Notizie di politica nelle Marche
Un tavolo di coordinamento che coinvolga tutte le forze, politiche, economiche e sociali, a sostegno delle famiglie e delle aziende.. E’ quanto chiede il Partito Democratico di Tolentino all’amministrazione Pezzanesi per cercare di far fronte ai problemi economici che l’epidemia sta evidenziando. “Un tavolo assolutamente necessario – così ritiene il segretario del Pd tolentinate Angela Ciarlantini – visto che siamo stati anche sollecitati da alcune associazioni che in questo momento particolare sentono il bisogno di stare vicini ai cittadini”. Diversi sono i disagi che colpiscono i cittadini e altri ci saranno quasi sicuramente nell’immediato futuro e per questo il segretario Ciarlantini cerca anche di suggerire alcuni possibili strumenti di sollievo per la popolazione, soprattutto per chi vive e vivrà difficoltà dal punto di vista economico. “Da parte nostra – continua – suggeriamo all’amministrazione anche una forma di decurtazione nelle bollette e di adottare nei limiti del possibile linee di credito agevolate. Tutto questo perché i problemi nella cosiddetta Fase 2 saranno molteplici e per questo è importantissimo il contributo di tutti per contenere i rischi cui è esposto l’intero tessuto sociale”. Non mancano, però, critiche all’amministrazione comunale, ovviamente estranee all’emergenza Covid 19. “Probabilmente – conclude il segretario – la situazione dell’area container poteva essere gestita diversamente, così come quella dei cittadini che a causa del sisma si trovano fuori dalle proprie abitazioni. Forse una diversa gestione avrebbe alleviato sofferenze e sacrifici che oggi sono inevitabili”.

f.u.
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Dietro ai sipari chiusi da più di un mese c'è un mondo che pochi conoscono e, forse, proprio per questo, non viene ritenuta una attività lavorativa al pari delle altre. Una attività che mantiene uomini, donne e famiglie, oggi senza un lavoro e con la preoccupazione per quello che verrà.
È per questo motivo che Mauro Mazziero, presidente dell’Associazione Culturale  “Centro Culturale”, piccola realtà di Potenza Picena, ha scritto una lettera, sottoscritta anche da amministratori e rappresentanti del settore, al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

"Da anni, assieme ai miei soci e collaboratori - spiega Mazziero - , cerchiamo di risollevare e promuovere la nostra terra, già martoriata dal terremoto, attraverso la materia più preziosa che abbiamo: la bellezza delle tradizioni musicali e artistiche che, da sempre, hanno innalzato la reputazione e la nostra immagine nel mondo, trainando tutto il resto. Abbiamo realizzato un Festival di musica e arte, dedicato al nostro illustre concittadino Bruno Mugellini e un incubatore culturale, MayDay, che sta producendo importanti progetti. Per un piccolo centro il valore del lavoro legato alla cultura, nelle dovute proporzioni, è paragonabile a quello di un ente culturale di una grande città, forse anche di più, perché in provincia tutto è più laborioso.

Vi scriviamo - si legge nella lettera al presidente - in questo momento cruciale non per chiedere un aiuto, ma per condividere una riflessione sull’opportunità di mettere finalmente mano, in modo organico, in un settore così importante e propulsivo per l’identità e l’economia delle nostre comunità. Nella tradizione contadina da cui provengo, profondamente legata alla terra e al cielo, la bellezza nella vita di tutti i giorni era un elemento essenziale e non superfluo. Anche la famiglia più povera non rinunciava a far dipingere il suo carro, a ricamare le lenzuola per il corredo e, infine, a una stanza speciale dove accogliere gli ospiti di riguardo. Gli strumenti musicali e quindi la musica hanno sempre accompagnato la vita dei nostri nonni e genitori anche nei momenti più duri della guerra. Pensiamo che oggi come allora il “lavoro della bellezza” possa essere determinante per fare di questa notte un giorno radioso. La bellezza da sola non salverà il mondo; è la volontà di bellezza, il suo concretizzarsi in lavoro e in nuove occasioni di sviluppo autenticamente civile che potrà ridarci una società migliore e più consapevole.

