Notizie di politica nelle Marche

Non ha gradito la visione dell’insieme, di quella che definisce  “una sorta di fuga in avanti “, il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, le cui dichiarazioni contestano la richiesta dei sindaci dell’entroterra, di revisionare la suddivisione del cratere in base al livello di danni effettivi riportati dai comuni. “ Non metto in dubbio che l’entroterra, sotto il profilo della devastazione, sia più colpito rispetto alla nostra città che ha meno crolli, ma ha comunque 3956 edifici danneggiati e molti in maniera grave. Il discorso è che il terremoto è una disgrazia che ha colpito 4 regioni e il cratere di conseguenza ha una certa ampiezza. Le problematiche di un comune rispetto all’altro sono diverse ma, non mi è piaciuta la fuga in avanti da parte di 11 comuni , senza peraltro coinvolgere gli altri e senza porsi la domanda se quei comuni che non sono stati chiamati, hanno le stesse problematiche che non valgono a diversificarli da quelli dell’entroterra(ad esempio di carattere emergenziale legate a scuole, sanità o al sociale). Il discorso più bello che abbiamo sempre portato avanti insieme, è quello dell’unità di intenti ed io, e con me gli altri sindaci di San Severino, Matelica, Castelraimondo, Fiuminata, Serrapetrona, non accetto nella maniera più assoluta di non essere stato minimamente avvisato della presenza di cariche dello Stato a Muccia, né minimamente coinvolto per un incontro che verteva sulla proposta di rivedere il cratere”.

Critica sul metodo adottato dai sindaci dell’entroterra, pur senza esprimersi sul merito, anche la sindaca di Serrapetrona Silvia Pinzi: “Pur constatando che effettivamente alcune realtà territoriali sono state ben più colpite rispetto ad altre e per quelle si potrebbero sicuramente approntare dei provvedimenti ad hoc, Serrapetrona è per così dire, a metà strada tra le due realtà. non abbiamo infatti la devastazione che si può ravvisare in altri territori, ma abbiamo tantissimi problemi, ancora molti sfollati e una percentuale molto alta di edifici inagibili. Il terremoto ha colpito tutti e in maniera diversa ed è qui che probabilmente andrebbero fatte dei regimi ad hoc e certamente specifici, senza però andare a distinguere perché poi andiamo a finire che il risultato è fare una discriminazione su chi è di serie A e chi, di serie B. Quello che vorrei dire è semplicemente che dovremmo andare tutti verso un'unica direzione; non partire in gruppetti che magari tentano di fare una volata per arrivare chissà dove e poi finisce tutto in una bolla di sapone. Diciamo sempre che l'unione fa la forza e in tantissime altre situazioni abbiamo dimostrato di esserne capaci; in questo caso è più dura, ma dobbiamo dimostrare maggiore unione e condivisione di idee e di intenti. Auspico che con i colleghi si possa andare avanti insieme , condividere le idee; poi uno i percorsi può abbracciarli o meno ma, quantomeno, deve essere condivisibile la strada”.

 Pronta è stata la risposta dei sindaci della montagna, alla polemica innescata dal sindaco di Tolentino.

