Notizie di politica nelle Marche
Poste Italiane risponde al sindaco di Caldarola  Luca Maria Giuseppetti che, lamentando il disagio delle lunghe file di attesa dei cittadini per svolgere le loro operazioni nell'uffcio Postale cittadino, ha chiesto l'intervento della Direzione provinciale. Per risolvere la problematica, il primo cittadino ha anche sollecitato un ampliamento degli orari di apertura o l'affiancamento di personale aggiuntivo. 

"In ottemperanza alle disposizioni in materia di emergenza sanitaria- precisa la nota di risposta-  Poste Italiane sta garantendo il servizio su tutto il territorio nazionale, nel rispetto della tutela della salute del personale e della clientela.

L’Azienda ha infatti aumentato gradualmente le aperture degli uffici postali dal 26 marzo, in coincidenza con il pagamento delle pensioni, fino ad arrivare oggi al completamento delle riaperture in tutta la provincia di Macerata.

L’ufficio postale di Caldarola- conclude la nota-  in particolare è attualmente aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.35 e il sabato fino alle 12.35 e si ricorda ai cittadini del comune l’invito all’utilizzo dei canali digitali e dell’ATM Postamat della sede di via Rimessa snc, disponibile sette giorni su sette e in funzione 24 ore su 24, per le operazioni consentite (prelievo denaro contante, interrogazioni saldo e lista movimenti, ricariche telefoniche e carte Postepay e pagamento principali utenze e bollettini di conto corrente postale)".

c.c.
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A Camerino, per la prima volta dopo il sisma, torna visibile l'Urbano VIII, uno dei tesori del Bernini  e tra le opere di maggiore pregio del patrimonio artistico della città ducale. La statua bronzea di Urbano VIII è opera di Gian Lorenzo Bernini, artista poliedrico e multiforme, considerato il massimo protagonista della cultura figurativa barocca.
La sua arte conobbe un clamoroso successo, dominando la scena europea per più di un secolo dopo la morte; analogamente, l'influenza di Bernini sui contemporanei e sui posteri fu di enorme portata. Il bronzo di Urbano VIII è una delle prove più convincenti dell’artista dal punto di vista ritrattistico.
Un’opera d’inestimabile valore proveniente da una nicchia ovale della sala principale di palazzo Bongiovanni che fu commissionata dalla Municipalità di Camerino nel 1643, per tramite di Angelo Giori, intimo della famiglia Barberini, essendo stato istitutore di Maffeo Barberini, che poi diventò papa Urbano VIII.
Capace di cogliere l’indole indomita del pontefice, con particolare indagine introspettiva, l'opera è stata anche in prestito oltreoceano nel 2005/2006 dove ha riscosso notevole successo in un’esposizione americana, a Washington, dedicata ai ritratti dei Papi che ha raggiunto un milione di visitatori in sei mesi.

Nella foto, l'assessore alla cultura e turismo Giovanna Sartori e la curatrice delle collezioni civiche e direttrice Museo diocesano Barbara Mastrocola
Lassessore alla cultura e al turismo Giovanna Sartori con Barbara Mastrocola curatrice delle collezioni civiche e direttrice del Museo diocesano
La scultura bronzea è stata anche tra quelle più apprezzate nella mostra dedicata al barocco nelle Marche a cura di Vittorio Sgarbi a San Severino Marche nel 2010.
“Questa nuova esposizione - commenta Barbara Mastrocola, curatrice delle collezioni civiche e direttrice del Museo diocesano - segna un altro tassello importante per i pezzi straordinari e unici della storia figurativa della città di Camerino: è un bellissimo regalo che i musei civici e diocesani, in una proficua collaborazione, fanno alla città e a tutti i visitatori. In questo senso ci tengo a ringraziare anche la Sovrintendenza competente”. 

L’Urbano VIII tornerà  visibile a Camerino dal prossimo 20 giugno nell’edificio Venanzina-Pennesi del Seminario che ospita altre opere della collezione dei musei civici e diocesani che sono state salvate dal terremoto del 2016
c.c.




