Notizie di politica nelle Marche
L'emergenza e l'esigenza di contenere le occasioni di diffusione di contagio del coronavirus, hanno consigliato  di rinviare a data da destinarsi l' incontro  con il nuovo Commissario straordinario per la ricostruzione Giovanni Legnini, inizialmente previsto per il pomeriggio di oggi a Camerino.
Nominato lo scorso 14 febbraio quale successore del geologo Farabollini, l'ex vice presidente del Csm ed ex consigliere regionale, in tarda mattinata ha incontrato a Macerata il Governatore delle Marche Luca Ceriscioli e i sindaci del cratere. Nella sede della Prefettura è tuttora in corso il successivo incontro al quale prendono parte una delegazione della Conferenza episcopale marchigiana e i Rettori delle Università di Macerata, Camerino e Ancona. 
Salta invece il summit pomeridiano programmato per le 16.30 di oggi all'auditorium Benedetto XIII di Camerino e al quale avrebbero dovuto prendere parte  il presidente del Consiglio regionale Mastrovincenzo e i Capigruppo consiliari. Legnini avrebbe poi incontrato i sindaci del cratere,  il presidente della Provincia Antonio Pettinari e il presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi. 
C.C.
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Si definisce lui stesso "bastian contrario" il sindaco di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti, esprimendo il suo disappunto nei confronti della riunione in programma domani pomeriggio a Camerino con gli amministratori e il nuovo commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini.

“Da tutte le parti le raccomandazioni sono univoche - esordisce Giuseppetti - , le parole d'ordine sono: evitate ogni forma di contatto, restate a casa, se potete non frequentate posti affollati e limitate il più possibile luoghi di aggregazione. A cosa serve, allora - si chiede il sindaco -, la riunione che con tutti i sindaci coinvolti dal sisma del 2016? 

Sono passati quasi 4 anni dagli eventi sismici e poco è stato fatto - aggiunge - , le riunioni convocate non hanno portato a decisioni determinanti, quindi qual è l’utilità della convocazione di domani, in piena emergenza coronavirus, se non mettere a rischio i primi cittadini che poi potrebbero diffondere il contagio nei loro paesi. Oltretutto - prosegue - alla riunione è prevista la presenza del presidente Ceriscioli, proveniente da Pesaro, zona arancione, dove i residenti non possono uscire se non per motivi urgenti di salute. Anche il commissario per la ricostruzione in questi giorni praticamente sta girando mezza Italia ed è a contatto diretto anche con cittadini a rischio contagio. 

Non mi tiro indietro - conclude - , non l'ho mai fatto e non lo farò in futuro, ma trovo irresponsabile, nonostante le tante raccomandazioni, convocare questa riunione assolutamente non urgente. Mi aspettavo un rinvio, com'è logico che fosse, visto che sono state rimandate cose molto più impellenti, non capisco come mai questa conferenza sia ancora confermata e non posticipata di qualche settimana, e soprattutto mi stupisce come mai nessuno fino a questo momento abbia sollevato il problema". 

Il sindaco di Caldarola, che più volte ha minacciato di restituire la fascia a causa della lentezza della ricostruzione, stupisce alla vigilia di un incontro che riguarda proprio il sisma e le difficoltà per ripartire. Da giorni, infatti, il timore dei terremotati è che il coronavirus possa essere l'ennesimo motivo per surclassare la situazione del Centro Italia e, forse, sapere che il nuovo commissario voglia andare avanti, nonostante l'emergenza sanitaria, potrebbe essere motivo di rassicurazione.

GS

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C'è anche Pesaro Urbino tra le 11 province a cui il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri obbliga di evitare ogni spostamento in entrata e in uscita.
La Bozza di Decreto parla, infatti di ulteriori misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e in alcune province italiane tra cui quella marchigiana più colpita.

"Nello specifico - dice il governatore Luca Ceriscioli - si prevede l’obbligo di evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita, dal territorio e all’interno del territorio, salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza.   

