Notizie di politica nelle Marche
Sabato, 18 Gennaio 2020 11:27

Tolentino: spese pazze in Comune?

Svariati casi di rimborsi su cui Gian Mario Mercorelli e Martina Cicconetti, consiglieri di minoranza del Movimento 5 Stelle di Tolentino, ci hanno visto poco chiaro. Da qui deriva l'interrogativo a titolo della conferenza stampa di stamattina: "Spese pazze in Comune?". 

Tra pranzi per organizzare il premio Ravera e pranzi a 3 chilometri dalla città, i grillini si chiedono se ci sia davvero un corretto e accorto utilizzo del denaro pubblico. La ricerca di questi rimborsi parte dal 2016 e arriva fino a oggi, quelle precedenti si trovano all'interno del Comune inagibile. 
"Le spese che a noi sembrano non 'coerenti' sono una marea, circa 200 bollette. Onestamente mi pare che per organizzare una manifestazione- stigmatizza Mercorelli - non ci sia bisogno di andare a pranzo. Anzi, questo lo si dovrebbe fare all'interno degli uffici comunali. Un altro caso riguarda un membro dell'amministrazione che una mattina è stato ad Arcevia e al rientro, si è fermato a 3 chilometri dalla città per pranzare chiedendo poi il rimborso. Insomma, queste cose sono all'ordine del giorno.  Sono tutte cose che abbiamo segnalato alle autorità competenti - aggiunge - a cui spetterà il compito di chiarire se sono state spese legittime oppure no".
Tutto è iniziato dall'elenco delle determine di rimborso reperibili sul sito internet del Comune. A spiegarlo è stata Martina Cicconetti: "C'è saltata all'occhio, in riferimento all'art.84 del Tuel che è molto preciso, la mancanza di molti documenti. La missione da rimborsare per esempio non può essere svolta all'interno del territorio comunale. Per l'amministratore esiste la casa comunale per organizzare incontri e eventi. Non è contemplato il pranzo fuori. 
g.g.

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“La Corte Costituzionale si è espressa e le sue decisioni non si discutono, ora però sarebbe bene accogliere l’invito dell’On. Giorgetti al dialogo bipartisan sulle riforme, a cominciare da quella elettorale senza colpi di mano da parte della maggioranza, come spesso è accaduto in passato”.
Ad affermarlo in una nota è il Sen. Antonio SACCONE (Forza Italia – Udc) facendo riferimento al referendum sulla legge elettorale dichiarato inammissibile dalla Corte costituzionale  perché "eccessivamente manipolativo". Sostenuto dalla Lega per abrogare le norme sulla distribuzione proporzionale dei seggi e trasformare il sistema in un maggioritario puro, il quesito referendario era stato proposto da otto consigli regionali, tutti guidati dal centro-destra(Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Liguria), 
 “L’unione di Centro - continua il senatore Saccone-  è favorevole ad un modello proporzionale con soglia di sbarramento, purché vengano finalmente reinserite le preferenze per dar modo ai cittadini di scegliersi il proprio parlamentare. Ad ogni modo, siamo fermamente convinti che per stabilizzare il sistema istituzionale e per garantire esecutivi forti e duraturi, sia necessario introdurre l’istituto della sfiducia costruttiva come in Germania. Lì, con questo sistema- conclude Saccone- un governo non può essere mandato a casa se in parlamento non è già precostituito un nuovo esecutivo approvato a maggioranza assoluta dal Bundestag”. 
cc

 


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Giovedì, 16 Gennaio 2020 21:46

