Notizie di politica nelle Marche

Ricusata la lista del Partito Comunista alla Camera con candidato il sindaco di Gagliole avv. Mauro Riccioni. Motivo:  alcuni certificati di iscrizione nelle liste elettorali, sono stati forniti dai comuni  con PEC  anziché a mano. L’avv. Riccioni ha già depositato ricorso ed è attesa entro domenica sera una decisione della Corte Suprema di Cassazione.

“ Sostanzialmente- spiega Riccioni- siamo presenti al Senato e le firme che abbiamo raccolto, corroborate da certificati ritirati a mezzo PEC  dagli uffici anagrafe dei comuni ove i cittadini hanno firmato, sono state perfettamente considerate valide. Alla Camera dei deputati, per quanto riguarda il Collegio Marche 02 province di Ancona e Pesaro- prosegue Riccioni-, abbiamo prodotto certificati ritirati a mano nei comuni ove i residenti hanno firmato ma anche certificati ritirati a mezzo PEC, o tramite firma certificata, o a mezzo di certificati identificativi con tanto di protocollo, tracciabilità, asseveranti la conformità all’originale. Su presupposto, a nostro avviso errato, che in materia elettorale non possano essere utilizzate le PEC, non siamo stati per il momento ammessi alle elezioni. Abbiamo appena depositato ricorso e, entro domenica sera  comosceremo la decisione.

Il ragionamento è semplice- aggiunge il sindaco di Gaglliole-: è vero che le firme non possono essere raccolte a mezzo PEC tanto è vero che sono state raccolte personalmente e da me certificate in qualità di avvocato cassazionista ma i certificati che servono solo a corroborare le firme, certificando che la persona che ha firmato la lista, risiede effettivamente in quel comune, non equivalgono ad un modulo inviato via PEC, che non è ammesso e che per inviare, non abbiamo utilizzato presentando ogni cosa direttamente a mano. E’ dunque una parte di un discorso più complesso comunque ammessa dalla legge; in sostanza abbiamo utilizzato il sistema cartaceo; depongono a nostro favore pareri del Consiglio di Stato e della Cassazione, casi analoghi superati dalla Commissione Elettorale Centrale anche in relazione agli ultimi referendum. Pertanto noi confidiamo fortemente che la lista elettorale della Camera dei Deputati venga accolta dalla Commissione Elettorale Centrale.

C.C.

 

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Gli amministratori dovrebbero trovare un terreno abbastanza ampio e adeguato da creare un polo scolastico che possa, con il tempo, ospitare anche gli alunni delle medie poiché l’attuale edificio che li ospita, cioè il plesso Padre Tacchi Venturi, ha un indice di vulnerabilità pari a 0,60. La Corte di Cassazione, in una recente sentenza ha ribadito che per le scuole occorrerebbe invece un indice pari a 1. Cerchiamo dunque di essere lungimiranti. Questo l’incipit della nota dell’associazione 108 Una Scuola per la Vita, presieduta da Cristina Carboni, per chiedere che venga organizzata un’assemblea pubblica per discutere dell’argomento nuova scuola Luzio, che probabilmente sorgerà in un terreno tra il quartiere Glorioso e la frazione di Cesolo.

Sottolinea la mamma settempedana: Non vogliamo disquisire sul dove verrà ricostruita, le proposte infatti potrebbero essere potenzialmente infinite, tuttavia i nostri amministratori dovrebbero chiarire i motivi della loro scelta in unottica di condivisione, trasparenza e responsabilità - spiega - visto che per la sua realizzazione sono stati stanziati fondi pubblici per una cifra quantomeno ragguardevole. Per quanto ci riguarda, tenuto conto della fiducia accordataci da cittadini di tutta Italia che attraverso le donazioni hanno dimostrato un affetto profondo per la nostra causa, ci siamo sentiti obbligati, già nel mese di dicembre, a chiedere informazioni al vice commissario delegato per gli interventi di ricostruzione post sisma, Luca Ceriscioli, al direttore ufficio speciale ricostruzione post sisma, Cesare Spuri e al sindaco di San Severino Rosa Piermattei circa lo stato di avanzamento dei lavori, i fondi ed i tempi per la realizzazione della scuola provvisoria, dellItis e del nuovo polo”. Informazioni per le quali non è ancora giunta nessuna risposta, precisa Carboni. La speranza, dice, è che l’amministrazione possa accettare di organizzare un’assemblea pubblica “al fine di garantire una serena discussione sullargomento, scevra di qualsiasi strumentalizzazione e tesa al benessere dei bambini della nostra città”.

g.g.

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Anche il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, sarà a Caldarola, per sostenere la causa e le  motivazioni di una moltitudine di cittadini, decisi a richiamare attenzione sulla questione delle casette post sisma fai da te, la cui sanatoria, rischia in molti casi di diventare materialmente impossibile.

