Notizie di politica nelle Marche
Una continua richiesta di personale infermieristico e sanitario soprattutto per le strutture che ospitano anziani. Dopo l'appello fatto dal Governo ai medici, con la massiccia risposta da parte di moltissimi "camici bianchi" che si sono messi a disposizione per combattere in prima linea il Coronavirus, ora la richiesta riguarda, appunto, il personale infermieristico professionale, anche nella provincia di Macerata. "Riceviamo continuamente richieste in tal senso - afferma il consigliere regionale dell'Udc Luca Marconi - Ultima in ordine di tempo quella che perviene dalla Pars di Corridonia, che ha diverse strutture con centinaia di dipendenti nella propria cooperativa che non sembrano più sufficienti ai fabbisogni. Un problema di carattere generale per cui l'invito è, come già avvenuto, a rispondere presente da parte di chi ha una tale tipologia professionale. Purtroppo il numero di operatori sanitari che si sono ammalati cresce sempre più per cui avremo ancora qualche mese di emergenza". 

f.u.


Pubblicato in Cronaca
L'’Università di Camerino amplia l'offerta formativa del corso di laurea in “Geological, Natural and Environmental Science” che, dal prossimo anno accademico, lascerà il posto a due differenti percorsi, il corso di laurea in Scienze geologiche e tecnologie per l'ambiente ed il corso di laurea in Ambiente e Gestione Sostenibile delle Risorse Naturali.

 Unicam investe ancora una volta nella sostenibilità ambientale. In particolare, il corso di laurea in “Scienze Geologiche e Tecnologie per l’Ambiente” torna ad essere erogato in lingua italiana con diverse novità e rinnovate competenze, con l’obiettivo di formare una figura professionale in grado di affrontare le nuove sfide ambientali e cogliere le opportunità di lavoro della “svolta green” dettata dalle principali economie mondiali.

“Nell’ambito del nuovo percorso formativo – sottolinea il prof. Claudio Di Celma, docente della sezione di Geologia di Unicam e responsabile del corso di laurea – lo studente acquisirà competenze specifiche per lo studio dei cambiamenti climatici e la mitigazione dei rischi da eventi naturali (idrogeologico, sismico, vulcanico, da inquinamento delle falde, dei suoli), che rappresentano tematiche chiave per una società più sicura e resiliente. Contestualmente, insegnamenti e percorsi specifici riguarderanno l’utilizzo sostenibile delle risorse (geofluidi, acqua, geotermia, nuovi materiali naturali, geoarcheologia), di fondamentale importanza in materia di transizione energetica ed economia circolare”.

Il nuovo percorso formativo è stato inoltre progettato in collaborazione con l’Ordine Professionale dei Geologi, per far sì che il laureato sia in grado di effettuare le indagini preliminari alla base della costruzione di edifici di qualsiasi genere e di opere infrastrutturali (ponti, dighe, gallerie, strade, autostrade, ferrovie, ecc.).

Un valore aggiunto per lo studente di Geologia di Unicam, la presenza di una sede INGV-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia,  inaugurata di recente.
 “Con l’obiettivo di contribuire alle attività di ricerca e di didattica della Scuola di Scienze e Tecnologie, la Sede INGV - afferma il prof. Emanuele Tondi, docente della sezione di Geologia e responsabile della sede INGV – favorisce le collaborazioni scientifiche nell’ambito dei rischi geologici e delle risorse naturali, rappresentando un’importante opportunità che consentirà al futuro giovane Geologo di svolgere esperienze di studio (stage, tirocini, tesi di laurea, alta formazione) in laboratori di eccellenza e in stretta collaborazione con i massimi esperti delle fragilità e delle risorse del nostro Pianeta”.