Regionali Marche 2020. Il M5s corre da solo

Nessuna larga intesa con altri partiti. Il M5s corre da solo anche nelle Marche. E quanto si evince da una nota del Movimento nella quale si riferisce che " il capo Politico del M5S Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, responsabile delle campagne elettorali del Movimento, hanno incontrato questa mattina i due referenti per le elezioni regionali nelle Marche, Gianni Maggi e Martina Parisse, per definire la collocazione del M5S. E' stato rilevato che non ci sono le condizioni politiche per pensare ad un patto civico che comprenda anche i partiti. Il Movimento 5 Stelle dunque si presenterà alle prossime elezioni regionali nelle Marche, da solo o con eventuali liste civiche". Ora dunque con lo strumento delle primarie potrebbe aprirsi la strada alla candidatura del Governatore Cerisicioli. Lo stesso, nell'ipotesi di un accordo tra PD e pentastellati si era detto infatti disposto a farsi da parte, dichiarando comunque di rendersi disponibile per una candidatura in rappresentanza del centrosinistra.
c.c.
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Lavoratori e pensionati delle aree del cratere sismico che nel corso del 2017 hanno usufruito dell'opportunità della sospensione dell'irpef, la cosiddetta busta paga pesante, a far data da ieri 15 gennaio, debbono tassativamente  iniziare a restituirla. Una restituzione che prospetta giornate di duro lavoro per i CAF ma anche una serie di preoccupazioni per i cittadini che solo da due giorni ne hanno avuto notizia. In due anni i tempi della restituzione dell’irpef sono cambiati ben cinque volte e ben sei volte sono state modificate le date per iniziare a farlo, senza contare che le proroghe sono arrivate in alcuni casi anche dopo la scadenza. Il che ha fatto sì che alcuni cominciassero già a restituire e, in certi casi, anche prima che il governo decidesse per lo sconto del 60 per cento sugli importi dovuti.

“Speriamo possa dissolversi l’incubo che è durato tre anni – dice il Segretario generale  CISL Marche Marco Ferracuti -. Le varie deroghe che ci sono state, i cambiamenti e un bel po’ di confusione, hanno creato infatti molta instabilità, insicurezza e anche rabbia tra gli abitanti del cratere. 
Almeno da ieri dunque, ed è la scadenza ultima, - spiega Ferracuti-, tutti coloro che hanno usufruito della sospensione dell'irpef, cioè della busta paga pesante, debbono necessariamente iniziare la restituzione. Ricordo che si può fare in due modi: in primo luogo tramite il sostituto d'imposta e il datore di lavoro. A tal proposito, apro un inciso: se si è pensionati o dipendenti pubblici, qualora la restituzione venga chiesta al datore di lavoro, questi è obbligato a farlo; se invece si è dipendente privato, l'azienda può decidere di farlo o meno per conto del lavoratore. In ogni caso, il lavoratore pensionato può procedere autonomamente tramite l'F24. Si va quindi in un CAF che fa il conteggio e poi si restituisce scegliendo tra banca, poste o tramite internet banking e la restituzione può essere costituita da unica rata o da più rate fino ad un massimo di 120”.