Questo è il momento per costruire - conclude - , come è avvenuto agli inizi del Novecento, una nuova avanguardia delle arti che sia guida e concreto impegno per tutti coloro che amano la propria terra e il proprio cielo. Convinzione condivisa con tutti i firmatari di questo scritto".

GS
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Coronavirus e ritorni al passato. Dopo le lezioni scolastiche in tv come negli anni '60, infatti, potrebbe essere il settore del cinema a fare qualche passo indietro nel tempo o, contemporaneamente, rimbalzare nel futuro.
Sì, perchè per gli amanti della pellicola, potrebbero essere due le soluzioni che permetterebbero loro di non rinunciare ai film in uscita.
Due soluzioni che fanno però capo a due momenti storici diversi: una al passato e l'altra alla comodità della tecnologia moderna.
Partiamo da quella più 'romantica'; quella che, appena la si nomina, l'immagine di Jhon Travolta e Olivia Newton-John in 'Grease' la fa da padrona. Si tratta del Drive-in: popolari tra i giovanissimi, divenne uno dei simboli degli Stati Uniti degli anni '50, a seguito del boom automobilistico e della privacy che permettevano l'interno dell'auto.
In Italia il primo Drive-in arrivò nel 1957 e quel fascino tutto americano potrebbe oggi tornare di moda anche in Italia a salvare un settore fermo da più di un mese. Un'altra occasione, per i meno giovani, di fare un tuffo nel passato, ma anche per i più giovani di assaporare quello che finora hanno visto solo nei film di quegli anni.
Le proiezioni all'aperto consentirebbero così di superare eventuali restrizioni della fase 2 per il distanziamento sociale e la prevenzione del contagio. I biglietti potrebbero essere venduti e acquistati online.
Oltre che dall'amarcord, però, una soluzione sembra sia arrivata negli ultimi giorni dalle nuove tecnologie, come lo streaming.
Alcuni film, infatti, non hanno rimandato l'uscita ma hanno deciso di avvalersi delle piattaforme on demand per arrivare agli spettatori, direttamente sul proprio salotto di casa.
Una strada intrapresa inizialmente dagli americani, ma a cui ora si è avvicinato anche il cinema italiano: 'Un figlio di nome Erasmus', nuovo film di Luca e Paolo, doveva uscire il 19 marzo ma Eagle Pictures lo ha invece reso disponibile dal 12 aprile, e per quattro settimane, su Sky, Timvision, Chili, Google Play, YouTube, Rakuten, Huawei Video e Infinity. 
'D.n.a. Decisamente non adatti', nuovo film di Lillo e Greg, sarà in Premium VOD dal 30 aprile. 
'7 ore per farti innamorare, con Giampaolo Morelli e Serena Rossi, è già a noleggio dal 20 aprile scorso. 

