Notizie di politica nelle Marche

Va avanti, con la determinazione di tutte le parti coinvolte, il progetto del Centro dei beni Culturali di Camerino. Insediato il primo tavolo tecnico di lavoro per il progetto che porterà alla sua realizzazione nel compendio delle “ ex Casermette” di Torre del Parco. Dopo la recente firma del protocollo d’intesa, avvenuta tra Agenzia del Demanio, Miur, Mibact, Regione Marche, Università di Camerino e Comune di Camerino, il tavolo di lavoro ha riunito per la prima volta tutti i soggetti istituzionali interessati. A rappresentarli c’erano la dottoressa Raffaella Narni del Demanio’, il segretario regionale MIBACT Francesca Furst, l’architetto Achille Bucci per la Regione, il rettore UNICAM Claudio Pettinari e il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui. All’incontro, partecipato dal Prorettore vicario Leoni dal DG Tedesco di Unicam e dai funzionari del Demanio e dei Ministeri, è seguita la presentazione ufficiale del progetto. “Oggi finalmente parliamo di un qualcosa di reale e stabile, capace di mettere delle basi solide per il percorso futuro della nostra gente, della ricerca e della cultura”. Così il sindaco Pasqui, sottolineando la forte volontà dell’amministrazione comunale di affiancare gli altri enti coinvolti. Per la prima volta abbiamo fatto un tavolo tecnico di lavoro per proiettarci in un futuro che non guarda solo alla città e alla terra che darà ospitalità al progetto ma che, grazie a quanto si realizzerà, potrà guardare avanti e delineare un futuro importante anche per la ricerca e la cultura internazionali. La città siede alla destra dell’ateneo che ha fortemente voluto tutto questo, per riuscire a portare a compimento uno dei progetti più rilevanti che guardano al domani del territorio. L’aspetto della partecipazione della comunità- ha aggiunto Pasqui- la dice lunga sul percorso che il rettore Pettinari intende perseguire e che, in perfetta sinergia con l’ente comunale, si prefigge di colmare lacune e disagi, creare condizioni nuove a vantaggio della popolazione”. Parole di ringraziamento dal primo cittadino, alle istituzioni presenti, sottolineando il fondamentale ruolo della Regione Marche in tutto il percorso post terremoto ed emergenziale e, nel sostenere la volontà politica dell’amministrazione di tenere la comunità vicina al territorio. “ Il territorio lo dobbiamo far vivere tutto- ha detto Pasqui-; a partire dalla comunità e dall’ esserci, dall'aver puntellato la nostra gente vicino alla città, un protocollo d'Intesa che diventa progetto, assume oggi una valenza internazionale, voluto da chi, con forza e coraggio, insieme alle istituzioni,ha lavorato alla costituzione di un qualcosa che finalmente non è emergenza”.

“Il tavolo ha condiviso in toto le finalità del progetto- ha dichiarato il rettore Pettinari-; tutti gli attori sono animati dalla stessa volontà e dal medesimo obiettivo e lo vogliono fare tenendo fermi e saldi i principi del recuperare la nostra storia, recuperare questo territorio, e la sua comunità e, soprattutto, dare un futuro. Siamo partiti dai beni culturali, dall’ immenso patrimonio che abbiamo e che dobbiamo pensare a tutelare e tramandare: lo possiamo fare con le parole chiave della Ricerca e della Formazione che sono quelle un’università e un ente come il Miur non possono non sostenere. Oggi abbiamo insediato il tavolo tecnico che dovrà redigere una proposta e rendere partecipe l’ attuale governo e i ministeri competenti; ci auguriamo che il tutto possa essere accolto e accettato come noi lo immaginiamo. E’ un progetto che parte dai beni culturali, dalla loro valorizzazione, dal recupero e dalla ricerca che potrà essere fatta su di essi e che potrà essere un veicolo fondamentale per formare domani persone che sapranno meglio raccontare e vivere questi territori e il suo patrimonio. Hanno già esternato il loro interesse numerosi enti di ricerca decisi a collaborare – ha concluso il rettore- cercheremo il più possibile di essere inclusivi e di far sì che sia un progetto di grande comunità e di grande comunione”.

