Notizie di politica nelle Marche
Un Consiglio comunale infuocato quello di giovedì a Ussita. Sul tavolo dell’assise le due petizioni lanciate in estate dai cittadini e sposate dalla minoranza guidata da Guido Rossi, l’una contraria alla realizzazione delle residenze per le maestranze della ricostruzione, l’altra per l’acquisizione da parte del Comune dell’area su cui sono state installate le soluzioni abitative di emergenza.

Quest’ultima quella che ha fatto maggiormente discutere la minoranza, che ha presentato un’interrogazione all’amministrazione di Silvia Bernardini. “Siamo perplessi – ha affermato Guido Rossi –. Da quanto sappiamo i cittadini di Ussita che avevano messo a disposizione i loro terreni all’epoca dell’immediato post sisma per la realizzazione delle SAE avevano la garanzia di vedere quei loro possedimenti riconsegnati nello stato, di fatto e di diritto, del momento della concessione. Ora sappiamo dell’acquisizione di quelle aree da parte del Comune. Qualcosa non quadra – ha spiegato Rossi –, visto che c’erano accordi e contratti siglati dai cittadini e dalla Protezione civile che garantivano la riconsegna, mentre le stesse istituzioni hanno permesso l’acquisizione al Comune di Ussita. Ci sembra che i cittadini siano stati ingannati dallo Stato”.

Ampie discussioni anche intorno al sito che dovrebbe accogliere i lavoratori della ricostruzione. “L’area ex Eca di Tempori, individuata come luogo per gli stabili abitativi delle maestranze, viola i vincoli paesaggistici deturpando l’accesso al paese – ha affermato ancora Rossi –. Come se non bastasse non sono chiari alcuni punti: stando alle parole della sindaca, non ci dovrebbero essere aggravi per i cittadini e soprattutto i lavoratori accolti in quest’area dovrebbero essere solo quelli che si occuperanno della ricostruzione di Ussita. Diverso però quanto sappiamo dalla Regione e dalla struttura commissariale: non conosciamo i costi che il Comune dovrà sostenere, e siamo certi che ce ne saranno. Per di più l’area è destinata ad accogliere i lavoratori di tutta la ricostruzione, non soltanto quelli che presteranno servizio a Ussita. Sono nodi – ha concluso Rossi – che vanno assolutamente sciolti”.

l.c.
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Un incontro tra il prefetto Flavio Ferdani, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Nicola Candido e il sindaco di Caldarola Luca Giuseppetti per fare il punto sul progetto e sui tempi di realizzazione della nuova caserma dei carabinieri, dal momento che la storica sede, in via Clodio, è stata completamente compromessa dal sisma del 2016, tanto che sarà necessario l’abbattimento e la ricostruzione.

Attualmente i militari della stazione caldarolese sono alloggiati nei container adibiti a caserma, alle porte del paese, ma dopo 5 anni è più che mai pressante l’esigenza di una struttura più idonea.

La nuova caserma sorgerà alle spalle dell’attuale sede del Comune e sarà realizzata in acciaio e legno proprio per accelerare il più possibile i tempi di realizzazione.

Nel corso dell’incontro il sindaco ha indicato i tempi di costruzione che, fatti salvi imprevisti legati al reperimento delle materie prime, dovrebbe prendere il via nei primi mesi del 2022 per concludersi entro l’estate.

Il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune ha spiegato i dettagli del progetto: si tratta di 560 mq di struttura su due piani, il primo dedicato alla Caserma dei Carabinieri, il secondo all’archivio comunale; scheletro in acciaio, tetto in legno, isolamento da 45 cm e pareti perimetrali a secco. Ovviamente saranno rispettate tutte le norme ambientali, termiche e antisismiche. È prevista un’area mensa e servizi igienici privati e pubblici. Videosorveglianza e infissi anti-intrusione.

stanza paradiso

Il Sindaco Giuseppetti ha poi accompagnato il Prefetto e il Colonnello nella piazza principale del paese per far conoscere una delle tante bellezze custodite all’interno dell’area comunale: il Palazzo Pallotta, sede del Comune prima del terremoto, con al suo interno affreschi di grande pregio e la bellissima Stanza del Paradiso. Nonostante le ferite inferte dal sisma la struttura cinquecentesca conserva ancora tutto il suo fascino, raccogliendo l’approvazione anche dei graditi ospiti di oggi.  

L’incontro a Caldarola si è concluso con la visita ad una azienda del territorio nell’ottica di valorizzare le attività economiche che contribuiscono allo sviluppo del territorio.