GS

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E' stato il programma di Canale 5 "Striscia la Notizia" a riaccendere, ieri sera, i riflettori sui territori del sisma e sui terremotati in attesa della ricostruzione.
Un servizio che è nato dall'hashtag #iorestoacasa, tanto che l'inviata si chiede, appunto, come possano vivere i terremotati, "decine di migliaia di persone sfollate - ha detto - che oggi dopo quattro anni continuano a vivere in alloggi di emergenza. Alloggi che dovevano essere per un breve periodo ma che a distanza di quasi quattro anni non sono ancora cambiati. Si va da Tolentino a Castelluccio, da Arquata a Muccia. Tutti in attesa di una casa vera".
Oltre alle soluzioni abitative di emergenza, infatti, il servizio ha portato all'attenzione dei telespettatori i tanto contestati container di Tolentino: "250 persone - ha detto l'inviata - tra cui molti anziani e famiglie numerose, vivono in stanze di 12 mq con bagni, docce e mense in comune.
Una città in container, dove si condivide tutto. Come potete immaginare, qui, mantenere la fondamentale distanza di sicurezza è praticamente impossibile".
Un problema che aveva ribadito anche il Comitato 30 ottobre e per il quale il primo cittadino, Giuseppe Pezzanesi, aveva ribadito l'assoluta attenzione.
Anche nel videomessaggio che il sindaco ha pubblicato sulla sua pagina Facebook, il 18 aprile scorso, illustrando la situazione del Covid 19 in città ha detto: "Abbiamo la situazione sotto controllo ai conteiner, che non sono un lager - ha ribadito - ma un luogo di comunità dove una grossa parte delle famiglie hanno già espresso la volontà di restare in quella struttura. Ho tutte le firme di chi ha rifiutato il contributo di autonoma sistemazione per restare lì. Decisioni dovute a motivi di lavoro, ma anche alla comodità economica, in attesa dei famosi appartamenti che dobbiamo finire di costruire o iniziare a costruire".
E proprio sulla costruzione degli appartamenti per i terremotati, Pezzanesi ha lanciato un appello al Governo: "Il Presidente Conte ha riaperto qualche attività - ha detto - ma, nonostante le richieste inviate attraverso le strutture deputate, a noi vicine, come la Protezione civile nazionale, il Commissario Giovanni Legnini e il governatore Luca Ceriscioli, l'edilizia emergenziale non è stata fatta ripartire.
Crediamo che, essendo i cantieri all'aperto, ci siano le condizioni per poter tornare a lavorare con la distanza di sicurezza ed i prsidi anitari. La ricostruzione era appena iniziata e sono trascorsi tre anni e mezzo, bisogna riaprire i cantieri per far portare un po' di serenità almeno nelle zone terremotate".


GS
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Dai paesi spopolati dell'Appennino, una risorsa di ripartenza dalla pandemia. Abbandonati e spesso isolati già da molto prima dell'emergenza sanitaria, i piccoli comuni dell'entroterra possono essere da insegnamento per la  rinascita dell'intero Paese. E' una convinzione che si rafforza quella del poeta e scrittore Franco Arminio, conosciuto con l'appellattivo che si è dato di 'paesologo'. Lui i picoli paesi li studia da anni ed è uno di quelli che hanno deciso di restarci, tanto da costruirvi una 'comunità pensosa' che combatte il dolore di chi ci vive. 
"Non sono il solo a pensarlo; per fortuna c'è tanta gente che abita l'Appennino e non dobbiamo mai dimenticarcene- afferma Franco Arminio-. Questo problema del contagio che assolutamente non finirà nei prossimi mesi e che ci porteremo avanti per un bel po', dà oggettivamente un vantaggio all'Appennino. Rende infatti queste terre meno pericolose e anche più attrattive dal punto di vista del turismo e delle residenze provvisorie. E' chiaro però che bisogna armare questi luoghi di servizi, affinchè  siano più appetibili agli occhi di chi abita nelle grandi città.
Grandi città- sottolinea lo scrittore. che vanno assolutamente ripensate e direi svuotate. Più ancora che in Germania o in America, in Italia esiste proprio un problema di spazi. Le città italiane non sono adatte ad ospitare tutte le persone che vi sono ospitate. E' dunque un problema lampante che incredibilmente in tutti questi anni abbiamo fatto finta di non vedere. Perchè rinascita vi sia- continua Arminio- è chiaro che chi abita l'Appennino debba abitare questa terra con più convinzione, con maggiore fiducia. Se vogliamo che arrivino altri da fuori, dall'Europa o da tutto il mondo, dobbiamo già noi abitare questi luoghi in modo più convinto. Il problema è spesso proprio quello degli appenninici, nel senso che chi abita questi paesi nutre spesso un senso di sfiducia, sentendosi quasi in colpa, come fossimo delle "rimanenze", persone incapaci di andarsene altrove e rimaste qui. Eppure  queste- evidenzia Arminio- non sono terre del passato, ma terre del futuro. Noi dobbiamo convincerci che abbiamo un patrimonio enorme di paesi, l'uno diverso dall'altro e che l'intero futuro dell'Italia e del mondo, passa dai paesi. Questo ce lo ha detto il virus e ce lo diranno anche gli anni a venire e gli stessi cambiamenti climatici che rendono i paesi dell'entroterra meno ataccabili rispetto alle coste che sono più a rischio. E' dunque assolutamente il momento di mettersi al lavoro per un grande Progetto Appennino che, da qui al 2060, possa riportare tanti italiani dove stavano, perchè l'Italia è nata sull'appennino. E' il sogno dell' italia che ancora non ho visto; anche se non lo vedrò io ma saranno i miei figli o i miei nipoti a vederlo- conclude Arminio- vorrei che l'Italia un giorno tornasse  dove è nata. Piero della Francesca, Dante o Leonardo, non stavano nella pianura padana o in altre pianure della penisola; stavano sull'appennino. Tutta la cultura, tutta l'arte è nata sull'appennino e questo non dobbiamo mai dimenticarlo".
Di questi ed altri argomenti lo scrittore e poeta 'paesologo' tornerà a trattare già giovedì 23 aprile nel collegamento in diretta  in videoconferenza all'Università di Camerino, insieme al rettore Claudio Pettinari e altri illustri ospiti. Titolo dell'incontro: "Opinioni per Unicam, tra scienza esentimento".
Di spessore e grande interesse gli altri eventi che hanno già visto a Camerino lo scrittore e poeta; il più recente  quello del giugno dello scorso anno in occasione della prima edizione dell'UniCamFest che si svolse in tre giornate con numerose prestigiose presenze. 
C.C.

