Notizie di politica nelle Marche
Nuova polemica a Matelica: il gruppo di opposizione Per Matelica ha infatti pesantemente attaccato la Giunta Baldini per un’iniziativa definita “vile ed esecrabile”.

“In questi 16 mesi di amministrazione Baldini ne abbiamo viste davvero di tutti i colori - scrivono i componenti della minoranza - bilanci discutibili, decisioni assurde, aumenti per le famiglie, tagli di servizi, nessuna decisione importante senza spiegazioni vere ma solo scaricabarili sul passato per non saper affrontare il presente, nessun nuovo lavoro pubblico se non quelli già approvati e finanziati. In questi giorni, però, abbiamo visto il peggio che potevamo vedere, la mancanza di rispetto che a nostro avviso è molto più grave di ogni bilancio sbagliato o di ogni lavoro pubblico non fatto. Chi ha visitato il nostro cimitero in questi giorni - denunciano nel comunicato - ha potuto notare in grande evidenza un bel foglio arancione di una vergogna inaudita dove si mettono in bella mostra gli inadempienti, gli "evasori" della lampada votiva. Ne vale davvero la pena "oltraggiare" con un avviso simile la lapide di un defunto? Forse no! Siamo esterrefatti da un gesto davvero vergognoso volto ancora una volta a fare cassa, unico pensiero fisso di questa amministrazione - concludono - Ci aspettiamo serietà e ci auguriamo che i foglietti vengano immediatamente rimossi, che gli inadempienti vengano contattati in modo differente e più consono e che la privacy dei vivi e il rispetto dei defunti siano prese in considerazione”.

Alessio Botticelli

foglio
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Martedì, 03 Novembre 2020 15:24

Ance Macerata: nasce il servizio "Chanche 110%"

Agevolazioni fiscali per l’edilizia destinate al recupero del patrimonio esistente. Il Decreto Rilancio, come noto, ha elevato al 110% l’aliquota di detrazione per le spese sostenute in relazione a specifici interventi nell’ambito dell’efficienza energetica, interventi antisismici, istallazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

Di Superbonus e in particolare del servizio Chanche 110% se ne è parlato nella sede di Confindustria nel corso di un incontro organizzato dall’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili, di Macerata.

“Il Supebonus 110% è paragonabile come impatto a quello che ha rappresentato il programma industria 4.0, una delle ultime politiche industriali di settore più strutturate – chiarisce il direttore generale di Confindustria Macerata Gianni Niccolò – L’auspicio è che questo provvedimento abbia carattere permanente per l’ammodernamento delle nostre città e l’ammodernamento da dare ai nostri territori. Ci sono ancora, purtroppo, alcune complicazioni per l’utente e per questo Confindustria e Ance Macerata stanno offrendo il servizio Chanche 110% per dipanare i nodi sottesi a tale provvedimento, in particolare per quanto concerne la normativa edilizia e urbanistica”.

niccolò


Parla di riforma strutturale da parte dello Stato per il rilancio di un settore in crisi il presidente di Ance Macerata Carla Resparambia. “Un settore, quello dell’edilizia, che farà sicuramente da volano per la ripresa di questi territori – le sue parole – Una riforma che coinvolge l’intero settore della ricostruzione e riqualificazione del tessuto edilizio esistente. In un territorio, come il nostro, colpito dal sisma l’alternanza del Decreto di agosto e dell’ordinanza 108 consente la cumulabilità dei due bonus più importanti, il Sismabonus e l’Ecobonus, con i contributi del terremoto. Noi crediamo nella misura e per questo abbiamo creato questo servizio per i cittadini che avessero necessità di informazioni e chiarimenti”.

A parlare degli aspetti fiscali il commercialista Daniele Basile. “Porteremo avanti una prima fase di consulenza attraverso la verifica dei requisiti soggettivi in capo al richiedente – dichiara – per poi, nella seconda fase, una volta definita la natura degli interventi che consentono di usufruire dell’agevolazione e la quantificazione della detrazione, verificare la capacità del beneficiario di poter assorbire le detrazioni stesse”.

basile


Uno strumento, quindi, capace di contribuire al rilancio di un territorio che ha visto gran parte del patrimonio edilizio danneggiato e per il quale Ance Macerata offre agli eventuali beneficiari il servizio Chance 110%.

f.u.
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L'ospedale di Camerino non sarà riconvertito in presidio Covid, contrariamente a quanto avvenuto nella prima fase della pandemia. Rassicurazioni al riguardo sono giunte dall'assessore alla sanità Filippo Saltamartini.

