Notizie di politica nelle Marche
Nuovo Consiglio di Amministrazione per le Terme di Sarnano che, oltre a variare la maggior parte dei componenti ne conta due in più rispetto ai Consigli passati.
"L'ex presidente si è dimesso per problemi personali nel periodo Covid - spiega il sindaco di Sarnano Luca Piergentili - e dovevamo, in tempi brevi, mettere mano al nuovo Consiglio di amministrazione. A mio parere lo abbiamo fatto nel migliore dei modi con cinque persone: abbiamo addiruttura variato il numero dei componenti perchè prima ne erano solo tre. Oggi ci sono tre sarnanesi e due tecnici di cui uno esperto nel campo dell'economia e l'altro nella sanità".

Marco Nacciarriti è il nuovo presidente e gli altri membri sono Mauro Monaldi, Piero Venanzi, Francesco Seccacini e Alessandro Rocchetti.

"E' un impegno che ho preso con estremo entusiasmo - spiega Nacciarriti - anche perchè il teritorio si pone in questo senso. E' una scommessa per l'intera regione che conta solo tre stabilimenti termali attivi. Ci stiamo organizzando per portare le terme di Sarnano al cospetto del territorio nazionale e anche oltre i confini italiani.

Oggi le Terme di San Giacomo di Sarnano ospitano, nel loro centro,  turisti provenienti da ogni dove offrendo piacevoli percorsi di benessere, mentre le cure termali e fisioterapiche sono rivolte a chi ne abbia necessità per motivi di salute.

La cornice attorno alle Terme evidenzia Sarnano come piccolo borgo ai piedi dei monti Sibillini, caratterizzato da uno splendido centro storico con un notevole patrimonio artistico.

Inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, è l’espressione di un territorio ricco di cultura dove si possono fare esperienze di vario genere".

GS
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Sabato scorso i nomi dei candidati della lista Maceratese del Pd, ieri la presentazione ufficiale delle liste dei dem che sostengono la candidatrua a governatore della Regione, Maurizio Mangialardi.
"Siamo partiti già da tempo per affrontare con idee e programmi chiari questa sfida impegnativa, decisiva - ha esordito - . I progetti si realizzano con le persone: con voi, insieme, riusciremo a vincere la sfida elettorale e la sfida ben più importante: portare la nostra terra nel futuro che merita. La lista esprime al meglio le Marche in termini di competenza, esperienza e capacità di rappresentare istanze e bisogni dei singoli territori. Sono certo che ognuno di voi darà quel contributo fondamentale affinché il nostro progetto riformista per le Marche possa affermarsi e realizzarsi”.

Al termine di una settimana di incontri tra il candidato e le realtà imprenditoriali e associative delle province Mangialardi ha detto: "Ovunque ho potuto riscontrare una nuova disponibilità ad ascoltare le nostre idee e le nostre proposte - ha spiegato - . C’è più attenzione, più interesse, una maggior voglia di essere parte del cambiamento. Avremo una grande responsabilità per quanto concerne il futuro delle Marche. Affrontare le insidie che anche nei nostri territori incombono dopo la drammatica epidemia di Covid, ridisegnare le priorità dell'agenda politica per continuare a garantire il benessere e la qualità della vita delle nostre comunità, rafforzare gli strumenti che ci consentono di tutelare in bene prezioso della coesione sociale dalle spinte disgregatrici: sono alcuni degli importanti compiti che ci sono stati affidati. Sono certo che ne saremo all'altezza".

GS


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“Non ci si può vantare di quanto è stato realizzato in ciò che dovrebbe - e di fatto lo è - rientrare nelle buone pratiche ordinarie di una giunta comunale e di un buon sindaco.

Significa usare ancora il vecchio metodo della strumentalizzazione politica, il farsi pubblicità non per reali iniziative a favore del cittadino in tutti i suoi bisogni primari, specie oggi con l'economia e il lavoro in caduta libera verso il precipizio, ma sulla scelta di indossare abiti costosi sulla pelle dei cittadini che poi dovrebbero anche dire “Bravi” e votare di nuovo a loro favore, nonostante in 10 anni di governo abbiano provocato solo la morte dell'anima e il buio della vita vera nella città che gli aveva accordato fiducia.”

