Notizie di politica nelle Marche

Mancato pagamento del contributo di autonoma sistemazione del mese di giugnoIl sindaco di Camerino Gianluca Pasqui spiega la ragione dei ritardi sulla liquidazione. Lo fa con una nota a sua firma, dopo che alcuni cittadini si sono rivolti agli amministratori o agli uffici comunali per chiedere delucidazioni. C’è chi ha scelto invece la strada della polemica sui social network . “La Regione Marche- scrive Pasqui- non ha ancora accreditato le somme riferite al mese di giugno 2018, nonostante sul sito stesso della Regione il contributo risulti pagato. Tale dato, infatti, viene elaborato a seguito dell’accettazione, da parte della Regione, del rendiconto redatto dal Comune e non dopo l'effettivo accreditamento delle somme. Il Comune di Camerino – continua il sindaco- ha già approntato gli atti per la liquidazione del contributo ed è pronto ad emettere i mandati di pagamento non appena avrà ricevuto gli stanziamenti da parte della Regione Marche. Detto questo, trovo che facciano bene i cittadini a rivolgersi ai sindaci per chiedere spiegazioni, fanno meno bene quei cittadini che cercano di caricare una polemica che non serve a niente e a nessuno. In verità si tratta di un numero esiguo di persone che non lo fanno da cittadini, ma magari sono mossi da chissà quale altro motivo, magari anche di carattere politico. Da parte mia assolutamente nessuna polemica nei confronti delle istituzioni superiori quale la Regione Marche che deve stanziare i soldi che poi vengono girati dai comuni ai cittadini che ne hanno diritto. Per il mese di giugno -precisa il sindaco- tutte le incombenze che spettano al Comune di Camerino sono state adempiute così come gli stessi cittadini potranno verificare attraverso una informativa redatta dal responsabile del servizio affari generali dottor Francesco Aquili, che verrà pubblicata questo giovedì 9 agosto sul sito istituzionale del comune. Chiaro che – continua Pasqui- se questi soldi non arrivano, diventa impossibile provvedere al pagamento; nel dire questo però aggiungo che posso capire problematiche di carattere superiore, ma le polemiche non mi piacciono affatto. E’ un momento di grande difficoltà, dove normalmente chi polemizza non è il cittadino ma chi dedica il proprio tempo a fare cose che non servono a nessuno. Debbo dire che i cittadini sono sempre molto coscienti e coscienziosi e se si rivolgono a noi amministratori è perché è un loro diritto farlo e da parte mia, c’è il piacere e anche l'obbligo di rispondere puntualmente. Così, dopo averci riflettuto- conclude il sindaco- l’ho voluto fare anche con una nota a mia firma, perché non è neppure giusto che vengano sempre attribuite situazioni a chi invece di quella situazione non ha nessun tipo di colpa. Credo e mi auguro pertanto che il tutto si sblocchi nei prossimi giorni. Il comune ha svolto tutte le attività necessarie ed è pronto per liquidare questo valore economico”.

C.C.

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Mercoledì, 08 Agosto 2018 20:52

Camerino: comunali 2019. Pasqui c'è.

Risolto il dilemma: Gianluca Pasqui si ricandiderà per le prossime comunali del 2019. Manca un anno allo scadere del mandato e le voci iniziavano già a dare per conclusa l’esperienza politica del primo cittadino di Camerino fermo restando l’ipotesi che avrebbe potuto candidarsi per le regionali del 2020.

Ma Pasqui ha deciso di esserci ancora, per dare continuità al processo di ricostruzione.

“In realtà - afferma - l’ultimo pensiero che ho è quello rivolto alla candidatura in questo momento. Mi interessa di più dedicarmi a problemi e questioni concrete. Tuttavia ho una risposta da dare senza la minima esitazione: mi ricandiderò a sindaco del mio Comune per un motivo semplice, che è quello morale, di coscienza. Voglio dare continuità ad un percorso difficile come quello della ricostruzione”.

