Notizie di politica nelle Marche
Hanno consegnato le chiavi dei loro locali al sindaco del Comune di San Ginesio, Giuliano Ciabocco, in protesta al decreto che, anziché far ripartire l’economia, dimostra, secondo loro, ancora una volta un’azione del Governo tardiva e insufficiente.

Ugo Tesei, titolare del Bar Ristorante Pizzeria “Paracallà” esprime la drammaticità della situazione dei operatori commerciali del territorio, già fortemente provati dal sisma del 2016, con particolare riferimento alle attività come Bar, Pub, Ristornati e Pizzerie: “Abbiamo dovuto chiudere le nostre attività per decreto, abbiamo assistito all’azzeramento dei ricavi e siamo stati privati del nostro lavoro e delle nostre libertà, ma consapevoli del dramma sanitario siamo stati capaci di accettare questi enormi sacrifici. Oggi però vogliamo manifestare la nostra delusione di chi è stato lasciato solo con le proprie spese, i dipendenti, gli impegni economici pregressi e troppe incertezze per il futuro. Si parla infatti di una riapertura con una bassissima percentuale di ricavi e il 100% dei costi. Per i locali di pubblico spettacolo la data della riapertura non è nemmeno al orizzonte”.

Dal sindaco Ciabocco, accanto a Tesei, sono intervenuti molti altri ristoratori del territorio comunale: Raffaela Zecchini del ristorante “La Cantinella”, i fratelli Giancarlo e Gianluca Rafanelli del ristorante “Isolina”, Luciano Caponi titolare della pizzeria “La fornarina, Luca Incicco del Bar Centrale, Oreste Costantini titolare del disco-pub pizzeria Mirage e Anna Porfiri dell’Agriturismo Sottovento che con il loro gesto simbolico hanno voluto esprimere la voglia di tornare in piena attività in linea con quanto sta accadendo in tutti Italia con la manifestazione di protesta Risorgiamo Italia,  organizzata dai movimenti di imprenditori del mondo HO.RE.CA e dei Locali di Pubblico Spettacolo.
Dal canto suo, il primo cittadino ha annunciato che metterà in campo iniziative a favore di queste attività per dare loro il massimo sostegno.

“Nei prossimi giorni – ha dichiarato Ciabocco - elaboreremo un protocollo che sarà necessario applicare per poter riaprire ogni singolo locale. L’amministrazione comunale sta valutando l’adozione di alcuni provvedimenti utili a chi si ritroverà a dover ridurre gli spazi all’interno del locale, garantendo loro, in via del tutto eccezionale, l’utilizzo di parti esterne come piazze, strade, parchi e giardini pubblici senza nessun tipo di costo aggiuntivo. Saranno sospesi la riscossione degli affitti dei locali di proprietà dell’ente”.

GS
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“Il Primo maggio quest’anno si presenta in una forma inedita, come mai era accaduto dal secondo dopoguerra ad oggi”.
Così, alla vigilia della ricorrenza. nella nota congiunta delle segreterie Cgil, Cisl e Uil Marche. “Non saremo nelle tante città, con le nostre bandiere, a manifestare fianco a fianco ma faremo sì che, – spiegano – da un’immensa piazza virtuale, forti, potenti e decise giungano, agganciate allo sloganIl lavoro in sicurezza per costruire il futuro”, le voci e le ragioni del lavoro. .

Uniremo l’omaggio alle tante vittime registrate nell’emergenza Covid-19 al commosso tributo agli operatori, sanitari e non, che hanno sacrificato la vita pur di non venir meno al dovere di assistenza verso i malati. Manderemo il riconoscente saluto a chi continua in questa indefessa opera di cura e sostegno, portata avanti senza risparmio da più di due mesi. E’ stato un lavoro sfiancante, ai limiti della sostenibilità, condizionato da un’onda emergenziale che ha colto impreparate le strutture e scardinato ogni assetto organizzativo

Nel comunicato congiunto di Cgil Cisl e Uil Marche si sottolinea che “l’emergenza sanitaria non è purtroppo superata una volta per tutte e bisogna che ogni passo verso la riapertura venga fatto nel rispetto degli interventi che garantiscono la salute e la sicurezza delle persone dentro e fuori i luoghi di lavoro”. Nell’evidenziare come imprescindibili l'attenzione e i comportamenti personali e collettivi rispettosi delle regole, viene posta in risalto la necessità che vengano attuate tutte le misure che servono a far uscire l’economia da una complicatissima fase.