Così Lauretta Gianfelici, candidato sindaco del Popolo della famiglia, commenta l'operato della attuale Amministrazione.

“La politica è sempre più in misura senza precedenti un tiro alla fune tra la velocità di movimento del capitale e dei soldi richiesti e spesi sulle spalle dei cittadini, della dittatura finanziaria e di chi lucra – con l'autorizzazione di chi ha governato- e la funzione dei poteri locali mistificata, senza servizio alla società civile, a tutti i suoi cittadini e famiglie, ma obbediente ad altre logiche lontane dal Bene Comune e difficili da convertire! Nonostante tutti si proclamino cattolici! E in una Civitas Mariae. Nessuna definizione e realizzazione di una politica ʺconcertataʺ, orientata allo sviluppo del territorio e di tutte le sue ricche potenzialità, in cui anche i giovani possano tornare a progettare la loro vita. Dunque una città che torni ad essere Mamma, sulle orme di come ci insegna Maria, non sulle pretese camuffate ed egoistiche.”



Aggiunge Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale per le Marche del Popolo della Famiglia: “ La consuetudine di asfaltare prima delle elezioni, vizio antico di chi, non avendo fatto nulla di concreto e utile per la Città, confida che un lieve bagliore, nemmeno un luccichio, possa far sembrare oro ciò che non lo è. Sfatiamo questo mito: il tesoretto per asfaltare le strade ( e non solo) che ogni Ente territoriale utilizza, deriva dalle multe per le violazioni stradali e, per legge, deve e può essere utilizzato esclusivamente per tutto ciò che ruota attorno alla sicurezza stradale. Per cui i comuni quei fondi non devono trovarli, li hanno già e per opere previste dalla legge, quindi dovute.

Stabilito dunque che l'asfaltatura delle strade è dovere di ogni Amministrazione comunale e che nulla toglie ai fondi che dovrebbero essere destinati al bene della città e dei suoi abitanti: quanto e come il Comune ha speso per aiutare le famiglie e le imprese cittadine? o per migliorare la sicurezza, il decoro urbano e favorire il turismo?

