Notizie di politica nelle Marche
Siena e San Ginesio unite da una storica amicizia.
A rinnovare il legame l'incontro di oggi nella sala delle Lupe di palazzo comunale a Siena, tra il vice sindaco Andrea Corsi, il sindaco di San Ginesio Giuliano Ciabocco e il Rettore del Magistrato delle Contrade Claudio Rossi.

Un patto di solidarietà nato nel XV secolo, che si rinnova ormai da 57 anni nell’evento “Il Ritorno degli Esuli”, a cadenza triennale, e che quest’anno a causa dell’emergenza Covid-19 non si è potuto svolgere.

"Nonostante il rinvio - ha sottolineato il vice sindaco Andrea Corsi - volevamo comunque trovare un modo, un’occasione per non dimenticare questo legame che ci unisce. Il sindaco di San Ginesio è un amico di Siena. Eletto in concomitanza con la nostra amministrazione, ha infatti iniziato il suo mandato insieme a noi. Oggi, in un tempo normale, non saremmo stati qui perché impegnati con il Palio. E’ cambiato il mondo, ma non questo rapporto, ecco perché con gli amici del comune di San Ginesio abbiamo condiviso l’idea di lanciare il messaggio che la pandemia non è così determinante da cancellare il ricordo di questa storia. Forme diverse e modalità più semplici per dire con forza che il covid non ha intaccato tutto". 

"Questa è la rievocazione fra le più antiche e prestigiose della Regione Marche - ha poi sottolineato Ciabocco - non tanto e non solo per le sue radici storiche, quanto e soprattutto per la presenza della Municipalità di Siena nel corteo, accompagnata dal Gonfalone, dalle chiarine, dai tamburi e dai figuranti, in costume d’epoca. E che oggi, nonostante la pandemia Covid-19, si riafferma qui, in questa occasione, con la convinzioni di poterci dare appuntamento al prossimo giugno 2021 per rivivere le vicende dei trecento esuli e al Crocifisso senese di cui si ha notizia dal 1730 portato dagli stessi dopo aver ottenuto il perdono dei Ginesini. Non nascondo una particolare emozione nel ringraziare il Comune e anche chi, da sempre, ci è vicino come Rita Bianciardi e il Magistrato delle Contrade per la disponibilità dimostrata e per questa conferenza stampa perché è un ulteriore dimostrazione di affetto verso San Ginesio dopo aver già contribuito alla rinascita del borgo nel post sisma 2016". 

 "L’annata particolare che stiamo vivendo - ha concluso il Rettore del Magistrato delle Contrade - ci ha privato anche di poter commemorare, come consuetudine, la ricorrenza del rientro in patria dei trecento ginesini rifugiatisi a Siena nella metà del 1400, una vicenda che racconta come l’attaccamento al proprio territorio abbia potuto superare divisioni e contrapposizioni anche feroci. L’alto senso civico presente nella città di Siena, la volontà degli esuli di fare rientro nella propria terra natia e la capacità di perdonare i concittadini hanno permesso di scrivere una pagina di storia che ancora oggi può essere d’insegnamento a tutti noi". 

La storia di questo forte legame tra le due città narra, infatti, dei trecento ginesini che tra l’anno 1450 e l’anno 1460 furono esiliati con l’accusa di sedizione, per aver tentato di riportare San Ginesio sotto il governo dei Duchi da Varano, Signori di Camerino, dal cui tirannico dominio la città si era liberata nel 1434. Gli esuli trovarono rifugio a Siena; lì si arruolarono nella guardia civica, si distinsero per diligenza e per fedeltà a tal punto che furono inviati a San Ginesio ambasciatori senesi, che perorassero la causa degli esuli e ne ottenessero il rimpatrio. La causa fu vinta per l’eloquenza degli oratori senesi e per lo spirito civico mostrato dai ginesini. I trecento fecero ritorno in patria, accompagnati da notabili senesi, recando in dono due simboli che contraddistinguono una comunità ben ordinata: il Crocifisso, da venerare nella chiesa Collegiata, come testimonianza dell’impegno di pace, e gli Statuti della Città di Siena, su cui uniformare il buon governo della Terra di San Ginesio. 