“Dopo aver garantito  sicurezza in ogni luogo di lavoro dando piena applicazione ai Protocolli anti-contagio siglati da Governo e Parti Sociali il 14 Marzo e il 24 Aprile, anche attraverso un adeguato sistema di monitoraggio da impostare a livello regionale- dicono i sindacati confederali-  bisogna dare ulteriore spessore a tutti i provvedimenti volti a sostenere il reddito dei lavoratori ed i bilanci delle imprese”.
c.c.
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Saranno adottate sabato 2 maggio le quattro Ordinanze predisposte dal Commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, che oggi hanno ottenuto il via libera dai Presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, riuniti nella Cabina di coordinamento.
Le quattro importanti decisioni riguardano la semplificazione delle procedure per la ricostruzione privata, il primo elenco dei comuni più danneggiati dal sisma che potranno adottare i Piani straordinari di ricostruzione, la destinazione dei fondi Inail alle imprese titolari  dei cantieri del sisma per i presidi sanitari contro il Covid-19 e alle altre per l’adeguamento dei presidi di sicurezza nei luoghi di lavoro, la delega ai comuni che hanno chiesto di svolgere le istruttorie delle domande di contributoSi avvicina una soluzione anche per le macerie.
“Sono provvedimenti molto rilevanti che potranno segnare il cambio di passo tanto atteso nella ricostruzione, con effetti concreti che si produrranno nei prossimi mesi” ha detto Legnini, assicurando ai Governatori e ai sindaci una soluzione molto rapida anche al problema delle macerie, con il pagamento dei corrispettivi alle aziende che provvedono allo smaltimento, e stabile per il futuro. “E’ un’attività – ha sottolineato il Commissario – che non può assolutamente essere interrotta”.
La prima Ordinanza dà attuazione alla legge 156 del 2019 e introduce una procedura molto semplificata per l’ottenimento dei contributi, attraverso la certificazione dei progetti da parte dei professionisti che assumono così un ruolo centrale nella filiera della ricostruzione. Essa si applicherà a tutti i progetti entro un certo limite di importo e garantirà tempi certi di definizione delle pratiche, stabilendo con precisione i compiti dei professionisti, dei Comuni, degli Uffici Speciali, della Conferenze regionali. L’attività degli Uffici speciali, finora assorbita dalle istruttorie, sarà concentrata sui controlli sia preventivi, che riguarderanno il 20% delle domande presentate, che successivi alla concessione del contributo.
Il primo elenco dei comuni “maggiormente colpiti” dal sisma, adottato sempre in attuazione dell’ultimo decreto del 2019 sul terremoto, dove i Presidenti delle Regioni potranno adottare i Programmi  Straordinari di ricostruzione, con alcune deroghe senza le quali sarebbe di fatto impossibile avviare il recupero di questi centri, ne comprende 44 per le quattro Regioni. E’ già prevista la possibilità di integrare gli elenchi con provvedimenti successivi.
Intesa raggiunta anche sull’Ordinanza che destina 30 milioni alle imprese del cratere per finanziare, rimborsando il 100% delle spese per un massimo di 10 mila euro, gli interventi anticontagio Covid previsti dalle norme e dai protocolli per la ripresa delle attività, anche nei cantieri della ricostruzione.
Approvata infine l’Ordinanza con la quale si autorizzano gli Uffici speciali a raggiungere l’intesa per delegare ai 17 comuni che ne hanno fatto richiesta, 12 in Abruzzo e 5 in Umbria, le istruttorie per l’esame delle domande di contributo.
Queste ultime due Ordinanze sono immediatamente esecutive.

C.C.
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In epoca di crisi da coronavirus un’integrazione al reddito dell’attività agricola arriva dalla decisione del sindaco di Recanati, Antonio Bravi che ha istituito un bando per stipulare convenzioni dirette con i singoli agricoltori per la sistemazione e la manutenzione del verde pubblico nelle strade extraurbane.
Avere cura e proteggere il proprio territorio è, infatti, un’arte antica e gli agricoltori, per vocazione, sono i primi custodi del paesaggio agrario, chi meglio di loro può prendersi cura delle aree verdi pubbliche extraurbane limitrofe alle rispettive aziende agricole?
Nei gravi tempi di crisi è anche un modo per supportare l’attività agricola nell’ottica del perseguimento delle finalità di promozione e sostegno dell’agricoltura, può essere un piccolo reddito integrativo per gli agricoltori, un lavoro parallelo d’interesse collettivo.