Sono convinto che i maceratesi, anche alla luce di quanto esposto, sapranno premiare, all'interno delle urne, chi essendo cittadino come loro e non “cacciatore di posti di potere” vuole renderli veramente partecipi e protagonisti della vita della città.”
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No forte di Camerino alla discarica. È il sindaco Sandro Sborgia a ribadire il suo dissenso con forza, visto che la città ducale è stata inserita tra i siti idonei per la realizzazione: “In particolare le popolazioni colpite dal sisma non possono subire anche questo disagio. Ribadiamo il nostro no nei confronti della discarica su questi territori – afferma – Mi sono già espresso in merito all’ultima riunione ATO 3 Macerata. All’assemblea, si possono leggere i documenti e le delibere, abbiamo espresso il nostro voto contrario e manifestato la necessità di escludere i Comuni del cratere dai luoghi idonei per la realizzazione della discarica, ma questa richiesta non è stata minimamente considerata dall’assemblea che ha bocciato, purtroppo, l’emendamento. Già nel 2011 la Provincia aveva spiegato la necessità di individuare un Comune dell’entroterra, scegliendo Cingoli, dopo Potenza Picena (in cui era stata realizzata una discarica di 90mila metri cubi) e Tolentino (con una discarica da 125mila metri cubi). A Cingoli la discarica è di 450mila metri cubi. Una volumetria che potrebbe soddisfare le esigenze dell’entroterra per 30 anni se non fosse che lì vengono smaltiti i rifiuti di tutta la Provincia,e non solo, perché arrivano anche quelli di Loreto. Non si può non notare che 5 Comuni in Provincia generano più rifiuti indifferenziati rispetto agli altri 50. I criteri sui quali si basa l’individuazione dei siti idonei alla realizzazione della discarica sono privi di base scientifica – prosegue Sborgia - A partire dai tempi di percorrenza dall’impianto Cosmari che sono quelli che incidono maggiormente sui costi sia in termini economici che d’inquinamento ambientale prodotto dai mezzi in movimento. Ebbene, i tempi di percorrenzasono calcolati con l’applicazione GoogleMap ipotizzando di percorrere la strada in auto, quando invece sono utilizzati bilici con decine di tonnellate a bordo. I tracciati presi in considerazione spesso non sono percorribili dai mezzi utilizzati per trasportare i rifiuti. Si dà, inoltre, peso alla forma geometrica e alla grandezza dell’area di discarica arrivando a privilegiare aree superiori a 130 ettari: altro parametro del tutto inventato perché per una discarica come quella di Cingoli bastano 10 ettari. Ciò fa pensare che si voglia fare una gigantesca discarica o che sia un trucco per favorire aree meno popolate, come le nostre, dove gli spazi sono più ampi. In ultimo non è stato tenuto in considerazione che le discariche non possono essere realizzate in aree sismiche in categoria 1, secondo la legge 64 del 1974. Anche in questo caso abbiamo inviato un resoconto completo perché le carte di pericolosità sismica non sono state aggiornate dopo il terremoto del 2016 quindi ci sono le condizioni affinchè molti Comuni dell’entroterra non dovrebbero più risultare in seconda categoria. Inviata una nota all’assemblea che riguarda il Comune di Camerino, non è stata minimamente presa in considerazione. A questo punto – conclude il sindaco Sborgia – siamo disposti a ricorrere anche all’autorità giudiziaria pur di non far realizzare la discarica”.

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Ha presentato la lista di candidati che supporteranno la sua corsa alle elezioni comunali di Macerata. Roberto Cherubini, espressione del Movimento 5 Stelle ma affiancato anche da altre due liste civiche ha comunicato i nomi attraverso la sua pagina Facebook accompagnandoli da un video.

Nella squadra del candidato sindaco figurano Boccia Catia, Calvigioni Silvana, Carancini Simone, Casaburri Gilbert, Cleti Nanda, Di Gregorio Enzio, Fusari Fabio, Gabriella Gironella, Gentili Massimo, Illuminati Simone, Juan Salto Volverè, Landi Federico, Loncao Elisabetta, Mulas Sabrina, Pallorito Anna Maria, Pazzaglia Alberto, Pettinari Fabio, Pietroni Francesca, Raia Anna Maria, Tombesi Danilo, Ventrone Fulvio, Verdicchio Fabio, Vincenzetti Marta, Zega Franco.

“La lista non nasce dal nulla ma è il frutto di un lavoro condiviso - le parole di Roberto Cherubini - Ognuno di loro ha portato e porterà la sua esperienza per un progetto nuovo basato sulle competenze e non sui clientelismi”.


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Buone notizie per gli studenti di Belforte del Chienti. Nonostante, infatti, la prevista demolizione della vecchia scuola media e le norme sul distanziamento sociale anche nelle classi previsto dalle misure anti Covid, l'amministrazione comunale, di concerto con la dirigenza scolastica, è riuscita ad organizzare il sistema scolastico del paese.
"Con l'aiuto dei tecnici comunali e dopo diversi confronti avuti con la dirigenza scolastica siamo riusciti a reperire tutti gli spazi necessari per garantire le misure di sicurezza per il prossimo anno scolastico - dichiara il sindaco Alessio Vita - Per garantire ciò dovremo fare delle piccole opere murarie nella palestra del plesso scolastico di via dell'Arme e all'interno della scuola materna, che saranno finanziate dal Miur. Un aspetto importante è che siamo riusciti a salvaguardare la possibilità di utilizzo della palestra ed anche la biblioteca che sarà utilizzata come aula in più per didattica, laboratori e quanto sia necessario per lo svolgimento delle lezioni".