“ La particolarità è nel fatto che il Centro dei Beni Culturali di Camerino nasce in un bene culturale- ha evidenziato Raffaella Narni dell’Agenzia del Demanio- La struttura di Torre del Parco è infatti un immobile vincolato dello Stato di valenza culturale, ed è particolarmente pregevole che rinasca, riprenda vita e venga rifunzionalizzato allo scopo di creare un Centro dove i beni culturali verranno lavorati, studiati e magari restaurati. In un bene di proprietà dello Stato, vi sarà dunque tutto un movimento intorno alla cultura e, per noi dell’Agenzia del demanio che gestiamo beni dello Stato, questo progetto assume un valore di tutto rispetto, considerato che è nostro compito istituzionale quello di rivitalizzarli, rifunzionalizzarli e rimetterli a servizio del territorio”. Massima collaborazione e orgoglio nell'essere coinvolti, anche dal MIBACT. Lo si è colto dall’intervento della segretaria regionale Francesca Furst, la quale ha voluto evidenziare che l’intera operazione si inquadra nell’ottica di salvaguardare il valore identitario territoriale di un bene, quale il compendio delle “ Casermette” già luogo di detenzione per i prigionieri di guerra e poi, con decreto del 2008, riconosciuto di interesse storico-artistico. “ Noi come Ministero siamo coinvolti in questo progetto, felici di esserlo non solo per la parte puramente tecnica e per quel che concerne la tutela dei beni culturali (e qui necessariamente ci sarà un progetto che dovrà essere vagliato dalla Soprintendenza), ma proprio per far ripartire questi territori, facendo in modo che le persone possano venire in questi luoghi, gli studenti frequentare laboratori di restauro e qualunque tipo di attività possa essere migliorativa. Come Ministero beni culturali, oltre che dare naturalmente il nostro contributo di lavoro istituzionale, pensavamo anche vi potesse essere l'opportunità di individuare degli spazi da poter utilizzare per collocare reperti storici importanti, o archivi che potrebbero essere recuperati dal sisma. Gli spazi del centro potrebbero essere un luogo ideale anche per fare laboratori di restauro da dove poter far ripartire una bellissima città purtroppo così gravemente ferita”. Da parte sua l’architetto Bucci, intervenuto in rappresentanza della Regione Marche ha inteso porre l’accento sulla forte sinergia che si delinea per un progetto di futuro. “ A partire dalle amministrazioni locali , la sinergia abbraccia quella regionale e nazionale per un progetto che si rivolge al futuro. Costruire idee di futuro e con una modalità che utilizza sinergie, è fondamentale per la Regione e per rigenerare le sue aree interne che, oggi più che mai, hanno bisogno di ripartire e di iniziare a progettare strategie di futuro”.

Carla Campetella

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Un altro pezzo della comunità di Visso torna a ricongiungersi con la sua terra. Alle porte del paese, consegnate le ultime 46 casette dell’area di via Cesare Battisti 1. Per l’antico borgo medievale che sconta una distruzione pressoché totale, si apre una nuova luce di speranza  Circa un centinaio le persone, arrivate dalla costa o dalle sistemazioni in affitto dell’entroterra, pronte a ricominciare da casa. Una soddisfazione a metà quella espressa dal sindaco e senatore Giuliano Pazzaglini, nell’accogliere con gioia il rientro dei suoi cittadini; consapevole che molto ci sarà da fare ancora perché la perla dei Sibillini torni a brillare, ha inteso rivolgere alla comunità anche un accorato invito ad un contributo propositivo e attivo, indirizzato alla rinascita del paese. “Con la consegna di oggi, in teoria avremmo dovuto chiudere il cerchio, ma attendiamo ancora l’ultimazione dei lavori per l’Area di Borgo san Giovanni già consegnata qualche mese fa dove, sul fronte di prima linea delle casette, si sono rese necessarie delle opere di sistemazione dell’argine del fosso. Non mi esprimo con troppa soddisfazione- ha rimarcato - perché secondo me questo è l’emblema del fallimento dell’impostazione data a questa ricostruzione, alla quale purtroppo non riesco più a credere. La ricostruzione sarà lunga e se non creeremo le condizioni per far rimanere le persone, farle tornare sarà stato molto meno importante di quanto ho sempre creduto fino a qualche tempo fa. Quello di oggi è comunque un passo fondamentale, perché finalmente tutte le persone che vorranno tornare a Visso, saranno nelle condizioni di poterlo fare