“Stando alle linee del Piano Pandemico - ha affermato l'assessore Saltamartini – in questa fase ci siamo trovati di fronte all’opzione di dover decidere se riconvertire l’ospedale di Camerino in presidio di riferimento Covid. D’accordo con l’intera Giunta, riteniamo impraticabile l’idea di svestire il territorio montano colpito dal sisma del suo presidio sanitario di riferimento. Conosciamo le difficili condizioni in cui vivono i nostri concittadini nelle aree interne terremotate, che già a marzo hanno sacrificato con solidarietà i propri servizi sanitari ordinari per fronteggiare la pandemia, e che in questo momento non possono essere ulteriormente penalizzati”.

Per fronteggiare l’espandersi del contagio in questa fase sarà aperto un nuovo modulo del Covid Hospital di Civitanova con la cooperazione del personale proveniente del presidio sanitario camerte. “Resteranno garantite le attività del Pronto Soccorso - ha aggiunto l’assessore Saltamartini - tutti gli interventi urgenti, la gestione ordinaria della rianimazione, mentre per quelli programmati si dovrà provvedere ad una riduzione conforme. Quello di Camerino è un presidio sanitario territoriale che oggi rappresenta, ancora di più, un presidio sociale fondamentale per la tenuta della comunità terremotata".
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Sull’emergenza Covid un tema toccato da diversi sindaci del maceratese era quello dei ritardi nella comunicazione dei referti dopo i tamponi: già il sindaco di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti, aveva messo in luce questo problema, parlando di mancanza di coordinamento tra Asur e Regione, questione notata anche dal sindaco di Treia Capponi, che aveva invece parlato di come diversi isolati vedevano protrarsi la quarantena per i mancati responsi.

Sull’argomento verte l’interrogazione che la consigliera regionale del Movimento 5Stelle Simona Lupini presenterà al presidente della regione Francesco Acquaroli e all’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. In un comunicato diramato dalla consigliera si legge: “La seconda ondata della pandemia era prevista da molti mesi ma nonostante questo stiamo assistendo a numerose problematiche nella gestione dell’emergenza Covid, in primis riguardo ai gravi ritardi nella consegna dei referti a seguito dei tamponi effettuati. Questa situazione provoca grande preoccupazione tra i cittadini interessati che vivono ore di angoscia per loro stessi e per i famigliari. Ho ricevuto numerose segnalazioni in merito, sia dai cittadini e sia dai Sindaci di alcuni Comuni, che lamentano scarsità di informazioni e di organizzazione da parte della Regione. Per questo ho presentato una apposita Interrogazione al Presidente Acquaroli e all’Assessore alla Sanità Saltamartini”.

“Nell’interrogazione chiedo di sapere quali misure sono state attuate fino a oggi relativamente ai tamponi – prosegue la consigliera Lupini –, con particolare riferimento alla tempistica dei referti e quali misure si intendono adottare per ridurre i tempi di ufficializzazione degli stessi agli organi competenti, al fine di diminuire il più possibile i disagi per utenti, famiglie e Comuni. Sulla centrale questione dei tamponi, come Movimento 5 Stelle, chiediamo il massimo impegno al Presidente Acquaroli, attraverso decisioni concrete e operative che vadano a colmare i gravi ritardi verificatisi”.

Red.
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Sono 32 i pazienti positivi al Covid-19 nel Comune di San Severino Marche e 26 le persone in isolamento domiciliare fiduciario. Numeri che hanno fatto scattare nuovamente il piano d’allerta locale in ragione dell’emergenza sanitaria in corso.

Il sindaco, Rosa Piermattei, ha convocato una nuova riunione del Coc, il Centro operativo comunale, già attivato a far data dall’11 marzo 2020.

“Il peggioramento della situazione nelle ultime ore si sta facendo davvero preoccupante - sottolinea il primo cittadino settempedano, che avverte - Una settimana fa il Gores, il Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie, ci aveva comunicato che 26 persone erano positive. Le cifre sono però salite di diverse unità in pochissimo tempo. Raccomando a tutti di evitare contatti con estranei, di evitare spostamenti se non per reali ragioni di necessità e, soprattutto, di fare tanta attenzione. Purtroppo continuano a verificarsi episodi quotidiani che mettono a rischio la salute dell’intera comunità. Ricordo che l’uso della mascherina è obbligatorio per tutti cioè voglio dire ad ogni età, giovani compresi che ultimamente si stanno ammalando sempre di più anche in città. E ricordo che è obbligatorio il mantenimento del distanziamento sociale e il rispetto del divieto di assembramento. A questo punto però, vista la situazione davvero preoccupante, serve attenzione massima anche a casa, anche tra congiunti”.