Dalla scuola al commercio, con l'amministrazione che ha deciso di adottare misure particolari a sostegno delle attività rimaste chiuse durante il lockdown. "Abbiamo deliberato in consiglio comunale - prosegue il sindaco - una riduzione del 45% sull'imposta TARI per tutte le suddette attività. Una misura che ha per il comune un impegno di circa 15 mila euro e riteniamo che tali misure costituiscano un importante incentivo per consentire alle attività commerciali di ripartire dopo il lockdown.

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A Macerata per lanciare la candidatura a sindaco della città di Sandro Parcaroli e per decidere insieme ai dirigenti locali le strategie elettorali. Ha toccato anche la città capoluogo di provincia la visita nella Marche del vice presidente di Forza Italia Antonio Tajani.
Prima di recarsi in città Tajani ha voluto visitare a Piediripa la sede della Med Store, l'azienda creata dall'imprenditore di orginini camerinesi, oggi candidato alla guida dell'amministrazione comunale nella coalizione di centro destra, e che Sandro Parcaroli gestisce insieme al figlio Stefano.

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Tajani e Parcaroli al taglio del nastro

Quindi il vice presidente di Forza Italia ha raggiunto Macerata per inaugurare, in Corso Cairoli, la sede elettorale del partito e per discutere i nomi dei candidati da inserire nelle liste in vista delle elezioni amministrative nel comune e in regione, dimolstrando fiducia sull'esito della competizione elettorale alle porte. "Stanno cadendo tutte le roccaforti della sinistra e cadrà anche in questa regione - ha commenato l'onorevole Tajani - Le Marche hanno una forte tradizione cristiano-democratica e noi siamo gli eredi del Partito Popolare Europeo per cui ritengo riusciremo ad intercettare i voti di molti elettori moderati". 
Allargamento delle liste dei candidati anche ad esponenti di forze civiche la strategia di Forza Italia. "Crediamo sia importante aver euna rappresentanza anche dei comuni delle zone interne che spesso hanno candidati civici - ha concluso il vice presidente forzista - perchè questi territori non devono essere abbandonati, soprattutto dopo il disastroso terremoto del 2016. Un'attenzione che a queste zone ho dedicato in tutta la mia esperienza alla presidenza del parlamento europeo".


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l'interno della sede di Forza Italia

Al termine della visita e prima di raggiungere Civitanova Marche, Antonio Tajani ha incontrato i rappresentanti di Confindustria e Confartigianato per parlare con loro dei problemi di carattere economico che affliggono il territorio maceratese fortemente colpito prima dal terremoto e successivamente dall'emergenza Coronavirus.

f.u.

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Tajani parla con alcuni commercianti maceratesi
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L'approvazione del bilancio consuntivo nell'ultima seduta del consiglio comunale di Camerino ha scatenato critiche da parte del capogruppo di "Radici al futuro" Gianluca Pasqui soprattutto con riferimento allo stralcio dei residui attivi e alla loro gestione. Al riguardo interviene con la seguente nota, che pubblichiamo integralmente, il vice sindaco Lucia Jajani, che evidenzia subito i principali dati del bilancio.



In sintesi questi i principali dati di bilancio da evidenziare:

Totale disavanzo da ripianare anno 2019: euro - 2.462.473,60

Totale residui debiti finanziari al 31.12.19: euro 15.770.914,91

Debito medio per abitante: euro 2.360, 56

Totale debiti commerciali al 31.12.19: euro 6.045.145,26

Totale residui attivi al 31.12.19: euro 24.157.603,06



La percezione immediata è quella di un bilancio difficile, con un elevato valore di indebitamento ed una difficoltà cronica di cassa aggravata dalla gestione sisma in quanto l’ente anticipa somme che poi verranno rimborsate dalla Regione Marche solo dopo che si è provveduto a rendicontarle e nella sola ipotesi per cui tale rendicontazione venga ammessa.



