Notizie di politica nelle Marche

Camerino i cittadini informano”. Nuovo incontro aperto alla partecipazione della cittadinanza organizzato dal Comitato concentrico; l'assemblea è prevista questo sabato 9 marzo alle ore 17:00 presso la sala riunioni del seminario di Camerino in via Macario Muzio. “Tema di questo nuovo incontro- spiega il presidente Francesco Nobili- sarà fare il punto sulla situazione delle perimetrazioni che, al momento, sono l’atto politico che è stato deliberato dall’amministrazione per procedere con la ricostruzione. Cercheremo quindi di ricostruire, sempre documenti alla mano, questa situazione e vedere a che punto è la sua evoluzione”.

Di recente, il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui ha pubblicamente esternato l’idea di sottoporre alla maggioranza una possibile modifica della scelta che è stata adottata nel maggio dello scorso anno, sulla quale si è ancora in attesa di ricevere risposta dall’Ufficio Ricostruzione. Se la maggioranza sarà d’accordo, in una sorta di consultazione popolare, sarà chiesto ai cittadini se vorranno o meno togliere le perimetrazioni.

“ Il commento che posso fare su questo - dichiara Nobili- non è certamente riferito ai passi che vorrà intraprendere l’amministrazione, quanto piuttosto sul fatto che se è importante parlare degli strumenti, ancora più importante sarebbe affrontare il tema di una strategia e di un futuro per Camerino. E’ vero che riguardo alla possibilità della comunità di esprimersi sull’ eventualità di una conferma o modifica delle perimetrazioni- continua-  il nostro lavoro non è quello di prendere una posizione, ma è sempre stato quello di informare;  riteniamo che se i cittadini sono chiamati a giudicare qualcosa, lo debbano fare a ragion veduta e con tutte le informazioni disponibili. Un argomento che sta particolarmente preoccupando i residenti della ‘zona rossa” del centro storico- aggiunge Nobili-  è la problematica dei ripetuti atti di sciacallaggio all'interno delle case. Al Comitato concentrico sono infatti giunte diverse segnalazioni sulle quali, più che raccoglierle non possiamo fare, spettando ai singoli intraprendere iniziativa e denunciare l’accaduto a chi di competenza. Di certo- conclude Nobili- è la conseguenza di una zona rossa e di un centro storico inaccessibile ormai da troppo tempo, nel quale i cittadini hanno difficoltà ad entrare; evidentemente, non è la stessa cosa per i malfattori

C.C.

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La Regione Marche aderirà alla manifestazione organizzata per domani giovedì 7 marzo nella zona dei cantieri rimasti incompleti tra Fossato di Vico e Fabriano sulla SS 76. Ad indire la protesta le imprese creditrici, danneggiate dalla crisi della Astaldi a causa dei mancati pagamenti dei lavori Quadrilatero effettuati per oltre 40 milioni di euro. Con loro scenderanno in strada anche  i lavoratri   Impegnato a Roma in incontri istituzionali,  il presidente Luca Ceriscioli ha delegato a rappresentare la Regione il consigliere del territorio Enzo Giancarli.

“Sono oltre 40 i milioni lasciati sulla strada da Astaldi. E’ questo l’importo dei lavori fatti dalle ditte subappaltatrici non ancora pagato dalla azienda – spiega il presidente Ceriscioli –. Su questo noi abbiamo chiesto un impegno al governo. Noi stiamo dalla parte del lavoro e dei lavoratori: il resto sono bugie e chiacchiere strumentali. E’ per noi, infatti, una questione di giustizia tutelare i posti di lavoro ed auspichiamo che si possa  trovare, con l’impegno di tutti, una soluzione. Sono convinto che risolvere il problema del pagamento alle ditte costituirebbe una accelerazione per la ripartenza dei cantieri. Non c’entra con i tempi di ripresa del cantiere la richiesta di provvedere quanto prima al pagamento delle imprese creditrici. Difendere le ditte del territorio è un impegno importante per tutti”.

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Non sarà necessario stilare una graduatoria per beneficiare dei contributi stanziati dalla Regione Marche a difesa del patrimonio zootecnico dai danni causati dai lupi: tutte le 153 domande pervenute, se ammissibili dopo l’istruttoria, saranno finanziate.A fronte dei 3 milioni disponibili, sono arrivate richieste per 1,6 milioni.

