Notizie di politica nelle Marche
A Treia ha avuto luogo un nuovo laboratorio di partecipazione, destinato all’avvio del Contratto di fiume Alto Potenza. Sottoscritto a marzo dello scorso anno da diversi sindaci del territorio, dai rappresentanti di alcune associazioni e da Matteo Cicconi, presidente dell’Unione Montana Potenza, Esino e Musone di San Severino Marche, il Contratto di fiume ha prodotto la predisposizione di una prima proposta di struttura organizzativa coordinata dall'architetto Carlo Brunelli. Si tratta del primo step che servirà a dare vita alla rigenerazione ambientale del bacino idrografico che fa riferimento a un territorio di oltre 400 chilometri quadrati, su cui insistono ben quattro siti Natura 2000 e due zone speciali di conservazione.
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Al centro dell'incontro che si è tenuto nella sala multimediale, la presentazione della prima fase della proposta di struttura organizzativa del Contratto da parte dell'architetto Brunelli, presenti David Buschittari, vice- sindaco facente funzioni del comune di Treia, gli assessori all'ambiente Luana Moretti, all'urbanistica e lavori pubblici Donato Massei e il funzionario regionale Franco Capponi. La riunione ha offerto lo spunto per recepire osservazioni e coniugarle produttivamente nel quadro conoscitivo d'insieme. 
Di interesse per il comune treiese dal punto di vista del dissesto idrogeologico, soprattutto la realta di Passo di Treia  zona a livello di rischio R4 vicina ad un campo sportivo e sull quale, allo scopo di proteggere le aree abitate dai danni delle piene, emerge uno dei progetti localizzati riferito ad aree di laminazione a difesa dal rischio idrogeologico e di miglioramento ecologico del corridoio fluviale ( così è per San Severino l'area del Ponte di Sant'Antonio e per Castelraimondo l'area a ridosso del centro storico) che, oltre al contenimento del rischio possono rappresentare anche nuovo elemento scenico e attrattore per il paese. Alla sottoscrizione  del protocollo d'intesa da parte di tutti i comuni e della Regione, sono seguiti infatti più incontri con le amministrazioni comunali volti a comprendere le problematiche da affrontare; diverse nel corso dei mesi anche le assemblee pubbliche localizzate e le riunioni aggiuntive, richieste da alcune categorie le cui attività hanno attinenza con il corso d'acqua del Potenza. 
Già dal maggio 2018, l'ascolto delle popolazioni del posto, ha offerto un primo contributo utile a conoscere diversi aspetti e criticità; ripreso l'iter dopo la pausa estiva, con l'avvio dei laboratori partecipati si sono definite alcune strutture. Ad ogni comune sono state date indicazioni di alcune situazioni puntuali e di problematicità latenti, sulle quali è stato suggerito di interloquire per capire come poter migliorare e collaborare. Dall'insieme di input, combinati con gli elementi derivanti dai quadri scientifici conoscitivi, un materiale che sarà poi da distillare in azioni e in una tabella finale. Quello di Treia era il penultimo incontro della prima fase di proposte che giunge a chiusura  col laboratorio partecipato previsto il prossimo martedì 26 novembre a Castelraimondo. A seguire, la sintesi strategica approntata e ancora in essere, verrà proposta alla Regione Marche nella giornata del 3 dicembre: l'ausipicio è che nell'arco di due- tre anni  si possa arrivare ad azioni calibrate e ad un impegno economico dell'ente regionale.
"Un lavoro impegnativo che proseguirà con nuovi incontri che consentano di dipanare ulteriori elementi - ha detto Brunelli- augurandoci di poter arrivare entro marzo 2020 ad un piano d'azione capace di raggiungere dei risultati depositati così da riuscire ad approntare azioni positive concrete, prima della tornata elettorale".
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Aperta e utilizzabile per la prima volta da questa mattina,  la strada che collega l’area Sae delle Cortine con la statale 256. Ultimati i lavori di adeguamento, e tolti i blocchi di cemento che ne hanno impedito finora il transito. 
La circolazione al momento, è consentita solo ed esclusivamente in uscita in direzione Camerino.