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Alla consegna delle chiavi, erano presenti anche il consigliere comunale Filippo Sensi, il direttore del Consorzio Arcale Giampaolo La Muraglia e funzionari della Regione Marche. A questi ultimi il sindaco ha voluto esprimere particolari sentimenti di gratitudine, per il sostegno che non hanno fatto mai mancare e per il lavoro incessante portato avanti con ammirabile impegno. “Insieme a noi si sono sporcati le mani e ho voluto anche esprimere pubblicamente la mia solidarietà nei loro confronti, perché abbiamo lavorato insieme per mesi e non ho nessun dubbio sulle loro capacità, dedizione e onestà. Sono stati messi in condizioni di lavorare quasi impossibili e l'hanno fatto al meglio delle loro possibilità, per cui, l'unico sentimento che mi sento di esprimere è il ringraziamento perché chi doveva creare le condizioni per farli lavorare bene, non l'ha fatto, e poi li ha lasciati soli”.

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Appassionate e sentite, le parole che il sindaco ha rivolto alle famiglie tornate a Visso: Oggi si chiude un percorso che è stato lunghissimo. Quella che consegniamo ai cittadini è la prima area che il comune ha indicato alla protezione civile per la realizzazione del villaggio SAE. Il layout è stato approvato a marzo dell'anno scorso e da cronoprogramma la consegna delle casette avrebbe dovuto avvenire nell’ agosto 2017, data poi aggiornata ripetutamente nel sito della protezione civile e forse nemmeno più aggiornata tanto che i fatti adesso dimostrano quello che poi è accaduto; purtroppo simili incidenti non rimarranno confinati alla realizzazione degli interventi emergenziali; l'impostazione data a questa ricostruzione, anziché semplificare le cose, ha reso tutto più complicato e questo significa che oltre che essere stati pazienti (e credo che voi siate l’esempio vivente della pazienza nella fase emergenziale), bisognerà esserlo altrettanto nella fase della Ricostruzione, in cui oltre che pazienti, dovrete essere propositivi. Quindi, ora che siete tornati, l'invito che rivolgo a tutti, è quello di ritornare ad essere immediatamente parte attiva della nostra collettività. Una delle prerogative dei piccoli comuni è sempre stata quella di avere un rapporto diretto con gli amministratori, di trovare sempre le porte aperte, di poter parlare con chi sta governando in quel momento, allora approfittate di quella opportunità. Anche solo un'idea potrebbe essere impostata e quindi non vi fate remore nell'esprimerla e cercate comunque in ogni momento di essere parte attiva di questa ricostruzione. Sapete tutti che quella di oggi non è la Visso che abbiamo lasciato e che forse non rivedremo mai più; starà a noi lavorare affinché se ne possa costruire una nuova. Se qualcuno pensa che torneremo ad essere quello che eravamo, credo che si illuda: è un sogno che ho accarezzato anch'io e che mi sarebbe piaciuto, ma questo non accadrà mai più; quindi sarà fondamentale che tutti, ognuno per le proprie capacità, per la propria disponibilità di tempo e per le proprie possibilità, contribuiscano alla rinascita di questo comune. Ancora per qualche mese, sarà mio compito farlo come sindaco ma ritengo che, a prescindere dal ruolo fondamentale dell'amministrazione, siamo arrivati a un punto che non si potrà più distinguere tra chi amministra e chi subisce le decisioni di chi sta governando in quel momento. Dovremmo arrivare ad un punto in cui la partecipazione di tutti, nei limiti delle proprie capacità, delle proprie esperienze, della propria disponibilità di tempo, dovrà essere attiva e comunque finalizzata alla rinascita di questa comunità. Noi dovremmo tornare ad avere un’ autosufficienza economica, dovremmo tornare ad essere una collettività e dovremmo insieme individuare quale dovrà essere il fine della Ricostruzione. La ricostruzione – ha proseguito- non dovrà rimanere fine a se stessa; per raggiungere tale obiettivo, noi dovremmo capire come fare in modo che la perla dei monti Sibillini torni ad essere tale, torni ad essere il comune che 60 anni fa aveva una ricettività alberghiera superiore a qualunque altro della provincia di Macerata, torni ad essere quel Piccolo Borgo di pregio che era sede di un Parco nazionale e lo è ancora, era bandiera arancione del Touring Club Italiano e lo è ancora, era uno dei borghi più belli d'Italia e lo è ancora. Dovremmo pertanto tornare ad esserlo, solo come certificazione, anche nella sostanza e dovremmo fare in modo che chi vuol rimanere possa farlo. Fare in modo che qualcuno di quelli che aveva sempre accarezzato l'idea di potersi trasferire qui, possa anch’ egli trovare l’'opportunità per farlo. Siamo pronti dunque ad accogliere tutti a braccia aperte, sia i vissani che sono tornati, sia quelli che vorranno diventare nuovi vissani perché, senza di loro, il nostro futuro purtroppo potrebbe essere molto più fosco”.

