Notizie di politica nelle Marche
Realizzato e collaudato a tempo di record a Treia il progetto di implementazione del sistema di videosorveglianza territoriale con il posizionamento di altri 11 punti di videoripresa per lettura targhe, realizzato grazie al cofinanziamento ministeriale: le arterie stradali principali e i flussi veicolari, in entrata ed in uscita, alla Città, sono dunque oggetto di costante monitoraggio e controllo.

I finanziamenti stanziati dallo Stato copriranno il 50% del costo di realizzo della progettualità stimata in € 40.000,00.

La realizzazione del progetto, che rappresenta una continuità con quanto già fortemente voluto e realizzato dall'amministrazione comunale in materia di sicurezza urbana, è il frutto di un qualificato lavoro delle forze dell'ordine operanti sul territorio, Polizia Locale e Carabinieri: i sistemi di videoripresa sono improntati a standards tecnici comuni che consentono di attuare le condizioni di interoperabilità con altri sistemi di cui sono dotati, a livello territoriale, altri enti della Provincia di Macerata.

La tecnologia, valido supporto all'azione delle forze di polizia, è una risposta concreta al bisogno sociale fortemente sentito, di accrescere la consapevolezza di sicurezza del cittadino e il suo bisogno di vivere liberamente e con tranquillità la propria quotidianità.
E' desiderio di tutti sentirsi sicuri e protetti nel contesto territoriale in cui si vive; si riconosce un ruolo fondamentale all’applicazione, in materia di sicurezza, dei sistemi di videosorveglianza ed all’impiego efficace della tecnologia a supporto delle attività delle forze dell’ordine sul territorio.

"Oggi- speiega il sindaco Franco Capponi-  il Comune di Treia è dotato di 51 telecamere di contesto e 19 telecamere OCR: due tecnologie con specifiche e diverse funzionalità tecniche, uno dedicato al monitoraggio e controllo dei veicoli circolanti, cosiddetto OCR, che consente il riconoscimento targhe in tempo reale con il software dedicato "Police Street" in dotazione alla Polizia Locale, l'altro per la videoripresa di contesto.
E' mio obiettivo condividere con la locale stazione dei carabinieri il nostro sistema di videoripresa- continua il primo cittadino-  ci stiamo muovendo per dare una risposta tangibile e concreta alla sicurezza urbana, investendo anche risorse finanziarie".

L’utilizzo di "occhi elettronici" consente l'effettuazione in tempo reale della lettura delle targhe dei veicoli in transito, con capacità di trasformare le targhe rilevate in files digitali trasferibili ad un server centralizzato e da qui indirizzarle ad un data base del sistema targhe e transiti per la segnalazione, se necessaria, del passaggio di un’auto con targa attenzionata o di veicoli sprovvisti di copertura assicurativa e di revisione, requisiti imprescindibili a tutela dell'ordine pubblico e della circolazione stradale. La gestione e l'impiego della videosorveglianza avverrà nel pieno rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali.

Elevato è il numero dei veicoli controllati nell'ambito dei servizi operativi della Polizia treiese; proprio di questi giorni la notizia che durante un controllo ordinario e dopo aver contestato l'omessa copertura assicurativa del veicolo, a seguito di visione documentale, è emersa una truffa assicurativa ai danni di un automobilista dell'entroterra maceratese.

"Il nostro impegno per la sicurezza è quotidiano e mirato- prosegue Capponi-; crediamo che il nostro atteggiamento propositivo sia una risposta concreta alle istanze di tutela dei cittadini, continueremo ad investire nella sicurezza, attuando sinergie tra le forze di polizia territoriali.
Abbiamo onorato il "patto per la sicurezza urbana" firmato con la Prefettura di Macerata e nell'ottica di una prevenzione collaborativa, miriamo a condividere il sistema di videoripresa con e le opportunità preventive e repressive con la locale stazione dei carabinieri contribuendo ad incrementare la sicurezza reale e percepita dai cittadini. e contrastare i fenomeni criminosi".

c.c.