Antonio Bravi Sindaco Recanati 2
Antonio Bravi


“E’ una norma di facile applicazione e di immediata esecutività – dice Antonio Bravi -  che permette alla nostra amministrazione di stipulare convenzioni dirette con i singoli agricoltori grazie ai quali possiamo proteggere insieme il grande patrimonio di bellezza delle nostre campagne”

Il bando promosso dal consigliere con delega all’Agricoltura, Stefano Miccini, in collaborazione con gli assessorati competenti e l’ufficio tecnico,  prevede la stipula di “convenzioni per lo svolgimento di attività funzionali alla sistemazione e manutenzione del territorio con singoli imprenditori agricoli” e promuove forme di cooperazione con i cittadini, singoli o associati, per lo svolgimento di attività di pubblica utilità, dando seguito, nell’interesse dell’intera collettività e in modo concreto, al principio di sussidiarietà orizzontale.

“Per partecipare al bando basta essere imprenditore agricolo o coltivatore diretto, avere la sede legale nel Comune di Recanati o i nei Comuni vicini. - spiega Stefano Miccini -  L’attività consiste nella manutenzione delle strade prese in custodia con l’esecuzione di due tagli e sfalci della vegetazione per un quadrimestre l’anno nelle aree di competenza”.

GS
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Anci, Regione e Comuni della costa a confronto sulla riapertura di parchi e aree verdi, i cimiteri e le spiagge.

Un dibattito da cui è scaturita la decisione di riaprire il 4 maggio: "Pur ribadendo che la pandemia non è vinta e che restare a casa resta per i tutti i cittadini la scelta auspicabile – ha detto Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche – si apre la possibilità di fruire di alcuni spazi pubblici come emerso dall’orientamento unanime e dalla grande condivisione espressa nel corso del confronto.  
Partendo dalle linee guida su cui ci siamo trovati d’accordo – ha aggiunto – poi ogni sindaco indicherà i dettagli della fruizione ai propri cittadini tenendo conto delle specifiche esigenze e della effettiva capacità di far rispettare le regole".
Una riapertura che richiede comunque "forte senso di responsabilità dei cittadini dei comuni marchigiani - ha concluso - ricordando che il controllo demandato agli organi di vigilanza sarà rigoroso così da evitare un nuovo aumento dei contagi che porterebbe a nuove chiusure".

GS
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“Abbiamo voluto mostrare vicinanza a molte imprese e ai titolari di tante attività commerciali e artigianali che stanno vivendo, a causa dell’emergenza Coronavirus, una vera e propria emergenza nell’emergenza”. Con queste parole il sindaco di San Severino Marche Rosa Piermattei spiega le ragioni alla base dell’ordinanza con cui la giunta comunale ha deciso di sospendere fino al prossimo 30 giugno i versamenti relativi all’imposta comunale sulla pubblicità, diritto sulle pubbliche affissioni e tassa occupazione suolo pubblico (Tosap). Fino alla stessa data saranno sospesi anche i pagamenti stabiliti a seguito di provvedimento di rateizzazione. Scaduto tale termine le rate sospese dovranno essere corrisposte entro il 30 settembre, riservandosi comunque la stessa giunta di adottare ulteriori proroghe in funzione del perdurare della situazione di emergenza sanitaria. “Con queste misure – conclude il primo cittadino - vogliamo dare un po’ di respiro a chi deve far fronte a tantissime altre scadenze in un momento di grandissima incertezza”.
Nel frattempo questo sabato 2 maggio sarà riattivato nell'area della stazione ferroviaria il mercato settimanale per la sola vendita di generi alimentari e ortofrutticoli da parte di esercenti su aree pubbliche del settore alimentare, di produttori agricoli assegnatari di posteggi in forma permanente e dei partecipanti al mercato di “Campagna Amica” di Coldiretti. L'ordinanza specifica che l’accesso al mercato sarà consentito solo a chi indosserà mascherina protettiva. Tutti saranno invitati, ovviamente, ad osservare poi il rispetto della distanza interpersonali di almeno 1 metro e quanto altro previsto per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