Le più numerose richieste di risarcimento pervenute entro la scadenza del bando, sono quelle riferite alla provincia di Macerata che ne registra ben 88; 11 quelle pervenute da Pesaro e Urbino, 8 da Ancona, 10 da Fermo e 36 da Ascoli Piceno.  " La sommma rimanebte , una volta liquidate le richieste in regola con i requisiti- dichiara la vicepresidente Anna Casini, assessore all'agricoltura- verrà utilizzata per altri interventi di attenuazione del conflitto tra allevatoti e lupi".   

I contributi, stanziati con la sottomisura 4.4 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 e autorizzati dall'Unione Europea, erano riservati alle aziende zootecniche (ovi caprine, bovine ed equine) delle aree montane e a quelle non montane ma ricomprese nei territori protetti (Siti Natura 2000)che avevano la necessità di difendere il proprio bestiame dagli attacchi dei lupi, animali protetti. 

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A due anni e mezzo dal sisma del 2016, una nuova questione intricata sta interessando i gestori terremotati di B&B dell’entroterra montano delle Marche, ai quali è stata recapitata una raccomandata che richiede indietro l’una tantum di 5000 euro, concessa a chi aveva fatto domanda di contributo. La Regione Marche ne chiede la restituzione in quanto i gestori di B&B ai quali è stata recapitata la lettera, non sono iscritti ad istituti di assistenza o previdenza. In pratica per ottenere il contributo una tantum, dall’inizio si sarebbe dovuto essere iscritti ad istituti di previdenza e assistenza, ma il contributo è stato concesso a chi ne ha fatto richiesta senza attivare alcun controllo preventivo delle situazioni. Il problema nasce da qui e, entro 10 giorni dal ricevimento della raccomandata i destinatari hanno la possibilità di produrre ogni elemento utile ai fini del procedimento.

Diversi i casi di professionisti interessati ad Ussita e Visso che, pur essendo tra i più colpiti dalla crisi sismica, lamentano di non avere l’obbligo di iscrizione alla previdenza per esercitare la loro attività. Una questione spinosa che sta sollevando grande preoccupazione tra i diversi titolari di B&B le cui aspettative all’inizio sono state rispettate con la conferma dell’arrivo dei fondi a ristoro per il mancato guadagno, salvo ora vedersene richiedere la restituzione. Già nel dicembre scorso erano stati denunciati casi simili, ma evidentemente la questione ancora non è stata ben dipanata.

Del confusionario vortice normativo, si trova a fare le spese un numero ancora indefinito di gestori di strutture che rappresentano un settore strategico delle aree montane interne, ritrovatisi in un attimo senza casa e senza lavoro e che peraltro avrebbero anche grosse difficoltà a delocalizzare le proprie strutture. Scegliendo questa strada comunque complicata, per la quale dovrebbero far fronte a gravosi impegni finanziari, perderebbero infatti il diritto di accedere alle SAE e al CAS.

Una situazione definita  paradossale da Patrizia Vita, titolare di un Bed and Breakfast nella frazione di Sorbo di Ussita.

"Quando oltre un anno e mezzo fa ho fatto delle ricerche tramite il mio commercialista per capire se effettivamente presentare o meno la domanda- afferma Patrizia Vita-  chiedendo spiegazioni in Regione, a lui fu detto che avrei potuto comunque inoltrare domanda per l'una tantum.  La domanda è stata fatta e, paradossalmente, il contributo è stato erogato anche abbastanza velocemente. Ora a distanza di quasi un anno e mezzo dalla concessione del contributo,  qualche mese fa ci è stato richiesto di presentare la posizione INPS che i bed and breakfast e anche degli altri piccoli Agricoltori non sono obbligati ad avere.  Voglio precisare- aggiunge- che comunque le nostre sono delle attività commerciali a tutti gli effetti, dovendo noi emettere delle ricevute e i nostri introiti essere regolarmente inseriti all'interno del 730, sui quali ci paghiamo le tasse.Oltretutto, siamo anche penalizzati sul fatto della delocalizzazione perché dal momento in cui la delocalizzazione di un b&b viene accettata, automaticamente il proprietario si trova a perdere la SAE e il contributo di autonoma sistemazione. Ciò significherebbe che- continua Patrizia Vita-  se per consentire di  fare lavori ci vuole un anno e mezzo, per un anno e mezzo questa persona deve trovare una sistemazione che sia diversa e soprattutto pagare a sue spese;  io credo che queste piccole attività, che dovrebbero essere un po' anche il cuore delle nostre aree interne degli Appennini,  sono quelle di fatto più penalizzate e noi paradossalmente non abbiamo perso soltanto una casa  ma anche il lavoro  e ci ritroviamo a vivere , mi passi il termine, la beffa di questa operazione. Adesso, - prosegue -  io insieme ad altri colleghi di Visso e Ussita  che si trovano nella mia stessa situazione, stiamo cercando di capire quanti altri gestori abbiano ricevuto questo tipo di comunicazione, per chiarire  se dobbiamo muoverci ognuno per proprio conto,  se dobbiamo mettere degli avvocati. Di certo dobbiamo andare fino in fondo  perché quell'una tantum,  di fatto è l'unico contributo a copertura di una perdita effettivadi una casa e di un lavoro.  L' attività di b&b è legiferata a livello regionale dal bollettino per le attività ricettive; si tratta dunque di attività  registrate a livello regionale, non esistendo in Italia una legge quadro nazionale alla quale poter fare riferimento. 

