5 stelle: "Pezzanesi dice che non collaboriamo, poi nessuna chiamata per il forno crematorio"
"Tra una divagazione e l’altra del sindaco - scrivono - , l’unica cosa che è stata chiara è che si sono accumulati ritardi su ritardi: per alcune delle palazzine bisognerà attendere la primavera del 2021, sempre che non ci siano intoppi durante i lavori. E queste dovrebbero essere sistemazioni di emergenza! Ma per Pezzanesi la colpa è sempre di qualcun altro: a turno dell’ERAP, dell’ANAC, della burocrazia in genere. Mai di chi ha scelto una strada diversa da tutti gli altri costringendo Commissari Straordinari, ministeri e Protezione Civile a trovarsi di fronte a continue richieste particolari provenienti dal Comune di Tolentino e a predisporre strumenti normativi adeguati. Eppure era proprio Pezzanesi a vantarsi che grazie alla collaborazione con ERAP avrebbe potuto abbattere i tempi di realizzazione degli appartamenti quando il Ministero Economie e Finanze chiedeva, per concedere i finanziamenti, rassicurazioni sul fatto che la realizzazione di “vere case” non avrebbe richiesto più tempo di quello necessario per le “casette”. Ed era sempre Pezzanesi a promettere che tutto sarebbe stato pronto per l’agosto 2019 vantandosi in una lettera alla Protezione Civile che “i tempi totali per la consegna delle SAE sarebbero di 20 mesi rispetto ai 18 mesi previsti per gli alloggi”. Pezzanesi - aggiungono - non perde occasione per ricordarci che sappiamo solo fare le pulci al suo operato senza contribuire. Però dimentica che quando abbiamo portato a Tolentino Vittorio Crimi, sottosegretario del M5S con delega al terremoto, per incontrare i sindaci del cratere, l’unico sindaco a non aver nulla da dire, a non avere un’istanza da presentare, a non avere alcuna richiesta da fare è stato proprio lui! Se veramente avesse avuto a cuore il destino dei suoi concittadini avrebbe sbattuto i pugni sul tavolo e avrebbe preteso soluzioni, cosa che naturalmente non ha potuto fare dato che ha disertato il tavolo di confronto nel classico stile Pezzanesi. Del resto - concludono - è di questi giorni la notizia che il Sindaco avrebbe incontrato il PD per parlare del progetto per realizzare il forno crematorio in città. La lettera per invitare noi si deve essere persa, perché nulla ci è arrivato. La collaborazione, se la si vuole, si chiede con i fatti, non a chiacchiere".
Pergolesi M5s: mio contributo per eventuale candidato civico
"In tanti- afferma Romina Pergolesi - mi hanno chiesto di ricandidarmi e presentare una lista civica, ma ho già detto che in questo particolare periodo della mia vita ho scelto di dare priorità alla mia famiglia. Voglio comunque impegnarmi per dare la possibilità ai cittadini, che me lo hanno chiesto, di poter votare ed eleggere persone della società civile che in questi anni si sono spese per il bene comune con uno strumento democratico e partecipativo.
Nella coalizione di centro sinistra- conclude la consigliera regionale- sono un'osservatrice esterna; se il partito di maggioranza avrà il coraggio di allargare seriamente alle esperienze della società civile, darò il mio contributo per un candidato governatore civico".
c.c.
Coronavirus. A Camerino, dispenser igienizzanti nelle scuole
Una precauzione più che doverosa, voluta dall'amministrazione comunale, come ha spiegato l'assessore all'istruzione Giovanna Sartori, "solo con l'intento di avviare una procedura utile alla prevenzione del Coronavirus. Nei giorni di sospensione delle attività scolastiche, si è provveduto alla distribuzione di dispenser con disinfettante antibatterico per le mani in tutte le scuole elementari e medie, mentre per le scuole dell’infanzia è prevista una dotazione per le insegnanti. Invitiamo i cittadini a rispettare le precauzioni già fornite dal Ministero della Salute. Per ricevere qualsiasi tipo di informazione sanitaria, è opportuno rivolgersi ai propri medici di base e pediatri di famiglia”.
Resta attivo il numero verde 800936677. Chi abbia avuto contatti con persone risultate positive al virus e chi sia rientrato negli ultimi 15 giorni dalle aree a rischio, in base alle ordinanze ministeriali e regionali è tenuto a segnalarlo ed eventualmente sottoporsi a controlli.
Si ricorda che per informazioni di carattere generale, può essere utilizzato il numero 1500 del Ministero della Salute
Mangialardi scelto dal PD. "Dipende da Noi" non ci sta
Così dichiara in una nota, il Movimento politico regionale "Dipende da Noi" guidato dal candidato Roberto Mancini.