Carla Campetella

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Mattinata di consegne in due aree SAE del territorio comunale di Camerino. Sei i nuclei familiari che hanno fatto rientro nella frazione di Mergnano San Savino, seguiti da altri dieci nel quartiere di Vallicelle.

“ Grazie per averci sostenuto; grazie  per la pazienza e per la grande umiltà che avete conservato per tutto questo lungo tempo; so che non è stato facile e oggi il segnale più forte viene dal vostro coraggio”. Così il sindaco Gianluca Pasqui, felice di restituire un’abitazione ai suoi cittadini. “Seppur distrutta questa comunità è riuscita a restare in piedi, salvaguardando tutti i bisogni primari, dalle scuole, all’università, al commercio. E’ naturale che ci manchi la nostra Camerino ma in questo momento, dobbiamo vivere per quello che abbiamo e arrivare forti ad una ricostruzione che oggi non c’è, e, non possiamo nasconderlo. Ricostruzione che tuttavia esisterà e ci si chiede di arrivarci con la consapevolezza di riuscire a tenere in piedi queste terre, per donare ai nostri figli quello che a prezzo di duri sacrifici, i nostri padri ci hanno consegnato. E oggi finalmente rientriamo in queste case che ci consentiranno di percorrere la strada giusta per restituire un domani alla comunità che c’è e che, animata da sempre dalla forza di valori e di radici profonde, tale deve rimanere”. Gioia mista a commozione in tutti i presenti all'appello, nel giorno in cui finalmente hanno potuto aprire l’uscio di un’abitazione propria, seppur temporanea. Immerso in un bellissimo contesto naturale, il piccolo villaggio SAE di Mergnano San Savino che,  posto a ridosso della frazione, guarda al campanile della sua chiesetta prima che la vista si perda sulla vallata. Campi di girasole e tanto verde a fare da contorno alla gioia di ritrovarsi di tutti i mergnanesi, finora vissuti disgregati in diverse e distanti sistemazioni.

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Poco più tardi, identica atmosfera di positività dal gazebo di Vallicelle, approntato per l'occorrenza dai volontari di Protezione Civile. Altra sobria consegna, presenziata dal primo cittadino insieme ai tecnici e dipendenti dei vari uffici comunali, e ai responsabili del Consorzio Arcale e delle ditte impegnate nei cantieri.    

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Vedere gli occhi della gente pieni di commozione non ha prezzo- ha detto Pasqui- Non ha prezzo soprattutto dopo 2 anni, un tempo lunghissimo per il quale mi scuso. Non posso che chiedere perdono per tutti gli errori che quotidianamente commetto perché – ha ribadito  - il vostro sindaco sbaglia tutti i giorni purtroppo ancora non ha imparato a non sbagliare e fino alla fine del mandato sicuramente continuerà a farlo. Ma lo farò sempre con grande amore, e con la voglia di restituire, alla città che mi ha dato la vita. Le scelte dell’amministrazione sono state dettate dal non disperdere la comunità e oggi, dobbiamo essere contenti di aver riportato la popolazione nei luoghi di questa città , consapevoli che la ricostruzione meriterà del tempo e altrettante scelte importanti. Man mano che nelle aree SAE consegniamo ‘casette’, mi convinco sempre di più che abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Rivedere nelle frazioni la gente che le popolava, significa rivedere una città consapevole che potrà vivere nel tempo della Ricostruzione che non sarà un tempo breve, ma così messo, sarà di sicuro un tempo certo di buona riuscita” . Per l’impegno e la forte collaborazione nel raggiungimento dei risultati, i ringraziamenti sono stati estesi alla macchina comunale nel suo complesso e a tutti gli uffici, alle maestranze e alle ditte che hanno strenuamente operato nei cantieri. Un ringraziamento particolare, Pasqui lo ha rivolto al consorzio Arcale che, dai portoncini blindati alle zanzariere, ha curato con attenzione tanti minimi dettagli delle Soluzioni Abitative di Emergenza della città. Prossima imminente consegna di  'casette' quella dell'area San Paolo - Fonte San Venanzio che conta 49 SAE. 