Riteniamo corretto intensificare le misure di contenimento vista la forte diffusione del contagio. Abbiamo tuttavia avuto poco tempo a disposizione per elaborare un giudizio su un provvedimento di tale portata. 

Come prima istanza chiediamo particolare attenzione soprattutto su tre punti - precisa Ceriscioli -  è necessario aggiungere una previsione che consenta l’attività delle imprese di qualunque natura e qualsiasi in forma costituite, aventi sede legale e/o operativa nel territorio della Provincia; occorre consentire alle persone almeno il rientro presso il proprio domicilio/abitazione o residenza situato nel territorio della Provincia; è necessario consentire spostamenti per motivi di salute".

GS


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La costruzione di una candidatura unitaria della coalizione di centrosinistra dovrà attendere ancora e, con tutta probabilità, tra Partito Democratico e alleati delle forze politiche e civiche, sarà necessario un nuovo confronto.
Esito positivo secondo il PD  per la riunione alla Palombella di ieri sera, Vi hanno preso parte Italia Viva, Art.1, Azione, Socialisti, Verdi, +Europa, Diem 25, Le NostreMarche, Italia in Comune, Presenza Popolare. 
Ampliata la convergenza sulla candidatura di Maurizio Mangialardi proposta dai dem ma si restringe ai nomi di Flavio Corradini e Sauro Longhi la rosa dei civici guardati con favore dagli alleati. Roberto Oreficini ha infatti fatto sapere di non essere disponibile a candidarsi.  Emersa l'apertura di tutti a trovare una sintesi ma per chiudere il cerchio occorrerà attendere la prossima settimana.
Il clima resta dunque fluido e inevtabilmente condizionato dall'emergenza coronavirus che con tutta probabilità farà slittare in avanti anche la data del voto. Attesa anche sul fronte della sintesi decisiva del Centro destra sui nomi di Francesco Acqquaroli da mesi proposto da FdI e su quelli che circolano da molto del sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica e del consigliere Regionale Mirco Carloni. 
C.C.
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L'emergenza sanitaria nel territorio dell'Area Vasta 3 è stata al centro di una conferenza dei sindaci del territorio convocata con urgenza alla biblioteca Mozzi Borgetti della città dal sindaco di Macerata come presidente di conferenza Area Vasta 3, Romano Carancini.
Un record dal punto di vista delle presenze, rispetto alle altre riunioni, a dimostrazione, come ha detto Carancini, che "oltre all'attenzione sul tema del Coronavirus, c'è una straordinaria sensibilità dei sindaci che sono tesi alla conoscenza puntuale delle varie problematiche".
Accanto a lui il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, l'assessore regionale Angelo Sciapichetti, il consigliere regionale Francesco Micucci, il presidente della Provincia Antonio Pettinari e per l'Asur Nadia Storti e Alessandro Maccioni.

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"È stata una discussione positivia e propositiva - dice Romando Carancini - , ma anche chiarificatrice di alcune questioni.
Oltre alle tante domande di dettaglio sull'emergenza sanitaria, uno dei temi più importanti era capire i compiti e le responsabilità che abbiamo noi sindaci nell'ipotesi in cui venga segnalato un tampone positivo nel nostro Comune. Ci interessava sapere e chiarire a chi spettasse il compito di controllo dei familiari che devono stare in sorveglianza fiduciaria domiciliare.
Abbiamo quindi compreso che non spetta a noi ma, dopo la segnalazione da parte dell'Asur sarà il prefetto con le forze di polizia ad eseguire questo tipo di controllo.
Il sindaco - specifica Carancini - ha essenzialmente compiti di informazione e comunicazione. Siamo tenuti all'attivazione del COC in presenza di un soggetto positivo nella nostra città e possiamo svolgere tutte le attività di volontariato e affiacamento alla popolazione nelle situazioni di criticità".
Chiarimenti necessari soprattutto per i sindaci di un territorio che da quasi quattro anni si trova a fronteggiare un'altra emergenza, quella del terremoto.
"Sono soddisfatto - conclude il sindaco di Macerata - per la presenza e la partecipazione, ma soprattutto per il fatto che è sempre l'occasione per riuscire a sciogliere i dubbi e le problematiche su temi così importanti che vedono noi sindaci sempre in prima linea".

