Notizie di politica nelle Marche
Un cittadino rumeno di 32 anni, residente in provincia di Macerata, è stato denunciato dagli agenti della Polizia Locale di San Severino Marche per aver fornito false attestazioni sulla propria identità nel corso di un controllo scattato a seguito dell’attività che lo straniero stava svolgendo lungo le vie del centro.

Gli agenti lo hanno sorpreso mentre era intento a distribuire biglietti da visita pubblicitari che proponevano l'acquisto di auto usate o incidentate a prezzi interessanti.

Oltre alla denuncia il rumeno è stato sanzionato anche per aver violato, mentre procedeva alla guida della sua auto, alcune norme del Codice della strada e per volantinaggio abusivo.

f.u.

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Il consiglio comunale, nella seduta dello scorso 29 novembre, ha approvato all’unanimità una mozione avente per oggetto la tutela dell'ospedale di Camerino e, contestualmente, due emendamenti promossi dal gruppo consiliare Radici al Futuro.
Il primo, riguarda la possibilità di indire bandi specifici da parte dell'Area Vasta 3 per la Cardiologia di Camerino. Il secondo, invece, è inerente la volontà di potenziare la Medicina dello Sport in modo tale da portare una eccellenza sanitaria nel territorio camerte.

"Quando si parla di sanità e di salvaguardia del nostro ospedale - spiegano i consiglieri Nalli, Lucarelli, Falcioni e Pasqui - siamo, ovviamente, tutti dalla stessa parte. Ben vengano tutti i miglioramenti che si possono fare, purchè siano sempre nell'ambito della normativa vigente. Siamo contenti che i nostri emendamenti siano stati approvati all'unanimità, ma restano ancora alcune perplessità che non ci sono state ben chiarite.
Infatti, crediamo che la mozione proposta dovesse riguardare l'intero ospedale di Camerino e non solo il reparto di Cardiologia. Nel testo presentato al consiglio comunale, si fa riferimento al fatto che siano state fatte specifiche richieste all'Asur sulle motivazioni che hanno portato diversi medici ad abbandonare la Cardiologia camerte per approdare in altri lidi. Avremmo ritenuto più logico e completo inserire nella mozione anche altri reparti, come ad esempio quello di Ortopedia".
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Tolentino riavrà presto il suo ospedale, nuovo, sicuro e all'avanguardia, grazie all’accelerazione impressa dalla Regione Marche che ha sbloccato le procedure di realizzazione della nuova struttura dopo che la vecchia era stata resa inagibile dal sisma del 2016.

“L'approvazione in Conferenza dei servizi del progetto esecutivo di demolizione e ricostruzione del nuovo ospedale – annuncia l’assessore all’Edilizia ospedaliera Francesco Baldelli – è il disco verde per predisporre il bando di gara ed avviare velocemente i lavori. Ringrazio l'Usr che ha riconosciuto la bontà del progetto. Con gli ulteriori 7 milioni di euro ottenuti, infatti, abbiamo a disposizione una proposta all’avanguardia nel settore dell’edilizia sanitaria e ospedaliera”.

Il bando di gara sarà pubblicato entro l’anno al fine di decretare l’aggiudicazione già la prossima primavera, mentre i tempi di esecuzione dei lavori saranno di circa due anni come da cronoprogramma.


“Tempi rapidi – aggiunge l’assessore Baldelli – per una struttura che, con gli ulteriori 7 milioni, raggiunge il valore di circa 22,8 milioni di euro e sarà progettata con i più alti standard qualitativi, sia sotto l’aspetto sismico che energetico, e anche nel rispetto delle più recenti direttive sul Covid”.

I circa 8.500 mq complessivi del nuovo ospedale di Tolentino si sviluppano su tre piani e creano un ambiente progettato “a misura d’uomo”.

Al piano terra saranno previsti servizi territoriali, commissioni mediche, assistenza domiciliare, punto prelievi e radiologia. Inoltre, saranno realizzati 16 posti di dialisi, di cui 4 con la possibilità di operare in condizioni di pressione negativa rispetto al restante reparto, con accesso direttamente dall’esterno, garantendo così la possibilità di usufruire dei trattamenti anche in condizioni di pandemia. Sempre al piano terra saranno previsti altresì un bar e un luogo di culto, sempre con possibilità di accesso anche dall’esterno così da premetterne la fruizione a tutta la comunità.

Il piano primo, invece, oltre agli ambulatori, ospiterà 49 posti letto di cure intermedie suddivisi in due ali distinte. Le degenze saranno autonome in termini di servizi e ventilazione forzata garantendo una flessibilità di utilizzo in caso di emergenza e/o pandemia.

