Notizie di politica nelle Marche

“Non è il momento di dividersi. Certo che ci sono differenze rispetto ai danni subiti, ma dobbiamo lavorare insieme”. Anche i sindaci Pd del cratere maceratese intervengono sul dibattito creatosi dopo la proposta degli amministratori della montagna di suddividere il cratere in fasce di danno. Un’idea che ha già fatto molto discutere il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi e su cui si sta creando una vera e propria querelle. Ora anche Roberto Paoloni, primo cittadino di Belforte e responsabile degli amministratori locali del Pd maceratese, ha diffuso una nota proprio sull’argomento: “La nostra posizione sui temi legati al cratere è certamente quella di riconoscere in maniera molto chiara e netta che all’interno di esso vi siano delle differenze rispetto ai danni subiti e, soprattutto, rispetto alle condizioni di vita e di socialità in quei territori che hanno quasi completamente perso la maggioranza degli edifici pubblici e privati e numerose attività produttive e commerciali. Infatti - sottolineano - anche il secondo piano delle opere pubbliche prevede giustamente maggiori finanziamenti per i comuni più in difficoltà, e si è voluto con questo principio rispettare le esigenze specifiche di quei territori dove siamo consapevoli che oggi le comunità, seppur assistite, si trovano ad affrontare problematiche complesse”. Nel riconoscere tutto questo però, i primi cittadini affermano con forza quello che ritengono un concetto cardine per la ricostruzione, ovvero che “un cittadino terremotato è uguale in qualsiasi comune facente parte del cratere e anche fuori, se ha subito dei danni. Comprendiamo le paure dei sindaci maggiormente feriti ma riteniamo che non sia il momento di dividersi poiché questa scelta non ci renderebbe certamente più forti”.

Una scelta del tutto inopportuna, secondo gli amministratori del Pd, quella di dividere adesso il cratere: “Non è il momento dei distinguo ma del lavorare insieme per il bene dei nostri territori. Non è il momento di escludere ma di affrontare con unità le prossime sfide relative alla ricostruzione”.

La necessità, dicono, è quella di confrontarsi quanto prima col nuovo Parlamento e soprattutto col nuovo Governo una volta che sarà formato, per risolvere tutte quelle problematiche che stanno rallentando e ingolfando il sistema di ricostruzione. Si dicono anche pronti a discutere con la Regione, l’attuale Governo e il commissario straordinario, e con tutti quei soggetti che possano contribuire a risolvere le varie questioni legate al terremoto “a partire dalle lungaggini che stanno impedendo, nonostante le risorse messe a disposizione, di vedere una reale ripartenza”.

Poi i sindaci Pd avanzano una richiesta al primo cittadino di Camerino Gianluca Pasqui, uno tra i promotori della suddivisione del cratere per fasce di danno: “Utilizzi il ruolo che l’Anci gli ha affidato, ovvero quello di responsabile sisma, e convochi con urgenza una riunione tra tutti i sindaci del cratere della nostra provincia in modo da discutere assieme quali siano realmente le difficoltà e le eventuali soluzioni per i comuni maggiormente colpiti. Siamo infatti disponibili a discutere se servano norme speciali per i territori con maggiori danni, ovviamente valutando con un metodo valido l’individuazione di quei paesi senza che qualcuno possa a secondo simpatie o amicizie escludere nessuno. La nostra - concludono - è una visione di unità per evitare guerre tra poveri che dividerebbe e frammenterebbe ulteriormente i territori”.

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Lettera aperta al sindaco di Camporotondo, professor Emanuele Tondi, a firma di Leo Marucci, consigliere comunale di maggioranza di Camerino:

"Caro sindaco,- scrive Marucci-.  io purtroppo la penso diversamente.

Credo che non sia questo il momento del buonismo a tutti i costi, anche in una famiglia ci sono momenti di screzio, non siamo alla Mulino Bianco.