La prima edizione della rievocazione storica de Il Ritorno degli Esuli si svolse il 9 giugno del 1963 nell’ambito delle Feste Triennali del Santissimo Crocifisso, di cui si ha notizia dal 1730, quando San Ginesio fu scossa da un fortissimo terremoto che sorprese la popolazione nella chiesa di Santa Maria in Vepretis, mentre era in venerazione dell’antico Crocifisso senese, lì portato in processione. Contrariamente a quanto accaduto in tutta la Marca, a San Ginesio il sisma provocò danni lievi e risparmiò vite umane. Di ciò si attribuì il merito al Crocifisso e si decise allora che ogni tre anni la sacra immagine dovesse essere portata in processione solenne per otto giorni nelle più importanti chiese del paese.

Per l’occasione, il vice sindaco ha donato al sindaco Ciabocco una pergamena realizzata gratuitamente da Stefano Pellati con scritto: “Per rinsaldare un'amicizia più forte della calamità che ha caratterizzato questi tempi,  le Comunità di Siena e San Ginesio si abbracciano oggi idealmente”.

GS

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Il Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, nel corso di un incontro avvenuto a Roma con il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha stabilito di individuare nel giro di una settimana una soluzione destinata al completamento dei lavori di ricostruzione della scuola ITIS Divini, fermi ormai da molti mesi.

Il blocco dei lavori, dovuto anche alla necessità di un approfondimento archeologico sull’area individuata, dipende essenzialmente da vicende societarie che hanno interessato l’associazione temporanea di imprese che se li era aggiudicati. Delle due società che vi partecipavano una ha manifestato l’intenzione di recedere dal contratto, l’altra ha ceduto il relativo ramo d’azienda a una terza società, che non aveva partecipato alla gara. In aggiunta sono emerse anomalie sulla composizione societaria di una di queste imprese, che sono state oggetto di attenzione da parte dell’Autorità anti corruzione, con la quale il Commissario ha intensificato lo scambio di informazioni per giungere ad una soluzione della vicenda.

Con la Sindaca Piermattei, il Commissario Legnini ha assunto l’impegno di attribuire risorse per la realizzazione dei laboratori annessi all’Istituto, con uno stanziamento di 279 mila euro destinato alla Provincia di Macerata, che effettuerà i lavori, da concludere auspicabilmente entro il mese di settembre.

Nello stesso tempo il Commissario si è impegnato a chiarire con l’Anac, nel giro di una settimana, se ci sono o meno le condizioni per la prosecuzione del contratto di appalto con le società subentrate, oppure se sia necessario rescindere il contratto affidando i lavori all’impresa che era risultata seconda nella graduatoria di aggiudicazione.

Al margine dell’incontro il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha sottolineato in una dichiarazione: “Ringrazio il Commissario Legnini per la sensibilità dimostrata e per aver preso subito a cuore la complessa e delicata problematica riguardante l’Istituto tecnico tecnologico statale “Eustachio Divini”. L’incontro di oggi a Roma è stato fondamentale per illustrare una serie di questioni a tutta la struttura commissariale. A sua volta la stessa struttura ci ha fatto presenti le forti criticità che devono ancora essere affrontare. La riunione ha rappresentato però un utile confronto finalizzato a risolvere il problema dell’Istituto. Ho sempre affrontato con coraggio e determinazione ogni difficoltà che mi si è presentata di fronte e lo farò pure stavolta, nonostante il susseguirsi di eventi sfavorevoli che hanno portato la situazione ad una complessità unica”.

f.u.

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“Omissione di atti d’ufficio” gridano all’unisono i sindaci dei comuni di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, Valfornace, Massimo Citracca, e Monte Cavallo, Pietro Cecoli, puntando il dito contro l’Unione Montana di Camerino. I 3 comuni, infatti, hanno chiesto di aderire all’Unione, ma da oltre 18 mesi ancora non hanno ricevuto alcun riscontro né di mancato accoglimento, né di qualsiasi altra motivazione, nonostante i numerosi solleciti. Le diffide sono state inviate anche al governatore Ceriscioli, all’assessore Sciapichetti e per conoscenza al Prefetto di Macerata con la descrizione, nel dettaglio e con documentazione allegata, del le ragioni e dei fatti che si sono susseguiti nel tempo e delle illegittimità verificatesi e ad oggi non ancora rimosse.

