Notizie di politica nelle Marche
Sequestrati due appartamenti ad un imprenditore. Le fiamme gialle di Civitanova scoprono una serie di raggiri compiuti da un imprenditore debitore per eludere le procedure di riscossione coattiva. Conclusa dalla Compagnia di Civitanova Marche un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Macerata, nei confronti dell’amministratore di una società della costa. Il soggetto, a fronte di un debito erariale di circa 850mila euro accertato dall’Agenzia delle Entrate per violazioni di natura fiscale, ha fraudolentemente posto in essere una serie di raggiri per cercare di eludere il sistema di riscossione coattiva. 
In particolare, consapevole di essere debitore, ha simulato la cessione di due appartamenti in favore della figlia, riservandosi tuttavia il diritto di abitazione vitalizio, con ciò continuando ad averne la disponibilità ed incorrendo, pertanto, nel reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta degli immobili oggetto di compravendita, in quanto ritenuti strumento per mezzo del quale è stato commesso il reato.
g.g.
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“Non vi lasceremo soli” dissero tre anni fa, dopo il forte terremoto che distrusse il Centro Italia. Ma che il Governo non avrebbe mantenute le tante promesse fatte era stato chiaro fin da subito. Poi arrivò il Governo del cambiamento ma la vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma è rimasta sempre la stessa: a parole.

Ed è per questo che il vicesindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, torna ad alzare la voce. Quando era sindaco, è stato il simbolo delle battaglie contro i tagli alla sanità e ora rileva un altro comportamento penalizzante verso le aree colpite dal terremoto: il Ministero dell’Economia non permette ai Comuni del cratere di rinegoziare i mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti, possibilità che invece è concessa a tutti gli altri Enti territoriali.

“Una legge ha previsto la possibilità per i Comuni italiani di rinegoziare il saggio di interesse dei mutui contratti - spiega Saltamartini - perché da parte della BCE, che presta i soldi a tutte le banche dell’Unione Europea, c’è una politica di favore nell’abbassamento dei tassi di interesse per favorire gli investimenti. Quindi la BCE presta questi soldi alle banche italiane con un tasso molto basso e questo ha determinato la possibilità, per i Comuni, di rinegoziare gli interessi sui mutui. Paradossalmente, questa possibilità è stata negata ai Comuni del cratere. Invece di aiutarci ad abbassare gli interessi perché siamo in una condizione di disagio, a noi è stato negato”. Un Comune come Cingoli ad esempio, ha mutui per 11 milioni con una rata all’anno di 600mila euro e con un tasso del 5 per cento. “Con il saggio di mercato al 2 per cento - torna a dire - noi potremo risparmiare ben 400mila euro. Però questa possibilità ci è stata negata da alcuni recenti provvedimenti. Questo tema è stato sollevato anche nell’incontro con il commissario Piero Farabollini e con una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte ma nella nota di aggiornamento del Def, il documento che anticipa la legge di bilancio, non c’è nessuna traccia di questo. È un atteggiamento clamoroso, ingiustificato, illegittimo dal punto di vista costituzionale perché c’è una discriminazione tra Comuni addirittura”.

Saltamartini non esclude che, se non ci saranno cambiamenti in merito, i rappresentanti dei Comuni possano scendere in piazza a Montecitorio per protestare in occasione della presentazione della legge di bilancio.