L’attenzione si è focalizzata sulla Rhutten, azienda made in Italy dove il titolare, Mario Marinelli, ha presentato tutte le linee della grande fabbrica insediata alcuni anni fa a Caldarola sottolineando l’importanza di ogni singolo dipendente, dai chimici ai responsabili marketing fino all’ufficio commerciale e i magazzinieri. Tutti elementi indispensabili per una gestione aziendale sana, etica e rispettosa.


sindaco prefetto colonnello


incontro rutthen




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Un immobilismo preoccupante: i cittadini meritano risposte concrete perchè stanno aspettando da troppo tempo. Va all'attacco la minoranza consiliare di Camerino alla vigilia dell'incontro che il sindaco Sandro Sborgia ha fissato con la cittadinanza per fare il punto sullo stato della ricostruzione.

Il riferimento del gruppo consiliare di minoranza Radici al Futuro riguarda in particolare la questione delle perimetrazioni di alcune zone di Camerino e, nello specifico, di una parte del centro storico, di Vallicelle, Borgo San Giorgio e delle frazioni di Arnano, Calcina, Nibbiano, Sant’Erasmo e Piegusciano.

“Da oltre 14 mesi, ovvero dalla emanazione della determina a contrarre, ancora non abbiamo notizie ufficiali da parte dell’amministrazione e non si hanno informazioni certe sullo stato di avanzamento delle attività, ad eccezione del "Quadro conoscitivo generale - Prime considerazioni" pubblicato ad agosto ma che contiene una mera ricognizione del territorio e nessuna indicazione strategica. Non si ha alcuna informazione nemmeno per le frazioni i cui piani attuativi dovevano essere consegnati anche prima - si legge in una nota del gruppo - Secondo quanto dichiarato dall’amministrazione la scelta di lasciare perimetrate queste aree è stata dettata da considerazioni legate a stringenti ragioni di sicurezza, alla riqualificazione del tessuto urbano e a situazioni di pericolo legate a condizioni idrogeologiche e di amplificazione sismica e pertanto si rendeva necessaria la redazione dei piani attuativi per valutare tutti gli interventi urbanistici o di delocalizzazione necessari a risolvere in maniera definitiva le criticità evidenziate. Ad oggi, però, abbiamo soltanto notizie frammentarie e rumors su incontri estemporanei fra amministrazione e cittadini riguardo un’idea progettuale che prevede la delocalizzazione di alcuni edifici, la realizzazione di piazze, locali commerciali, l’interramento e/o lo spostamento delle linee elettriche di alta tensione.
A fronte di tali idee progettuali non è stato però illustrato un aspetto che tutti gli addetti ai lavori oggi conoscono benissimo: non esistono ad oggi linee di finanziamento per attuare quanto ipotizzato dai piani attuativi, non previste neanche, a differenza di altre ordinanze speciali, 
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Al centro dell’attenzione della politica di Franco Capponi, al momento, non c’è solo il piano triennale delle opere pubbliche, del quale si dibatterà entro la fine dell’anno e che segnerà le priorità dell’amministrazione dal punto di vista delle opere pubbliche. Il primo cittadino di Treia e la sua squadra stanno lavorando anche in sinergia con gli altri comuni della valle del Potenza. L’obiettivo? “L’ammodernamento della strada provinciale 361 Septempedana e della Regina”.

Ma non solo. Con l’arrivo dei fondi Pnrr, “potremo lavorare alla creazione di una rete museale, ad un sistema di ciclovie sul quale stiamo già lavorando, e al rilancio turistico dei nostri borghi. Ma senza adeguati servizi - continua - questo territorio non sarà completo e quindi chiedermi il rafforzamento di residenze protette, di case di riposo e di strutture per soggetti disabili. Inoltre, vogliamo che sia potenziato il progetto Dopo di Noi”.

 
Maggiori approfondimenti sul prossimo numero di Appennino Camerte

 

Gaia Gennaretti
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“Abbiamo dato voce alla richiesta di un territorio che vuole tornare a vivere”. Lo ha detto Romano Carancini, dopo l’interrogazione presentata al Consiglio regionale in merito agli impianti sportivi di Ussita. Arriveranno finanziamenti per circa 25mila euro per il campo sportivo del paese: Visso, che dopo il sisma del 2016 aveva perso il suo stadio, potrà quindi ripartire dal campo di Ussita nella prossima stagione sportiva. Un ritorno in campo dopo l'esodo che ha costretto la società calcistica a giocare tra Macerata, a Collevario, e Camerino, agli impianti universitari.