“Strano ma vero, ad oggi ancora nessuna risposta – dichiarano sgomenti i 3 sindaci - Siamo certi che le massime istituzioni regionali stiano valutando come intervenire a questo censurabile, illegittimo e incomprensibile comportamento di un Ente Pubblico sovracomunale che avrebbe dovuto chiedere ai comuni che non aderirono alla trasformazione da Comunità Montana a Unione Montana di entrare, se non altro per le ragioni post sisma e per dimostrare una compattezza politica di un’area che di tutto ha bisogno, meno di essere oggetto di divisioni perché danneggiano un intero territorio. Si nascondono meschinamente le vere ragioni di questo insolito “non fare” non prendendo atto che ormai tutti conoscono le vere ragioni: quelle della democrazia rappresentativa che se non conviene si osteggia in tutti i modi! E’ altresì incontrovertibile e sotto gli occhi di tutti la totale assenza di qualsiasi iniziativa dell’Unione Montana Marca di Camerino per il territorio.
Le altre due Unioni Montane di San Severino e San Ginesio, hanno attivato e concretizzato importanti progetti e servizi dimostrando ampiamente un ruolo di Ente sovracomunale che supporta e integra i Comuni aderenti con significativi risultati. Si approfitta per ringraziare il Sindaco del Comune di Camerino che ha comunque coordinato egregiamente importanti incontri sulla ricostruzione post sisma, sulla sanità e sui servizi coinvolgendo tutti i Comuni del nostro comprensorio cercando di sopperire al disagio che arreca la mancata partecipazione di tutti. Qualcuno dimentica che si deve essere sempre al servizio delle Istituzioni e mai al contrario!”.

f.u.
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Al via il Centro estivo per bambini e ragazzi nella città ducale. Organizzata dal Comune di Camerino  riprende la serie di attività socio-educative, ludico- ricreative e aggregative per la fascia di età compresa tra i 3 e gli 11 anni. Il centro estivo si svolgerà tutti i giorni dalle 8 alle 14 nella scuola dell’infanzia Daniele Ortolani, con servizio di mensa interna per chi ne ha necessità. Le attività sono state organizzate nel pieno rispetto delle indicazioni a tutela della sicurezza sanitaria in materia di contenimento del contagio. Il servizio è strutturato su due turni bisettimanali.
Dopo la situazione di emergenza sanitaria vissuta, l'attenzione dell'amministrazione comunale nei confronti delle famiglie non è voluta mancare. Così l'assessore all'istruzione Giovanna Sartori, lieta della ripresa di un'attività che "consentirà  a bambini e ragazzi di ritrovare un po’ di socialità e svago dopo mesi in cui sono stati costretti al distanziamento fisico e alla didattica a distanza. Tutto è stato programmato e si svolgerà  nel pieno rispetto delle normative Covid 19 e in totale sicurezza. - aggiunge- Non appena sono state più chiare le linee guida indicate dal Governo, abbiamo cercato di muoverci. Sono situazioni delicate che necessitano di grande attenzione”.
C.C.
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Un nome che da tempo circola nel toto candidati per la poltrona di sindaco di Macerata è quello di Sandro Parcaroli, imprenditore originario di Camerino e amministratore del Gruppo Med Store. Negli ultimi giorni le voci di una sua candidatura alla guida del comune capoluogo di provincia si sono fatte sempre più insistenti, al punto che appariva imminente l'ufficializzazione che, però, non è arrivata e forse non arriverà. Sandro Parcaroli ha sempre dichiarato di voler riflettere sul da farsi e sembrerebbe che lo stesso, qualora decidesse di scendere in campo in prima persona, sarebbe più propenso ad impegnarsi in seno al consiglio regionale per farsi interprete delle esigenze del territorio montano. A questo lo spingerebbero gli abitanti delle zone del cratere, per le quali Sandro Parcaroli non ha mai nascosto il proprio amore impegnandosi in prima persona in iniziative di vicinanza e solidarietà a favore di scuole, associazioni, cittadini, e i legami con la "sua" Camerino, da dove all'interno di un garage ha mosso i primi passi imprenditoriali, e con l'intero territorio circostante. Sicuramente la sua visione imprenditoriale, che ha portato la Med Store a divenire azienda leader nel settore in Italia, appare diversa da quella di tanti politici "navigati", spesso più interessati  più alla poltrona che alla soluzione dei problemi reali, e su tale caratteristica farebbero leva coloro che lo vedrebbero sugli scranni del consiglio regionale. Ecco perchè una larga parte della società civile insieme a rappresentanti delle istituzioni stanno cercando di convincere Parcaroli a scendere in campo per la prima volta in una competizione elettorale. 