Poco prima delle elezioni comunali è stato liquidato al comune un indennizzo assicurativo di 3 milioni di euro per danni relativi al sisma. La nuova amministrazione si è trovata a dover decidere sulla destinazione di tale ingente somma, decisione da prendere, come scadenza contabile, entro l’esercizio 2019, senza conoscere quelle che sarebbero state le relative risultanze. La scelta, quindi, costretta da tempi brevi, ha riguardato una lista di investimenti ritenuti in quel momento prioritari per la comunità, con la consapevolezza di una successiva, potenziale, revisione, alla luce dei risultati del rendiconto 2019 dalla natura dei quali non si poteva prescindere.

Il lavoro di rendicontazione svolto, che ha comportato un lungo e minuzioso lavoro da parte degli uffici, si è concluso con la definizione di un importante deficit di gestione che è andato a peggiorare la già gravosa situazione di disavanzo tecnico.

Di fronte alla necessità di ripianare tale risultato negativo, l’amministrazione si è trovata costretta a rivedere gli impegni inizialmente presi sull’investimento dei 3 milioni, decidendo di destinare solo una parte per opere pubbliche e la restante a copertura del disavanzo registrato.

Contrariamente a quanto sostenuto dalla minoranza, il citato deficit gestionale non è frutto di un’invenzione contabile volta a “(...) cercare buchi di bilancio quando buchi non ce ne sono(..)”, con il solo progetto politico di screditare la precedente gestione (non è questo l’interesse dell’attuale amministrazione), ma è il risultato di un lungo ed impegnativo lavoro di analisi e relativa rendicontazione che ci ha imposto, in ossequio al principio della prudenza ed a tutela delle finanze pubbliche, la linea contabile adottata.

Ci è stato contestato “di aver stralciato male residui attivi non prescritti ed ancora esigibili” con il solo scopo di peggiorare il risultato di bilancio a discredito di chi ci ha preceduto.

A chiarimento dei meno esperti in materia, i residui attivi sono crediti che il Comune vanta nei confronti di terzi a fronte di entrate accertate, ma non ancora riscosse. Ogni anno, in sede di rendiconto, ne viene fatta una ricognizione per valutarne la cosiddetta affidabilità, ovvero l’effettiva possibilità di riscossione. Questo perchè, nonostante la sussistenza del titolo giuridico che ne legittima la riscossione e giustifica la presenza in bilancio, potrebbero, per altri motivi che possono emergere solo da un’attenta ricognizione degli stessi, essere valutati come di dubbia esazione.

Il bilancio del comune di Camerino presentava crediti di anni molto vecchi (2011 e seguenti), che fino ad oggi, quindi, non sono stati mai riscossi. Questo stato di fatto evidenzia un’ oggettiva difficoltà nel loro recupero, anche se tutti accompagnati dal relativo titolo giuridico. Il lavoro di stralcio effettuato è servito a prendere atto di tale criticità, accantonando risorse volte all’eventuale ripiano nel caso in cui si verifichi il definitivo mancato incasso. Nel momento in cui si otterrà relativa riscossione (per talune partite sarà improbabile), le somme incassate torneranno a beneficio del saldo di cassa, con un risultato a questo punto oggettivamente accertato e non presunto.

Un comportamento, quindi, di dovuta prudenza a beneficio e non danno della salute delle finanze comunali.

Ci è stato anche contestato di aver preso “un mutuo per pagare le bollette”. Tradotto in termini tecnici, a fronte di debiti commerciali al 31.12.19 per totali euro 6.045.145, ancora da pagare, il comune ha richiesto l’anticipazione di liquidità prevista per legge proprio per onorare immediatamente parte di tali debiti, a sostegno delle imprese creditrici degli enti locali già fortemente penalizzate dalle drammatiche conseguenze dell’epidemia Covid-19. Non si è trattato quindi di nuovo indebitamento, bensì di trasformazione dello stesso da commerciale a finanziario, con il vantaggio di poterlo rateizzare in 30 anni piuttosto che sostenerne il carico in un’unica soluzione (impossibile anche perchè se ce ne fossero state le possibilità sarebbero stati pagati) e di liquidare immediatamente quante più imprese creditrici possibili, attualmente in grande difficoltà.

