Notizie di politica nelle Marche

Giornata della verità  per il Partito Democratico." La parola alla democrazia" è lo slogan scelto per accompagnare le primarie di domenica 3 marzo. Dopo il risultato del voto dei circoli, i tre candidati che si sfideranno sono Roberto Giachetti, Maurizio Martina e Nicola Zingaretti. Come da prassi anche per queste primarie la segreteria è stata divisa in due momenti distinti: il primo appunto nei circoli, col voto riservato ai soli iscritti, seguito dalla classica giornata aperta a tutti, prevista questa domenica dalle ore 8.00 alle 20.00

A Camerino il seggio sarà, presso la sede Contram di Camerino in via le Mosse n.19/21. Lo stesso seggio, oltre ai cittadini camerti accoglierà anche iscritti e simpatizzanti di Visso, Ussita, Castelsantangelo Fiastra. Saranno chiamati ad esprimere la propria preferenza per le candidature a Segretario dell'Assemblea Nazionale e le liste ad esso collegate. Se nessuno dei tre contendenti supererà domenica sera il 50 % dei consensi, il segretario verrà nominato nel ballottaggio tra i primi due classificati. Nell'Assemblea Nazionale,  alle Marche su base provinciale sono riservati 26 posti. Per eleggerli vi sono in campo 81 esponenti distribuiti nelle 12 liste collegate a Zingarett, Martina e Giachetti. L'ambizione è quella di portare nel complesso ai seggi un milione di militanti e sostenitori.  La base di partenza nelle Marche sono i 13 mila che ad inizio dicembre hanno eletto il segretario regionale del PD Giovanni Gostoli. 

"E' un momento di democrazia - sottolinea il segretario del PD camerte Andrea Caprodossi- Andare a votare è importante; dopo il risultato del 4 marzo 2018, questa è un'occasione di condivisione. Andremo a scegliere il nostro nuovo segretario, auspicando in una più forte ripartenza. E' un periodo in cui il partito non è in gran forma e il nuovo Segretario dovrà ridare impulso ed unità. Confidiamo che possa rappresentare un'alternativa a questo Governo giallo-verde che ci ha portati nella recessione economica, che ci sta veramente conducendo nel baratro e, anche in riferimento alla nostra  situazione da terremotati, non sta offrendo risposte appropriate". 

C.C.

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Situazione fluida a Recanati, il più popoloso comune della provincia di Macerata chiamato al voto amministrativo, con la coalizione di centro destra che cerca la via dell’unità per tentare la scalata al vertice del comune leopardiano. Partiti e movimenti politici al lavoro per cercare un candidato che sia espressione di unità tra le diverse anime dell’opposizione. Problemi sembrano attanagliare le forze che guidano l’attuale maggioranza, in particolare il Partito Democratico chiamato ad indicare il successore del sindaco Francesco Fiordomo non più candidabile dopo aver svolto il suo secondo mandato. L’attuale primo cittadino, che molti indicano come figura spendibile per una candidatura nelle fila del Partito Democratico alle elezioni regionali del prossimo anno, avrebbe intenzione di lanciare il suo attuale vice Antonio Bravi, sulla cui figura, però, sembra non convergere l’intero partito. Ne sarebbe dimostrazione l’intenzione manifestata dall’attuale consigliere di maggioranza Massimiliano Grufi, anche lui in area Pd, che ha manifestato l’intento di correre per la poltrona di sindaco. Su questo quadro resta l’incognita del Movimento 5 Stelle il cui elettorato, in mancanza di un proprio candidato, potrebbe essere l’ago della bilancia.

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Hanno già sciolto le riserve, in vista delle prossime elezioni amministrative del 26 maggio, i sindaci di Monte San Giusto, Andrea Gentili, e Montecosaro, Reano Malaisi, pronti a correre per il secondo mandato.

Nel comune calzaturiero il primo cittadino uscente guiderà una coalizione, strutturata nel segno della continuità, che vedrà in lizza molti esponenti dell’attuale maggioranza. Ad opporsi probabilmente due liste che si ispirano al centro destra, che si presenta diviso all’imminente tornata amministrativa. Da un lato, infatti, una lista a trazione Fratelli d’Italia – Forza Italia con candidato sindaco l’avvocato Romina Tortolini, attualmente sui banchi dell’opposizione, mentre dall’altra Giuseppe Sardini, vicino all’area Leghista, sarebbe a capo della terza lista che correrà per la guida del comune.

