Notizie di politica nelle Marche
La strada più giusta per tenere insieme il campo delle forze democratiche, civiche e progressiste è quella di confrontarci su una rosa di nomi, senza veti reciproci, in grado di unire e non dividere il Pd, per arrivare alla sintesi più larga nel centrosinistra”.
Così si esprime il segretario regionale Marche del Pd Giovanni Gostoli a proposito della linea da tenere in vista delle elezioni regionali.
"L'impegno del Partito democratico delle Marche - spiega  - è stato quello di costruire una coalizione ampia di centrosinistra aperta alle forze civiche, in piena sintonia anche con l'indirizzo del Pd nazionale. Questa per noi è sempre stata la condizione prioritaria per essere credibili e quindi competitivi alle prossime elezioni regionali: prima del miglior candidato possibile viene la migliore alleanza per vincere e governare bene le Marche.

Nei mesi scorsi- continua Giovanni Gostoli- abbiamo perfino verificato la possibilità di un allargamento della coalizione con il M5S. Un percorso iniziato dal basso e dalle Marche che stava andando nella giusta direzione, ma poi è stato interrotto a Roma da Di Maio. È una scelta che ancora oggi riteniamo sbagliata, perché fa un favore alla destra e condanna i Cinquestelle all’irrilevanza.

Nell’ultima direzione regionale del Pd che ha visto la partecipazione del vicesegretario nazionale Pd Andrea Orlando, mi è stato dato il mandato di verificare ulteriormente la disponibilità degli alleati ad utilizzare lo strumento delle Primarie di coalizione per la scelta del candidato a Presidente di Regione. 

Al tavolo di coalizione è emerso che lo strumento delle primarie non unisce l’intera alleanza, ma al di là delle rispettive valutazioni continua a prevalere tra le forze politiche e civiche una forte tensione unitaria che può tradursi nella volontà concreta di condividere una scelta comune capace di aprire una fase nuova.

Invito tutti alla responsabilità e a fare squadra- conclude il segretario regionale Marche del PD-  perché il futuro delle Marche è più importante dei destini personali e degli interessi di partito".

c.c.
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Elezioni regionali 2020. Via libera alle primarie da Uniti per le Marche. Le quattro forze politiche raggruppate nella lista che alle scorse regionali superò il 5% risultando la seconda forza del centrosinistra, vedono le primarie come unico strumento per individuare il candidato presidente della Regione.

Lo spiegano in una nota congiunta i segretari regionali Maurizio Cionfrini (Psi), Mattia Morbidoni ( Europa), Gianluca Carrabs (Verdi) e Massimiliano Bianchini (Civici) che il 12 febbraio hanno preso parte al tavolo della maggioranza di centrosinistra.

“Uniti per le Marche – dicono gli esponenti delle quattro forze politche – non ha alcuna divisione interna, ma piena comunione di intenti. Sta lavorando alla composizione delle liste elettorali che sono quasi al completo, con figure di spicco del mondo civico, ambientalista e progressista. Il destino del centrosinistra e del buon governo delle Marche viene prima di ogni destino personale. Dobbiamo lavorare ad una coalizione ampia che non deve in alcun modo dividersi”.

Nella nota si precisa inoltre che viene accolta positivamente la disponibilità dell’ex Rettore della Politecnica Sauro Longhi di candidarsi alle primarie, invitando anche altri a proporsi per rendere la competizione la più’ larga e coinvolgente possibile “certi che quando si da la voce al popolo è sempre un segnale di grande maturità politica e – concludono – unica condizione che renderebbe un candidato più competitivo di un altro, se si vuol puntare ad una coalizione ampia in grado di vincere”.

" Le primarie- afferma Massimiliano Bianchini- sono sempre un bene perchè rappresentano un momento di contatto con i cittadini. Detto questo, nel caso specifico le maggiori difficoltà sono nella coalizione e personalmente mi colloco nella linea di Andrea Orlando che ha preso parte al tavolo degli alleati esprimendosi proprio sulla necessità che vi sia una coalizione. Noi di Uniti delle Marche siamo dunque d'accordo su questo, ma c'è in realtà una discussione molto articolata che riguarda la posizione contraria alle primarie di Italia Viva e Articolo 1 che governano col PD a livello nazionale. Io dico che bene primario, ancor prima del candidato presidente, è la coalizione. Rispettiamo la discussione in atto del PD che siamo convinti sia il partito determinante anche nelle Marche per la prossima campagna elettorale, Partito Democratico che dunque ci auguriamo che possa trovare una sintesi e una posizione unitaria entro breve, in modo da potersi sviluppare una politica attiva. Dopo la discussione col PD viene poi anche quella con le altre liste che fanno parte del centrosinistra".

