viene quindi rivisto e studiato in modo da limitare al minimo l’occupazione dell’area (1000 mq su 3500 mq), prevedendo di costruire la copertura con la tecnica del green roof (tetto verde), il quale in parte sarà anche accessibile dal giardino, ampliando l’attuale area giochi, ed impattando al minimo con la costruzione della struttura che avrà un’altezza di soli 3,50 ml. al livello di gronda; queste soluzioni portano inevitabilmente ad un innalzamento dei costi di costruzione ma vengono comunque prese in considerazione per poter trovare una soluzione accettabile per tutti (dicembre 2017).

Dopo l’uscita degli articoli sui giornali locali si è deciso di esporre alla comunità le nostre ragioni sperando di addivenire ad una soluzione ampiamente condivisa.

Ogni servizio a favore delle future generazioni è un arricchimento per tutta la comunità di Camerino e anche oltre; opportunità che non dobbiamo farci sfuggire, anche perché questo terremoto ha minato in modo profondo il futuro di questa nostra piccola realtà, già peraltro a forte rischio di spopolamento per mancanza di servizi alle famiglie e soprattutto a quelle giovani famiglie con bambini.

In conclusione vogliamo ribadire la necessità di continuare le attività della storica “Scuola materna Maria Ausiliatrice” con i principali oneri a carico della Parrocchia di San Venanzio, dei donatori e degli Enti vicini, in una nuova sede sicura.

Vogliamo confermare la correttezza delle azioni svolte e la ricerca della più completa legalità e legittimità, senza richiedere particolari privilegi.

Siamo aperti al confronto e ad ogni trasparente informazione e al tempo stesso determinati a mantenere una storica istituzione a Camerino, in luogo idoneo, in una struttura sicura e in tempi ragionevoli.

La Parrocchia di San Venanzio

 

 

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Domenica, 17 Dicembre 2017 01:20

Montecavallo ha una sede comunale provvisoria.

Un prefabbricato in legno di 90 metri quadrati, dotato di ufficio del sindaco, anagrafe, altri uffici amministrativi, Tecnico e di Ragioneria. E' la  nuova sede comunale provvisoria di Montecavallo fresca d'inaugurazione sorge  accanto alle soluzioni abitative d’emergenza, nel piazzale Caduti Martiri di Nassiriya. A realizzarla in brevissimo tempo, è stata la ditta Edillegno di Treviso. Una struttura confortevole e sicura che permetterà una migliore gestione del lavoro da parte dei dipendenti comunali.e una  più agevole fruizione dei servizi da parte dei cittadini.

Al taglio del nastro erano presenti il governatore Ceriscioli con l’assessore Sciapichetti, il presidente della Provincia Pettinari e il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni.

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  Anche i componenti del team Aconcagua experience Roberto Pellegrini, Marco Capodacqua e Giovanni Dall’Armellina, hanno voluto partecipare al nuovo passo verso il ritorno alla normalità del piccolo centro montano. A fine gennaio, a nome dei paesi terremotati e in segno di vicinanza alle loro difficoltà,  isseranno i vessilli di Montecavallo e della Provincia di Macerata sulla cima  più alta della Cordigliera delle Ande.

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       IIl team di Aconcagua Experience con il presidente Pettinari

E’ un altro tassello del puzzle che ho fin dall’inizio definito per la ricostruzione- ha detto il sindaco Cecoli- Prima o poi, con la caparbietà che come montanari ci rappresenta, finiremo il puzzle. Ne passerà di tempo perché i danni sono tanti e le cose da fare ancora di più. Prima di tutto- ha aggiunto- stiamo cercando di rassicurare le persone; non è facile perché tutto quello che è accaduto, ha prodotto in ognuna di loro profondo turbamento.  Il passo successivo, di concerto con la Regione, sarà ripristinare tutte le abitazioni; confidiamo di riportare nel più breve tempo possibile una normalità vera riabilitando ogni situazione. Non  abbiamo una bacchetta magica e ci rendiamo conto che ci vorrà ancora tanta pazienza, ma di certo noi ci saremo, controlleremo e spingeremo Regione e Governo affinchè il tutto avvenga nel più breve tempo possibile per riacquistare una normalità e quotidianeità”.