Centrodestra che dovrebbe, invece, presentarsi unito a Montecosaro, dopo le divisioni della scorsa tornata amministrativa che aveva portato alla formazione di ben 4 liste, anche se al momento si sta lavorando alla ricerca di una figura che catalizzi intorno a sé le diverse anime. Sull’altro fronte, dopo aver più volte dichiarato di non volersi candidare per un secondo mandato, il sindaco Reano Malaisi sembra aver ceduto alle lusinghe di quanti lo vorrebbero ancora per 5 anni alla guida dell’amministrazione comunale.

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"La foto del carabiniere". È questo il titolo dello spettacolo che andrà in scena domani sera al teatro Vaccaj di Tolentino.

Scritto e interpretato da Claudio Boccaccini, è proprio l'attore stesso che racconta a i microfoni di RadioC1 InBlu come è nato il suo spettacolo.

"Lo spettacolo nasce da una storia familiare - spiega - perché il 23 settembre 1943, 22 persone a Torre in Pietra vengono prese dai soldati tedeschi perché c’era stata una esplosione che aveva fatto morire alcuni di loro e per ritorsione vengono portati davanti al mare per essere uccisi. Tra questi 22 c’era mio padre. Stavano per essere uccisi quando arrivò Salvo D’Acquisto, un giovane napoletano, brigadiere dei carabinieri, che decide di autoaccusars, pur essendo innocente, facendosi uccidere al posto loro.

Nel 1960, all'età di sette anni, scopro che mio padre aveva nella sua patente la foto di un giovane carabiniere, questo mi turba perché era uno sconosciuto.

È di questa scoperta che parla il mio spettacolo: una lunga narrazione dal 1960 al 1943. Uno spettacolo che fa ridere a lungo perché nella prima parte si racconta la vita degli anni ‘60 e poi si arriva al racconto tragico.

Un modo, per me, di raccontare un fatto storico molto conosciuto, accanto alla mia vicenda familiare".

GS

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Sta per finire l'attesa per conoscere chi saranno i successori di Alessandro Massi e Alessia Pupo, ex assessori rispettivamente all'Urbanistica e all'Istruzione e allo Sport e alla Cultura.

È trascorsa poco più di una settimana dall'annuncio del primo cittadino, Giuseppe Pezzanesi, di revocare le deleghe ai due assessori e il sindaco ha mantenuto la promessa che le deleghe non sarebbero rimasti per molto senza un assessore.

Domattina, infatti, è in programma una conferenza stampa in cui Pezzanesi annuncerà la sua decisione. Non resta dunque che aspettare per sapere se il sindaco ha deciso di distribuire le deleghe all'interno della sua giunta o nominare due consiglieri che prenderanno il posto degli assessori silurati.

GS

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Sarà il prof Nando Dalla Chiesa a dare l'avvio al seminario del progetto formativo “Legalità, Diritti e Senso Civico”, prima attività del nuovo centro di ricerca e formazione dell’Università di Camerino proprio su queste tematiche.

L'incontro si terà lunedì 4 marzo alle ore 16.30,  presso la sala convegni del Rettorato dell'Università di Camerino. Ospite d’eccezione dunque   il prof. Nando Dalla Chiesa, che insieme ai suoi collaboratori dell’Università di Milano, in particolare Federica Cabras, Ilaria Meli e Thomas Aureliani, terrà i seminari dell’intero ciclo, in programma nei mesi di marzo e aprile.

“Vorrei ringraziare il prof. Nando Dalla Chiesa per la sua disponibilità – ha sottolineato il Rettore Pettinari – e per aver creduto in questo progetto quanto me. Abbiamo fortemente voluto avviare questa iniziativa così, dal momento che Unicam ha sempre ritenuto la legalità quale fondamento di qualsiasi attività e percorso che gli studenti si trovano e si troveranno ad affrontare”.

“Ho accettato con entusiasmo la proposta ed ho creduto fortemente in questo progetto – ha sottolineato Nando Dalla Chiesa in collegamento telefonico – non solo convincendo il mio rettore a sottoscrivere il protocollo che esprime solidarietà, attenzione ed amicizia verso l’Università di Camerino, ma ho impegnato anche i migliori ricercatori che ho e di cui mi fido molto. Penso che sia un’ottima occasione per contribuire altresì a trasferire risultati di ricerche riconosciute importanti, in sedi istituzionale e scientifica”.

Ad aprire l'incontro sarà il Presidente del Consiglio della Regione Marche Antonio Mastrovincenzo, cui seguiranno i saluti del Prefetto di Macerata Iolanda Rolli, del Sindaco del Comune di Camerino Gianluca Pasqui, dell’Arcivescovo della Diocesi di Camerino-San Severino Marche Francesco Massara; seguiranno gli interventi del Rettore Unicam Claudio Pettinari, del prof. Nando Dalla Chiesa e del prof. Marco Giovagnoli, docente Unicam e coordinatore del progetto.