“Con questa nuova riorganizzazione – ha sottolineato il Rettore Unicam, prof. Claudio Pettinari – abbiamo voluto caratterizzare ancora di più e rendere più specifici i due percorsi di geologia e scienze naturali, dando così la possibilità agli iscritti di acquisire competenze molto più specifiche e professionalizzanti. L’Università di Camerino ha infatti scelto da tempo di proporre un’offerta formativa moderna e innovativa, frutto anche di confronti con il mondo imprenditoriale e delle professioni. Riteniamo estremamente importante, poi, rivolgere una attenzione particolare al territorio, alla sua sicurezza ed alla sua sostenibilità, attraverso la formazione di figure professionali competenti che siano in grado di fornire pareri e soluzioni adeguati”.


La nuova laurea triennale in “Scienze Geologiche e Tecnologie per l’Ambiente” ha una forte caratterizzazione internazionale, che comincia già in aula con la possibilità di frequentare i corsi di alcune discipline in lingua inglese e la presenza di ricercatori, docenti e dottorandi provenienti da diversi Paesi. L’opportunità di approfondire l’aspetto internazionale viene poi offerta dalla laurea magistrale (biennale) in “Geoenvironmental Resources and Risks”, completamente in lingua inglese, a cui sono iscritti numerosi studenti provenienti da tutto il Mondo.
C.C.
Pubblicato in Cultura e Spettacolo
L’emergenza Coronavirus e il diffondersi della pandemia ha fatto sì che la richiesta di mascherine protettive contro il Covid 19 aumentasse in maniera considerevole. Ogni giorno si allunga la lista delle aziende che hanno deciso di riconvertire le loro produzioni per rispondere alla crescente domanda.
Venti le aziende marchigiane associate alla Cna che hanno già intrapreso questo percorso mentre altre venti sono pronte ad attivarsi per i prossimi giorni.

“La riconversione della produzione delle aziende- spiega Federica Carosi di Cna provinciale Macerata- ha riguardato le diverse tipologie di dispositivi protettivi che possono essere prodotti in questo particolare momento. Mi riferisco pertanto alle mascherine di tipo chirurgico e dunque professionale del personale sanitario, per produrre le quali le imprese hanno dovuto seguire un iter piuttosto complesso con l’Istituto Superiore di Sanità in quanto i materiali debbono essere necessariamente marchiati CE ma  c'è poi un altro filone molto interessante e se vogliamo più semplice che è quello della produzione di mascherine ad uso comune. In questo caso la particolarità è che si tratta di mascherina protettiva destinata ad un pubblico esclusivamente “civile” come la persona che si reca al supermercato per fare la spesa ed ha esigenza di senrirsi protetta.  In tal caso- specifica Federica Carosi- l’iter per poter convertire  l'azienda è molto più semplice e il materiale utilizzato per confezionamento è a discrezione dell’imprenditore che si mette a disposizione per questa attività. Unica accortezza è che il prodotto finale venga destinato esclusivamente come dispositivo di protezione per le famiglie”.

Nove sono poi le aziende marchigiane che hanno colto al volo l’invito della Cna a consorziarsi per partecipare ad un progetto nazionale partito circa tre settimane fa, producendo mascherine conto terzi.  La proposta, coordinata a livello nazionale da CNA Federmoda e Confindustria Moda, è stata lanciata pochi giorni fa ai soci di tutta Italia, e le adesioni sono arrivate velocemente. ottenendo il plauso del Ministero e il ringraziamento dello stesso Commissario Straordinario per emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri.
Aziende  del tessile di tutta Italia, riconvertitesi in tempi record per rispondere all’appello della task-force di Governo e Protezione Civile in lotta contro l’epidemia Coronavirus. L’obiettivo è arrivare a coprire un fabbisogno stimato di circa 90 milioni di mascherine al mese, ma secondo il commissario straordinario Domenico Arcuri lo sforzo unanime consentirà di arrivare già al 50% del risultato in pochi giorni.
A tal fine il Commissario Straordinario per emergenza Coronavirus, ha ottenuto dall’Unione Europea l’autorizzazione a lanciare l’incentivo, con una dotazione finanziaria di 50 milioni di Euro, per le imprese che vogliono riconvertire a tale scopo i loro impianti. Le domande si possono presentare da ieri sul sito di Invitalia. Il finanziamento agevolato a tasso zero copre i due terzi dell’investimento, cui può essere accompagnato un contributo a fondo perduto variabile. Dal 100 per cento del finanziamento se l’avvio avverrà entro 15 giorni, al 50 per cento entro 30 giorni e al 25 per cento entro 60 giorni.

