Notizie di politica nelle Marche
Anche le suore clarisse del monastero di Santa Chiara a Camerino, attive nella raccolta fondi a favore di medici e infermieri del Covid Hospital di Camerino. Con una città che dall’oggi al domani si è ritrovata ad avere due ‘zone rosse’, le sorelle hanno aderito all’’appello lanciato dalla dottoressa Gabriella Winni Mazzoli per sostenere il personale sanitario impegnato in prima linea nella cura dei malati, accolti nell’ospedale di Camerino.
“ Abbiamo raccolto subito questo appello – spiega suor Laura Cristiana-. Quando abbiamo ricevuto la notizia della trasformazione del nosocomio in Covid Hopital, penso che siamo rimasti tutti smarriti e credo anche arrabbiati, perché comunque il terremoto già ci ha tolto tanto; non potevamo dunque lasciare che questo nuovo terremoto del covid-19 togliesse serenità anche ai nostri amici e fratelli infermieri e medici che con dedizione, si prodigano tra le corsie dell’ospedale. Non potevamo  non ascoltare e non accogliere questo appello che sta avendo una risposta anche più generosa di quanto avremmo potuto pensare- dice ancora la religiosa- e che dimostra  che l’Italia ha un cuore davvero grande e soprattutto ha un cuore che sa riconoscere quanto fanno queste persone che in prima linea si spendono e si donano per gli ammalati. Tante persone, non necessariamente delle Marche ma anche di altre regioni, hanno risposto davvero con tanta generosità. Attraverso i canali media c’è stata anche la possibilità di diffondere maggiormente questa richiesta d’aiuto, il che ha fatto da cassa da risonanza all'appello; quello che si è potuto notare, è che la fatica e il dolore quando vissuti insieme hanno un altro sapore: si sente il bisogno di collaborare e sentirsi più uniti”.
Davvero il dramma dell’epidemia ha cambiato il volto di tante cose sulle quali siamo stati a chiamati a riflettere con maggiore profondità; molto stiamo riscoprendo, altro stiamo tutti imparando.
Questo invisibile e piccolo virus- - prosegue suor Laura Cristiana-- ci ha ricordato che noi siamo molto poco, siamo fragili e precari e con questa fragilità dobbiamo fare i conti. Dobbiamo farci i conti adesso che siamo in piena pandemia ma dovremo farceli anche quando sarà passata, perché avremo una fragilità  economica  ma anche una fragilità sociale e psichica che dovrà essere presa in mano, e, credo che in questo San Francesco e Santa Chiara, in fondo sono dei maestri perché loro hanno saputo abbracciare la fragilità che è propria dell’uomo, per consegnarla al Signore. Qualche giorno fa una persona mi ha chiesto se credessi allo slogan "Andrà tutto bene” che viene ripetuto in questi giorni; ho risposto che lo credo, ci prego e lo spero, ma non in maniera semplicistica come fosse un bel finale di telefilm, ma perché credo che il Signore in tutto questo non ci abbandoni. Certo, ci sta insegnando a fissare lo sguardo sulle poche cose che contano e a ripartire da quelle, anche per ricostruire un’esistenza più vera, più umana e con ritmi meno frenetici. Un'esistenza che abbia il gusto e il sapore delle cose che contano”.
C.C,.
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Anche in piena emergenza Coronavirus non si ferma l'attività del consiglio comunale di Tolentino. L'assise è stata, infatti, convocata, ovviamente in video conferenza, per questo giovedì 26 marzo alle ore 16.30. Tra i punti all'ordine del giorno spicca quello relativo all'accordo per la realizzazione del nuovo Campus scolastico. "Pur in questo periodo drammatico - le parole del sindaco Giuseppe Pezzanesi - dobbiamo continuare a guardare al domani che sarà sicuramente durissimo, ma che, comunque, sarà ancora più speranzoso se le amministrazioni continuano a portare avanti quegli obiettivi importanti che si erano prefissate. La questione del nuovo Campusa andrà in consiglio per la transazione di beni immobili che faremo con la provincia di Macerata. Cederemo l'area dove nascerà questo nuovo Campus, che tra l'altro si trova vicino alla nuova fermata del treno, e il comune avrà come contropartita la vecchia sede dei Licei nel centro storico. Sarà quella entro due anni da quando ne verremo in possesso una delle grandi sfide che Tolentino sarà chiamata ad affrontare, quella del rilancio del proprio centro storico".  