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Finirà all’esame del Tribunale Amministrativo regionale del Lazio la nuova ordinanza 670 sul Cas contributo di autonoma sistemazione. Alla Rocca Borgesca di Camerino, si è svolta una partecipata assemblea pubblica, organizzata dal comitato “La Terra trema Noi no”.Nel corso dell'incontro,  il pool di avvocati che affianca l’associazione e ha preparato il ricorso, ha spiegato i motivi per cui la modifica dello scorso maggio, arrivata in piena emergenza Covid, sia penalizzante nei confronti di alcuni terremotati rispetto ad altri,creando “una inaccettabile disparità di trattamento”. Con gli interventi del presidente del comitato Diego Camillozzi e gli avvocati Federico Valori, Marco Massei,e Pietro Chiucchiuini presente anche  l'avvocato Giulia Garofalo, vi hanno preso parte numerosi cittadini decisi a far valere i loro diritti contro quanto dispone l’ordinanza.
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Chi prima del novembre 2019 ( data di entrata in vigore di una seconda ordinanza rispetto a quella emanata dopo il sisma 2016) ha comprato casa nei comuni di residenza in quelli limitrofi o in un comune da dove stava percependo il Cas , perde il diritto al contributo. Chi invece ha acquistato casa dopo l’uscita della seconda ordinanza ( 614 del novembre 2019) sempre nei comuni suddetti, continuerà ad ottenere per 36 mesi un contributo forfettario. Considerata la grave disparità temporale e territoriale  che si viene a creare nei confronti di alcuni cittadini, il comitato “ La terra trema noi no” spera ora anche in un intervento politico. La normativa sta creando confusione negli stessi comuni che, in attesa di chiarimenti e spiegazioni, hanno in via cautelare sospeso le erogazioni del Cas. Il problema è che facendo affidamento sulla normativa, diversi cittadini con casa inagibile, considerati i tempi lunghi della ricostruzione delle loro case, avevano deciso di acquistarne un’altra utilizzando il Cas per pagare il mutuo. L’interpretazione retroattiva della nuova normativa va dunque a colpire illegittimamente persone già duramente provate. L'impugnativa riguarda appunto il principio contenuto nella norma che genera il discrimine territoriale e temporale. Il pool di avvocati appoggia in questo senso l'azione dell'associazione che ha organizzato l'assemblea per coinvolgere quante più persone interessate alla problematica.  E' intervenuta anche l'avvocato Tina Maria Fusari, il cui figlio ha impugnato al Tar l'ordinanza precedente n. 614 del novembre 2019 e che, conosciuta l'iniziativa del Comitato, ha voluto unire la sua voce.
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Nell'introdurre l'incontro,  l'avvocato Federico Valori  ha parlato di ingiustizia per due elementi: " in primo luogo -ha detto- dal 2016 la cittadinanza è stata edotta che le condizioni per l'erogazione del Cas fossero chiare ed inequivocabili, stabilendo che finchè non si fosse tornati a casa si sarebbe avuto il diritto al contributo di autonoma sistemazione.  Ciascuna persona che non ha più potuto utilizzare per vivere la propria casa danneggiata,  ha potuto godere del contributo di autonoma sistemazione. Chiaro che nessuno di noi è così ingenuo dal pensare che il contributo non possa rimodularsi nel corso degli anni  ma giammai si sarebbe potuta immaginare una radicale eliminazione del contributo. E il contegno tenuto dalla pubblica amministrazione è importante nel determinare le scelte dei cittadini: in tanti hanno fatto affidamento su quel provvedimento e sono stati incentivati ad acquistare una casa, salvo poi ripensandoci e in modo francamente ambiguo revocare il beneficio .Si è dunque contraddetto l'affidamento che si era generato , ottenendo questo risultato attraverso una interpretazione retroattiva di un concetto che sembrava scolpito nel marmo, salvo invece farlo  scomparire". Altra evidente disparità, secondo il legale, la scelta del tutto arbitraria che può spiegarsi solo con un ragionamento di mera cassa deficitaria: mancando i soldi si è cercato in sostanza questo stratagemma. "Chi ha comprato fin qui, via il contributo; chi compra da oggi in poi ne resta beneficiario. "Si crea così una disparità tra cittadini in un'emergenza per loro doppia e, proprio in questa situazione di post Covid, si introduce una distinzione tra cittadini, inducendo i disgraziati ad una rivalità tra di loro  - ha continuato l'avvocato Valori- . Attenzione, perchè quello che è accaduto prima, può accadere anche dopo". Il legale ha parlato di legislazione emergenziale caratterizzata dal dato evidente dell'arbitrarietà, senza il perseguimento di alcuna logica: questa è una illegittimità amministrativa. Non si può adottare un discrimine e una distinzione tra situazioni del tutto analoghe, se non v'è una giustificazione nella logica del provvedimento". Valori ha ricordato che la logica del provvedimento dal 2016 è stata quella di ripopolare le zone terremotate, aiutare i cittadini a sopportare la  mancanza della propria casa e dare una speranza di ricostruzione.  "La colpa è di utilizzare il CAS per acquistare una casa! Un gioco sporco nel dividere dunque i disgraziati, che è politico ma anche giuridico, in quanto parte dalla constatazione che distinzioni illogiche non possono essere tollerate dall'ordinamento giuridico. A questo principio di affidamento rafforzato nel tempo, si è aggiunta la violazione del principio di equo trattamento per aver introdotto delle discriminanti che non trovano alcuna giustificazione e- ha sottolineato- veramente odiosa è la criminalizzazione di chi ha utilizzato il giusto contributo che gli veniva dallo Stato per acquistare una casa, come se questo fosse un orribile e colpevole privilegio . Tutto questo è grave ed introduce una grave frattura nella comunità e che difficilmente potrà essere rammendata. Sta a noi farlo. E se vogliamo fare di un'azione giudiziaria anche un'azione politica, occorre avere il sostegno del maggior numero di cittadini e possibilmente anche di chi si trovi nella condizione di essere privilegiato, perché è l'unità della comunità quello che consentirà un giorno di tornare a vivere la città ".
Lo staff di legali verrà dunque incaricato dall'associazione "La Terra Trema Noi no"ad affrontare  il giudizio con la qualità delle proprie competenze. Il ricorso verrà presentato dal comitato nella sua qualità di ente esponenziale; se il giudizio avrà esito positivo dunque se ne gioverebbero tutti; numerose sono già state in sede di incontro le adesioni di sostegno alla battaglia, divenendo soci sostenitori dell'associazione.   
 La parola è passata poi al collega Pietro Chiucchiuini che ha spiegato in dettaglio le problematiche. in relazione ai discrimini temporale e territoriale introdotti dall'ordinanza 670. " Il discrimine temporale è dato dal fatto di essere trattati diversamente rispetto a chi ha agito dopo l'entrata in vigore dell'ordinanza 614 del novembre 2019 o in data siccessiva; ulteriore  discrimine territoriale il fatto che il Cas andrebbe perso da coloro che hanno acquistato una casa nel comune dove già hanno usufruito o stanno usufruendo di sistemazione alberghiera e, in base ad una interpretazione che non è stata ancora confermata, anche dove il nucleo familiare avrebbe soggiornato temporaneamente. Il che significa che se ho acquistato casa a Civitanova dove sono stato ospite in una struttura alberghiera perdo il Cas; non lo perdo se ho acquiistato casa a Porto Sant'Elpidio. Si aggiungono poi come discriminatorie tutte le situazioni legate ai trasferimenti fuori regione e fuori cratere e già discriminati con la precedente ordinanza 614 che andava a togliere il Cas". Molteplici dunque le situazioni e, l'impugnativa nonchè il lavoro degli avvocati, avrà ora ad oggetto i principi generali che vanno a regolare l'ordinanza 670 . L'avvocato Marco Massei ha rimarcato dell'ingiustizia in sé di un'ordinanza che agisce retroattivamente, colpendo dei cittadini che hanno fatto legittimo affidamento su delle disposizioni in vigore fino a quel momento. " Non è possibile che domani quel diritto mi venga cancellato da un'altra norma: è questa una barbarie giuridica che crea un'ingiustizia. Impugneremo dunque questi criteri di illegittimità evidenziati".  Gli avvocati si mettono quindi a disposizione per iniziare a dare da qui, anche risposte per il futuro. L'invito è ad aderire al percorso intrapreso dall'associazione.
" La cultura della legislazione emergenziale è quella della arbitrarietà e dovremo abituarci a reagire a nuovi provvedimenti arbitrari - è tornato a dire  Valori-. La verità è che in un momento di particolare difficoltà e di così grave scollamento delle comunità anche a livello nazionale, si coglie l'occasione di trattarci come i 'polli di Renzo'e tutto questo ha una potenzialità nefasta. Per cui, questa non è solo un'azione giudiziaria, non è l'oscuro lavoro di un avvocato, ma deve essere il moto di dignità di una comunità". 
C.C.    