Un contributo importante, quello delle aziende marchigiane, perché sono loro a fornire le schede tecniche e i prototipi per la realizzazione delle mascherine. Per coordinare la ricerca delle aziende tessili disposte a riconvertirsi alla produzione di mascherine e per supportarle nella loro attività, la Cna Marche ha costituito un gruppo di lavoro, formato dall’imprenditrice Doriana Marini, presidente di Cna Federmoda Marche, come presidente, e dai funzionari Alessandro Migliore, Lucia Trenta e Irene Cicchiello.


C.C.
Pubblicato in Cronaca
Non è piaciuto a tutti il Progetto 100, così chiamato dalla Regione, per realizzare 100 posti letto di terapia intensiva per l'emergenza Covid 19. con l'aiuto degli imprenditori marchigiani.
A scagliarsi contro l'idea, per un duplice motivo, è il movimento Dipende da noi, con il candidato alle prossime elezioni regionali Roberto Mancini, che dice: "Ci sembra un progetto astratto e non equo. Astratto perchè ci sembra più fattibile l'idea di potenziare i presidi sanitari esistenti e riattivare quelli che sono stati smobilitati in questi anni con una strategia molto miope, che ha spezzato il rapporto tra le comunità locali e i presidi sanitari. Il virus, invece, ci sta dimostrando che questo rapporto è vitale. Bisognerebbe ripensare radicalmente al tipo di logica con cui si è gestita la sanità in questi anni".
Poi la questione che riguarda l'entroterra e le zone del sisma, chiamate in questo caso a contribuire al progetto regionale: "Un progetto non equo  - contesta Mancini - perchè dopo anni di abbandono di tutti i cittadini delle zone terremotate, facendo di questo quasi un problema settoriale, marginale, mentre è un problema di tutti i marchigiani ed è un problema nazionale, come si può chiedere agli imprenditori del cratere di contribuire a questa impresa? Mi pare ingiusto e contraddittorio. Bisognerebbe invece risarcire le forze economiche, i cittadini, la popolazione del cratere e toglierli dall'abbandono in cui sono stati fino ad oggi. Non può essere l'emergenza del Coronavirus a cancellare completamente questo stato di abbandono che deve conoscere la sua fine quanto prima".

GS



Pubblicato in Politica
Nel periodo in cui per rispondere ad un dubbio o ad una curiosità non ci si rivolge più alla libreria del nostro studio, bensì a quella del nostro telefono, anche nel periodo della quarantena per il Coronavirus non potevano che nascere siti e applicazioni per rispondere alle esigenze più disparate. Un po' per divertimento, un po' per utilità.
Sono davvero tante, infatti, le applicazioni che appaiono nello store dello smartphone se nello strumento di ricerca si digita "Coronavirus". Alcune app, addirittura, sarebbero nate per 'mappare' nel mondo il numero di contagi e di decessi avvenuti fino ad ora. 
In quanto a divertimento, spopolano le app che forniscono le ricette e ne favoriscono lo scambio come una community. A quelle si affiancono, poi, le applicazioni che ti permettono di fare attività fisica direttamente da casa, sperando di smaltire ciò che si è accumulato mangiando le prelibatezze preparate.
Per l'utilità è tornata in voga una app che esisteva da tempo ma che in molti hanno deciso di scaricare sul proprio smartphone solo ora per restare aggiornati sulle comunicazioni del Governo, della propria Regione o, addirittura, del proprio Comune. Si chiama Telegram e permette appunto di avere in tempo reale gli aggiornamenti dai canali istituzionali, senza incorrere nelle fake news.
E se il problema è quello di andare a fare la spesa evitando di trovare la fila davanti al supermercato per via delle norme imposte dal decreto, basta andare sul sito Dovefila.it. Molti l'hanno presentata come app, ma è difficile trovarla nello store del proprio smartphone. Si può utilizzare dal sito, ma per chi vive nei piccoli centri o nelle città del Maceratese compaiono solo i loghi dei supermercati che rassicurano di fornire presto quel servizio al momento non disponibili. Da noi, quindi, per il momento, l'unico modo per evitare la fila è recarsi a fare la spesa il minor numero di volte possibile, acquistando in un solo viaggio ciò che serve.
Infine, i siti che sorprendono, nati soprattutto per goliardia ma che, anche solo per curiosità, catturano gli utenti. Stiamo parlando di www.blitzresults.com/it/carta-igienica/
Avete la carta igienica in casa ma non sapete se vi basterà per tutta la durata della quarantena? Questo sito fa al caso vostro: basterà confidargli quanti rotoli vi sono rimasti e quante volte andate in bagno quotidianamente ed il sistema saprà rispondere alla vostra domanda.
Se c'è ancora chi sperava che la quarantena avrebbe riportato tutti alla 'normalità' ed alla riscoperta dei veri valori di un tempo, forse è il caso di attendere prima di essere così ottimisti.