Ma non è tutto, un altro non piccolo dettaglio si va ad aggiungere: “Questo atteggiamento del Governo nei confronti del cratere si è manifestato anche verso quei Comuni ‘saggi’ che avevano adottato la copertura assicurativa sul rischio sismico. Cingoli aveva fatto la copertura sui danni del terremoto, avevamo incassato un milione e 200mila euro e lo Stato ci ha espropriato di questi fondi. Siamo stati costretti a ricorrere al Tar - racconta - a spendere soldi per gli avvocati, per far valere il nostro diritto”. E dulcis in fundo, dopo dieci anni dall’approvazione della legge sul federalismo fiscale, i trasferimenti dello Stato nei confronti del Comune del cratere si basano sull’elemento del trasferimento storico: “Quindi cosa succede? Questi Comuni, essendo stati danneggiati dal sisma e avendo subito un calo verticale dell’attività economica e quindi che non possono essere tassate, sono i più poveri d’Italia che possono finanziare i servizi erogati. Non solo non c’è una politica che vada a nostro vantaggio ma nemmeno di parità né sulla rinegoziazione dei mutui né sui trasferimenti statali. Per comprendere come siamo discriminati - conclude - penso che questo possa bastare, per non parlare poi delle leggi che impediscono o ritardano la ricostruzione”.

Gaia Gennaretti
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Il dispositivo del Tar non lascia dubbio alcuno. Il ricorso del gruppo di minoranza Prima Treia, che riteneva illegittima la nomina a sindaco di Franco Capponi, la nomina della giunta e tutti gli atti conseguenti, è stato respinto. La sentenza definitiva arriverà non prima dei 30 giorni e non cambierà l'esito del procedimento ma semplicemente chiarirà le motivazioni del giudice. Già a luglio il Tar aveva respinto la richiesta di sospensiva da parte del gruppo capitanato da Vittorio Sampaolo e sostenuto dall'onorevole Tullio Patassini che però invitavano alla cautela e hanno continuato a sostenere la loro posizione.
Lo hanno fatto anche in consiglio comunale, a cui non hanno mai partecipato se non per dichiarare che non riconoscevano la legittimità della giunta e degli atti per poi abbandonare gli scranni.

"Il giudice ha dichiarato l'inammissibilità del ricorso presentato da Sampaolo - spiega il vicesindaco David Buschittari - dando seguito alla precedente decisione sulla sospensiva. Noi possiamo continuare a lavorare come abbiamo sempre fatto dal 27 maggio per il bene dei cittadini di Treia. L'auspicio è che da oggi anche l'opposizione possa impegnarsi sulle questioni e sui problemi della città, capendo che hanno perso le elezioni e esercitando il ruolo che è stato loro assegnato".
Non può che essere soddisfatto il sindaco Franco Capponi, ancora sospeso in attesa della sentenza di secondo grado in merito all'accusa sulle spese pazze in Regione. La sua sospensione, qualora la sentenza della Corte di Appello non dovesse pervenire nei tempi previsti (autunno di quest'anno) decadrà in ogni caso a far data dal 25 dicembre, ovvero 18 mesi dopo dalla condanna di primo grado.
"Quello del gruppo Prima Treia - dice Capponi - è stato un imbroglio. Prima hanno denigrato me e la nostra lista in campagna elettorale affermando che ero ineleggibile e che se avessimo vinto Treia sarebbe stata di nuovo commissariata. Così non è stato e ancor più grave è che non si siano arresi ma abbiano proseguito a non partecipare ai consigli comunali. Ci siamo assunti l'onere di non far perdere al Comune mesi di lavoro e di possibilità e abbiamo gestito la città anche se costantemente sotto torchio a causa delle loro accuse. Speriamo che ora inizino anche loro a pensare a Treia e ai treiesi".
g.g
 

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Con la nuova nomina da presidente del Consiglio delle Autonomi Locali, il sindaco di Pieve Torina e presidente dell'Unione Montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci, prosegue il suo impegno per i territori dell'entroterra.
"Un impegno per tutta la zona - dice ai microfoni di Radio C1 - , da presidente del nostro territorio. Il ruolo che svolge il Cal è un percorso fondamentale per consentire e favorire il dialogo fra gli organismi regionali e gli amministratori dei territori. Mi riempie di orgoglio il fatto di aver riportato all'interno di questo territorio la presidenza del Cal regionale. Abbiamo costruito un ufficio di presidenza importante dove ci sono le premesse per far molto bene, per cercare di incidere in quelle che sono le rappresentanze dei piccoli Comuni, delle Unioni Montane, delle Porvince, in seno alle normative regionali. Ci aspettano anni di duro lavoro".
Il lavoro sicuramente più impegnativo quello di portare la voce dei piccoli Comuni dell'entroterra, colpiti dal sisma: "Portare la voce dei piccoli è sempre difficile - aggiunge - ma col garbo e la pazienza che ci contraddistinguono, con il passo lento e la tenacia degli uomini di montagna, credo che riusciremo a scalfire questa pietra e a riportare attenzione in questi territori. L'attenzione si sostanzia nelle risorse, nel lavoro che deve andare di pari passo alle politiche dello sviluppo, e nella ricostruzione":