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Riprende dal prossimo giovedì 2 luglio il servizio del Centro del Riuso di Castelraimondo. Attivo dal marzo dello scorso anno in località Ele, consente ai cittadini di conferire materiali usati ma ancora funzionanti, per essere rimessi in riciclo anziché inviarli in discarica.
Il Centro del Riuso sarà aperto dal giovedì dalle ore 15.00 alle ore 18.00 e, non più il sabato bensì nella mattinata del martedì dalle 11,30 alle ore 14.,00. Dal giorno di riapertura e fino al 16 luglio sarà possibile solo conferire materiali , mentre per il servizio di prelievo, occorrerà attendere la data di martedì 21 luglio

“Riapriamo con questa limitazione del solo conferimento per una quindicina di giorni – spiega l’assessore all’ambiente Elisabetta Torregiani- dopodiché tornerà attiva anche la possibilità di prelievo”. Al Centro del Riuso di Castelraimondo potranno continuare a rivolgersi i cittadini residenti in tutti i Comuni dell’Unione Montana Potenza Esino Musone ed i  residenti nel Comune di Camerino. L’accesso ovviamente sarà consentito nel rispetto del proprio turno individuale e seguendo i provvedimenti attualmente vigenti, approvati dal Governo per il contenimento dell’emergenza Covid-19, ovvero utilizzando mascherine e assicurandosi di mantenere la distanza sociale di sicurezza.
Nel tracciare il bilancio di oltre un anno dalla sua apertura, l’assessore Torregiani parla di un servizio molto apprezzato dalla comunità del comprensorio. “ Numerosi gli utenti che avevano beni di cui si volevano disfare ma che essendo ancora utilizzabili, sarebbe stato uno spreco gettare via. Tanti i conferimenti che si sono registrati al pari dei prelievi di materiale da parte di chi non poteva permettersi l’acquisto di un oggetto nuovo e, volentieri ha usufruito del materiale scartato da altri.  Un vantaggio per l’intera popolazione del territorio e che tornerà possibile dal 21 luglio con l’obiettivo di dare una seconda vita a ciò che può arrecare utilità ad altre persone, riducendo gli sprechi e incentivando una cultura del riciclo basata su principi di tutela ambientale e di solidarietà sociale. Nel periodo del lockdown tanti i cittadini che hanno ripulito appartamenti, cantine o soffitte. Ci siamo presi del tempo per riorganizzare tutto il settore con la catalogazione completa dei materiali presenti - conclude l'assessore-  così da ripartire bene con tutta l’attività di conferimento”.
C.C.
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Si riapre domani mattina, 27 giugno alle ore 8, la provinciale 136 “Pian Perduto”, tra Castelsantangelo sul Nera (MC) e Castelluccio di Norcia (PG).

Come annunciato nei giorni scorsi, viene ripristinato il collegamento viario Marche - Umbria.

“È una buona notizia che arriva dopo tanti sacrifici e disagi per il territorio - afferma il Presidente della Provincia Antonio Pettinari - a causa anche della chiusura di questa strada che, adesso, finalmente si riapreper il periodo estivo; successivamente i lavori dovranno essere definitivamente completati”.

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Per l’intera l’estate la strada sarà percorribile fino al 30 agosto in sicurezza per tutti i giorni, a doppio senso di marcia. L’unica eccezione è rappresentata dal tratto di circa 150 metri, non ancora ultimato, dove la circolazione viene regolata, in modo alternato, da un semaforo.

f.u.