GS

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Bar-tavola calda aperto grazie ad una porta secondaria. I carabinieri fanno chiudere l'esercizio per 5 giorni, la Prefettura comminerà le sanzioni previste per legge. Succede a Cingoli dove ieri mattina i militari della locale stazione sono intervenuti dopo che la Centrale Operativa della Compagnia di Macerata ha ricevuto alcune segnalazioni anonime. L'esercizio commerciale in questione è composto da una tabaccheria che è collegata, tramite porta secondaria, ad un bar e a una tavola calda. Una volta accertato che la porta era aperta, i Carabinieri sono entrati e hanno constato non solo la presenza del titolare e del padre, ma anche di un cliente che pare fosse lì per prendere un primo piatto da asporto. In questo modo, il cingolano aveva contravvenuto alle disposizioni vigenti in materia di contrasto del virus. Infatti, non è vietato, per i ristoranti e simili, rimanere aperti, ma sono soltanto autorizzati al confezionamento dei pasti che poi vanno consegnati a domicilio. Pertanto, sia il cliente che il titolare sono stati denunciati e l'esercizio commerciale è stato chiuso provvisoriamente per 5 giorni, fino a tutto il 30 marzo, in attesa delle ulteriori sanzioni che verranno comminate dalla Prefettura di Macerata.
g.g.


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Atti di generosità da parte della popolazione e delle imprese del territorio nei confronti del personale sanitario che opera all'interno dell'ospedale di Camerino riconvertito in Covid Hospital. Li ha evidenziati ringraziandone gli artefici il sindaco di Camerino nel corso del suo consueto video comunicato quotidiano  rivolto alla cittadinanza. Per facilitare logisticamente il difficile operato di medici e infermieri e operatori della sanità, alcuni privati cittadini hanno messo a disposizione appartamenti di loro proprietà a Camerino, Castelraimondo e Matelica.
" Si tratta -ha detto il sindaco Sandro Sborgia-  di tre appartamenti che consentiranno di soddisfare credo quasi completamente il fabbisogno dei sanitari impegnati  all'interno dell'ospedale e che avevano necessità di avere un punto di appoggio per evitare il ritorno a casa e per altre problematiche".
 Un grazie particolare è stato rivolto dal primo cittadino anche ad alcune ditte di Camerino che hanno deciso di mettere a disposizione del Covid Hospital  delle utili strumentazioni e, ricordando in particolare, le ditte E-Lios che nello specifico donerà all'ospedale un monitor multiparametrico e Pop Informatica che recapiterà  4 tablet per far sì che le persone ricoverate possano dialogare e salutare i propri parenti.
"Un grande  gesto di generosità- ha sottolineato Sborgia- e dunque una comunità che in qualche modo si unisce e lotta insieme per cercare di uscire da questa difficile situazione".