GS
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Alessandro Gentilucci,  è il nuovo presidente del Consiglio delle Autonomie Locali (Cal) Il presidente dell'Unione Montana Marca di Camerino e sindaco di Pieve Torina  è stato eletto a guida dell' organo consultivo della Regione Marche. Il rinnovo dell'Ufficio di presidenza è avvenuto nel corso della seduta plenaria, convocata e presieduta dal presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo.
Nuovi vicepresidenti sono il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti e la presidente della Provincia di Fermo Moira Canigola, sindaco di Monte Urano. Consiglieri segretari  sono stati eletti il sindaco di Castelfidardo (Ancona) Roberto Ascani e quello Lunano (Pesaro Urbino) Mauro Dini. 
    "Il ruolo svolto dal Cal è fondamentale per favorire il dialogo tra gli organismi regionali, gli amministratori e il territorio - ha detto Mastrovincenzo -. In questi anni la collaborazione è sempre stata costruttiva e il Consiglio regionale ha promosso e continuerà a promuovere iniziative".
Il Consiglio delle Autonomie Locali (Cal) rappresenta i comuni, i capoluoghi di provincia, le province e le Unioni Montane. Istituito con legge regionale nel 2007, svolge un ruolo di consultazione e concertazione e partecipa ai processi decisionali della Regione.
cc
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Mercoledì, 02 Ottobre 2019 12:11

Insetticidi in pieno giorno. Protesta a Tolentino

Hanno creato indigrazione tra l'opinione pubblica le foto, pubblicate sui social dal Movimento 5 Stelle, che ritraggono gli operai comunali di Tolentino al lavoro mentre spruzzano una sostanza insetticida in pieno giorno, in centro.
A sollevare la questione è stato Gianni Mercorelli che ha chiesto spiegazioni sulla sostanza e ha pubblicato un video per illustrare ai cittadini di cosa si trattasse: "Chiediamo spiegazioni - ha dichiarato ai microfoni di Radio C1 - , dato l'orario in cui l'insetticida è stato spruzzato. Si tratta del Reldan 22, un insetticida piuttosto diffuso la cui scheda rischi parla di potenziale morte a seguito di inalazione. Certamente non sono casistiche diffuse, ma non si può sapere e ci sono una serie di altre controindicazioni.
Molti i cittadini che hanno segnalato di setnire la puzza nella zona del Palazzo Europa, come molti passeggeri che viaggiavano in pullman.
Tutti aspetti che si ripetono a Tolentino - prosegue - perchè anni fa successe la stessa cosa con il Glifosato.
Non hanno responsabilità i dipendenti comunali - precisa - a cui viene chiesto di eseguire un compito, ma si potrebbero scegliere orari diversi.
Innanzitutto si potrebbero scegliere prodotti naturali, poi si potrebbe operare in orari in cui il centro è meno frequentato. Che la smetta il Comune di fregarsene delle regole - conclude Mercorelli - . Si tratta di scelte prese con superficialità".