Intanto, sempre sul piazzale, si avvicina a grandi passi anche la realizzazione di una struttura da destinare a chiesa. A donarla, in una gara di solidarietà nei confronti del più piccolo comune della Regione, la Caritas di Parma e altre associazioni.

“ E' già in fase di montaggio  il basamento della chiesa che ci auguriamo di inaugurare prima di Natale. Anche il nostro parroco Don Nello Tranzocchi- prosegue Cecoli- potrà così riacquistare una normalità con un edificio adibito al culto, dotato anche di una stanza e servizi che potrà utilizzare per le sue necessità”.

Carla Campetella

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“ Un sogno che si realizza”. Con una gioiosa cerimonia, partecipata da tutta la comunità, inaugurata la nuova scuola di Pieve Torina, la prima definitiva del cratere. Una folla festante ha salutato l’evento, al quale hanno presenziato numerose autorità regionali, provinciali e localiCon il sindaco di Pieve Torina Gentilucci , c’erano il presidente della Regione Marche Ceriscioli con l’assessore Sciapichetti, l’ex Commissario Errani, gli onorevoli Carrescia  e Ricciatti, il senatore Morgoni, il presidente Anci Marche e sindaco di Senigallia Mangialardi, l’ex presidente della Regione D’Ambrosio, il presidente della Provincia Pettinari, il dirigente scolastico Cavallaro e una folta rappresentanza di attori del progetto, frutto di una singolare sinergia tra finanziatori privati.

Vi hanno aderito con convinzione, Gruppo Succisa Virescit. Enel Cuore onlus, Auser, La Famiglia Bezos di Amazon, Fondazione Teatro alla Scala, Diego e Monica Piacentini;soggetto committente e attuatore sono Le Misericordie d’Italia con i Comuni di Sesto Fiorentino e Fiorenzuola, Senigallia, Mondolfo e Maiolati Spontini, oltre al comune a Pieve Torina.

Le note della banda diretta dal maestro Correnti hanno dato il “la” alla cerimonia presentata dal conduttore Rai Notari, davanti al singolare presepe costruito dal campione mondiale di “stone balancing Andrea Meiutilizzando macerie del paese, a significare la ricerca di un nuovo equilibrio.

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Da qui ricominciamo- ha detto il sindaco Gentilucci- dai nostri ragazzi, dalla cultura, dalla comunità. Se torniamo indietro di un anno e pensiamo allo stato d'animo di allora- ha proseguito- nessuno avrebbe mai pensato di raggiungere, in tempi così rapidi, un risultato del genere. Col cuore pieno di gioia, estraniandoci da tutte le difficoltà e pensando a come ripartire, oggi riapriamo le porte della scuola e riapriamo il futuro di una comunità”.  

Sicura, ecosostenibile, innovativa, la struttura, costata 1,6 milioni di euro, sorge sullo stesso luogo dell’edificio lesionato dal sisma; pronta a d accogliere gli alunni della primaria e secondaria di primo grado, suddivisi in otto aule, la nuova scuola si sviluppa su due piani per circa 1300 metri quadrati di superficie.  L’edificio prevede due spazi interdisciplinari, gli uffici della direzione didattica dell’Istituto comprensivo “ Mons.Paoletti” e un accogliente ambiente multifunzionale per spettacoli musicali e attività teatrali.Tutte le classi sono complete di dotazioni multimediali e nuovi arredi 

“Un risultato concreto ottenuto grazie ad una forte sinergia tra pubblico e privato – ha detto Mangialardi- segno tangibile di cosa si può ottenere quando si lavora uniti per un unico scopo”. “Un messaggio vero di speranza" anche a detta del presidente Pettinari, cui sono seguite le parole di Giuliano De Minicis, portavoce del Gruppo ‘Succisa Virescit’ che ha tenuto a spiegare il significato del nome dato al progetto: reciso, ritorno a crescere. “ Noi, ci siamo spesi come dei compaesani di Pieve Torina. Abbiamo nutrito fiducia per questo progetto segno di speranza per tutti coloro che hanno dato il loro contributo, dai bambini che hanno messo a disposizione la loro paghetta allo.studio tecnico che ha donato il progetto. È stato un enorme villaggio di solidarietà; abbiamo costruito un bellissimo rapporto di umanità per arrivare a quello che volevamo: una scuola sicura, una speranza vera e fondata”.  