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Dalle parole del sindaco anche rassicurazioni sulla realizzazione della nuova struttura socio-assistenziale “ Casa Amica” nel quartiere di Vallicelle. “ Posso tranquillizzare la comunità che il progetto che vedrà realizzato un centro e una nuova struttura all’avanguardia donati dalla Croce Rossa Nazionale non si è fermato. Il prossimo primo agosto accoglierò a Camerino l’ingegnere incaricato del progetto che il presidente della Fondazione Luigi Vannucci sta seguendo”.

Carla Campetella

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Dopo il duro contrasto politico innescato da Roberto Pioli che aveva criticato Fiori e i catapultati romani per il partito di Forza Italia, quest’ultimi sembrano uscire sconfitti dalla diatriba. Ciò si evince dall'esito della discussione dei responsabili Seniores provinciali e regionali marchigiani di Forza Italia infatti che in alcuni passaggi evidenziano come"….occorra da parte di tutti un forte e costante impegno sui territori, la conoscenza delle persone, il farsi carico direttamente delle problematiche degli elettori sui temi concreti, quali il lavoro, lo sviluppo economico, la sicurezza, la difesa dei più deboli, l'immigrazione... E' necessario quindi, ripartire dal basso, strutturando il movimento di Forza Italia in un vero partito, affidandolo a persone che conoscono il territorio e le dinamiche politiche presenti in ogni comune, in quanto hanno dato dimostrazione nel tempo di aver consenso e di saper amministrare. Tale indicazione – concludono - emerge dalla precisa ed imprescindibile necessità di attingere a risorse del territorio nella nomina dei responsabili politici regionali di Forza Italia".

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“Il lavoro svolto, sempre con dedizione, professionalità e disponibilità dalle dipendenti e dai funzionari, è rispondente alle indicazioni date dalla Regione Marche e dal Dipartimento regionale della Protezione Civile”.

Così l’assessore alle politiche sociali di Tolentino, Francesco Pio Colosi, risponde a diverse esternazioni, alcune anche a mezzo stampa, in merito al lavoro svolto riguardante il sisma.

“In particolare – spiega - mi riferisco alla riunione e alla documentazione dove si chiedeva ai Comuni e in

particolare agli Uffici Servizi Sociali e Sisma, di contattare i cittadini e le famiglie ancora

attualmente ospitati nelle strutture ricettive, per informarli che, a seguito del nuovo decreto, la

loro permanenza poteva rimanere tale fino ad agosto 2018. Quindi le dipendenti dell’Ufficio

Servizi Sociali, in maniera celere e rispondente a quanto suggerito e comunicato dagli enti

regionali, hanno, in tempi stretti, provveduto a contattare chi si trovava ancora nelle strutture ricettive,

informandoli delle nuove disposizioni e soprattutto cercando di non perdere tempo per far trovare

soluzioni abitative alternative o comunque per essere a disposizione per suggerire soluzioni

alternative alle strutture ricettive e per avviare le procedure per l’erogazione del contributo di

autonoma sistemazione”.

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Dopo l’ultimo comunicato stampa il consigliere regionale Marcozzi e il consigliere comunale di Macerata Pantana rispettivamente rispondono:

Pantana: “Non capisco tutta questa cattiveria nello scrivere tra l’altro tutte sciocchezze…bo! Sarà il caldo! Non si denigrano le persone in politica, non siamo dei barbari...”  

Marcozzi: “Sento qualcuno imputare a Cangini e Fiori la colpa delle condizioni del partito, nel 2008 abbiamo perso ovunque, e anche la provincia e certamente la colpa (ironicamente parlando) è di Fiori e Cangini che sono arrivati anni dopo.”

Pioli- “Io parlo con i numeri alla mano e ad oggi i dati ci sono, sono ufficiali, inconfutabili, registrati e consultabili da tutti nei rispettivi siti istituzionali degli enti.

Le loro emozioni sono l’unica ragione e non hanno nulla di concreto, vi aspettate veramente che il vostro modo di fare sia assecondato e qui, non si denigrano le persone ma si descrive l’operato di quelle scelte politiche partorite dai barbari e i loro cortigiani che sono condannate a morte bruciando all’inferno.

FI ha perso quasi la metà dei voti nelle Marche ed è un risultato mai registrato prima ne consegue quindi un fallimento romano e romagnolo pertanto, la cosa ridicola è che siete tutto ciò che criticate! …I barbari devono andare al mare e restarci per molto tempo.