Pasqui non nega di sentirsi pronto anche per nuovo sfide e forse, dice, avrebbe anche potuto essere il momento giusto ma per questo passo in avanti ha deciso di attendere, “perché ho l’obbligo di guardare i figli della mia terra e dare tutto me stesso per i prossimi anni alla ricostruzione. Sempre che i cittadini mi vogliano ancora come sindaco - precisa - e il bello della democrazia è proprio la possibilità di scelta. Se non dovessero scegliere me, sarò libero di affrontare altri percorsi ma è ovvio che rimarrò a disposizione per il bene della mia città e dei miei concittadini. Questi ultimi mi hanno sempre dimostrato un grande affetto e attaccamento alla mia persona - sottolinea - mi hanno sempre sostenuto ogni volta che ho chiesto un consenso. Non posso deludere nessuno, ci sono, ci metterò ancora la mia faccia”.

Squadra che vince non si cambia: Pasqui non ha dubbi nemmeno su questo. Vuole partire da quella attuale ed è pronto a mettere tutto in discussione qualora ci fosse qualcuno non disposto a ridare la propria disponibilità: “Partirò ovviamente dai miei collaboratori, che hanno tutti la massima stima e fiducia. Se tanto si è fatto è stato proprio per la grande umiltà e voglia di esserci al di là delle ideologie, ma con un unico pensiero che si chiama Camerino. Partendo da loro - conclude - guardo al futuro. Se non daranno la loro riconferma è ovvio che mi sentirei di mettere in discussione tutto ma dò per scontato un percorso ancora da fare insieme”.

g.g.

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Ad Esanatogliale dimissioni dell'assessore ai lavori pubblici e consigliere comunale Massimiliano Brandihanno scatenato un acceso dibattito da parte della minoranza in consiglio comunale . Nell'ultima seduta del consiglio è stato intanto votato all'unanimità l'atto di surroga con il quale Enzo Tempestini, primo fra i non eletti della lista civica, subentra a Brandi  nel ruolo di consigliereIl sindaco si è invece riservata  una valutazione più approfondita sulla persona da scegliere per l’attribuzione dell’assessorato ai lavori pubblici che sarà oggetto di una prossima decisione. Quanto alle dimissioni di Massimiliano Brandi, il sindaco Luigi Nazareno Bartocci, ne è molto dispiaciuto, ma ritiene che le divergenze di opinioni possano rientrare nelle normali vicende della politica." Si arriva ad un punto in cui accade che su alcune decisioni non si trovi l'accordo - spiega il primo cittadino di Esanatoglia-; puòsuccedere che si inneschino dei percorsi e valutazioni diverse e, non è escluso che possano nascere delle discussioni che talvolta riescono a rientrare, altre volte,  come nel caso di dimissioni, può succedere che al sindaco non resti che prenderne atto.  Nel caso specifico, mi dispiace molto umanamente anche per i vent’anni di percorso politico condivisi insieme all’assessore Brandi ma , purtroppo, non abbiamo più trovato punti di raccordo. D’altra parte nella sua lettera di rinuncia egli stesso è stato abbastanza chiaro; sono strade che ad un certo punto non si incontrano più e divergono per cui, è impossibile continuare. Ci sono parole dell’assessore che in parte non condivido ma ne prendo atto con dispiacere. Per quel che riguarda le critiche mossemi dalla minoranza- continua il sindaco- nel normale dibattito politico, si sa che il sindaco è in un certo senso la spugna che deve assorbire un po’ tutte le situazioni. Prendo le critiche allo stesso modo in cui ho risposto in consiglio comunale - aggiunge - nel senso che, personalmente il sindaco ha due doveri: l’uno cercare di tenere più unita possibile la maggioranza e , specialmente in un momento difficile comequello attuale e, non è sempre facile perché talvolta i personalismi rischiano di peggiorare i rapporti interpersonali; dall’altro, un primo cittadino, ha il dovere di pensare al bene della città e di impegnarsi in particolar modo adesso per tutto quel che riguarda la ricostruzione post sisma che sta assorbendo l’80 per cento delle energie di tutte le nostre amministrazioni. E' chiaro che questa è una situazione che può creare dei dissapori, essendo gioco forza, a causa del periodo particolare, che l’attenzione sia troppo accentrata sui sindaci. Per il resto continuo per la mia strada pensando che la maggioranza vorrà sostenere le mie scelte e condividerle. E’ normale – osserva Bartocci-che la minoranza debba fare il suo gioco anche se talvolta, rispetto al lavoro che si sta facendo, personalmente lo trovo un po’ troppo poco onesto, ma questa è solo una mia valutazione che sicuramente divergerà da quella della minoranza. Quanto all’assessorato ai lavori pubblici- conclude il sindaco- mi prenderò un po’ di tempo per riflettere serenamente sulla soluzione che riterrò la migliore per il comune, in base alle competenze, alla disponibilità e anche al rapporto politico. La nostra è una lista civica che, proprio per il rispetto del mandato elettorale, non può e non deve marcarsi, né da una parte, né da un’altra. Sicuramente dunque non sarà una scelta rivolta ad una parte politica piuttosto che all’altra ma semplicemente riservata ai due obiettivi di metter ancora insieme la maggioranza qualora ve ne fosse bisogno e ragionare per competenze e specificità del nome che andrò a scegliere".

