Notizie di politica nelle Marche
"Bisogna dare un segnale positivo e propositivo ai cittadini".
È questa la richiesta unanime della minoranza di Monte San Martino i cui rappresentanti sono Raffaele Anselmi e Massimiliano Anselmi, rappresentanti di due gruppi distinti.
A preoccupare l'opposizione è "la volontà di affrontare la crisi puntando sul turismo e la cultura, senza preoccuparsi - scrivono nella nota - di chi accoglierà e offrirà servizi ai potenziali turisti, mettendoli in condizioni di farlo".
Per questo motivo i due gruppi chiedono al sindaco e alla giunta di "sospendere per l'anno corrente il pagamento del canone di affitto dei locali comunali fino alla riapertura; sospendere ed abbattere la TARI per coloro che hanno interrotto l'attività a causa della pandemia; sospendere la tassa sulla segnaletica commerciale e la tassa di soggiorno".
Massimiliano e Raffaele Anselmi chiedono poi di "sospendere la tassa di occupazione del suolo pubblico e concedere gratuitamente ulteriori spazi all'aperto ai ristoratori e ai gestori dei locali del centro, per permettere di lavorare meglio nel rispetto dei protocolli Covid".
Attenzione poi alla liquidità: la minoranza chiede all'amministrazione di "concedere liquidità a fondo perduto per le attività in crisi ed erogare contributi a fondo perduto per le spese di adeguamento sanitario".
Infine un aiuto che riguarda la scuola: la minoranza chiede infatti di "restituire il pagamento per il trasporto pubblico scolastico e dei buoni mensa dell'anno in corso e renderli gratuiti per il prossimo".

GS
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"A quattro anni dal terremoto, dopo aver visto passare tre inutili figure di commissari ed aver assistito a irreversibili scempi di natura paesaggistica(unico capitale su cui
sviluppare progetti e attività), al conseguente scadimento sociale, anche il Comune di Valfornace, in piena sintonia con il generale agire burocratico del sistema si è praticamente adagiato in un soporifero vivacchiare". 
Così Sandro Luciani
, Capogruppo della minoranza a Valfornace, nell'affidare ad una lettera le sue parole di sfogo e di critica alla gestione amministrativa dell'attuale  Giunta comunale, guidata da Massimo Citracca. 

" I costanti decessi dei numerosi anziani, a cui si aggiungono partenze di nuclei familiari giovani,hanno trasformato l’antico borgo, culla di tradizioni e cultura locale, in un relitto di comunità destinato ad implodere. Le nostre contrade interne- scrive Luciani-  con estremo dolore , si spopolano giorno dopo giorno, il silenzio cala sui resti di comunità che costantemente non trovano,la forza di rinascere.

Gli antichi progetti di collegamento tra comunità, lo sviluppo di iniziative nuove impostate su logiche moderne legate alle tradizioni ed ai saperi autentici, sono sempre più lasciate all’inerzia dell’oblio. La nostra comunità non fa eccezione e la popolazione attonita, prima dagli eventi sismici, poi dalla pandemia covid 19, confinata nelle anguste soluzioni abitative, inizialmente definite“momentanee”, ora sempre più “definitive” anche in rapporto all’età degli occupanti, sta percependo che per la maggioranza di loro sarà “l’ultima residenza”. Sono molti coloro che non residenti, proprietari di secondeabitazioni nella maggior parte dei casi ereditate, i quali non trovando più anche quelle atmosfere ospitali e collaborative tipiche della antica Pieve, stanno stancamente attendendo l’avverarsi delle favola della ricostruzione. In un primo momento ci si era infervorati nella speranza di vedere l’avvio di quel programma di ricostruzione, che man mano si è trasformato in una presa per i fondelli con ilripetere –non vi lasceremo soli–. Ora che si è rimasti soli-continua Luciani-  non resta che amareggiarsi e per qualche singolo ostinato proseguire nell’incalzare il sistema, ma con poca convinzione. Un esempio fra tutti, nella piccola realtà di Valfornace, che può essere preso come fatto emblematico di tutte le tipologie della onnipotente burocrazia, è un’assurda vicenda che ha del paradossale. Esiste un fabbricato di proprietà comunale costruito da oltre 70anni, che per normativa vigente è sottoposto ad un vincolo storico che ne impedirebbe la demolizione e la sua ricostruzione, anche in altro luogo, seppur l’immobile non presenti particolari emergenze architettoniche da salvaguardare. Normativa che applicata in maniera letterale,senza un minimo di ragionevolezza, porta inesorabilmente al più totale immobilismo procedurale.