Al piano seminterrato saranno destinati i locali accessori, la sala di osmosi, la morgue e gli spogliatoi per i dipendenti: nel progetto esecutivo è stato anche completato lo spazio interrato con la realizzazione in un’autorimessa di circa 1500 mq in grado di garantire circa 35 posti auto per i dipendenti e la sosta delle ambulanze.

È previsto, infine, un isolamento alla base dal punto di vista sismico, garantendo quindi, anche a seguito dei terremoti più importanti, la continuità dei servizi ospedalieri.



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Castelraimondo compie un enorme passo avanti nell’organizzazione generale del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti. A partire dal prossimo 10 gennaio saranno operative nel territorio comunale le nuove isole ecologiche informatizzate denominate “Green Point”.

Una novità che introduce miglioramenti nella raccolta, primo fra tutti l’eliminazione dei vecchi cassonetti attualmente in uso nel territorio per il conferimento solo di umido, vetro, pannolini, sfalci e potature, a vantaggio sia del decoro urbano, che della contabilizzazione dei rifiuti. Inoltre ogni isola ecologica Green Point sarà inoltre dotata di telecamera di sorveglianza per evitare abbandoni e atti di vandalismo.

Per accedere al servizio è necessario avere la nuova tessera che va ritirata presso il comune, riconsegnando quella attualmente in uso. Si seleziona il contenitore di cui ci si vuole servire, in base al rifiuto da buttare, si preme il relativo tasto, si passa la tessera, si preme il tasto che consente l’accesso e subito dopo si apre il coperchio per gettare i rifiuti. La novità, come anticipato, riguarderà esclusivamente i rifiuti organici, i pannolini/pannoloni e il vetro. Resta invariato il conferimento porta a porta di tutto il resto.

conferimento


I nuovi Green Point sono stati presentati in un incontro, che si è svolto nella sala consiliare del comune, cui hanno preso parte il sindaco Patrizio Leonelli, il direttore e vicepresidente del Cosmari Giuseppe Giampaoli e l’assessore all’Ambiente Elisabetta Torregiani.


f.u.
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“Ora basta davvero. Basta con le ambiguità, basta con le irresponsabili bugie, ma basta soprattutto con una disinformazione che, questa volta vogliamo essere estremamente chiari, mette a rischio la vita dei nostri concittadini. È tempo che il presidente Acquaroli inizi a comportarsi da presidente della Regione, invece di fare da megafono alla linea politica della Meloni, e prenda provvedimenti nei confronti dell’assessora Giorgia Latini, la quale, ormai completamente fuori controllo, continua a rappresentare nella giunta regionale la quinta colonna dei movimenti No Vax”.

Un duro attacco quello portato dal gruppo assembleare del Partito Democratico, che chiede al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli di prendere le distanze dalle dichiarazioni rilasciate dall’assessora Giorgia Latini contro il Super Green Pass e a favore dei tamponi per i vaccinati.

“Mentre l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – attacca il gruppo dem – su pressione della struttura sanitaria cerca di spingere sulla terza dose, la Latini non perde occasione di propagandare ogni genere di assurdità, creando confusione tra i cittadini e intralciando l’efficacia della campagna vaccinale. L’ultima uscita sui tamponi ai vaccinati per denigrare le nuove norme sull’impiego del Green Pass rappresenta la classica goccia che fa traboccare il vaso. Basti dire che se a ispirare il governo nazionale fosse stato il suo pensiero, oggi avremmo solamente 16 milioni di vaccinati, ovvero gli over 60, anziché gli attuali 42”.

“Del resto – concludono i consiglieri del Pd – la cosa non ci sorprende più di tanto. Se la politica sanitaria regionale è guidata dall’unico presidente che in Conferenza Stato Regioni si è detto contrario all’introduzione del Super Green Pass, isolandosi perfino da tanti governatori di centrodestra invece favorevoli, e da un’assessora come la Latini, che anziché dare il buon esempio, come dovrebbe fare chiunque ricopra un incarico istituzionale, si trincera dietro il rispetto della privacy per non far conoscere se si è sottoposta a profilassi o no, i risultati non possono che essere questi: una regione con un numero di contagi in crescita e tra i più alti d’Italia. Tanta incoscienza, è bene che sia chiaro, rischiamo di pagarla tutti a caro prezzo con nuovi malati, nuovi lutti, ospedali sovraffollati e l’incombente rischio di ulteriori restrizioni per le attività economiche”.
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E' corsa a due per la segreteria provinciale del Partito Democratico fra il sindaco di Montecassiano Leonardo Catena e l'ex assessore regionale nella giunta Ceriscioli Angelo Sciapichetti.

Una candidatura "non per cercare incarichi, ma per puro spirito di servizio al partito" giunta in extremis quella di Sciapichetti, quando sembrava che a correre per la guida dei democratici maceratesi fosse soltanto Catena.