Quanto a chi,avvalendosi dei Caf o autonomamente, ha già iniziato a restituire l’Irpef anche prima che il governo decidesse per lo sconto del 60% sul dovuto- continua Ferracuti-  qualora avessero già pagato qualche rata, debbono comunicare il sostituto d'imposta e accertarsi che l’importo venga ricalcolato tenendo conto della riduzione del 60% che va tolta dal totale delle rate pagate. Bisogna tener presente che non è un calcolo semplice e, nel caso di sostituto d'imposta occorre verificare dal cedolino busta paga o delle pensioni che il ricalcolo sia avvenuto; coloro che invece si sono recati nei CAF per farsi fare l'F24, debbono tornarci perché da soli è impossibile farlo. E’ necessario rifare il famoso F24 e poi, se questo è stato fatto, ridare mandato all'istituto di credito per fare l’addebito. Quanto al problema che riguarda chi ha goduto della sospensione ma magari a giugno o a ottobre ha restituito tutto in un'unica soluzione, sebbene queste persone debbano legittimamente poter recuperare il 60%, non essendoci stato tuttavia uno specifico richiamo nel decreto, l 'Agenzia delle Entrate non ha ancora dichiarato quali siano le modalità per cui, in questo momento il recupero è impossibile”.
Altro dei nodi da sciogliere,  quello che riguarda l'ISEE; fino all'anno scorso non era necessario dichiarare gli immobili inagibili ma, forse per una dimenticanza, la norma non è stata prorogata.
“ E’ una questione che bisogna risolvere velocemente - afferma Fearracuti-. Spero che si sia trattato di 'svista' ma effettivamente nella finanziaria non c'è la copertura degli immobili inagibili e questo significa che, se tutto dovesse rimanere così, chi ha un immobile inagibile e deve fare l’ISEE, dovrà inserire l’immobile inagibile tra i propri redditi. Una palese ingiustizia per la quale ci auguriamo che il governo provveda a correggere la norma. Ricordo che anche lo scorso anno c'era stata la stessa disattenzione, poi successivamente recuperata. Certo è che risulta davvero incomprensibile questa modalità che speriamo venga al più presto corretta e, proprio per questo, a meno che non vi sia una scadenza domani, stiamo dicendo di aspettare a fare l'ISEE altrimenti si avrebbe un reddito falsato.
Da parte nostra- conclude il Segretario generale Cisl Marche Ferracuti-  abbiamo pertanto sensibilizzato il governo e i nostri parlamentari affinché risolvano queste due incresciose situazioni, sia quella riguardante chi ha restituito in un'unica soluzione e deve recuperare il 60% , sia il tema degli immobili inagibili che non possono fare reddito. Questioni che vanno dunque corrette, inserendo la necessaria dicitura nel decreto 189”.
C.C.
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La decisione del Ministro per i Beni e le Attività culturali Dario Franceschini di assegnare ad Ascoli Piceno la nuova sede della Soprintendenza Archeologica Bella Arti e Paesaggio per le Marche su manda su tutte le furie il presidente della provincia di Macerata Antonio Pettinari. "Un'autentica beffa per il nostro territorio - la definisce Pettinari - che ha tutte le caratteristiche per avere questa ulteriore possibilità di un collegamento diretto con l'ufficio periferico del Ministero dei Beni Culturali, quale appunto è la Soprintendenza. Un territorio che si trova alle prese con il problema della ricostruzione e che vede inseriti nel cratere ben 44 comuni su un totale di 83. Tutto questo sembra sia sfuggito al ministro". E' un fiume in piena il presidente Pettinari, che lancia i suoi strali anche contro i rappresenti politici maceratesi. "Non solo sono sconcertato - conclude - ma sento anche il disappunto e la rabbia per un territorio che ancora una volta è stato beffato. Cosa faranno ora i presunti rappresentanti del nostro territorio? Non è possibile che ancora una volta abbia avuto la meglio il fenomeno della raccomandazione politica".
Una questione che sicuramente terrà banco ancora a lungo e che sarà approfondita sulle pagine de L'Appennino camerte in edicola il prossimo 23 gennaio.