C.C.
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Anche il Partito Democratico dice la sua in merito al forno crematorio che dovrebbe essere realizzato vicino al cimitero di Tolentino. Dopo il botta e risposta tra il primo cittadino, Giuseppe Pezzanesi e il consigliere regionale Sandro Bisonni, i dem chiedono "una discussione seria e serena sulla realizzazione e sulle dimensioni di un forno crematorio, visto che il cimitero comunale è a ridosso non solo delle abitazioni, ma addirittura a poche centinaia di metri dal centro storico ed ad un chilometro da un importante centro termale come Santa Lucia; inoltre è necessario anche di un regolamento di vigilanza sulla sua conduzione, senza creare attese illusorie nei cittadini, garantendone la qualità ambientale".
Nella nota del Pd, infatti, si fa riferimento alla crescita del numero di "persone dichiarano di poter fruire della cremazione, dopo la propria morte. In Italia negli ultimi 10 anni il trend della cremazione è in aumento, in quanto un italiano su quattro la  sceglie. La cremazione ha alcuni vantaggi, quali una visibile riduzione del suolo dedicato allo spazio cimiteriale, ma anche svantaggi, in quanto essa avviene in un forno con temperature che si aggirano intorno a 900-1000 gradi. La legislazione italiana non consente che le ceneri vengano disperse, né che l’urna possa essere conservata in luogo diverso da un cimitero.
Purtroppo - aggiungono - in Italia non esiste una norma unitaria che disciplini l’installazione degli impianti di cremazione e le loro conseguenti emissioni; ogni Regione o Provincia stabilisce limiti specifici in relazione alla localizzazione dell’impianto ed alla tecnologia adottata".
Quindi la riflessione sull'impatto ambientale: "Il principale riguarda l’aria - scrivono i dem - , come si può evincere dal sito dell’Arpat della Toscana, poiché nella cremazione si ha produzione di inquinanti atmosferici, in particolare: polvere, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti. Inoltre durante il processo di incenerimento si producono rifiuti speciali che vanno smaltiti in discariche autorizzate in conformità alle norme di legge".

GS


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Indagini archeologiche avviate sull’area del quartiere San Paolo, a Camerino, dove sorgerà il nuovo Istituto comprensivo Ugo Betti. Come richiesto nella conferenza dei servizi che si è svolta a Rieti a fine gennaio, sono iniziate le azioni utili per limitare il più possibile rinvenimenti casuali di siti archeologici nel corso dei lavori garantendo, così, una più efficace tutela e contenendo gli effetti di imprevisti su costi e tempi di realizzazione dell’opera stessa.
Inizite le indagini archeoloiche sullarea della nuova Scuola Betti 1

L’attuale decreto, in prosecuzione della precedente legge, prevede l’intervento della Soprintendenza sotto forma di un parere preventivo e, in aggiunta, definisce e regolamenta non soltanto la fase preliminare ma fornisce anche le linee di indirizzo per la parte esecutiva, come era stato già richiesto nel 2018.
Scopo dello studio in oggetto è quindi quello di verificare le possibili interferenze tra l’opera in progetto e le eventuali preesistenze archeologiche nell’area verificate attraverso indagini e attività di tipo diretto, indiretto e la verifica di eventuali perimetrazioni di aree di interesse archeologico e di vincoli da parte degli enti preposti. Indagini di tipo diretto le ricognizioni di superficie effettuate direttamente sul campo allo scopo di verificare la presenza o meno di materiale e strutture archeologiche affioranti.
Secondo la normativa vigente il lavoro si articolerà in più fasi alla fine delle quali sarà stilata una relazione. In base ai risultati dell’indagine si deciderà se sarà possibile procedere con l’inizio dei lavori e la cantierizzazione.
cc

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Elezioni regionali 2020. Nel quadro ancora non ben definito dei nominativi del centrosinistra e del centrodestra, si colloca la candidatura certa e ufficiale di Roberto Mancini ,professore ordinario di filosofia teoretica all'Università di Macerata che fa capo alla formazione "Dipende da noi".
Al professor Roberto Mancini abbiamo chiesto come nasce questo movimento, quali sono i suoi puntii forza e i motivi che lo hanno spinto ad accettare la sfida a candidarsi alla guida del governo delle Marche. 
"Il movimento nasce per iniziativa di persone impegnate nel mondo della cultura, della scuola, del volontariato e della cooperazione sociale -spiega Roberto Mancini- E' questo un mondo molto ricco, molto avanzato e direi molto efficace nella società civile marchigiana, ma che puntualmente trova tuttavia una strozzatura nel mondo della politica istituzionale perché non riesce a trovare non dico una rappresentanza ma un ascolto per le idee per i progetti e per le proposte migliori."