“Siamo rimasti assolutamente sorpresi dalla reazione di Pezzanesi - afferma il sindaco Gianluca Pasqui- Lo sono anche a titolo personale perché conosco il sindaco da molti anni e debbo dire che non mi sarei mai aspettato una presa di posizione di questo genere e, sono convinto che non sia neppure in linea con quanto vuole la sua comunità. Noi non abbiamo mai chiesto l'esclusione, né di Tolentino, né di nessun altra località; questo io l’ho sempre precisato a chiare lettere e a chiare note, semplicemente, abbiamo chiesto che ogni comunità abbia la giusta medicina, che ci sia il giusto intervento per sanare i problemi di quella comunità. Leggere che ci sono terremotati di serie A e di Serie B, è un qualcosa che veramente lascia senza parole-  sottolinea Pasqui-; non riesco proprio a capire come l'esperto sindaco di Tolentino possa aver fatto ad intervenire in questo modo perché, significa voler ammettere già a priori che Tolentino evidentemente non ha le caratteristiche per essere ricompreso all'interno dei livelli delle fasce di danno. Ritengo invece e, sono assolutamente convinto, dell'esatto opposto e cioè, che tutti i comuni abbiano diritto di essere all'interno di un cratere ma, sono altrettanto convinto che deve esserci una diversificazione che è dovuta ai danni che ogni comune ha subìto, alle necessità che un comune ha e che sicuramente sono diverse rispetto ad altri comuni e quindi a degli interventi che debbono essere mirati, nessuno escluso e compreso Tolentino. Trovo inspiegabile quanto ho letto e quanto è stato affermato e mi auguro che lo stesso Giuseppe Pezzanesi se ne renda conto, tornando sui suoi passi e continuando a fare il buon amministratore quale è, senza voler andare ad inficiare richieste essenziali, non solo per chi è in montagna, ma anche per chi è in pianura e comunque, compresa la sua popolazione, abbia dei bisogni. Intervenire in quel modo, ripeto e sottolineo, significa autoescludersi, quando invece nessuno ha parlato di esclusioni

“ Non capisco come mai si risentano sindaci che stanno un po' meglio di noi, quando un cratere è composto da tanti comuni che non hanno quel livello di danneggiamento. Così il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci- “Invito e tutti coloro che vorranno essere partecipati delle condizioni del mio come degli altri comuni che fanno parte dell'ambito sociale 18, a recarsi presso i nostri territori; solo in questo modo riusciranno a capire, che danni di questa entità, neanche la seconda guerra mondiali li aveva prodotti. Dico anche che se si è tenuto un vertice a Muccia con Gentiloni e con il Commissario De Micheli, è perché le scosse si sono verificate a cavallo dei comuni di Muccia e Pieve Torina ed è evidente che il terremoto ha una precisa connotazione e caratteristica; mal si comprende però una lettera che in realtà dice restituiamo a tutti dignità che significa dire che chi ha subito più danni è giusto che abbia una priorità perché sennò perdiamo i territori. E allora, a chi dice no bisogna chiedere, se vuole che tutti siano considerati dalla stessa parte, se vogliono veramente perdere un determinato territorio. Quando porti un malato al pronto soccorso- continua Gentilucci- sì visita prima quello che è in codice rosso e, via via fino al codice bianco; è evidente che il nostro territorio, il comune di Pieve Torina , insieme a quello di Ussita, di Muccia e di Camerino, si trovano in codice rosso e non è possibile che vengano visitati e curati insieme a quelli che si trovano in codice bianco. In quella lettera abbiamo detto ‘diamo una priorità a questi territori per non perderli’ restituiamo il danno anche quelli che stanno a Fano che hanno subito un effetto diretto dal terremoto, a quel privato che ha subito un danno e una lesione alla sua abitazione. Abbiamo detto rifondiamo i soldi anche a queste persone e a quelle che stanno a Civitanova; il problema però è, che se non diamo una sorta di priorità, (questo è quello che si chiede nella lettera) noi alcuni territori li perdiamo. Io credo che questa sia una questione di condivisione da parte di tutti; una questione di buon senso e di dignità per un territorio che mi onoro di rappresentare”.