GS

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Un atto di indirizzo che rimodula le perimetrazioni revocate in precedenza. E' la conclusione del lungo e 'sofferto' Consiglio Comunale aperto, tenutosi a Visso e terminato intorno alle 22.30 di martedì 1 ottobre.
Convocato dal sindaco Gianluigi Spiganti Maurizi a seguito della richiesta dei consigliieri del gruppo di minoranza, ha trattato l'argomento di interesse pubblico riguardante la perimetrazione/deperimetrazione da valutarsi allo stato dei fatti e anche alla luce del ricorso al Presidente della Repubblica, presentato da alcuni cittadini (in data 27 marzo 2019) contro la deperimetrazione approvata con delibera consiliare dall'ammnistrazione Pazzaglini in data 30 luglio 2018. La delibera in oggetto, aveva revocato la precedente perimetrazione, approvata nel novembre 2017.  
Aperta alle ore 17.00, la seduta ha visto il coinvolgimento diretto della popolazione, intervenuta in maniera significativa per avere delucidazioni e porre domande. Nel corso della riunione, come richiesto dalla minoranza, si è susseguita anche una serie di approfondimenti legati alla ricostruzione, portati da ordini professionali e tecnici comunali e non.
Numerose le spiegazioni che si sono potute seguire e che hanno toccato diversi aspetti legati ai temi delle perimetrazioni, delle messe in sicurezza, dei rischi idraulici, del documento direttore; pareri e chiarimenti forniti dal geometra Dario Morosi dell'ufficio tecnico comunale, dal direttore dell'USR ing. Cesare Spuri, dal responsabile del servizio Lavori pubblici e protezione civile comunale ing Cristiano Farroni, dal dirigente Servizio Difesa del suolo, ingVincenzo Marzialetti e dal presidente dell'ordine degli architetti di Macerata arch. Vittorio Lanciani 
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La richiesta della minoranza di un Consiglio aperto sulla questione della perimetrazione-deperimetrazione, ha avuto lo scopo di pervenire ad una valutazione consapevole dello stato attuale, finalizzata a prevenire futuri eventuali pregiudizi a danno della ricostruzione e con particolare attenzione rivolta al Centro storico del capoluogo, considerato di straordinario pregio sia dal punto di vista architettonico sia quale simbolo identitario e di appartenenza dell'intera comunità. Altra finalità, quella di capire che tipo di azioni intende intraprendere l'ammnistrazione comunale nell'ipotesi di accoglimento del ricorso al Presidente della Repubblica. La discussione si è protratta ben oltre le 5 ore, attraversando una lunga serie di aspetti: già in apertura il sindaco Spiganti Maurizi ha esternato uno spirito collaborativo, teso a trovare un compromesso, con la volontà dichiarata di rimodulare il percorso delle perimetrazioni rendendolo attuale agli interventi nel frattempo intercorsi.  Di seguito il consigliere Sensi ha spiegato i passi che avevano condotto alla revoca delle perimetrazioni da parte della precedente giunta; se la scelta iniziale di perimetrare era stata motivata dallo stato di forte danneggiamento dei luoghi e da problemi di caratere prettamente idraulici, risolte nel tempo le problematiche dei dissesti e, appianati anche alcuni aspetti normativi, si è deciso di deperimetrare anche per cercare di mantenere le cose com'erano dov'erano. Sulla scorta della richiesta della minoranza, Sensi ha quindi dichiarato disponibilità a ragionare sulla fattibilità di eventuali modifiche e soprattutto sulla possibilità di valutare perimetri diversi da quelli proposti nel 2017, anche in considerazione  dell'esistenza di aggregati approvati. Tra i punti sottolineati dalla capogruppo della minoranza Sara Tomani, la necessità di una programmazione per una ricostruzione organizzata. "Perimetrare- ha detto- significa organizzare e programmare". La stessa consigliere ha fatto notare che la deperimetrazione ha avuto tra le sue motivazioni il fatto di velocizzare cosa che ad oggi non sembra si sia avverata, tanto che non c'è stata presentazione di progetti. Auspicabile anche una maggiore trasparenza da parte dell'ammnistrazione, sostenendo che nè delle perimetrazioni, nè delle deperimetrazioni, la popolazione è mai stata informata  Dei pro e contro della perimetrazione ha parlato l'ing. Spuri definendola una scelta di territorio; se farla o non farla lo decidono in primis i cittadini e  l'amministrazione comunale. " Le perimetrazioni danno più tempo di attesa perchè programmano e pianificano, danno indicazioni prescrittive. Chi imbocca la strada delle perimetrazioni anche ascoltando tutti gli stake holders, sappia che una volta approvate diventano legge". Di seguito  ancora interventi, domande e lunga discussione su tante sfaccetttature delle questioni riferite alle zone del territorio, fino ad arrivare alla messa ai voti dell'atto di indirizzo conclusivo, che così recita: 
"Il Consiglio comunale, visto il documento presentato dai consiglieri di minoranza, ascoltato il dibattito svoltosi durante la seduta e i pareri degli esperti convocati, sulla base delle osservazioni udite dà mandato all'ufficio tecnico di rimodulare ambiti e confini delle perimetrazioni revocate in data 30 luglio 2018, considerando parte integrante il lavoro già svolto dall'uffcio tecnico con particolare riferimento e attenzione agli aggregati di prima fascia già individuati".  cc