Con il movimento " Dipende da noi" i cui primi passi sono partiti in autunno, Roberto Mancini si fa dunque guida di un progetto di profondo rinnovamento più vicino alle persone e alle loro problematiche.

" Il movimento- continua il candidato presidente - nasce dalla presa d'atto del fatto che la regione è stata gestita in un modo che non ha dato risposta ai problemi dei marchigiani; il caso più eclatante ed emblematico è la situazione delle persone che hanno subito il terremoto nelle aree dell'interno delle Marche e della provincia di Macerata in particolare. Migliaia di cittadini  che hanno dovuto purtroppo tristemente prendere atto di come la vera disgrazia più del terremoto ,sia stata la mancata risposta da parte delle istituzioni a questa condizione. C'è poi il problema della sanità con l'idea di mega strutture sempre più complicate e distanti dalle persone e dalle comunità locali, i servizi sociali che vengono gestiti in modo aziendalistico e non attento ai diritti e una tendenza generale alla privatizzazione e ancora, un'economia che non ha una visione d'insieme un ruolo di coordinamento da parte della Regione. Quindi da un lato abbiamo preso atto di questi problemi e di una politica che non dà risposte  e, dall'altro, di una ricchezza della società civile, del volontariato, della conoscenza, della scuola e di chi ci lavora qui nelle Marche. E' nata così la nostra proposta di realizzare un movimento politico che però non è partitico e non contiene al suo interno alcun tipo di partito ma che vuole soprattutto caratterizzarsi per un metodo di partecipazione, di conoscenza e di progetto concreto per risolvere i problemi portando questo metodo, ed è questa la sfida più difficile, fin dentro al Palazzo della Regione.  E' questo in sostanza l'obiettivo ambizioso di un movimento partito dal basso. 
Quindi l'essere vicini a quelli che sono i veri problemi delle persone partendo non da una logica di potere o di professionalità della politica che poi diventa un mestiere e fatalmente porta chi la pratica lontano dalle persone e dalla vita quotidiana, ma proprio l'idea di costruire una risposta, 
da una parte grazie all'esperienza alle esigenze delle persone e, dall'altra, dalla ricchezza di esperienze sociali e culturali della Regione, in modo che anche nella realtà dell'istituzione regionale ci sia stavolta un canale di comunicazione tra la politica ufficiale e la condizione di vita delle persone: questa ci sembra che sia la vera alternativa piuttosto che scegliere tra una sigla di partito e un'altra ma all'interno di uno stesso circuito auto-interessato cioè interessato solo a se stesso che, di per sé, nel suo funzionamento non cambia mai. Se non si spezza questa spirale chiusa, la politica diventa qualcosa di sterile. Questa è la nostra speranza e il nostro progetto.

Col nostro movimento- sottolinea ancora il candidato maceratese - vogliamo riferirici innanzitutto alla nostra Costituzione che vorremmo 
fosse attuata su scala regionale e soprattutto all'articolo 3 che dice di rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono il godimento dei diritti umani e dei diritti civili. Di certo poi ci rivolgiamo,in senso lato e in senso non settario e molto aperto ad un'area di sinistra etica che non sia quindi la riproduzione dei piccoli partiti o di un Partito Democratico veramente confuso e perso in se stesso, ma che sia invece in grado di produrre un movimento che traduca quegli ideali di Giustizia, di solidarietà e di accoglienza nei confronti di quelli che vengono chiamati gli ultimi, persone che faticano di più, escluse, sfruttate. In una società in cui trovi giusto riconoscimento chi fa più fatica ed è più emarginato, si ottiene infatti il riconoscimento di diritti anche per tutti gli altri.