In tarda serata, il sindaco di Matelica Alessandro Del Priori ha informato che, tra primi cittadini del cratere e altri sindaci che ne sono rimasti fuori, si sta lavorando per preparare un documento congiunto. “ In realtà – dichiara Del Priori- la proposta di restringere il perimetro del cratere è sbagliata sotto tutti i punti di vista. E’ sbagliata nel merito e nel metodo- sottolinea- perché il problema vero non è quanto è grande il cratere; il problema della ricostruzione sono le procedure che sono troppo lunghe e la burocrazia che ci sta distruggendo. Il problema è soprattutto nel non aver fatto squadra fin dall'inizio: è questo il vero problema. Chi si nasconde dietro a cose politiche, probabilmente nasconde un'incapacità; questo è quello che andrebbe detto. D’altra parte, è sbagliato il metodo perché non si può fare una riunione ‘carbonara’ e ristretta tra un po’ di sindaci e andare dal ministro, dal Presidente del Consiglio, dal commissario e chiedere delle cose. Abbiamo fatto tutto in maniera collegiale fino ad ora per cui , ci aspettavamo di essere coinvolti. E’ vero, e, va detto che ci sono dei comuni che sono molto colpiti, altri meno ed è giusto non fare anche in questo caso due pesi e due misure, ma non lo si può fare sulle regole del Cratere e neanche su come affrontare i temi in riunioni carbonare; bisogna fare squadra tutti insieme. Ogni volta che abbiamo fatto riunioni con i sindaci ognuno urlava di più dell'altro, rivendicando qualcosa ma il territorio è territorio di tutti, il terremoto trema per tutti e quindi, i cittadini delle città che sono un pochino più lontane dall’epicentro e che non hanno più casa, sono identici a quelli che stanno al centro del sisma Non possiamo creare cittadini di serie A e cittadini di serie B, per cui non è questo il problema. Se vogliamo cambiare le regole, mettiamoci seduti e facciamolo. Siamo tutti convinti che alcuni comuni vanno aiutati di più come Camerino, Muccia, Pieve Torina, Castelsantangelo, Visso, Ussita, ma non in questo modo”.

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Nessuno ha mai parlato di Serie A, Serie B o Serie C. Da oggi, però, possiamo parlare di “inqualificabile”. Perché inqualificabile è quanto afferma il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, quando - forse “infantilmente risentito” per non aver preso parte a un paio di riunioni – afferma che l’intento di quei sindaci che chiedono una suddivisione del cratere in base agli effettivi livelli di danno sia creare “terremotati di Serie A” e “terremotati di Serie B”.

Il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, dovrebbe fare un giro a Bolognola, Castelsantangelo sul Nera (colpito già il 24/08/2016 e epicentro della devastante scossa di magnitudo 6.5), Fiastra, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Serravalle, Ussita, Valfornace, Visso o a Camerino prima di lasciarsi andare a dichiarazioni o a commenti che dimostrano una totale e colpevole distanza dalla consapevolezza di quanto accaduto. Prima di fare certe affermazioni inqualificabili e irriguardose, venga a fare un viaggio nella “vera” montagna colpita!

Nessuno ha mai detto che Tolentino debba essere escluso da nulla, e nessuno ha mai parlato di esclusioni. Quella che da mesi portiamo avanti è, invece, una sacrosanta battaglia affinché si prenda atto che equiparare la situazione di 138 comuni con danni diversi, problematiche diverse e contingenze diverse, è pura cecità politica.

In Serie B il collega Pezzanesi ci si mette da solo quando fa certe affermazioni. Abbiamo chiesto, e continueremo a farlo con ogni mezzo e in ogni dove, che si riconoscano i livelli oggettivi di danno e le necessità delle comunità. Se Tolentino rientrerà o meno in una ipotetica “prima fascia” non lo stabiliremo certo noi.

Infine, sia chiaro che la riunione a cui Pezzanesi dice di non essere stato invitato non ha seguito i canoni istituzionali. Quel giorno, alle 5,10 del mattino, c’è stata una scossa di magnitudo 4,6 con epicentro a Muccia. Molti sindaci, che quella scossa l’hanno sentita e che da quella scossa sono stati tirati giù dal letto, hanno raggiunto Pieve Torina dove, nel frattempo, stavano arrivando i vertici regionali e della Protezione Civile, oltre alla commissaria De Micheli.

Inviti formali non ne sono stati fatti. Gli inviti, quella mattina, li ha fatti il terremoto….chi l’ha sentito…c’era!

I sindaci di Camerino, Castelsantangelo sul Nera, Bolognola, Valfornace, Monte Cavallo, Pieve Torina, Serravalle di Chienti, Fiastra, Muccia e il commissario prefettizio di Ussita

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Dalla perimetrazione alla ricostruzione integrataL’amministrazione comunale di Camerino ha fissato una serie di incontri per presentare alla popolazione le perimetrazioni proposte e in corso di adozione da parte della Regione. Agli incontri, parteciperà il Dirigente dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione ing. Cesare Spuri. Al fine di rendere maggiormente possibile la reale partecipazione dei cittadini interessati, si è deciso di programmare più incontri, dividendo il territorio comunale.