Carla Campetella
Pubblicato in Cronaca
La differenza di avere i contagi in un piccolo paese o in una grande città sta soprattutto nel fatto che i cittadini dei piccoli centri si conoscono tutti e, per molti, poter sapere di chi si tratta, significa avere maggiore attenzione alla diffusione del virus.
Un tema che nell'ultimo periodo ha infuocato soprattutto il dibattito sui social network, ancora di più dopo i contagi emersi a Belforte del Chienti e Camporotondo di Fiastrone, paesi che non contano certo gli abitanti di una grande città e che sono molto legati a Caldarola, Serrapetrona e Cessapalombo, tanto da diventare insieme I Cinque Comuni.
Un unico territorio, dunque, dove il sospetto e la "caccia all'untore" si sono fatti più insistenti e che davvero pongono l'opinione pubblica davanti ad un quesito: "Perchè non uscire allo scoperto e proclamarsi contagiato?".
Un tema che tocca da vicino anche Visso, con il primo contagio, ed insieme Ussita e Castelsantangelo sul Nera, dove, anche se ancora non sono stati registrati i contagi, la preoccupazione è comunque molta.
A ribadirla è il sindaco Mauro Falcucci: "Siamo un'unica raltà - dice - , le poche attività commerciali che esistono sono integrate: per la farmacia o la frutta bisogna arrivare a Visso, così come per il pane. Ussita, Visso e Castelsantangelo sono da sempre un'unica realtà. Ognuno di noi, laddove vedesse oggi di avere una linea di febbre o un colpo di tosse, oltre ad avvertire chi di dovere, dovrebbe essere veloce nel dirlo a tutte le persone che recentemente ha incontrato. Fare una ricognizione. Solo così, stando attenti, proattivi e rispettosi l'uno dell'altro potremmo riuscire a contenere il virus.
Visto che siamo pochi e che siamo comunque già in difficoltà, potremmo aiutarci a non farlo arrivare da noi.
Bisogna che tutti comprendano che se si viene colpiti dal virus non è una colpa. Rendiamolo noto perchè poi a sua volta ognuno possa stare attento".

GS
Pubblicato in Cronaca
“Per preservare la salute degli anziani e degli operatori si facciano i tamponi a tutti”. La richiesta arriva dal Comune di Matelica, memore di quanto accaduto alla struttura per anziani di Cingoli colpita da un focolaio di Coronavirus. 

All’interno della casa di riposo matelicese ci sono 90 anziani oltre che il personale di servizio e benché siano state prese tutte le dovute precauzioni per evitare contagi, ci sono alcuni ospiti che sono da poco rientrati da ospedali in cui si sono registrati casi di positività al virus. È per questo che, come forma di precauzione, l’amministrazione (come anche accaduto a San Severino) ha deciso di chiedere all’Asur che venga effettuato il tampone su tutti.

“Come ha già fatto anche il sindaco Rosa Piermattei a San Severino - dice il primo cittadino Massimo Baldini - abbiamo ritenuto fosse una cosa utile. Per quanto riguarda la casa di riposo della nostra città, tutti i dipendenti stanno svolgendo un servizio eccezionale, fanno turni di sette giorni senza uscire mai dalla struttura per evitare contagi. Quindi per aiutare anche loro, che in fin dei conti fanno un lavoro pesante, abbiamo presentato la richiesta per precauzione e non perché ci siano casi particolari”. La richiesta è pervenuta dal presidente del Cda della Rsa e l’amministrazione l’ha fatta propria. fortunatamente, dice il sindaco, al momento non c’è carenza di dispositivi di protezione individuale, grazie anche all’interessamento del responsabile dell’ambito territoriale Valerio Valeriani: “Tutti hanno i Dpi e addirittura il dottor Valeriani ha fatto richiesta e ottenuto altre mascherine e tute e domani mattina le andremo a ritirare. Se eventualmente ce ne fosse bisogno cercheremo ovviamente di reperirlo”.
g.g.
Pubblicato in Cronaca

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