Notizie di politica nelle Marche
Venerdì, 24 Aprile 2020 11:31

Parroco raggirato da un gestore telefonico

In questi giorni di forzata chiusura in casa, anche i malviventi sembrano essersi adeguati ai tempi. Non si possono muovere all'aria aperta, ma hanno comunque escogitato un modo per raggirare le vittime restando a distanza. È bastato un telefono.
Questa volta, a finire il mirino dei malfattori, è stato il parroco di Caldarola, don Vincenzo Finocchio.
È lui stesso a raccontare la disavventura.
"Ricevo una telefonata - dice don Vincenzo Finocchio - in cui mi si annuncia la variazione unilaterale del contratto da parte del mio gestore di telefonia fissa, Tim, a partire da aprile 2020.
Secondo quanto mi viene riferito, l'opzione base senza internet della mia utenza - spiega il parroco - deve passare obbligatoriamente ad una che comprenda internet, con una variazione di importo mensile triplicato: da poco più di 18 euro che pago ora, ad oltre 60 euro.
Faccio le mie rimostranze, ma invano. L'unica cosa che ottengo è quella di essere messo in contatto con un'agenzia di tutela del consumatore.
Ad insospettirmi, però, è la telefonata che arriva nel giro di pochi minuti dalla presunta agenzia, che sembrava attendesse proprio le mie rimostranze, prendendosi cura del mio caso. La soluzione, secondo loro, sarebbe quella di lasciare il gestore Tim e andare ad una grande società di telefonia ben nota.
All'indomani concludo il nuovo contratto - prosegue il parroco, ma ci sono troppe cose che non tornano.
In un secondo tempo verifico la questione al centro di assistenza Tim, scopro il malaffare e recedo immediatamente dal nuovo contratto".
Il parroco ha dichiarato di aver subito contattato i carabinieri della locale stazione di Caldarola che stanno svolgendo le indagini e l'ufficio legale della Tim per i dovuti controlli.





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Anche il Comune di Sarnano ha partecipato, insieme agli altri comuni del Consorzio Noi Marche, all’incontro telematico con l’assessore regionale Moreno Pieroni per affrontare il tema della ripartenza del turismo dopo l’emergenza Covid.
Tra le priorità: valorizzazione delle aree interne già colpite dal sisma, cicloturismo supporto al settore termale e nuove progettualità per la montagna. 
Temi già affrontati con il sindaco di Sarnano, Luca Piergenitli, nell'intervista pubblicata nell'edizione del settimanale la scorsa settimana.
Moreno Pieroni ha confermato che a breve "verrà definito un piano per la ripartenza del settore turistico nella nostra Regione. I punti chiave saranno: protocolli di sicurezza, sussidi per gli operatori e un piano di promozione integrato".

"Il Comune di Sarnano - dice il primo cittadino - ha iniziato il 2020 partecipando a diverse fiere del turismo di rilevanza internazionale, in Italia e all’estero. Avevamo già dato il via a diversi progetti ed eravamo pronti per una grande stagione, ma purtroppo l’emergenza coronavirus ci obbliga a ripensare una nuova strategia. Quest’estate avremo un turismo soprattutto interno, le persone probabilmente si sposteranno nelle regioni limitrofe e preferiranno gli spazi aperti: il cicloturismo sarà un asset fondamentale, così come tutte le attività sportive che si possono svolgere sulle nostre montagne, dal trekking al volo in parapendio".

Sebbene non ci sia ancora certezza in merito alle tempistiche, l’ipotesi, condivisa anche dall’assessore Pieroni, è quella di riuscire a ripartire entro il mese di giugno. Durante l’incontro, i Comuni hanno chiesto delucidazioni riguardo le strategie promozionali e le linee guida affinché siano univoche per tutte le strutture.