f.u.
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Con un post su Facebook, Guido Bertolaso ha annunciato di essere positivo al Coronavirus e subito nelle Marche è scattata la preoccupazione per l'incontro avvenuto ieri con i vertici regionali che aveva l'obiettivo di trovare una sede per ulteriori 100 posti letto di terapia intensiva.
"Sono positivo al Covid-19 - ha scritto Bertolaso su facebook - . Quando ho accettato questo incarico sapevo quali fossero i rischi a cui andavo incontro, ma non potevo non rispondere alla chiamata per il mio Paese. Ho qualche linea di febbre, nessun altro sintomo al momento. Sia io che i miei collaboratori più stretti siamo in isolamento e rispetteremo il periodo di quarantena. Continuerò a seguire i lavori dell’ospedale Fiera e coordinerò i lavori nelle Marche - ha tenuto a precisare - .
Vincerò anche questa battaglia".
Dall'annuncio di Bertolaso sono partite le precauzioni per il governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, che sarebbe stato in auto con l'ex capo della protezione civile nazionale. Il presidente delle Marche si trova quindi in quarantena fiduciaria, nonostante comunque siano state utilizzati, per l'incontro di ieri, mascherine e guanti.
In quarantena anche il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovicenzo che pare, però non abbia avuto incontri ravvicinati con Bertolaso.
Intanto il governatore ha pubblicato un video messaggio sulla sua pagina Facebook per rassicurare sulla prosecuzione del suo lavoro: "Dopo la notizia della positività di Bertolaso sono a casa in quarantena, ma questo non mi impedisce di continuare a lavorare, anzi proseguirò da qui con il grande impegno che tutti si aspettano, e che è necessario in un momento come questo.
Con Bertolaso ci siamo sentiti, e sulla nuova struttura per i 100 posti di terapia intensiva, che potranno salvare la vita a molte persone, il messaggio è chiaro: il progetto va avanti.
Abbiamo già avuto i primi contatti buoni con gli imprenditori marchigiani. Anche molti cittadini ci hanno scritto per dare il loro contributo. Ringrazio tutti coloro che hanno già manifestato la loro disponibilità e anche chi lo farà in futuro.
Non si arresta il lavoro condotto fino a oggi nei confronti di chi ha più bisogno, l'impegno a limitare il contagio. Anche la quarantena è uno strumento per farlo.
Continuiamo a lavorare, senza battute di arresto e non ci ferma certo una quarantena".

GS
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Con una nota pubblicata sul proprio sito, il Comune di Matelica ha informato che le autorità competenti hanno comunicato al sindaco che a Matelica risulta una persona positiva al COVID-19 e 11 persone in isolamento, alcune delle quali rientrate da paesi stranieri.


Nella nota, viene sottolineato anche che è’ obbligatorio comunicare al Dipartimento di prevenzione dell’Area Vasta 3 (tel. 0733642302) il proprio ingresso in Italia per avviare la sorveglianza sanitaria. È prescritto, inoltre, che per chi va in autoisolamento e accusa sintomi Covid-19 l’obbligo di segnalare tale situazione con tempestività all’autorità sanitaria tramite i numeri telefonici dedicati (in questo caso si può comporre il numero 1500). Per chi si trova in assistenza sanitaria domiciliare l’Asur Marche ha attivato un servizio automatico di sorveglianza quotidiana.


Nel ricordare che rimane in contatto quotidiano con le autorità preposte per un monitoraggio costante della situazione e per informare la cittadinanza su eventuali evoluzioni, l'amministrazione comunale, al fine di contenere i contagi, invita i cittadini a rispettare le regole imposte dalla legislazione statale e regionale. 
C.C.

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Martedì, 24 Marzo 2020 12:47

Covid-19- Primo caso di positività a Visso

Primo caso di positività da Coronavirus a Visso. La notizia è stata comunicata ufficialmente al sindaco dalle Autorità sanitarie competenti che hanno  provveduto a mettere in atto tutte le dovute misure nei confronti del soggetto interessato e di tutte le persone che hanno avuto contatti con lui. Il sindaco di Visso Gianluigi Spiganti Maurizi  nell'inviare il suo augurio di pronta guarigione alla persona residente nel comune, ha tenuto a tranquillizzare la popolazione ribadendo ulteriormente quanto sia importante rispettare le regole e non uscire di casa se non nei casi di strettissima necessità. 
" Vi chiedo di agire con responsabilità nella consapevolezza che stiamo vivendo un momento particolarmente difficile che potremmo meglio superare senza allarmismi ma facendo attenzione alla nostra condotta quotidiana" ha esortato Spiganti Maurizi. dicendosi presente nel continuare a garantire a tutti la sua completa disponibilità e vicinanza nella certezza che insieme si potrà superare questo difficile momento.
c.c.