Mentre un sindaco, congiuntamente alla sua (ex) Unione Montana, cerca di aiutare non solo il territorio che rappresenta, ma tutti gli altri comuni che sono nelle sue stesse condizioni, un altro sindaco mette in bocca di altri parole mai dette. Ecco già questo è un primo fattore discriminante grave.

Non riesco più ad essere buono: non possiamo più mettere tutto in un unico calderone, non passato un anno e mezzo e nelle condizioni in cui siamo.

Quando si parla di far tornare le persone nelle proprie case SIAMO TUTTI UGUALI, nessuno vuole fare distinzioni di nessun genere.

Quando si parla di AIUTARE TERRITORI TERREMOTATI non siamo tutti uguali!

Vantaggi fiscali, aiuti per la socialità e l'economia, lavori pubblici, etc, non possono seguire gli stessi criteri per tutta l'area del cratere. Sarebbe condannare a morte un territorio vastissimo. Se ho gli stessi vantaggi ad investire in un comune appenninico e a Tolentino, spiegatemi chi sceglierà il primo sito al secondo?

Qua non ci sono piazze per ritrovarsi, non si hanno negozi per i commercianti la vita è dura.

Si può e si deve lavorare UNITI,- conclude il consigliere comunale Marucci-  ma solo quando avremo la piena consapevolezza e conoscenza gli uni degli altri, senza secondi fini politico elettorali".

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Verrà prorogato al 31 luglio 2018 il termine per la presentazione delle domande per accedere al contributo della ricostruzione leggera, altrimenti in scadenza al 31 aprile prossimo. Lo ha annunciato la Commissaria per la ricostruzione Paola De Micheli, intervenuta a Castelraimondo per la consegna delle 9 SAE dell'area del parco fluviale." L'ordinanza di proroga è stata già approvata- ha dichiarato De Micheli- e verrà registrata in settimana" 

La Commissaria ha anche fornito delle precisazioni sulla "busta paga pesante", per la quale  potrà essere rivisto sia il termine, sia la modalità di restituzione. " Io credo che sia assolutamente una scelta possibile e che sicuramente sosterremo con la struttura del commissario;  è del tutto evidente che ci vuole una legge per poterlo fare quindi, ci vuole un governo che si insedi è che ci consenta prima del termine della fine di maggio di poter fare sia lo spostamento dell'avvio delle rate che l'allungamento del numero di rate ci vuole una legge. Quindi noi sosterremo questa richiesta con il prossimo governo non appena si insedierà e dal Parlamento e, per quel che mi riguarda, ovviamente la voterò. Naturalmente la decisione su eventuali decreti, non la prendo io ma il Presidente della Repubblica.

Paola De Micheli non si è sottratta alla domanda relativa alla  suddivisione per fasce del cratere, in relazione agli effettivi danni. " Anche per questo- ha detto- ci vorrà una legge , in quanto credo che una suddivisione per fasce, implichi una richiesta di tipologia rimodulata di interventi.  Così come ho avuto modo di dire in tutte le occasioni che mi hanno visto stare nelle Marche- ha aggiunto-  io credo che sia giusto che arrivi una proposta dal territorio;  i sindaci si stanno confrontando sui criteri da proporre al Parlamento e credo che il Parlamento discuterà su una proposta già strutturata da parte dei sindaci.  E'  del tutto evidente che questa deve essere un'opportunità per questo territorio e non deve diventare un problema ma, immagino che la discussione che è stata avviata da qualche settimana qui nelle Marche, produrrà un risultato positivo. Io su questo ho già avuto modo di confrontarmi con i primi cittadini e anche con quelli che sono di parere contrario a tale distinzione". 