L'apertura della strada agevolerà la comunicazione in una delle zone diventata ormai tra le più abitate della città. Si è giunti a questo traguardo a seguito di diversi tavoli tecnici organizzati dall'amministrazione comunale nel corso degli ultimi mesi con Anas ed Erap e che hanno consentito di sbloccare la situazione.
“Abbiamo risolto quello che rappresentava un problema, soprattutto per gli abitanti di quella zona che erano costretti a percorrere un tragitto molto più lungo e sicuramente, poco pratico e agevole – commenta l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli – La strada non si è potuta mai utilizzare fin dalla sua realizzazione, a causa di diverse problematiche che non garantivano la sicurezza; diversi cittadini hanno più volte segnalato l’esigenza di poter trovare una soluzione. Dopo diversi incontri, siamo riusciti a superare le problematiche e a definire ciò che poteva costituire un disagio per i cittadini, Arrivato il benestare anche da parte di Anas- conclude Fanelli-  finalmente abbiamo a disposizione quella che è in tutto e per tutto una nuova strada”.
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Visso si prepara ad accogliere l’arrivo di un foltissimo gruppo di giovani camminatori. Nell’anno del cammino lento, domenica 30 novembre sarà proprio la Perla dei Sibillini tappa conclusiva della prima parte di “Sentiero Italia” che con i suoi 6880 chilometri è il più lungo trekking del mondo alla scoperta delle terre alte italiane.
Il viaggio collettivo Va’ sentiero, iniziato dal Friuli Venezia Giulia il 1 maggio 2019, vede tra i suoi fondatori tre giovani, accomunati dalla passione per la scoperta della montagna. L’idea è quella di percorrere per intero il Sentiero Italia Cai, creato negli anni novanta e recentemente ripreso dal Club Alpino Italiano. 
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La scintilla di Va’ sentiero è partita da Yuri Basilicò, Sara Furlanetto e Giacomo Riccobono e ha visto sin da subito l’adesione entusiasta di tanti ragazzi, oltre all’appoggio del Touring Club italiano, deciso a sostenere la carica sociale e positiva di un progetto che guarda alle terre interne della penisola e stimola nelle nuove generazioni un approccio sostenibile alle montagne italiane, raccontandone il fascino, la bellezza e le tradizioni dei territori.
" Che questi giovani abbiano deciso di fare tappa nel nostro borgo- dichiara la vicesindaco Patrizia Serfaustini- è motivo di grande orgoglio. Attendiamo davvero con il cuore in mano questi ragazzi che hanno percorso tanti chilometri; nella devastazione pressochè totale, è brutto da dirsi ma li accoglieremo con l'unica cosa rimasta agibile che è la bellezza della nostra montagna e con i percorsi della nostra bella natura. Ci fa molto piacere averli con noi - aggiunge Patrizia Serfaustini- anche perchè di Visso finora hanno sentito solo parlare senza averla mai conosciuta prima. Saranno accolti dal sindaco Gianluigi Spiganti Maurizi, dalla banda musicale e, non disponendo di posti al chiuso, abbiamo preparato una tensostruttura che ospiterà degli spettacoli che vedranno protagonisti anche dei musicisti che fanno parte del loro gruppo. Sarà un modo per riflettere anche sulle esperienze personali dei giovani che hanno partecipato a questa lunga camminata e contemporaneamente - conclude la vice sindaco- anche su quella che è la nostra situazione. Credo che sarà un bel momento di reciproco arricchimento ". 
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Va avanti la stretta collaborazione tra Comune e università di Camerino, coinvolti con altri partner europei nel progetto ARCH - Advancing Resilience of Historic Areas against Climate-related and other Hazards sulla capacità di resilienza delle aree d’arte innanzi ad eventi climatici e calamità naturali.
Sul progetto finanziato nell’ambito di Horizon 2020, proprio in questi giorni ha avuto luogo a Bruxelles l’incontro tra le Città-pilota di Camerino, Valencia, Bratislava e Amburgo. Presente nella capitale belga, il gruppo di ricerca di Unicam e per il comune di Camerino, il consigliere Riccardo Pennesi che ha la delega alle progettazioni europee.