Sotto,Franco Arminio e Brunori Sas al'UniCamFest 2019 
Brunori Sas sul palco con Franco Arminio
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 La cifra di 20 milioni di euro, come riconoscimento economico agli operatori impegnati ormai da settimane nella cura e nell’assistenza ai cittadini colpiti dal Coronavirus. Firmato nel pomeriggio l’accordo tra la Regione Marche e le sigle sindacali per la destinazione 

Alla firma, che si è svolta in videoconferenza, erano presenti, insieme con il presidente Luca Ceriscioli e i dirigenti Lucia Di Furia (Sanità) e Rodolfo Pasquini (Ars), i rappresentanti Confederali di Cgil Cisl e Uil, Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Graziano Fioretti.
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Nell’annunciare l’intesa, il presidente Ceriscioli  già nei giorni scorsi aveva evidenziato come l'accordo  fosse caratterizzato dalla chiarezza, dalla certezza delle risorse, dall'impegno per tutte le figure impegnate nell’emergenza: dirigenti medici e sanitari, personale sanitario, socio-sanitario, tecnico e ausiliario del comparto, operatori di supporto, addetti alle pulizie e sanificazione degli ambienti. 
“Ora – afferma il presidente Ceriscioli  - si dovrà procedere velocemente nella definizione dei criteri per l’assegnazione delle risorse agli Enti del Servizio sanitario regionale”. “Saranno coinvolte – prosegue - tutte le 20 sigle sindacali del comparto e della dirigenza, e poi le Rsu e i rappresentanti sindacali aziendali. E’ un percorso complesso ma necessario per riconoscere il reale impegno del personale in questa situazione straordinaria, in cui ognuno ha dato il massimo e molti sono al lavoro ininterrottamente sin dalle prime ore dell’emergenza”.