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Sabato, 13 Marzo 2021 09:52

Camerino, ripulite le mura cittadine

Nuova vita per le mura di Camerino che tornano a splendere grazie a un intervento di ripulitura che ha permesso di riportare la cinta muraria agli antichi splendori ridefinendo parte del perimetro del centro storico della città.
Un intervento che si colloca nell’ottica di un progetto di valorizzazione delle mura, a cui seguirà un’ulteriore ripulitura dalle erbacce cresciute negli anni anche tra i mattoni, e di attenzione al decoro urbano.

“Devo ringraziare tutto il servizio manutenzione, a partire dai nostri operai – ha detto l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli – per il grande lavoro che hanno svolto. Abbiamo deciso di ripulire le mura perché oltre a un’azione di decoro si tratta della volontà di valorizzare una parte della città che costituisce un patrimonio storico, artistico e architettonico. Ciò si accompagna al valore più importante per tutti noi: valorizzare e ridare splendore a una parte della città che riteniamo non abbia avuto la giusta attenzione e non sia stata valorizzata a dovere. È invece un biglietto da visita importante e si tratta di un patrimonio che va restituito alla cittadinanza, prima di tutto, ma anche a tutti coloro che avremo il piacere di ospitare a Camerino, che vorranno farci visita, a chi vorrà fare una passeggiata intorno alle mura in quello che è il percorso pedonale attorno al centro storico. A ridosso della bella stagione – continua Fanelli – sperando che la situazione determinata dall’emergenza sanitaria migliori, tra le ricchezza che la città può offrire c’è sicuramente anche uno dei simboli del suo glorioso passato che merita di essere recuperato appieno. Purtroppo le piante, se da un lato creano ombra e frescura d'estate, oltre a provocare danni con le radici nelle fessure, spesso oscurano le mura che oggi rappresentano sicuramente un elemento architettonico e paesaggistico di notevole importanza, che costituiscono caratteristica e storicità del passato”
Ulteriori interventi alla cinta muraria sono in programma per tutto l’anello cittadino.


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"Serve un piano di intervento in favore degli istituti superiori che vivono in forte affanno, evitando di affidarsi alla speranza nella celerità dei lavori per la realizzazione del Campus, ma al contrario mettendo in campo una serie di strumenti volti ad incentivare le nuove iscrizioni, oltre a realizzare specifici servizi volti a ridurre i disagi della popolazione scolastica e del personale docente".

Sono le necessità espresse dal Partito Democratico di Tolentino che per il prossimo consiglio comunale ha presentato una interrogazione a firma di Anna Quercetti, Luca Cesini e Fulvio Riccio. Una interrogazione che vede però anche la collaborazione dell'associazione Città in Comune il cui simbolo compare a fianco di quello dei dem nella missiva e che "ha fornito il proprio contributo e la propria collaborazione - scrivono i dem - all'ideazione e alla stesura della presente interrogazione

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Barbara Salcocci e Nicola Serrani

Ancora il Campus, dunque, al centro del dibattito politico in cui questa volta viene chiesto: "la tempistica reale per l’avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo Campus scolastico, indicando la fase dell’attuale iter progettuale ed i realistici tempi per la conclusione dei lavori; quali strumenti si intendono adottare affinché venga garantito pienamente il diritto allo studio, ovvero quali eventuali ulteriori strutture possano essere individuate per poter distribuire le classi di studenti in spazi più idonei, dopo i quasi 5 anni trascorsi presso la ex sede della Quadrilatero; quali strumenti si intendono adottare per evitare il rischio legato al calo degli iscritti, con l’evidente pericolo della perdita dell’autonomia scolastica e conseguente accorpamento ad istituti delle città limitrofe; l'indice di vulnerabilità dell'ex sede dei Licei Scientifico, Classico e Coreutico".

Un tema su cui le minoranze hanno più volte insistito, ma che in questa interrogazione vede l'unione di una forza consiliare con una associazione cittadina. Ad un anno dalle prossime elezioni amministrative, la collaborazione potrebbe sembrare la prova per un possibile coalizione di centrosinistra. All'ultima tornata elettorale Città in Comune fu una lista a sé, rappresentata dalla candidata Marina Benadduci. Dopo la trasformazione del gruppo in una associazione non è detto che i componenti, oggi rappresentati da Barbara Salcocci e Nicola Serrani, non possano decidere di fare fronte comune per fronteggiare il centrodestra alle urne.