 C.C.

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Inaugurato presso l'ospedale di Camerino il nuovo ortopantomografo per la radiologia. Nell'occasione, presente il nipote Carlo, è stata anche scoperta una targa a ricordo del sindaco Dario Conti recentemente scomparso. All'inaugurazione, presieduta dal direttore dell'Asur Area Vasta 3 Alessandro Maccioni,  è intervenuto anche il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. Presenti anche l'assessore Sciapichetti, il presidente della provincia Antonio Pettinari, l'arcivescovo Brugnaro, il sindaco Pasqui e il responsabile della radiologia dott. Pietro Cruciani

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" Gli investimenti in sanità non si fermano mai- ha detto Maccioni- In questo caso parliamo di investimenti sostitutivi di un macchinario che ha fatto egregiamente il suo corso e il suo dovere. Si tratta del terzo ortopantomografo che installiamo in Area Vasta 3, dopo Civitanova Marche e Recanati. Attualmente ne è in acquisto un quarto che andrà al'ospedale di San Severino Marche. L'ortopantomografo è un macchinario utile per problemi mandibolari e delle arcate dentali; l' investimento totale, tra collaudo e installazione, è di 65mila euro circa. Uno strumento dunque non costosissimo ma che è di enorme avanguardia, innovativo, digitale e, a minor impatto irradiativo per quel che riguarda i pazienti e gli operatori di radiologia". Il direttore  ha anche annunciato che per l'ospedale di Camerino è previsto l'arrivo di una nuova TAC 64 slices, in grado di ricostruire in modo dettagliato i vari piani del corpo della persona esaminata, grazie a sofisticati software.

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" Da un po' di anni a questa parte- ha detto il governatore Ceriscioli- abbiamo inziato a spingere sugli investimenti e sugli aggiornamenti dei macchinari e sulla possibilità di offrire dei servizi di qualità, collegati digitalmente alla rete, di modo che l'esame che viene fatto in qualsiasi punto della regione sia poi disponibile un domani nel fascicolo elettronico di ogni singolo utente. Un servizio che riesce dunque ad offrire sempre maggiore qualità grazie agli investimenti. Lo scorso anno la cifra straordinaria d'investimento è stata di 200 milioni di euro e, mano a mano, si stanno trasformando in realizzazioni che stanno coprendo un po' tutti i territori. Nel caso specifico, l'ortopantomografo riqualifica tutti quelli che sono gli esami specifici per la bocca, permettendo di rispondere con una notevole qualità, al cittadino che si rivolga alle nostre strutture. Un piccolo segno di grande attenzione per questa realtà".

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 La targa scoperta in ricordo di Dario Conti

Il dottor Pietro Cruciani,  ha voluto ricordare la figura di Dario Conti che nel 2014, al termine del suo mandato da sindaco, donò 13.000 euro della sua indennità di carica per l'acquisto di una bobina per la risonanza magnetica, strumento ad alta tecnologia per lo studio delle patologie della mammella. " Ricordo Dario come un grande amico; è stato un grande sindaco, un uomo sincero e passionale che ha amato la sua terra fino all'ultimo. Pronto a difendere strenuamente Camerino e la montagna,  avendo a cuore tutti i servizi, in particolare la sanità, le scuole, l'università, le infrastrutture e la viabilità". Parole d'affetto nei confronti del compianto sindaco, anche da parte di Pasqui:" Sono stato il suo vice sindaco e per me è sempre stato un amico sincero- ha affermato-. La sua caratteristica è sempre stata quella di guardare alle cose concrete e al bene comune. Oggi è la giornata più bella per ricordarlo; ha sempre desiderato vedere una sanità funzionale,  dedicare attenzione ai giovani e all'università. Proprio l'università poco fa, ha inaugurato la sua prima struttura definitiva. Facciamo festa anche da qui  con l'inaugurazione di un altro strumento diretto al cittadino".  