Tutti gli appuntamenti si terranno nella Geostruttura del City Park in via Madonna delle Carceri alle ore 17.30. Il calendario prevede il primo incontro lunedì 23 aprile per le perimetrazioni riguardanti le frazioni di Arnano, Calcina, Sant’Erasmo, Nibbiano, Selvazzano, Mistrano, Valle San Martino, Sellano, Perito, Costa San Severo, Spindoli.

A seguire martedì 24 aprile si affronteranno le perimetrazioni riguardanti le frazioni di Agnano, Tuseggia, Sabbieta Alta, Letegge, Statte, Campolarzo, Varano di Sopra, San Luca, Sentino.

Lunedì 7 maggio sarà la volta di quelle riguardanti i quartieri di Vallicelle e Borgo San Giorgio e, infine, venerdì 11 maggio verranno presentate le perimetrazioni riguardanti il Centro storico.

"Tengo a precisare - dice il sindaco Gianluca Pasqui- che prima dell'adozione della regione Marche  abbiamo voluto organizzare questi incontri, dai quali potranno emergere eventuali eccezioni che i cittadini hanno facoltà di proporre. Così  come previsto dalla legge- spiega il sindaco- la serie di incontri programmati, segue alla nostra proposta di perimetrazione presentata alla regione, che è avvenuta dopo esserci confrontati e riuniti  più volte e, dopo più incontri tenutisi presso l'ente regionale con i tecnici preposti, per poter arrivare ad un punto condiviso. Da lunedì 23 aprile quindi, località, frazione per frazione e centro storico, secondo una suddivisione studiata per incontrare tutti i cittadini, andremo ad addentrarci sul come è stata prevista la perimetrazione.  E' chiaro che le proposte alle quali si è giunti- precisa Pasqui-  non sono proposte presentate sulla base di desideri del sindaco, dell'amministrazione o della regione Marche, bensì,  sulla base di una progettualità ben precisa e che, sostanzialmente, risponde a delle domande.

Agli  incontri sarà presente l'ingegnere Spuri,  insieme ad  altri tecnici della regione Marche; presenteranno la perimetrazione in maniera scientifica, illustrandone pro e contro. In linea di massima- spiega il sindaco - la perimetrazione  viene fatta, soprattutto laddove si vuole andare a migliorare in maniera sostanziale quel luogo, quella frazione, quel centro della città. Vogliamo dunque inserirci in questo tema con l'intenzione di cercare di far comprendere in maniera assoluta ai nostri cittadini, il significato di questa importante operazione.   L'invito a partecipare agli incontri è ovviamente rivolto a  tutti i residenti nelle varie frazioni e nel centro storico; verranno chiamati  e,  ovviamente, potranno portare anche i loro tecnici.  Al riguardo aggiungo che la comunicazione è stata estesa anche agli ordini professionali,  agli architetti agli ingegneri e ai geometri,  affinché venissero a conoscenza delle giornate di incontro che noi facciamo.  E poi, si andrà ad adottare la decisione finale, che sarà comunque figlia di un qualcosa di condiviso e naturalmente rispondente alla normativa". 

 

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Viabilità riorganizzata in via D’Accorso a Camerino con la realizzazione di aree parcheggi, zone carico e scarico e fermate autobus.Così come avvenuto in precedenza in via Le Mosse, dove erano stati attivati anche dispositivi per il rilievo della presenza di pedoni, anche ai fini di una maggiore sicurezza degli automobilisti e dei pedoni, l’intera sede stradale che dalla rotonda di Madonna delle Carceri risale fino a raggiungere la sede del Contram, è stata adeguata.