"Ancora una volta, il Consorzio Noi Marche è riuscito ad attivare una preziosa sinergia tra i Comuni dell’entroterra e quelli della costa e il confronto è stato molto costruttivo - aggiunge il sindaco Luca Piergentili - purtroppo, nelle zone montane, il covid ha aggiunto ulteriori problemi a quelli già presenti, perché i nostri territori faticano ancora a rimettersi in piedi dopo il sisma. Noi non abbiamo mai smesso di investire in promozione e l’anno scorso avevamo visto i primi segnali di ripresa con un trend crescente di presenze, ma la nuova situazione cambia tutto. Proprio per questo, abbiamo chiesto alla Regione una specifica strategia promozionale dedicata alla valorizzazione delle aree interne e delle sue peculiarità in modo che siano facilmente riconoscibili dai potenziali turisti, ed una attenzione particolare nei confronti del settore termale che sicuramente dovrà far fronte ad enormi problematiche anche nel periodo successivo alla riapertura".

GS
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" Mai avrei pensato, come Presidente di questa associazione, di dover scrivere queste parole, eppure la situazione legata all’emergenza sanitaria del Covid-19 me lo impone"
Così Stefania Scuri, presidente dell'associazione Corsa alla Spada e Palio di Camerino nell'annunciare con dispiacere che, a causa dell'emergenza sanitaria del Covid-19, non sarà possibile assicurare per l'imminente mese di maggio, il ricco calendario di eventi e iniziative della rievocazione camerte , in preparazione già da tempo. Ma una delle cerimonie più suggestive quale l'Offerta dei Ceri che tradizionalmente si tiene il 17 maggio, vigilia della festa del patrono, anche se in forma diversa e più raccolta, riuscirà ugualmente ad essere garantita.