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Inaugurata la nuova area commerciale post sisma a Castelsantangelo sul Nera. Ospita quattro esercizi terremotati che hanno chiesto di riprendere l'attività all'interno di strutture provvisorie: due bar (uno con edicola, l'altro con tabacchi), un alimentari e una norcineria. Nell'area sono presenti anche un ambulatorio medico e una farmacia, donati alla comunità dal comune di Porto Gruaro e da un'impresa. 

L'area commerciale ha una superficie di 660 mq. È dislocata sul piazzale "Pietro Piccinini", di fronte allo spazio che ospita le Sae (Soluzioni abitative d'emergenza). L'allestimento ha richiesto un finanziamento regionale di 310mila euro, sostenuto con i fondi Ue. Una forza di volontà che quasi commuove quella dgli abitanti di Castelsantangelo sul Nera; dalle loro parole e dai loro volti, la testimonianza di un amore smisurato per la loro terra. Numerosissime le persone che hanno voluto condividere con la loro presenza, la gioia di una ripartenza. 

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Al taglio del nastro,  presenti il sindaco Mauro Falcucci, il presidente della Regione Luca Ceriscioli e l'assessore Angelo Sciapichetti. " Per questo martoriato comune, che solo in termini anagrafici, è uno dei più piccoli della regione, ma non lo è sicuramente come patrimonio storico, naturalistico e architettonico- ha esordito Falcucci - oggi è un momento di contentezza. Nostro malgrado, siamo riusciti a riportare in paese le 4 attività che c'erano prima e abbiamo raggiunto il cento per cento". Il primo sentimento di riconoscenza, Falcucci lo ha rivolto a coloro che hanno creduto nella ripartenza, proseguendo col ringraziare  i tecnici comunali e la Regione Marche e, in particolare gli ingegneri Talarico e Orazi, senza dimenticare  il prezioso sostegno e supporto dei volontari di protezione civile, delle forze dell'ordine, dei vigili del fuoco. " Quando si riparte- ha detto - bisogna ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato a potercela fare, compreso il grande cuore di tutte le donazioni che abbiamo ricevuto". All'inaugurazione presente anche il Vespa Club di Fano, città adottiva del sindaco, con il quale sin da subito dopo il sisma si è instaurato un bellissimo sodalizio sfociato in tante iniziative a favore della comunità e, da ultimo, nella donazione di panchine che arredano lo spazio all'aperto dell'area commerciale. " Noi lo abbiamo dimostrato con i fatti che vogliamo rimanere in montagna e, non con le parole -ha continuato Falcucci-; ci auguriamo che anche chi è deputato a tradurlo in norme ci ascolti, perchè noi non siamo affatto felici delle promesse vuote, nè dell'impianto del terremoto e neppure del fatto che tutti ci dicono che abbiamo ragione, ma nessuno traduce in norme. Non siamo contenti perchè in campagna elettorale, tutte le forze politiche, ci hanno fatto promesse e i cittadini hanno il sacrosanto diritto di vederle concretizzate. Tra rimandi a decreti , attesa della Finanziaria, noi siamo stanchi di aspettare; pochi eravamo e pochi siamo quassù sulla montagna ma, più determinati di prima e- ha ribadito- senza nulla togliere agli altri, le misure non possono essere uguali per tutti"