 La nostra - spiega Patrizia Vita- è un'attività che si può svolgere con il codice fiscale e che non ha una sua dichiarazione dei redditi specifica.  Costi e ricavi che riguardano l'attività del b&b vanno infatti inseriti in una parte del 730 che sono crediti e debiti diversi, per cui comunque noi paghiamo regolarmente le tasse su quello che guadagniamo e non è colpa nostra  se la regione Marche prevede che non ci sia la copertura di una posizione INPS per il b&b. Il documento per accedere al contributo io l'ho madato, controllo preventivo non c'è stato, i fondi sono arrivati  e allora, se io non avessi avuto le caratteristiche tali da potervi accedere non avrebbero dovuto erogarmi i 5000 euro. Richiederli indietro dopo un anno e mezzo che noi non stiamo ancora lavorando-conclude-  è una spada di Damocle, ma forse il termine giusto è beffa"

C.C.

 

 

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Lunedì, 04 Marzo 2019 15:32

Pasqui replica a Mangialardi.

Il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui replica alle recenti esternazioni del presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi e nell’occasione, chiarisce anche alcune questioni relative al Comitato dei sindaci del cratere. Nel corso della conferenza stampa  appositamente convocata,  Pasqui  ha anche consegnato dei documenti ufficiali nelle mani degli operatori dell’informazione. Al centro del suo intervento, le argomentazioni in risposta alle critiche fatte dal presidente Anci Marche, all'indomani dell’istituzione del Comitato dei sindaci, arrivata dopo che il sindaco di Camerino ha rinunciato al ruolo di coordinatore dei comuni del cratere, affidatogli dall’Anci nazionale nel 2017

Tra le righe, lo stesso Mangialardi ha anche fatto notare che il primo cittadino di Camerino  non si sarebbe speso molto per il ruolo che gli era stato attribuito. “ A testimonianza che le mie non sono solo parole- dice Pasqui- ho voluto consegnare i documenti ufficiali di questa vicenda e la corrispondenza intercorsa con l’Anci nazionale. Da uomo delle istituzioni qual è un primo cittadino, ho lavorato in silenzio per non dover dire cose molto spiacevoli nei confronti dell’istituzione ANCI, che rispetto moltissimo e che mi rappresenta.. E’ chiaro che le istituzioni sono fatte da uomini ma evidentemente, chi oggi le guida non sta facendo un percorso tale da dare reale dignità e rappresentanza a questi territori".  Pasqui ha poi raccontato i particolari della vicenda iniziata con l'incarico attribuitogli attraverso   un documento che riportava a chiare lettere, che non avrebbe potuto godere di poteri assoluti, dovendo sempre far riferimento alla sede centrale e agli organi preposti. 