La pianificazione urbanistica è di per se una scienza in divenire, evolutivamente parlando, che ha in se lo spirito di rinnovamento ed adeguamento alla trasformazione. Non per nulla illustri pianificatori hanno coniato la definizione di Paesaggio come “ il luogo delle trasformazioni governate”.

Ebbene che si fa in Valfornace? Si inviano quesiti alle Istituzioni preposte e si attende fiduciosi; se poi le Istituzioni ritardano o non danno riscontro o peggio si limitano ad interpretare lessicalmente, la frittata è servita e l’amministrazione comunale che fa ? Attende, trincerandosi dietro la scontata inutile frase – siamo in attesa di risposta –. Tutto questo immobilismo a chi giova?

Alcuni iniziano a chiedersi: come mai i funzionari o peggio gli amministratori sono così poco attivi ed intraprendenti? Molte sarebbero le ipotesi di soluzione, ma è necessario che qualcuno le proponga. Invece tutto tace, gli uffici ed i rispettivi dirigenti si giustificano con la rilevante mole di lavoro fuori programmazione (quale?), senzamai assumersi responsabilità o proporre iniziative. Sono proprio le iniziative, che insieme alle idee di programma mancano a Valfornace, mentre la popolazione decresce. Forse una possibilità esiste ed è quella di proseguire con aggregazioni tra realtà comunali più grandi, perseguendo modelli di sviluppo nuovi e in grado di programmare l’indispensabile sovvertimento dell’attuale tendenza, che - conclude Luciani-  sta portando alla distruzione dei valori di civiltà che la storia ci ha tramandato".
C.C.




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A Camerino, avviate sulla strada provinciale 256 muccese, le indagini geologiche propedeutiche alla realizzazione dell’attraversamento pedonale. L’area è quella di congiungimento tra il Campus Unicam e lo spazio dell’ex City Park dove sorgerà il nuovo Terminal  Contram S.P.A 
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Nelle immediate vicinanze degli abitati di MontagnanoSan Paolo e Madonna delle Carceri, subito dopo il sisma, la zona in cui sorgono il Polo Scolastico provinciale e il Sottocorte village, è in breve diventata baricentrica della città con un accresciuto volume di traffico veicolare.
Sulla stessa viabilità, a lato della carreggiata, da alcuni mesi è stato completato un marciapiedi ma per renderne più sicuro l’attraversamento, è in previsione la realizzazione dii un sottopassaggio. Con l’autorizzazione di Anas, una volta completate le verifiche preventive dei sondaggi, passo successivo sarà dunque il via al progetto esecutivo dell’opera