Sciapichetti ha voluto spiegare i motivi della propria candidatura affidandone le ragioni alla propria pagina social.

"Ieri sera dopo aver visto fallire il tentativo fatto fino all'ultimo di costruire l'unità del partito, dopo tante insistenze da parte di amici e compagni, ho accettato la candidatura a segretario provinciale del PD. La mia è solo ed esclusivamente una candidatura di servizio. Il mio impegno e' solo rivolto alla ricostruzione, rifondazione e rinnovamento del PD nella provincia di Macerata. Non avendo e non cercando ne oggi ne domani incarichi o candidature di nessun genere, (avendo avuto molto di più di quanto mi sarei aspettato dalla politica), se sarò eletto mi impegnerò solo ed esclusivamente al rilancio del partito in provincia di Macerata h24 con umiltà e dedizione come ho sempre cercato di fare pur con i miei limiti ed i molti errori, ogni volta che mi è stato affidato un compito. Questo e solo questo, posso promettere e garantire". 

f.u.
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In attesa della discussione sull'assestamento di Bilancio che l’Assemblea legislativa delle Marche affronterà la prossima settimana, lo scontro tra maggioranza e opposizione è già iniziato in commissione Bilancio intorno a uno dei temi più attesi e sentiti: i ristori alle Rsa messe in grave difficoltà dalla pandemia da Covid-19.

Respinto, infatti, un emendamento presentato dal Partito Democratico, a prima firma del consigliere Romano Carancini, per lo stanziamento di oltre 6,6 milioni di euro per coprire interamente i maggiori costi sostenuti a causa del Covid dalle strutture residenziali sanitarie e sociosanitarie extra ospedaliere private convenzionate con il Servizio Sanitario Regionale nel 2020. Lo stesso emendamento, tra l’altro, prevedeva un ulteriore stanziamento di circa 1 milione 160 mila euro che avrebbe coperto, seppure parzialmente, anche i rilevanti costi già sostenuti per le stesse ragioni nel 2021, ma è stato bocciato dal consigliere della Lega Renzo Marinelli insieme ai suoi colleghi.

Non c’è nulla di casuale – afferma Carancini -: è un comportamento coerente con l’indifferenza mostrata dall’assessore Filippo Saltamartini in questo anno, trascorso inutilmente, incapace di rispondere positivamente ai continui e giusti appelli delle 14 associazioni marchigiane che rappresentano nelle Marche le strutture ospitanti persone fragili e anziani e che hanno tentato di fargli capire che i gravi maggiori costi dovuti al Covid e l’impossibilità in molti casi di occupare pienamente le strutture, hanno causato perdite ingenti con il conseguente rischio di aumenti per le rette a carico delle famiglie”.

A finire nel mirino di Carancini anche l’atteggiamento scorretto della maggioranza, che dopo aver respinto le proposte presentate insieme al consigliere Fabrizio Cesetti, hanno tentato maldestramente a correggere l’errore compiuto.

I “troppo furbi” – attacca Carancini - stanno sempre in attesa dietro l’angolo. Dopo che con il collega Cesetti abbiamo deciso di depositare nuovamente le nostre proposte affinché vengano discusse nel consiglio della prossima settimana per dare voce, dignità e risorse a chi si occupa dei nostri anziani, ecco che notte tempo dal cilindro della maggioranza è uscito un “emendamento - coniglio” che conferma come nell’assestamento di bilancio si fossero dimenticati delle nostre strutture per anziani e delle loro famiglie. Ma quel che è peggio è che con la loro ipocrita iniziativa, che prevede uno stanziamento di appena 4 milioni di euro, non si riescono a coprire neppure i maggiori oneri sostenuti nel 2020 a causa del Covid, puntualmente rendicontati dalle strutture”.

Per quanto ci riguarda – conclude Carancini – continueremo come gruppo assembleare la battaglia in aula nel corso del prossimo consiglio regionale affinché le nostre Rsa non debbano farsi carico dei rilevanti costi del Covid, come è avvenuto per tante altre categorie sociali. In quella sede si capirà quale politica sta dalla parte dell’opportunismo peloso della distanza tra le parole e i fatti e quale, invece, crede in un modello sociale a tutela di anziani, disabili, fragili, minori e senza voce, che mai e poi mai devono essere abbandonati o anche solo umiliati dalla corte del Re”.
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“Non vedo appelli e inviti rivolti a Tolentino Popolare”. Alessandro Massi, ex assessore della giunta Pezzanesi e leader dell’associazione, ha commentato così il messaggio arrivato dai coordinatori comunali del centrodestra della città, intenzionati a proporre un fronte simile al modello Marche per le prossime elezioni amministrative. Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Udc uniti in coalizione e “aperti al dialogo e al confronto con tutte le forze politiche che intendono rispondere ai bisogni della popolazione – hanno detto proprio i coordinatori –, non abbiamo preclusioni verso nessuno. Il nostro invito a un confronto sui temi importanti per la città non ha ancora avuto riscontro positivo da parte delle forze con le vorremmo dialogare”.