Votare per una lista di questo tipo - conclude Roberto Mancini- non significa affatto disperdere i voti.
Nel quadro della legge elettorale proporzionale vigente nelle Marchein primo luogo infatti non c'è un sistema maggioritario dove ci sono due pugili che si affrontano e uno vince sull'altro, ma un sistema proporzionale. Ne deriva che ognuno potrà  liberamente esprimere la propria preferenza per un partito, per un movimento, per un'idea e poi, semmai dopo le elezioni e nel momento in cui ci saranno delle trattative tra i partiti, sulla base del consenso ottenuto noi faremo in modo che la trattativa non sia una trattativa di potere, ma sia invece orientata a quelle priorità per la Regione e basata su quel metodo di politica diversa che noi intendiamo portare avanti" 
c.c.
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Le Marche ideali” è il manifesto lanciato dall'ingegnere Sauro Longhi ex rettore dell'università Politecnica delle Marche che all'incirca un mese fa annunciato la sua volontà di candidarsi a Presidente della Regione rivolgendosi  alle forze progressiste di centro-sinistra, liste civiche e Movimento 5 Stelle.

”Si tratta di un documento aperto-  dice Sauro Longhi ai nostri microfoni-.  E’ un punto di partenza su una piattaforma unita e aperta a tutti che punta a risolvere una serie di problemi che abbiamo nelle Marche: il rispetto dell'ambiente, rispetto della persona e dei cambiamenti che abbiamo di fronte e che dovremo gestire accompagnando le persone e poi una ricostruzione vera delle zone che sono state colpite dal terremoto oltre tre anni fa. C’è bisogno di partire, è necessario dare uno slancio che effettivamente sia significativo e bisogna mettere in campo delle serie competenze. E’ ora di partire con la ricostruzione vera ed è necessario che le norme vengano applicate anche se a mio avviso è indispensabile mettere in campo persone molto competenti che vanno trovate e ci deve essere da parte della Regione la capacità di gestire questo gruppo di personalità che secondo me possono offrire un contributo determinante nella risoluzione dei problemi. Il documento aperto è già online ed è già possibile sottoscriverlo".  
Dal centro-sinistra intanto emerge la volontà di lavcorare ancora per una coalizione la più larga possibile anche se per il momento non sembrano esserci aperture verso eventuali primarie che potrebbero rappresentare ulteriore momento di frattura e divisione.
Primarie di coalizione che secondo Longhi potrebbero essere uno strumento valido per arrivare ad una soluzione attraverso l'ascolto democratico delle persone: 
"Io appartengo al mondo civico quindi da parte mia c'è massimo rispetto di tutto ciò che movimenti e partiti hanno come loro regolamento- afferma l'ex rettore Sauro Longhi-  So che nel Partito Democratico cè questo strumento delle primarie e così nel Movimento 5 Stelle esiste la piattaforma Rousseau che viene messa a disposizione dei propri iscritti.  Rispetto dunque gli strumenti che partiti e movimenti si sono dati ed è per questo che a mia volta ho presentato la mia piattaforma programmatica che non è un programnma, bensì semplicemente una forza per entrare e costruire insieme un programma; ci sono delle azioni che sono molto complesse ma molto semplici nella descrizione  e- conclude Longhi-  se su quella piattaforma si trova l'accordo, poi tutto il resto avviene in maniera molto semplice.  La mia è pertanto un'ampia disponibilità al confronto e alla collaborazione. Da questa regione ho maturato la mia esperienza e ottenuto tanto; mi sono laureato nelle Marche, ho collaborato molto alle attività di trasferimento tecnologico frutto della nostra ricerca verso le aziende, sono stato retttore di una università ed è tempo che io restituisca  tutto quello che ho ottenuto.  E' tempo che mi metta a disposizione per restituire alla società, che in qualche modo mi ha permesso di crescere e di arrivare a questi risultati, le mie competenze le mie idee e anche le mie capacità, qualora ovviamente ci siano tante persone a voler condividere questo progetto". 
C.C.