"Tra le tante attività che l'amministrazione ha ripreso dopo il periodo del lockdown- afferma il sindaco Sandro Sborgia- ci sono anche le indagini geologiche che riguardano quel tratto stradale e richieste come necessarie prima di poter provvedere alla realizzazione vera e propria dell'attraversamento tramite sottopassaggio. E' il primo step che ci introduce quindi nella realizzazione dell'opera che in quella zona molto trafficata, renderà più sicuro il passaggio a piedi degli studenti che scelgono Camerino come luogo della loro formazione. Significativo - sottolinea il sindaco Sborgia- l'avvio in una fase difficile di ripresa delle attività economiche; nonostante le tante problematiche che questo periodo porta con sè, è segno che il lavoro va avanti e  che nel silenzio, si cerca di testimoniare il più possibile e con i fatti ,l'impegno dell'ammnistrazione". 
C.C.
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La Provincia di Macerata ha programmato un intervento di ripristino e consolidamento sul ponte nei pressi dell'uscita di "Sfercia  della superstrada.
L'infrastruttura del territorio comunale di Camerino, insiste sulla strada provinciale 180 e permette l'attraversamento del Rio San Luca, affluente del fiume Chienti.  Data la sua collocazione e vicinanza con la Statale 77, l'impalcato è un’opera importante e soggetta a un discreto flusso di traffico, soprattutto in direzione Camerino. Lungo circa 17 metri e largo oltre 7 metri, il ponte presenta due arcate ed è caratterizzato da muratura mista in pietre e mattoni.
“E’ la messa in sicurezza di una infrastruttura molto importante- afferma il presidente Antonio Pettinari-. Siamo nello snodo cruciale tra lo svincolo della superstrada, la vecchia 77 oggi strada provinciale 180 “ Camerino- Tolentino” e l’inizio della Varanese. Un punto che è strategico per la città di Camerino, per l’università e per un vasto territorio che ingloba tutti i servizi dell’entroterra".
I lavori di consolidamento ammontano a 250 mila euro e verranno eseguiti alternativamente sulle due metà, per garantire sul ponte il traffico a senso unico alternato.
Saranno effettuate delle iniezioni della muratura con malte cementizie; saranno rinforzati la muratura, anche con reti di fibra di carbonio, e l’intonaco strutturale.
Previsti anche l'impermeabilizzazione dell'impalcato  e l'installazione  di nuove barriere di sicurezza. L'intervento viene finanziato con le risorse individuate per la gestione emergenziale che vede l'Ente provinciale collaborare in sinergia con l’ANAS nel suo ruolo di Soggetto Attuatore per la ricostruzione, nonchè con  la Protezione Civile e la Regione.

"Non appena abbiamo avuto la certezza delle risorse ed è stato possibile utilizzare i finanziamenti, nello specifico riferiti al quarto stralcio degli interventi di ripristino e ricostruzione della viabilità e delle scuole- spiega Pettinari-  l’ufficio tecnico ha approntato il progetto ed è già potuta iniziare la procedura d’appalto in maniera tale che lavori ed intervento possano essere eseguiti nel più breve tempo possibile. Si tratta della messa in sicurezza della infrastruttura che presenta tutti i canoni della transitabilità, tuttavia, sottoposta a monitoraggio come avviene per tutti i ponti provinciali, è emersa l’opportunità di fare qualche intervento per una situazione che pur non presentando i caratteri dell'urgenza, a seguito del sisma del 2016 ha subito un degradamento. L’intervento si inserisce nel contesto generale dei numerosissimi  che stiamo facendo sulle strade, alcuni direttamente a cura dell’amministrazione provinciale, altri invece a cura e in collaborazione con l'Anas. E’ dunque una buona notizi; un intervento fondamentale per la viabilità è la sicurezza; i cittadini che attraversano un viadotto o un ponte sono inermi, non sanno e non compete loro sapere quale è la situazione reale, statica e di sicurezza di queste infrastrutture ed è l’ente proprietario che deve avere il senso di responsabilità: ottima dunque la collaborazione in atto e soprattutto il lavoro fatto dai tecnici. Per le opere ho chiesto di accelerare anche l’appalto, in maniera tale che, prima dell’invernata, i lavori potranno essere eseguiti e terminati".
C.C.











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Misure importanti quelle annunciate dall’amministrazione comunale di Sarnano per la ripresa dopo l’emergenza Covid: sostegno alle imprese, piano programmatico per il turismo, valorizzazione della montagna. Misura condivise anche dalla minoranza consiliare, che però lamenta ancora una volta un mancato coinvolgimento. “Considerata la nostra proposta inviata al sindaco appena una settimana fa – lamenta il capogruppo di minoranza Giacomino Piergentili – che in sostanza combacia con quanto fatto dalla maggioranza ci saremmo aspettati un maggiore coinvolgimento, come avvenuto in quasi tutti i comuni del circondario. Avevamo anche chiesto un confronto per valutare insieme le iniziative da mettere in campo, visto che rappresentiamo quasi la metà della popolazione, ma non sembra ci sia la volontà di ascoltarci. Probabilmente un’occasione persa”.
Sulle misure annunciate dal sindaco, soprattutto lo stanziamento di 100mila euro per le attività imprenditoriali, Giacomino Piergentili nutre qualche perplessità. “Riguardo tale misura – conclude – non ho ancora letto alcun atto ufficiale. Quindi bisognerà vedere ora come queste misure saranno attuate. Da parte nostra rimaniamo collaborativi per il bene del territorio e dei cittadini”.