Ci è stato anche contestato di non avere le idee chiare, “(...) perchè se è vero che ci sono tutte queste difficoltà economiche non si avrebbe dovuto spendere un solo centesimo del rimborso assicurativo (..)”. Sarebbe stato facile non spendere niente o spendere tutto, facile perchè avrebbe prescisso da qualsiasi analisi e considerazione che, se correttamente fatta e valutata, necessariamente avrebbe imposto, come correttamente affermato da qualcun’altro, “un colpo al cerchio ed uno alla botte”. E’ questo l’obiettivo che abbiamo cercato di perseguire: non privare la comunità di alcune importanti opere (piscina, rifacimento della strada Mergnano/Mecciano e Ponti/Canepina, terza via di fuga giardini della Rocca, manutenzione straordinaria struttura ricettiva in loc.Morro) che solo approfittando dell’indennizzo assicurativo possiamo permetterci di sostenere e nello stesso tempo cercare di porre parziali rimedio alle criticità di bilancio evidenziate.

E’ vero anche che è stata una scelta sofferta, analizzata in tutti i possibili scenari percorribili, cercando di prevedere tutte le potenziali conseguenze che ne fossero derivate e per questo siamo stati “accusati” di non averci dormito la notte. Ebbene sì, abbiamo sentito tutto il peso e la responsabilità di questa decisione cercando di scegliere la via migliore per il bene della comunità con il minor livello di approssimazione possibile, ma questo non penso che possa essere considerata una colpa.
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Non si è fatta attendere la replica dell'ex assessore di Tolentino Alessandro Massi, in rappresentanza dell'associazione Tolentino Popolare, che ha voluto dire la sua a seguito delle risposte di Andrea Crocenzi e Silvia Tatò sulle critiche mosse dall'associazione in merito alle decisioni prese per il centro storico.

Lo scontro, cominciato da una nota di Tolentino Popolare che condannava le scelte dell'amministrazione sul Premio Ravera e sui commercianti del centro, sembrava terminato con le risposte dell'assessore alla Cultura e del consigliere con delega al Commercio, ma alcune affermazioni non sono proprio andate giù al fondatore dell'associazione nata a marzo 2017 che, nella sua lista civica all'ultima tornata elettorale, candidò proprio Crocenzi e Tatò.

"Ex nihilo nihil" Con la citazione latina di Lucrezio che appare nel cantiere di Villa Gabrielli, Alessandro Massi esordisce per "testimoniare - dice - il nulla della loro attività amministrativa" e risponde all'ultima affermazione di Silvia Tatò.

"È chiaro il riferimento al sottoscritto - afferma Massi - quando dice di aver fatto più di chi a parole ha praticato attività amministrativa per 7 lunghi anni. Ero io il consigliere delegato alla Cultura e lei sta beneficiando di un lavoro fatto da me prima e da Alessia Pupo poi. Ha terminato attività che erano state avviate prima della sua nomina. Popsophia è arrivata a Tolentino grazie al mio impegno. La Tolentino Brickart è stato un progetto su cui ha lavorato Silvia Luconi e in merito alla mostra inaugurata negli ex locali commerciali non ho problemi a dire che si tratta di un bel lavoro e che è stato fatto bene, così come mi sono complimentato con Silvia Tatò per l'idea della biblioteca online durante la pandemia".

Poi una risposta al veleno in merito alla sua candidatura: "Sono stato io a chiederle di candidarsi - afferma - dopo che nella precedente esperienza politica aveva preso una sola preferenza. Insieme a Crocenzi portano avanti il simbolo dell'associazione che li ha espulsi: avrebbero dovuto lasciarlo e costituire un loro gruppo perchè hanno preso una strada diversa dalla nostra.
Hanno continuato ad utilizzare il simbolo senza autorizzazione e noi siamo interevnuti nel rispetto degli associati.
Il simbolo non apartiene a Crocenzi e non è certo lui che deve concedercelo".