Il passo successivo alla firma è la convocazione, in settimana, dei sindacati di categoria della dirigenza e del comparto, per definire le linee applicative del protocollo. Al prossimo incontro dunque saranno presenti il servizio Sanità della Regione e i sindacati di categoria per la definizione delle linee applicative, dopo di che partiranno i percorsi interni alle Aziende.
C.C.
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Il Commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini sabato scorso ha incontrato in videoconferenza oltre quaranta rappresentanti delle associazioni dei cittadini dei comuni colpiti dal sisma. Nel corso dell'incontro Legnini ha preso una serie di impegni precisi nei loro confronti e annunciato diverse azioni imminenti: varo in tempi rapidissimi dell’Ordinanza sulla semplificazione delle procedure e poi entro l’estate un testo unico delle Ordinanze sulla ricostruzione privata e pubblica, un canale diretto di comunicazione con i Comitati dei cittadini per una maggiore condivisone delle decisioni, sostegno alla creazione di un Dipartimento presso la Presidenza del Consiglio cui affidare la regia delle ricostruzioni dopo le catastrofi naturali. Con comitati e associazioni Legnini ha detto di voler instaurare un rapporto continuativo di ascolto e scambio, pensato con modalità stabili e che dagli stessi attende suggerimenti, segnalazioni come che siano evidenziate problematiche, inefficienze e omissioni". Molti dei rappresentanti video collegati hanno ribadito al quarto Commissario la richiesta di arrivare ad un assetto stabile delle ricostruzionie che il Commissario ha dimostrato di aver ben compreso; ha poi assicurato che entro pochi giorni  sarà emanata l’ordinanza che attua il principio dell’autocertificazione dei progetti di ricostruzione da parte dei tecnici “che definirà anche tempi certi, e comunque molto più brevi di quelli attuali, per l’esame delle pratiche e l’avvio dei lavori”. Gli uffici speciali dovranno concentrarsi essenzialmente sui controlli. “Dobbiamo coniugare l’efficienza e la rapidità con il controllo di legalità, su cui dobbiamo essere inflessibili” ha aggiunto Legnini, sottolineando l’opportunità di un intervento normativo per l’accelerazione della ricostruzione pubblica, che nell’area del cratere è sostanzialmente ferma.
Tra coloro che hanno partecipato alla video conferenza, anche Diego Camillozzi del comitato "La Terra Trema Noi no". 
"L'impressione è quella di una figura molto preparata e che ha voglia di cominciare a smuovere un po' acque rimaste finora alquanto ferme- dichiara Camillozzi-. Ho notato che la voglia c'è e la speranza ora è che al Commissario si diano 'leggi speciali' e strumenti necessari, in maniera tale da poter vedere una concreta accelerazione della ricostruzione. Ci auguriamo anche di avere più tempo per poter rappresentare meglio tutta la serie di problematiche generali che riguardano le 4 regioni colpite dal sisma del 2016 nonchè quelle riferite in particolare ai singoli comuni. Noi comunque stiamo già cercando di fare una sorta di linea guida, stilando un documento sul quale confrontarci anche con le altre associazioni e comitati, individuando una sintesi di pochi punti in grado di riassumere le varie richieste che essenzialmente sono riferite alla velocizzazione della ricostruzione ma anche all'attenzione che richiedono le difficoltà sociali". Oltre alla volontà di proseguire con un canale diretto di comunicazione con le associazioni, Legnini ha annunciato che sta lavorando al testo unico delle Ordinanze su ricostruzione privata e pubblica pronto per l'estate e che, prossimo passo, sarà l'ordinanza sulla cosiddetta 'semplificazione' in base alla quale verranno ad essere potenziati i poteri del Commissario in tema di ricostruzione privata, a cominciare dalla facoltà di decidere in quali casi sarà possibile applicare la procedura di 'autocertificazione' dei professionisti.
" Uno dei temi che non siamo riusciti ad affrontare meglio - continua Camillozzi- è proprio quello dell'ultima ordinanza riferita all'autocertificazione dei tecnici; una forma di semplificazione sulla quale, i vari studi e i vari ordini di ingegneri, architetti e geometri che abbiamo sentito, hanno espresso delle perplessità. Credo dunque che anche questo aspetto sia da affrontarsi con più attenzione. Di certo la semplificazione andrà  necessariamente calata su alcuni punti essenziali: se una pratica oggi deve superare un iter di 16 passaggi, è chiaro che qualcosa dovrà essere tagliato via, come da rivedere è il sistema del MUD che si sta rivelando molto lento e di certo non agevola le tempistiche. Il nostro scetticismo- prosegue Camillozzi- è anche riferito alle misure stanziate che secondo noi di sicuro sono insufficienti". Diversi gli interventi che si sono soffermati anche su una possibile differenziazione del cratere e sulla creazione di condizioni economiche che contrastino lo spopolamento, soprattutto della parte appenninica devastata dal sisma. "Quello che sosteniamo- spiega Diego Camillozzi- è la creazione di forme particolari di sostegno come una Zona Franca esentasse per comuni dove la percentuale di edifici lesionati è superiore al 50-60 per cento. La perdita per lo Stato non sarebbe così consistente perchè nella maggior parte dei casi parliamo di piccoli comuni come Muccia, Visso, Pieve Torina, Castelsantangelo, Arquata, nei quali questa misura economica servirebbe a rilanciare, evitare spopolamento, incentivare il commercio e le attività produttive. Gli accolli della ricostruzione per le attività economiche, per le piccole imprese o per gli alberghi saranno notevoli: quanti di loro saranno disposti ad investire su un territorio che a tutt'oggi non ha certezze   erisposte concrete? Una Zona franca rilancerebbe pertanto anche tutto l'indotto che risulterebbe favorito dalla stessa partenza immediata della ricostruzione che rappresenterebbe un rilancio di tutta l'economia del Paese. Quello che ci auguriamo come associazioni e comitati- conclude - è che questa fase di ascolto che si è aperta e della quale ringraziamo il nuovo Commissario, sia seguita  dai i fatti concreti, dal vero inizio dei cantieri e da vere azioni a livello sociale".    
Nel corso dell’incontro è stata affrontata anche la questione dell’impatto del coronavirus sulle attività nel cratere. A questo proposito il Commissario ha preannunciato che è allo studio l’ipotesi di destinare una quota importante dei 30 milioni di euro per la sicurezza sul lavoro fermi dal 2017 , proprio alla sicurezza sanitaria nei cantieri al momento della loro riapertura . 
C.C.
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Attivo dal prossimo lunedi 20 aprile a Camerino, un servizio di colletta alimentare per famiglie e cittadini in difficoltà a causa dell’emergenza Covid19. 