"Subito dopo aver ricevuto l' incarico che sostanzialmente dice di essere un collaboratore, mentre le direttive le danno altri- ha spiegato Pasqui-  ho chiesto al presidente nazionale di dirmi quello che avrei dovuto fare, constatando giorno per giorno che il presidente nazionale non rispondeva al telefono e neppure alle mie lettere; addirittura avevo inviato lettera anche per il tramite del suo dirigente Ragonesi e per conoscenza al vicepresidente Pella, chiedendo una risposta scritta su quello che avrei dovuto fare, senza ricevere alcuna risposta.  La situazione è poi diventata anche più chiara quando attraverso la  mia segreteria,  ho chiesto che mi fossero inviati i nominativi e le mail  dei sindaci dei 138 comuni del cratere e, a tutt' oggi, ancora sto attendendo. Tutto questo - prosegue il sindaco- porta ad avere un quadro molto chiaro che dimostra la volontà di non far funzionare  un ruolo che invece reputo che sarebbe stato estremamente importante. Chi mi meraviglia - aggiunge il sindaco-  è il presidente dell'ANCI regionale Mangialardi che, anzi non mi meraviglia neppure tanto, perché nel  ruolo che svolge da presidente, ho sempre visto la sua grande incapacità di azione  e un'attenzione inesistente nei confronti dei nostri territori montani. Dalle nostre parti, tranne una visita molto veloce qualche ora dopo l'evento calamitoso, non l'ho più visto ed è molto difficile anche da rintracciare. Un presidente che oltretutto non non è stato sentinella al ”come e dove” sono stati utilizzati i fondi europei destinati credo anche con la volontà di darli a questi popoli terremotati, tanto che se non erro, parte di questi fondi  sono stati  approvati con la delibera di giunta regionale n. 20 e rivolti  anche su Senigallia, comune dove lui fa il sindaco; fondi utilizzati per Urbino, per Ancona, per Pesaro. Per carità- sottolinea Pasqui- se questo è accaduto sicuramente è perchè il tutto è stato fatto in termini di legge , ma in termini di  moralità e di giusta politica,  sollevano però dei grandi punti interrogativi.  Un presidente Anci che fa tutto questo e che nel corso di una riunione a Roma  presente anche il dottor Oreficini,  addirittura dice al sottoscritto che io avrei dovuto sostanzialmente interfacciarmi con i presidenti delle Anci regionali e non con i sindaci è tutto dire. Al presidente Mangialardi, sindaco di Senigallia tutta la mia comprensione per il suo disconoscere totalmente il tema terremoto; lo capisco fa il sindaco a Senigallia si sveglia la mattina e vede il mare e le belle strutture  mentre noi qui viviamo in una realtà ben diversa. E allora, così come ho fatto con il sindaco di Pesaro, invito anche lui a venire da queste parti, ad andare dai colleghi  sindaci di Castelsantangelo sul Nera, di Visso, di Ussita e  se vuole, magari posso anche fare da guida per evitare che si perda intorno a queste nostre strade tortuose. Non sono giochi questi; per rappresentare i comuni del cratere nell’ANCI regionale hanno dato incarico ad un bravissimo collega e ad una bravissima persona quale il  sindaco di Fermo, comune fuori cratere. Che altro aggiungere. Aggiungerei tanta compassione, se non si parlasse di problemi reali dei nostri cittadini.  Da qui è partita l'idea per la costituzione del comitato dei sindaci,  ad oggi composto da quelli che vi hanno aderito.  Racchiude tutti i sindaci dei comuni fortemente colpiti: Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto, Pieve Torina, Castel Sant'Angelo, Ussita e tanti altri comuni delle varie regioni.  C'è la volontà di farci convocare e farci ricevere dal Presidente del Consiglio tutti e 138, perché comunque vanno tutelati anche quei cittadini di quei comuni i cui sindaci non hanno voluto aderire. Capisco chi, come il sindaco di Matelica, è contrario- conclude Gianluca Pasqui-  credo però che si debba garantire anche quel matelicese che ha un problema e che quindi deve essere sostenuto; per cui  la volontà è che questo comitato deve lavorare per tutti, sia per i presenti che per gli assenti con un ruolo istituzionale. Credo che la massima istituzione siano i sindaci  che in questo caso hanno la volontà di collaborare con un governo che ha raccolto la difficile eredità del precedente e che, deve iniziare a fare un percorso giusto per questi territori.  E nel  dover fare questo avrà tutto l'appoggio di coloro che in trincea tutti i giorni,  hanno capito tutti i problemi che gli sono stati riferiti dalla gente. Uniti lavoreremo  per la gente, per l'interesse di questa terra e soprattutto dei nostri figli". 