GS
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Terremoto in giunta a Matelica, dopo la scelta del sindaco di chiudere l'ospedale in via precauzionale, infatti, Massimo Baldini dovrà pensare anche ad un rimpasto, a seguito delle dimissione dell'assessore Rosanna Procaccini.

Una decisione, quella dell'assessore con delega ai Lavori Pubblici, Ricostruzione, Servizi Sociali, Sanità, Infanzia ed Istruzione, che potrebbe essere scaturita proprio dalle posizioni assunte dal sindaco dopo i casi all'ospedale Mattei.

Nessuna precisazione nella lettera di dimissioni: l'assessore resterà comunque consigliere comunale, in un consiglio dove la minoranza continua ad attaccare l'amministrazione non solo per le decisioni riguardanti l'ospedale.

"È certo - commenta il gruppo di opposizione Per Matelica - che non è solo l’ultima grottesca situazione dell’ospedale ad aver fatto traboccare il vaso, ma una lunghissima serie di decisioni assurde che hanno portato la Procaccini a dimettersi dalla giunta.

Ad esempio l’aumento delle rette della mensa scolastica e quella dell’asilo, che andavano a colpire direttamente questioni del suo assessorato, oppure aver dovuto votare contro la nostra mozione che prevedeva degli aiuti concreti a sostegno dei commercianti e degli artigiani per fronteggiare le difficoltà dovute al Covid.

Ovviamente per seguire le indicazioni di Ciccardini.

La settimana scorsa abbiamo vissuto la pantomima per la chiusura delle scuole, con il sindaco che non voleva e non sapeva decidere, quando c’erano già molte classi in quarantena e con un numero di contagi sempre più alto.

Possiamo anche citare la volontà di Ciccardini di fare cassa sulle attività delle associazioni con le tasse per l’occupazione del suolo pubblico e molto altro.

A quasi due anni dall’insediamento della Giunta Baldini - aggiunge il gruppo - si vede benissimo che in realtà il sindaco non conta molto, anzi è totalmente in balia degli eventi. E che in realtà chi tesse le fila è Ciccardini. Un assessore al bilancio spesso inumano, che specula su ogni cosa e che non ha capito che il comune non è un’azienda, né una banca: è un ente che deve spendere i soldi per erogare servizi. Alzare le tasse è il suo gioco preferito e alle nostre obiezioni risponde che a Matelica c’è ricchezza diffusa.

Baldini - concludono - ha scelto di stare con lui: ha voluto sacrificare la Procaccini, che aveva le deleghe più importanti, per continuare a vessare i cittadini".

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"Si dimetta". È ciò che chiede il gruppo di minoranza Per Matelica al sindaco Massimo Baldini, dopo
la chiusura dell'ospedale cittadino, a seguito di tre casi positivi riscontrati tra gli ospiti delle case di riposo trasferite a Matelica dopo il sisma da Pieve Torina e Castelsantangelo sul Nera.

"Gli ospiti positivi - ha detto il sindaco -  sono stati trasferiti in altra struttura idonea fuori comune.
Tutti i rimanenti ospiti sono sottoposti ad un monitoraggio continuo.
È stata quindi disposta, in via cautelativa, la chiusura dell'ospedale, fino a quando tutta la struttura non sarà messa in sicurezza".