"In queste settimane - continua il comunicato- il nostro movimento non si è sottratto al tentativo di verificare l’eventuale sussistenza delle condizioni per realizzare una vera svolta nel governo delle Marche, dopo gli esiti ampiamente deludenti della giunta ora in scadenza. Il movimento “Dipende da Noi” è nato infatti per concorrere alla promozione di una svolta vera, la sola capace di evitare di consegnare la Regione alla Lega. Un obiettivo raggiungibile costruendo un governo adeguato ai bisogni e ai problemi di chi vive nella nostra regione. Per questo- sottolinea la nota- ferma restando l’oggettiva difficoltà di ridare credibilità alle forze di governo dopo anni di abbandono e di chiusura alla società marchigiana, era assolutamente necessario mutare metodo, priorità di programma e persone di riferimento, facendo spazio alle forze migliori della società civile e concordando le scelte essenziali insieme a tutti i soggetti politici coinvolgibili nel progetto.
Durante un incontro chiestoci dai vertici del Partito Democratico marchigiano, ci era stato detto che si sarebbe andati in questa direzione. Peraltro non si è mai parlato di una candidatura Mangialardi, mentre sul programma ci è stata espressa una generica volontà di trovare sintonia. Invece è accaduto che i dirigenti del PD hanno fatto il contrario: candidato interno rappresentativo solo dell’equilibrio delle correnti del PD, nessuna indicazione di svolta nel programma, esclusione dei potenziali alleati da un percorso comune.
I nostri interlocutori a quell’incontro non hanno neppure capito che il movimento “Dipende da Noi” non ha un segretario regionale perché le decisioni vengono prese insieme dall’assemblea degli aderenti. Chi si è sottratto alla responsabilità di non consegnare la Regione alla Lega è il PD stesso, mettendo da parte il rapporto con le
forze più innovative del panorama politico regionale.
Ora- conclude la nota firmata da Roberto Mancini- elettrici ed elettori possono vedere chi è che davvero disperde i voti e la speranza della nostra regione.
Prendendo atto di come questo modo di fare abbia compromesso la possibilità di una eventuale convergenza, il movimento “Dipende da Noi” rafforza l’impegno per dare il proprio contributo a un mutamento qualitativo della politica regionale.
Perciò facciamo appello a tutte le forze democratiche che non accettano questi metodi vecchi e sterili: possiamo verificare insieme come costruire un cammino comune che realizzi una svolta vera".
C.C.
Covid-19 Marche, tavolo misure sostegno a mondo produttivo
Saranno interventi integrativi di quelli nazionali in corso di definizione. Ma intanto le organizzazioni produttive e sociali sono state inviate a Palazzo Raffaello per verificare bisogni e risposte necessarie, a partire dall’eventuale rimodulazione dei fondi europei, ancora disponibili, a fine periodo di programmazione (2014-2020).
“Stiamo lavorando sul piano sanitario per allestire spazi e strumenti necessari a una situazione in continua evoluzione-Lo vogliamo fare anche sul fronte economico perché bisogna pensare anche alla ripartenza del sistema produttivo”. Lo ha detto il presidente Luca Ceriscioli ai rappresentanti del mondo produttivo e sociale presenti all’incontro- , insieme alla vicepresidente Anna Casini e agli assessori Loretta Bravi, Manuela Bora e Fabrizio Cesetti.
Il presidente ha dato in diretta, l’annuncio della prima vittima marchigiana da coronavirus. “Le misure, con l’ultimo decreto governativo, sono state differenziate fra un’area e un’altra. Io avrei preferito mantenere su tutta la regione le stesse misure, ma il governo ha fatto la scelta di avocare a sé questa strategia, riconoscendo nella provincia di Pesaro e Urbino l’area più colpita - ha sottolineato Ceriscioli - È logico che la situazione è molto fluida, in divenire, quindi con altrettanta attenzione adegueremo gli strumenti all’evoluzione della situazione”.
L’assessore al Lavoro, Loretta Bravi, ha parlato di “un primo incontro dal quale devono emergere le esigenze del mondo produttivo e le prime risposte”. Ha anticipato che come Marche, sin sta raccolgiendo ilfabbisogno e si sta lavorando con gli altri assessori regionali "per arrivare, con proposte coordinate, al confronto con il Governo. Le priorità sono due: quella di garantire lo stipendio ai lavoratori e il sostegno alle aziende. Poi sarà possibile parlare dei singoli comparti”.
L’assessora alle Attività produttive, Manuela Bora, ha ricordato che le Marche coordinano l’11a Commissione (Attività produttive) della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome: “Ricopriamo un ruolo importante per proporre misure nazionali omogenee sul territorio nazionale. Era già stato attivato, prima dell’emergenza coronavirus, un confronto con il ministro Di Maio sulle misure a sostegno dell’export (350 milioni di euro) e con il Governo sul rilancio dell’economia nazionale (300 milioni). Lavoreremo per adottare soluzioni che affrontino l’attuale emergenza”.