f.u.
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"La parte del leone spetta al cittadino".
Così il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, durante la videoconferenza con i direttori dei settimanali diocesani, questa mattina, ha risposto alle domande che riguardano la Fase 2.
L'allentamento del lockdown previsto dal prossimo 4 maggio, infatti, richiederà una maggiore responsabilità, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale in cui i cittadini sono chiamati a fare ancor più attenzione rispetto a quella avuta fino ad oggi.
"A noi compete l'aspetto sanitario - ha detto il governatore - , ma la parte più delicata ed importante è quella che deve fare il cittadino. Dal 4 maggio, quando già in tutta Italia 4 milioni di imprese potranno lavorare, sarà ancora più attenzionato il lato pubblico: nei luoghi di lavoro, negli spostamenti, nelle passeggiate. È nel comportamento di ognuno, nell'uso dei dispositivi di protezione, il trasferimento più significativo".
L'allarme lanciato da Ceriscioli riguarda un possibile ritorno alle restrizioni in caso di nuovi picchi nei contagi. Restrizioni che metterebbero in ginocchio l'economia di un Paese già in grave difficoltà: "Un aggravamento della curva epidemiologica - ha spiegato -  porterebbe ad un ritorno alle restrizioni e non ce lo possiamo permettere.
Se dovesse esserci una ulteriore discesa economica, i Titoli di Stato saranno qualificati come spazzatura nel mondo finanziario e non possiamo permetterci di scendere di nuovo".
È per questo che il presidente si appella ai cittadini. "Il compito più importante e delicato è lasciato ad ognuno di noi - ha ribadito - . Molti si sentono liberi se violano le regole, io credo, invece, che nelle regole c'è la libertà. Il mancato rispetto delle regole non riguarda tanto la sanzione di 400 euro, ma la curva epidemiologica che è scesa e potrebbe risalire. Questo virus ci mette un attimo a spingere di nuovo la curva in alto. Anche gli asintomatici sono rimasti positivi, in alcuni casi, per due mesi. Immaginiamo cosa può succedere, in una situazione aperta, se ci sono dieci asintomatici in giro. Pensiamo a quante persone possono contagiare.
O questo viene percepito o c'è il pericolo di affrontare un rischio enorme. Abbiamo avuto il picco, stiamo scendendo, continueremo a scendere, ma questa discesa non è scontata perchè la curva può tornare ad impennarsi ad una velocità che neanche ci immaginiamo. 
Questo virus non ha un vaccino, pochi hanno prodotto gli anticorpi, la positività dura molto tempo, nella fase di riapertura dell'economia - ha concluso - ognuno di noi ha ancora più responsabilità di quella che aveva prima".


Giulia Sancricca

Nell'edizione de L'Appennino Camerte della prossima settimana sarà dedicato un ampio approfondimento sui temi discussi con il presidente questa mattina.
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Martedì, 28 Aprile 2020 20:24

Bilancio Unione Montana. Sarnano vota contro

Non ha visto l'accordo di tutti il bilancio dell'Unione Montana dei Monti Azzurri, votato ieri durante una seduta consiliare in videoconferenza.
Dal sindaco di Sarnano, Luca Piergentili, è, infatti, arrivato il voto contrario: "Secondo me - spiega - non è stata definita in maniera chiara la spesa di alcuni servizi. Ho controllato il bilancio con i miei tecnici e ho deciso di votare in maniera contraria".
L'attenzione del primo cittadino di Sarnano si è concentrata sui servizi della Polizia Locale associata: "Il servizio di polizia - secondo Piergentili - basa gran parte delle sue entrate sulle sanzioni fatte in superstrada con il telelaser e, in questo momento, sono mancate quelle entrate perchè il servizio è stato sospeso. La mancanza di sostentamento - aggiunge - porta a dei problemi che ho ritenuto opportuno sollevare. I miei colleghi hanno pensato che possono essere risolti, io ho avuto questo dubbio e ho votato in maniera contraria".

A chiarire la situazione, che potrebbe sembrare tesa, anche alla luce delle dimissioni dell'assessore sarnanese dell'Unione Montana, Stefania Innamorati, è il presidente Giampiero Feliciotti che sui dubbi sollevati risponde così: "Il nuovo consiglio è formato da nuovi sindaci che probabilmente non conoscono bene l'organizzazione della struttura dell'Unione.
La Polizia Locale associata è stata richiesta da quattro Comuni dell'Unione (Belforte del Chienti, Caldarola, Monte San Martino e Penna San Giovanni ndr) che hanno delegato la funzione e sono i titlari del servizio. Piergentili non si è convinto che il costo del servizio non ricade sui Comuni diversi da quei quattro. È giusto che voglia vederci chiaro, ma la situazione è più che trasparente".