“Un passo significativo nel processo di ricostruzione – così Franco Gizzi, responsabile Protezione e Difesa Civile di Enel -. L’aver contribuito alla sua realizzazione e’ un’ulteriore testimonianza dell’impegno di Enel Cuore Onlus e del Gruppo Enel nel sostenere la ripartenza nei territori colpiti dal sisma, a cominciare dall’istruzione”.

“Avevamo fatto una promessa ai cittadini che non li avremmo mai lasciati soli e l’abbiamo mantenuta impegnandoci nella ricostruzione– ha commentato Alessandro Speca della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia -. “ La cosa più bella è una comunità che riparte- ha detto il Governatore Ceriscioli-. Sulla stessa linea di pensiero  l’ex Commissario alla Ricostruzione Errani che, ringraziando i donatori e soprattutto i cittadini per la pazienza che hanno avuto, ha sottolineato che “ripartire dalla scuola vuol dire dare speranza alla ricostruzione, dare futuro ad un territorio”.

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Presenti all’inaugurazione anche 15 bambini provenienti dalle scuole primarie di Jesi “ Collodi” e “Capannini” i quali, in segno dell’amicizia nata fra loro, hanno donato agli alunni di Pieve Torina un cd e un libro. A seguire il taglio del nastro e la benedizione della nuova struttura da parte del vicario dell’Arcidiocesi di Camerino San Severino Marche mons. Tranzocchi, fattosi portavoce del caloroso augurio inviato dall’arcivescovo Brugnaro.

Carla Campetella

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Martedì, 12 Dicembre 2017 16:36

I camerinesi chiedono "aiuto" alla Boldrini

 Una folta e variegata delegazione camerte, con in testa il sindaco Gianluca Pasqui, si è recata martedì 12 dicembre a Roma per essere ricevuta a Montecitorio dal Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini. Presenti, oltre ad una delegazione di Unicam, anche le scuole cittadine con una classe della primaria e una classe della secondaria dell’Istituto comprensivo Betti, rappresentanti degli studenti degli Istituti superiori insieme a dirigenti scolastici e insegnanti. “Abbiamo risposto “presente” al richiamo della presidente Boldrini la quale, oltre al sindaco, all’amministrazione e ai dirigenti dell’ente locale ha invitato la città – le parole del sindaco Pasqui – Abbiamo, quindi, pensato di di far venire delle rappresentanze della nostra comunità, a partire dai nostri figli. Un incontro con la Presidente Boldrini e con la Commissione Legislativa per trattare le tematiche che più stanno a cuore per la rinascita della nostra comunità. Ho ancora una volta rappresentato la necessità di rivedere il “cratere” in base a dei livelli di gravità. Non è possibile pensare, lo sto ormai ripetendo da tempo, che tutti i malati possano essere curati con la stessa medicina. Abbiamo bisogno di avere interventi mirati. Poi le cosiddette Zone Franche e le Zone Economiche Speciali. Anche in questo caso non è pensabile che tutte le iniziative legate a necessità migliorative di carattere economico si possano attuare per tutti alla stessa maniera. Tengo a precisare che non c’è da parte mia nessuna volontà di andare a togliere a qualcuno ciò che gli spetta. Mi è stato insegnato, però, sin da piccolo che chi va a prendere qualcosa di cui non ha bisogno lo toglie a chi a bisogno e per questo occorrono interventi mirati. Infine, ma non di minore importanza, le questioni relative alle sospensioni di mutui e tasse, al bonus che diventa fondamentale per chi vuole ricostruire, al personale e ad altre tematiche che ovviamente sono riconducibili a quella che dovrà essere la nostra ricostruzione. Un appuntamento sicuramente importante, con la peculiarità di avere le rappresentanze della città di Camerino all'interno delle mura di Montecitorio”.

 

L'arrivo della Presidente Boldrini

 

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La delegazione di camerinesi a Montecitorio

 

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Rappresentanti dei licei di Camerino

 

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L'attesa della delegazione di cittadini

 

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Il vice sindaco Roberto Lucarelli

 

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È fissata per sabato 16 dicembre alle ore 10 la cerimonia di apertura della nuova scuola di Pieve Torina

Sono trascorsi soli dodici mesi dall’inizio della raccolta fondi per la costruzione del nuovo edificio  che ha coinvolto numerosissimi privati, associazioni, enti e aziende di ogni parte d’Italia e dall’estero, in un grande progetto diffuso di solidarietà attiva. 