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E' lo stesso primo cittadino di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, a confermare di non aver voluto visionare il progetto portato avanti dal Senatore pentastellato fabrianese Mauro Coltorti in merito all'intervalliva Tolentino-San Severino Marche.
"Ho chiesto - dice Pezzanesi - tramite la mia segreteria, che se l'incontro serviva a discutere del cambiamento della bretella sarebbe stato tempo perso e male investito. Tutti noi siamo fermamente convinti che l'ultimo tragitto da fare è quello deciso, condiviso e finanziato".
Entra poi nel merito della questione il sindaco di Tolentino: "Venivamo già da un vertice regionale dove avevamo chiuso la partita. Ritengo fondamentali il rispetto e la conoscenza degli argomenti per poter entrare nel merito di queste questioni. Coltorti deve capire che noi di Tolentino e San Severino abbiamo vissuto le problematiche locali meglio di lui e prima di dire che quel progetto doveva essere sconvolto avrebbe dovuto valutare molte cose. Avrebbe dovuto avere più rispetto del nostro territorio. Io non mi sarei mai permesso di avere questo comportamento nei confronti di un progetto riguardante Fabriano". Per questo la convinzione che ci sia stata una spinta dei grillini locali: "Sarà stato spinto da qualche esponente locale del Movimento - prosegue Pezzanesi - .
Non ho capito, al di là del risparmio, quale sia lo scopo per cui un Senatore, che dovrebbe preoccuparsi prima delle questioni che riguardano la viabilità del suo territorio, si accanisca tanto per la nostra bretella che abbiamo concordato in circa 25 anni di lavoro".
Il nuovo progetto, infatti, secondo il sindaco di Tolentino, non favorirebbe nemmeno Matelica e Castelraimondo e non risolverebbe il problema del traffico: "La presa di posizione di Coltorti - dice -  è inopportuna perchè non rispetta la qualità progettuale e l'efficacia della stessa. Un conto è uscire in una zona in aperta campagna e un conto passare in galleria e uscire a Taccoli, in direzione Castelraimondo, con la possibilità di coinvolgere anche maggiormente".

GS
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Le specificità economiche dell’area appenninica all’apogeo del suo sviluppo, nel periodo in cui poteva far leva su un’economia fiorente basata su manifatture di eccellenza proiettate verso i grandi mercati italiani ed europei, in evidenza nel volume Un modello di sviluppo plurisecolare: economia integrata e vocazione manifatturiera nell’Appennino centrale. Tra memoria storica e prospettive future”. A cura di Emanuela Di Stefano e Tiziana Croce, la pubblicazione edita dal Consiglio regionale delle Marche, per la collana Quaderni del Consiglio, n. 302, verrà presentata venerdì 21 febbraio alle ore 10 nella sala conferenze della Scuola di Giurisprudenza del Campus di Unicam. A d illustrarne il contenuto saranno  Neil Anthony Harris, professore di Archivistica dell’Università di Udine, e Silvano Bertini, Dirigente del Servizio Attività produttive, Lavoro e Istruzione della Regione Marche. 
All'incontro che vedrà la presenza di numerosi autori e collaboratori, porteranno il loro saluto 
 il rettore prof. Claudio Pettinari, il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, il capo gabinetto della Presidenza del Consiglio regionale Daniele Salvi e il Direttore della Scuola di Giurisprudenza prof. Rocco Favale.
Il volume offre l’immagine di un’area appenninica dinamica e aperta alle innovazioni tecnologiche e agli scambi culturali, superando definitivamente lo stereotipo dell’arretratezza e dell’immobilismo: una realtà storica che offre interessanti suggestioni e indicazioni per un nuovo, auspicabile sviluppo dell’Appennino, nel quale l’investimento nella manifattura culturale e sostenibile, può rafforzare un tessuto produttivo innovativo e accompagnare un processo di ricostruzione che tenga conto dell’identità più profonda del territorio e delle istanze di amministratori e imprenditori. Ai partecipanti sarà consegnata copia del libro.
C.C.