Chi volesse contribuire partecipando alla raccolta di alimenti, potrà acquistare autonomamente prodotti a lunga conservazione come pasta, farina, legumi, latte, cibo in scatola o simili e consegnarli tutte le mattine, da lunedì al sabato dalle ore 11 alle ore 13 alla sede dell’associazione “IoNonCrollo” (denominata “INCENTRO”) in via Ridolfini, 29 (Piazzale di San Domenico).
I cittadini che ne avranno bisogno, potranno ritirare i prodotti alimentari solo nel pomeriggio, dal lunedì al sabato dalle 15,30 alle 18,30. Un’idea proposta all’amministrazione da Claudio Cingolani, presidente dell’associazione “IoNonCrollo”, che ha messo a disposizione la sede come luogo di raccolta e in modo del tutto volontario.

Ai fini dell’autodichiarazione prevista per gli spostamenti all’interno del proprio Comune di residenza (ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 45) , coloro che raggiungeranno via Ridolfini per la consegna o il ritiro dei prodotti alimentari, dovranno scrivere sulla causale :
“Lo spostamento è determinato da “situazione di necessità” per la consegna o il ritiro di prodotti alimentari destinati a persone in difficoltà del Comune di Camerino”.

La gestione della distribuzione è affidata all’Associazione “IoNonCrollo” e al “Movimento Giovanile Panta Rei”, in collaborazione con la Protezione Civile di Camerino. L’Amministrazione ha messo a disposizione anche il numero di telefono 320 4316893 che potrà essere contattato da coloro che siano impossibilitati a spostarsi. .