Famiglia Bezos, Enel Cuore onlus, Fondazione Teatro alla Scala, Auser, Diego e Monica Piacentini, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, Gruppo Succisa Virescit e lo stesso comune di Pieve Torina (cui sono confluite  donazioni di privati, raccolte anche da altre amministrazioni), hanno costituito un fondo di oltre un milione e cinquecentomila euro per la costruzione dell’imponente struttura che si sviluppa su oltre 1280 mq., il cui progetto architettonico è stato donato dal Gruppo Succisa Virescit che ne ha seguito attivamente le varie fasi del complesso iter realizzativo. Il nuovo plesso scolastico è costituito da una struttura innovativa, ecosostenibile, sicura (in classe d’uso 4) che si articola su due piani, in cui sono distribuite otto aule per la Primaria e Secondaria di primo grado, due spazi interdisciplinari, un ambiente multifunzionale per attività teatrali e gli uffici della direzione dell’Istituto Comprensivo ‘Mons. Paoletti’. Tutte le classi sono complete di nuovi arredi e dotazioni multimediali.

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Si tratta di una struttura scolastica ‘definitiva’, realizzata con il contributo di privati che con disinteressato spirito di solidarietà si sono prodigati per realizzare un sogno intorno al quale può ricrescere la comunità colpita dal sisma. Un’opera fortemente voluta dal sindaco Alessandro Gentilucci per la rinascita di Pieve Torina, che parte dai giovani, dalla formazione, dalla cultura e dalla bellezza, ritenuti pilastri fondamentali per tornare finalmente a vivere con serenità il presente e guardare con fiducia il futuro. L’inaugurazione sarà una grande festa per i ragazzi, gli insegnanti, le famiglie di Pieve Torina e per tutti i donatori che parteciperanno all’evento, condividendo un importante e gioioso momento della vita di questo paese che sta tenacemente cercando di ritrovare una meritata ‘normalità’.

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Alla mattinata, condotta dal giornalista Paolo Notari, parteciperanno rappresentanti delle istituzioni, giovani studenti di scuole che hanno sostenuto il progetto, provenienti dalle Marche e da altre regioni, i musicisti di Marche Music College. Durante l’evento, Andrea Mei, campione mondiale di ‘stone balancing’, costruirà con le macerie di abitazioni abbattute, un singolare presepio per significare la ‘ricerca di un nuovo equilibrio’.

 

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Facendo seguito all'invito fatto dalla  Presidente della Camera on. Laura Boldrini lo  scorso 30 ottobre nell’occasione della visita in città ad un anno dal sisma,  le comunità di Camerino, di Arquata e Pescara Del Tronto, questo martedì 12 dicembre saranno a Montecitorio. A Roma saranno il sindaco Gianluca Pasqui, con assessori, consiglieri e segretario comunale e una delegazione camerte  di circa 150 persone.

Un’occasione di confronto- aveva detto la terza carica dello Stato a Camerino- sulla ricostruzione post terremoto. L’intento, quello di cercare di collaborare a fornire soluzioni possibili alle istanze, nell’ottica di riuscire a dare delle risposte concrete”.

Folta e variegata  la delegazione camerte che partirà alla volta della capitale: due gli autobus organizzati dall’amministrazione comunale che si uniranno a quelli della delegazione di Unicam. Saranno presenti anche le scuole cittadine che parteciperanno con una classe della primaria e una classe della secondaria dell’Istituto comprensivo Betti, rappresentanti degli studenti degli Istituti superiori insieme a dirigenti scolastici e insegnanti. Si aggiungeranno rappresentanti delle associazioni cittadine, del mondo del lavoro e delle professioni, dipendenti comunali, rappresentanti dei servizi. Le scuole di Camerino hanno aderito con entusiasmo all’invito che prevede anche la visita del palazzo di Montecitorio. Per gli amministratori, l’occasione per rappresentare le necessità del territorio nel programmato incontro con il comitato legislativo della Camera dei Deputati. Nel pomeriggio l’incontro con la Presidente della Camera on. Boldrini.