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"Non esistono più i partiti, ci sono solo Pezzanesiani". Così l'ex assessore all'Urbanistica e all'Istruzione, Alessandro Massi, ha definito la situazione politica all'interno della maggioranza a Tolentino. Nel corso di una conferenza stampa molto partecipata a cui hanno assistito molti cittadini, commercianti del centro storico e anche Alessia Pupo, anche lei silurata da Pezzanesi, Alessandro Massi ha spiegato la sua versione dei fatti. Ad aprire la conferenza il coordinatore di Tolentino Popolare, Diego Aloisi, che ha annunciato come il consigliere Andrea Crocenzi e il nuovo assessore Silvia Tatò non appartengano più al loro gruppo politico.

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  "Sarà Salvatori - ha detto Aloisi - a continuare con coerenza il nostro lavoro in consiglio, senza alcun attaccamento alla poltrona. Tolentino Popolare - ha spiegato - sosterrà sempre la scelta di non indebolire il centro storico". Poi la provocazione del segretario di Tolentino Popolare, Fabio Montemarani: "Ora chiediamo al primo cittadino se con Silvia Tatò vuole comportarsi come con Alessia Pupo dal momento che non ha più un gruppo di appoggio politico. Crocenzi e Tatò hanno tradito gli elettori di Tolentino Popolare e il gruppo di appartenenza per tenersi la poltrona e l'assessorato. Ci avevano più volte riferito di non sentirsi presi in considerazione dal sindaco, ora probabilmente hanno cambiato idea". L'ultimo e il più corposo è stato l'intervento di Alessandro Massi che ha parlato degli incontri che si sono susseguiti tra lui, il sindaco e la giunta per discutere della delocalizzazione della scuola don Bosco e della vicenda personale che lo ha visto protagonista: "Già dallo scorso mese di giugno - ha detto - il sindaco mi aveva manifestato il suo interesse a delocalizzare la scuola e io ho sempre ribadito la mia posizione. Confronto c'è stato e più volte. Quella del sindaco è stata una scelta politica per distruggere i partiti moderati e creare una amministrazione monocolore. Io ho deciso di non salvare la mia poltrona ma la mia dignità. Non accetto - ha ribadito - che mi venga detto che passerò alla minoranza e al Pd - poi le modalità della revoca delle deleghe - . Io, come Alessia Pupo - ha spiegato - , sono stato avvisato dalla segretaria dieci minuti prima che il sindaco parlasse in conferenza stampa. Da ora sono un libero cittadino che continuerà il suo impegno nella tutela dei cittadini di Tolentino". 

L'argomento sarà approfondito ampiamente nella prossima edizione de L'Appennino Camerte

GS

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Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci avrebbe annunciato querela nei confronti di una cittadina di Muccia, a suo dire, rea di aver dato notizie false in riferimento ad alcuni fondi europei destinati al pesarese e innescando la protesta accesa dei Comitati del terremoto che  aloro volta, hanno chiesto l' appoggio dei sindaci delle zone terremotate. A questo annuncio il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui ha subito risposto affermativamente con un comunicato, da sindaco a sindaco: " Se proprio vuoi prendertela con i terremotati, caro sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, prenditela con me. - ha  scritto Pasqui-  Capisco la necessità di fare il bullo in un momento di grande nervosismo, dovuto alle Primarie di ciò che rimane del partito di appartenenza - ma minacciare querele verso cittadini che non hanno più nulla e hanno perso tutto é cadere veramente in basso. Quereli me, signor sindaco. Se non ci sono gli estremi mi dica come appellarla e lo farò, così da fornire ai suoi avvocati una ragione valida. Oppure, se vuole dimostrarsi ragionevole e capace di azioni dalla parte della gente e fuori da quel partito, venga a trovarmi a Camerino, venga a trovare i suoi colleghi di Muccia, di Pieve Torina, di Visso, di Castelsantangelo e si renda conto di che cosa vive la nostra gente da ormai trenta mesi. Quel terremoto che per Pesaro ed il Pesarese é stato - grazie a quel partito oggi chiamato alle Primarie - come una vincita al Superenalotto, per noi é stato devastazione e disgregazione. Venga, confrontiamoci mentre passeggiamo tra puntelli e macerie e le verrà naturale chiedere "scusa" piuttosto che minacciare querele.