f.u.
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"Non posso dire che sia stato nè negativo nè positivo, ma credo che non possiamo chiudere la porta quando si presenta un'occasione d'incontro con il presidente nazionale dei comuni italiani che si fa portatore delle istanze dei cittadini terremotati. Essere presenti è sempre importante a testimonianza della bontà della popolazione che rappresentiamo".
Così il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci che, rappresentava anche il collega di Fiastra Sauro Scaficchia, e, insieme anche ai sindaci di Camerino Sandro Sborgia, di Visso Gianluigi Spiganti Maurizi, di Matelica Massimo Baldini ed altri, ha preso parte oggi alla riunione convocata a Roma dal presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi.  Gentilucci è stato anche uno dei pochi ad intervenire, nel corso dell'incontro che ha radunato circa un centinaio di primi cittadini dei comuni colpiti dal sisma  del 2016.  Ad ascoltare le loro ragioni e  le osservazioni sul decreto convertito in legge, c'era il vice-ministro dell'Interno Vito Crimi. La riunione è stata presieduta da Antonio Decaro, presidente dell'Anci nazionale e tutti i lavori sono stati seguiti dal coordinatore delle Anci regionali e presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi.
"Tra i pochi che hanno preso la parola tra cui il sottoscritto - riferisce Gentilucci- ognuno di noi ha sottolineato e aperto una parentesi sulle criticità di un decreto che in realtà non modifica in sostanza la situazione della Ricostruzione privata, non modifica nella sostanza la situazione della Ricostruzione pubblica, non pone rimedio a quella che è la carenza degli organici nelle nostre scuole che hanno subito la diaspora dei bambini.
Ci speravamo- continua il sindaco di Pieve Torina- ma nella realtà questo nuovo decreto non ha posto rimedio a tutte quelle criticità che abbiamo segnalato sul personale cioè su quei ragazzi che in 3 anni abbiamo formati e che oggi che sono efficienti e che producono uno snellimento delle procedure burocratiche che da Roma ci vengono imposte, debbano essere sostituiti dal momento che non si può andare in proroga.  Cinque temi dunque, sui quali si è di nuovo richiamata attenzione - prosegue Gentilucci-, non ultima anche la problematica  della classe produttiva, dei nostri commercianti, dei nostri artigiani che hanno vissuto l'inverno più difficile da quando c'è stato il Sisma.  E allora se non vogliamo il prossimo anno non ritrovarli o ritrovarnli falcidiati all'interno di quel cratere che è il più danneggiato e più colpito, bisogna intervenire con urgenza e dando un significativo apporto e supporto a quelle che sono le richieste dei sindaci. In tutto siamo stati otto o nove sindaci a prendere la parola e mi ha fatto molto piacere ascoltare l'intervento di Decaro, sollecitato dalla mia ma anche da altre istanze sollevate in quel contesto alla presenza del vice Ministro dell'Interno Criimi, dire che se a causa delle mancanze governative le cose non miglioreranno, non saranno i 138 sindaci del Cratere scendere in piazza e far sentire la loro voce sotto il Parlamento e sotto Palazzo Chigi, bensì gli oltre 8000 sindaci italiani. Testuali parole sono state proferite da Decaro, ovviamente accolte dall'applauso di tutti. - conclude Gentilucci- Decaro ci ha detto che porterà le proposte dei sindaci e dell'Anci all'attenzione del Governo per l'inserimento nel milleproroghe. Attendiamo già domani notizie in merito alle nostre istanze, affinché siano accolte e affinché possa essere data la svolta a questa ricostruzione. Viceversa siamo pronti alla mobilitazione".
C.C.