Il ciclo di seminari, è il primo progetto che il Centro avvierà; sono previsti sei seminari nei mesi di marzo e aprile, che verteranno sul tema delle mafie e antimafia. Il ciclo si concluderà l’11 aprile con la presentazione del libro di Nando Dalla ChiesaPer fortuna faccio il prof”, al quale oltre all’autore, parteciperanno il Rettore Pettinari ed il giornalista e scrittore Saverio Tommasi.

Tutti gli incontri, che si terranno presso la sala convegni del Rettorato, sono aperti a quanti interessati. Agli studenti della Scuola di Giurisprudenza Unicam che seguiranno l’intero ciclo saranno assegnati 3 CFU.

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“Le opinioni vanno espresse nelle sedi opportune. Il comitato è una mera iniziativa elettorale”. La pensano così Alessandro Delpriori, sindaco di Matelica, e Roberto Paoloni, sindaco di Belforte del Chienti, in merito al comitato costituitosi martedì a Roma fra una 70ina di primi cittadini del cratere.

Emanuele Tondi invece, sindaco di Camporotondo sarebbe favorevole, ma ha qualche riserva.

“Il comitato è una cosa profondamente sbagliata - afferma Delpriori - un comitato esiste già ed è quello istituzionale che la Regione riunisce quando ci sono decisioni importanti da prendere e quindi non capisco che motivo ci sarebbe di fare un ulteriore comitato. Magari chi ha promosso questa iniziativa avrebbe potuto partecipare alle riunioni già previste. Io la vedo come una mera iniziativa elettorale”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Paoloni che aveva partecipato alla prima riunione del comitato convocata a Camerino qualche settimana fa: “Ci sono diversi motivi per cui non sono d’accordo con questa iniziativa. Innanzitutto faccio un passo indietro alla prima riunione organizzata da Gianluca Pasqui. Ci sono andato, ho ascoltato, e ho detto già allora che qualcosa non funzionava. Ci sono dei ritardi nella ricostruzione - spiega - e delle difficoltà ed è giusto fare pressione su chi ci governa, ma dobbiamo farlo sui tavoli preposti. Lunedì ad esempio c’è stata una riunione alla presenza di Angelo Borrelli della Protezione Civile e del governatore Luca Ceriscioli, si discuteva di Cas, e Pasqui non c’era. Abbiamo avuto una grande opportunità - aggiunge - quando gli è stato affidato il coordinamento dei sindaci del crateri. Era stata una scelta giustissima di Anci ma quella opportunità non è stata colta e oggi si cercano escamotage diversi. Non è creando sottocomitati che siamo più forti. Per i comuni più colpiti bisogna fare qualcosa di diverso necessariamente, ma non dobbiamo dividerci”.

Per Emanuele Tondi invece c’è il desiderio di attendere i cambiamenti annunciati da Vito Crimi e le elezioni comunali: “Crimi e Farabollini hanno promesso delle modifiche alle normative per la ricostruzione che saranno inserite nel decreto Catania. Quindi ritenevo fosse il caso di aspettare queste modifiche che sono necessarie per far partire la ricostruzione. Quindi non sono contrario al comitato, anzi un coordinamento era auspicabile. Un’altra ragione - prosegue - è che siamo molto vicini alle elezioni, saranno a fine maggio ma già 40 giorni prima l’amministrazione ha dei poteri limitati. Si stanno definendo le liste e quindi in questo momento, anche per non strumentalizzare questa attività è preferibile aspettare”.

g.g.

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Consegnati a Fabriano i primi sei appartamenti dell’invenduto acquistati dall’Erap. Sono stati assegnati ad altrettante famiglie terremotate che avevano fatto richiesta di alloggio al Comune le quali potranno rimanere lì fino a che non sarà terminata la ricostruzione della loro abitazione. Poi saranno acquisite al patrimonio pubblico per l’edilizia popolare. A darne notizia è il sindaco Gabriele Santarelli: “Ho seguito tutte le fasi di questo progetto sin da quando ero a Roma e per conto del gruppo parlamentare alla Camera del M5S ho preparato gli emendamenti al decreto sisma che includeva questa misura. Uno dei vincoli che inserimmo - spiega - fu quello per cui le abitazioni acquistate ricadessero nei comuni del cratere o al massimo nei comuni confinanti con il perimetro dello stesso cratere. Questo per evitare che si facessero acquisti in giro per la Regione anche in comuni lontani dalle aree colpite. Oggi - conclude - si è chiuso il cerchio”.