 

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Conoscere la reale situazione del parcheggio meccanizzato, progettare la sua ristrutturazione, valutare l'eventuale possibilità di procedere al cambio di destinazione d'uso del parcheggio suddetto. E' questo l'oggetto di un'interrogazione scritta presentata al sindaco di Camerino Gianluca Pasqui da parte dei consiglieri di minoranza Andrea Caprodossi, Fabio Trojani e Marco Fanelli. "Poichè non si conosce lo stato reale del parcheggio meccanizzato e la funzionalità non è più la stessa dei periodi precedenti al sisma – si legge nella stessa – i sottoscritti consiglieri impegnano l'amministrazione comunale a rendere agibile nel più breve tempo possibile il parcheggio meccanizzato e a valutare la possibilità di cambiare l'uso dell'immobile. A tal fine si propone di destinare la struttura integralmente o in parte a deposito di mobili e suppellettili da parte dei cittadini del centro storico, che ne facciano richiesta, durante la fase della ricostruzione degli edifici lesionati".

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Sulle dichiarazioni del sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, contrarie alla divisione dei Comuni del cratere, interviene anche il “Comitato 30 ottobre” che per descrivere il comportamento del primo cittadino usa le parole della celebre canzone di Betty Curtis “Soldi, soldi, soldi”. "Il nostro sindaco se la suona, se la canta e se la balla – scrive il comitato in una nota - Il suo comunicato è  la lamentela di un bambino non invitato ad una festa di compleanno. Peccato però che non stiamo parlando di feste. Parliamo di terremoto, di distruzione di case e  della vita di tutte le persone che hanno perso la propria.  A quasi due anni dal sisma non è accettabile da parte di un sindaco di un Comune che ha più di 4 mila persone ancora sfollate parlare di costruzione  di tensostrutture, ristrutturazione di bocciofile o nuovi campi da tennis. La zona container sembra ancora una sede di un contingente militare all'estero. Per non parlare della pazienza chiesta alle 238 persone che abitano lì da quasi due anni. La pazienza caro sindaco è finita – prosegue la nota - .

Siamo stanchi dei suoi continui attacchi sterili. Vogliamo i fatti e le famose case (solo 23) promesse in consegna a novembre 2017".

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Pezzanesi dice “no” alla scissione dei Comuni del cratere e spiega il perché della sua opinione.

La terra contina a tremare e continua a tener banco, dunque, la questione che riguarda lo scontro tra i Comuni colpiti dal terremoto.

Determinato e convinto l’atteggiamento del sindaco di Tolentino sul tema della richiesta di scissione di alcuni Comuni del cratere che, secondo lui, andrebbe inevitabilmente a ledere la coesione tra le Comunità colpite.

<<La realtà del sisma è ben chiara a tutti noi – afferma il primo cittadino - sappiamo perfettamente quali siano le drammatiche condizioni in cui versano i Comuni epicentro del sisma e di sopralluoghi e di occasioni per costatarne la gravità ne abbiamo avuti già tutti molti e non vi è quindi bisogno di escursioni supplementari, ma questo non può dar adito agli scissionisti di credere che realtà molto più grandi, in termini di popolazione e patrimonio immobiliare, come Tolentino o San Severino Marche, ad esempio, che hanno avuto interi quartieri semi distrutti e il cui dato per persone e immobili colpiti da solo supera la popolazione degli interi Comuni sostenitori della scissione, abbiano riportato danni meno importanti, anche se ovviamente in alcuni casi meno appariscenti a livello apocalittico.

A Tolentino e San Severino Marche, ovviamente, vanno aggiunti, realtà similari quali Caldarola, Serrapetrona, Castelraimondo, Fiuminata, Sarnano, San Ginesio, Cessapalombo, Camporotondo, Colmurano, Mogliano, Loro Piceno, Ripe San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Gualdo, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Treia, Macerata, Corridonia, Pollenza, Matelica, ecc., luoghi dove la furia del terremoto, in alcuni casi, ha sconvolto duramente i connotati del patrimonio locale pubblico e privato.

Non è accettabile – continua Pezzanesi - che qualche sindaco abbia inopportunamente ignorato tutto questo e invitato altri colleghi a sostenere la scissione, quantunque vantaggiosa o doverosa , a loro dire, per i loro territori>>.