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A Camerino, chiamate da tutta Italia stanno arrivando per “Fiabe al Telefono” iniziativa promossa dall’Associazione “Stella” che, grazie alla disponibilità di una decina di Volontari di Nati per Leggere, porta nelle case la compagnia di tante storie curiose, allegre e divertenti. E’ così che nella solitudine delle pareti domestiche entra il calore di una voce e si instaura subito un clima di amicizia e di affetto che permette di coltivare la bellezza e farci sentire tutti un po’ più uniti. Partita già da qualche giorno e rivolta ai bambini dai 2 agli 8 anni, la risposta che sta riscuotendo la simpatica proposta, sta emozionando gli stessi promotori. Con “Fiabe al telefono” si celebra oltretutto il centenario della nascita di Gianni Rodari uno dei più celebri scrittori per l’infanzia del XX secolo e, tante sono le famiglie che, costrette a non poter uscire a causa delle misure adottate per contenere la diffusione del contagio, stanno riscoprendo il piacere di abitudini senza tempo come quella della favole, case dalle porte sempre aperte per farci entare nel magico mondo della fantasia. Basta mandare un messaggio whatsApp al numero 331 2392811 ed essere contattati per la lettura di una fiaba.
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“ Si tratta di un’inziativa ideata proprio per sostenere le famiglie in questo periodo di difficoltà che ci vede tutti a casa - spiega l’insegnante Clara Maccari, presidente dell’Associazione Stella- Attraverso il telefono e con una videochiamata, raggiungiamo tutte le persone che ci fanno questa richiesta. A loro facciamo vedere dei bellissimi libri e leggiamo delle fiabe molto simpatiche, allegre e divertenti; terminata la lettura, i bambini che lo desiderano possono realizzare un bel disegno da inviarci e che noi poi provvediamo a pubblicare nella pagina facebook dell’associazione. Finora - continua Clara Maccari- abbiamo ricevuto diverse chiamate e ogni pomeriggio siamo pronti ad offrire questa iniziativa.
Inviato il messaggino whatsapp di richiesta al numero che abbiamo attivato, ci accordiamo infatti con la persona che ci ha scritto per conoscere l’età del bambino e indirizzarci nella scelta del libro più indicato, oltre che su eventuali preferenze di date e orari per l’ascolto della fiaba.
Le chiamate sono arrivate da Camerino ma anche da altre città d’Italia proprio perché questo sistema ci permette di raggiungere tutta la penisola. Una modalità simpatica per reincontrarsi, conoscersi per la prima volta e, anche se lontani, sentirci tutti più uniti
C.C.

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Oltre il danno la beffa, è proprio il caso di dire, per chi ha atteso tutto l'inverno che arrivasse la neve per mettere gli sci ai piedi e, ora che anche le cime Maceratesi si stanno ricoprendo di coltre bianca, non è possibile farlo per il Coronavirus.
E' il paradosso di chi con la neve ci lavora, come Francesco Cangiotti, direttore di Bolognola Ski che ammette: "Quest'anno è stata veramente una stagione molto difficile. Credo la più brutta dagli ultimi 20 anni. Non abbiamo avuto alcuna precipitazione nevosa per tutto l'inverno e ora che abbiamo chiuso tutto a causa dell'emergenza sanitaria è arrivata la neve. Abbiamo sciato qualche giornata grazie all'innevamento artificiale, ma con la nevicata di oggi che proseguirà nei prossimi giorni avremmo potuto aprire gli impianti per questo fine settimana e anche in occasione delle festività pasquali, invece ci toccherà attendere l'anno prossimo. Questa neve, da un lato sarà favorevole per gli approvvigionamenti idrici, ma noi che lavoriamo in questo settore la guardiamo con rammarico".
Allora Cangiotti fa il punto sulle perdite: "Abbiamo avuto un calo degli incassi dell'80% rispetto allo scorso anno - dice - . Abbiamo dovuto sostenere le spese per la produzione di neve artificiale che ci ha consentito di poter sciare, ma per noi gestori è molto dispendiosa. Poi si aggiungono le spese fisse e di manodopera che dovremo effettuare nelle prossime settimane per smontare le reti e preparare la stazione all'estate. Ci prepariamo ad avere un forto deficit che speriamo di colmare la stagione successiva".