L'opinione del presidente arriva anche sui presunti straordinari degli agenti di Polizia Locale e sulla richiesta di alcuni Comuni estranei all'Unione che vorrebbero richiedere il servzio di Polizia associata: "Ci sono alcuni Comuni che non fanno parte dell'Unione e che hanno chiesto il servizio associato - spiega Feliciotti - perchè già Bolognola, Smerillo e Belmonte Piceno ne hanno apprezzato le qualità. La conferenza dei sindaci ha già deciso di ammetterli ma gli atti dovranno essere approvati dal Consiglio dell'unione. È chiaro che il Comune esterno paga il costo del servizio, perchè nessun costo deve rimanere a carico dell'unione Montana. 
È infatti necessario chiarire che il servizio di Polizia è a carico dei Comuni che lo richiedono, quei fondi non li mette l'Unione Montana.
Per gli straordinari sono  i sindaci che decidono se sono necessari e, qualora venissero richiesti, sono i Comuni che pagano i costi aggiuntivi.
Il telelaser in superstrada non è un servizio che serve a pagare i compensi dei vigli urbani, ma è un servizio di controllo alla velocità. Il servizio del personale è pagato dai Comuni e si regge autonomamente.
Si tratta - chiarisce Feliciotti - di un contratto che i Comuni stipulano con l'Unione Montana. Un servizio sospeso durante il periodo di emergenza e che eviterò di richiedere passato il periodo Covid poichè viene interpretato male e non serve per autosostenere i vigili". 

Giulia Sancricca 




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Approvata all'unanimità in Consiglio regionale la mozione proposta dal consigliere regionale UDC Luca Marconi riguardante il posticipo dell'inizio del pagamento delle imposte arretrate che, attraverso un anticipo bancario, lo stato aveva pagato per loro dal 2016 ad oggi. Partite Iva e aziende dell'area del cratere sismico nel 2017 infatti hanno potuto usufruire della legge che consentiva loro di pagare le imposte sulla base di un credito loro concesso dalle banche. Credito che , a decorrere dal prossimo 30 giugno, avrebbe dovuto iniziare ad essere rimborsato ratealmente  attraverso pagamenti semestrali pari ad un decimo del credito per imposta ricevuto dal 2016 ad oggi. 
La mozione è stata presentata da Luca Marconi, con l'obiettivo di aiutare le moltissime aziende dell'area del cratere le cui difficoltà di non avere avuto più una significativa attività dal  2016 ad oggi, si sono sommate al successivo blocco determinato dall'emergenza sanitaria del Coronavirus,   
" La previsione  fatta  attraverso  la mia mozionee che è stata approvata all'unanimità  - spiega il Consigliere regionale Udc- porterà ad inziare questo tipo di pagamenti anzichè il 30 giugno il 31 dicembre 2020. 
E' chiaro che la proposta dovrà ora essere accolta dal Governo- conclude Marconi- ma la notizia importante è che rispetto alla ventina di altre mozioni presentate nel corso della seduta odierna, il Presidente Ceriscioli intenda impegnarsi, tanto da dire che dalla Presidenza della Regione domani stesso sarà inviata una lettera ufficiale all'esecutivo nazionale, per chiedere che la previsione entri a far parte di qualche prossimo decreto governativo 
C.C. 

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Con l'avvio della Fase 2 del piano di contenimento dell'emergenza coronavirus, dal 4 maggio potranno essere riaperti anche i cantieri edili della ricostruzione post sisma 2016. Proprio oggi il commissario straordinario Giovanni Legnini, ha auspicato che, grazie alle nuove disposizioni, possa ripartire il più alto numero possibile di cantieri, tornando nel contempo a ribadire  che la ripresa delle attività dovrà avvenire nel pieno rispetto delle misure di sicurezza indicate dal governo e dai protocolli siglati dalle parti sociali. Riapriranno dunque sia i cantieri interrotti per l'emergenza Covid 19, sia quelli nuovi, che potranno avvantaggiarsi anche della semplificazione delle procedure per ottenere i contributi alla ricostruzione che verrà introdotta dall’ordinanza  in cabina di regia per l’approvazione già questo giovedì 30 aprile .