“ In questo importante incontro al quale ho avuto l’onore di partecipare in rappresentanza dell'amministrazione comunale  - dichiara il consigliere Riccardo Pennesi- si è parlato di come coinvolgere i vari stakeholders della zona e di tutto il territorio nazionale. La discussione ha riguardato le modalità di approccio per affrontare il progetto dal punto di vista della conservazione del patrimonio culturale che Camerino possiede ma che purtroppo sconta il danneggiamento del sisma. Dal confronto con le altre tre città pilota partecipanti ad ARCH - aggiunge Pennesi- sono emerse problematiche differenti ma che comunque possono essere portate avanti parallelamente e in particolare, con riferimento al rischio idrogeologico e ad altre calamità. Si sono creati dei gruppi di lavoro interni alle città coinvolte e in coordinamento con gli altri partner dell’università di Camerino, Enea e INGV. Ci siamo dati un prossimo step nell’incontro previsto a Bonn nel giugno 2020. Il comune di Camerino è presente con determinazione in questa progettazione europea e vorrà esserlo anche in futuro. Snodo fondamentale adesso  sarà la raccolta dei dati e la sua elaborazione che per il comune di Camerino avverrà attraverso un’equipe di studio, incaricata proprio grazie ai fondi del progetto Horizon 2020”. 
C.C.

*Approfondimento della notizia, nel prossimo numero di “Appennino Camerte"
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Tre nuove figure entrano a far parte dello staff del sindaco di Camerino Sandro Sborgia. Si tratta di Roberto Scalla, Michele Tromboni e Carlo Francalancia i quali collaboreranno col primo cittadino a titolo gratuito.
Il sindaco ha deciso di coinvolgerli convinto del contributo che, attraverso la loro professionalità e competenza in determinate materie, potranno offrire per la città e il territorio. Il loro apporto potrà in particolare riverberare effetti positivi nell'approfondire e affrontare alcune problematiche, al fine di migliorare  e potenziare i servizi comunali. I tre nuovi membri dello staff del sindaco, svolgeranno i rispettivi incarichi gratuitamente e senza percepire alcun rimborso spese.
Roberto Scalla, 53 anni, geometra, era tra i candidati della lista che ha sostenuto il sindaco alle scorse elezioni di maggio. Svolgerà attività di supporto al sindaco in materia di sport. Tra le numerose attività svolte da Scalla in ambito sportivo, quella di essere preparatore atletico del campione italiano dei 3000 siepi Ahmed Abdelwahed.
Carlo Francalancia, 77 anni, ex professore di botanica all’Università degli studi di Camerino, si occuperà di verde pubblico supportando il sindaco e l’assessore Marco Fanelli.
A Michele Tromboni, 49 anni, responsabile dell'area bonifica del consorzio di bonifica delle March con incarichi nella pianificazione e manutenzione del reticolo idraulico della Regione, nello staff comunale è stato affidata invece la materia dell' urbanistica, della quale si occuperà in collaborazione con l’assessore Fanelli.
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Pubblicata sul sito della Protezione Civile la nuova ordinanza con la quale vine rimodulato il contributo di autonoma  . Secondo l'analisi che ne fa l'ingegnere camerte Roberto Di  Girolamo  vi sarebbero diverse incongruenze che denoterebbero una mancanza di dialogo o quantomeno un coordinamento tra la Protezione Civile nazionale e il Commissaro per la Ricostruzione.  "Sembra quasi che chi ha scritto l' ordinanza della Protezione Civile non  sappia  o non conosca quanto ha emanato con le sue ordinanze il Commissario per la Ricostruzione. Due gli aspetti che secondo me non funzionano - spiega Di Girolamo- in primo luogo,  si continua a parlare di schede B e di schede C  ed E mentre è chiaro che le ordinanze parlano di livelli operativi  e qui abbiamo una incongruenza perchè magari una scheda B può avere un livello operativo diverso dal danno lieve; perché chi ha una scheda B con un danno grave poi ha solo poco tempo per ricevere il Contributo di autonoma sistemazione? E poi c'è la questione delle tempistiche del cas  che non sono allineate con i tempi della Ricostruzione Pertanto è folle dare 10 mesi per il Cas  delle B quando io ho un tempo per effettuare i lavori di 14 mesi ,ovvero - conclude l'ingegnere- per le E danno 20 mesi di Cas, quando io posso avere addirittura 33 mesi di lavori Perchè non si parlano tra di loro?