I primi sei appartamenti si trovano in Borgo Tufico. E nei prossimi giorni verranno consegnati anche quelli di via Ramelli.

g.g.

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Firmato ieri, in Prefettura ad Ancona, il protocollo d’intesa per impedire le infiltrazioni mafiose nella ricostruzione. 

A farne parte, il direttore della Struttura di missione prevenzione e contrasto antimafia Sisma del Ministero dell'Interno, il commissario straordinario per la Ricostruzione, il procuratore generale delle Marche, i procuratori e i prefetti. Presente anche il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho e il sottosegretario Vito Crimi. La firma di questo documento era stata annunciata la scorsa settimana nel corso del convegno organizzato da Libera a Macerata sulla percezione delle mafie nelle Marche.

"Si vuole che i lavori della ricostruzione vengano svolti in tempi brevi - ha detto Cafiero De Raho - e nello stesso tempo verificare i dati e confrontarli con le rispettive banche dati affinché imprese sospettate di far parte di giri mafiosi restino escluse. I lavori vorremmo che fossero svolti in tempi brevi ma da imprenditori sani”.

Con l’occasione Crimi ha fatto un bilancio di quanto fatto e di ciò che il Governo intende fare. Tra queste, una legge quadro per tutti i prossimi eventi sismici: “All’interno deve contenere le regole da mettere in campo ogni qualvolta succederà un evento sismico. Un progetto da portare avanti non nell’immediato ma entro il 2019. Nella normativa – ha spiegato – dovrebbero essere classificati gli eventi sismici per loro natura in modo tale che da questa classificazione conseguano tutte le attività: di ricostruzione prime case, seconde case, percentuali di contribuzione, chi sono i soggetti attuatori, se deve esserci una contabilità speciale o non è necessaria e quant’altro. Tutto misurato con l’entità dei danni”. Insomma l’obiettivo è “che ci sia un codice: in modo che, dal giorno dopo, tutti – imprese, cittadini professionisti, istituzioni – sappiano quali sono le norme che saranno applicate su quella ricostruzione”.

g.g.

 

FOTO ANSA

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“Non si scaricano sugli altri le responsabilità di ciò che non si è stati in grado di fare”. Un commento che non lascia spazio a fraintendimenti quello di Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche, nei confronti del sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, fra i promotori del comitato dei sindaci del terremoto che si è costituito martedì a Roma fra una 70ina di sindaci delle quattro regioni colpite dal sisma del 2016.

Una iniziativa nata senza il coinvolgimento di Anci, del tutto spontanea, dopo che Pasqui ha anche rinunciato al ruolo di coordinatore dei sindaci del cratere offidatogli dall’Anci nazionale.

 

Mangialardi, martedì si è costituito il comitato dei sindaci del terremoto. Cosa ne pensa?

 

In un momento cosi complesso, legato a tante vicende che conosciamo, prime fra tutte le articolazioni normative, i sindaci devono rimanere il più compatti possibile e cercare di spronare il governo a trovare le soluzioni.

 

Il sindaco Pasqui da parte sua ha lamentato più volte ormai che Anci non lo avrebbe messo in alcun modo nella condizione di svolgere il suo ruolo di coordinatore dei sindaci del cratere. Che cosa risponde? 

 

Se devo dire la verità, quando ad una persona viene assegnato un ruolo di carattere nazionale non può sicuramente lamentare di non poterlo svolgere. Chi ce l’ha, fa di tutto per portare a casa i risultati. Forse è stato un po’ latitante come lo è in tutte le iniziative che avvengono col commissario o con il governatore. Un ruolo bisogna che lo eserciti, non è chi te lo ha assegnato che te lo impedisce. Tant’è che le sue dimissioni non sono arrivate dopo sei mesi ma dopo quasi due anni.

 

Martedì diversi primi cittadini hanno rivolto una critica all’associazione che Lei presiede: che Anci Marche sarebbe troppo politicizzata.

 

La respingo nella sua interezza. L’Anci con difficoltà, lo devo dire, in questo fase così complicata comunque mette sempre al centro gli interessi dei sindaci e dei cittadini senza badare mai agli orientamenti politici. Capisco invece che avvicinandosi le elezioni qualcuno stia pensando di ‘mettersi in proprio’ per avere maggior evidenza pubblica e dico pure che questo non è corretto negli interessi dei cittadini e dei terremotati. Non si scaricano sugli altri le responsabilità di ciò che non si è stati in grado di fare e in ogni caso l’Anci continuerà a lavorare a testa basa al di là del comitato.

 

g.g.

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