GS
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Con l'emergenza coronavirus sono in forte aumento le fabbriche che hanno riconvertito la loro produzione per soddisfare la crescente richiesta di dispositivi di protezione individuale.
Tante piccole e medie imprese si stanno attivando in tal senso. Nelle Marche tra chi si è subito attivato su questo fronte c'è Cotton Club, azienda di Fabriano, leader nella produzione artigianale di abbigliamento intimo  che ha convertito la produzione per dare il suo contributo all'emergenza Coronavirus, realizzando mascherine per limitare il contagio del Covid-19. Il prodotto è realizzato con tessuto certificato realizzato interamente in Italia. Si tratta di mascherine non assimilabili a quelle chirurgiche, ma certificate per l'uso comune come protezione individuale. Saranno in vendita da metà della prossima settimana. L’azienda punta a produre oltre mille mascherine al giorno. I Decreti governativi consentono al brand di continuare la produzione e, vista la grande richiesta, si è deciso di procedere in questo senso. A giorni la produzione sarà disponibile e acquistabile sulla piattaforma di shop online.
c.c.
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San Severino si sveglia con una triste notizia. Ad annunciarla è proprio il sindaco, Rosa Piermattei: “Stiamo vivendo le ore più dolorose in questo momento così difficile per tutti, ma mai mi sarei aspettata di dover dare la notizia del primo decesso per Coronavirus anche nella nostra città”.

Il primo cittadino si stringe così al dolore dei familiari di un pensionato di 70 anni, con patologie pregresse, deceduto ieri al Covid Hospital di Civitanova Marche, dove era stato ricoverato dopo essere risultato positivo al contagio ed essere stato trasferito qui dall’ospedale di Macerata.

"Era il caso più grave dei tre settempedani positivi al Covid-19 - si legge nella nota del Comune - , che diventano due, nell’elenco aggiornato proprio nelle scorse ore dal Gores regionale e inviato dalla Prefettura di Macerata al sindaco Piermattei".

"In città abbiamo anche 27 persone in quarantena - precisa Piermattei - . Il numero di queste ultime, fino a pochi giorni fa fermo a 17, è cresciuto considerevolmente ma non bisogna spaventarsi per questo numero perché in esso rientrano molti familiari di chi era in quarantena e molti concittadini, tra cui alcuni imprenditori, rientrati a casa da Paesi stranieri dove è arrivata, come in Italia, la pandemia. I nostri concittadini sono in isolamento domiciliare fiduciario e per alcuni la permanenza a casa scadrà proprio in queste ore. Per i due pazienti positivi, invece, non si è mai reso necessario il ricovero in una struttura ospedaliera ma sono state attivate, da parte dell’Asur, le procedure previste per l’assistenza sanitaria domiciliare. E’ veramente una giornata triste quella di oggi - commenta il primo cittadino settempedano ricordando ancora chi non ce l’ha fatta - Conoscevo la vittima, una persona stimata e molto ben voluta che si era data molto da fare nel volontariato e per la nostra comunità. Lascia in noi tutti, e nella sua famiglia, un caro e grande ricordo”.

GS
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Una lettera aperta,indirizzata alla Ministra dell'Istruzione Lucia Azzolini per porre una serie di interrogativi e denunciare delle difficoltà che esistono nel mettere in pratica la misura della Didattica a distanza, sia per le famiglie, sia per gli stessi insegnanti e chiedendo indicazioni, univoche, semplici e chiare valide per tutte le scuole italiane. 
 
Ad inviarla l'insegnante di scuola primaria e dell''Infanzia Laura Sestili: "Da quando è stata disposta la sospensione delle lezioni a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19
in tutto il Territorio del nostro Paese- scrive l'insegnante che vive e lavora nelle Marche-. Lei ha pensato bene di attuare la bellissima ed efficace DIDATTICA A DISTANZA.