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E' fissato per sabato 23 novembre alle ore 16.00 a Palazzo Sabbieti, il ritorno di Giulia Varano in terra natìa. A 39 anni dal suo furto avvenuto il 13 luglio nell'allora pinacoteca di San Francesco, il dipinto attribuito al grande pittore Dosso Dossi, farà ritorno a Camerino.
Alla conferenza stampa di presentazione dell'evento sono intervenuti questo pomeriggio il sindaco Sandro Sborgia, l'assessore alla cultura e turismo Giovanna Sartori, il Capogabinetto della Presidenza del Consiglio regionale Daniele Salvi, il rettore Claudio Pettinari, la direttirice dei Musei Civici e diocesani Barbara Mastrocola.
Il dipinto che ritrae Giulia da Varano bambina, figlia del duca Giovanni Maria Varano e Caterina Cybo, proveniente dalla galleria Varano di Ferrara, fu acquistato dal comune di Camerino nel 1988 e faceva parte di una quadreria di 44 opere  ritraente la dinastia dei da Varano. Quella notte tra il 12 e il 13 luglio, insieme all'olio su tela di Giulia bambina ne furono trafugati altri 12. Il ritrovamento si deve ai Carabinieri del Nucleo Tutela e Patrimonio di Genova che sabato prossimo illustreranno i dettagli di tutto l'intricato ritrovamento che ha i connotati del giallo. 
Grande soddisfazione è stata espressa dall'assessore Sartori per i contorni di una felice storia che  sembra quasi un segno del destino. Un ritorno a casa in un momento così difficile e delicato, appare quasi un segno di protezione da parte di una figlia della città che torna a difenderla.
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"Giulia da Varano che torna a Casa - ha detto Giovanna Sartori- si inserisce in un progetto più ampio che è " La bellezza ritrovata e i luoghi per la città" progetto finanziato dalla Regione Marche al quale l'amministrazione comunale, ente capofila, ha partecipato in partenariato con Unicam e l'arcidiocesi, con la  direzione scientifica di Barbara Mastrocola.
Il progetto ha ottenuto il finanziamento regionale - ha spiegato- proprio perchè serve a mettere in collegamento i luoghi della città ancora fruibili e visitabili nonostante il terremoto e che ci auguriamo possano essere sempre di più andando avanti nei mesi e negli anni della ricostruzione". Il collegamento sia fisico che artistico del progetto sarà tra la basilica di San Venanzio, il deposito attrezzato Venanzina Pennesi dove avverrà il posizionamento del dipinto e che prorogherà per l'occasione la mostra "Dalla Polvere alla luce" fino  al 6 gennaio 2020. Altro collegamento avverrà con il Planetario dell'Università di Camerino da poco inaugurato e, grazie alla collaborazione con Contram SPA nei week end del mese di dicembre, i turisti e i visitatori che raggiungeranno la città avranno a disposizione l'innovativa navetta elettrica con guida turistica a bordo che metterà in collegamento con le varie attrattive culturali e d'arte della città. " Siamo molto sodisfatti - ha concluso l'assessore - perchè il progetto contribuirà ad arricchire l'offerta del nostro cartellone delle festività natalizie". 
Felice Sandro Sborgia del ritrovamento dell'opera da parte dell'Arma e in particolare di essere il sindaco a riceverne consegna da parte dei Carabinieri del Patrimonio e Tutela Beni culturali.
"Solo un tassello di un mosaico più grande - ha detto il primo cittadino- che riguarda la ripresa e la ricostruzione della città da un punto di vista storico, culturale ed artistico ".
Sborgia ha anche anticipato che a breve e in altra sede rispetto all'attuale, riaprirà la Biblioteca Valentiniana. La Sovrintendenza ha infatti espresso parere favorevole in merito all'adeguatezza dei locali che, grazie all'università, potranno ospitare gran parte dei volumi. L'edificio del Rotary verrà quindi liberato e potrà essere sottoposto ai lavori di recupero.  " Per la città dunque un ulteriore passo in avanti  nel riappropriarsi del suo patrimonio".