Un fatto che non  andato già alla minoranza che condanna le decisioni prese dall'amministrazione: "Ci sono contagi nella casa di riposo di Pieve Torina, che dal 2016 è ospitata nel nostro nosocomio, con elevato rischio di contagio per tutti i degenti di quella struttura.
L’ospedale è chiuso, gli ambulatori chiusi, il laboratorio prelievi chiuso, nessuno può entrare per questo motivo.
Ma la soluzione era chiara e a portata di mano - dicono - , il sindaco Baldini doveva fare un’ordinanza con cui si doveva sgomberare la Casa di Riposo di Pieve Torina, comune che nel frattempo ha ricostruito la struttura per la degenza degli anziani e che con minimi lavori può ospitarli in pochissimi giorni, anzi praticamente subito.
Dopo di che bisognava sanificare l’ospedale e aprire il prima possibile tutti i servizi alla cittadinanza. Non si possono togliere servizi essenziali ai cittadini":

GS


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Incarico per il sindaco di Sefro Pietro Tapanelli all'interno della Commissione Finanza di Anci Marche che è  presieduta dal primo cittadino di Porto Sant'Elpidio Nazareno Franchellucci.
Tapanelli si occuperà della sezione Finanza locale e bilancio. Si è tenuta in modalità telematica la riunione d'insediamento  di questa compagine tecnica che riveste un ruolo centrale e di estrema importanza.
" Un momento di grande soddisfazione per un piccolo comune per una piccola realtà come Sefro- commenta la nomina Pietro Tapanelli- . Sono onorato di far parte di una delle commissioni tecniche dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani per la regione Marche poichè in questo modo, anche noi come piccoli comuni possiamo portare richieste e proposte che provengono  dal mondo dell'entroterra.  L'Anci- aggiunge -  è una realtà molto importante. Attraverso questo organismo nazionale dei comuni italiani le esigenze delle varie realtà comunali del Paese vengono portate sul tavolo del Governo e accade molto spesso che vengano ascoltate e accolte.  Nel nostro piccolo anche noi dunque daremo il massimo e faremo quello che c'è da fare per la tutela delle aree interne".
Significativa la nomina del sindaco di Sefro anche in rappresentanza dei comprensori delle Alte valli del Potenza e del Chienti. 
 " Di sicuro- sottolinea Tapanelli-  porterò avanti quelle che sono le richieste, le istanze e le battaglie che l'Alta Valle del Potenza e l'Alta Valle del Chienti stanno facendo.  Mi metto anche a disposizione come punto di riferimento per le due Unioni montane che insistono appunto su queste due vallate per avere maggiore peso anche politico, come collettore di un territorio che insiste su queste due aste fluviali". 

c.c.
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"Chi inquina paga" è questa la richiesta del consigliere di minoranza di Ussita, Guido Rossi, contenuta in una mozione sulle tariffe della TARI.

A rispondere è l'assessore al Bilancio, Valentina Bravi: "La mozione è meritevole di interesse e approfondimenti - dice - . Vanno sicuramente riviste alcune formule della mozione presentata in quanto contengono degli errori a richiami normativi ed ai relativi ambiti di applicazione, ma è sicuramente un lavoro che abbiamo avviato anche con il progetto di raccolta differenziata.
Da novembre scorso, con la prima redazione dei piani del Cosmari, stiamo lavorando proprio a questo e stiamo cercando di trovare la soluzione più equa per tutti, che non vada a discriminare una fascia di utenza, piuttosto che un'altra".


GS


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"Ma veramente il PD pensa che la Regione Marche nasconda i vaccini?"
Non si è fatta attendere la risposta di Elena Leonardi, Presidente IV Commissione Sanità e Politiche Sociali, alla denuncia dei dem sul numero dei vacciti dichiarati dalla Regione che sarebbe diverso da quello fornito dal Servizio Sanitario.

"Sembrerebbe una barzelletta ben raccontata - commenta il consigliere FdI - se non fosse che a dirla siano l’ex vicepresidente della Regione, Anna Casini e l’ex presidente del consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo. Due politici che dovrebbero avere a cuore i marchigiani soprattutto in un momento così drammatico e invece passano le giornate a denigrare l’operato della giunta regionale, a lanciare inutili allarmismi e a fare continua becera propaganda politica sulla pandemia. Al PD Marche estraneo da se stesso sfugge che i dati sui vaccini sono comunicati quotidianamente e pubblicamente dal Governo di cui loro stessi fanno parte. Dovrebbero anche sapere che le dosi dei vaccini vengono consegnate con la scorta e che esistono dei protocolli stringenti per la fornitura e la conservazione".