Soddisfazione per un segnale atteso, nelle parole dei sindaci dell’entroterra montano, i cui comuni sono tra i più danneggiati dalle scosse del 2016.
“ Mi auguro davvero che si possa ripartire subito, a cominciare dai lavori che erano già in corso e bloccati dal virus - afferma il primo cittadino di Visso Gianluigi Spiganti Maurizi-. Certo, non sarà così semplice a Visso, dove scarse sono le possibilità di garantire agli operai un appoggio logistico per dormire e mangiare. Le nostre strutture disponibili, si riducono infatti ad un b&b con otto stanze e un altro affittacamere, costretti a chiudere a causa delle disposizioni dell’emergenza sanitaria. E’ per questo motivo che, nell’osservanza di tutte le precauzioni del caso, abbiamo chiesto e ottenuto dalla Regione Marche e dalla Prefettura la possibilità di farli riaprire, col limite dell'accoglienza ai soli operai delle ditte impegnate nei lavori ”. Apprezzamento dal primo cittadino anche in merito al cambio di passo che il Commissario Legnini sta dimostrando con i fatti di voler imprimere a tutto il percorso della ricostruzione. “Semplificazione e sburocratizzazione di tutte le pratiche - continua il sindaco-sono quello che attendiamo da tempo e che immobilizza tutto. Perimetrazioni o non perimetrazioni, siamo arrivati ad un punto che comunque ci vede tutti fermi. Così, è impossibile fare; se per portare avanti quei pochi progetti impieghiamo otto mesi, quando riusciremo a vedere una luce? A Visso bene o male sulle strutture pubbliche i progetti sono stati portati tutti a termine: entro giugno credo che riusciremo a partire con i lavori del Laghetto e la sistemazione del nuovo bar e, augurandoci che venga superata al più presto questa pandemia, magari riusciremo ad avere qualche persona che venga a trovarci. Riceviamo richieste da turisti e visitatori che vorrebbero tornare a passeggiare sulle nostre montagne e, proprio per questo, cresce l’esigenza di far ripartire le nostre attività e i lavori già avviati: mi riferisco ad esempio a quelli dell’area del Park Hotel ferma ormai da due mesi o alle strutture private rimaste anch'esse bloccate a causa di questo nemico invisibile che  per noi che viviamo di turismo e che abbiamo subito una devastazione precedente, è purtroppo causa di un danno ulteriore”.

Dello stesso tenore il commento del sindaco di Muccia Mario Baroni, il quale sottolinea la necessità di mettere mano alla ricostruzione delle abitazioni, in maniera tale da consentire il ritorno a casa di tanti cittadini. “Capisco che in questo periodo la salute sia ben più importante dei cantieri e delle abitazioni- dice- tuttavia, con il calo dei contagiati e, soprattutto per queste nostre terre in cui il virus in realtà non è arrivato con la prepotenza di altre zone, è auspicabile che da lunedì prossimo si riparta. Nel vedere in tv che a Genova tutto è stato risolto, in deroga ad ogni disposizione e nonostante l'emergenza sanitaria nazionale, provo una certa rabbia - continua Baroni-; da noi anche i minimi interventi o i piccoli progetti sono segnati da mesi e mesi di attesa. E' evidente quindi che per ricostruire in fretta, le regole debbano essere semplificate”. Diversi i cantieri tra pubblici e privati che a Muccia stavano andando avanti e che il Covid ha fermato. “Quello che è più grave- sottolinea il sindaco- è che l’arresto ha riguardato anche le gare che  restano ferme fino al 18 maggio, quando senza alcun contatto fisico tra le persone e per via telematica, sarebbero potute andare avanti ugualmente. Un’ulteriore perdita di tempo che poteva evitarsi. Adesso- conclude-  l’augurio di tutti è che finalmente si riesca a prendere un passo spedito, perché siamo davvero stanchi di doverci lamentare sempre delle stesse problematiche irrisolte”.

Vede la ripartenza dei lavori come il segnale che ci voleva, il sindaco di Camerino Sandro Sborgia: “La notizia che dal 4 maggio riaprono i cantieri ci rende felici - dichiara- ma occorre farlo con attenzione e responsabilità, perché questo nemico invisibile non è stato affatto debellato. Era ora che si ripartisse e non possiamo che essere contenti, ma le azioni responsabili non devono mai venir meno e, dato che questo passo in avanti porterà un maggiore movimento e una nuova concentrazione di persone impegnate nella ricostruzione, dovremo adottare tutte le cautele e le precauzioni necessarie e responsabilizzarci anche di più per evitare ogni rischio per la salute delle persone”. Riprendono dunque anche le messe in sicurezza nel centro storico e il percorso, bruscamente interrotto dalla pandemia, di rendere accessibili sempre più vie della zona rossa di Camerino.  “L’obiettivo rimane quello e torneremo a perseguirlo da subito - dice Sborgia-. La priorità  sarà proprio nella ripartenza di quei cantieri delle messe in sicurezza; abbiamo perso oltre un mese e mezzo che dobbiamo necessariamente recuperare, dunque, proseguiremo su quella strada”.
C.C.

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