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Da ultimo il sindaco è tornato a chiedere una certezza normativa per la salvaguardia della montagna con la proposta di "riesumare l'antica legge speciale sulla tutela delle aree montane: Non costa nullabasta riadattarla alle esigenze del 2018 e applicarla, dopodichè potrà nei fatti esservi un aiuto per chi rimane in montagna, una deroga per le scuole, per i servizi sociali, una migliore contribuzione, servizi telematici  e una 'zona franca' vera, per tutta  la montagna italiana.  E' la legge n.97 del 1994 ed è un diritto costituzionale, non una nostra banale richiesta; una legge che prevede che le aree montane siano tutelate insieme all'uomo, che ne costituisce il suo elemento pregnante e che in montagna, dalle Alpi a Reggio Calabria, è in via di estinzione.  Per carenza di decreti legislativi attuativi di quella legge di ben 24 anni fa,abbiamo chiuso ospedali, dobbiamo chiedere deroghe per tenere aperte le scuole. Non è questo un Paese che rispetta e attua la Costituzione. La montagna è un valore inestimabile, fatto da 10 milioni di cittadini che soffrono tutti i giorni".  Tra le misure di cui il sindaco ha chiesto vengano quanto prima prese in esame, l'ordinanza per i dissesti idrogeologic che deve essere licenziata dalla Corte dei Contii e i decreti per conferire gli incarichi per i Piani Attuativi e rendere possibili percorsi concertati, per eventuali modifiche, con i cittadini. "Noi non demordiamo e i nostri diritti li pretendiamo".

Nel suo intervento, il presidente Ceriscioli ha riferito dell'incontro con il vicepremier Di Maio, giunto a Fabriano per l'inaugurazione della prima scuola pubblica . " Ho colto in lui l'atteggiamento giusto di chi vuol capire e conoscere la realtà. Tra le cose che ho voluto evidenziargli, una costante attenzione a semplificare e il discorso delle 'zone franche". Immaginate- ha detto il presidente- se per queste 4 attività che oggi ripartono, alle quali va il nostro plauso per il coraggio e la determinazione che ci hanno messo, che tipo di economia si potrebbe generare se come a Livigno non dovessero pagare l'Iva. Sarebbe una misura giusta, perchè poter avere una spinta del genere per 10 o 15 anni, aiuterebbe tutta l'area. Chiaro che se la misura la pensassimo per 87 comuni, il MEF non ce l' accorderebbe mai ma, applicata a un numero di attività limitate concentrate nei piccoli comuni montani, allo Stato non costerebbe nulla e, per il territorio più duramente colpito, potrebbe significare tanto. Noi dalla pazienza e dalla caparbietà del popolo marchigiano, ogni volta siamo tornati con qualche richiesta in meno in quanto, goccia a goccia, vengono accolte. Sarebbe stato meglio fossero state accolte prima, ma, la cosa bella che ha detto il vicepremier, è l'intenzione di ascoltare i territori. Ci auguriamo che ciò avvenga veramente perchè chi sta in prima linea tutti i giorni, può raccontare quello che serve per superare le difficoltà e per riuscire a portare  fino in fondo questo percorso. noi spesso ci facciamo portavoce di quello che ci prospettano i sindaci e le persone  Ma siamo fiduciosi perchè tante cose che ieri sembravano impossibili, sono state fatte. E' vero comunque che non dobbiamo tornare indietro: sarà molto importante confermare le 700 persone che oggi lavorano per il sisma e che, secondo le norme attuali, il 31 dicembre prossimo dovrebbero tornare a casa e, dopo che hanno imparato il loro lavoro per due anni, sarebbe davvero assurdo. Secondo punto importante,- ha concluso Cerescioli-  noi continueremo a lavorare per l'altra parte del bicchiere;oggi siamo qui a condividere la gioia per la ripartenza delle attività commerciali ma,  quello che ci auguriamo, è di poter tornare qui ad inaugurare la prima casa della ricostruzione. Un passo dopo l'altro, arriveremo fino in fondo: è questa la nostra convinzione. Grazie per la pazienza che avete avuto fino ad oggi; sappiamo purtroppo che andare avanti è complicato, ma lo faremo sempre con lo spirito giusto di chi vuol collaborare, lavorare insieme e,raggiungere sempre nuovi traguardi".  

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Nella foto sotto i premiati del Torneo di solidarietà " Scacco al terremoto"

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 Nella foto sotto l'inaugurazione della Norcineria Alto Nera

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A poche ore dalla notizia dell’apertura di piazza Vittorio Emanuele II, non si è fatta attendere la reazione del comitato Riviviamo Caldarola che, oltre a manifestare la soddisfazione per la riapertura (con ritardo) della piazza, chiede spiegazioni all’amministrazione in un comunicato che pubblichiamo integralmente.