Simbolico il titolo dato alla riconsegna del dipinto secondo il rettore Claudio Pettinari:" Fin da subito dopo le scosse- ha affermato- abbiamo immaginato di ripartire da subito dai beni culturali , come punto di forza universalmente riconosciuto di questo territorio e che può essere motivo per muovere uno dei motori fondamentali dell'economia italiana come il turismo. Particolare significato riveste quest'opera- ha aggiunto- in quanto la dinastia dei da Varano è molto legata all'università sin dalle sue origini. E i due destini della città e della stessa università sono sempre stati collegati tra loro". Nel rivolgere un sentito ringraziamento ai Carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali, Daniele Salvi  ha detto che il ritorno del quadro si inserisce in una triste tradizione che riguarda le Marche e che ha visto la regione privata, depredata ed espogliata di un ingente quantitativo di opere d'arte dalla portata devastante. " Segnale importante di controtendenza il ritorno della duchessa bambina che per la città di Camerino quasi evoca della necessità che tanti bambini nascano da queste parti. Altro elemento significativo- ha sottolineato- il fatto che la cultura accompagna la ricostruzione e il riguadagnare progressivamente spazi. Importante che appena si riapre uno spazio se ne rivitalizzi il valore". Di quanto sia raro riappropriarsi di opere oggetto di furto ha parlato la direttrice dei Musei Barbara Mastrocola, la quale ha in particolare evidenziato che è proprio in seguito all'acquisto del nucleo di 44 quadri della dinastia dei da Varano del quale faceva parte anche il dipinto di Giulia bambina, che nacque e si formò la pinacoteca civica. Fu Milziade Santoni che sapeva dei dipinti messi all'asta a Ferrara ad acquistare per conto del Comune di Camerino tutto il fondo da Varano della Corte estense, pagandolo 44 lire. Dei tredici quadri rubati nel 1980, tutti di piccola taglia e facilmente celabili, quello di Giulia è il più importante anche per la mano che lo ha dipinto. L'opera è infatti attribuita al pittore ferrarese Dosso Dossi e per Camerino ha il valore di un Raffaello.
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Le novità introdotte dal Decreto sisma 2019 e le eventuali modifiche da inserire nell’iter legislativo della conversione in legge, centrali nell’incontro voluto dal Circolo del Partito Democratico di Camerino che si è svolto nella sala convegni del Contram. Partecipato dalla cittadinanza, vi hanno portato il loro contributo l’on. Mario Morgoni, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, il Consigliere regionale Francesco Micucci. Presenti i segretari del PD di Camerino Andrea Caprodossi e di Macerata Francesco Vitali, ai saluti del sindaco Sandro Sborgia, è seguito l’intervento di Francesco Micucci che, rispetto ad un lungo periodo di immobilismo, ha evidenziato il segno del cambio di passo del decreto che apre una fase nuova e per la prima volta caratterizzata da una discussione allargata al dibattito col Consiglio regionale. Cambio di rotta evidente secondo Micucci, anche nella serie di emendamenti e spunti che vanno nella direzione auspicata di una semplificazione e accelerazione degli aspetti burocratici. Diverse le modifiche proposte dalla Regione volte a depurare alcune criticità: chiesta la possibilità di strutturare un tavolo permanente tra Regione e Governo per ragionare sulle tematiche di sviluppo delle aree del cratere del sisma. Altro tema delicato, quello del personale dislocato negli USR e negli uffici di regione e comuni, di cui a garanzia di una certa stabilità e del mantenimento delle conoscenze acquisite, è stata chiesta la proroga almeno per due o tre anni.
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Di Camerino come punto di riferimento naturale di un territorio e come centro che deve avere l’ambizione di una nuova visione di futuro, ha parlato il deputato Mario Morgoni. Nel lungo intervento illustrativo del decreto varato dal governo, espressione della volontà di affrontare il problema in modo serio e organico, ha evidenziato che “a tre anni dall’inizio della sequenza sismica, nessuno ha la soluzione a portata di mano” ma cuore dello strumento è il sisma del Centro Italia e concentra gli interventi necessari a dare concretezza, con risultati auspicabilmente migliori di quelli finora conseguiti”. Il decreto emanato dal Governo, ha visto aprirsi più fasi caratterizzate dal confronto e dalle audizioni, dall’ elaborazione in Commissione e dalla presentazione di oltre 800 emendamenti.“ Segnale di un lavoro serio anche le interlocuzioni intervenute da tutti i soggetti ascoltati, per cui il decreto uscirà sicuramente diverso e, speriamo migliore di come è entrato. Lunedì’ 18, l’inizio dell’esame e il voto sugli emendamenti e, a metà settimana, l’approdo in aula”. Contiene la proroga dello stato di emergenza e quella dei mutui dei comuni la cui imperfetta formulazione verrà modificata nel testo definitivo.