“Resta come al solito la raccomandazione alla massima osservanza delle indicazioni fornite dal Governo per la salvaguardia della propria salute e di quella altrui - commenta il sindaco Sandro Sborgia, sottolineando anche  la disponibilità dei volontari per aiutare la comunità in questo periodo così delicato. "Nelle scorse settimane come Comune abbiamo attivato un conto corrente: chi avrà voglia e possibilità, potrà fare una donazione in aiuto alle famiglie più in difficoltà e che si andrà a sommare al bonus spesa”.

Il codice IBAN per raccogliere donazioni in favore delle persone più bisognose e in difficoltà è il seguente:
IT 56R 03111 68830 000000004026
C.C.
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La sua storia aveva mobilitato l'intero territorio e, dopo diversi appelli, Nabil Alashkar insieme a sua moglie sono tornati a casa.
Un sospiro di sollievo per Caldarola, il paese dove vive, ma anche per tutti gli altri Comuni dove il medico lavora e dove voleva tornare per essere al fianco dei suoi colleghi in questa emergenza.
Nabil Alashkar, insieme alla moglie Lella Chiola, si era recato in Giordania, nella sua seconda patria adottiva per delle cure mediche ed è rimasto bloccato senza poter ritornare in Italia a causa del seevro lockdown adottato dal Paese straniero.
"Mi aveva mandato un messaggio settimane fa - spiega il sindaco di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti - dicendomi che non trovava il modo per poter rientrare in Italia. Ho cercato di attivarmi in tutti i modi e tramite l'aiuto della Croce Rossa, con la presidente Monica Scalzini, e dell'avvocato Cristina Perozzi, alla fine ci siamo riusciti.
Il nostro appello ha raggiunto le cronache nazionali e dopo qualche giorno Nabil ci ha comunicato che il volo per tornare a Roma era pronto. Un percorso lungo, ma alla fine ci siamo riusciti con la sensibilità di tante persone".

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Nabil e sua moglie

Ora la moglie del dottore dovrà fare la quarantena obbligatoria, necessaria per chiunque faccia rientro in Italia. Per Nabil Alashkar, invece, il percorso sarà diverso: "Essendo un operatore sanitario - spiega lui stesso - non ho l'obbligo della quarantena. Abbiamo già compilato tutti i documenti necessari, mia moglie si controlla quotidianamente ed è in contatto con il numero verde regionale. Dopo trenta giorni esatti  - spiega - siamo riusciti a prenotare il volo di rientro, ovviamente a nostro carico, in accordo con la Farnesina, le Ambasciate italiana, francese e svizzera.
Ringrazio - conclude - l'ambasciatore italiano ad Amman, Fabio Cassesi, che ci ha accompagnati fino all'ultimo minuto di permanenza, è stato una persona squisita".

Una grande soddisfazione anche per la presidente della Croce Rossa di Tolentino, Monica Scalzini: "Un benvenuto infinito e affettuoso al dottor Nabil che siamo riusciti a far rientrare dalla Giordania. Siamo davvero felici di questo rientro, non potevamo non impegnarci per farlo rientrare in Italia al fianco dei suoi colleghi".