"Questo sarebbe stato il periodo in cui avremmo letto con gioia, tutti insieme, il calendario denso di eventi della nostra rievocazione storica - scrive la presidente Stefania Scuri- ed invece ciò non sarà possibile. In questi giorni, tuttavia, dopo uno scrupoloso confronto con il Direttivo Centrale, abbiamo deciso che un’offerta dei Ceri debba essere comunque vissuta, poiché da sempre esprime la devozione di tutta la nostra città al Santo Venanzio. Chiaramente - continua Stefania Scuri- sarà un’offerta dei ceri diversa, densa di significato, ma rispettosa di quelle che sono o saranno le norme preventive in essere. Questo non vuol dire che non potremo assistere in alcun modo alla cerimonia ma ci organizzeremo affinché ognuno di voi la possa vivere da casa. Certo sarà diverso ma sarà comunque emozionante e rappresenterà un momento nel quale ognuno di noi potrà portare, simbolicamente, un po’ di luce accendendo magari la propria lanterna. Per quanto riguarda, invece, la corsa che come da tradizione si corre la domenica successiva il giorno del Patrono, dobbiamo necessariamente rinviarla a data da destinarsi, con la ferma volontà di organizzarla appena sarà possibile, sempre nel rispetto delle norme che verranno stabilite per la Fase 2 dell’emergenza. 
Da parte mia e di tutta l’Associazione - conclude la presidente Stefania Scuri- verrà profuso tutto l’impegno possibile affinché la 39° edizione non venga persa e possa essere ricordata come una ulteriore vittoria per la città. Vi giunga, nell’attesa di poterci incontrare di nuovo, da parte della Corsa alla Spada e Palio un affettuoso abbraccio simbolico". 
C.C.
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Il comune di Pieve Torina ha emanato una nuova ordinanza per rendere obbligatorio l’uso delle mascherine, per chi ha necessità di uscire dalla propria abitazione, fino alla data del 3 maggio. Contestualmente, ha proceduto alla distribuzione gratuita di altre 1.500 mascherine alla popolazione.
“Un dispositivo di prevenzione quanto mai necessario che siamo riusciti a consegnare gratuitamente alle famiglie grazie al contributo di privati ed, in parte, ad un impegno diretto di spesa del comune” sottolinea il sindaco, Alessandro Gentilucci- “La situazione nel nostro territorio, pur risultando sotto controllo grazie anche alle tante azioni di prevenzione e sostegno che abbiamo messo in atto in queste settimane, va mantenuta in costante osservazione per consentirci di uscire efficacemente e rapidamente dalla fase critica, senza rischio di ricadute. Ecco il perché della nuova ordinanza. Per una comunità come la nostra, messa in ginocchio dal sisma - prosegue Gentilucci - affrontare questa terribile esperienza del virus non è facile. Quel che abbiamo cercato di fare è stato mantenere un legame tra di noi, un filo comunitario e di solidarietà che ci ha già sostenuti in passato di fronte alla tragica esperienza del terremoto.
Molti oggi parlano del ritorno nei piccoli borghi come prospettiva di vita futura: ecco, noi non ci siamo mai mossi da questa convinzione, e abbiamo lottato con determinazione, e continueremo a farlo, perché il nostro paese torni a vivere pienamente ed il più presto possibile nello straordinario contesto di biodiversità, storia e bellezza naturale che lo contraddistingue. Per questo- chiosa Gentilucci-  chiedo che l’attenzione del governo centrale e regionale verso questi territori rimanga un impegno prioritario, anche alla luce di quanto è accaduto e sta accadendo in questa fase di emergenza covid19”.
C.C.
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Non sono passate inosservate, ad alcuni cittadini, le dichiarazioni che il senatore Giuliano Pazzaglini ha diffuso sul suo profilo social in riferimento al 25 aprile e alle celebrazioni partigiane
Incredibile - ha scritto Pazzaglini - Pur di perpetrare la loro politica partigiana e di sinistra, consentono non solo lo svolgimento della celebrazione, ma anche la partecipazione delle associazioni alla stessa".
Come noto, dopo lo scontro fra l'Anpi (l'Associazione nazionale partigiani italiani) e il governo in merito alla circolare del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Fraccaro che, a motivo di evitare assembramenti data la situazione d’emergenza sanitaria, avrebbe di fatto impedito ai rappresentanti dell’Anpi di essere presenti alle celebrazioni, Palazzo Chigi ha chiarito che la circolare inviata dalla Presidenza del Consiglio "non esclude in alcun modo l'Anpi dalle celebrazioni del 25 aprile. E’ stato dunque spiegato che la circolare è indirizzata alle sole autorità pubbliche e, in ragione dei provvedimenti restrittivi legati al Covid-19, intende semplicemente limitare la partecipazione delle autorità ed escludere assembramenti". Le associazioni partigiane e combattentistiche potranno quindi partecipare alle celebrazioni per il 75esmimo anniversario della Liberazione, in forme compatibili con l'attuale situazione di emergenza e indicazioni verranno date in tal senso ai prefetti, “con la consapevolezza- chiude la nota di Palazzo Chigi - del valore che questo anniversario ricopre per l'Italia e dell'importanza di difendere la memoria democratica del Paese".
"Da sindaco - dichiara il senatore leghista - una delle prime cose che ho fatto è stato escludere l'Anpi dall'organizzazione di ogni evento/celebrazione. Raramente sono stato così convinto da una decisione.
Sicuramente anche in considerazione di chi fa parte di tale associazione a livello locale, ma in generale perché le feste nazionali sono di tutti. Non di una parte, non di quella parte. Ora invece, di nuovo, il Governo getta la maschera e si mostra per quello che è.
Per loro era normale imporre il proprio pensiero, etichettano gli altri ed escludendoli da diritti che dovrebbero essere di tutti se non si dichiarano antifascisti (ricordo Parma ma anche decine di comuni che per farti fare una manifestazione chiedono analoga dichiarazione).
Per loro - continua Pazzaglini - è normale che non si possa dire addio ad un genitore in punto di morte ma si possa fare propaganda politica durante un periodo di emergenza nazionale”.
Parole  che non sono andate giù all’ottantaduenne Giulio Lattanzi di Castelsantangelo sul Nera, il quale le definisce un "vergognoso attacco a partigiani e antifascismo".  
“Il senatore leghista Giuliano Pazzaglini - scrive Lattanzi - declama come suo grande merito da sindaco di Visso l’aver escluso l’ANPI dall’organizzazione di ogni evento e celebrazione. Ai tempi ero Presidente ANPI per la sezione dell’Altonera - dichiara - e non condivisi l’assurda posizione. Oggi dico al senatore Pazzaglini che non può permettersi di attaccare il riconoscimento dell’ANPI come strumento della memoria e della libertà. Si deve ricordare che può sedere nello scranno di Senatore perché la democrazia glielo permette grazie alle lotte per la libertà dei Partigiani, di tutti gli antifascisti, che il 25 aprile ricordano il sacrificio di molti per la cacciata della dittatura fascista e la vittoria della democrazia. Definendo come di una sola parte politica il movimento antifascista - caratterizzato da un larghissimo fronte popolare in cui trovarono spazio tutte le sensibilità dell’Italia occupata- conclude Lattanzi- Pazzaglini denuncia di appartenere all’unica parte politica non inclusa: quella fascista".