La politica di questi barbari politici e dei loro valletti ha prima intorpidito il sangue del partito, poi l’ha messo in ginocchio e in termini di un risanamento nulla di serio e valido è stato fatto o si sta facendo.

La vostra capacità politica di partito è come l’isola di Peter Pan, non c’è!

Stiamo vivendo momenti molto gravi per la vita di FI e, l’imposizione dei candidati stranieri ha violentato la possibilità di dare fiducia ad un nostro conterraneo prendendo a bastonate chi ha sempre sostenuto il partito con fatica, lacrime e sudore.

E ora che una nuova azione politica e un nuovo pensiero di partito riconosca ad ogni tesserato il proprio valore, che sia difeso da qualsiasi forma di potere o coercizione su di esso esercitato, che si alimenti la sua libertà, la sua capacità critica e, che dia “da mangiare agli affamati e da bere ai dissetati” come recita il Vangelo secondo Matteo 25:35-6

E ora che una nuova azione politica e un nuovo pensiero di partito diventi il faro di tutte quelle imprese che caratterizzano il territorio Marchigiano e di tutti quei progetti che vanno a riqualificare il tessuto sociale ed economico (soprattutto nella zona del cratere) garantendo, il massimo sviluppo con la libertà d’iniziativa e di concorrenza.

 

Roberto Pioli

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Riaperta e di nuovo transitabile la strada provinciale 94 Piampalente che da Canepina conduce a Le Calvie. Il tratto finale, da Camerino in direzione Canepina subito dopo gli impianti sportivi del Cus, lo scorso giovedì era rimasto interdetto alla circolazione  per consentire i lavori di asfaltatura del  ponte sul fiume Palente che è stato ampliato e pavimentato. Percorsa quotidianamente da un elevato numero di mezzi,  punto di nevralgico raccordo con la città ducale e utilizzata per raggiungere l’ospedale o lo svincolo con la superstrada di Serravalle, la strada provinciale è tornata pienamente fruibile; l’attraversamento del ponte sul fiume è ora fruibile  in entrambi i sensi di marcia. L’arteria è strategica anche per il collegamento con gli impianti sportivi della Loc. Le Calvie. Esprime soddisfazione per il completamento dei lavori il presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari: “ La strettoia sul ponte creava pericolo e disagi per i numerosi utenti che percorrono la 94; è stato necessario risolvere diverse problematiche e, nonostante le ristrettezze economiche in cui versano le province, finalmente siamo riusciti a trovare le risorse necessarie per finanziare il progetto che è stato appaltato e, dalla fine dello scorso anno ad oggi, siamo riusciti ad eseguire i lavori. Pensavo e speravo in una maggiore velocità di esecuzione- aggiunge Pettinari- ma in ogni caso, finalmente ci siamo riusciti. Il risultato dell'allargamento e potenziamento della sede stradale e della sua pavimentazione, insieme all'ammodernamento del ponte, sono una realtà. Ogni problematica è stata risolta; quello che rimane da fare è il necessario e ulteriore ampliamento e ammodernamento della strada che, essendo ancora più significativo dal punto di vista finanziario, sarà uno degli impegni per i prossimi anni”.

Ponte su provinciale piampalente

Tra le altre piccole arterie provinciali dell’entroterra montano di cui il presidente Pettinari annuncia l’avvio di lavori, c’è la strada 51 “Forcella” importante per il suo collegamento con la 209 Valnerina. La provinciale di Forcella percorre infatti in senso longitudinale la catena appenninica da Colfiorito a Visso, innestandosi a nord sulla superstrada 77 e a sud sulla provinciale 209.

Le strade provinciali si differenziano anche per l'importanza che rivestono relativamente ai collegamenti che realizzano- dichiara Pettinari-; è evidente che collegare due comprensori molto popolosi non è la stessa cosa che collegare frazioni di montagna, eppure, i diritti dei cittadini sono gli stessi sia che si parli di un grande centro come di un piccolissimo paese. Certamente- spiega il presidente - quando le risorse sono poche, le priorità purtroppo sono anche legate al numero degli utenti, perché la sicurezza si coniuga anche con il numero degli automobilisti che transitano su una strada piuttosto che un’altra. Sulla provinciale 209 tuttavia gli interventi erano necessari, anzi indispensabili, ormai da tantissimi anni. Una strada panoramica molto bella, sicuramente poco conosciuta, tuttavia finalmente anche gli abitanti di quelle frazioni martoriate dal terremoto avranno una strada sicura e credo che questo sia anche un bel segno di futuro e di speranza”.