Alla riunione del Coc, convocata dal sindaco Piermattei nella sede provvisoria del Municipio a palazzo Governatori, erano presenti anche il comandante della stazione dei Carabinieri, il comandante della Polizia Locale, il referente del gruppo comunale di Protezione Civile, la responsabile del comitato cittadino della Croce Rossa Italiana, i referenti di diverse funzioni presso il Comune di San Severino Marche.

“Stiamo iniziando con la distribuzione di generi alimentari ai pazienti affetti da Covid-19 perché impossibilitati ad uscire di casa, chi vuol donare generi alimentari potrà farlo rivolgendosi al gruppo comunale di Protezione Civile – avverte ancora il sindaco di San Severino Marche, che sottolinea – Abbiamo anche necessità di mascherine di protezione, diremo grazie a chi, come in passato, anche in questo caso verrà in nostro aiuto”.
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Il sindaco di Treia Franco Capponi, allineandosi al pensiero del collega di Tolentino Pezzanesi, ha chiesto ampia responsabilità e maggiore potere per gli enti locali nella gestione della pandemia da Covid 19. Una proposta proprio di Capponi ai sindaci della provincia di Macerata è al vaglio dei primi cittadini, pronta a essere rielaborata e poi inviata all’assessorato regionale alla sanità.

Si può leggere: “Ognuno deve fare la sua parte. Il sistema sanitario, da solo, non può vincere contro un virus che sta crescendo, a livello di positivi, facendo così saltare il tracciamento in tutte le Aree Vaste. I ritardi accumulati nelle operazioni di tracciamento dei contatti stretti amplificano enormemente la diffusione del virus e creano nelle persone positive un senso di confusione e disorientamento per la mancata affidabilità del sistema.

L’epidemia è in peggioramento progressivo nella nostra Regione e nella nostra Area Vasta 3, nella quale nella giornata di ieri sono stati registrati quasi 200 casi, che vanno ad aggiungersi ai 2700 casi totali. Il carico di lavoro non è più sostenibile dai servizi sanitari territoriali con l’evidenza di impossibilità di tracciare in modo completo le catene di trasmissione, come spiegano i servizi ISP delle ASUR.

Il sistema di tracciamento è complicato e quindi una nuova organizzazione di esso, con il coinvolgimento dei sindaci, dei medici di base, l’accreditamento di ulteriori laboratori di analisi e delle strutture comunali si rende indispensabile. Non si può, come ora, affidare ai singoli individui il rispetto dei provvedimenti di quarantena e di isolamento nel caso ci si trovi nella condizione di contatto stretto con casi accertati, anche in assenza di comunicazione da parte dei servizi sanitari di Area Vasta.

Tutto ciò specialmente in un momento in cui vi e’ un aumento progressivo e lineare dell’incidenza dell’infezione e quindi risulta saltato il modello ISP di tracciamento tempestivo dei contatti.

Per far fronte a questo quadro noi sindaci proponiamo di aiutare le ASL nell’istruttoria di individuazione dei tracciamenti, anche perche i sindaci già utilizzano i dati del tracciamento ISP per attivare i servizi di supporto alle famiglie colpite dal Covid, sia per l’approvvigionamento di medicinali e beni di prima necessità, sia l’attivazione dei servizi di raccolta dedicata dei rifiuti, che debbono essere trattati in modo specifico per non ampliare la diffusione del virus.

L’azione potrebbe essere semplice: quello che proponiamo come sindaci è che al posto di chiamare l’Asl, il medico, qualora rilevi un caso di positività, chiami il sindaco e comunichi chi è il sospetto o il positivo. A quel punto il tracciamento verrebbe affidato alla Polizia Locale e alle stazioni dei Carabinieri. Si avrebbe il quadro completo in poco tempo, vista anche la conoscenza territoriale, e l’ASUR avrebbe caricato a sistema un dato veritiero e certificato su cui avviare le azioni di controllo e di effettuazione dei tamponi.

I dipartimenti di prevenzione sono in difficoltà in ogni provincia, bisogna usare quello che si ha a disposizione: l’istituzione locale che diventa, come autorità, anche garante del rispetto della privacy”.
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