L’assessore Fabrizio Cesetti ha parlato del coronavirus come di “un terremoto in atto che sta colpendo tutto il Paese. Siamo in una fase di emergenza, che richiede una regia nazionale, che doveva essere addirittura europea e così non è stato. Va attivata una strategia economica e difensiva, con norme che favoriscano e snelliscano le attività produttive”.
I rappresentanti delle categorie economiche e sociali intervenuti hanno evidenziato la necessità di “dare segnali di compattezza, puntando a ottenere misure nazionali per una maggiore efficacia degli interventi (Daniela Barbaresi – Cgil Marche). È stata suggerita la possibilità di ricorrere, al livello locale, al Fondo di garanzia regionale (Gino Sabatini – Camera commercio Marche), mentre Confindustria Marche (Paola Bichisecchi) ha segnalato un impatto negativo rilevante, in corso, sul sistema produttivo e commerciale, con necessità di ricorrere ai fondi europei, ancora disponibili a fine programmazione.
Dal mondo del terziario e dei servizi è venuta la richiesta di adottare “provvedimenti veloci e di rappresentare le problematiche marchigiane al tavolo nazionale”.
c.c.
Regionali. Luca Marconi candidato col centro destra
"Sono molto attaccato al senso di rappresentanza - dice Marconi- ed è quello che mi stimola a fare molte campagne elettorali e ad affrontare le sfide, alcune vinte, altre perse. Gli amici mi hanno sollecitato e spinto nella direzione di un nuovo impegno in regione ma non lo faccio per un fatto personale. Il partito dell'UDC nel 2014 ha fatto una scelta di posizionarsi nel centrodestra; nel 2015 nelle Marche ci siamo sostanzialmente spaccati a metà e una parte ha voluto continuare l'esperienza col centrosinistra e la mia scelta si è ritrovata ad essere in bilico tra l'una e l'altra ma orientata a quella in cui c'era il simbolo dello scudo crociato. Nel caos generale- continua Marconi- ho avuto la spinta degli amici per seguire il simbolo che considero una stella cometa. Con quel simbolo è cominciata la mia vita politica molti anni fa come assessore al comune di Recanati e poi da sindaco, per cui non mi sento di tradirlo. E' dunque un impegno che si rinnova nel mettere a disposizione un po' di esperienza, qualche mia capacità che nel tempo si è sviluppata e qualche decennio di esperienza nel quale ho accumulato un po' di buon senso e qualche freno in più. Io ho l'impressione che oggi in politica ci sia gente che corra troppo facilmente, che vada incontro a successi facili; così facendo tuttavia perde di vista l'obiettivo fondamentale, che è servire la comunità nel migliore dei modi e, per fare questo bisogna ascoltarla e perderci tempo. Ogni città, piccolissima o grande che sia, contiene una comunità di esseri umani e tutti valgono alla stessa maniera .Ma la politica come l'ho conosciuta io - conclude Marconi- deve essere un gesto concreto in cui gli atti politici, le leggi e atti amministrativi, debbano aiutare e andare nella direzione dello spirito solidaristico,quindi, andare a favore di chi ha meno e ha maggiori difficoltà".
C.C.
Si torna alla normalità. Scuole chiuse solo in provincia di Pesaro
Una domenica col fiato sospeso, in attesa dell'ordinanza del Consiglio dei Ministri che decide cosa fare e quali provvedimenti adottare nei prossimi giorni.
È arrivata alle 18, infatti, la conferma che la Regione Marche è fuori dalle zone che contano il maggior numero di casi di Coronavirus, e per questo domani tutto tornerà alla normalità, con la riapertura delle scuole e la riapertura delle attività chiuse o sospese per l'emergenza. Eccezione fatta solo per la provincia di Pesaro dove si registra il maggior numero di casi e le misure restrittive saranno valide fino all'8 marzo.
Dopo la bozza dell'ordinanza emanata ieri sera dal Governo, il presidente Ceriscioli aveva di nuovo battuto i pugni sul tavolo facendo notare come anche nella sua Regione il numero di casi fosse aumentato e ci fosse bisogno di misure restrittive.
Intanto, i contagiati nelle Marche restano a 24, in attesa che il Gores aggiorni la situazione in serata.
"Riteniamo importante – ha affermato il presidente Luca Ceriscioli - l’affermazione del principio di applicazione delle misure di contenimento su base territoriale, che rende omogenei i criteri per tutta Italia. E’ ciò che avevamo chiesto sin dall’inizio. Il governo ha stabilito zone e restrizioni relative con lo strumento di legge non sono più previste ordinanze della regione, ovvero le misure sono immediatamente operative”.
GS
Regionali. Mangialardi candidato del Partito Democratico
c.c.