Carla Campetella

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E’ da pochissimi giorni uscito, con il consueto inspiegabile ritardo, il calendario delle manifestazioni estive che l’amministrazione comunale ha predisposto per i pochi turisti che si spera trascorrano a Sarnano le proprie vacanze e, ovviamente, per i cittadini sarnanesi. Il programma non è altro che una sintesi delle lodevoli iniziative messe in campo dalla diverse Associazioni culturali, sportive e ricreative che operano attivamente nella nostra città. L’organizzazione “diretta” da parte dell'amministrazione comunale si limita a rarissime iniziative quali i festeggiamenti in onore dell’Assunta e Borgo in Gioco nel secondo week end di settembre. Poi l’amministrazione supporta alcune lodevoli iniziative poste in essere, per amore del paese, da tanti volenterosi sarnanesi nell’organizzazione del “Trofeo Scarfiotti”, del Palio del Serafino e di “Castrum Sarnani – Il Medioevo..che ritorna”, proposto dalla efficientissima Associazione Tamburini del Serafino. Il tutto concentrato in un breve periodo estivo; per il resto Sarnano è deserto assoluto con presenze turistiche crollate paurosamente. Non diamo la colpa al sisma in quanto altri paesi ridotti molto peggio di noi stanno utilizzando la solidarietà di tanti cittadini per cercare di risorgere dal disastro che tutti conosciamo. Basta pensare a Norcia o paesi anche a noi vicini come Amandola che organizzano eventi ogni 15 giorni nei fine settimana. Quattro – cinque eventi all’anno sembrano sicuramente pochi per un’economia, come quella sarnanese, che conta decine di operatori. Torniamo all’oggi. Finalmente il comune, dopo la infelice esperienza dello spettacolo di Insinna dello scorso anno proposto con eccessivo ottimismo, ha inserito in calendario lo show di Teo Teocoli per il giorno di Ferragosto che, in teoria, dovrebbe richiamare a Sarnano un folto pubblico. Qui la sorpresa. “Tutto Teo” - lo spettacolo della sera del 15 agosto – non si terrà come di consueto e come “logico” in Piazza della Libertà, ma presso il Parco Giochi di Via Benedetto Costa, dove in questi giorni si sta lavorando sodo per una sua imminente riapertura. Le bancarelle resteranno in Piazza della Libertà o verranno dirottate in Via Costa? Non è dato saperlo! La decisione assunta dai vertici comunali con la scusante delle misure per la sicurezza non convince nessuno; quindi è per alcuni versi inspiegabile, ed andrà di certo a penalizzare pesantemente tutte le attività commerciali di Piazza della Libertà e di Borgo Garibaldi, che, come si può immaginare, stanno già lavorando a “scartamento ridotto” vuoi per la crisi, vuoi per gli effetti del sisma e vuoi perché sono venute a mancare, durante i week-end di Aprile, Maggio e Giugno, quelle iniziative volte a portare a Sarnano turisti e visitatori. Inaccettabile la scelta dell’amministrazione. Di conseguenza, a nome dei tanti operatori economici e dei cittadini sarnanesi, chiediamo al sindaco ed alla sua maggioranza di ritornare su quella decisione e riportare gli spettacoli ferragostani nella giusta e scontata location storica di Piazza della Libertà.

Le Opposizioni Consiliari

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A Camerino si aggiungono da oggi altre 27 ‘casette’ a quelle già consegnate in precedenza nelle aree di Morro, Vallicelle, Cortine. Il sindaco Gianluca Pasqui ha provveduto alla consegna delle chiavi ad altrettanti nuclei familiari, nella porzione centrale di Cortine Est che si affaccia sulla vallata. Bellissimo il panorama che si ammira da tutta la zona, aperta sui monti fino a scorgere l’abitato di Castelraimondo. Cerimonia breve e informale, alla presenza dell’assessore ai servizi sociali Antonella Nalli, dei funzionari e tecnici comunali, insieme a maestranze e volontari di protezione civile.