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"Sisma ricostruzione privata”è il nuovò ufficio istituito al Comune di Camerino. Voluto per potenziare la gestione del post terremoto, l'ufficio sarà guidato dall'’architetto Maurizio Forconi, storico dipendente comunale che ha maturato grande esperienza nella gestione della ricostruzione del post-sisma 1997. Con lui collaboreranno l’ingegnere Rodolfo Galeone, gli architetti Maria Lobaccaro e Loredana Marinsaldi nonchè il geometra Corrado Carminelli, tutti assunti a tempo determinato.
Il nuovo ufficio "Sisma ricostruzione privata", vuole essere d' aiuto alla gestione della macchina amministrativa, e, come spiega il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, soprattutto nel settore relativo alla ricostruzione. 
“Abbiamo pensato di costituire questo nuovo ufficio e servizio per cercare di snellire e ottimizzare il lavoro negli uffici, così da rendere più spedite e rapide le pratiche da gestire e le attività della ricostruzione. Almeno per quanto possibile. Naturalmente – continua il primo cittadino – questo avverrà affidandoci alle competenze del nostro personale che comunque, fino a oggi, ha sempre cercato di lavorare nel migliore dei modi, pur nelle difficoltà. Entro fine mese saranno assunti altri due ingegneri e abbiamo avviato le procedure per un istruttore amministrativo”.
cc
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Tardiva, insignificante e dal tono pre elettorale. Così sei sindaci dei comuni terremotati dell’entroterra maceratese, definiscono la riunione convocata dal Presidente Anci Marche Mangialardi a Roma, motivo per cui, hanno deciso di non parteciparvi. Mancata concertazione preventiva, mancata considerazione delle loro istanze mai seguite da fatti concreti, situazione di stallo inaccettabile, hanno spinto i primi cittadini di Caldarola, Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo, MucciaSerravalle di Chienti e Valfornace a disertare l’incontro.
" Un'iniziativa del genere- afferma Luca Giuseppetti sindaco di Caldarola- avrebbe dovuto prima essere meglio condivisa tra tutti insieme all'Anci. In secondo luogo ne abbiamo fatte talmente tante di riunioni che ormai le parole non servono più. Ci servono solo i fatti perchè dobbiamo andare avanti. Ci serve serietà e concretezza. altrimenti, sono anni che diciamo sempre le stesse cose e tutto fa pensare che non vi sia alcuna volontà di venirci incontro. Nessuno si interessa più dei nostri territori e le attenzioni vengono rivolte altrove. Lo Stato ha lasciatio in standby  4 regioni che ormai conoscono solo una situazione di lentezza assurda. Tante parole ma la sostanza ancora non si è vista. I sindaci sono quelli che ci mettono sempre la faccia e che mai si tirano indietro ma, è ora di finirla. Le chiacchiere e le riunioni a Roma non servono. Serve concretezza".
A oltre tre anni dal sisma, di fronte alla totale assenza di una reale percezione dei danni subiti, la misura è talmente colma che se non si registrerà  una significativa e tempestiva inversione normativa, i primi cittadini dei sei comuni, dicono di non poter escludere iniziative eclatanti che potrebbero portare anche a rimettere il mandato e consegnare le fasce tricolori al Presidente del Consiglio.
" Non è da una riunione al Pio Sodalizio dei Piceni che si risolvono le problematiche e oltretutto -dichiara il sindaco di Montecavallo Pietro Cecoli-, in vista delle prossime elezioni regionali, l'incontro appare una strumentalizzazione per il tornaconto di qualcuno. Spero che non sia così, ma l'impressione è lampante. Viviamo tutti una situazione di stallo insopportabile- aggiunge Cecoli-. Un terremoto di queste proporzioni i cui danni ricadono su un territorio vastissimo, non può essere gestito con leggi ordinarie nè con la nomina di un Commissario calato dall'alto: la politica deve fare il suo lavoro e il territorio deve fare il suo. E' sui territori che insistono le problematiche e i sindaci debbono essere parte attiva, non delle figure esautorate già il giorno dopo il dramma". 
A poco niente sono servite le audizioni dei sindaci nelle Commissioni Parlamentari di Camera e Senato prima delle trasformazioni in Legge del Decreto, nè i  testi di revisioni elaborati dalla stessa ANCI, dalle Regioni e dai Sindaci.
" Andare a Roma per ripetere sempre le stesse cose mi è sembrato inutile- dice Mario Baroni, sindaco di Muccia- sarebbe stato più opportuno convocare la riunione sui nostri territori dove ci sono i danni e i problemi. Le nostre amnministrazioni hanno il problema del personale aggiuntivo della ricostruzione che raggiunti i tre anni dobbiamo licenziare; è un problema che segnaliamo da tempo e che non ha avuto ancora risposta e riguarda tutti i comuni del cratere. Sono tre anni che chiediamo modifiche per accelerare la ricostruzione, lo stesso Conte ha ascoltato e letto le nostre esigenze. A cosa serve ripetere, sempre le stesse cose se nessuno ci ascolta". 