Elena Leonardi spiega, quindi, la causa della discrepanza: "Le dosi totali effettivamente consegnata alla Regione Marche dalla struttura commissariale sono 176.810, come riportato nella tabella del Governo, ma gli uffici nella risposta hanno conteggiato le dosi non sulla base delle dosi indicate sul foglietto illustrativo dei vaccini, ma sulla base della massima sfruttabilità, ingenerando inevitabilmente un dato maggiorato rispetto a quello reale e confermato dal Governo. Anzi, le Marche sono una delle Regioni migliori a livello nazionale dal punto di vista della somministrazione dei vaccini".

Infine l'affondo all'opposizione: "Il PD si metta a fare una opposizione costruttiva e la smetta di speculare su ogni cosa, oggi sulla pelle di chi aspetta il proprio turno per la vaccinazione, e domani chissà". 

GS
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“Le bugie hanno le gambe corte”. Questo il commento quasi unanime dell’opposizione dopo che i consiglieri regionali Antonio Mastrovincenzo e Anna Casini hanno chiesto l'accesso agli atti relativi alla campagna vaccinali in atto anche nelle Marche.

Qualcosa non torna rispetto a quanto comunicato dall’assessorato alla sanità secondo cui alla data del 10 marzo erano 176.810 le dosi vaccinali consegnate alla Regione, di cui 155.014 quelle somministrate, per una percentuale dell’87,7%.

“La Giunta regionale continua a fare propaganda e a raccontare bugie ai marchigiani – l’unanime commento che filtra dai banchi dell’opposizione – Dall’accesso agli risulta, infatti, che le dosi di vaccino consegnate alle Marche sono 211.740 e non 176.810 come riportato pubblicamente dalla Giunta. Al tempo stesso le dosi somministrate sono 146.317 contro le 155.014 dichiarate. Mancano così all’appello 35.000 dosi con cui potevano essere vaccinate persone anziane e fragili e il totale delle dosi inutilizzate sarebbe quindi pari a 65mila. Il rapporto tra dosi somministrate e dosi consegnate scenderebbe vertiginosamente dall’87,7% dichiarato dall’assessore Saltamartini al preoccupante 69,1%.

Qualcuno – la richiesta dopo la denuncia - dovrà prendersi la responsabilità di aver fornito al Ministero dati totalmente differenti e di aver raccontato un’altra storia ai marchigiani che invece meritano maggiore trasparenza e rispetto”.

dati

f.u.
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“La riapertura del Tribunale di Camerino ha un'enorme valenza che va oltre quella già essenziale in ambito giudiziario”. E’ il commento della Capogruppo regionale FI, Jessica Marcozzi alla proposta di legge alle Camere “Modifiche al Decreto legislativo 7 settembre 2012, n.155 ‘Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del Pubblico ministero”, di cui la stessa Marcozzi è relatrice di maggioranza e che ha incassato il voto unanime della Commissione affari istituzionali-bilancio.

La proposta, presentata lo scorso 27 gennaio dai consiglieri Gianluca Pasqui, Jessica Marcozzi (Forza Italia), Giacomo Rossi (Civitas Civici) e Dino Latini (Udc), prevede che il Ministro della Giustizia disponga, su richiesta delle Regioni e tramite convenzione, il ripristino della funzione giudiziaria, nelle rispettive sedi, dei tribunali e delle Procure, soppressi dall’articolo 1 del Decreto, la cui applicazione ha comportato nelle Marche la chiusura nel 2013 del Tribunale circondariale di Camerino.

“In un centro urbano come quello camerte, dove sono presenti un'importante e rinomata Università, una prestigiosa Facoltà di Giurisprudenza, il Tribunale e la Procura, oltre che punti di riferimento essenziali per l'intero territorio dell'entroterra maceratese – ha aggiunto la Marcozzi - hanno anche un essenziale significato di ripartenza, un messaggio di speranza in un territorio ormai purtroppo divenuto simbolo del terremoto, che ha lasciato profonde ferite e lacerazioni in tutto il sud delle Marche. Il Tribunale di Camerino è dunque un'istituzione che deve tornare a 'vivere' come tutto il territorio”.
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