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I leaders nazionali del centro destra nelle Marche per sostenere la candidatura di Francesco Acquaroli. Dopo Giorgia Meloni in regione arriva questo sabato Matteo Salvini per una breve visita al complesso residenziale dell'Hotel House di Portorecanati, sulle cui problematiche il leader leghista sembra particolarmente attento, e per un successivo incontro con la stampa. "La visita dell'onorevole Meloni - a parlare è il candidato governatore Francesco Acquaroli - ha messo il sigillo sulla mia candidatura. Ho notato tanto entusiasmo per questo progetto di rinnovamento delle Marche in tutte le forze politiche che compongono la nostra coalizione di centro destra e che si sono già messe al lavoro per la composizione delle liste cercando di dare la spinta dai territori che possa essere determinante per voltare finalmente pagina e dare un nuovo governo alla nostra regione". "Uniti intorno ad Acquaroli - così Giovanni Gabrielli, esponente della Lega che ha offerto la propria disponibilità per un'eventuale condidatura - Lavoriamo a testa bassa per un progetto che speriamo sia vincente per portare il nostro candidato a diventare governatore delle Marche. Compiti dei vertici del nostro partito quello di definire liste e candidature sulle quali c'è confronto aperto e costruttivo".

f.u.
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Riprendono a  Castelraimondo le attività didattiche e ludico-ricreative del centro estivo comunale, rivolte ai bambini da 0 a 14 anni
Nel rispetto delle linee guida regionali e nazionali in materia e delle prescrizioni normative dettate per il contenimento del contagio da Covid 19, dal prossimo lunedì 29 giugno e fino al 31 luglio riapartono laboratori e giochi rivolti ai bambini dai 3 ai 14 anni, gestiti dalla copperativa Il Faro  negli spazi esterni e all’interno della scuola primaria De Amicis, sia le attivtà  dedicate alla fascia d’età che va da 0 a 3 anni previste negli spazi dell’asilo nido comunale.
“Moltissime le adesioni che abbiamo ricevute anche quest’anno- spiega la vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Esperia Gregori-. Ognuno di noi ha voglia e necessità di ritornare alla “normalità”,,riprendere in mano la propria vita e ripartire in qualche modo. Il segnale in questo senso viene dalle numerose richieste che sono pervenute. Come amministrazione comunale abbiamo dunque deciso di riattivare questo servizio, utile per i genitori e indispensabile per i bambini che, soprattutto dopo un lungo periodo di distanza dai loro coetanei, hanno bisogno di rivedersi e ritrovare serenità. Per i bambini da 3 a 14 anni attività di gioco e laboratori si svolgeranno prevalentemente all’esterno della scuola primaria De Amicis, opportunamente allestita anche in alcuni spazi all’interno, per un utilizzo in caso di maltempo. Nei locali del nostro asilo nido comunale la riapertura estiva consentirà piccole attività e gioco anche alla fascia d’età da 0 a 3 anni gestite dalla cooperativa Ascop ; anche per i più piccini infatti c’è stata la richiesta da parte dei genitori di usufruire di un servizio che ha riscosso sempre successo  e che con l’amministrazione comunale si è deciso di proseguire. Certo non è stato facile perché quest’ anno sono state molte le normative e linee guida e i protocolli da rispettare ma più forte di tutto è stato dare un segnale di positività. Si è approntata dunque una riorganizzazione rispettosa  delle misure emanate sia su base regionale che ministeriale. I bambini - prosegue  Esperia gregori- sono divisi per piccoli gruppi in base all'età: da 3 a 5 anni c’è un educatore ogni cinque bambini; da 6 anni a 10 anni, sempre suddivisi per piccoli gruppi c’è un educatore ogni 7 bambini; per la fascia d’età 11-14 anni abbiamo invece  un educatore ogni ogni 10 bambini. Inoltre- continua la vicesindaco- l’ambito sociale dell’Unione Montana non potendo oganizzarsi per quest'estate la colonia estiva per  tutti quanti i comuni facenti parte del comprensorio, ha deciso di intervenire  con il servizio rivolto ai ragazzi diversamente abili  che come per gli anni passati  avranno la possibilità di integrarsi e di partecipare alle attività dei nostri centri estivi. Teniamo a precvisare che los tesso ente che gestirà il centro estivo ha dovuto presentarci un progetto che ha l'obbligo di rispettare normative e misure necessarie atte a contenere il contagio che dunque sono garantite.  I ragazzi saranno pertanto suddivisi per piccoli gruppi che non  potranno mescolarsi tra diu loro; l'educatore dovrà essere sempre lo stesso per lo stesso gruppo e quindi diciamo che seppure con delle restrizioni, il risultato è di ottenere  comunque lo svolgimento di attività e in sicurezza". 
C.C.
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