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A Camerino intanto, nella sala riunioni della sede provvisoria comunale, alla presenza del Responsabile del settore Affari Generali e dei dipendenti comunali, questa mattina è avvenuta l’estrazione per l’assegnazione delle Sae. Volti trepidanti in attesa nell’affollatissima seduta pubblica dalla quale, nel rispetto dell’ordine progressivo della graduatoria, stilata secondo le priorità e i criteri stabiliti dall’amministrazione comunale e secondo la tipologia di Sae spettante in base alla composizione del nucleo familiare, sono strati estratti i numeri delle Sae abbinati al nucleo familiare in graduatoria, in relazione alle singole aree di pertinenza ( Vallicelle, Cortine, San Paolo, frazioni).  Procedura d’ufficio senza sorteggio invece per l’assegnazione di 2 Sae destinate a nuclei familiari con più di 6 componenti.

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Due giorni di importanti risultati per il  Comune di Camerino: mercoledì scorso l'incontro con  il commissario per la ricostruzione, on. Paola De Micheli e,giovedi, in videoconferenza, il capo della protezione civile nazionale, Angelo Borrelli.

" Grazie alla sua vicinanza- afferma una nota del vice sindaco Roberto Lucarelli-, abbiamo potuto fare un significativo passo in avanti su cinque problematiche che stavano creando difficoltà lungo il percorso di gestione dell’emergenza. In primo luogo si è infatti trovato l'accordo per riprendere tutte le messe in sicurezza nel centro storico dopo che la Regione aveva negato, in prima battuta, il riconoscimento del 10% spettante ai professionisti che avevano progettato le opere. Si è trovato un accordo che sostanzialmente riconosce il dovuto e permette di pianificare con maggiore chiarezza i prossimi progetti di messa in sicurezza.

Sul tavolo anche il tema del potenziamento degli impianti fognari e di scarico lungo il fosso dello “Scarico” con l'impegno da parte della protezione civile nazionale a coprire una spesa di circa 3,2 milioni di euro. Per quanto riguarda, invece, la costruzione del nuovo carcere e della nuova caserma dei carabinieri si faranno carico delle opere il Ministero di grazia e giustizia e il Ministero della difesa, mentre le strutture che ospitavano fino al sisma il carcere e la caserma rientreranno nel piano della ricostruzione, chiaramente con destinazioni da ridefinire. Relativamente alla struttura provvisoria che attualmente ospita la compagnia dei carabinieri, le spese sostenute dal nostro Comune saranno interamente rimborsate così come sarà rimborsato quanto speso per l'allestimento del Camerino City Park. Una cifra significativa, quest'ultima, che in un primo momento era stata lasciata interamente sulle spalle del Comune di Camerino. In considerazione dei nuovi assetti cittadini - continua la nota- abbiamo sottoposto alla protezione civile Nazionale e alla Regione, anche la problematica relativa alla necessaria realizzazione di un nuovo terminal bus (nei pressi del polo scolastico provinciale in zona Madonna delle Carceri) e di un percorso pedonale sulla Ex S. P. 256 che colleghi la nuova area commerciale in corso di realizzazione con il campus universitario. Un progetto complessivo, quello del terminal e dell’attraversamento, che costerà indicativamente 1 milione e 700 mila euro, e per il quale abbiamo già ottenuto importanti rassicurazioni, oltre che l'invito a procedere con una prima progettazione di massima. Grazie, dunque, alla protezione civile nazionale per averci dato modo di spiegare nello specifico le nostre istanze e averci così consentito di dimostrare che non stavamo chiedendo la luna ma solo la risoluzione di problematiche che rischiavano di bloccare un percorso di uscita dall'emergenza che certamente non è terminato.

Siamo convinti - conclude Lucarelli- che l'opportunità dataci dal commissario De Micheli e dal dottor Borrelli di incontri settimanali (o comunque con cadenza regolare) specifici su Camerino (a Roma o a Camerino) rappresenti una reale volontà di aiutarci a trovare soluzioni concrete e operative"


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Un'altra giornata di festa quella del 7 settembre per la comunità di Pieve Torina. Consegnate ad altrettante famiglie le chiavi di 26 casette. Ancora un segno di ripartenza per la frazione di Antico e per l'area La Serra, i cui residenti hanno ricevuto le chiavi dalle mani del sindaco Alessandro Gentilucci e dell'assessore regionale con delega alla protezione civile Angelo Sciapichetti.