Il Governo ha poi garantita la messa in atto di tutte le proroghe riguardanti le 700 unità di personale attualmente al lavoro negli USR e nei comuni; ancora non attuata la previsione delle 200 unità di personale che comunque dovranno essere assunte, quota che si punta ad incrementare almeno di altre 100 unità. Sulle procedure di ricostruzione privata, il decreto interviene con un punto di svolta, portando a monte elementi per assicurare maggiore snellezza con la responsabilizzazione dei tecnici che dovrà vedere anche elementi di certezza, affinché l’assunzione di responsabilità avvenga all’interno di un perimetro nel quale il professionista possa sentirsi sufficientemente tranquillo. “Tutto questo non può mettere in discussione un punto dirimente rispetto alla ricostruzione privata - ha detto il deputato- e cioè che la responsabilizzazione del tecnico è ineludibile. Il problema riguarda anche la ricostruzione pubblica piuttosto ferma: su questo è ancora aperta una interlocuzione: i pareri del governo sugli emendamenti, li avremo domani e poi se ne tratterà in Commissione. Saranno da correggere anche le procedure propedeutiche all’affidamento dei lavori per la ricostruzione pubblica, ma su questo tema l’interlocuzione è difficile; fuori strada chi ha vagheggiato l’idea di una deregulation totale attraverso la quale fosse possibile dare risposte adeguate; il parametro non può essere nemmeno Genova, perché la condizione è del tutto diversa. Noi abbiamo un territorio che è anche peculiarità e caratteristiche che vanno salvaguardate ma, per fare una valutazione seria, dobbiamo anche pensare a un arco di 20-50 anni. Il discrimine impegnativo e difficile è quello tra una deregulation totale, che non è consentita e, dall’altro alto, una situazione che va valutata per come oggettivamente si presenta e che è diversa da quella che vivono realtà che dal sisma non sono state toccate. Un vincolo ha un’evidenza e una valutazione di un certo tipo a Civitanova Marche e deve avere una valutazione d’ altro tipo a Castelsantangelo o Camerino. E' pertanto evidente che dobbiamo trovare una misura che consenta di operare e non mettere a rischio le caratteristiche di pregio e di valore che un territorio deve mantenere, specialmente se vuole avere una possibilità di riscatto e di nuovo futuro”. Altra questione primaria, lo sviluppo economico e la capacità di una comunità di produrre reddito. “Le piccole e micro imprese del nostro territorio- ha continuato Morgoni- sono quelle che già hanno sofferto e che in questa situazione rischiano di più ma, se si riesce a far nascere una situazione nuova, potrebbero avere più opportunità delle altre”. Su questo fronte nel decreto sono state introdotte due misure: si tratta dell’estensione al cratere della misura “Resto al sud “che finanzia il 100 per cento di progetti per soggetti fino a 46 anni con il 35 per cento del finanziamento a fondo perduto e il 65 per cento a tasso zero a carico dello Stato e la proposta è di ampliare la misura anche alle attività commerciali. E in un territorio dove l’agricoltura rappresenta un settore importante si cerca ora anche una risposta attraverso una misura già presente per alcune regioni del sud con l’impulso ad un’assunzione di responsabilità e di titolarità di aziende da parte dei giovani e con un intervento molto corposo capace di attuare un ricambio generazionale. “Tre in particolare i temi che abbiamo posto all’ordine del giorno: l’ uno riguarda una quota delle risorse stanziate per la ricostruzione pari al 4 per cento per progetti di sviluppo economico nella regione Marche che speriamo di portare a casa per la progettualità dei Nuovi sentieri. Poi c’è la Zona Franca Urbana che ancora non è partita e deve produrre qualche effetto ma, per attrarre investimenti da parte di chi ha voglia di farli, deve prevedere un percorso temporale più ampio d’intervento ( non limitato a 4-5 anni). Inserito in modo serio anche il tema della Zona Economica Speciale ul quale c’è la resistenza da parte del Governo che speriamo di superare. E’ chiaro che in queste valutazioni e specialmente nelle misure di incentivazione economica, deve entrare sempre più il tema di un intervento mirato alle situazioni oggettive che, nell’ambito del cratere, non sono uguali. E’ da tempo che porto avanti questa proposta; non credo che da qui in poi, si possa pensare a misure indistinte di sviluppo economico e-ha spiegato- in un territorio che presenta situazioni totalmente diverse e, soprattutto nell’entroterra più colpito, non possiamo pensare ad interventi dello stesso tipo di quelli applicabili in situazioni dove il ripristino dei soli immobili, di per sé significa il ritorno ad una normalità. A Camerino non si può parlare solo di recupero immobili, ma è necessario dare una spinta e un impulso molto più forte con misure differenziate”.