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Mentre il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ha dedicato la mattinata di ieri alle Marche, partendo da Osimo e toccando altri centri tra cui Montegranaro e Fermo, potrebbe essere Fratelli d'Italia ad aggiudicarsi il candidato del centrodestra per le possime elezioni regionali.
Una conferma che potrebbe arrivare nelle prossime ore a seguito di diverse riunioni tra i vertici dei principali partiti del centrodestra da cui dovrebbe emergere il nome del deputato Francesco Acquaroli, come rivendicato da Giorgia Meloni già a dicembre scorso.
Se così fosse decaderebbe quindi il nome di Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova, che era il favorito delle liste civiche e del leader della Lega.
Un nome, quello di Acquaroli, che sta prendendo piede sul tavolo nazionale di centrodestra che alla fine sembra possa essere disposto a cedere sul primo dei nomi fatti da tempo, nonostante la Lega abbia subito rifiutato le candidature della Meloni in tutte le regioni di riferimento. 
Una volta confermato il deputaro resta poi da capire quali saranno i nomi che sosterranno questa candidatura.

GS
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Contrarietà immediata sull'ipotesi formulata di accollo dell’onere delle spese per la manutenzione delle messe in sicurezza sui proprietari di case danneggiate dal sisma è stata espressa dal presidente Luca Ceriscioli e dall'intera  giunta regionale che si schierano dunque dalla parte dei sindaci, amministratori locali e cittadini che in queste ore hanno fatto sentire la loro disapprovazione  
A rappresentarlo è l'assessore regionale alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti informando che già nel pomeriggio di venerdì 5 giugno, attraverso una nota scritta, si è subito adoperato 
 per far pervenire al capo dipartimento della protezione civile, Angelo Borrelli, la dichiarata  totale contrarietà all’ipotesi formulata, in quanto i terremotati stessi si vedrebbero gravati di un ingiusto e ingiustificabile onere a loro carico e questo sarebbe fonte di una ulteriore tensione sociale in un momento di grave difficoltà economica dovuta all’ulteriore emergenza del coronavirus. 
" Non condividiamo assolutamente questa prroposta- spiega l'assessore Angelo Sciapichetti-. Nel contrastare in ogni modo l'ipotesi paventata siamo con i sindaci e i cittadini e faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per scongiurarla. Non possiamo aggiungere anche questo ulteriore aggravio  al danno di un'eccessiva burocrazia e di un lentissimo percorso della ricostruzione che ha ostacolato i cittadini anche nella presentaziine delle domande - continua Sciapichetti-. Se c'è da fare una messa in sicurezza non è che possiamo far pagare il costo a dei cittadini che non hanno nessuna colpa. E' dunque necessario che gli eventuali costi siano a carico della Protezione civile nella contabilità speciale, come lo erano le messe in sicurezza iniziali. Non possiamo cambiare adesso. E' per questo che ci siamo confrontati con il Capo della Protezione civile nazionale Borrelli al quale non sarà difficile comprendere le motivazioni dei sindaci, della Regione e dei cittadini. Con l'arrivo del nuovo Commissario Legnini e con l'emissione dell'ordinanza 100 di velocizzazione - aggiunge l'assessore- si è creato anche un clima di aspettative. I cittadini inziano infatti un percorso nuovo che potrebbe aiutarli a snellire le procedure e la burocrazia e non possiamo adesso gettare una secchiata di acqua fredda su queste persone che hanno ricominciato a sperare. E' quindi necessario  che su questo punto si faccia chiarezza e credo che con il buon senso, si possa affrontare la questione così come lo è stato in passato. Non è colpa dei cittadini se le messe in sicurezza fatte 4 anni fa  oggi hanno bisogno di manutenzione ed essere riviste. E' chiaro- sottolinea- che non possiamo accollarla a dei cittadini che non hanno responsabilità alcuna  di questo stato di cose. Ci deve essere un margine pertanto per poter intervenire su questa ipotesi che ci vede contrari- conclude Sciapichetti- e credo che ci si possa ritornare anche con il Commissario alla ricostruzione, ragionando insieme. Non possiamo chiamare a pagare i cittadini perché oltre al danno di non aver potuto presentare i progetti di ricostruzione delle loro case, verrebbero ad essere beffati da un atto che a mio avviso è veramente irresponsabile".
C.C.   