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” L’area – spiega il Comandante della Polizia municipale Andrea Isidori- attualmente è frequentata da un maggior numero di persone rispetto a quanto avveniva in passato ; chiuso e devastato il centro storico a causa degli eventi sismici, tutti si sono riversati in questa zona dove ci sono servizi, uffici, negozi e la stessa sede provvisoria comunale Quella strada di via D’Accorso in particolare- prosegue Isidori -è una strada la cui carreggiata è larga circa 11 metri e, senza nessuna regolamentazione, invitava alla velocità e con l'aumento di utenza anche pedonale è diventata estremamente pericolosa. Tra l’altro c'era bisogno comunque di disciplinare la sosta, diventata ultimamente abbastanza selvaggia, pertanto abbiamo deciso di fare questo tipo di segnaletica. Dal momento che la larghezza della carreggiata lo consentiva, sono stati ricavati dei parcheggi sia a destra, sia a sinistra della viabilità; con zone di carico e scarico merci e fermate autobus; abbiamo inoltre ristretto volutamente la carreggiata (che non è proprio così limitata, misurando 3 metri per ogni corsia), anche con lo scopo di rallentare la velocità. Stessa identica soluzione è stata adottata in  via Le Mosse. Ultimamente ricordiamo che in via D’Accorso si erano verificati anche due incidenti ; è pur vero che magari uno dei due era dovuto anche ad uno stato di alterazione psicofisica del conducente però, è altrettanto vero che, in una strada che invita alla velocità, che è comunque strada urbana e zona di sosta non disciplinata, chiaramente il rischio di incidenti è maggiore. Con la realizzazione anche di passaggi pedonali nuovi opportunamente evidenziati e una segnaletica ben fatta, riteniamo di aver posto in essere un’azione necessaria per la sicurezza stradale”. Via via un disegno diverso alla circolazione della città, sarà dato dalla viabilità nuova a servizio delle SAE “Una volta che verranno infatti  conclusi i lavori di urbanizzazione- continua Isidori- tutte le strade di accesso alle 'casette' saranno dotate di segnaletica e, naturalmente, prima che il comune le prenda in carico e prima di aprire alla circolazione dei veicoli, controlleremo che tutto sia a posto. Quanto al sottopasso sovrappasso nell’area del Campus universitario, sulla scelta- conclude il Comandante Isidori-  tutto è ancora ancora da verificare; sembra ci siano comunque delle  buone possibilità anche di finanziamento e con Anas ed altri enti si potrà finalmente realizzare anche il necessario attraversamento che colleghi il Campus e l’area a monte “.

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CAMPOROTONDO - <<Il pagamento del contributo di autonoma sistemazione va a chi ne ha fatto richiesta, senza nessuna variazione a partire dal primo febbraio>>.

È la decisione del sindaco di Camporotondo, Emanuele Tondi, dopo la richiesta inviata dal responsabile amministrativo di un Comune del cratere, relativa all’applicabilità del CAS a seguito dell’articolo 8bis, denominato “salva Peppina”, ai terremotati sistemati autonomamente su container, roulotte e case mobili.

Il primo cittadino di Camporotondo non ci sta e su Facebook scrive: <<Visto che c'è poca burocrazia, inventiamocene altra per stressare i cittadini terremotati e per far perdere tempo a Comuni e uffici vari. Dovessimo andare troppo veloci nella gestione dell'emergenza e ricostruzione>>.

Con una ordinanza, infatti, il Comune ha annunciato il pagamento del CAS a tutti i cittadini che ne hanno fatto richiesta, senza distinzione.

Decisione scaturita dalla considerazione che: <<la rinuncia al CAS è prevista per chi chiede la regolarizzazione della struttura installata autonomamente in base all’articolo 8bis. Articolo che però non regolarizza container, roulotte o case mobili e per questo non esiste alcuna relazione tra la norma che regolamenta il Cas e la tipologia dell’abitazione scelta dai cittadini terremotati>>.