Giulia Sancricca

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Vizi di legittimità in ordine ad alcune delibere sottoposte ad approvazione nella seduta del consiglio comunale dello scorso 8 aprile, vengono contestati dai consiglieri di minoranza del gruppo "Radici al futturo" Pasqui, Nalli, Lucarelli e Falcioni.  I motivi sono esplicitati in una lettera inviata al Sindaco di Camerino Sandro Sborgia e al Segretario generale dott.ssa Alessandra Secondari 
In particolare con il documento i consiglieri sottolineano delle irregolarità che erano già state evidenziate nel corso della stessa seduta  in merito alle delibere 
inerenti l'atto di indirizzo per  l'approvazione progetto e atti conseguenti del nuovo plesso Betti e l'approvazione della seconda tranche di aggregati edilizi nel centro
storico  di Camerino e di Mergnano San Pietro danneggiati dal sisma e da recuperare con interventi unitari.
"La proposta di delibera relativa alla scuola Betti- scrivono i consiglieri di "Radici al futuro"-  essendo priva dell’allegato contenente il progetto,non poteva essere votata in quanto contraria al disposto dell’ art 3 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale secondo cui “le proposte di deliberazione e la documentazione relativa a ogni argomento iscritto all’ordine del giorno sono messe a disposizione dei consiglieri, con deposito presso la Segreteria comunale, contestualmente alla convocazione...omissis...Se tali termini non sono stati rispettati, l’argomento non può essere sottoposto a votazione a richiesta anche di un solo consigliere.
Al di là di ciò, risulta ancor più grave nella sostanza il fatto che il progetto sul quale il consiglio comunale doveva esprimere il proprio parere favorevole - continuano i consiglieri di "Radici al Futuro"-non era allegato alla delibera (diversamente dagli elaborati di variante urbanistica), e di conseguenza non è stato oggetto di analisi da parte dei consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, costringendoli ad un’approvazione “alla cieca”.
La minoranza, intenzionata comunque a votare favorevolmente stante l’importanza della questione per la città, si è preoccupata di verificare la legittimità di una delibera presa in assenza della documentazione necessaria, chiedendo espressamente al Segretario Comunale chiarimenti in tal senso. Il Segretario, più volte sollecitato, non ha fornito una risposta chiara in termini giuridici ma si è limitato soltanto a dire che, se la minoranza avesse voluto, avrebbe potuto prendere visione del progetto. Tale risposta di carattere “politico” a parere degli scriventi non colma il vizio della delibera poiché ad essa non era formalmente allegato il progetto parte integrante e sostanziale del
deliberato.
Nella seconda delibera relativa agli aggregati- sottolineano ancora i consiglieri-  il segretario generale, appositamente interpellato dalla minoranza circa le modalità di votazione, cioè se bisognava votare soltanto i singoli aggregati oppure occorresse una doppia votazione, dapprima si è limitato a dire che potevamo decidere noi come procedere poi, incalzato, rispondeva che non era affatto necessaria la votazione complessiva sull’intero provvedimento.
Risulta paradossale sostenere che le modalità di votazione possano essere scelte a piacere dai consiglieri in presenza di un puntuale regolamento comunale, considerato che, tra l’altro, una delle funzioni del segretario comunale sia quella di “guidare” i lavori del Consiglio Comunale al fine di porre in essere atti nel rispetto della legge.
Inoltre- continua la lettera-  quanto affermato dal Segretario è palesemente in contrasto con quanto prescritto dall’ art. 8,punti 13 e 14, e dall’art 10 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale".  Gli articoli in questione, rivela la minoranza, precisano che dopo le dichiarazioni di voto, si passi alla votazione complessiva della proposta e che qualora previsto dalla legge o dallo statuto o se richiesto dalla maggioranza dei consiglieri presenti,la proposta possa essere votata per parti o articoli. In tal caso, alla discussione generale segue quella sui singoli articoli o parti e sui relativi emendamenti. Nella discussione può intervenire un rappresentante per ogni gruppo per dichiarazione di voto. Terminata la votazione dei singoli articoli o parti, seguono le dichiarazioni di voto e la votazione sulla proposta nel suo complesso che nell'ordine di votazione prevede che sia affrontata per prima la questione pregiudiziale , a seguire la questione sospensiva, quindi gli emendamenti intesi a modificare la proposta o parte di essa, mediante soppressioni, sostituzioni o aggiunte; si procede poi alle singole parti della proposta, se la votazione per parti separate è prevista dalla legge o dallo
statuto o è stata richiesta dalla maggioranza del Consiglio e, infine, la proposta nel suo complesso, con le modifiche e le precisazioni risultanti dagli emendamenti eventualmente approvati in precedenza.
I consiglieri del Gruppo Radici al Futuro concludono la lettera firmata, invitando ad "adottare i necessari atti al fine di eliminare o sanare i vizi di legittimità riscontrati nelle delibere approvate al fine di evitare possibili impugnazioni e ricorsi da parte di cittadini così da provocare ulteriori ritardi nell’iter di ricostruzione della Città di Camerino".
C.C.




 
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