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Ha suscitato sdegno nei cittadini terremotati, la notizia del possibile accollo delle spese di manutenzione delle messe in sicurezza in capoi ai proprietari di immobili danneggiati dal sisma. Una possibilità che ha preso campo nel giro di pochi giorni, in relazione ad uno scambio di missive tra il Capo Dipartimento della Protezione civile regionale David Piccinini e il Capo nazionale di Protezione Civile Angelo Borrelli. Epilogo finale una lettera inviata ai sindaci nella quale viene ventilata questa ipotesi che dunque comporterebbe per i comuni di esigere direttamente dai terremotati e non dalla protezione civile i corrispettivi per le manutenzioni. Sulla quesione si è subito attivato anche il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, chiedendo di scongiurare una simile eventualità in danno di cittadini, già ampiamente provati.
Sembrerebbe  che il clamore e l'indignazione prodotta abbia già sortito l'effetto di un ripensamento, anche se va detto che si è trattato di una mera indicazione o proposta che, al momento, non ha trovato alcuna concretezza in ordinanze decisorie.
Ma tant'è che seppure soluzione ipotetica, tra i proprietari di immobili lesionati, in attesa da 4 anni di un minimo segnale di ricostruzione e sicuramente non in condizione di poter pagare anche questi lavori, ha prodotto l'effetto di un ulteriore sonoro schiaffone.
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E' il caso di Andrea Pazzaglia, la cui famiglia  è proprietaria di una casa in pieno centro storico a Caldarola  i cui danni riportati dal sisma 2016 sono tali che dovrà essere demolita.
"Premetto che la casa è di proprietà di mia moglie ma la sento come mia in quanto a livello familiare l'ho frequentata per circa 50 anni- dice Pazzaglia-. In realtà appena la scossa di fine ottobre, l'immobile ha riportato appunto delle lesioni tali da dover  essere abbattuta, tuttavia, per scelte che non sono state nostre, la casa è stata tenuta in piedi, imbrigliata e imbracata con funi d'acciaio e vari puntellamenti, tanto da farla rimanere in piedi, anche se andrà demolita comunque. Sono passati 4 anni, si sono avvicendati 3 Commissari- continua Andrea Pazzaglia-; il Comune di Caldarola ha optato per la perimetrazione del centro e dunque, anche quell'immobile vi è ricompreso; avremmo potuto presentare un progetto  ma abbiamo dovuto fermarci per attendere  la conclusione di un iter amministrativo che sappiamo non essere facile. Una serie di vicende ha cristallizzato pertanto tutta la situazione e ora, nel giro di qualche giorno, su segnalazione della Protezione Civile marchigiana a quella nazionale viene fuori questa indicazione che siano i proprietari a dover pagare per il mantenimento delle messe in sicurezza. Che dire? A me sembra veramente che, o non vivo nell'Italia che conosco, o questo è davvero un altro mondo. Abbiamo sotto i nostri occhi situazioni come il ponte Morandi che nel giro di due anni, grazie a Dio per quelle popolazioni, ci hanno dimostrato che l'Italia è riuscita a riavere un'opera funzionale  mentre noi a 4 anni abbiamo ancora in molti casi le macerie ferme, a voler testimoniare l'assoluta immobilità del sistema amministrativo. Aggiungasi che per fatti che non sono nostri ci siamo trovati costretti a subire ulteriori rallentamenti accentuati dal Covid-19 e adesso, mi auguro di no, ma quello che è trapelato è una chiamata a metter mano al portafoglio- conclude Pazzaglia-  Francamante non saprei quali altri termini utilizzare per descrivere quello che proviamo in molti, se non che hanno voluto darci un ulteriore 'schiaffo' in aggiunta a quello che abbiamo subito. Oltre il danno anche la beffa. Un paese davvero molto strano il nostro."
C.C.