GS


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Erano state motivo di dibattito sui social nelle scorse settimane e ieri sera sono state affrontate nella seduta del consiglio comunale che, sebbene si sia svolto a porte chiuse per le precauzioni di contagio da Coronavirus, è stato trasmesso in diretta Facebook.
Si tratta di due delle interrogazioni presentate dal gruppo di minoranza Belforte Insieme e che riguardano la sicurezza e la viabilità del paese: gli autovelox in superstrada e i dossi artificiali che l'amministrazione Paoloni aveva fatto installare a borgo San Giovanni, in prossimità delle scuole elementari, e nel quartiere San Giorgio, vicino al parco giochi, ma che la nuova amministrazione guidata dal sindaco Alessia Vita ha fatto rimuovere.
A commentare le risposte della maggioranza alle due interrogazioni è il consigliere Roberto Paoloni: "Si è notata una accelerazione del numero di controlli con l'autovelox - spiega Paoloni ai microfoni di Radio C1...inBlu - , non solo per Belforte, ma anche per gli altri Comuni che si affacciano sulla zona in cui la polizia locale è di competenza dell'Unione Montana. Abbiamo chiesto se questa cosa fosse regolare. Ci è stato risposto che il servizio viene fatto in maniera regolare e che ci sono stati addirittura dei controlli fatti dalla polizia stradale".
Il primo cittadino ha infatti specificato come per il proprio Comune il numero dei controlli al mese fosse lo stesso della precedente amministrazione, cioè cinque volte.
"Non abbiamo avuto riscontro sul controllo della polizia stradale - aggiunge Paoloni - ma ce la faranno avere quanto prima. Riteniamo, anche da quanto emerso dal Comitato nato per questo problema, che non si tratti più di un controllo di sicurezza, ma che si stia tornando al pensiero di far cassa con l'autovelox, nonostante abbiamo poi saputo che i proventi dei verbali vengono divisi al 50% tra il Comune e l'Unione Montana. Noi crediamo che si possano comunque fare bilanci senza vessare sui cittadini e abbiamo fatto questa interrogazione per capire se il servizio viene fatto in maniera trasparente. E' stata annunciata una denuncia nei confronti del questore da parte dell'Unione Montana - dice Paoloni facendo riferimento alle affermazioni del consigliere Giampiero Feliciotti - . Chi è al di sopra di noi deciderà cosa fare e ci farà sapere se le cose vanno bene".
Sempre la sicurezza stradale è stata al centro di una seconda interrogazione, quella sui dossi: "Noi non discutiamo sulla scelta - precisa l'ex sindaco - ma riteniamo che sia stata fatta prevalentemente su richiesta di coloro a cui i dossi non piacevano. Ci è stato detto che non fossero a norma rispetto al codice della strada, ma il consigliere Mario Antinori ha portato dati e foto per dimostrare che per quella situazione erano in regola. Non discutiamo nemmeno su questo, accettiamo che si voglia fare una scelta diversa dalla nostra, ma contestiamo la scelta di toglierli nel frattempo che si trovi un'altra soluzione. Sarebbe stato più logico tenerli fino a quando non sarebbe stata pronta l'alternativa. Ora quelle zone non sono più in sicurezza e l'attuale amministrazione ne è responsabile. Attendiamo quanto prima - conclude - nuove soluzioni".