8 le Sae consegnate ad Antico, 18 quelle dell'ultimo stralcio dell'area La Serra. Una luce oltre il buio per tante famiglie costrette  a vivere lontano, in sistemazioni di fortuna o nelle strutture ricettive della costa; molti di loro da oltre un anno, quotidianamente raggiungono dal mare il paese per lavorare; poter finalmente tornare ad abitare la propria terra, seppur in soluzione temporanea, ha un significato e un valore indescrivibile. Non a caso il sindaco Gentilucci, nel sottolineare la determinazione della sua gente, ha voluto segnalarne la grande dignità. Sulla stessa linea l'intervento di Sciapichetti il quale, nel portare il saluto del presidente Ceriscioli impegnato a Roma nella consueta riunione della cabina di regia, ha ringraziato la popolazione per il coraggio e la pazienza dimostrata nei lunghi mesi di attesa.  In evdenza nelle parole dell'assesore  il segnale di speranza racchiuso nel riconsegnare alle famiglie delle abitazioni temporanee e, soprattutto, nell'approssimarsi delle festività natalizie.

" E' quello che siamo riusciti a fare in una situazione di grande difficoltà- ha dichiarato- Un passo importante verso la ricostruzione delle identità e delle comunità; il nostro impegno è quello di riportare i cittadini dov'erano e, possibilmente, creando delle occasioni di sviluppo per dare la possibilità ai ragazzi di rimanere a lavorare in questi luoghi.  Non è facile, perchè abbiamo alle spalle un periodo drammatico e ci aspettano ancora i momenti molto complessi e difficili della ricostruzione. La consegna delle casette segna il passaggio dall'emergenza appunto alla ricostruzione e tutta l'operazione va fatta insieme, così come abbiamo fatto finora qui a Pieve Torina, forti di un grande spirito di comunità e di collaborazione con l'amministrazione comunale che, a cominciare dal sindaco e a nome del presidente, della Giunta e del Consiglio regionale, sento di ringraziare".

" Quello di oggi- ha detto il sindaco Alessandro Gentilucci- è un altro piccolo tassello di tanti risultati  susseguitisi nel tempo. Pian piano cerchiamo di tornare ad una pseudo- normalità, sapendo che otterremo la normalità vera,solo  quando ognuno di noi potrà tornare a stare nella  propria abitazione. Oggi però è un doppio momento di festa perchè nella frazione Antico abbiamo consegnato 8 casette e con le 18 di  Pieve Torina si conclude il percorso dell'area La Serra, iniziato 20 giorni orsono.  Il tutto ottenuto anche in tempi brevi se consideriamo che la fatica che fa un'impresa è quella che ci vuole quando si deve ricostruire da capo un'abitazione. Tra pochi giorni inaugureremo anche la scuola e quello che si respira è il senso della resilienza, la forza che ha la gente di rimanere nei territori e resistere; questo siete voi con la vostra voglia di tornare ad essere cittadini di Pieve Torina".

Con la consegna di oggi salgono a 161 le Sae che hanno permesso il rientro in paese  di altrettante famiglie.  " La speranza di rivedere per Natale riunita tutta la comunità- ha detto Gentilucci- è davvero qualcosa che ci riempie di orgoglio. Stiamo cercando di tornare alla normalità: sabato 16 dicembre inaugureremo la nuova scuola, un edificio bello e funzionale, dotato di tutte le migliori infrastrutture. Una scuola che è posizionata al centro del paese e sulle macerie della vecchia struttura e il tutto, per agganciare il futuro della Pieve Torina che sarà, a contatto con le nostre radici, con la parte storica del campanile e della Pieve, con i ricordi di dove siamo cresciuti. Oggi si è chiuso un percorso con l'ultimazione de La Serra e la consegna di Antico. Decentrando delle aree abbiamo voluto mantenere un presidio con il territorio per quanto riguarda la frazione di Antico, dove risiedono alcune famiglie. L'auspicio per La Serra - ha aggiunto il sindaco- è che si colleghi con il villaggio tutirstico sovrastante perchè, l'emergenza finirà e nel momento in cui le persone rientreranno nelle loro case ricostruite, l'area potrà diventare un qualcosa di attraente e fruibile all'interno di percorsi turistici, finalizzati a portare gente nei nostri territori e a far apprezzare le bellezze artistiche ,culturali, enogastronomiche e soprattutto paesaggistiche che sono la nostra ricchezza".   

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