 

“Con grande soddisfazione abbiamo oggi sorprendentemente appreso della riapertura del centro storico di Caldarola, dopo le discussioni lette sui social e sulla stampa nei giorni precedenti, in merito alle quali non ci compete né interessa argomentare, sebbene per il futuro auspichiamo che le beghe politiche della campagna elettorale non si ripercuotano sulle sorti dei cittadini.

Quello che però vorremmo sottolineare è, ancora una volta, la carenza di un'informazione coerente sulle decisioni che riguardano la vita del paese, che hanno una ripercussione sulla quotidianità della vita della intera comunità. Dare evidenza del piano strategico di lungo termine dell'amministrazione per la rinascita del paese e comunicare in maniera tempestiva e puntuale le scelte rilevanti adottate, infatti, consentirebbe la partecipazione di tutta la popolazione agli sforzi ed ai risultati raggiunti dai suoi amministratori.

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Anche oggi, infatti, non siamo a conoscenza delle modalità con le quali è stato improvvisamente reso fruibile il centro, in particolare non è chiaro se siano state completate le schede AEDES, della cui mancanza fino a pochi giorni or sono dava atto il Sindaco, quali vie siano adesso percorribili, se siano tornate ad essere fruibili le aree pubbliche e private senza dover ricorrere all'intervento dei vigili del fuoco, supponendo inoltre che siano state completate le messe in sicurezza, non terminate secondo quanto comunicato precedentemente e, in definitiva, quale sia l'attuale estensione della zona rossa, laddove ancora sussistente.

Ci si chiede, inoltre, quale sia lo stato dell'iter delle perimetrazioni e quale sia in proposito l'intenzione dell'amministrazione, considerato che alcuni Comuni hanno recentemente manifestato la volontà di non utilizzare più questo strumento e che per i tecnici ed i privati è fondamentale conoscere il perimetro della zona rossa e della perimetrazione, perché non si può procedere alla ricostruzione al loro interno.

Considerata l'enorme mole di lavoro che grava sugli uffici comunali, in particolare su quello tecnico, per il difficile percorso della ricostruzione, ancora, si vorrebbe sapere per quale motivo sia in corso di espletamento la procedura di assunzione di un nuovo responsabile dell'ufficio tecnico soltanto part-time, quando parrebbe possibile chiedere deroghe (già accordate in altri Comuni) per assunzioni a tempo pieno, che garantirebbero un servizio migliore in questa fase molto impegnativa.

Manifestiamo grande soddisfazione per la realizzazione del nuovo edificio scolastico, che costituirà una notevole attrattiva per il rilancio della dimensione familiare e residenziale di Caldarola, auspicando di conoscerne presto la data di ultimazione dei lavori, così come per le altre opere in corso di realizzazione, parimenti importanti, quali la riqualificazione dell'ex ospedale, la strada di variante al centro storico, la costruzione dei nuovi uffici comunali ed il risanamento del Castello Pallotta (edificio privato ma di indiscutibile interesse pubblico).

Riteniamo, tuttavia, in questa delicata fase, che sia fondamentale anche per il morale ed il senso di appartenenza alla comunità, condividere con i cittadini la visione del futuro del paese che i nostri amministratori hanno in mente di realizzare.

La comunione di intenti e la capacità di aggregazione, infatti, costituiscono valori aggiunti non sostituibili per poter accelerare la rinascita da tutti auspicata del territorio così gravemente ferito negli aspetti materiali e disgregato in quelli umani”.

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Inaugurata questa mattina a Fabriano, in presenza del vicepremier Luigi Di Maio, la scuola materna di via Don Petruio. La prima scuola finanziata e ricostruita dallo Stato nelle aree del centro Italia colpite dal terremoto. Il costo complessivo dell’intervento  è di  1.360.000 euro.

"Ricostruzione di straordinaria qualità che renderà questi territori ancora più belli di prima - ha detto il presidente della Regione , Luca Ceriscioli - . Questa è la prima scuola interamente opera pubblica che viene inaugurata, faceva parte di quel pacchetto che nel febbraio 2017 è stato finanziato ed è arrivata prima di tutte anche perché la  scelta del Comune allora fu di farla internamente in termine di progettazione; 350 giorni per gli espletamenti burocratici, 140 giorni per costruirla da parte della ditta marchigiana che ha vinto la gara realizzando la nostra idea di ricostruzione: fare le cose migliori di quelle che c’erano prima. E’ una scuola antisismica in classe quarta, il massimo, dal punto di vista energetico completamente autonoma, spazi di grande qualità per i bambini di questa comunità”.