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“ Nessuna festa ma sicuramente un momento di grande gioia pe l’intera comunità –Così il sindaco nell’accogliere il rientro a casa dei cittadini. “ Ormai sono trascorsi quasi due anni dall’evento sismico ed è altrettanto vero che viviamo un periodo significativo nel quale le scelte prese e portate avanti dall’amministrazione lo sono state altrettanto . Sento di chiedere scusa a quanti non hanno condiviso un percorso, comunque dettato dalla volontà di tenere la comunità il più vicino possibile alla città. La nostra Camerino è lassù e lì dobbiamo rientrare ; chi pensa che non c’è un occhio attento per la città che era, che è e che sarà, probabilmente ha un’idea che non corrisponde alla realtà. Tutto si fa per fasi- ha continuato Pasqui- alla fase dell’emergenza che purtroppo stiamo ancora vivendo, seguirà la fase della ricostruzione, ed è inutile parlare di una fase successiva quando ancora dobbiamo chiudere con la precedente. Come sindaco e con l’amministrazione comunale- ha sottolineato- ho voluto con forza che queste terre prossime alla comunità centrale, fossero le terre per ospitare le ‘casette’ e la nostra gente. Ho voluto che le frazioni non fossero abbandonate ed è per questo che anche in quel caso si sono approntate delle aree SAE. L’intraprendere questa strada ha allungato i tempi, ma ritengo che attendere un po’ di tempo in più a fronte degli anni che ci aspettano, possa far capire il valore e la portata di una scelta; se non avessimo previsto delle casette in alcune frazioni dove ci sono case da ricostruire, avremmo pregiudicato l’esistenza delle stesse frazioni negli anni futuri. Questa è stata dunque la volontà dell’amministrazione- ha concluso- e a chi mi dice che sto frazionando le consegne per avvantaggiarmene per una campagna elettorale, rispondo che l’unica cosa a cui non penso è la campagna elettorale che è argomento di chi ha tempo per occuparsene , cosa chei n questo momento io non ho. Lascio che ci pensi chi non ha nulla da fare, non si è mai visto e continua a non farsi vedere. Da parte mia ho un unico interesse: quello di riabbracciare la mia comunità”.

Dopo aver ringraziato i funzionari del comune, Pasqui ha provveduto alla consegna delle chiavi. Tra coloro che rientrano a casa, dopo quasi due anni trascorsi in strutture ricettive o in sistemazioni provvisorie autonome, insieme a numerosi cittadini di ogni età, anche il giornalista Angelo Ubaldi, il geometra comunale Gianfranco Carimini, l'abile pizzaiolo Tonino Mantini. 

Altre consegne SAE a Camerino alla fine della prossima settimana a Vallicelle e nella frazione di Mergnano.

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Termineranno con la fine di luglio,  per la precisione il prossimo venerdì 27 luglio, i lavori riguardanti la pavimentazione della superstrada 77 che, dall’inizio dell’estate, hanno provocato numerosi disagi alla circolazione, con code e  rallentamenti nel traffico veicolare . A dare l’annuncio il presidente della Provincia Antonio Pettinari che ha avuto un colloquio con i responsabili Anas di Ancona. In considerazione anche del periodo estivo e della chiusura della maggior parte degli stabilimenti produttivi nel mese di agosto, il presidente ha voluto sincerarsi dell'andamento delle opere per sapere se e quando queste sarebbero terminate per consentire ai turisti un transito spedito e sicuro durante le ferie.

“I lavori erano sicuramente necessari- afferma Pettinari- e, come è stato ribadito più volte, sono a cura dell’Anas, essendo la superstrada di totale competenza dell’Anas nazionale e, in particolare, del compartimento di Ancona. Unico neo il periodo designato - continua il presidente; eseguire a giugno- luglio i lavori in una strada così importante, non è stata di sicuro la migliore delle scelte. In tutte queste settimane ho cercato di adoperarmi per chiedere di accelerare il più possibile; soprattutto avevo chiesto la loro sospensione cosa che non era possibile, in quanto avevano iniziato una carreggiata. Gli operai dell’Anas hanno cercato di velocizzare e, finalmente, alla fine della prossima settimana i lavori saranno conclusi e contestualmente verranno riaperte le due carreggiate della superstrada 77. Le opere subiranno una interruzione e alla fine del mese di agosto l’Anas riprenderà la pavimentazione sull'altra carreggiata Mare-monti e  il tutto, dovrebbe essere ultimato entro settembre. Lavori necessari – conclude Pettinari- ma di certo, il periodo scelto non era assolutamente quello più idoneo”.

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