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Sicurezza stradale: dopo la richiesta dell’amministrazione comunale di Gagliole, il presidente della provincia di Macerata Antonio Pettinari e l’ingegner Alessandro Mecozzi hanno effettuato, insieme al sindaco Sandro Botticelli ed ai tecnici della provincia, un sopralluogo sulla strada Molini, dove si sta posizionando un guardrail nell’ambito del prosieguo dei lavori di messa in sicurezza delle strade comunali, tra i quali rientrano anche quelli inerenti alla cestonata della stessa via Molini ed al cedimento della strada di località Cerqueto, per i quali sono già stati fatti i rispettivi rilievi geologici e che hanno già ricevuto parziale esecuzione mediante la sistemazione della curva salendo per frazione Celeano e l’asfaltatura dello stesso tratto di strada Molini.

AB
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Le future classi  IV A e B del liceo classico Filelfo di Tolentino rischiano di essere accorpate è il sindaco, insieme all'assessore all'istruzione scendono min campo per evitarlo chiedendo, infatti, all'ufficio scolastico regionale di tornare sui propri passi.

Il Dirigente scolastico ha messo in moto tutte le procedure per opporsi all’accorpamento.
 Giuseppe Pezzanesi è costantemente in contatto con il Presidente della Provincia Antonio Pettinari che, oltre a lavorare con le strutture interne al progetto del nuovo Campus delle Superiori di Tolentino tra cui il Filelfo, ha riferito di aver intrapreso diverse iniziative di carattere provinciale proprio per contrastare questo tipo di provvedimenti.
Una scelta, infatti, che penalizzerebbe ancora di più una scuola all'avanguardia che è stata costretta a subire i cambiamenti di sede e le difficoltà a seguito del sisma

"L’accorpamento – precisano con forza il Sindaco Giuseppe Pezzanesi e l’Assessore alla Cultura Silvia Tatò – va contro qualsiasi norma vigente di carattere legale ed etico, in quanto i ragazzi del prestigioso Filelfo, oltre a stare “eroicamente” nell’attuale struttura che non può essere chiamata Scuola in quanto emergenziale, sono nel cratere sismico ed in più in una delle classi che si vorrebbe accorpare vi è la presenza di un portatore di handicap e gli spazi che si verrebbero a creare contrasterebbero nettamente con quelli che invece prevede la normativa in questi casi. Faremo a tal proposito – concludono il Sindaco e l’Assessore – lunedì 8 giugno in Giunta, un documento di netta contrarietà a quanto disposto dal responsabile scolastico regionale e la invieremo tra gli altri a Sua Eccellenza il Prefetto, al Presidente Regione Marche Ceriscioli, al Ministro di competenza ed i ragazzi ed i loro genitori stiano pur tranquilli che non molleremo di un centimetro".

GS
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Sabato, 06 Giugno 2020 19:55