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Bocciata ieri sera in consiglio comunale la mozione del consigliere di minoranza settempedano Mauro Bompadre. Non soddisfatto nemmeno Francesco Borioni che aveva presentato un'interrogazione in merito alla gestione dei rifiuti nelle zone rurali.
La mozione riguardava la tecnica di potatura degli alberi di via San Michele, molto frequentata e dove “la potatura estrema delle chiome che viene effettuata in primavera risulta fortemente penalizzante per le piante, per l’ossigenazione e per l’ombra rinfrescante che si potrebbe generare. Alcune città a noi vicine fanno della chioma delle piante nei viali alberati un vero punto di forza". Bompadre quindi chiedeva di effettuare potature meno invasive e di piantumare nuovi alberi laddove, in questo percorso, ancora manchino. La maggioranza però ha bocciato la proposta di Bompadre adducendo come motivazione che la potatura si era resa necessaria per la presenza di numerosi rami marci e pericolosi e che era stata effettuata da persone esperte: "La tecnica della capitozzatura consiste nel tagliare tutti i rami e lasciare poco più del tronco, nell’illusione di risparmiare un po’ arrecando danni e indebolendo la pianta. Tutto era nato dalle lamentele dei cittadini - afferma Bompadre dopo il consiglio - . La mia mozione, volta a evitare questa tecnica, è stata respinta sebbene le immagini dell’amministrazione confermassero quanto sostenessi io, ovvero che con il tempo questa tecnica arreca danni alle piante. L’argomentazione era che la potatura negli ultimi anni era stata affidata a persone esperte e con un certo grado di sufficienza e superficialità l’amministrazione ha preferito bocciare questa mozione. Sugli altri punti all’ordine del giorno mi sono astenuto - conclude - perché ritengo che alcune scelte politiche siano state poco chiare e talvolta non indicate”.

Bompadre Mauro

Il conferimento dell'immondizia nelle zone rurali era invece l'argomento dell'interpellanza del gruppo capitanato da Francesco Borioni. Il punto è che in campagna non avviene la raccolta porta a porta ma la spazzatura viene portata in determinati punti di raccolta, denominati "ceste" dove però spesso vengono lasciati i sacchetti dell'immondizia di cittadini residenti nel centro rubano. Borioni quindi chiedeva se l'amministrazione fosse a conoscenza del fenomeno e proponeva alcune idee per disincentivarlo: "Non sono soddisfatto della rispos accolte, come ad esempio l’installazione di cartelli per scoraggiare la pratica, che hanno detto essere già presenti ma che a me non risulta, l’installazione delle telecamere mobili e hanno detto che non si può, incaricare dei volontari di supervisionare le aree come deterrente e mi hanno risposto che non è possibile. Erano a conoscenza del problema per le segnalazioni da parte dei cittadini, noi abbiamo presentato delle idee ma non sono state accolte e a sua volta la maggioranza non ha proposto nulla per risolvere il problema".

Borioni Francesco
G.G.




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