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Il Comune di Visso valuterà se costituirsi parte civile nell’ambito della vicenda giudiziaria che coinvolge l'ex sindaco e senatore della Lega Giuliano Pazzaglini e l'ex presidente del Comitato locale di Croce Rossa Giovanni Casoni. L'udienza davanti al GUP del tribunale di Macerata è fissata  per il 4 marzo; capi d'accusa per i quali gli imputati sono chiamati a comparire riguardano il peculato e l'abuso di ufficio per il senatore Pazzaglini e l'abuso d'ufficio per Giovanni Casoni.
In caso di rinvio a giudizio degli imputati il comune di Visso sarà assistito dall'avvocato Igor Giostra del Foro di Fermo che ha preso parte al Consiglio comunale avente ad oggetto l'inserimento all'ordine del giorno della richiesta del gruppo di minoranza riferita alla nomina di un legale e acquisizione di documentazione dalla Procura.
Ferma restando la presunzione d'innocenza dei due imputati fino al  giudizio di 3° grado, in caso di rinvio a giudizio e considerato l'interesse del comune a tutelare il proprio danno d'immagine, la maggioranza ha deciso di assumere autonomamente l'atto di nomina di un legale per acquisire tutti gli elementi necessari finalizzati a valutare i possibili sviluppi della vicenda giudiziaria. Come specifica la nota della Maggioranza "la scelta della linea è mossa dalla necessità di valutare con la massima serenità e ponderatezza tutti gli aspetti legali che ne dovessero derivare, nell'ottica di salvaguardare gli interessi e l'immagine del Comune di Visso". Posta a votazione la relativa richiesta presentata dalla minoranza e oggetto dell'ordine del giorno del Consiglio di ieri, la maggioranza non ha ritenuto di votare a favore in quanto l'amministrazione guidata da Gianluigi Spiganti Maurizi, afferma di essersi già attivata di propria iniziativa "nel porre in essere tutti gli atti necessari a tutela dell'Ente" e ritenendo quindi di prendere posizione o distanza dagli atti contestati dal gruppo di minoranza come richiesto nell'ordine del giorno, solo dopo aver preso piena conoscenza di tutti gli atti del procedimento.
"Preso atto del parere espresso dal legale Giostra nel Consiglio comunale - continua la nota- attenderemo l'esito dell'Udienza preliminare ( ndr. 4 marzo davanti al GUP di Macerata), a seguito della quale si valuterà l'eventuale costituzione parte civile del Comune di Visso. Esprimiamo massima fiducia nell'operato degli inquirenti e della magistratura- conclude la nota della maggioranza- affinché si giunga quanto prima a fare massima chiarezza in questa complessa e delicata vicenda". 
La scelta di nominare un avvocato è dunque suggerita da un'esigenza di garanzia dei propri interessi e, afferma il sindaco Spiganti Maurizi “ attenderemo l’esito dell’udienza  per valutare la nostra costituzione come parte civile nell’eventuale procedimento penale.  La presenza del legale in Consiglio comunale- spiega il sindaco-  è servita intanto a conoscere tutto l’iter che eventualmente dovrà essere seguito e che ci porterà ad agire di conseguenza una volta appreso l’esito dell’udienza. Andremo avanti a testa alta, nel rispetto delle leggi e facendo poi tutto quello che un’amministrazione deve fare, valutando per tutte le possibili soluzioni. L’avvocato Igor Giostra ci dirà  tutti i successivi passi che, in base alla pronuncia del 4 marzo, saranno opportuni da parte nostra”.
 La trattazione urgente dell’argomento è stata richiesta in Consiglio comunale dalla minoranza a motivo della necessità di fare chiarezza su un punto ritenuto fondamentale soprattutto sull'onda delle notizie riportate dagli organi di stampa.
“ La richiesta – spiega la capogruppo della minoranza Sara Tomani- era volta a nominare un legale a tutela del Comune di Visso, in grado di acquisire poi tutto il relativo fascicolo presso la Procura, al fine di valutare l’eventuale azione di costituzione come parte civile. Nell’atto che a seguito della nostra richiesta ci è stato comunicato dall’Ente, il Comune di Visso risulta tra le persone offese della vicenda giudiziaria che ancora non hanno presentato querela. Durante il Consiglio comunale di ieri sera- continua Sara Tomani-  l’avvocato che è stato nominato dall’amministrazione, ha consigliato di attendere l’esito dell’udienza del 4 marzo per costituirci, per cui provvederemo a risentire l’amministrazione dopo tale data, per conoscerne le intenzioni. Come minoranza- prosegue Tomani- il messaggio che ci premeva di far passare è quello che Visso è un comune pulito. La gente di Visso è gente pulita e, in questo momento, non ci andava bene l’essere identificati come una parte non limpida e non trasparente nel processo di ricostruzione nonché di  tutta la macchina generosa della solidarietà ad esso legata.
Sin da giugno avevamo chiesto all’amministrazione di prendere le distanze da ciò che era uscito sugli organi di stampa e, anche in quel caso, rchiedevamo l’inserimento all’ordine del giorno di una nota stampa condivisa. La presa di distanza non era chiaramente riferita ai soggetti indagati, ma alle notizie uscite sui giornali e che potevano anche essere false.  All’epoca ci fu detto di no e siamo tornati a riproporla. La maggioranza ha deciso che non si attiverà in tal senso finché non conoscerà l’esito dell’udienza davanti al GUP. Nella speranza  di non causare danni all’amministrazione e alla comunità di Visso, attenderemo– conclude la Capogruppo della minoranza-. Certo, un paese che a livello mediatico è interessato da una vicenda tale, seppure non ancora chiarita nelle responsabilità effettive, non suscita quella fiducia e quella solidarietà che in questo periodo difficile magari riguarda e ha in concreto riguardato altri comuni del cratere”.   
C.C.