Avrebbe potuto essere un assist vero e proprio per Massi, ma l’ex assessore non la vede così: “Molti hanno creduto i partiti si rivolgessero a me, ma non credo: io sono fuori dalla coalizione di centrodestra. Pezzanesi è il deus ex machina della politica di quell’area da anni e penso sia strano che i partiti vogliano riprendere in pugno la situazione dopo aver lasciato tutto in mano al sindaco e a Silvia Luconi. Non ci vedo un appello a me – spiega Alessandro Massi –, anche perché io faccio politica con chiarezza. Se nel comunicato del centrodestra avessi letto ‘dialogare con coloro che negli ultimi anni sono stati estromessi’, allora ci avrei letto un invito. Il messaggio potrebbe essere per Stefano Gobbi, per lo stesso Pezzanesi e la sua civica Tolentino nel cuore. Io ho letto semplicemente un appello generalizzato, che in politica può valere tutto e niente. Per me vale niente: non c’è un progetto, non c’è un’indicazione, non c’è chiarezza. Se i partiti vogliono tornare a fare politica, facciano nomi, cognomi e presentino un’idea”.

In foto Aloisi, Massi e Montemarani di Tolentino Popolare

l.c.
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Via libera, nel pieno rispetto dei tempi previsti, ai primi quattro progetti del Piano Nazionale di ripresa e resilienza per le aree colpite dai terremoti del 2009 e 2016, per un importo complessivo di 478 milioni di euro.

L’intesa, dopo il riparto dei fondi Pnrr tra le due aree, è stata raggiunta dalla Cabina di Coordinamento presieduta dal Commissario alla ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, e composta dal Capo del Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande, il Capo della Struttura di Missione Aquila 2009, Carlo Presenti, i presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria e i sindaci dei territori interessati.

Il primo dei quattro progetti riguarda la rigenerazione urbana di borghi, paesi e città danneggiati dai terremoti, con uno stanziamento iniziale di 200 milioni di euro per i due crateri, che saranno successivamente integrati, per la riparazione dei danni inferti dal sisma, con 300 milioni per il 2009 con i fondi della Struttura di Missione, e con 400 milioni provenienti dalla contabilità speciale del Commissario per i territori colpiti dal sisma 2016.

Il secondo progetto approvato riguarda le infrastrutture stradali di rilievo nazionale che interessano le due aree, ed è dotato di risorse per 175 milioni di euro, con le quali viene finanziata la progettazione e parte dei lavori, affidando al Contratto di programma tra Ministero Infrastrutture ed Anas il finanziamento del fabbisogno residuo. Nelle Marche l’intervento principale riguarda la statale 78 Amandola - Sarnano - Servigliano.

L’altro progetto avviato concerne la riqualificazione delle stazioni ferroviarie di alcuni centri del cratere, con un finanziamento di 33,5 milioni di euro. Si tratta, in particolare, delle stazioni di Macerata, Ascoli Piceno, Fabriano, Tolentino, Tolentino Campus.
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Mariano Calamita ha avanzato la sua candidatura a Presidente della Provincia di Macerata per il fronte progressista. Lo ha fatto sapere proprio il primo cittadino del Comune di Appignano con una nota stampa in cui si dice pronto a rappresentare un “campo largo che tenga unite le forze moderate, civiche e di centrosinistra. Sono circa venticinque – fa sapere Calamita – i sindaci che sosterranno la mia candidatura. È una proposta che nasce dal rifiuto, da parte del centrodestra, di avanzare una proposta unitaria nell’interesse del nostro territorio”.

“Una decisione che denota scarsa lungimiranza”. Così Calamita ha parlato delle posizioni del centrodestra riguardo al candidato unico. “Il centrodestra rischia di produrre una frattura ulteriore nel nostro territorio, dopo la crisi economica, il sisma e la pandemia – ha proseguito il sindaco di Appignano –. Sarebbe stato appropriato un comportamento simile a quanto visto per quanto riguarda il Cosmari o l’Ato. Avremmo avuto bisogno di unità, mentre andiamo incontro a una divisione. Si poteva evitare lavorando insieme alle idee e alle proposte, ponendo attenzione ai programmi e alle tante cose da fare per la nostra Provincia. Nel nostro campo vogliamo partire dal programma da realizzare – conclude Calamita –, mettendo da parte i personalismi e confrontandoci sulle scelte da fare”.

l.c.
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