Il decreto scuola è legge

È legge il decreto scuola del ministro Azzolina. Una legge per la quale le minoranze in parlamento hanno fatto ostruzionismo ma che alla fine è passata. Il testo disciplina anche l'esame di maturità e altro.
La sessione è iniziata giovedì pomeriggio e sospesa a notte fonda di ieri senza accordo ed è poi ripresa stamane.
Per gli esami di Stato del I ciclo basterà la valutazione finale da parte del Consiglio di classe, che terrà conto anche di un elaborato consegnato e discusso online dagli studenti. Mentre per il II ciclo è prevista la sola prova orale in presenza. Cambiano anche i voti della scuola primaria ritornando al passato, ovvero ai giudizi descrittivi anziché in decimi. 
In merito agli alunni con disabilità, i dirigenti, sulla “base di specifiche e motivate richieste da parte delle famiglie potranno consentire “la reiscrizione dell'alunno al medesimo anno di corso frequentato nell'anno scolastico 2019/2020”, dopo aver condiviso la possibilità con consiglio di classe e del Gruppo di lavoro per l'inclusione. Novità anche per i privatisti che dovranno sostenere l’Esame del II ciclo a settembre: in attesa di conseguire il diploma potranno intanto partecipare a eventuali prove di ammissione all'universit, a istituzioni dell'Alta formazione artistica musicale e coreutica e altre istituzioni di formazione superiore post diploma. Potranno partecipare con riserva anche a procedure concorsuali pubbliche, selezioni e procedure di abilitazione.
Il decreto scuola tratta anche l'edilizia scolastica per la quale si prevedono maggiori e speciali "poteri" ai sindaci e il concorso per i precari: non più quesiti a crocette ma a risposta aperta e al computer. Diventeranno provinciali e saranno digitalizzate le graduatorie per i supplenti.
g.g.
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Buone notizie dal presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari, in merito ai lavori di realizzaziine della Pedemontana Fabriano- Muccia /Sfercia.e della Superstrada Ancona Perugia  Ripresi  anzitutto i lavori del gruppo di imprese guidati da Astaldi dopo che la capofila era andata in difficoltà.
"Il concordato - afferma Antonio Pettinari- è stato autorizzato e quindi sono riprese ormai quelle opere che di fatto erano state sospese. Sto parlandodi lavori importantissimi e cioè della superstrada Ancona-Perugia e della Pedemontana Fabriano-Muccia e di tutto il collegamento poi sulla Valnerina. Attualmente- spiega Pettinari- sui cantieri stanno lavarando circa 350 persone per cui i lavori sono ripresi come era originariamente. La seconda notizia- continua il Presidente- è che di riflesso stanno andando avanti anche i vari lotti. Come si sa da un anno e mezzo erano stati consegnati i lavori del primo lotto Fabriano- Cerreto e, solo da pochi mesi, altro lotto consegnato è quello fino a Matelica Nord; adesso, dato l'andamento dei lavori attuale, contiamo che entro la fine dell'anno possano essere completati i lavori del primo lotto  mentre, per quel che riguarda il secondo lotto siamo abbastanza fiduciosi che termineranno entro il 2021 e quindi avremo già la Pedemontana fino a Castelraimondo- nord. Gli altri due lotti non solo sono interamente finanziati- precisa Pettinari- ma in queste settimane verranno consegnati i progetti esecutivi sia del terzo lotto fino a Camerino, sia del quarto da Camerino a Muccia. Si procederà quindi alla validazione e alla valutazione anche dal punto di vista ambientale e successivamente si procederà alla consegna dei lavori. Ovvio che non consegneremo i lavori anche del terzo e quarto lotto ma considerato che come detto stanno procedendo le opere  per gli altri due precedenti, si concretizza sempre più questa arteria di fondamentale importanza: la Pedemontana , ai piedi dei monti un collegamento trasversale di tutto il territorio. Talvolta i maceratesi infatti sono portati a considerare il fabrianese come qualcosa che esula dal nostro territorio- prosegue Pettinari- invece dobbiamo pensare ad un terriorio assolutamente omogeneo. Fabriano è legato alle sorti del territorio camerte e della valnerina e viceversa, per cui queste non possono essere prese che come bellissime notizie. I cittadini poi si domanderanno giustamente quando potrà finalmente realizzarsi la trasformazione dello svincolo provvisorio in definitivo della bretella 209 verso la Valnerina- aggiunge -. Qui i lavori erano iniziati ma il comune di Muccia, ha giustamente sollevato alcune criticità della breve arteria e in particolare che sarebbe stato opportuno dare la possibilità ai residenti di evitare il lungo tragitto fino alla 209 e realizzare una rotatoria, nonchè tenere in considerazione altre questioni legate ai servizi, come marciapedi o possibilità di collegamenti con strade private. Siamo giunti dunque al completamento di queste modifiche e varianti per cui anche questa si appresta ad essere una realtà, sempre costruita dal gruppo di imprese che sta realizzando la Pedemontana e la Superstrada".  