Giuseppe Pezzanesi va dritto al punto e si riferisce al sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui: <<Sindaco nominato notte tempo dal presidente nazionale dell’Anci - accusa - su segnalazione non precisa di qualcuno, responsabile del coordinamento e portavoce dei sindaci del cratere delle quattro regioni colpite dal sisma che a seguito della nomina, a più di un anno a questa parte, si è rivelato talmente attivo sul problema del sisma da non convocare mai alcuna riunione dei sindaci stessi né tantomeno scrivere loro due righe su qualsiasi urgente tematica. Colui che pretende di dare lezioni al sindaco di Tolentino, probabilmente per indole, non si è distinto per il gioco di squadra che avrebbe dovuto fare, dato il prestigioso incarico, ma per l’organizzazione della tentata fuga verso un cratere più gratificante rispetto a tutti gli altri danneggiati del sisma, con al seguito gli undici Comuni firmatari del documento ed inventa, per l’occasione, un nuovo metodo di convocazione dei tavoli di discussione, delegando per lo stesso invito il “Signor Sisma” in quanto a quella riunione casuale c’erano solo i sindaci che avevano sentito la scossa, mancando di rispetto agli altri sindaci del cratere>>.

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Incontro a Roma tra i parlamentari marchigiani del PD, Alessia Morani, Mario Morgoni, Francesco Verducci e la Commissaria Straordinaria per la Ricostruzione Paola De Micheli.

Al centro del confronto, questioni che riguardano il completo superamento dell’emergenza e l’avvio della ricostruzione nei territori colpiti dal sisma. “ L’incontro con la commissaria – riferisce il senatore Morgoni- è servito a fare un quadro della situazione, delle criticità e delle questioni aperte, per capire quali possono essere i passi che andranno fatti, da qui in avanti, per cercare di dare risposte alle aspettative dei cittadini. Uno degli elementi su cui ci siamo soffermati – continua Morgoni - è stato quello della “busta paga pesante”, con una richiesta esplicita da parte nostra, di una ulteriore proroga dei i termini per la restituzione. La situazione è infatti ancora di piena emergenza e, costringere oggi il cittadino a sobbarcarsi il peso di restituire quello che è stato uno sgravio di cui si è usufruito per un anno, non avere più quel vantaggio e avere in più invece un ulteriore onere da versare allo stato diventa improponibile per cui, in prima battuta abbiamo chiesto una disponibilità per un rinvio nell'inizio della restituzione delle somme e, da parte della commissaria abbiamo constatato una disponibilità che, adesso dovrà tuttavia trovare ora nel governo attuale,( se ancora non si riuscirà a costituirne uno nuovo) una altrettanta disponibilità a inserire questo provvedimento nel Documento di Economia e Finanza, con la relativa copertura anche perché bisogna trovare delle somme per rispettare questa volontà. La posposizione di questo termine- spiega il senatore-  per lo Stato significa infatti un onere che dobbiamo essere in grado di coprire e, questo, lo deve fare ovviamente un atto del governo che recepisca tale situazione. La commissaria si è comunque impegnata a sottoporlo al governo attuale o al governo che subentrerà.  Abbiamo inoltre valutato anche tante altre situazioni;  tra queste quella concernente la situazione dei 'piccoli abusi edilizi'  che precludono la possibilità di sancire la conformità del progetto che viene presentato, rispetto a quella che era la situazione precedente; Tante le situazioni di questo genere che al momento, precludono la possibilità di far procedere molti progetti e la conseguente richiesta  di contributo allo Stato. Essendo la situazione piuttosto diffusa, la De Micheli sta lavorando per fare in modo che si possa produrre un provvedimento normativo da inserire in un prossimo decreto che riesca  a rappresentare una sorta di sanatoria. Parliamo di una sanatoria chirurgica,  cioè ovviamente limitata  ad aspetti e ad abusi marginali che non incidano sugli equilibri paesaggistici e che non stravolgano quello che è l'impianto urbanistico esistente, in modo che si possa sbloccare questa situazione sicuramente riferita a oltre il 50% degli interventi che debbono essere fatti. Altra richiesta quella concernente un ampliamento del decreto diciamo così detto “salva Peppina” che ha avuto un'applicazione molto limitata. Esigenze e richieste in questo senso anche da parte dei sindaci, motivano  la necessità di un intervento di ampliamento della possibilità di sanare quelle situazioni che hanno visto i cittadini realizzare manufatti e soluzioni abitative di emergenza e provvisorie nell'area di pertinenza o cortilizia della propria abitazione e, occorre fare in modo di riuscire a sanare queste situazioni che si evidenziano come situazioni di necessità".