A contrasto dello spopolamento delle zone interne più colpite, il deputato ha detto di aver proposto un emendamento, convinto che oltre alle misure di carattere economico, bisognerà prevedere delle incentivazioni perché le persone possano essere invogliate a venirci a vivere. La proposta è stata quella di estendere alle zone più ferite una misura della legge di Bilancio dello scorso anno prevista per le regioni del sud : i pensionati italiani o stranieri che abbiano maturato una pensione all’estero e decidano di venire a risiedere in questi territori, possano godere dello stesso trattamento fiscale del 7 per cento che c’è nelle regioni del sud. Altra proposta di Morgoni, demandare alle regioni un piano per agevolare la residenzialità nei centri più colpiti con incentivi alle giovani coppie per locazioni o tasse comunali. “Su tali questioni – ha continuato- noi dobbiamo far scaturire da parte del territorio una progettualità più forte e la capacità che i vari soggetti istituzionali ed economici, maturino punti di vista comuni, altrimenti la nostra voce sarà flebile e se in più sarà anche divisa e frammentata, non conterà nulla. Per essere forti dobbiamo sopperire a questa debolezza della politica, con la capacità di produrre progetti forti e andare con una voce sola dagli interlocutori,  per dare a questi territori una possibilità di riscatto. Se non facciamo questo, non sarà la disponibilità delle risorse a darci delle risposte”.
Citando uno studio fatto nel 2014 dalla Banca d’Italia e riferito all’analisi di come hanno risposto dopo 20 anni le realtà del Friuli e dell’Irpinia colpite dal sisma, è stato evidenziato che rispetto ai territori circostanti che non erano stati toccati dal sisma, il Friuli ha registrato una crescita del 23 per cento di prodotto interno lordo. Al contrario in Irpinia, dopo 20 anni il Pil è sceso del 12 per cento “Ciò vuol dire – ha concluso Morgoni- che pur in presenza di risorse più o meno paragonabili, i risultati non sono paragonabili. Da un lato abbiamo una crescita e nuovo sviluppo, dall’altro il consolidarsi di una situazione di declino. Credo che anche noi siamo di fronte a questo bivio. Occorre utilizzare dunque bene le risorse, chiedere risorse ma su una progettualità che nasce dal territorio, fuori da tanti punti di vista troppo particolaristici e spiriti di campanile oggi ancora più accentuati ma che non sono giustificabili e non ci possiamo consentire, specialmente se vogliamo affermare una nuova idea di sviluppo”.
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Dall’assessore regionale Sciapichetti, una decisa puntualizzazione sui livelli istituzionali, fatta anche in risposta ai ripetuti attacchi rivolti alla Regione e in cui erroneamente sono state addossate all’Ente delle responsabilità: il Parlamento fa i decreti, il Commissario fa le ordinanze, la Regione al massimo dà l’intesa sul risultato e delle indicazioni. “I decreti li fa il Parlamento e, al di là di Morgoni e di due o tre deputati della Commissione, in Parlamento non c’è la percezione della gravità del fenomeno. Non sanno di cosa parlano e non vogliono capire cosa è successo e dopo la responsabilità viene addossata alla Regione”. L’assessore ha anche precisato che l'attenzione della Regione è stata sempre alta e propositiva e che un decreto pur valido sotto diversi aspetti come il 180 dovesse essere modificato e sburocratizzato era noto da tempo, tant'è che già all’ex premier Gentiloni, la Regione aveva inviato un corposo insieme di emendamenti migliorativi.