f.u.
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Non si ferma la straordinaria generosità nei confronti di Pieve Torina. L’Associazione Italiana Calciatori ha donato  al Comune la cifra di 100.000 euro, che sarà destinata alla costruzione dell’asilo nido.
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“In un momento così difficile segnato dall’emergenza sanitaria dovuta al covid19 – sottolinea il sindaco Alessandro Gentilucci –, ricevere un gesto di solidarietà e di vicinanza così importante ci ha commosso. Vuol dire che abbiamo seminato bene nel tempo, vuol dire che la nostra voce non è rimasta inascoltata, vuol dire che il nostro lavoro di sensibilizzazione non è stato vano. È una iniezione di fiducia che ci fa immaginare il futuro con maggior ottimismo, perché ci permette di pensare ai nostri bambini, a quella struttura che potrà ospitarli e completare il circuito di accoglienza per l’infanzia fino alla scuola media”.
L’asilo nido, che verrà completato entro l’anno con una progettualità innovativa e sostenibile, rappresenta un ulteriore servizio per le famiglie di Pieve Torina che potranno così usufruire della possibilità di far crescere i propri figli in una struttura di assoluta qualità.
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“Abbiamo pensato ad un edificio singolare, in continuità con la scuola materna e che inglobi elementi naturali come gli alberi, per richiamare il senso di come si possa vivere e crescere in sinergia con l’ambiente che ci circonda – prosegue il sindaco Gentilucci  – dunque, poter contare su questo ulteriore contributo conferma la nostra decisione di puntare sulle giovani e giovanissime generazioni, perché servizi come l’asilo nido e la scuola consentono alle famiglie di pensare, agire e lavorare con maggior serenità. Il nostro impegno ora è di procedere il più in fretta possibile, compatibilmente con le condizioni generali consentite dalla fase 2, nella speranza di poter avere all’inaugurazione dello stabile, prevista per settembre, i rappresentanti dell’Associazione Italiana Calciatori che ho personalmente ringraziato nella figura del presidente, Damiano Tommasi. Un grazie di cuore va a Dino Pagliari per aver reso possibile questa collaborazione”.
C.C.

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Al via dalla prossima settimana a Castelraimondo  lo studio epidemiologico sull’andamento del contagio da Covid-19 attraverso la mappatura tra i cittadini. Nei giorni scorsi si è riunito il gruppo di lavoro dell’amministrazione comunale di Castelraimondo di cui fanno parte anche i capigruppo del consiglio.
All’incontro ha partecipato anche il professore di Unicam, Guido Favia, referente del progetto insieme all’esperto Andrea Crisanti. Lo studio partirà dai giorni successivi al 18 maggio, al fine di rispettare almeno le due settimane dall’allentamento delle misure restrittive disposto lo scorso 4 maggio e poter analizzare l’andamento del contagio con più puntualità.