GS
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L'Erdis, Ente Regionale Diritto allo Studio, ha esteso anche alle altre province delle Marche le regole previste dal decreto ministeriale per la provincia di Pesaro e Urbino. Da ieri, nelle mense dell'ente per il ditirtto allo studio, si dovranno osservare determinate misure di prevenzione adottate per contenere la diffusione del coronavirus.

  "La ratio è quella prudenziale - spiega il direttore di Erdis Marche Angelo Brincivalli-. Abbiamo ritenuto opportuno applicare a tutte le province delle Marche le regole introdotte dal decreto dello scorso 1 marzo per la cosiddetta 'zona gialla' e cioè, che per gli esercizi di ristorazione è consentito un numero di posti pari a quelli che potranno essere serviti ai tavoli, a condizione che vi sia la distanza di almeno un metro.
Credo che in una situazione di emergenza come quella attuale, nei limiti del possibile i pericoli di contaminazione vadano evitati - continua il direttore Brincivalli- e quelle previste siano dunque delle buone regole da applicarsi  a tutte le province e a tutte le mense gestite da Erdis a scopo cautelativo. Contestualmente abbiamo anche stabilito il divieto, normalmente valevole solo nelle ore notturne, di far entrare estranei nei collegi. Occorre tener presente che le persone che restano negli studentati di Erdis, tuttora aperti senza limitazione, debbano comunque aver diritto di andare a mangiare, ma debbano poterlo fare  in condizioni di sicurezza. Le misure prudenziali altro non sono che quelle regole di buona condotta che il governo sta raccomandando a tutti:  mantenere la distanza di almeno un metro per evitare il famoso fenomeno delle goccioline che quando si parla si spandono nell'aria; evitare gli assembramenti nel sale di attesa, disponendosi in fila in maniera tale da mantenere  l'uno dall'altro la distanza di almeno un metro e così anche  davanti al self-service, attendendo il proprio turno per qualche secondo in più.  I tavoli inoltre sono stati posizionati in maniera tale da garantire questa distanza tra gli avventori anche da seduti, Solo per fare un esempio, alla mensa di Urbino abbiamo tolto 320  sedie su 400 per mantenere praticamente uno studente per tavolo. Altra disposizione che gradualmente viene applicata in tutte le mense -conclude il direttore di Erdis-  l'acquisto di  una serie di prodotti monouso, quali scatolette di tonno o insalate in monoporzione che lo studente  se vuole potrà consumare all'interno della mensa, oppure sarà libero di prelevare e portare via". 
c.c.

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Gian Mario Mercorelli e Andrea Quattrini i nomi del Movimento Cinque Stelle in lizza alle prossime elezioni per la candidatura  alla presidenza della Regione Marche. E’ l’esito delle votazioni sulla piattaforma Rousseau tra gli iscritti marchigiani al M5s conclusasi alle ore 12 di oggi. Non essendo emersa dal voto la maggioranza assoluta i due candidati, risultati più votati tra i sei nominativi, come da regolamento andranno al ballottaggio a successiva votazione e a stabilire la scelta del candidato Presidente, sarà sufficiente la maggioranza semplice dei voti espressi su Rousseau 
In corsa tra gli esponenti grilllini delle Marche erano Stefania Martinangeli, Stefania Pancioni e Andrea Quattrini per Ancona, Catia Rolandi per Fermo, Gian Mario Mercorelli per Macerata e Giancarlo Fichero per Pesaro.
c.c.












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I due ex rettori di Unicam Flavio Corradini e della Politecnica Marche Sauro Longhi e Roberto Oreficini,(ex capo della Protezione Civile regionale della Marche, ex vice capo dipartimento Protezione civile nazionale e vice presidente Commissione Grandi Rischi) compongono la rosa dei nomi proposti dalle forze politiche e movimenti alleati del centrosinistra  alle prossime regionali. 
Manifestato dissenso su scelta e metodo unilaterale intrapresi dalla direzione generale del PD nell'indicare in Maurizio Mangialardi il candidato governatore del centrosinistra, le rappresentanze delle forze alleate riunitesi ieri sera, puntano a trovare una sintesi unitaria e una convergenza dell'intera coalizione sul nome del candidato.
 