Le voglio fare alcune domande che lei stessa sicuramente si sarà posta prima di dare delle disposizioni.Ha pensato alle conseguenze di questa sua iniziativa?- chiede Laura Sestili alla Ministra- Ha pensato alle disparità che si sarebbero potute creare tra gli studenti? Ha pensato alle difficoltà che la maggior parte delle famiglie avrebbe dovuto affrontare, soprattutto quelle con più figli ed in diverse età scolari?Ha pensato alla mole di lavoro che gli insegnanti avrebbero dovuto sostenere? Badi bene che questa domanda non afferisce al normale svolgimento dell’attività didattica, ma faccio riferimento a quelle insegnanti, magari precarie, che lavorano in più plessi scolastici e che hanno diverse classi da seguire con centinaia di bambini, e penso anche a quelle insegnanti che sono sprovviste dei necessari mezzi tecnologici presso la propria abitazione per svolgere in maniera corretta e proficua la didattica a distanza.
Ha pensato a quale programma si sarebbe dovuto svolgere per ogni ordine e grado di scuola per mantenere l’uniformità d’insegnamento su tutto il Territorio nazionale?
E, sempre avendo riguardo all’uniformità della didattica che ci si aspetta dalla scuola pubblica, ha pensato a dare un’indicazione univoca agli insegnanti su come poter valutare gli studenti? Avrei ancora tante domande da porre ma corro il rischio di illudermi ancor di più visto che il Ministero posto sotto la Sua guida, a distanza di 15 giorni dalla sospensione per il Covid-19, ancora non riesce a dare indicazioni chiare, semplici ed univoche per svolgere la c.d. didattica a distanza.
Peraltro, le solite voci di corridoio (virtuale di questi tempi) parlano anche di una probabile valutazione degli studenti. E sarebbe da domandare con quale criterio dovrebbe svolgersi tale valutazione e che conseguenze avrebbe per gli studenti.
Anzi, in una nota dice addirittura di inviare su WhatsApp un messaggio, un video leggendo favole per i più piccoli...
Dato che il Ministero sembra incapace di aggiornarsi su che cosa sta accadendo nelle scuole, approfitto di questa mia lettera aperta per informarLa direttamente circa la situazione che si è venuta a creare nelle diverse scuole dove svolgo la mia attività (anche se penso che sia cosa comune in tutte
le scuole d’Italia).
Gli insegnati in genere non riescono più a coordinarsi, ognuno fa quello che ritiene più opportuno- sottolinea -;  la mattina quando si sveglia, chi usa WhatsApp, chi Classroom, chi Google Meet; alcuni fanno video su Youtube - improvvisandosi attori per 3-4 minuti - altri caricano infinite quantità di compiti nel registro online pensando poi che qualcuno gli darà il cavalierato al lavoro alla fine di questa quarantena; altri ancora fanno a gara a mettere il lavoretto più bello per la Santa Pasqua, abbinato ad una filastrocca o ad una significativa poesia sulla primavera e alla vita che rinascerà.
Ore e ore di telefonate e messaggi per capire se tutto ciò avrà poi un risvolto positivo, per cercare di comprendere se a settembre si dovrà ricominciare da capo o se si farà finta di niente e si andrà comunque avanti.
Dall’altro lato ci sono le famiglie... Quelle semplici, quelle con 1,2,3 o più figli da accudire e da aiutare a fare i COMPITI. Quelle famiglie che vivono tutto il giorno in casa, perché è giusto che ci stiano, magari in una piccola casa, sempre con 1,2,3, o più figli che devono aiutare a fare i COMPITI, arrabattandosi per trovare lo spazio e gestire le necessità scolastiche di ognuno. Quelle famiglie dove i genitori, sempre di quei bambini che devono fare i COMPITI, fanno il medico o l’infermiera. 
Ci sono poi quelle famiglie che non hanno i mezzi per aiutare i loro bambini a fare i COMPITI, ci sono quelle famiglie che si rifiutano di far utilizzare il PC, il cellulare ai propri figli perché sono piccoli. E poi ci sono quelle famiglie che hanno bambini con difficoltà come i disabili, dislessici e disturbi dell’attenzione......che devono fare i COMPITI senza nessun sostegno specifico.
Ill.ma Ministra Azzolina, il mio è un invito ed una preghiera, affinché provveda una volta per tutte a fornire semplici, chiare e soprattutto univoche, indicazioni che siano valide per tutte le scuole d’Italia, affinché ogni insegnante possa continuare a svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi senza che si creino ingiustificabili differenziazioni, facendo in modo che si sostengano e si supportino non solo gli alunni nella didattica – affinché questa non diventi un’ulteriore peso per
famiglie – ma che serva anche come sostegno morale e psicologico- conclude Laura Sestili-  perché l’insegnante è anche questo. È vero che ogni scuola ha la sua autonomia, ma in tempi normali. Questo non è un tempo normale! Sicuramente Lei saprà tutto questo, è la Ministra dell’Istruzione e avrà già pensato a come risolvere questi piccoli problemi.
La ringrazio comunque per il Suo impegno in un momento difficile come quello che stiano vivendo.
L’insegnante Laura Sestili

c.c.
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