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All'incontro dei sindaci con il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni tenutosi a Muccia venerdì 13 mancava all'appello il sindaco di Monte Cavallo Pietro Cecoli, che ha declinato l'invito per protesta. "E' ora di farla finita con le solite passerelle e parate e non dare niente al territorio – dichiara amareggiato, ma anche arrabbiato il sindaco Cecoli – Bisognava intervenire quando c'era il governo con una legge ad hoc per sanare la situazione delle strutture provvisorie cui hanno provveduto i privati cittadini sui loro terreni fino alla completa ristrutturazione delle proprie abitazioni. Così facendo questi cittadini hanno, di fatto, permesso allo stato di risparmiare migliaia di euro sui costi dell'ospitalità alberghiera o del contributo di autonoma sistemazione. Invece è intervenuta la Procura della Repubblica e questa è un'autentica vergogna. Ora che il governo non c'è tornano a fare parate nei nostri territori. Questo non lo condivido".

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TOLENTINO - <<Le accuse di svendere la sanità pubblica a quella privata attraverso le disposizioni della proposta di legge 145 sono solo polemica politica>>.

A dirlo sono i consiglieri di minoranza del Comune di Tolentino, Gianni Corvatta, Anna Quercetti e Bruno Prugni dopo il consiglio comunale aperto che si è svolto giovedì scorso in seguito ad una mozione presentata dal Movimento cinque stelle.

Al centro del dibattito la proposta di legge regionale n.145 sulle sperimentazioni in materia sanitaria.

<<Facciamo presente - scrivono i consiglieri - che si sta montando una polemica assurda in quanto la normativa sulle sperimentazioni gestionali in sanità che andrà in aula il 24 aprile, delinea un quadro più restrittivo di quello previsto, già da 25 anni, a livello nazionale. Sorprende che ad agitare le acque sia, insieme ai grillini, lo schieramento di Centro Destra che, in molte regioni in cui governa la sanità è stata fortemente privatizzata>>.

I consiglieri democrat ricordano così<<l’impegno della Regione per il rafforzamento della sanità pubblica attuato in questa legislatura.

Con la proposta di legge 145 - prosegue la nota - si mettono paletti più stretti, in modo che quando si avvierà una sperimentazione, si dovrà essere più sicuri di ottenere maggiori servizi con costi più contenuti.

Si mantiene la natura della nostra sanità fortemente pubblica, aprendo spazi ma lasciando al privato un ruolo complementare a quanto già offriamo ai cittadini.

Si ridurranno le liste di attesa>>.

Giulia Sancricca

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“ Abbiamo rifatto il punto di quelli che sono i tempi di realizzazione delle Sae nelle varie aree. Il maltempo e le condizioni non proprio favorevoli dell’ultimo periodo, sono essenzialmente causa dei ritardi, ma c’è la disponibilità a recuperare” Così iIl Capo della protezione civile nazionale Angelo Borrelli, dopo aver incontrato a Camerino il sindaco Pasqui e i responsabili tecnici e amministrativi impegnati nella gestione delle SAE e i responsabili delle ditte e dei cantieri. “ Abbiamo chiesto alle ditte di rafforzare maggiormente la presenza delle maestranze nei cantieri, magari facendo dei doppi turni e – ha aggiunto Borrelli- area per area, abbiamo rifatto un cronoprogramma delle consegne che sarà reso noto dal sindaco. Seguiremo tutti insieme le tempistiche che sono state indicate; il mio compito e quello della Protezione civile, è quello di accelerare e risolvere la situazione e, ogni volta che ce ne sarà bisogno, sarò qui e in tutti gli altri comuni nei quali dovessero presentarsi analoghe problematiche”.

Presente anche David Piccinini, geologo responsabile della protezione civile marchigiana, in mattinata la delegazione si è recata nelle aree Sae, per rendersi conto di persona della situazione. L’incontro segue alla determinata richiesta del sindaco Gianluca Pasqui, dopo che il monitoraggio e i sopralluoghi effettuati nelle varie aree, hanno evidenziato situazioni di stallo, i lavori intermittenti ed inefficaci o, manodopera insufficiente . A Camerino sono in tutto 13 le zone di collocazione delle 311 ” casette “ richieste, delle quali ad oggi abitate sono soltanto le 7 della frazione di Morro, consegnate lo scorso 24 marzo.