“La squadra è pronta ma senza un campo non potremo partecipare al campionato e il silenzio tornerà a regnare come sempre. Serve un’anima buona che ci aiuti”. Era stato questo l’appello che Bruno Galletti, ex giocatore e ora dirigente della società calcistica “Visso 1967” aveva lanciato un mese fa. Ora la risposta delle istituzioni. Carancini ha spiegato: “Il mondo dello sport ‘minore’ ha bisogno delle sue strutture. Il campo di Ussita ha bisogno di interventi per permettere al Visso di tornare a giocare. Raccogliendo l’invito di Galletti abbiamo ritenuto fosse giusto presentare all’amministrazione regionale la questione. Il presupposto fondamentale deve essere quello che vede il campo sportivo di Visso come sito per le SAE a seguito del terremoto. La società ha bisogno di una struttura e ha diritto di tornare a giocare. Siamo contenti che l’assessore Guido Castelli abbia colto il punto dell’interrogazione e che si sia impegnato a mettere sul piatto circa 25mila euro per la riqualificazione del campo di Ussita. Credo – ha concluso Carancini – che sia un piccolo ma importante segnale di vicinanza e di impegno nei confronti di un territorio che ha sofferto molto: la ricostruzione passa anche da qui”.

l.c.
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Clima di apprensione tra i malati oncologici in cura a San Severino e Camerino. Il reparto di Oncologia che si sdoppia tra i due presidi dell’entroterra perderà la sua direttrice, la dottoressa Benedetta Ferretti, nel prossimo maggio. Sono stati proprio i pazienti, negli ultimi giorni, ad attivarsi per conoscere il proprio futuro. Lo hanno fatto muovendosi in prima persona, ma anche affidandosi all’associazione “La voce del cuore per la chirurgia”, sottolineando le criticità che sorgeranno non appena il reparto di Oncologia affronterà il pensionamento della Ferretti. Dall’Area Vasta 3 – nelle parole della direttrice Daniela Corsi – fanno sapere che “il percorso di sostituzione sarà attivato non appena la dottoressa sarà in pensione”, ma il clima di incertezza persiste.

A San Severino si è espresso il capogruppo della coalizione progressista San Severino Futura, Francesco Borioni, che ha parlato di “eccellenze la cui importanza emerge nel momento del rischio di perderle. C’è un sentimento di delusione e timore che accomuna i cittadini settempedani e più in generale quelli dell’entroterra – ha detto Borioni –. Il meritato pensionamento della dottoressa Ferretti, da sempre esempio di disponibilità, coraggio, passione, e infaticabile energia sarà una seria perdita per il nostro presidio. Abbiamo dovuto constatare – spiega il gruppo consiliare in una nota – poca concretezza nell'individuare e difendere le reali necessità della nostra comunità da parte dell’amministrazione. Abbiamo parlato a lungo dei livelli di assistenza necessari e di quali fosse la valenza di tutti i servizi di diagnostica, di ambulatori, di day hospital e ancora del reparto di medicina, geriatria che sono la base della sanità del territorio su cui occorre puntare sempre di più anziché portare avanti rivendicazioni oramai anacronistiche. Ne parlavamo a ragion veduta, grazie anche all'esperienza sul campo del nostro candidato consigliere Gianpiero Pelagalli. Ne parlavamo con realismo avvisando che era una questione urgente su cui metter mano e occorreva lavorare con il dovuto anticipo per prevedere gli scenari possibili e prevenire quelli peggiori. Il silenzio dell’attuale amministrazione – concludono – ci fa temere che non sia stata messa in campo nessuna azione per affrontare le varie questioni, non più rinviabili, del nostro ospedale”.

l.c.
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Voci che si rincorrono insistenti quasi a cadenza ciclica e che soprattutto allarmano la popolazione delle aree interne circa la possibile privazione di servizi essenziali per il cittadino. Gli ultimi rumors riguardano il futuro del reparto di oncologia di San Severino Marche, che nella prossima primavera vedrà il pensionamento della dottoressa Benedetta Ferretti.

La politica sanitaria dell’attuale governo regionale è una politica che va a vantaggio dei presidi territoriali e per questo vorrei tranquillizzare la popolazione dell’entroterra – a parlare il vice presidente del consiglio regionale delle Marche Gianluca Pasqui – Ci siamo battuti e continuiamo a farlo affinchè non ci sia una logica di ospedale unico, ma un potenziamento dei servizi periferici, che non sono assolutamente di valenza inferiore. Questi ospedali hanno al loro interno eccellenti professionalità e chiudono il cerchio della sanità regionale. Per questo non toglieremo nulla, ma operiamo perche anche gli ospedali della montagna non solo mantengano, ma aumentino le proprie eccellenze”.

f.u.
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"Il campetto in viale Europa non si tocca". Secca la replica del sindaco di Castelraimondo Patrizio Leonelli alla critica della minoranza consiliare secondo la quale dal rendering esposto con le informazioni relative al progetto risulterebbe la cancellazione della struttura per la pratica dello sport all’aperto.