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Non è mancata, poi, l'occasione per chiedere al Governo l'alleggerimento della burocrazia per la ricostruzione.

"Ogni volta chiediamo la semplificazione - ha proseguito - , anche oggi è stata occasione per chiederlo, perché ogni atto di semplificazione è un pezzo di quella carta che va indietro e avvicina al risultato finale. Gli attori oggi sono tanti, Comuni, Province, Stato attraverso i propri organi, tutti purtroppo  manifestano le stesse difficoltà. Noi ogni volta rinnoveremo proposte concrete che nascono dal basso, come abbiamo fatto oggi ringraziando il vicepremier Di Maio per essere con noi, sperando che di volta in volta sempre con maggiore semplicità riusciremo ad arrivare prima”.

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“La ricostruzione la fanno le persone – ha detto  il commissario  Straordinario per la ricostruzione Paola De Micheli - oggi voglio ringraziare la struttura del commissario, tutti i tecnici che lavorano su questo terremoto, che si impegnano ogni giorno per cambiare la vita delle comunità colpite. Abbiamo aperto 2300 cantieri in 10 mesi, ancora non bastano ma dobbiamo continuare a ricostruire con fiducia perché abbiamo deciso di farlo fino all’ultimo cocuzzolo di queste montagne. Ricostruire per tutti è il nostro imperativo e tutte le istituzioni sono chiamate a fare un grande investimento per rilanciare la parte sud delle Marche”. 

 

La nuova scuola di via don Petruio, che nasce sulla stessa superficie della storica costruzione resa inagibile dal sisma 2016, potrà ospitare 126 alunni di età compresa tra i 3 e 6 anni. E’ divisa in quattro sezioni su 972 metri quadrati di superficie coperta.

Il nuovo edificio è stato progettato con struttura portante in legno con l’impiego del

sistema costruttivo a telaio leggero su fondazioni in conglomerato cementizio armato.

E’ stata realizzata su di un unico livello fuori terra in diretto contatto con le aree esterne senza dislivelli per favorire lo svolgimento delle attività all’aperto.

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La progettazione degli impianti è stata ispirata ai principi del risparmio energetico e del ridotto

impatto ambientale con l’utilizzo delle fonti rinnovabili per un sistema tecnologico generale di estrema affidabilità e funzionalità, igienicità e sicurezza.

Posto nella classe energetica A4 l’edificio è dotato di impianto di riscaldamento e di distribuzione dell’acqua calda sanitaria alimentati dall’impianto fotovoltaico ed integrati dall’impianto solare termico, entrambi sulla copertura dell’edificio.

L’edificio è privo di barriere architettoniche e prevede accorgimenti e dispositivi che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo in particolare per i non vedenti, gli ipovedenti e i sordi. Lungo i percorsi principali  sono state istallate guide tattili progettate secondo il linguaggio LOGES, mappe tattili per l’illustrazione della distribuzione degli ambienti componenti l’edificio, dispositivi di identificazione dei locali mediante etichettatura in scrittura braille.

Giulia Sancricca

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Una giornata importante, quella di oggi, per Caldarola.

Scompaiono le transenne dal centro storico e il tempo che si era fermato a quella mattina del 30 ottobre 2016 sembra provare a rientrare nell’ingranaggio.

 “Ora si può parcheggiare e visitare la piazza - dice il sindaco, Luca Maria Giuseppetti - . Ovviamente è una riapertura provvisoria perché tutte le case sono state messe in sicurezza. Non parliamo quindi di ricostruzione, ma di riapertura sicura.

Abbiamo fatto questa scelta anche perché diversi cittadini l’avevano chiesta. Dopo ulteriori controlli e l’ultimo dell’ingegnere Spinaci, è risultato che alcune vie possono essere transitabili.

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Ovvio che parliamo di un centro che è stato gravemente colpito dal sisma, quindi chiunque decida di entrarci e di passeggiare in queste deve capire che i palazzi non sono stati ristrutturati, ma solo messi in sicurezza.