" Non ne possiamo più- rincalza Mauro Falcucci, primo cittadino di Castelsantangelo - Non vogliamo più essere correi di quello che non funziona. Tutti ci dicono che abbiamo ragione e nessuno ci aiuta. Tutti ci dicono non vi lasceremo soli e di fatto tutti ci abbandonano. La misura è davvero colma e personalmente non voglio più essere correo della fine della Montagna e della non ricostruzione. Qui è tutto a terra, non c'è più niente e allora, o qualcuno ci dà delle risposte serie, pratiche e concrete che oramai tutti sanno quali sono e, se veramente c'è questa volontà si facciano le norme, altrimenti, ci si dica chiaramente che la volontà era quella di buttare via un mare di soldi e che in montagna non ci potremo rimanere. Ce ne faremo una ragione come quando si è colpiti da una malattia purtroppo incurabile. Non possiamo più attendere e, se questa è la fine- conclude Falcucci- personalmente arriverò alla estrema ratio di rimettere il mandato. Non voglio partecipare alla morte della mia montagna, del mio paese e della mia comunità".

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I sindaci dei Comuni di Caldarola, Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo, Muccia, Serravalle di Chienti e Valfornace, non parteciperanno alla riunione convocata dal Sindaco Maurizio Mangialardi Presidente Anci Marche e prevista per domani a Roma presso il Pio Sodalizio dei Piceni.
In un comunicato stampa a loro firma, precisano che non parteciperanno alla riunione "in quanto la ritengono tardiva, insignificante e dal tono pre elettorale.
Tardiva perché iniziative collettive andavano fatte molto prima e anziché essere convocate a mezzo e-mail dovevano essere preventivamente concertate con incontri “veri” tra tutti i Sindaci coinvolti.
Insignificante - prosegue la nota- perché ANCI Nazionale e Regionale, le Regioni e alcuni Sindaci sono stati auditi dalle Commissioni Parlamentari di Camera e Senato prima delle trasformazioni in Legge dei Decreti e fiumi di inchiostro in testi di revisioni elaborati dalla stessa ANCI, dalle Regioni e dai Sindaci sono rimasti totalmente inascoltati.

Le popolazioni terremotate - scrivono i sindaci- si sentono completamente dimenticate e offese per le promesse ricevute che sono rimaste totalmente disattese anche dopo la visita del Presidente Conte a Castelsantangelo sul Nera.

Il perdurare di questa situazione di stallo - conclude il comunicato - non può più essere sopportata e comporterà, se non si registrerà una significativa e tempestiva inversione normativa, iniziative forti che potrebbero anche sfociare con la consegna delle fasce tricolori al Presidente del Consiglio perché i Sindaci non vogliono essere correi della totale incapacità della politica per le oggettive insufficienti misure approvate per la ricostruzione con il conseguente abbandono della montagna da parte della popolazione".
 cc
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A Camerino, un nuovo servizio di navette del Contram collegherà le Sae con il mercato settimanale di Vallicelle. Un segnale dalla valenza sociale, volto ad incentivare anche la ripartenza economica quello che ha portato all'istituzione della nuova corsa. La nuova soluzione è stata voluta infatti dall'amministrazione comunale in accordo con i commercianti del Vallicenter e gli stessi ambulanti, per facilitare gli spostamenti verso il quartiere che il sabato mattina ospita le bancarelle. La decisione fa seguito ad un incontro che il Sindaco Sandro Sborgia, la vice sindaco Lucia Jajani e gli assessori Marco Fanelli e Giovanna Sartori, hanno avuto con i commercianti del Vallicenter e gli ambulanti del mercato settimanale, per individuare soluzioni atte a favorire gli spostamenti dei cittadini e incentivarne l’affluenza nel quartiere. Il nuovo servizio che sarà attivo da sabato 18 gennaio, prevede una nuova corsa delle navette Contram che coprirà il tragitto di andata e ritorno tra aree Sae e mercato di Vallicelle.  

L'iniziativa  s’inserisce in un programma ben più ampio di valorizzazione del quartiere Vallicelle, fortemente voluta dal primo cittadino di Camerino e dalla sua Giunta,  concretizzatasi all’indomani dell’insediamento con la scelta di collocare la nuova sede del Comune nell’area del quartiere, denominata Vallicelle B.

Sempre a Vallicelle sorgeranno la nuova sede della Compagnia Carabinieri, che sarà ospitata in una parte dell’edificio dell’Unione Montana (deliberata da tutti i Comuni) nonché la nuova Casa di riposo Casa Amica, il cui progetto è stato già discusso in Conferenza di Servizi.

 Il Comune di Camerino ha anche vinto un bando per l'installazione di colonnine di ricarica elettrica per biciclette e auto che verranno collocate nell’area antistante il Vallicenter, accanto alla fermata degli autobus. Un'ulteriore azione che conferma la politica green già manifestata nei mesi scorsi attraverso altre iniziative.
cc
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