Dopo che il problema è stata discusso nella riunione di Giunta il primo cittadino assicura che "il campetto resta e i lavori continueranno regolarmente. L'unica cosa che cambieremo sarà il verso dei parcheggi. Questo ci permetterà di recuperare circa 3 metri - prosegue Leonelli, che chiarisce anche l'equivoco generato dal rendering - Il progetto che è stato esposto nel cantiere è quello dello scorso mese di giugno, quando l'amministrazione era retta dl Commissario Prefettizio. Come tutti i progetti, anche questo può essere discusso e cambiato, cosa che abbiamo già deciso di fare. Per quanto riguarda i lavori gli stessi andranno avanti a stralci per evitare che le attività commerciali siano penalizzate dagli stessi. Ribadisco, dunque, che il campetto rimarrà dove è sempre stato, così come è stato assicurato anche in campagna elettorale. Personalmente non sono solito rimangiarmi le promesse fatte".

f.u.

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“Il Comune di San Severino rischia di non riuscire a guidare i grandi processi di cambiamento che sono in corso nei servizi e di dover subire decisioni altrui, soprattutto quelle di Comuni e di aziende più grandi”. Lo ha detto Tarcisio Antognozzi, leader della minoranza di Insieme per San Severino, parlando del futuro dell’Assem. Con le scadenze per gli accorpamenti e il raggiungimento della soglia di utenze necessarie a proseguire autonomamente la gestione dei servizi, previste per il settore idrico nel 2022 e per quello elettrico nel 2025, la municipalizzata settempedana rischia di doversi accodare a progettualità pubbliche o private estranee alla realtà locale per la prosecuzione della sua attività.

“Sono questioni che avevamo praticamente risolto – commenta Antognozzi –. Nel settore elettrico la grande progettualità portata avanti da Assem è stata invece affossata dall’amministrazione comunale per paura di perdere consensi. Avremmo aperto una strada per la sopravvivenza dell’Assem, anche in vista dei cambiamenti che vedranno la luce nel 2030. Nell’idrico, quello più remunerativo per l’azienda, occorre grande abilità politica e negoziale per permettere all’Assem di avere un ruolo dignitoso e di rilievo in un futuro e probabile consorzio che gestirà il servizio nei decenni avvenire. Considerata l'ormai imminente vendita del settore gas – spiega ancora Antognozzi –, la preoccupazione che tutti noi amministratori dovremmo avere è quella di garantire ai dipendenti un futuro anche nei nuovi scenari che si stanno prefigurando. La sensazione invece è che l'amministrazione sia più interessata a ‘mungere’ l'Assem finchè sarà possibile, garantendosi cospicui introiti annuali dagli utili della società, e meno invece ad assicurare anche in futuro servizi eccellenti alla nostra comunità, che Assem ha sempre garantito fino ad ora”.

l.c.
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A Castelraimondo sono iniziati i lavori di riqualificazione relativi a Corso Italia e viale Europa, le due arterie principali del paese. Con l’occasione è tornata d’attualità una questione sorta in campagna elettorale e che aveva visto la cittadinanza divisa riguardo al destino delle attrezzature sportive a servizio della scuola media, che nel progetto attuale scompaiono per lasciare spazio ad un parcheggio.

Al tempo la lista risultata poi sconfitta alle elezioni denunciò questa previsione come un errore e l’attuale sindaco Leonelli rispose producendo un elaborato grafico in cui si mostrava che il campo da basket/pallavolo non scompariva ma rimaneva al suo posto.

Ora, all’avvio dei lavori, il rendering esposto con le informazioni relative al progetto, conferma la correttezza dell’informazione al tempo fornita da quella che oggi è la minoranza consiliare e quindi la cancellazione, salvo interventi successivi, della struttura per la pratica dello sport all’aperto.

immagini campo scuola a confronto


“Fa piacere che alla fine la verità obiettiva sia emersa e abbia confermato che era corretta l’informazione da noi fornita e fasulla quella della nostra controparte – il commento del capogruppo di minoranza Costantino Mariani - Dispiace invece che sia quello il progetto e che si scambi una preziosa struttura a servizio della scuola e dei giovani, con sedici parcheggi che non sono necessari, essendo disponibili nei dintorni decine di opportunità per la sosta: basta fare meno di cento metri a piedi. Lo scambio struttura sportiva contro parcheggio è un errore grave di cui tutti porteremmo la colpa, come lo sarebbe ogni eventuale riduzione e “rifilatura” dei giardini pubblici a favore di posti macchina – conclude Mariani - Chiedo alla maggioranza di sedersi ad un tavolo per trovare una soluzione sensata a questa vera e propria sciocchezza che penalizza la scuola, i ragazzi e il paese tutto. La minoranza è a disposizione per fornire il proprio contributo costruttivo di idee e proposte, speriamo ci siano le condizioni da parte della maggioranza per accoglierle.”
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