Tra i rappresentati nell'incontro di ieri,  Art.1, Azione, Partito Socialista, + Europa, Diem 25, Le Nostre Marche, Italia in Comune e Liste civiche
Atteso per oggi un confronto unitario con il Partito Democratico nel corso del quale la delegazione degli alleati comunicherà ufficialmente  la rosa dei nomi che è stata unanimemente condivisa dalle rappresentanze. 

La prospettiva degli alleati è quella che l'intera coalizione di centrosinistra trovi dunque sintesi su un candidato che sia vera espressione della "fase nuova" che tutti hanno condiviso per rilanciare la regione. Con disponibilità al dialogo, posto questo obiettivo, l'invito al PD che viene evidenziato nella nota è " a trovare la più ampia unità su una delle candidature, espressione alta del mondo civico che permettono di giungere ad un'alleanza ampia e, che erano già state ipotizzate dallo stesso PD e cioè, in ordine alfabetico: Flavio Corradini, Sauro Longhi, Roberto Oreficini". 

C.C.
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"Mentre affrontiamo insieme l’emergenza coronavirus, chiedo di non dimenticare il dramma del sisma. Solo un suo intervento puo’ cambiare il corso della ricostruzione”
Così il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli nella lettera inviata oggi al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, per evidenziare le problematiche legate alla ricostruzione post sisma e la necessità di misure straordinarie.
"L'’emergenza nazionale per il Coronavirus nelle Marche - scrive il governatore al Premier-, è una ulteriore tragedia che si aggiunge a quella che viviamo da oltre tre anni, il sisma che ha colpito un terzo della nostra regione nel 2016.
Ho ascoltato con molta attenzione il Suo messaggio di ieri, nel quale ha spiegato le misure straordinarie prese dal governo per il Coronavirus- continua la lettera- Correttamente evidenzia che il nostro Paese si trova in “una situazione straordinaria che necessita di misure straordinarie”. 
Le Sue parole sono le stesse con cui da oltre tre anni, racconto nelle sedi istituzionali e sulla stampa il dramma del terremoto. Cita il modello del Ponte Morandi come modello per l’Italia, e cioè un piano straordinario di opere pubbliche e private, di infrastrutture e di investimenti. 
Non Le sfugge che sono le stesse istanze che poniamo alla attenzione dei governi che si sono succeduti per poter snellire le norme e accelerare la ricostruzione.
La svolta ancora non c’è stata, siamo rimasti ripetutamente inascoltati, accusati ingiustamente di immobilismo.
E allora- prosegue il presidente della Regione- mentre affrontiamo insieme l’emergenza sanitaria del Coronavirus io le chiedo di non dimenticare il sisma con oltre 50 vittime, più di 30 mila sfollati, i danni a persone, cose, beni, imprese e servizi. Una catastrofe di grandi proporzioni

Per cambiare passo e ridare speranza a questi territori occorrono quegli strumenti straordinari per una situazione straordinaria, nel caso del sisma sarebbe sufficiente accogliere gli emendamenti, presentati più volte dalla Regione Marche. Sono stati scritti da quegli stessi tecnici che negli Uffici speciali per la ricostruzione hanno visionato migliaia di pratiche e che hanno piena consapevolezza di ciò che serve.

Solo un suo intervento può cambiare il corso della ricostruzione che rimane per noi e per il Paese una grande ferita sociale, che genera ancora sofferenza nella popolazione, penalizza lo sviluppo e il rilancio delle nostre meravigliose aree interne, le stesse che oggi affrontano contemporaneamente l'emergenza Covid-19- conclude Ceriscioli-  Le chiedo di non dimenticare le Marche e la sua comunità, di offrirci norme efficaci, di dimostrare che il Governo da Lei presieduto risolverà anche l'emergenza ricostruzione.”
C.C.
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