Tra i temi affrontati anche una serie di altre questioni  tecniche  e operative che saranno al centro delle ordinanze in corso e, in attesa di approvazione da parte la Corte dei Conti e, che da qui a 15- 20 giorni saranno definitivamente emanate, conferendo un ulteriore slancio alla ricostruzione in termini di snellimento dell' iter, maggiore chiarezza e linearità nelle procedure, anche per quel che riguarda l'edilizia pubblica e privata. Nell'occasione del confronto, i parlamentari si sono naturalmente fatti portatori dei messaggi e delle richieste che recentemente i sindaci hanno evidenziato e sottoscritto inviandole alla loro attenzione.  

  "Abbiamo constatato sensibilità e attenzione da parte della Commissaria,  persona  competente, dotata di capacità d’iniziativa, pragmatismo e concretezza. Questo è importante- conclude Morgoni-  perché, a fronte di tante risorse stanziate, c’è bisogno di allargare qualche strettoia che si è verificata in questi mesi e, far partire finalmente con maggior decisione l'opera di ricostruzione

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Il terremoto ha non solo sconvolto un intero territorio, ma continua a produrre anche conseguenze in capo alle popolazione che quasi due anni sono costrette a fare i conti con gli effetti del sisma. Uno di questi riguarda la restituzione di quanto dovuto per la cosiddetta busta paga pesante, somme che gli interessati dovranno rendere al fisco a partire dalla fine del prossimo mese di maggio. Una questione su cui prende posizione, a titolo strettamente personale, Giancarlo Marcelli, dirigente scolastico dell'Istituto “Antinori” di Camerino, con l'intento di stimolare i parlamentari. “Il tema nasce da una constatazione oggettiva – le parole del dirigente Marcelli - Quando si gestisce una comunità come una scuola, quando le persone che hanno lavorato in quella comunità scossa da situazioni drammatiche si deve cercare di interpretare il disagio che si ripercuote su queste persone, siano esse adulti o ragazzi. Ecco, allora, che bisogna affrontare le questioni con la dovuta correttezza. Dal mese di maggio, per 24 mesi, i dipendenti delle pubbliche amministrazioni che hanno avuto la possibilità di percepire la cosiddetta busta paga pesante, cioè priva degli oneri associati alla fiscalità, devono tirare fuori tutte le somme che non hanno avuto trattenute. Si tratta di importi abbastanza elevati. Ritengo che si debba considerare come dalla data in cui la busta pesante è stata elargita al momento in cui viene richiesta la restituzione non è cambiato molto nello scenario del territorio. Ci sono ancora molte persone che sono in autonoma sistemazione, gente che viaggia avanti e indietro dalla costa, situazioni continue di disagio. Forse era il caso non di non dare questa opportunità, visto che le persone sono ancora nelle stesse condizioni di allora dal punto di vista economico e si trovano in assoluta difficoltà perché rischia di trovarsi con uno stipendio dimezzato o, nei casi peggiori, quasi ridotto a zero. Perché questo deve accadere? - si chiese Marcelli - Perché al disagio del vivere con difficoltà si deve aggiungere quello di vivere nella povertà? Non riesco a capirlo e per questo ho sensibilizzato non solo le istituzioni di cui faccio parte, ma anche i rappresentanti in Parlamento chiedendo loro di adoperarsi per ridurre tali disagi. Non è necessario aggiungere al danno anche la classica beffa”.