Massi si sofferma poi sulla questione del centro e dei commercianti: "Non è affatto vero che non ci siamo impegnati per le attività produttive e per il centro: è un tema sucui abbiamo puntato sin dall'inizio della campagna elettorale e portato avanti fino ad ora con la campagna per la scuola don Bosco e con progetti a cui tuttora stiamo lavorando. A dicembre scorso abbiamo organizzato un convegno sul tema e, sebbene avessimo invitato l'amministrazione, nessuno si è presentato. Proprio loro, venendo meno al programma dell'associazione, hanno tradito le aspettative dei cittadini.
Sono loro che dovrebbero mettere da parte tutto questo rancore per pensare al bene comune. Dovrebbero essere rispettosi delle associazioni e dei cittadini".

Infine la sferzata sulla posizione di Crocenzi in merito ai componenti della Commissione Attività Produttive: "Dal nostro punto di vista è solo lui che dovrebbe dimettersi dal momento che occupa un posto in consiglio comunale grazie all'elezione nella nostra lista di cui non fa più parte, nonostante questo non gli abbiamo mai chiesto di farlo, ma non si permetta di chiedere di farlo ad altri".

GS
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Martedì, 21 Luglio 2020 15:51

Consiglio comunale: il bilancio divide

L’approvazione del bilancio consuntivo 2019 è stato il centro della discussione nel consiglio comunale di Camerino. “Una seduta importante – l’ha definita il sindaco Sandro Sborgia – nella quale abbiamo operato un riaccertamento dei residui attivi che abbiamo deciso di stralciare per una cifra che si aggira intorno al milione di euro e la cui esigibilità è quasi del tutto compromessa. Per questo, attraverso lo stralcio prudenziale di tali residui, abbiamo anche provveduto a mettere al sicuro la situazione di bilancio. Certamente cercheremo di recuperare il più possibile anche se, visto il lungo tempo trascorso, sarà molto difficile riuscire ad incamerare. Inoltre sono stati affrontati altri temi riguardo alle strategie future dell’azione amministrativa, rispondendo anche alle mozioni presentate dalla minoranza. Continueremo a lavorare cercando di dare ai cittadini quelle risposte che attendono ormai da lungo tempo”. Nessun periodo di riposo, dunque, nell’azione amministrativa della maggioranza che lavora alla preparazione del bilancio di previsione che sarà presentato all’assise comunale entro la prima decade di agosto

pasqui

Lo stralcio dei residui attivi deciso dalla maggioranza non è una scelta dovuta, ma assolutamente politica – esprime così la propria contrarietà il capogruppo di “Radici al futuro” Gianluca Pasqui – E’ stata presa una strada che porterà conseguenze molto serie in futuro per la nostra comunità. I residui, a mio parere, potevano e dovevano non essere stralciati visto che sono tutti con titolo giuridico per poter esigere il credito. E’ stata scritta una pagina bruttissima nella storia amministrativa della città anche perché se fosse vero quanto affermato dal sindaco lo stesso dovrebbe spiegare come mai tra i residui stralciati, e quindi non esigibili, ci sono anche somme che attualmente vengono riscosse dal comune. Tutto ciò è stato possibile grazie ai 3 milioni di euro che l’amministrazione Pasqui ha lasciato. Cifre che derivano dalle assicurazioni che riguardavano il terremoto e che siamo riusciti ad ottenere che potessero essere riscosse a prescindere dai soldi della ricostruzione. In futuro questi soldi non ci saranno più e, di conseguenza, mancherà quel valore economico che andrà a sopperire ad altri residui che dovranno essere stralciati. Una presa di posizione che va a ad imbrigliare, bloccare, paralizzare il bilancio del comune di Camerino”.

f.u.
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