A Caldarola, proprio questo venerdì è infatti prevista l’illustrazione del progetto e delle caratteristiche del nuovo edificio scolastico “ De Magistris”, destinato ad accogliere 500 bambini già dal prossimo anno scolastico. Per l’occasione nella sala polifunzionale del paese  interverranno tra gli altri la Commissaria straordinaria per la Ricostruzione Paola De Micheli, e il presidente della Regione Ceriscioli.  L’incontro servirà anche ad illustrare la situazione del comprensorio ad un anno e mezzo dal sisma e, tutto fa pensare che sarà toccata anche la tematica dell’abusivismo legato alle casette provvisorie fai da te, realizzate vicine alle proprie case inagibil, da migliaia di famiglie in tutto il cratere. Il 31 gennaio era il termine entro il quale avrebbero potuto essere regolarizzati gli immobili temporanei, rinunciando al Cas. Il cd. decreto Salva Peppina in realtà, più che agevolare, sembra penalizzare ulteriormente la popolazione terremotata. Sulla spinosa questione, con lo slogan” Siamo terremotati non abusivi” ha indetto una manifestazione anche l'associazione " La terra trema noi no".

 

“ Sarò vicino alla gente del territorio- dichiara Pasqui- . Non può essere che strumenti come il “ Salva Peppina”, non riescano sostanzialmente a sanare quasi nient’altro. Sull’obbligo a rispettare la legge non si discute, tuttavia – aggiunge il sindaco di Camerino- qualora le normative non venissero modificate, noi ci troveremo con circa 1200 persone che verrebbero ad essere considerate abusive, nonostante siano terremotate e abbiano dovuto sopportare gravi difficoltà e danni. La mia presenza a Caldarola per chiedere  l'impegno reale del Commissario e di chi ha poteri, affinchè si intervenga con una normativa atta a consentire a queste persone, la possibilità usufruire temporaneamente delle situazioni che hanno approntato, e, fintantochè  non riusciranno a rientrare nelle loro case oggi lesionate. Ritengo che questi siano punti essenziali- conclude Pasqui- per non disperdere la nostra popolazione e per far ripartire tutto un motore, che non è solo quello della città di Camerino, ma è il motore di un intero territorio”.

C.C.

 

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Al via i lavori per promuovere la sottoscrizione del “Contratto di fiume” per il tratto più interno del bacino del Potenza. Si tratta di un territorio di 653 chilometri quadrati, caratterizzato prevalentemente da aree boschive, pascoli e campi e, scendendo a valle, anche da centri urbani come Pioraco, Castelraimondo, San Severino e Treia.

L’alta valle del Potenza è caratterizzata anche da ben quattro siti naturali.

Il Contratto di Fiume costituirebbe uno strumento di programmazione strategica per la riqualificazione ecologica, la mitigazione del rischio idraulico, la coesione e lo sviluppo sostenibile. Avrebbe l’obiettivo di tutelare e valorizzare i territori fluviali contribuendo allo sviluppo delle aree interessate.

A sostegno, sarebbero disponibili i fondi comunitari del ciclo di programmazione 2014-2020 e il progetto per lo sviluppo “Aree Interne”, in sinergia con Regione e altri enti locali.

Si metterebbe in campo un efficiente sistema di monitoraggio, il rilancio della manutenzione e della cura del territorio, favorendo lo sviluppo di economie agricole che contribuiscano alla riqualificazione paesaggistica, alla messa in sicurezza del territorio e a caratterizzare e migliorare la qualità delle coltivazioni.

I firmatari del Contratto si impegnerebbero anche a rendere fruibile il fiume alla popolazione dal punto di vista naturalistico, ricreativo, sportivo e culturale. Inoltre, verrà promossa la mobilità cosiddetta sostenibile, ovvero a piedi, in bicicletta o a cavallo.

A tal scopo si intende individuare un professionista specializzato nel settore della riqualificazione territoriale per coordinare i primi lavori, per una spesa di oltre 12mila euro.

I Comuni che potrebbero aderire al comitato promotore del Contratto di Fiume sono Castelraimondo (capofila per il progetto), Pioraco, Fiuminata, Sefro, Fabriano, Esanatoglia, Matelica, Camerino, Gagliole, San Severino, Treia, Serrapetrona, Serravalle di Chienti, Muccia, Nocera Umbra, Gualdo Tadino. Tra gli enti, oltre all’Unione Montana Alte Valli del Potenza e dell’Esino, Legambiente Marche, WWF Marche centrali, Riserva San Vicino e Canfaito, Consorzio di bonifica Marche, Regione Marche, Provincia di Ancona e di Macerata.

 

g.g.

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