" Denunciare un terremotato in un momento di assoluto abbandono - ha dichiarato il sindaco di Camerino- dove la ricostruzione non riparte, dove c'è muffa nelle sae,  dove ancora siamo a puntellare le strutture pubbliche sulla pubblica via e anche le private,  io credo che significa non aver compreso neanche lontanamente lo stato di abbandono e di difficoltà di tutto un popolo del Centro Italia.  Ora che ci sono dei fondi che potevano essere gestiti in maniera diversa e più adeguata io credo che sia sotto gli occhi di tutti quindi il caro collega Matteo lo invito realmente a venire su questi territori; sarò io a fare da guida a Muccia, a Castel Sant'Angelo,  a Visso a Camerino a Ussita,  a Caldarola e in tante altre località così sarò  sicuro, e quello che ho scritto nella nota lo ribadisco, che chiederà semplicemente scusa a quel cittadino.  Reputo veramente fuori luogo un intervento di questo genere e mi metto comunque a disposizione del sindaco Matteo Ricci per fare qualunque confronto-incontro produttivo e costruttivo per questi territori; certo - conclude Pasqui- da sindaco della città di Camerino ma anche da cittadino di questa terra, non posso permettere a nessuno di comportarsi in questo modo perché veramente siamo fuori da qualunque tipo di ragionamento accettabile".  

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A due passi dal centro storico di Camerino, inaugurato "In Centro", spazio polifunzionale per le attività delle associazioni cittadine.

Un passo concreto e un segnale forte che "Iononcrollo" vuole donare alla comunità e alle associazioni”. Così il presidente Claudio Cingolani ha sottolineato la cerimonia di apertura dello spazio in piazza San Domenico. Un segno di speranza nel riguadagnare la città, da uno dei punti cittadini, giorno per giorno sempre più frequentato.

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Rallegrata dalla presenza di tutto il volenteroso gruppo, da un folto pubblico e numerose associazioni cittadine, la festa d’apertura è il risultato di tante giornate di lavoro che hanno visto i giovani di Iononcrollo, tinteggiare e riorganizzare un ambiente, pensato per accogliere tutti, in uno spirito di vera condivisione e unità “ Uno spazio che è vicinissimo al centro storico e che –ha sottolineato il presidente – è frutto di un'attività che abbiamo fatto quest'inverno nella promozione di prodotti locali; è proprio grazie ai fondi ricavati dalla promozione fatta utilizzando anche questo stesso locale che ci siamo detti che sarebbe stato bello poterlo utilizzare per metterlo a disposizione di tutti, in attesa della realizzazione del “quartiere delle associazioni” che nascerà a Cortine Ampliamento. Subito dopo aver finito le attività natalizie, ci siamo travestiti da imbianchini, stuccatori, abbiamo fatto grandi pulizie per arrivare fino a questo risultato che ci riempie di soddisfazione”. Cingolani ha voluto ringraziare anche il proprietario Bruno Sabbatucci che ha messo a disposizione i locali. “ In quei giorni che eravamo qui a preparare a organizzare il tutto- ha aggiunto- ci siamo resi conto di quanto questa zona del centro storico cominciasse ad essere rifrequentata e vissuta e ci siamo detti che era necessario dare un segnale forte per dire che il centro storico può rinascere anche grazie all'attività e alla volontà dei singoli cittadini. E’ l'impegno di tutti, l'impegno di ognuno noi che, attraverso passi concreti anche piccoli, può permetterci di riavvicinarci al cuore della nostra città. E’ quello che Iononcrollo ha inteso fare oggi con l’inaugurazione di uno spazio, seppur contenuto, a disposizione delle associazioni e della comunità tutta. L’apertura ufficiale di “In Centro” è la testimonianza del punto d’incontro e dell’unione che desideriamo con tutta la comunità”.