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“Nel rifare il punto area per area- ha riferito il primo cittadino Gianluca Pasqui- abbiamo capito le varie problematiche che possono ancora essere presenti e che vanno sanate. Il percorso inizia a vedere una luce che non è più nemmeno tanto lontana ; sensibile a risolvere la situazione, il dott. Borrelli ha chiesto alle ditte di intervenire con i doppi turni e la Regione, rappresentata dal capo della protezione civile Piccinini, si è addirittura impegnata nel coprire eventuali costi . Mi auguro dunque che si acceleri ulteriormente – ha dichiarato il sindaco- anche perché, dopo tutto questo tempo, è ora di vedere i nostri cittadini rientrare a casa e ridare una vita alla città. Nel giro effettuato in mattinata in tutte le aree, mi sono ancora di più convinto che la scelta fatta dei terreni per le ‘casette’, è assolutamente giusta; constatare che iniziano a muoversi i lavori nelle aree delle frazioni che necessitano delle soluzioni abitative provvisorie, poter rivedere lì la popolazione residente al momento della consegna, significherà aver restituito una vita dignitosa alla nostra comunità. Ritengo che sia stata l’unica soluzione giusta per riportare gente anche nelle frazioni e restituire una socialità a quei luoghi”. Il sindaco ha anche evidenziato che il cronoprogramma approntato nel corso della riunione con il Capo della Protezione civile nazionale, può essere considerato come definitivo. “ Sottolineate le problematiche del percorso –ha spiegato –ormai si è capito come poterle sanare e con quali tempi; mi auguro dunque che le date fornite rispecchino la verità e, se si considerano gli ultimi 25 giorni di maltempo, parliamo di tempi di consegna che non si discostano di molto da quelli dell’ultimo cronoprogramma. Tutto si sposta pertanto di circa 30 giorni , dovuti alle sfavorevoli condizioni metereologiche e, già questo, ci fa ben sperare

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Accelerare la ricostruzione privata, ridisegnare il cratere, risolvere la questione delle casette provvisorie considerate “abusive”. Queste le principali richieste rivolte dai sindaci del cratere al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni durante l'incontro svoltosi a Muccia e sulle quali il premier uscente ha manifestato unità d'intenti. “Ho visto da parte dei sindaci una grandissima responsabilità e voglia di collaborare con le istituzioni – le parole pronunciate da Gentiloni dopo l'incontro – Sono stati segnalati alcuni problemi che cercheremo di far risolvere al Parlamento nei prossimi mesi. Bisogna accelerare la ricostruzione privata – ha continuato il premier - cercare di capire se per i comuni più gravemente colpiti ci possono essere impegni normativi particolari. La cosa più importante di tutte, però, credo sia quella di dare un messaggio di fiducia a questo territorio. E' un territorio meraviglioso, pieno di risorse culturali, naturali, gastronomiche e nella quale c'è molto turismo. Un territorio che non può essere abbandonato e non sarà abbandonato. Siamo accanto ai sindaci e ai loro concittadini in questo momento così difficile”.

 

Gentiloni De Micheli

 

Sulla stessa lunghezza d'onda il Commissario straordinario alla ricostruzione Paola De Micheli. "Il Presidente Gentiloni è molto affezionato a questi territori, che conosce meglio di chiunque altro, ed è anche molto consapevole della fase nella quale stiamo vivendo. Ce la stiamo mettendo tutta e anche in questa particolare fase della politica il mio ruolo è quello di assicurare una continuità amministrativa. Mi sembra che ci sia una certa consonanza con i sindaci sia negli obiettivi che nelle modalità con le quali raggiungerli. Riguardo i cosiddetti abusi ho interessato della questione tutti i gruppi parlamentari con i quali costantemente mi confronto e che dimostrano una grande sensibilità rispetto alle tematiche che abbiamo posto. Non appena ci saranno le condizioni per legiferare ritengo possano generarsi su tali questioni modifiche legislative, anche se ribadisco che serve una concreta proposta da parte degli stessi sindaci".