"Partiamo con questo studio in un momento nel quale stiamo ricominciando a vivere e a circolare e quindi- afferma il sindaco Renzo Marinelli- c'è secondo noi anche la necessità di tenere sotto controllo e mappare la situazione per evitare il rischio di sorprese in negativo e di un riacutizzarsi dei contagi. In accordo dunque con tutti i gruppi consiliari e soprattutto con l'Università di Camerino che ci garantisce il suo supporto tecnico e scientifico. Insieme all'ateneo e con la collaborazione del dott. Andrea Crisanti stiamo portando avanti questa sperimentazione  che viene avviata dalla prossima settimana e che prevede l'esecuzione di tamponi su un campione di soggetti che sono stati scelti tra quelli più esposti e che nei mesi passati potrebbero essere stati più a contatto con persone poi risultate positive, come  medici, infermieri,operatori sanitari in genere, forze dell'ordine, protezione civile  e commercianti, in modo da verificare se c'è una ripresa o meno dell'epidemia. Noi ci auguriamo che il monitoraggio ci dia dei risultati che ci faccia ben sperare in un proseguo più sereno - aggiunge Marinelli- anche in vista della riapertura delle attvità. Abbiamo avuto ieri un confronto anche con i commercianti sulle problematiche che riguardano la categoria nel riavvio dei negozi; stiamo dunque monitorando la situazione anche sotto questo punto di vista e riteniamo che vada da sè che più riaprono le attività e più ci esponiamo ai possibili contagi, più secondo noi si avverte la necessità di tenere sotto controllo la situazione".
La mappatura avverrà sempre e comunque su base volontaria e sempre in collaborazione con i medici di base, che riceveranno poi gli esiti dei tamponi dei rispettivi pazienti.
Predisposto e finanziato con fondi propri dall’amministrazione comunale, lo studio ha potuto ampliarsi grazie alla donazione in memoria della studentessa di Unicam Noemi Avicolli. Si sono poi aggiunti i preziosi contributi di Contram, Assem, Unione Montana Potenza Esino Musone e Avis di Castelraimondo e alla quale tutti possono contribuire.
"Noi crediamo in questo progetto- conclude il sindaco-. Ci crediamo insieme all'Università di Camerino e lo stiamo condividendo con la Regione Marche; la speranza è che questi dati si rivelino utili non solo per il comune di Castelraimondo ma per tutto il territorio, per capire se quello che sta avvenendo è secondo i piani, oppure, vi sia necessità di intervenire".
Quanto alla situazione contagi il sindaco riferisce che è da diversi giorni che non si registrano nuove positività e che attualmente non vi sono cittadini in isolamento. Alltro dato confortante il fatto che molti dei casi in precedenza positivi al Covid-19, risultino ora negativi. 


Chi volesse contribuire ad incrementare i fondi da destinare allo studio epidemiologico, pò continuare a farlo destinando una somma con la causale “PROGETTO COVID-19” direttamente al servizio di Tesoreria del Comune di Castelraimondo.  La campagna è affidata alla UBI BANCA – Filiale di Castelraimondo, Via XX Settembre, 10: C/C N. 4535, Codice Iban: IT10A0311168841000000004535, Conto Corrente Postale n. 13548623 Intestato a Comune di Castelraimondo – Servizio Tesoreria Codice Iban: IT14N0760113400 000013548623.
c.c.



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"Servono volontari in questo periodo di emergenza".
Lo pensa il capogruppo UDC regPopolari Marche, Luca Marconi che. nel corso del consiglio regionale di ieri, ha chiesto alla giunta di impegnarsi per il raddoppio dei fondi già previsti in bilancio per il Servizio Civile Giovani e per il Servizio Civile Anziani.

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Luca Marconi

"La motivazione - spiega - è legata alle esigenze di avere più disponibilità di volontari in questo particolare momento ed anche per offrire, sopratutto ai giovani disoccupati, un’occasione di impegno civile".
Secondo il consigliere, infatti, si registra "l’assenza di un chiaro riferimento alla famiglia come soggetto attuatore fondamentale e principale di ogni azione sociale.
La sinistra - attacca Marconi - non riesce a capovolgere l’impostazione del welfare ancora tutta centrata sullo stato, le regioni e i comuni, invece di vederla impostata sulle famiglie e il terzo settore”.
Per il piano sociale Marconi propone il trasferimento di tutte le competenze statali in capo alle regioni, per tutti i servizi sociali, ad eccezione delle pensioni. “Dare alle regioni questa competenza - afferma  il consigliere -  serve ad avvicinare esigenze specifiche dei disoccupati, delle famiglie, delle persone con disabilità, degli anziani e dell’infanzia alle specificità di ogni territorio che in Italia sono particolarmente differenziati”.