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"Sbagliate e fuori misura le affermazioni del sindaco Pezzanesi su presunte classificazioni tra città terremotate di serie A e di serie B". Dopo il commento del sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, a seguito della lettera di alcuni sindaci dell'entroterra inviata ai neo parlamentari, interviene anche l’associazione “Città in Comune” nata da iscritti e simpatizzanti della lista "Tolentino in Comune" che ha partecipato alla scorsa tornata elettorale amministrativa. "Pezzanesi si sente discriminato? – si legge nella nota pubblicata anche sulla pagina Facebook dell’associazione - Dopo che, a un anno e mezzo dal sisma, ha rifiutato categoricamente di installare una sola SAE perché a Tolentino non servono, ora si agita perché i sindaci dei comuni montani che hanno subito danni molto pesanti chiedono comprensibilmente di poter differenziare il cratere. Dopo che a Tolentino sono piovuti 20 milioni per interventi sugli edifici senza che in un anno e mezzo lui abbia costruito nulla per i terremotati, avendo prodotto solo carta, mentre i sindaci che hanno seguito scrupolosamente e responsabilmente le direttive della protezione civile e i protocolli per la gestione dell’emergenza devono ancora vedersi completare la consegna delle casette". L’associazione non si trova d’accordo, dunque, con quanto dichiarato dal sindaco in merito alla gestione dell’emergenza dopo il sisma. "A Pezzanesi occorrono ripetizioni di logica – prosegue la nota - di misura e di senso del bene comune. O il terremoto a Tolentino ha fatto danni gravi e allora si attrezzi per dare risposte abitative subito e costruisca le SAE per chi ha diritto, oppure abbia la decenza di tacere di fronte a comunità distrutte o semidistrutte dal terremoto. Non solo sta ignorando i bisogni dei tolentinati che hanno perso la casa e ritardando irresponsabilmente l’adozione di risposte concrete, ora sta anche pregiudicando con atteggiamenti arroganti il ruolo che Tolentino riveste quale avamposto naturale e storico del territorio montano della provincia".

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IIl sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, con una lettera  inviata ieri, ha invitato tutti i parlamentari eletti nella circoscrizione Marche a visitare la città ducale allo scopo di renderli partecipi e consapevoli della situazione post sisma, della sua gravità e delle numerose problematiche che impongono una soluzione e un decisivo cambio di passo. La proposta di incontro è per questo sabato 21 aprile, con una visita in zona rossa a cui seguirà una riunione che si svolgerà nella sede provvisoria del Comune, presso la CONTRAM in via Le Mosse n. 19. Il primo cittadino ha voluto invitare contestualmente a partecipare all'incontro con i parlamentari tutti i sindaci del territorio della ex Comunità Montana di Camerino, che, di fatto, si trovano nelle stesse condizioni della cittá ducale

“Il terremoto ancora oggi manifesta costantemente e significativamente la sua esistenza, ricordando, agli abitanti degli appennini della provincia di Macerata, la loro precarietà – questo uno stralcio della comunicazione inviata ai parlamentari –. Considerato lo stallo della ricostruzione e la situazione tutt’ora assolutamente emergenziale dell’intero territorio, ritengo per me doveroso proporvi un incontro a Camerino, allo scopo di rendere tutti voi consapevoli della situazione, della sua gravità e delle numerose problematiche che impongono una soluzione e un decisivo cambio di passo. Ritengo, dunque, che da subito, senza ulteriori dilazioni, non si potrà prescindere per questa terra dal porre il terremoto ai primi posti dell’agenda parlamentare e di governo. Nel ringraziarvi per la cortese attenzione che mi avete dedicato leggendo questa mia, vi aspetto a Camerino, sabato 21 aprile 2018, alle ore 9.00. In tale data dopo una visita alla zona rossa, la più grande zona rossa del cratere, alle ore 11.00 vi propongo un incontro con i Sindaci di questo territorio meraviglioso, dalle tante ricchezze, prima fra tutte la tenace gente che lo abita”.

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