 

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La necessità di rivedere il cratere è confermata dal sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci. "Per ridare futuro e dignità a questi territori noi come sindaci abbiamo posto in prima linea la problema della riperimetrazione di questo cratere all'interno del quale sarebbe auspicabile creare una zona rossa che riguarda i comuni che sono stati catastroficamente colpiti. È evidente che i nostri cittadini hanno bisogno di risposte alle loro priorità, la prima delle quali si sostanzia nella necessità di avere immediate risposte a quelle che sono le esigenze di un territorio che non vuole perdere se stesso. Sulla scorta di questo è necessario ridare dignità ai cittadini attraverso questo tipo di percorso di identificazione di una zona rossa all'interno del cratere, attraverso deroghe normative sulla scuola e sul numero degli studenti necessari per la formazione delle classi, attraverso una sorta di sburocratizzazione per quelle che sono le piccole difformità che, comunque, rallentano la ricostruzione, attraverso la costituzione di una zona franca che non ponga i cittadini che hanno attività commerciali in condizioni negative rispetto a coloro che decideranno di investire".

 

Gentiloni forze dellordine

(Paolo Gentiloni con il sindaco di Muccia Mario Baroni)

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Gentiloni riunione

 

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Controllo del vicinato”. E' il progetto che il Comitato per la valorizzazione del quartiere di Montagnano di Camerino nei giorni scorsi ha formalmente sottoposto all’attenzione del sindaco Pasqui. Un progetto che va oltre il singolo quartiere, coinvolgendo tutta la comunità camerinese, promosso dalla Prefettura di Macerata e ormai adottato da molti comuni della zona, che non comporta oneri per l’amministrazione di tipo finanziario. Al contrario, porterebbe all’amministrazione benefici economici, come, ad esempio, la possibilità di fruire di un più ampio sistema di telecamere a costo zero. Il protocollo di intesa disporrebbe forme di partecipazione attiva della collettività: campagne di adesione rivolte ai cittadini volontari che vorranno farne parte attiva, formazione di gruppi equamente distribuiti nelle aree cittadine, incontri organizzativi periodici, collaborazioni strategiche con le istituzioni, in primis quelle locali, chiamate al ruolo fondamentale di coordinatrici. L’idea nasce dalla fondamentale necessità di sentirsi sicuri nel vivere quotidiano: in particolare nelle zone martoriate dal sisma del 2016 è fortemente sentita l’esigenza di scongiurare ulteriori situazioni di disagio, come i numerosi furti che colpiscono le case inagibili e incustodite. Implementando le misure già a disposizione per il contrasto al fenomeno criminale ed ai comportamenti antisociali che insistono sul territorio, attraverso la creazione di una sinergia, si possono rafforzare controllo e prevenzione, in modo da evitare ogni forma di degrado urbano, rendendo anche più tempestivi ed articolati gli interventi delle istituzioni. Non di meno, soprattutto dopo il sisma, la partecipazione attiva della collettività alla cura del territorio permette di mantenere una solida rete di rapporti sociali e di evitare la frammentazione degli stessi. Nei comuni in cui sono già attuative, tali misure permettono alle forze di polizia di giovarsi dell’apporto capillare della comunità. Il Comitato si è reso pienamente disponibile ad essere parte attiva di un progetto che coinvolga la città intera. Ha quindi proposto al sindaco di aderire ad un programma che può far crescere la consapevolezza di essere e resistere come comunità unita, utile a se stessa ed al futuro, a coloro che sono rimasti dopo il sisma e a chi, lontano, lascia comunque il cuore ed i propri beni su queste colline. Il primo cittadino si è mostrato disponibile al progetto, assicurando che quanto prima adotterà tutte le procedure necessarie. “Quando sorge un comitato di quartiere è un arricchimento prezioso per la nostra comunità – le parole del sindaco Pasqui – Nonostante i contrasti iniziali sulla questione della scuola, sto apprezzando molto l'attività e la vitalità del Comitato di quartiere di Montagnano, che dimostra disponibilità a lavorare e collaborare per il bene del nostro territorio. Ringrazio questi cittadini, cui mi sento molto vicino, per il loro impegno e spero che in città sorgano altri Comitati di cittadini per una collaborazione costruttiva per il bene di Camerino”.

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