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Con una nota stampa ufficiale il sindaco di Camerino Sandro Sborgia risponde per le rime al Capogruppo di minoranza Gianluca Pasqui. Una polemica innescata dai social e che ha visto il consigliere e Capogruppo di Radici al futuro Gianluca Pasqui, condividere insulti contro l’Amministrazione comunale di Camerino.

"Prendiamo atto di come le scelte della nuova Amministrazione possano non essere completamente condivise da tutta la cittadinanza e possano anche spingersi oltre il normale diritto di critica- scrive il sindaco Sandro Sborgia-  Riteniamo, però, che non possano e non debbano mai travalicare l’ambito di una dialettica corretta e improntata al rispetto delle persone senza mai trascendere nell’insulto. Il fatto diventa ancor più grave quando l’insulto viene sostenuto se non addirittura incentivato da quanti sono chiamati a rappresentare le Istituzione cittadine. E’ accaduto- spiega il sindaco- che nei giorni scorsi sono state pubblicate sui social alcune esternazioni ingiuriose nei riguardi della nuova Amministrazione comunale di Camerino, circa scelte adottate nell’interesse della cittadinanza, e che tali ingiurie siano state condivise e approvate dal consigliere di minoranza Gianluca Pasqui.
Comprendiamo la frustrazione di Pasqui che prende ogni giorno atto di come la nuova Amministrazione abbia dato un tangibile e significativo cambio di passo riguardo alla gestione dei numerosi e grandi problemi che si è trovata ad affrontare e che fino a ieri sembravano irrisolvibili: la realizzazione della nuova sede provvisoria del Comune; l’avvio delle demolizioni di abitazione danneggiate dal terremoto che Pasqui diceva fossero impossibili da realizzare; la sospirata definizione dell’accordo con l’Unione Montana per la collocazione della Caserma dei Carabinieri che correva il rischio di essere collocata in altro comune; la costruzione della nuova sede dell’Ufficio postale al “Sottocorte Village” a rischio chiusura; la casa di riposo per anziani che la Croce Rossa aveva minacciato di portare altrove, a causa dell’impossibilità di dialogare con la precedete amministrazione; l’avvio dei lavori per la ricostruzione del mattatoio comunale già finanziati dal 2017 e mai avviati; gli sforzi fatti in difesa dell’Ospedale le cui enormi criticità e il completo disinteresse dell’attuale consigliere di minoranza sono state ben rappresentati dagli interventi dei cittadini presenti al consiglio comunale aperto e in particolar modo dalla dottoressa Luisella Tamagnini che al reparto di Cardiologia dell’ospedale di Camerino ha dedicato un’intera vita. Quelli sopra riferiti sono solo alcuni esempi di quanto lavoro è stato fatto fino a oggi e di quanto si deve ancora fare nel prossimo futuro.

Di fronte a tutto ciò- continua nella nota il sindaco Sandro Sborgia-  prendiamo atto che evidentemente a Pasqui non rimane altro che l’insulto; contrabbandare risultati che non ha mai ottenuto, mistificando la realtà e raccontando favole alla cittadinanza nel disperato tentativo di riconquistare consensi, forse in vista della prossima campagna elettorale per le regionali qualora vi fosse qualche improvvida formazione politica che decidesse di arruolarlo tra le sue fila.

Ai nostri concittadini noi diciamo che siamo e saremo sempre pronti ad accettare ogni critica ci verrà rivolta nella consapevolezza della possibilità che si possono commettere e che mai ci sottrarremo alle nostre responsabilità.

Al consigliere di minoranza Pasqui rivolgiamo l’invito ad avere maggiore rispetto della popolazione, parlando il linguaggio della verità e non della propaganda.
Lo esortiamo a prendere consapevolezza, una volta per tutte, della responsabilità e dell’onore del ruolo che gli è stato affidato, chiedendo anche scusa pubblicamente.
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