C.C.
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A Camerino, botta e risposta tra maggioranza e minoranza in merito allla prossima riapertura di un punto di ristoro nei locali del Maschio della Rocca Borgesca.
In un post dal suo profilo facebook il Capogruppo di " Radici al futuro" Gianluca Pasqui, prende spunto dall'annuncio del sindaco Sandro Sborgia riferito all'esito positivo del recente sopralluogo effettuato insieme al personale dell'ufficio tecnico comunale all'interno dell'edificio del 1500 dal quale si è appurata l'agibilità dei locali che prelude quindi alla prossima pubblicazione di un bando per affidare la gestione del bar. 
"Un'altra testimonianza ufficiale di come sta procedendo l'amministrazione del Sindaco Sborgia"- scrive Gianluca Pasqui evidenziando che in realtà i lavori di messa in sicurezza sul tetto dell'edificio sono stati ultimati il 10 maggio 2019 quando al governo della città sedeva l'amministrazione Pasqui che ricopriva la carica di sindaco.
Da qui la domanda al primo cittadino Sandro Sborgia: "Come mai solo oggi si accorge che l'edificio è fruibile?Sono felicissimo che tornerà, finalmente, il bar della Rocca. Mi dispiace, però, che sono passati 13 mesi di nulla ed una stagione estiva (quella scorsa) dove l' amministrazione del Sindaco Sborgia avrebbe dovuto fare quello che 13 mesi dopo sta facendo (?). 
Pronta la risposta della maggioranza: "Questa volta tocca al Maschio della Rocca Borgesca- si legge nella nota- . Oltre ad essere una struttura importantissima della nostra Città per il suo inestimabile valore storico – culturale, il Maschio è stato per anni anche punto di ritrovo e di socialità per molte generazioni di cittadini e studenti. In quel luogo sono nate storie, amori, amicizie e ha visto trascorrere tanti momenti felici. Eppure oggi, difronte all’annuncio di un imminente ritorno alla vita di un bene pubblico così importante grazie all’impegno e alla caparbietà della nuova amministrazione comunale, c’è chi non si rassegna a sollevare polemiche inutili quanto sterili nonostante per anni quel bene pubblico fosse stato dimenticato e lasciato nel più totale abbandono. Appare doveroso chiarire innanzitutto un punto fondamentale così da sgomberare il campo da affermazioni confuse e imprecise: il Maschio della Rocca NON è mai stato giudicato “INAGIBILE”. - continua il comunicato- La struttura ha resistito benissimo anche al terremoto del 2016. I sopralluoghi eseguiti successivamente al sisma certificarono la sussistenza di danni alla copertura comunque già presenti prima degli eventi tellurici. Nonostante ciò, l’amministrazione precedente non ritenne di prendere minimamente in considerazione la necessità di un seppur minimo intervento per salvaguardare e mettere al sicuro un bene di così enorme valore. Inascoltate furono le ripetute segnalazioni e gli accorati appelli sollevati da più parti anche con articoli di stampa, per salvare dal degrado e dall’incuria quello che possiamo considerare a buon diritto uno dei Beni monumentali più importanti della Città. Si è dovuti attendere il mese di aprile 2019 (badate bene aprile 2019!!!) perché fosse eseguito un intervento in “somma urgenza” per la messa in sicurezza del tetto del nostro importante gioiello. Oggi qualche bontempone osa persino attribuirsi il merito di aver posto in sicurezza una struttura che per anni e anni è stata dimenticata, vilipesa e persino disprezzata. 
 Ma lasciamo perdere- conclude la maggioranza- . Abbiamo tante cose da fare e tanto lavoro da portare avanti! Oggi è un giorno di festa perché un pezzo importante della nostra Città e della nostra storia tornerà a vivere e con esso affioreranno alla nostra mente i bei ricordi dei giorni lieti che abbiamo trascorso in quel luogo magico e dei giorni futuri che ci attendono da trascorrere nel rimirare quel meraviglioso panorama che solo noi abbiamo". 
C..C:








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