La riapertura di una parte della piazza e di alcune vie permetterà anche di vedere da fuori il castello Pallotta, simbolo oggi ferito, di Caldarola.

“Non si ha certo molto entusiasmo nel vederlo così - prosegue Giuseppetti - , pensando anche che negli ultimi anni era il volàno del turismo di questi luoghi. Ora è chiuso e non si può certo pensare di vederlo riaperto a breve. L’unica cosa è che il visitatore che verrà in centro potrà ammirarlo da fuori. Non possiamo nascondere che la struttura ha subito grossi danni.

Le principali vie e il Castello Pallotta sono stati subito presi d'assalto da turisti  e cittadini che hanno voluto vedere di persona la situazione e i danni che le scosse hanno provocato al vecchio borgo.

G.S.

(SOTTO NELLA FOTO UNA FAMIGLIA CON IL SUO CAMPER HA DECISO DI FARE PRANZO IN PIAZZA E POI E' RIPARTITA PER IL GIRO TURISTICO NELLE FRAZIONI DEL COMUNE )

 

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Venerdì, 03 Agosto 2018 14:41

Terremoto. Riunione su novità normative

Riunione del Comitato istituzionale per la ricostruzione nella Sala conferenze del Coni Marche ad Ancona, presieduta dal governatore delle Marche, Luca Cerisicoli. All'ordine del giorno, -dice la nota della Regione -l'esame della bozza dell'ordinanza, di prossima emanazione, che disciplinerà i contributi di autonoma sistemazione (Cas) e la verifica della sussistenza dei requisiti. Entro le ore 18 di lunedì prossimo, i Comuni dovranno inviare alla Regione indicazioni e suggerimenti da trasmettere alla Protezione civile nazionale. La discussione ha anche riguardato le novità introdotte dal decreto legge 29.05.2018 n.55 che prevede ulteriori misure a favore delle popolazioni terremotate. 

Tra le altre, la proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2018, con un limite complessivo di risorse pari a 300 milioni di euro e disposizioni per la riscossione dei tributi,
canoni, utenze. È stata comunicata, infine, -conclude la nota- la pubblicazione di tre nuove ordinanze del commissario straordinario alla ricostruzione che riguardano il ripristino degli immobili privati di interesse culturale o destinati a uso pubblico, il sisma bonus (benefici fiscali) e le verifiche a campione sugli interventi ammessi a contributo. Il presidente Ceriscioli ha sottolineato l'importanza e la necessità che gli uffici tecnici tengano aggiornati i dati relativi alla ricostruzione, rivelandosi strumenti necessari per una corretta informazione alle popolazioni interessate e per una efficace programmazione delle attività.

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Carmelo Ceselli e Luca Scorcella lasciano Forza Italia.

“Continueremo  a far parte della maggioranza che governa Tolentino, consapevoli che le scelte che prenderemo d’ora in poi saranno frutto di attente analisi e riflessioni con il primo cittadino e con la Giunta”.

E’ quanto hanno annunciato in una nota i due consiglieri di Tolentino, scrivendo le motivazioni per cui hanno deciso di uscire dal partito di Silvio Berlusconi, ma di continuare a lavorare per Tolentino.

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“Da mesi attendiamo dal partito più chiarezza sulla posizione da assumere per la tutela di Tolentino – scrivono - , per rispetto non solo degli elettori, ma della cittadinanza intera.

Le scelte suicide fatte dal partito in concomitanza con le elezioni dello scorso marzo, hanno portato a una totale anarchia, senza più alcun ruolo e senza una guida regionale capace di coordinare in maniera univoca le scelte da portare avanti.

Scelte ancora più importanti in un Comune come il nostro, martoriato dal terremoto.

Non ci siamo più sentiti rappresentati da persone, sicuramente capaci e preparate ma lontane dalla realtà della nostra terra e calate nelle Marche senza una ragione apparente.

Manca quel contatto quotidiano, quel rapportarsi con persone che vivono come noi la nostra terra della quale conoscono ogni più recondito segreto. Dopo la decisione incomprensibile di non ricandidare il sen. Remigio Ceroni, siamo stati abbandonati a noi stessi”.

L’argomento sarà approfondito nella prossima edizione de “L’Appennino Camerte”.

Pubblicato in Politica

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