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Un viaggio all’insegna dell’accoglienza, dell’amicizia e dell’ospitalità quello appena vissuto dal
sindaco di San Ginesio, Giuliano Ciabocco, che i giorni scorsi ha presentato il proprio territorio in occasione del "2019 Jiangsu International Conference on Township Development”, organizzato dall’Associazione per l’Amicizia con i paesi stranieri della Regione dello Jiangsu.
Ciabocco ha rappresentato la delegazione dei comuni Bandiera Arancione (l’unica
delegazione italiana ad essere stata invitata), di cui ricopre il ruolo di vice presidente.
Al Forum che si è svolto nella città di Suzhou, a Le Meridien Hotel, dove hanno partecipato ben altre
250 delegazioni provenienti da tutto il mondo, San Ginesio ha avuto la possibilità di far conoscere
le proprie bellezze, descrivendone e mostrandone - anche attraverso proiezioni - l’aspetto artistico
culturale e turistico.
Durante l’evento, alla presenza delle più alte cariche della Regione dello Jiangsu, è stato sottoscritto
un Memorandum d’Intesa per la Cooperazione Amichevole con lo scopo di facilitare gli scambi
amichevoli tra i paesi della Regione dello Jiangsu (Cina) e i paesi italiani.
Il patto di Amicizia firmato dal Comune di San Ginesio è con la municipalità Haiyu e in virtù di questo 
accordo si potranno sviluppare relazioni amichevoli per migliorare la conoscenza reciproca della
Cina e dell’Italia; istituire piattaforme per la promozione degli scambi e la cooperazione tra i due
paesi; incentivare progetti di collaborazione per promuovere la cooperazione nei settori economico
commerciale, culturale e del turismo.

GS
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Un segno di riconoscimento e gratitudine per l’esercito. Pergamene in omaggio ai militari che si sono occupati delle demolizioni di alcuni edifici della città ducale; sono state consegnate dal sindaco Sandro Sborgia che ha colto l'occasione per esprimere all’Arma del Genio il sentito ringraziamento della cittadinanza per le operazioni condotte all’interno di Camerino colpita dagli eventi sismici dell’agosto-ottobre 2016.
“È il giorno in cui vogliamo dirvi grazie per quello che avete fatto qui e per quello che fate per il Paese e fuori dai confini – ha detto il sindaco Sandro Sborgia – Gli interventi di demolizione costituiscono un segnale forte perché indicativi di una ripresa delle operazioni propedeutiche alla fase di ricostruzione. Lavori che insieme alla ripresa delle messe in sicurezza e della riapertura di alcune vie del centro e conseguente riduzione della zona rossa sono la conferma che con volontà e determinazione una ricostruzione è possibile. Aggiungo una curiosità: proprio uno dei militare ha confidato di aver trovato l’amore nella nostra terra quindi cercherà di fermarsi qui”.
Belle e sentite anche le parole dei militari dell'Esercito che hanno molto apprezzato il pensiero: “E’ il quarto incontro che facciamo con il sindaco Sborgia, una persona che ogni volta ha dimostrato una grandissima energia- ha detto il generale Bindi -. Siamo innamorati di queste zone dove abbiamo lavorato tanto. È uno stimolo per ritornare in questi luoghi con la certezza di ritrovare degli amici e la speranza di trovarli sistemati. Siamo stati accolti in modo bellissimo dalla cittadinanza quindi, ogni volta torneremo più che volentieri”.

Il sindaco Sandro Sborgia con lEsercito 2
Le pergamene hanno raggiunto : il 2° Reggimento Genio Pontieri; il Generale  B. Francesco Bindi; il Colonnello  Salvatore També; il Capitano Stefano Di Biagio; il Maresciallo Ord. Santo Maniscalco; il Sergente  Maggiore Matteo De Santis; il Caporale Maggiore  Ca. Sc. Roberto D'Introno eil 1°Caporale  Maggiore Antonio Ferri.

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