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Lo svelamento del logo che campeggia sulla vetrina dei locali ha rafforzato proprio il messaggio di condivisione racchiuso nello spirito di tutta l’iniziativa promossa da Iononcrollo: "In centro", come punto per dare modo ai cittadini di Camerino di condividere le proprie idee e ripartire insieme. Parole di gratitudine sono state rivolte a tutti i ragazzi del gruppo che hanno lavorato con grande spirito di dedizione e a tutte le associazioni intervenute “segnale che ci dà forza e che ci fa capire che stiamo andando nella giusta direzione- ha sottolineato Cingolani- Iononcrollo è proprio tutto questo: il segnale di associazioni che vogliono partecipare, che non vogliono far polemiche e invece, rimboccarsi le maniche per lavorare con l’obiettivo della ripartenza di Camerino”. Un ringraziamento particolare è stato rivolto a Roberto Cambriani e a Stefano Belardinelli, rispettivamente presidente e vicepresidente del Cus, per aver messo a disposizione per mesi gli spazi del palazzetto della località Le Calvie per lo svolgimento delle attività di Iononcrollo. Sono seguite le parole del parroco di San Venanzio don Marco Gentilucci che prima di benedire i locali ha portato il saluto e il messaggio di vicinanza dell’arcivescovo “ “Ogni piccolo pezzo della città che ci riprendiamo – ha detto- è un segno di speranza. Io credo che tutti abbiamo bisogno di questi segni per guardare al futuro con occhi differenti. Questa zona di Camerino pian piano la stiamo ripopolando; c’è la presenza delle sorelle Clarisse, i lavori partiti a San Venanzio e adesso questo punto che diventa aggregativo e lo sguardo verso la città. Dobbiamo pian piano riprenderci quello che fa parte della nostra storia e del nostro vissuto e quindi oggi quello che voi fate è importantissimo per tutti. Iononcrollo rappresenta un desiderio della nostra gente : non crollare non abbandonare una terra che parla di noi che deve parlare di cose anche verso il futuro, soprattutto per i nostri figli. Vi incoraggio - ha aggiunto- e vi manifesto la stima della Chiesa e della Diocesi, per l'opera che state facendo;  più si riesce a collaborare più si riesce a mettere in connessione le menti e più si riesce ad ottenere qualcosa di buono. Più siamo separati più non si riesce ad ottenere quello che vogliamo, cioè una rinascita vera e autentica per questa nostra amata terra Ora chiediamo la benedizione del Signore perché Dio dice sempre bene e la nostra vita è una benedizione.  Dio ci da la possibilità ogni giorno di fare del bene e voi ragazzi, dopo il terremoto  avete fatto tanto del bene; continuate perché la gente ha bisogno di questi segni”. I locali di “In Centro” saranno d’ora in poi accessibili a tutti per eventi , riunioni e incontri, attraverso una semplice prenotazione da effettuarsi alla Ferramenta Santacchi di Camerino.

C.C.

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In fase di ultimazione a Bolognola i lavori di ristrutturazione della seconda opera pubblica. A circa un anno dall'’inaugurazione dell’ex caserma del Corpo forestale recuperata dal danneggiamento, il comune si appresta a segnare un'altra tappa significativa della ricostruzione. Era il 10 maggio 2018, allorché è stata restitutita la prima opera pubblica che, ricostruita con fondi dello Stato, ha consentito una sede per gli uffici comunali e la consegna di due appartamenti a famiglie rimaste senza casa. Alla cerimonia presenziarono il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, la commissaria per la ricostruzione, Paola De Micheli, il capo dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, il presidente della Regione, Luca Ceriscioli.

Uno tra i più piccoli comuni colpiti dal sisma, sta ora ultimando la ricostruzione delle “case valanga”, costruite in passato per dare un alloggio alla popolazione rimasta senza abitazione, per effetto delle rovinose slavine che erano piombate sul borgo. Se tutto procede come dovrebbe, per inizio giugno sarà possibile la consegna di altri 8 appartamenti in sostituzione delle sae. Le “case valanga” di proprietà del comune, attualmente in fase di completamento nella ristrutturazione, dovrebbero essere ultimate per maggio e consentiranno il ritorno a casa delle famiglie che le occupavano in affitto prima del sisma del 2016. Un paio di appartamenti liberi, saranno a disposizione dei nuclei familiari che avevano fatto richiesta al comune di una soluzione abitativa di emergenza.

La vede come una nuova iniezione di fiducia la sindaca Cristina Gentili, trovatasi in prima linea a gestire le difficoltà dell’emergenza, già all’indomani della sua nomina a primo cittadino.