C.C.

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Giovedì, 23 Aprile 2020 14:36

Contratto di fiume, scatta la fase 2

Scatta la fase due per il Contratto di Fiume dell’Alto Potenza. Nasce, infatti, il primo Piano di azione che le Amministrazioni locali sono state invitate a sottoscrivere dal presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone, Matteo Cicconi, in vista dell’assemblea conclusiva.

Coinvolti nell’iniziativa i comuni di Castelraimondo, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Matelica, Muccia, Pioraco, San Severino Marche, Sefro e Treia insieme al settore Tutela delle acque e Difesa del suolo e della costa della Regione Marche, al Consorzio di Bonifica, all’Ordine dei Geologi, all’Ambito Territoriale Ottimale, alle associazioni ambientaliste Wwf e Legambiente.

Gli elaborati tecnici sono stati consegnati dal coordinatore del Piano, architetto Carlo Brunelli, insieme a tutte le schede d’azione che hanno interessato la parte superiore del bacino idrografico avente una superficie di oltre 650 chilometri quadrati. Si tratta di un territorio caratterizzato prevalentemente da aree boschive, pascoli e seminativi in cui il sistema insediativo si sviluppa principalmente nel fondovalle e dove insistono ben quattro siti Natura 200 e alcuni elementi di pressione ambientale.

Il Contratto di Fiume costituisce un importante strumento di programmazione strategica integrata per la pianificazione e gestione dei territori fluviali, in grado di promuovere la riqualificazione ambientale e paesaggistica attraverso azioni di prevenzione, mitigazione e monitoraggio delle emergenze idrogeologiche, di inquinamento, paesaggistiche e naturalistiche. Inoltre il suo scopo è quello di promuovere la collaborazione e la sussidiarietà fra i diversi attori, istituzionali e non, operanti sul territorio, finalizzando tutte le azioni alla rinascita del bacino idrografico, in una visione non settoriale ma integrata del fiume, inteso come ambiente vitale, bene comune da gestire in forma collettiva e partecipata.

Il primo piano d’azione del Contratto di Fiume contiene gli obiettivi da perseguire nel periodo 2020-2022. Alcune azioni sono virtualmente a costo zero e consistono nella formazione di tavoli, intese o riorganizzazioni di uffici e strumenti normativi. Previsti, inoltre, l’avvio di iniziative di conoscenza con le scuole, l’avvio di una serie di progetti integrati assieme al Consorzio Bonifica, studi sulla possibilità di avviare accordi agroambientali, la creazione di un regolamento di polizia rurale unitario e di un corpo territoriale di vigilanza ambientale, Tutte azioni, queste, che da sole sono in grado di modificare profondamente, e in meglio, il rapporto tra la comunità locale e il suo territorio.
Pubblicato in Cronaca

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