GS
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Via libera dell’Assemblea Legislativa Marche a tamponi e test alle forze dell’ordine e operatori del soccorso che prestano servizio nel territorio regionale al fine di certificarne la negatività al Covid-19, avviando contestualmente una campagna di prevenzione per tutta la popolazione interessata.
Approvata la richiesta dei consiglieri regionali Gianni Maggi e Romina Pergolesi che hanno presentato la mozione divenuta risoluzione, grazie all'appoggio di altre forze politiche e che l'Assemblea Legislativa Marche ha approvato oggi .

In considerazione della situazione emergenziale causata dal Coronavirus e del relativo coinvolgimento diretto delle forze dell’ordine e degli operatori del pubblico soccorso, Maggi e Pergolesi hanno proprio evidenziato l'esigenza di preservare tali lavoratori «onde evitare di dover mettere in “quarantena” intere articolazioni del servizio», chiedendo l'avvio di un monitoraggio costante.

"Gli operatori di polizia e del soccorso, proprio per la particolare funzione che sono chiamati ad assicurare al nostro paese, hanno numerosi contatti con i cittadini oltre che ovviamente con i colleghi stessi – rimarcano Maggi e Pergolesi -. Al momento, si sono già verificati casi di contagio proprio tra questi lavoratori, che operano spesso in squadra. I test sierologici permettono di verificare attraverso un prelievo del sangue, in tempi molto rapidi, la presenza e il tipo di anticorpi nell’organismo, e quindi di stabilire se la persona analizzata è venuta in contatto con il virus. Questa modalità diagnostica si affianca agli esami virologici di biologia molecolare (tamponi), che rimangono l’esame elettivo di seconda fase alla quale rivolgersi comunque nel caso di positività riscontrata nell’esame sierologico, il quale ha il vantaggio di una notevole velocità dei tempi di risposta».

Nella risoluzione si impegna pertanto la regione "ad adoperarsi, anche nei confronti del Governo, per istituire un protocollo unanime con gli enti interessati che preveda test sierologici e tamponi agli appartenenti alle Forze dell'Ordine, Soccorso Pubblico, assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale qualora si verificassero ulteriori emergenze sanitarie; ad avviare una adeguata campagna di prevenzione tramite attivazione del relativo protocollo sanitario su menzionato, per garantire il test sierologico ed i tamponi agli appartenenti delle Forze dell’Ordine, Forze di Polizia in servizio del territorio regionale, e membri della Protezione Civile impegnati nell’emergenza, anche asintomatici; ad avviare una adeguata campagna di prevenzione anche alla popolazione interessata della Regione Marche".
C.C.
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Martedì, 12 Maggio 2020 16:07

Parco dei Sibillini, al via la nuova Giunta

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha nuovamente tutti gli organi direttivi e di indirizzo nella piena funzionalità. Dopo la nomina in ottobre del presidente Andrea Spaterna, cui ha fatto seguito quella del presidente della Comunità del Parco, Michele Franchi, sono entrati a far parte del direttivo, con decreto del Ministro dell'Ambiente, anche Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina, Domenico Ciaffaroni, sindaco di Montefortino, e Giammario Ottavi, ex sindaco di Cessapalombo (ed attuale vice sindaco) in rappresentanza dell’Unione Montana dei Monti Azzurri.
"Si ricomincia in un percorso virtuoso - dichiara Alessandro Gentilucci, vice presidente dell'ente - che ha portato il parco ad essere tra la gente, ma soprattutto ad assecondare i problemi della popolazione. In un momento drammatico come quello del post sisma, dove lo spopolamento si è avvicendato con la desertificazione cui si è aggiunta anche l'emergenza Covid 19, ritengo che riuscire a portare avanti questo percorso con le varie progettualità messe a disposizione di ogni singolo comune significa che l'Ente Parco rappresenta un valore aggiunto anche dal punto di vista ambientale. Oggi ancor di più ce ne rendiamo conto visto che la pandemia ci sta dicendo di fermarci con tutto questo inquinamento".

f.u.
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