“ Ormai ci rido sopra- afferma Cristina Gentili-; sono stata eletta poco prima del sisma e con l'amministrazione, per sdrammatizzare un po' la situazione, dico che ci siamo trovati a collezionare le varie emergenze: tra rischio valanghe neve e tutto il resto, siamo riusciti nel gennaio del 2017 ad averne ben cinque, quasi in una frazione di secondo. Ma adesso è primavera e ripartiamo per l'ennesima volta –continua-; non pensiamo più alle emergenze ma solo alla ricostruzione. Le emergenze servono per fare la vecchia gavetta e adesso, cerchiamo di andare avanti il meglio possibile. La stagione invernale è stata ottima – sottolinea Cristina Gentili-; abbiamo avuto dei gestori per gli impianti che sanno fare molto bene il loro dovere e dunque siamo stati ripagati da molto turismo; speriamo che tante persone vengano a trovarci d'estate e che scelgano come méta tutti i nostri bellissimi territori. Le domeniche sono tante nell'arco di un anno quindi i turisti possono tranquillamente girare tutti i Sibillini e venire a trovare tutti noi. Come comune- spiega – lo scorso anno abbiamo finito un'opera pubblica, stiamo terminando la seconda e andiamo avanti fiduciosi con altri progetti. Speriamo che ci sia sempre meno burocrazia e si riesca a ripartire sempre più velocemente” .

C.C.

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A Camerino è polemica sull’assegnazione degli spazi del nuovo “quartiere delle associazioni” di cui è prevista la realizzazione in due strutture da circa 150 mq ognuna nella zona di Cortine ampliamento. Costituitasi all’indomani del sisma, l’associazione Iononcrollo è riuscita a raccogliere allo scopo una somma di circa 270 mila euro che verranno utilizzati per le due strutture, l’una utilizzabile per qualsiasi evento per il quale si riveli necessaria una struttura più ampia, con la possibilità di separare i due ambienti, con opportuno divisorio nel caso di eventi concomitanti. La seconda struttura è invece concepita diversamente: qui, oltre ad un locale più ampio dove è possibile tenere riunioni, assemblee e incontri, sono previsti 5 piccoli locali che Iononcrollo vorrebbe assegnare in via prioritaria anche se non esclusiva a quelle associazioni che hanno maggiormente contribuito e collaborato al progetto, sostenendone e impegnandosi attivamente nelle azioni di raccolta fondi. Questo il punto che sta creando contrasto tra le associazioni di Camerino, in tutto circa una novantina,  molte delle quali, seppur  non formalmente escluse dal progetto, si sentono come messe in secondo piano rispetto ad altre più favorite. Allo scopo di dirimere i contrasti e trovare un punto d’accordo, il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui ha convocato un’apposita riunione con funzione decisoria. L’incontro è fissato per il prossimo 8 marzo nella sala riunioni del Contram. Nel sottolineare che il progetto di Iononcrollo ha trovato pieno sostegno dell’amministrazione comunale, proprio perché destinato a tutte le associazioni operanti sul territorio di Camerino, il sindaco ha raccomandato la partecipazione alla riunione nel corso della quale, oltre all’illustrazione del progetto avverrà anche l’assegnazione degli spazi della seconda struttura composta da sei stanze. In queste ore intanto si rincorrono i malumori dei membri delle associazioni che, pur non essendosi spese sul campo materialmente per la raccolta fondi di Iononcrollo, con tutti i disagi della situazione e private dal sisma di una sede stabile, hanno comunque continuato a svolgere se non addirittura aumentato le loro attività, organizzando eventi e sforzandosi di promuovere situazioni aggregative. La sensazione è invece che si sia persa l’occasione per trovare una sinergia e una unità.

“ Tengo a sottolineare che dall’incontro dell’8 marzo dovrà uscire la decisione definitiva che non potrà essere presa se non vi sarà accordo reale tra tutte le associazioni- afferma Pasqui -La proposta fatta da Iononcrollo all’amministrazione non ha infatti trovato l’accoglimento proprio perché riteniamo che debba passare al vaglio di tutte le associazioni cittadine. Ed io in particolare che per 15 anni ho lavorato in maniera splendida con tutte le associazioni, non mi permetterei mai di andare a decidere un qualcosa di così importante senza ottenere l’approvazione di tutte. L’associazione Iononcrollo che va ringraziata per una straordinaria raccolta di fondi, ovviamente a favore di tutta la comunità di Camerino e di tutte le associazioni cittadine, illustrerà la sua idea e discuteremo anche dell’ipotesi che come amministrazione desideriamo avanzare. Di certo, - conclude Pasqui- si andrà solo ed esclusivamente a sostenere quella che sarà la decisione che scatutirà dalle associazioni unite, e mi auguro tutte unite al 100 per cento”.

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